Un film di Mario Bonnard. Con Peppino De Filippo, Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Caterina Boratto, Olga Solbelli. Commedia, b/n durata 85 min. – Italia 1943. MYMONETRO Campo de’ Fiori valutazione media: 2,54 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Al suo secondo film, Fabrizi – dopo il tranviere – impersona un pescivendolo, cioè ancora un personaggio di immediata e schietta estrazione popolare. Stesso l’ambito produttivo di Avanti c’è posto, stesso il regista, stessa la matrice bozzettistica (ma tra i collaboratori figura Fellini). Da una vicenda tutta prevedibile e in parte melensa (il protagonista s’invaghisce d’una signora della buona società, ma ne resterà deluso e accetterà il legame con una impetuosa fruttivendola) emergono alcune sequenze di brulicante umanità.
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Regia di Otar Iosseliani. Un film Da vedere 2006 con Séverin Blanchet, Michel Piccoli, Muriel Motte, Pascal Vincent, Lily Lavina, Denis Lambert, Jacynthe Jacquet, Otar Iosseliani, Mathias Jung. Titolo originale: Jardins en automne. Genere Commedia – Francia, Italia, Russia, 2006, durata 115 minuti. Uscita cinema venerdì 27 ottobre 2006 – MYmonetro 3,26 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Vincent (Blanchet), potente ministro, costretto a dare le dimissioni per una cantonata politica, ricomincia a vivere. Perde la giovane amante, si fa cacciare dalla moglie, scopre la sua casa invasa da famiglie nordafricane, recupera la vecchia madre (Piccoli!), riaggancia le ex amichette, riprende il giro dei bar con i vecchi amici, riscopre i piaceri della pigrizia pensante. Intanto il suo successore assaggia l’ebrietà e le incertezze del potere. Può sembrare una favola poetizzante e leziosa, un po’ demagogica, avulsa dal mondo e dalla realtà sociale, ma è semplicemente una commedia controcorrente, in linea con tutti i film passati di questo georgiano, trapiantato a Parigi negli anni ’80, che ha il genio della scrittura leggera e non crede nel progresso, ma nemmeno nel catastrofismo nichilista oggi di moda. Sembra, la sua, una facile disinvoltura, ma soltanto per chi non sa coglierne la ricchezza musicale delle situazioni, impregnate di una buffoneria sottile, affidata ai gesti e ai comportamenti più che ai dialoghi. Non è forse spiazzante il suo bestiario, la galleria degli animali, buffi perché fuori dal loro contesto (asini, tucani, ghepardi, bisonti)? Dietro l’apparente frivolezza del racconto “c’è una sorta di tessitura molto compatta, la confezione di una trama fine, densa, quella di un vestito ideato da un sarto artista e filosofo” (J.-F. Rauger).
Il corsaro è un film italiano del 1924, diretto dal regista Augusto Genina e dal coregista Carmine Gallone.
Il soggetto del film, prodotto dagli “Artisti italiani associati”, è stato tratto dal romanzo I fuggiaschi, di Ferdinando Paolieri.
Un film di Rolf De Heer. Con Nick Hope, Claire Benito, Ralph Cotterill, Carmel Johnson Commedia, durata 100 min. – Italia, Australia 1993. MYMONETRO Bad Boy Bubby valutazione media: 3,36 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Premiato alla Mostra di Venezia. Bubby è un trentenne che abita in una sorta di scantinato fatiscente. Con lui c’è la madre, che lo usa a suo piacere. Quando torna il padre Bubby fa una strage ed esce di casa. Trova un mondo completamente sconosciuto, fa una rapina e diventa una rockstar.Tutto ciò lo fa con incantata ingenuità. La regia di De Heer è scarna e antiestetica. Molto bravo l’attore. Il personaggio è tutto sommato una variante sul tema degli alieni o degli estranei al progresso della società ( Oltre il giardino, Boudu salvato dalle acque, Ho fatto splash, L’uomo venuto dall’impossibile, E.T.).
Un film di Alessandro Blasetti. Con Gianfranco Giachetti, Franco Brambilla, Mino Doro, Andrea Checchi, Giovanni Grasso. continua» Drammatico, b/n durata 88 min. – Italia 1935
Durante i giorni seguenti alla marcia su Roma, la casuale uccisione del figlio di uno squadrista, amato da tutti, ha il potere di placare gli animi e cancellare le divergenze politiche. Uno dei pochi film celebratori del fascismo, ottimamente girato però da Blasetti, che si ispirò alla scuola sovietica.
Regia di Nico D’Alessandria. Un film con Gerardo Sperandini, Fulvio Meloni, Nadia Haggi, Agnese De Donato, Giuseppe Amodio. Genere Drammatico – Italia, 1987, durata 90 minuti. – MYmonetro 2,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
La Roma degradata che fu già raccontata da Pasolini, periferia squallida di rovine, immondizie, drogati e prostitute, è attraversata da Gerry (Sperandini, che fa sé stesso), biondo vichingo tossicodipendente e schizofrenico che si proclama imperatore (e camminatore) di una città senza più impero né dignità. D’Alessandria esordisce con un film in 35 mm di costi stracciati, una laica Via Crucis dove “la patologia ci è risparmiata insieme al patetismo” (L. Pellizzari): il suo antieroe Gerry non è un personaggio, ma una rovina (umana) tra le tante. Il neorealismo tornò nel cinema italiano negli ultimi anni ’80 come un fantasma espressionista.
Regia di Michele Alhaique. Un film con Pierfrancesco Favino, Greta Scarano, Claudio Gioé, Renato Marchetti, Iris Peynado. Cast completo Genere Noir, – Italia, 2014, durata 95 minuti. Uscita cinema giovedì 11 settembre 2014 distribuito da Bim Distribuzione. – MYmonetro 2,76 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Mimmo vorrebbe fare solo il muratore, ma lavora – più o meno onestamente – per lo zio che ama e rispetta come un padre e a fianco del violento e viziato cugino Manuel. L’incontro con Tania, una giovanissima prostituta assoldata per un festino, cambia le carte in tavola. Mimmo si ribella e, a carissimo prezzo, riesce a “salvarla”. Debutto del 35enne Alhaique, corretto ma mai originale, ben fotografato, mal sceneggiato. Favino indossa un personaggio che gli calza a pennello. Presentato a Venezia a Orizzonti.
Regia di Michelangelo Frammartino. Un film Da vedere 2010 Genere Documentario, – Italia, Germania, Svizzera, 2010, durata 90 minuti. Uscita cinema venerdì 28 maggio 2010 distribuito da Cinecittà Luce. – MYmonetro 3,31 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Premiato alla Quinzaine di Cannes 2010, il 2° film del calabrese Frammartino – girato a Caulonia (RC), antico borgo su un colle vicino alla costa jonica dove aveva già filmato Il dono (2005) – è un poema lirico-sociale in presa diretta sulla realtà e sulla natura. Statico ed estatico, è una compenetrazione della realtà. A modo suo, è un film zen. Talvolta in bilico tra due contrari e sfiorato dall’autoironia, le sue immagini – spesso bellissime, mai estetizzanti (fotografia di Andrea Locatelli) – puntano su una conoscenza del mondo circostante e della sua unità, liberandone una dimensione segreta e personale. Il mondo che racconta è formato da 4 parti: minerale, vegetale, animale e umano razionale. 1) Un vecchio e malato pastore di capre che una notte muore, circondato dalle sue bestie. 2) La nascita di un caprettino irrequieto che si perde nel bosco e si addormenta presso un grande albero. 3) L’albero è trasformato in un lungo tronco e, portato in paese, è il fulcro della festa tradizionale della Pita di Alessandria del Carretto (CS); 4) Diventa poi carbone per l’inverno. Le immagini finali si collegano a quelle dell’inizio: il fumo che si alza e si disperde nell’alto dei cieli. Sapiente montaggio: Benni Atria, Maurizio Grillo. Il sonoro (Paolo Benvenuti e Simone Olivero) vi conta quasi quanto il visivo, ma senza una battuta di dialogo. Da consigliare solo a chi ama il cinema e sa aspettare.
Regia di Nelo Risi. Un film con Marija Tocinoski, Margarita Lozano, Ghislaine D’Orsay, Manlio Busoni, Umberto Raho. Genere Drammatico – Italia, 1968, durata 109 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,13 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Liberamente tratto dal libro omonimo di Marguerite Andrée Sécheraye: il calvario di una ragazza malata e dei metodi terapeutici di cui la sua analista si serve per riportarla alla normalità, raccontato dal punto di vista della seconda. Ambientato in una clinica svizzera, è uno dei rari film di contenuto psicanalitico corretti, accettabili ed emozionanti. Hanno collaborato Fabio Carpi e, come consulente, Franco Fornari.
Regia di Nelo Risi. Un film con Geraldine Chaplin, Nino Castelnuovo, Stefania Careddu. Genere Drammatico – Italia, 1966, durata 102 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,00 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
La deportazione e lo sterminio degli ebrei nella seconda guerra mondiale in chiave di favola, quella che una ragazza ebrea racconta al suo fratellino cieco mentre viaggiano sul treno della morte. Scritto da Edith Bruck, moglie del regista, è un sincero e commovente 1° film in cui, però, c’è un sensibile scarto tra intenzioni poetiche e risultati espressivi. Troppo sentimentale.
Un film di Bitto Albertini. Con Laura Gemser, Karin Schubert, Angelo Infanti, Isabelle Marchall, Gabriele Tinti. Erotico, durata 90 min. – Italia 1976. MYMONETRO Emanuelle nera valutazione media: 2,33 su 5 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Una bellissima nera ospite di una coppia durante un viaggio in Africa non si fa scrupoli di offrirsi a chi più le aggrada. Sta per innamorarsi del suo anfitrione, ma gli preferisce la libertà.
Regia di Nanni Moretti. Un film Da vedere 2006 con Silvio Orlando, Margherita Buy, Jasmine Trinca, Nanni Moretti, Giuliano Montaldo. Cast completo Genere Politico – Italia, Francia, 2006, durata 112 minuti. Uscita cinema venerdì 24 marzo 2006 – MYmonetro 2,88 su 23 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Appassionato di film-spazzatura, il produttore Bruno Bonomo è pieno di debiti, ipoteche e in rotta con Paola, moglie amatissima che gli ha dato due figli. Quando riceve da una giovane regista una sceneggiatura su un imprenditore miliardario che fonda un partito e diventa capo del governo, lui che “de sinistra” non è, s’affanna a trovare i finanziamenti, ma tutti lo abbandonano. 11° lungometraggio in 30 anni, Il caimano – appellativo coniato da Franco Cordero – è anzitutto un film sul cinema, la storia di un film da fare. Disomogeneo fin che si vuole (scritto con Francesco Piccolo e Federica Pontremoli), ma è difficile negarne l’originalità. Dopo una mala partenza (col peggio di quella commedia all’italiana che Moretti ha sempre irriso) arriva al bersaglio con un duro finale fantapolitico di anticipazione. Lungo il triplice percorso (cinema, vita privata, politica) s’incontrano 4 Berlusconi: il caimano di De Capitani (ottimo nell’evitare la facile caricatura); quello di Placido (scontato), quello vero e quello che impersona lo stesso Moretti: tragico e non annunciato, perché troppo spazio s’è dato alla nevrosi dell’abbandono. Film su Berlusconi, ma non ancora sul berlusconismo. Un S. Orlando da premio. Improbabile, ma efficace il faccendiere polacco di J. Stuhr, portaparola dell’autore. Musiche (di fertile complessità): Franco Piersanti. Fotografia: Arnaldo Catinari. Il DVD contiene molti extra.
Regia di Nanni Moretti. Un film Da vedere 1985 con Marco Messeri, Nanni Moretti, Ferruccio De Ceresa, Margarita Lozano, Eugenio Masciari. Cast completo Genere Drammatico – Italia, 1985, durata 94 minuti. – MYmonetro 4,08 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Tornato nella Roma natia dopo dieci anni, Don Giulio si trova alle prese col dolore, i problemi, i drammi piccoli e grandi dei suoi parrocchiani. Oppresso da un forte senso d’impotenza, decide di andarsene. Scritto con Sandro Petraglia, 5° film di Moretti, il più grave e il meno nevrotico: la pena prevale sul sarcasmo, la costernazione sull’indignazione. Pur nel suo lucido laicismo di fondo, è il 1° film italiano sulla condizione sacerdotale. Nonostante una certa invadenza dell’attore a scapito del regista, Moretti ha alzato il tiro e fatto centro. Orso d’argento a Berlino.
Regia di Nanni Moretti. Un film con Silvio Orlando, Nanni Moretti, Silvia Nono, Pietro Moretti, Corrado Stajano, Angelo Barbagallo. Cast completo Genere Commedia – Italia, 1998, durata 78 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,65 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Film di famiglia e diario intimo, l’8° lungometraggio di N. Moretti comincia il 28 marzo 1994 (vittoria elettorale della destra berlusconiana), termina nell’agosto 1997 quando l’autore decide di tornare al cinema di finzione con un musical, e fa perno sul 18 aprile 1996 quando gli nasce il figlio Pietro, mentre, vinte le elezioni, il centrosinistra dell’Ulivo va al governo. È un film che dice e riferisce molto, insegna moltissimo, suggerisce poco, non racconta quasi mai. A differenza di Caro diario , il mix di privato e pubblico non è riuscito. Sul primo versante si limita a microesercizi autocritici di umorismo sulle fisime di padre attardato; sul secondo il resoconto è fiacco e smunto, se si tolgono pochi momenti (il corteo del 25 aprile 1994 a Milano sotto la pioggia, l’arrivo degli albanesi a Brindisi) e la bella invenzione del grande lenzuolo di ritagli di giornale. Ma sono lucciole nel grigiore. È un film regredito e regressivo, frutto di un blocco creativo dell’autore, che ha diviso in due fazioni pubblico e critica, persino i suoi ammiratori.
Regia di Radu Mihaileanu. Un film Da vedere 2009 con Aleksey Guskov, Dmitriy Nazarov, Mélanie Laurent, François Berléand, Miou-Miou. Cast completo Titolo originale: Le concert. Genere Commedia, – Francia, Italia, Romania, Belgio, 2009, durata 120 minuti. Uscita cinema venerdì 5 febbraio 2010 distribuito da Bim Distribuzione. – MYmonetro 3,56 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Direttore dell’orchestra sovietica Bol’šoj, Andrej Filipov è licenziato nell’epoca Bre82 nev perché rifiuta di licenziare i musicisti ebrei. 25 anni dopo, rimasto a teatro come addetto alle pulizie, intercetta un invito per suonare al teatro Châtelet di Parigi e, falsificando i documenti, riunisce i vecchi amici musicisti, presentandosi come direttore d’orchestra in carica. Con loro si prepara a un’esecuzione filologica del celebre concerto in re maggiore op. 35 per violino e orchestra di P.I. &8 ajkovskij. Film pungente e amaro, ma nella sua leggerezza divertente, sul potere, in bilico tra memoria del passato e cruda realtà del presente. Oltre a sbeffeggiare le nostalgie politiche per la Russia sovietica, l’arrivismo e il lusso ostentato dei nuovi ricchi, trova un difficile amalgama tra grottesco e romantico “nell’incontro vorticoso tra culture opposte ma complementari” (D. Barone). Coproduce e distribuisce la BIM. David di Donatello per il miglior film europeo.
Giulia non esce la sera è un film di Giuseppe Piccioni del 2009, con Valeria Golino, Valerio Mastandrea, Sonia Bergamasco, Chiara Nicola, Domiziana Cardinali, Sara Tosti, Fabio Camilli, Sasa Vulicevic, Paolo Sassanelli, Lidia Vitale. Prodotto in Italia.
Regia di Mimmo Raimondi. Un film Da vedere 2001 con Alessandro Aleotti, DJ Jad, Luciano Federico, Kay Rush, Cochi Ponzoni, Anna Melato. Cast completo Genere Commedia musicale, – Italia, 2001, durata 90 minuti. distribuito da Medusa. – MYmonetro 3,17 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Una storia di amicizie, di rischi, di musica Hip Hop e Funky in una Milano in bilico costante tra la possibilità di perdersi e quella di salvarsi. Nico vive in periferia. Suonava e componeva canzoni ma da quando Mosè, il suo migliore amico, è entrato nel buco nero dell’eroina non se la sente più di farlo. Fa le pulizie in un locale, cerca di frenare le propensioni per il rischio dell’amico Manu e tiene d’occhio la sorella come se fosse suo padre (che se n’è andato da casa). Pian piano la voglia di fare musica ritorna e un evento drammatico la farà nuovamente esplodere. Un film sincero quello di Raimondi con gli “Articolo 31”. Sincero nel suo ritmo che assomiglia a quello di una canzone che dura 90 minuti ma che non dà mai la sensazione di una storia messa insieme per sostenere una compilation. Film sincero nel mostrare un ambiente sempre in bilico tra trasgressione, droga, criminalità e voglia di una vita non omologata ma vera.
Regia di Mirko Locatelli. Un film con Michela Cova, Mattia De Gasperis, Giuseppe Cederna, Andrea Semeghini, Teresa Patrignani. Cast completo Genere Drammatico – Italia, 2008, durata 88 minuti. Uscita cinema venerdì 27 marzo 2009 – MYmonetro 3,28 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Valerio ha genitori assenti, una sorellina di 10 anni, un vecchio motorino con cui va da casa a scuola e in piscina. 2 giovinastri che praticano il bullismo e l’omofobia lo tormentano. Solitario per carattere e scelta, osserva, in disparte e in silenzio, il mondo dei coetanei. Quando gli si presenta una possibilità, cerca di vendicarsi combattendo con le stesse armi del nemico, ma trova solo dolore e disperazione. Ambientato nella pianura lombarda, è un esordio minimalista a livello narrativo, ambizioso e compiaciuto su quello espressivo: inquadrature lunghe e insistite, fotografia spenta, rarefatta di U. Carlevaro, musica raffinata (G. Sollima). Punta sulle atmosfere e tende consapevolmete all’afasia. Ha partecipato a diversi festival internazionali e in Orizzonti, alla Mostra di Venezia 2008. Prodotto da Officina Film/Daneb Media, è diventato “invisibile” dopo una precaria uscita in sala alla fine di marzo 2009.
Regia di Mirko Locatelli. Un film con Filippo Timi, Jaouher Brahim, Tijey De Glaudi, Gabriel De Glaudi, Dragos Toma. Cast completo Genere Drammatico, – Italia, 2013, durata 98 minuti. Uscita cinema giovedì 3 aprile 2014 distribuito da Strani Film. – MYmonetro 2,86 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Antonio è in auto e ascolta le notizie sul traffico: non vuole imprevisti, per la strada e nella vita. Sta portando il suo bambino di un anno a Milano, in ospedale, dove gli devono asportare un tumore dal cervello. A casa ha lasciato la moglie e gli altri figli. Ruvido, grezzo, sembra ribellarsi alla compassione che gli mostra Jaber, un adolescente magrebino in visita a un amico. Diffida degli altri, soprattutto se stranieri, in balia di quel grumo indicibile di dolore che lo attanaglia e lo fa bestemmiare. Locatelli, milanese, alla seconda prova, si affida totalmente al debordante talento di Timi per un film ostico quanto il suo protagonista. Ha però anche il merito di avere scovato Brahim, che con la sua umanità offre uno sbocco alla vicenda. Distribuito da Strani Film.
Regia di Antonio Bocola, Paolo Vari. Un film Da vedere 2003 con Marco Foschi, Matteo Gianoli, Valeria Solarino, Teco Celio, Mauro Serio. Genere Drammatico – Italia, Svizzera, 2003, durata 97 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,12 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Una piazza della Barona, quartiere periferico a sud-ovest di Milano, è il ritrovo dei ragazzi sfaccendati ma anche un luogo di spaccio e il punto di reclutamento per i nuovi caporali del lavoro flessibile. È il principale teatro dell’azione di questo resoconto corale sulle tensioni e i conflitti sociali, culturali, etnici in un microcosmo della metropoli lombarda. Fa perno sul rapporto tra due amici ventenni – Claudio, operaio precario e politicizzato, e Manuel, piccolo spacciatore – e su Maja, disinibita ragazza del quartiere. Come dice il titolo, pesa su loro l’ombra della droga (ecstasy, cocaina): effetto, non causa, di un vuoto, di un’assenza di futuro in giovani per i quali crescere significa diventare come i genitori, sconfitti dalla vita. E spesso pronti, come loro, a cercare un capro espiatorio negli immigrati di colore. Sviluppo di un mediometraggio (40 minuti, 1997) di Vari e Bocola, è un lungometraggio a proprietà diffusa, prodotto dalla Cooperativa Gagarin e da un’associazione che comprende attori, tecnici, società di servizi e singoli investitori. Distribuito da Lucky Red. Fa da controcanto alla vicenda, a mo’ di coro in cadenze rap, Luca Zulù Persico, leader dei 99 Posse. Frutto di una ricerca sul campo, basato sul rifiuto degli stereotipi violenti del cinema hollywoodiano di strada e sulla voglia di confutare la retorica disinformativa dei mass media sulla droga, ha il suo limite – ma anche uno dei meriti – in una narrazione con la sordina, descrittiva più che drammaturgicamente calcata. Apprezzabili la scelta delle facce, i costumi di Sabrina Beretta, il trio degli interpreti principali. Presa a Quarto Oggiaro la piazza ribattezzata Yuri Gagarin. Grand Prix al Festival di Annecy 2004.