Category: Italia


Anno: 1987 Regia: Dario Fo Cast: Dario Fo Claudio Bisio Genere: commedia Durata: 135 min.

“Come ci è venuto in mente di allestire uno spettacolo legato alle stragi di Stato? Anche in questo caso siamo stati spinti da una situazione di neccessità. Durante la primavera del ’70 gran parte del pubblico che assisteva ai nostri spettacoli ci sollecitava a scrivere un testo sulla strage di Piazza Fontana e sull’assassinio di Pinelli”

Locandina Le affinità elettive

Un film di Paolo TavianiVittorio Taviani. Con Isabelle HuppertFabrizio BentivoglioJean-Hugues AngladeMarie GillainGiancarlo Giannini. continua» DrammaticoRatings: Kids+16, durata 98 min. – Italia 1996.

Johann Wolfgang von Goethe scrisse il romanzo nel 1809, quando aveva ormai definito, e imposto nel mondo letterario di quel tempo, la sua attitudine romantica e sentimentale, che aveva dato vita al famoso movimento “Sturm und Drang”. Le affinità elettive sono quelle forze chimiche che creano l’attrazione, sta poi alla ragione seguire la via migliore. Secondo questo principio succede che Carlotta ed Edoardo, sposati, invitino nella loro tenuta Ottone e la giovane Ottilia, e che le passioni si incrocino. Il più “naturale” sarebbe Edoardo, pronto a travolgere tutto pur di seguire il sentimento, ma le due donne, pur fra grandi sofferenze, riconducono tutto sulla via della ragione. Ma un sacrificio del genere non può passare sulle quattro vite senza causare tragedie. È la giovane Ottilia a morire per tutti. Ragione e sentimento, l’eterno dilemma. I Taviani hanno trasferito la storia dalla Germania alla campagna toscana. Lodevole la scelta di aderire, senza invenzioni o astrusità, a quel testo che è un capolavoro generale dell’arte del mondo. “Corretti” gli interpreti. Il cinema, in questi anni, ha imparato ad attingere ai monumenti della letteratura con l’uso, spesso adeguato, della voce fuori campo che legge il testo integrale. È una mutua possibilità di soccorso di due arti ormai da tempo lontane dalla loro età dell’oro.

Elective Affinities (1996) on IMDb

Locandina CattivaUn film di Carlo Lizzani. Con Milena VukoticErland JosephsonGiuliana De SioJulian SandsDidi Perego.  Drammaticodurata 105 min. – Italia 1991MYMONETRO Cattiva * * * - - valutazione media: 3,00 su 5 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dopo un periodo di silenzio, in cui ha lavorato per il cinema francese, Giuliana De Sio è tornata a recitare in un film italiano. Da questa pausa comunque ha tratto giovamento, perché la donna di Cattiva è forse la sua più bella interpretazione. Per quanto riguarda il film, prende le mosse dalla giovinezza di Carl Gustav Jung, famoso psichiatra secondo, e per alcuni primo, solo a Freud. Si descrive, di quel periodo, il caso di una paziente scioccata dalla morte della figlia e la sua guarigione. Poco cinematografico e molto televisivo, vede la buona recitazione di Erland Josephson e quella mediocre di Julian Sands.

The Wicked (1991) on IMDb
Locandina Impiegati

Un film di Pupi Avati. Con Luca BarbareschiElena Sofia RicciClaudio BotossoCesare BarbettiGianni Musy. continua» CommediaRatings: Kids+16, durata 98 min. – Italia 1984.

Un dietro le quinte della vita di alcuni impiegati. In questo microcosmo arriva un ingenuo laureato al primo impiego, Luigi, che a poco a poco si inserisce a modo suo in questo ambiente ipocrita e fatuo. La morte (suicidio o incidente?) del suo più caro amico lo segna profondamente, ma la banca è aperta tutti i giorni. Pupi Avati ha realizzato con finezza uno spaccato della vita dei giovani d’oggi, guidando al meglio, come sempre, i bravi attori.

Impiegati (1985) on IMDb
Risultato immagini per barbagia lizzani

Un film di Carlo Lizzani. Con Gabriele TintiDon BackyFrank WolffTerence HillRossana Krisman. continua» Titolo originale La società del malessereDrammaticodurata 101 min. – Italia 1969.

Un pastore finisce in prigione per un delitto d’onore. Evade e assieme ad alcuni complici organizza rapimenti di persone facoltose. Abbandonato dai suoi uomini comprende che non potrà sfuggire.

The Tough and the Mighty (1969) on IMDb
Locandina Allónsanfan

Un film di Paolo Taviani, Vittorio Taviani. Con Marcello Mastroianni, Lea Massari, Mimsy Farmer, Laura Betti, Claudio Cassinelli. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 115′ min. – Italia 1974. MYMONETRO Allónsanfan * * * - - valutazione media: 3,13 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nel 1816, dopo il congresso di Vienna e durante la Restaurazione, Fulvio Imbriani, patrizio lombardo, ex giacobino, ex ufficiale di Bonaparte, tradisce i compagni di lotta e la causa di una minoranza rivoluzionaria e velleitaria. Ricorrendo a Visconti e al melodramma per travisarlo criticamente, i Taviani rimescolano ancora le carte della narrazione tradizionale e continuano la loro riflessione sulla sinistra politica. Il film alterna pagine assai belle ad altre squilibrate od opache. Gli splendori della regressione sono descritti meglio che la dialettica della rivoluzione. Inventiva colonna musicale di Ennio Morricone e un bel reparto femminile.

Allonsanfan (1974) on IMDb
Locandina Napoli Napoli Napoli

Un film di Abel Ferrara. Con Benedetto Sicca, Luigi Maria BurruanoSalvatore RuoccoPeppe LanzettaLuca Lionello. continua» Docu-fictiondurata 102 min. – Italia 2010

Nato dall’incontro tra Abel Ferrara e Gaetano di Vaio, ex microcriminale napoletano, impegnato da tempo a fermare la criminalità giovanile, che ha fondato la sua associazione Figli del Bronx, nel tentativo di aiutare i ragazzi di strada attraverso l’utilizzo dell’arte in tutte le sue forme, Napoli, Napoli, Napoli è “un film che esprime, soprattutto, la volontà di narrare la vita, anche in sella a una vespa, catturando le vere sfaccettature della città”, così dichiarava Abel Ferrara due anni fa al Giffoni Film Festival.
Prodotto da Minerva Pictures, Pier Francesco Aiello, Figli del Bronx, Massimo Cortesi, Luca Liguori e Pietro Pizzimento, l’ultima fatica del regista nativo del Bronx e di lontane origini campane, è un docu-fiction, un ritratto della città e delle sue zone d’ombra. A partire da alcune interviste a un gruppo di donne recluse nel carcere di Pozzuoli, la struttura narrativa del film poggia sulla costruzione di tre diverse narrazioni, sceneggiate da Peppe Lanzetta, Maurizio Braucci e Gaetano Di Vaio, dove realtà e finzione si intrecciano in un mosaico articolato.
Il risultato è un film forse non del tutto riuscito, forse proprio per i continui cambi di registro, in quell’alternarsi tra “trascrizione” di una realtà e la sua rielaborazione, che tuttavia ha il dono di non lasciare indifferenti. Un documentario impressionista, dove certamente restano impressi soprattutto il fatalismo, l’amarezza e la rassegnazione di quelle detenute e alcune loro dichiarazioni.
A una di loro, il regista chiede cosa pensi della camorra: “La camorra siamo noi”… “Hai mai letto un libro?”, chiede a un’altra: “Sì, ne ho letto uno sulla camorra, si chiama… Go… Gomorra”

Napoli 24 (2010) on IMDb

L’amico d’infanzia è un film del 1994 diretto da Pupi Avati. Ambientato tra Chicago e l’Indiana, si apre e si chiude sulle note del preludio del Parsifal wagneriano.

Chicago: Duncan Mackay conduce da tanti anni XXVth hour, un talk show molto popolare in cui si intervistano personaggi pubblici a viso aperto, ponendoli di fronte a domande molto dirette e spingendoli a rivelare fatti “scomodi”. Quando il presentatore viene trovato morto in una camera d’albergo la guida del programma passa ad Arnold Gardner, nativo di Spencer, nell’Indiana, divorziato, con due figli e un padre che fu uno stimato giudice ed è ora anziano e malato.

Pur giovane, Arnold non fa rimpiangere il predecessore, e gli ascolti battono in breve tempo tutti i record della storia della trasmissione.

 L'amico d'infanzia
(1994) on IMDb

Regia di Pupi Avati. Un film con Valeria D’ObiciDiego AbatantuonoInes SastreDario CantarelliAlfonso SantagataCast completo Genere Drammatico, – Italia1998durata 100 minuti. Uscita cinema giovedì 5 febbraio 1998 distribuito da Filmauro. – MYmonetro 3,04 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il 31 dicembre 1899 si prepara una festa di nozze in un villone della campagna emiliana, a Sasso Marconi. Figlia di un avvocato in difficoltà finanziarie, Francesca è costretta a un matrimonio di convenienza con un ricco possidente quarantenne che per testimone ha scelto il compaesano Angelo, da poco rientrato dagli Stati Uniti dove, sembra, ha fatto fortuna. Francesca lo vede ed è amore a prima vista. Ammirevole a livello descrittivo (la 1ª parte è quasi un documentario sugli usi e costumi della borghesia terriera di 100 anni fa), il film zoppica negli sviluppi narrativi. Vengono al pettine i nodi degli artifizi romanzeschi, gli errori di sceneggiatura, la discutibile scelta degli interpreti, gli spunti macchiettistici. Curata la parte figurativa, specialmente nella fotografia di Pasquale Rachini.

 Il testimone dello sposo
(1997) on IMDb

Regia di Pupi Avati. Un film con Carlo Delle PianeValeria FabriziDelia BoccardoArnaldo NinchiAlessandro ModicaCast completo Genere Commedia, – Italia1994durata 90 minuti. Uscita cinema giovedì 8 settembre 1994 distribuito da Filmauro. – MYmonetro 3,00 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Bologna 1948: l’amore adolescenziale di Dado per Sandra che lo mette in conflitto con famiglia e insegnanti. Tragico epilogo 46 anni dopo. Flashback dal punto di vista del morto come in Viale del tramonto , confronto tra la Bologna (l’Italia) di una volta, quando tutto era più semplice, e quella di oggi. Minimalismo e melodramma, bozzettismo e mistero. Dopo 3 film “americani”, Avati torna alla sua Emilia, miscelando la tenerezza del rimorso e l’accidia del sentimento. Il cocktail non è riuscito.

 Dichiarazioni d'amore
(1994) on IMDb
Risultati immagini per Bordella

Regia di Pupi Avati. Un film con Al LettieriChristian De SicaGianni CavinaGigi ProiettiTaryn PowerElisa MainardiCast completo Genere Commedia – Italia1976durata 100 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Il segretario di Stato americano Harry (non Henry) Kissinger, idolatrato dalle donne, annuncia alla stampa la creazione di una multinazionale intesa a dispensare sesso e felicità a tutti. Un siculo-americano si reca allora a Milano con l’incarico di istituire un “bordello” per le signore milanesi. L’iniziativa riscuoterà enorme successo.

Bordella (1976) on IMDb

Regia di Abel Ferrara. Un film con Willem DafoeNinetto DavoliRiccardo ScamarcioValerio MastandreaAdriana AstiCast completo Genere BiograficoDrammatico – BelgioItaliaFrancia2014durata 86 minuti. Uscita cinema giovedì 25 settembre 2014 distribuito da Europictures. – MYmonetro 2,78 su 41 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

È il primo novembre 1975 a Roma ed è l’ultimo giorno di Pier Paolo Pasolini. Il suo mattino comincia col bacio di sua madre. Susanna lo richiama dal sonno e lo ritrova dopo un viaggio a Stoccolma, dove si è occupato della traduzione del volume, “Le ceneri di Gramsci”. Incalzato dalla censura per Salò o le 120 giornate di Sodoma, intervistato “sulla situazione” e per La Stampa da Furio Colombo e avviato “Petrolio”, un romanzo che insegue nella sua testa due personaggi-narratori (Carlo, ingegnere della borghesia torinese, e Andrea Fago, unico sopravvissuto a un incidente aereo), Pier Paolo fa colazione con caffè e Corriere (della Sera). Più avanti nella giornata pranza con Nico Naldini e Laura Betti, che ha appena prestato la voce ‘demoniaca’ a Linda Blair (L’esorcista) e quella orgiastica a Hélène Surgère (Salò o le 120 giornate di Sodoma). Congedati gli ospiti scrive a Eduardo De Filippo di Re Magi e Messia e infila la sua Alfa Romeo e la notte romana, dove incontra Nunzio, l’angelo custode di Epifanio e di un film che rincorre la cometa ma che non vedrà mai la luce (Porno-Teo-Kolossal). Perché Pier Paolo sprofonderà negli occhi neri di Pino Pelosi e nel buio di Ostia, muta davanti al massacro di un poeta. Alla maniera di “Petrolio”, romanzo incompiuto di Pierpaolo Pasolini, Pasolini è un film che non si può raccontare, perché nulla si svolge al suo interno eppure accade in continuazione qualcosa. L’impossibilità di narrazione non appartiene al film ma ad Abel Ferrara, che ‘ammette’ l’incapacità di restituire il vissuto del poeta. Perché ci sono cose, come sosteneva Pasolini e sostiene il suo doppio sullo schermo, che si vivono solo attraverso il corpo. Per quanto ci accaniamo a ricostruirle, immaginarle o interpretarle non sono più le stesse vissute attraverso un altro corpo. Ferrara denuncia subito lo scarto, la distanza che lo separa dal corpo reale del poeta friulano ed espone con pudore la difficoltà che ha incontrato. Un pudore commovente che dice bene del mistero, del mistero che è morto con Pasolini, di una continuità che si è interrotta con la sua morte. Se è vero che solo Pasolini poteva significare se stesso, nondimeno il regista lo mette in scena in un atto unico, aperto ai sensi e scaraventato dentro alla memoria e alle sue visioni personali. Lo afferra a intermittenza nei tratti spigolosi di Willem Dafoe e ricorrendo a frammenti, a visioni parziali del suo corpo nel teatro del delitto, alla sovraimpressione, alle immagini che non esistono mai isolate ma sempre in rapporto con le altre. Non immagini uniche ma dipendenti in cui si muovono i testimoni, i ‘partecipanti’ indispensabili a rendere leggibile il poeta. La madre Susanna, Graziella, Laura BettiFurio ColomboNico Naldini, Pino Pelosi sono allora il momento in cui Pasolini si mostra e si fa percepire. Dentro una struttura circolare, che apre l’ultima giornata di un uomo col sorriso di sua madre e la chiude con una contrazione di inconsolabile dolore materno, Pasolini è la morte al lavoro, come sempre nel cinema di Abel Ferrara. La morte intesa come atto estremo, che monta retrospettivamente la vita di un uomo proprio come il montaggio fa con un film.
Capace da sempre di farsi carico del male oscuro che ammorba le sue immagini e il mondo, l’autore americano imbocca i passaggi sotterranei dell’inconscio, che da tempo e molti film non struttura più come un linguaggio. La memoria delle ultime ore di un poeta manda in tilt il controllo razionale e torna sotto forma di visione. Come i suoi killer, i suoi vampiri, i suoi gangster, il Pasolini di Willem Dafoe scende all’inferno e vaga negli anfratti bui e fatiscenti alla ricerca di qualcosa di desiderato e irraggiungibile. Nel modo di Epifanio, interpretato da Ninetto Davoli, il protagonista insegue una cometa che lo conduce all’Idroscalo e gli nega il Paradiso. Forse perché ha considerato la sua degradazione profondamente morale “e per di più l’ha considerata un suo diritto”. A ragione di questo, Ferrara esibisce l’esibizionismo di Pasolini, l’intenzione massima di apparire che non è mai visibilità del corpo ma unica possibilità per il suo protagonista di esistere nel testo filmico. Ardente, tragico e scombinato, Pasolini combina il sogno col reale, interrogandosi sul poeta e la forma con cui egli crea, sulla storia di un uomo e su quella del suo corpo, su Pier e su Paolo, agiti sotto la cupola ribadita della Basilica ‘omonima’ dell’Eur, sdoppiati e fatti altri da sé nei territori della poesia e dell’incubo, dove da sempre cadono gli angeli ribelli, si uccidono i poeti e ci si scopre assassini.

Pasolini (2014) on IMDb

Regia di Nikita Mikhalkov. Un film con Marthe KellerMarcello MastroianniSilvana ManganoElena SafonovaIsabella RosselliniCast completo Titolo originale: Oci ciornie. Genere Commedia – ItaliaURSS1987durata 117 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 2,84 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Romano è un uomo che, dopo aver mentito una volta, non può più fermarsi. Quando gli arriva l’occasione in cui la felicità dipende solo dalla sua capacità di aver fiducia nel prossimo, non può farlo e la felicità gli sfugge. È una commedia divertente ma anche commovente, malinconica, ironica. Come dev’essere Čechov. Ammirevole per varietà di toni, ricchezza di invenzioni, direzione di attori. È l’ultimo film della Mangano. Squisita. Premio a Cannes per Mastroianni. Scritto dal regista con Alexander Adabascian (anche scenografo) e S. Cecchi D’Amico.

Oci ciornie (1987) on IMDb
Locandina Storia di vita e di malavita - Racket della prostituzione minorile

Un film di Carlo Lizzani. Con Anna Rita GrapputoCinzia MambrettiCristina MoranzoniGiuliana RiveraEnzo Fisichella. continua» Drammaticodurata 93 min. – Italia 1975

Il film nasce da un’inchiesta sulla prostituzione minorile, condotta da Marisa Rusconi.

Regia di Damiano Damiani. Un film con Gian Maria VolontéRosanna SchiaffinoRichard JohnsonSarah FerratiEster CarloniCast completo Titolo originale: Las puertitas del señor Lopez. Genere Horror – Italia1966durata 110 minuti. – MYmonetro 2,50 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Uno scrittore squattrinato accetta il lavoro propostogli da una vecchia e strana signora: riordinare le carte del marito, uno scrittore famoso quanto controverso. Nella vecchia casa conosce Aura, una bella ragazza che si dice nipote della signora. Ma l’abitazione sembra stregata.

The Witch (1966) on IMDb

Regia di Ursula MeierAida BegicLeonardo Di CostanzoJean-Luc GodardKamen KalevIsild le BescoSergei LoznitsaVincenzo MarraVladimir PerisicCristi PuiuMarc RechaAngela SchanelecTeresa Villaverde. Un film Titolo originale: Les ponts de Sarajevo. Genere Drammatico, – FranciaItaliaSvizzeraBosnia-HerzegovinaBulgariaGermaniaPortogallo2014durata 114 minuti. Uscita cinema giovedì 25 giugno 2015 distribuito da Milano Film Network. – MYmonetro 2,98 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il 28 giugno 1914, l’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono dell’impero austro-ungarico, fu assassinato a Sarajevo. Il suo omicidio è considerato la causa scatenante della Prima Guerra Mondiale che precipitò l’Europa nel caos e nel sangue. Cento anni dopo il colpo di pistola sparato dall’anarchico Gavrilo Princip, che cosa rappresenta Sarajevo dentro la storia contemporanea e dentro la memoria collettiva europea? Alla domanda prova a rispondere il progetto artistico di Jean-Michel Frodon, giornalista, critico e storico del cinema, che recluta tredici registi e intende altrettante riflessioni su Sarajevo, cuore e cornice di tragici eventi storici.

Bridges of Sarajevo (2014) on IMDb
Locandina Go Go Tales

Un film di Abel Ferrara. Con Willem DafoeBob HoskinsMatthew ModineRoy DotriceRiccardo Scamarcio. continua» Drammaticodurata 100 min. – USA, Italia 2007. – Mediafilm uscita venerdì 20 giugno 2008.

Ray Ruby è il titolare di un club di lap dance denominato «Paradise» in downtown Manhattan. Lo coadiuva l’amministratore Jay mentre il silente fratello Johnny è colui che finanzia l’impresa. Il problema è dato dal fatto che il fallimento è alle porte e l’anziana proprietaria dell’immobile non sembra più contenibile.
Si precipita nel locale in piena attività reclamando i mesi di affitto non percepiti. Se aggiungiamo che Johnny comunica a Ray che non ha più intenzione di dargli un dollaro e che le ballerine sono intenzionate a tenersi addosso i vestiti in una sorta di sciopero dello strip tease, si può facilmente indovinare quale sia il clima che domina nel locale. Diventa indispensabile trovare una soluzione.
Dopo il complesso e controverso Mary, Ferrara torna a circondarsi di attori amici (Dafoe, Modine, Argento) per raccontarci un divertissement affollato e claustrofobico. Il Paradise diventa così un luogo al contempo vicino e distante dal lontano (nel tempo) New Rose Hotel. Distante perché là i personaggi erano poco numerosi. Vicino perché torna di nuovo a essere ampia la confusione sotto il cielo ferrariano.
Come nell’altmaniano Radio America ci viene raccontato il rischio di chiusura di un luogo d’intrattenimento. Ovviamente quello di Abel non può essere altro che un paradiso di nome per un inferno di fatto, dato non tanto dagli strip tease (assolutamente vietato toccare le ragazze), quanto dal tono da commedia in nero (quasi sontuosa sul piano fotografico).
Il Paradise è una babele di suoni, rumori e attrazioni da cui sembrano autoescludersi uomini e donne come esseri umani. Sono tutti impegnati nei loro ruoli da commedia. La commedia della vita? Se pensiamo al Ferrara dei film migliori dobbiamo dire di sì. Tre stelle alla carriera

Go Go Tales (2007) on IMDb
Locandina Lo svitato

Un film di Carlo Lizzani. Con Giorgia MollFranca RameDario FoAlberto BonucciAmedeo Girard. continua» CommediaRatings: Kids+13, b/n durata 110 min. – Italia 1956.

Un ingenuo fattorino riesce, con alcuni colpi fortunati, a diventare giornalista. Un suo losco amico gli propone di rubare alcuni cani di razza per poi acquistare fama con servizi sullo strano furto. In realtà il mascalzone fugge con i preziosi animali e la ragazza del protagonista.

Lo svitato (1956) on IMDb

Regia di Paolo TavianiVittorio Taviani. Un film Da vedere 2012 con Cosimo RegaSalvatore StrianoGiovanni ArcuriAntonio FrascaJuan Dario BonettiCast completo Genere Docu-fiction, – Italia2012durata 77 minuti. Uscita cinema venerdì 2 marzo 2012 distribuito da Sacher. – MYmonetro 3,74 su 13 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Sono almeno 4 i dati di fatto che dovrebbero suscitare meraviglia e ammirazione: 1) dopo una carriera iniziata mezzo secolo fa 2 registi 80enni hanno fatto uno dei loro film migliori e il più originale; 2) vent’anni dopo La casa del sorriso (1991) di Marco Ferreri, un film italiano ha vinto il 1° premio (e quello della Giuria Ecumenica) al Festival di Berlino; 3) nell’art. 27 della Costituzione si legge: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”, e il film è in linea su questo tema; 4) il film dei Taviani dura solo 76 minuti. Nel carcere romano di Rebibbia, sezione di Alta Sicurezza, grazie al regista Fabio Cavalli si fa del teatro da anni. La proposta di mettere in scena Giulio Cesare di Shakespeare è dei 2 registi. Intendevano confrontare la condizione esistenziale dei carcerati (tra cui alcuni ergastolani) con le emozioni del testo più politico del drammaturgo inglese: l’amicizia e il tradimento, il parricidio e la congiura, il prezzo del potere e quello della verità. Ci sono riusciti con una intensità straordinaria pari al rifiuto di ogni risvolto didattico o ideologico. Il film comincia con la fine dello spettacolo tra gli applausi del pubblico borghese esterno e finisce con i carcerati che, uno a uno, rientrano nelle celle. Uno di loro dice, guardando la cinepresa: “Da quando ho conosciuto l’arte, questa cella è diventata una prigione”. Sembra una smentita al tema della rieducazione, ma non lo è. È uno dei segni dell’antiretorica che permea il film. Molti dei carcerati riacquisteranno un giorno la libertà, ma non saranno più le stesse persone. Forse saranno migliori anche grazie all’arte. 5 David di Donatello: film, regia, montaggio (Roberto Perpignani), produttore (Grazia Volpi), fonico in presa diretta (Benito Alchimede, Brando Mosca).

Caesar Must Die (2012) on IMDb

Regia di Gabriele Salvatores. Un film con Fabrizio BentivoglioLaura MoranteDiego AbatantuonoEva VanicekUgo ContiCast completo Genere Commedia – Italia1990durata 91 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,61 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dario (Abatantuono) e Federico (Bentivoglio) sono due attori e amici inseparabili. Partono su una vecchia Mercedes per una tournée in Puglia con un tragicomico allestimento di Il giardino dei ciliegi di Cechov. Durante il viaggio l’estroverso Dario deve dire a Federico di essersi innamorato della sua fidanzata (Morante). Il tema centrale è l’amicizia virile raccontata da Salvatores – 25 regie teatrali qui al suo 4° film – con una superficialità riscattata dal brio descrittivo dell’ambiente teatrale, dalla leggerezza degli sketch comici e delle divagazioni, dal sapiente uso del rock anni ’70. Grande affiatamento tra Abatantuono e Bentivoglio.

Turné (1990) on IMDb