Category: Italia


Regia di Valeria Golino. Un film Da vedere 2013 con Jasmine TrincaCarlo CecchiLibero de RienzoVinicio MarchioniIaia ForteCast completo Titolo originale: Miele. Genere Drammatico, – Italia2013durata 96 minuti. Uscita cinema mercoledì 1 maggio 2013 distribuito da Bim Distribuzione. – MYmonetro 3,31 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Liberamente tratto dal romanzo A nome tuo (2011) di Mauro Covacich, scritto dalla Golino con Francesca Marciano e Valia Santella. Protagonista assoluta di questo film al femminile è l’Irene della Trinca che a pagamento aiuta a morire con un suicidio assistito i malati terminali che vogliono abbreviare la loro agonia e tuttavia, per valutare la fermezza della loro decisione, cerca di dissuaderli sino all’ultimo. Un giorno, a chiedere i suoi servizi, è un ingegnere fiorentino in ottima salute che vuole morire perché afflitto da una immedicabile noia esistenziale. Irene si ribella, ma tra i due lentamente nasce un rapporto di stima e affetto che cambia entrambi in meglio. Un Cecchi memorabile, una Trinca in gran forma.

Honey (2013) on IMDb

Regia di Andrea Magnani. Un film Da vedere 2016 con Nicola NocellaLibero de RienzoBarbara BouchetOstap StupkaVeronika ShostakCast completo Genere Commedia – ItaliaUcraina2016durata 91 minuti. Uscita cinema giovedì 31 agosto 2017 distribuito da Tucker Film. Oggi tra i film al cinema in 1 sala cinematografica Consigli per la visione di bambini e ragazzi: – MYmoro 3,37 su 24 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Isidoro, per i familiari Easy, ha 35 anni ed è stato una promessa dell’automobilismo competitivo fino a quando non ha cominciato a prendere peso. Ora vive con la madre e si imbottisce di antidepressivi. Fino al giorno in cui il fratello gli chiede un favore speciale: un operaio ucraino è morto sul lavoro e la salma va riportata in Ucraina senza troppe formalità. Easy può così tornare a guidare…un carro funebre.

Easy (2017) on IMDb
Risultati immagini per La mia Droga si chiama Julie

Regia di François Truffaut. Un film Da vedere 1969 con Jean-Paul BelmondoCatherine DeneuveNelly BorgeaudMartine FerrièreMarcel Berbert.Cast completo Titolo originale: La sirène du Mississippi. Genere Drammatico – FranciaItalia1969durata 120 minuti. – MYmonetro 3,17 su 14 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Coltivatore di tabacco sull’isola di Reunion, Louis Mahé (Jean-Paul Belmondo) è un giovane che non sa nulla delle vicende della vita e dell’amore. Una volta conosciuta la bella Julie (Catherine Deneuve) tramite un annuncio su un giornale e dopo una fitta corrispondenza, i due decidono di sposarsi.
Il giorno del fatidico incontro, però, all’appuntamento si presenta una Julie diversa, più bella, più affascinante, cui Louis non sa resistere. Dopo un’iniziale idilliaca convivenza, appena segnata da qualche piccola perplessità che ogni tanto turba il sentimento puro di Louis, Julie finirà per rivelarsi una persona diversa. 
Tratto dal romanzo “La sirène du Mississipi” di William Irish (edito in Italia con il titolo di Vertigine senza fine) e preannunciato nel film precedente, Baci rubati, quando Jean-Pierre Léaud tiene in mano una copia di questo libro, Truffaut realizza un giallo che strizza l’occhio alle atmosfere e alle figure hitchockiane e omaggia Jean Renoir (cui il film è dedicato) citando nella sequenza iniziale La Marsigliese
La mia droga si chiama Julie è un film sulla conoscenza della realtà attraverso l’amore. Una realtà che per il sognatore Louis si rivela più dura di quanto avesse immaginato e per Julie una piacevole scoperta di un sentimento che forse non avrebbe mai pensato di poter provare. Ma i due, per poter vivere la loro storia d’amore, devono lasciarsi alle spalle le loro vite precedenti, fatta di falsità e abitudini piccolo- borghesi per Louis, di truffe e bugie per Louis/Marion. 
Un giallo ottimamente costruito nella prima mezz’ora in cui gli indizi e i dettagli si accumulano fin dal momento in cui Luis/Marion, vera e propria Sirena che ammalia l’ingenuo Louis, scende dalla nave (la Mississipi) facendo insinuare il sospetto che dietro una relazione apparentemente perfetta si nasconda un mistero che aspetta soltanto di essere disvelato. Un giallo che perde di tensione quando, nella seconda parte, al mistero si sostituisce il bisogno l’uno dell’altra, il desiderio totalizzante di stare insieme, contro tutto e contro tutti, che finisce per trasformare il loro rapporto in una vera e propria vertigine senza fine.

Mississippi Mermaid (1969) on IMDb
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Un film di Damiano Damiani. Con Claudio GoraMarilù ToloMartin BalsamArturo DominiciFranco Nero. continua» Poliziescodurata 106 min. – Italia 1971.

Un commissario siciliano vuole a tutti i costi metter le mani su un noto mafioso che in passato ha ucciso un suo amico sindacalista. Ma lo zelo del funzionario trova ostacolo nell’atteggiamento di un giovane e sospettoso magistrato. Un giorno, esasperato, il poliziotto uccide il mafioso. Viene arrestato, portato al penitenziario dove è ucciso da due sicari: il procuratore lo vendicherà.

Confessions of a Police Captain (1971) on IMDb

Regia di Vittorio De Sica. Un film Da vedere 1943 con Luciano De AmbrosisIsa PolaEmilio CigoliAdriano RimoldiGiovanna CigoliCast completo Genere Drammatico – Italia1943durata 80 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,86 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Una donna tradisce il marito e ne provoca il suicidio. Lo sviluppo della tragedia è osservato e sofferto dal loro figlio, il piccolo Pricò. È uno dei primi esempi, assieme a Ossessione, del nuovo cinema italiano che avrebbe dato vita al neorealismo. L’attore Emilio Cigoli, qui nella parte del marito, avrebbe dato la voce a tantissimi attori (Gary Cooper, Gregory Peck, John Wayne, Jean Gabin). Il soggetto è tratto dal romanzo Pricò di Cesare Giulio Viola.

The Children Are Watching Us (1943) on IMDb
La leggenda del santo bevitore (1988)

Un film di Ermanno Olmi. Con Anthony Quayle, Rutger Hauer, Sandrine Dumas, Dominique Pinon, Cécile Paoli. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 125′ min. – Italia, Francia 1988. MYMONETRO La leggenda del santo bevitore * * * 1/2 - valutazione media: 3,89 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Ricevuti misteriosamente in prestito 200 franchi, barbone alcolizzato fa molti incontri d’amore e d’amicizia finché s’avvia, in una ventosa mattina, a saldare il debito. A livello stilistico è forse il film più maturo di Olmi, certamente il più raffinato: la sua Parigi, paesaggio dell’anima, è straordinaria. Ha una splendida 1ª parte, una zona centrale un po’ ripetitiva e prolissa, riprende quota nella conclusione. Non c’è più, forse, la leggerezza delle sessanta stringate pagine del racconto lungo Die Legendevom heiligen Trinker (1939) di Joseph Roth, ma, dopo averlo visto, nessuno lo leggerà o rileggerà come prima. Olmi ci aiuta a capirlo meglio, a penetrarlo in profondità. L’interpretazione dell’olandese Hauer è una delle sue carte vincenti. Sceneggiato da Olmi con Tullio Kezich. Leone d’oro a Venezia.

La leggenda del santo bevitore (1988) on IMDb
I Basilischi - Film (1963)

Regia di Lina Wertmüller. Un film Da vedere 1963 con Stefano Satta FloresAntonio PetruzziRosanna Santoro. Genere Drammatico – Italia1963,durata 84 minuti. – MYmonetro 3,88 su 9 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

È un bozzetto della vita in un paese del Meridione disegnato attraverso la figura di due ragazzi, uno studente svogliato e un ragioniere. I due trascorrono le giornate negli stessi luoghi, facendo i medesimi discorsi, preferendo la monotonia quotidiana a qualunque altro possibile sbocco. Primo lungometraggio della brava regista televisiva che dimostra mano sicura e approfondisce l’indagine psicologica e sociale della realtà meridionale. La Wertmüller era partita bene, piena di rigore e di propensione alla verità. Non ha poi mantenuto le promesse, anche lei catturata dalla tentazione del cinema dai grandissimi mezzi.

The Basilisks (1963) on IMDb

Mediterraneo (1991) - Streaming, Trailer, Trama, Cast, Citazioni

Un film di Gabriele Salvatores. Con Diego Abatantuono, Claudio Bigagli, Giuseppe Cederna, Claudio Bisio, Gigio Alberti. Commedia, durata 95′ min. – Italia 1991. MYMONETRO Mediterraneo * * * * - valutazione media: 4,05 su 52 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Avventure, amori e tribolazioni di otto soldati del Regio Esercito Italiano che nel giugno 1941 sono mandati a presidiare un’isoletta greca dell’Egeo dove rimangono sino all’inverno del 1943. Uno degli otto non tornerà. Senza ambizioni storiche, è una favola, un racconto di formazione, un apologo sull’amicizia virile, sul desiderio di fuga (è dedicato “a tutti quelli che stanno scappando”), sulle difficoltà di crescere. Chiude un’ideale trilogia sul viaggio e su una generazione, quella del regista, formata da Marrakech Express e Turné . Un bel gioco di squadra attoriale e un’accattivante mistura di buffo e patetico con molti stereotipi e qualche leziosaggine ruffiana. Girato nell’isola di Kastellorizo (Megisti in greco). Oscar per il film straniero.

 Mediterraneo
(1991) on IMDb
Locandina Il passato

Un film di Asghar Farhadi. Con Bérénice BejoTahar RahimAli MosaffaPauline BurletElyes Aguis.  Titolo originale Le passéDrammaticodurata 130 min. – Francia, Italia 2013. – Bim Distribuzione uscita giovedì 21 novembre 2013MYMONETRO Il passato * * * 1/2 - valutazione media: 3,80 su 57 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Ahmad arriva a Parigi da Teheran. Marie, la moglie che ha lasciato quattro anni prima, ha bisogno della sua presenza per formalizzare la procedura del divorzio. Marie ha due figlie nate da altre relazioni e ha un difficile rapporto con la più grande, Lucie. Ahmad viene invitato a non risiedere in hotel ma a casa e ha così modo di scoprire che Marie ha una relazione con Samir la cui moglie si trova in coma.
Asghar Farhadi si è fatto conoscere sugli schermi occidentali grazie all’Orso d’argento vinto al Festival di Berlino con About Elly e ha confermato le sue qualità con il successivo Una separazione (vincitore, tra gli altri premi, di un Oscar di cui la stampa ufficiale iraniana non ha dato notizia all’epoca). Ora con The Past offre un’ulteriore conferma delle proprie doti di scrittura oltre che di regia. Lo spazio architettonico e sociologico è mutato. La casa di vacanza e la dimensione urbana della capitale iraniana vengono ora sostituiti da una Parigi periferica così come periferiche sono apparentemente le une per le altre le vite dei protagonisti.
Ahmad, Marie, Samir e Lucie si vorrebbero sentire ‘fuori’ dalla complessità e dalle problematiche degli altri ma ciò è impossibile. Se Ahmad ha pensato che il ritorno in patria lo separasse definitivamente da Marie si trova costretto a scoprire che non è così. Se Marie ha creduto che bastasse una firma per chiudere definitivamente con lui è costretta ad accorgersi di avere sbagliato. Se lei e Samir si illudono di poter staccare i legami che li collegano a quella donna che sta su un letto di ospedale ci penseranno gli eventi a dissuaderli. Se Lucie ritiene che ridurre la propria presenza in casa al solo dormire possa cancellare la sua ostilità per il ruolo assunto da Samir nella vita della madre dovrà accettare una realtà ben diversa.
Perché Farhadi ci ricorda che per guardare avanti nelle nostre esistenze è indispensabile prendere atto del passato (remoto o prossimo che sia) evitando di rappresentarlo a noi stessi grazie a rimozioni che rendano più accettabile il peso. Il vetro che separa (e forse protegge) Ahmad e Marie all’aeroporto è presto destinato ad andare in pezzi. Saranno lo sguardo ribelle del piccolo Fouad (figlio di Samir) e quello solo apparentemente rassegnato della coetanea Léa a provocare le prime crepe. Perché i bambini, come al cinema ci ha insegnato Vittorio De Sica, ci guardano e ci giudicano. Anche quando sembrano pensare alla catena saltata di una bicicletta o a un elicottero telecomandato finito su un albero in giardino.

The Past (2013) on IMDb

Regia di Valerio Zurlini. Un film con Mario AdorfValeria MoriconiAnna KarinaLea MassariTomas MilianMarie LaforêtCast completo Genere Drammatico – Italia1965durata 120 minuti. – MYmonetro 3,10 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Grecia, 1942. Un tenente italiano riceve a malincuore l’incarico di accompagnare un gruppo di prostitute, destinate ai soldati. Durante il viaggio impara a conoscerle. Tratto da un romanzo di Ugo Pirro sceneggiato da V. Zurlini, Leo Benvenuti, Piero De Bernardi e Franco Solinas, è un film diseguale e parzialmente riuscito, ma pur sempre uno sguardo lucido sui peggiori anni della nostra vita. Ha due meriti: è un film su 15 prostitute che può essere visto anche da un bambino; è autenticamente antifascista perché denuncia senza mezzi termini le responsabilità e le repressioni italiane in quella guerra d’occupazione.

 Le soldatesse
(1965) on IMDb

Regia di Carla Simón. Un film Da vedere 2022 con Jordi Pujol DolcetAnna OtinXènia RosetAlbert BoschAinet JounouCast completo Genere Drammatico, – SpagnaItalia2022durata 120 minuti. Uscita cinema giovedì 26 maggio 2022 distribuito da I Wonder Pictures. Oggi tra i film al cinema in 1 sala cinematografica Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,85 su 26 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nella campagna assolata della Catalogna, la famiglia Solé vive e coltiva da decenni un vasto frutteto che gli era stato offerto dopo la guerra civile dai proprietari, i Pinyol. Un gesto d’onore a ricompensa di un aiuto cruciale, ma mai siglato con documenti ufficiali. I Solé si ritrovano perciò impotenti quando furgoni carichi di pannelli solari arrivano sui terreni, pronti a riconvertire il frutteto ed eliminare l’unica attività che la famiglia abbia conosciuto. 

 Alcarràs
(2022) on IMDb

i sub ita nella versione in lingua originale sono stati tradotti da google, potrebbero esserci delle imprecisioni.

Lo Chiamavano Trinità...: Amazon.it: Spencer, Hill, Zacharias, Sturkie,  Hahn;, Spencer, Hill, Zacharias, Sturkie, Hahn;: Film e TV

Un film di E.B. Clucher. Con Steffen Zacharias, Bud Spencer, Terence Hill, Gisela Hahn, Farley Granger.Western, durata 117 min. – Italia 1970. MYMONETRO Lo chiamavano Trinità… * * * 1/2 -valutazione media: 3,85 su 49 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il pistolero Trinità arriva in paese e trova il proprio fratello che fa lo sceriffo. Ma costui è un furfante che ha architettato un piano ai danni del ricco Harrison. Trinità si trova a sventare contemporaneamente i piani del falso sceriffo e di Harrison che opprime una comunità di mormoni, e si innamora di una delle ragazze della setta.

 Lo chiamavano Trinità...
(1970) on IMDb

Regia di Enzo Barboni. Un film con Bud SpencerTerence HillYanti SomerEnzo FiermonteAdriano MicantoniFurio MeniconiCast completo Genere Western – Italia1971durata 128 minuti. – MYmonetro 3,23 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il furbo Trinità e il massiccio Bambino si spacciano per agenti federali e cercano di farsi dare soldi dai frati. 2° film della serie diretta da E.B. Clucher e prodotto da Zingarelli, che ribaltò i canoni del western ciociaro-andaluso trasformandolo in svelenito e buffo spettacolo da oratorio. 1° posto nella classifica dei film italiani più visti (14 979 000 spettatori), davanti a Ultimo tango a Parigi (14 794 000).

 Continuavano a chiamarlo Trinità
(1971) on IMDb

Regia di Leonardo Di Costanzo. Un film Da vedere 2017 con Raffaella GiordanoValentina Vannino, Martina Abbate, Anna PatiernoMarcello Fonte, Gianni Vastarella, Flavio Rizzo, Maddalena StornaiuoloCast completo Genere Drammatico, – ItaliaSvizzeraFrancia2017durata 95 minuti. Uscita cinema giovedì 28 settembre 2017 distribuito da Cinema. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,89 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Napoli ai giorni nostri. Giovanna è una donna che lavora nel sociale e che si deve confrontare quotidianamente con le problematiche sociali della città. Il centro che dirige offre un luogo protetto in cui crescere e giocare dopo le ore di attività scolastica a bambini che potrebbero finire precocemente a far parte della manovalanza camorristica. Un giorno Maria, madre di due bambini, chiede e trova rifugio, con il consenso di Giovanna, in un monolocale che appartiene al centro. La quale però non sa che si tratta della giovane moglie di un boss della camorra ricercato per un efferato omicidio.

 L'intrusa
(2017) on IMDb

Regia di Raffaello Matarazzo. Un film con Amedeo NazzariLea PadovaniCesco BaseggioNico PepeAndrea ChecchiAmalia PellegriniCast completo Genere Drammatico – Italia1955durata 100 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 2,50 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Un medico infelice per la morte della fidanzata salva dal suicidio una ragazza cui un mascalzone ha rovinato la vita. La sposa più per pietà che per amore, ma nuovi avvenimenti faranno nascere un sentimento vero tra i coniugi. Tratto dal dramma La moglie del dottore di Silvio Zambaldi, è uno dei 3 film di Matarazzo del 1955, e il meno significativo. “È un’opera di passaggio, tutto sommato modesta, verso quello che è forse il film più anomalo di Matarazzo, La risaia ” (A. Prudenzi).

 L'intrusa
(1956) on IMDb

Regia di Lucio Fulci. Un film con Jack HedleyHoward RossAlmanta KellerAndrea OcchipintiDaniela DoriaPaolo MalcoCast completo Genere Thriller – Italia1982durata 92 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 18 – MYmonetro 1,98 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Serie di efferati omicidi a New York: le vittime sono tutte donne, il maniaco rivendica i delitti telefonando con la voce di Paperino

The New York Ripper (1982) on IMDb

Regia di Pietro Germi. Un film Da vedere 1955 con Sylva KoscinaSaro UrzìCarlo GiuffréPietro GermiLuisa Della NoceLilia LandiCast completo Genere Drammatico – Italia1955durata 120 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,88 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Macchinista delle FF. SS. che ama, un po’ troppo, il buon vino entra in una grave crisi professionale e familiare, ma la supera con l’aiuto del figlioletto e dei compagni di lavoro. È il film cui Germi era affezionato e in cui si riconosceva, “fatto per gente all’antica… col risvolto dei pantaloni”. Nonostante i limiti della sua poetica (un po’ De Amicis, un po’ Capra) e del suo moralismo ottocentesco, sfugge alle trappole della retorica per la scrittura calda e avvolgente, concentrata sugli attori, per quel neorealismo intimistico che è la cifra stilistica migliore di Germi (ma il merito è anche dello sceneggiatore Alfredo Giannetti) e che ne fa un narratore popolare ad alto livello. Germi si fece doppiare da Gualtiero De Angelis, voce italiana di James Stewart, Cary Grant, Dean Martin, ecc. 2 Nastri d’argento: produttore (ENIC-Ponti-De Laurentiis), film. Presentato a Cannes e Berlino, 2 premi a S. Sebastian (film straniero e L. Della Noce), S. Francisco (Germi attore) e Cork (regia).

 Il ferroviere
(1956) on IMDb

Regia di Pietro Germi. Un film Da vedere 1964 con Stefania SandrelliSaro UrzìLando BuzzancaAldo PuglisiLola BracciniLeopoldo TriesteCast completo Genere Commedia – Italia1964durata 125 minuti. – MYmonetro 3,99 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il padre di una sedicenne sicula costringe il seduttore di lei a sposarla, anche se era già promesso a un’altra figlia che ripiega su un barone squattrinato. La commedia più violenta e congestionata, ai limiti dell’isterismo, della trilogia barocca di P. Germi, aperta da Divorzio all’italiana (1961) e chiusa da Signore e signori (1965). “È una farsa tragica con qualche vertigine grottesca, una tarantella macabra che accompagna con forzata allegria i funerali della ragione” (E. Giacovelli). Non esiste, forse, un film più antimeridionale e antisiciliano nel suo tiro al bersaglio contro la concezione insulare dell’onore. Galleria di personaggi brutti sporchi e cattivi su cui il regista s’accanisce con zoom e obiettivi deformanti, con le armi della natura incattivita e della farsa acida. Scritto dal regista con Age, Scarpelli e Luciano Vincenzoni che ebbero un Nastro d’argento come S. Urzì (attore protagonista, premiato anche al Festival di Cannes) e L. Trieste.

 Sedotta e abbandonata
(1964) on IMDb

Un film di Lucio Fulci. Con David Warbeck, Mimsy Farmer, Patrick Magee, Bruno Corazzari.Titolo originale Il gatto nero. Horror, durata 92 min. – Italia 1981. – VM 14 – MYMONETROBlack Cat (Gatto nero) * * - - - valutazione media: 2,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nella cittadina inglese dove vive il prof. Robert Miles, che passa il tempo a registrare le “voci dei morti” col suo gatto nero, si succedono strane morti. Molto liberamente ispirato al racconto di E.A. Poe, è un impasto non riuscito di parapsicologico, demoniaco e horror fantastico con gli ingredienti del giallo.

 Gatto nero
(1981) on IMDb

Regia di Dino Risi. Un film Da vedere 1962 con Vittorio GassmanJean-Louis TrintignantCatherine SpaakClaudio GoraLuciana AngiolilloCast completo Genere Drammatico – Italia1962durata 108 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 4,70 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il giorno di Ferragosto due occasionali amici, uno studente universitario un po’ timido e un quarantenne immaturo, passano assieme la giornata spostandosi con l’auto. Le ore passano veloci in un susseguirsi di episodi tragicomici, fino all’epilogo inatteso e drammatico: la morte dello studente causata dall’incoscienza dell’altro. Si tratta di un autentico cult movie, tra i pochi che può vantare il cinema italiano del dopoguerra. Un’intuizione geniale è all’origine del film, che può essere definito un road movie; il confronto di due generazioni nel territorio neutro di una giornata di vacanza. La complementarietà dei caratteri dei due protagonisti è un supporto dalle solide basi. La sceneggiatura di Scola, Risi e Maccari è in perfetto equilibrio tra la commedia all’italiana e il dramma sociale, questo appena accennato con alcune allarmanti sequenze disseminate nel film e concluso nell’impietoso finale. Il cialtronesco Gassman, finalmente libero, come lui stesso ammette, dai vincoli delle caratterizzazioni, dai ghigni classicheggianti, esprime in alcune sequenze la sua dirompente fisicità. Distrugge con l’intuizione del superficiale i luoghi comuni che lo studente Trintignant si era costruito in un’intera vita, sui suoi parenti. Libera lo charme opaco di una zia del suo amico. In ogni spostamento, dalla Roma deserta del mattino di Ferragosto e lungo le strade della Versilia fino alla Costa Azzurra, si gioca la sua dignità e persino la figura di padre. La partita a ping-pong con Gora è al riguardo esemplare. L’attonito Trintignant in quesa scuola dei dritti è infatti l’unico a soccombere, emblematicamente. Non pochi hanno lamentato il cambio di rotta mostrato all’epilogo. Un risveglio dalla partitura scoppiettante di una pellicola che sembrava dover dispensare un eclettico piacere a fior di pelle. Come ne La grande guerra e Una vita difficile il cinema italiano aveva trovato, se non un vero e proprio stile, un equilibrio che poggiava su una precisa rappresentazione della società italiana, senza dover ricorrere ai macchiettoni che il depravato cinema d’oggi mostra con lugubre allegria. Il rimpianto di quel cinema è presente in ogni spettatore che abbia solo visto quei film pur non facendo parte di quella generazione. Ed ecco allora la Lancia Aurelia Sport diventare un oggetto mitico. Così come alcune battute di questi film vengono tramandate con puntuale approssimazione, ma con sincera partecipazione. Il sorpasso, al suo apparire quasi snobbato dalla critica, si è ritagliato col tempo uno spazio che appartiene di diritto alle grandi memorie del cinema centenario.

The Easy Life (1962) on IMDb