Category: Israele


Locandina Kippur

Un film di Amos Gitai. Con Yoram HattabLiron LevoTomer Russo, Ran Klauzner, Guy Amir Guerradurata 123 min. – Israele 2000

Guerra del Kippur, 1973. Un tenente dice a un ufficiale medico “volevo parlarti della mia ragazza e tu mi parli di tua madre morta e dei campi nazisti…”. Il medico risponde “…ho sempre la sensazione che siamo sospesi, e che ciò che temiamo prima o poi accadrà”. Significa prima di tutto amicizia, sostegno a oltranza, senso del dovere e abitudine al senso del dovere. E significa dolore e paura, che non sono il segnale che il popolo israeliano, forte, vincente, vuol dare di sé. Le guerre vengono vinte ma vengono perse, è questo il discorso di Gitai, che conosce bene l’argomento perché quella guerra l’ha combattuta. Dopo una premessa stranissima, decisamente inutile, di sesso fra i colori (metafora di che cosa?) entriamo nella guerra, da dietro, dalle seconde linee, dove una squadra con medico, cura e trasporta i feriti. Documento e iperrealismo. Davvero efficace, senza un solo orpello o una sola licenza. La realtà. Un tenente e un sergente che hanno voglia di combattere si trovano nel mezzo del primo attacco siriano in quella guerra. Cercano il loro reparto, non lo trovano ma si integrano subito con un altro. La macchina gira lo stesso, la solidarietà e l’amicizia scattano subito. È, appunto, la forza di questo popolo, circondato da nemici cento volte superiori in numero, che ha davvero bisogno di amicizia e solidarietà.

Kippur (2000) on IMDb

Regia di Samuel Maoz. Un film Da vedere 2009 con Oshri CohenMichael MoshonovZohar ShtraussReymond AmsalemItay TiranCast completo Genere Drammatico, – IsraeleGermaniaFranciaLibano2009durata 90 minuti. Uscita cinema venerdì 23 ottobre 2009 distribuito da Bim Distribuzione. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,55 su 15 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Leone d’oro alla 66ª Mostra di Venezia 2009 e 1° film israeliano a vincerlo. Scritto e diretto dall’esordiente Maoz, sulla base dei suoi ricordi di sottotenente carrista che nel giugno 1982 partecipò alla 1ª guerra nel Libano. Sul muro di una città in cui un tank israeliano penetra dopo un massiccio bombardamento aereo c’è una scritta idiota: “L’uomo non è d’acciaio, il carro armato è soltanto ferraglia”. Non sono d’acciaio i 4 uomini che vi sono chiusi. 2° film israeliano a raccontare quella guerra dopo Valzer con Bashir , si svolge, tolti 10 minuti, all’interno del carro armato, nel suo buio fetido e sporco. Radicale, senza orizzonti, il mondo esterno è visto attraverso il mirino del mitragliere Shmulik. Maoz ha detto di aver scritto il film con la pancia. Lo si vede: la sua è la memoria emotiva di un 20enne che nel 1982 uccise per la prima volta un uomo. Lo spinse a fare il film il bisogno di riuscire a perdonarsi; di comunicare quell’esperienza a livello sensoriale prima agli attori, poi agli spettatori; di fare capire che il vero nemico e carnefice è la guerra stessa che costringe chi la fa a uccidere per sopravvivere. C’è riuscito anche grazie ad Ariel Roshko (scenografie), Giora Bejach (fotografia), Alez Claude (suono), Nicolas Becker (musica).

 Lebanon
(2009) on IMDb

Regia di Radu Mihaileanu. Un film Da vedere 1998 con Agathe De La FontaineLionel AbelanskiRufusClément HarariMarie José NatCast completo Titolo originale: Train de vie. Genere Commedia – FranciaBelgioRomaniaIsraelePaesi Bassi1998durata 103 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,40 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel 1941, per evitare la deportazione, gli abitanti di uno shtetl (villaggio ebraico dell’Europa centrale) rumeno allestiscono un finto convoglio ferroviario sul quale alcuni di loro sono travestiti da soldati tedeschi e partono nel folle tentativo di raggiungere il confine con l’URSS e di lì proseguire per la Palestina, Eretz/Israel, la terra promessa. Ci riescono, dopo tragicomiche peripezie. 2° film del rumeno Mihaileanu, attivo in Francia, è una tragicommedia di viaggio sotto la triplice insegna dell’umorismo yiddish (condito di una grottesca ironia critica verso gli stessi ebrei, i tedeschi, i comunisti), di una sana energia narrativa e di un ritmo di trascinante allegria cui molto contribuisce Goran Bregovic, il compositore preferito di Kusturica, che attinge alla musica klezmer ebraica dell’Europa orientale. Fotografia del greco Yorgos Arvanitis, l’operatore di Anghelopulos e di Laurent Daillant. Colorita galleria cosmopolita di interpreti, dialoghi italiani di Moni Ovadia. Non manca una dimensione poetica, incarnata in Schlomo (Abelanski), lo scemo del viaggio che funge da narratore. L’inquadratura finale può essere la chiave di lettura a ritroso. Premio Fipresci a Venezia 1998, premio del pubblico al Sundance Festival, David di Donatello per il film straniero.

 Train de vie - Un treno per vivere
(1998) on IMDb

Regia di Paul Schrader. Un film Da vedere 2009 con Willem DafoeAyelet ZurerJuliane KöhlerYoram ToledanoMickey LeonCast completo Genere Drammatico, – GermaniaUSAIsraele2009durata 106 minuti. Uscita cinema giovedì 27 gennaio 2011 distribuito da One Movie. – MYmonetro 3,28 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Già noto attore e clown ebreo nella Berlino prebellica, Adam Stein è ricoverato in una clinica israeliana dove si curano i superstiti dei lager nazisti di sterminio. Scampato grazie a Klein, sadico comandante di un campo, che l’aveva costretto a fare il suo cane, camminando a quattro zampe, Adam è tormentato dai sensi di colpa perché sopravvissuto alla morte della moglie e della figlia. Attraverso un nuovo paziente della clinica rinchiuso in una cella separata, riesce faticosamente a riprendersi. Tratto dal romanzo omonimo (1968) di Yoram Kaniuk, adattato da Noah Stollman, ambientato in una clinica la cui architettura è ispirata allo stile della Bauhaus e girato in una fotografia altrettanto stilizzata, in un BN dominato dal bianco, è una storia di salvazione che ha il suo contrappunto in quella di David, un bambino convinto di essere un cane che impara a camminare grazie ad Adam, costretto a esserlo. È uno dei più originali, visionari – e dei più impervi – film sulla tematica della Shoah, così insolito che fu distribuito debolmente anche negli USA da chi lo riteneva inadatto a trovare un qualsiasi pubblico. Straordinaria interpretazione di Goldblum.

 Adam Resurrected
(2008) on IMDb
Locandina Alila

Un film di Amos Gitai. Con Yaël AbecassisRonit ElkabetzLiron Levo Drammaticodurata 120 min. – Israele 2003.

ALILA Un condominio di Tel Aviv, dove si consumano splendori e miserie umane: la poliziotta sefardita che litiga con i vicini, una donna che consuma la sua passione di amante di un uomo sposato, un vecchietto solo con un cane, i muratori che stanno ristrutturando una parte del palazzo. E, dall’altra parte della città, un padre e una madre che rincorrono una figlio che non ne vuole sapere di fare il militare. In quaranta piani sequenza di precisione millimetrica, Gitai racconta ancora una volta l’impossibilità di essere normali, oggi, in Israele. La sua macchina da presa viola l’intimità dei personaggi, per scrutare nel profondo di un disagio che è esistenziale, ancor prima che fisico. E poco importa se i lavoratori da sfruttare non sono più palestinesi, ma cinesi o africani: ognuno ha un padrone, nessuno è libero. Ed ognuno vuole scaricare sugli altri la propria rabbia, la propria incompiutezza. Raggelante ed ansiogeno, anche se di gran lunga meno riuscito di altre precedenti opere di Gitai. Come se tutto, adesso, fosse diventato davvero più difficile. Anche il semplice raccontare.

Alila (2003) on IMDb
Locandina Kadosh (Sacro)

Un film di Amos Gitai. Con Yaël AbecassisYoram Hattab Drammaticodurata 100 min. – Francia, Israele, Italia 1999.

Storia di Rivka (Abecassis) e Meir (Hattab), marito e moglie. Si amano, si comprendono, ma le condizioni sociali sono tali da non permettere rapporti sereni, di nessun genere. Si confrontano anche personalità femminili, sempre in quel contesto difficile, fatto di paure e di integralismo. La solita lettura intelligente e accorata di Gitai, che ha firmato, a brevissimo intervallo, due efficaci documenti contemporanei come Kadosh Kippur.

Kadosh (1999) on IMDb
Risultati immagini per Exodus newman locandina


Un film di Otto Preminger. Con Lee J. Cobb, Peter Lawford, Paul Newman, John Derek, Eva Marie Saint.Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 213 min. – Israele 1960. MYMONETRO Exodus ** * 1/2 - valutazione media: 3,92 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Nel 1947 seicento profughi ebrei forzarono con una nave il blocco inglese che impediva loro di sbarcare sulla terra che sarebbe poi diventata lo Stato di Israele. Il film racconta la storia di questi seicento che, con la loro ostinata resistenza, costrinsero l’Onu a riconoscere la nuova nazione.

 Exodus
(1960) on IMDb
Risultati immagini per giorno per giorno 1998

Un film di Amos Gitai. Con Moshe Ivgy, Hanna Maron, Juliano Mer-Khamis, Dalit Kahan, Nataly Attiya Titolo originale Yom YomDrammaticodurata 97 min. – Israele, Francia 1998.

Moshe, quarantenne ipocondriaco di Haifa nato da madre ebrea e padre arabo-israeliano, lavora nel panificio di famiglia. È sposato con una donna che non ama, condivide inconsapevolmente una giovane amante con il migliore amico, si sente confuso dalla vita che conduce e disorientato dalle sue origini.

Yom Yom (1998) on IMDb
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Regia di Michael Mayer. Un film Da vedere 2012 con Nicholas JacobMichael AloniJameel KhouryAlon PdutLoai NofiKhawlah HajCast completo Genere Drammatico – IsraeleUSAPalestina2012durata 96 minuti. Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Nimer è un venticinquenne palestinese che vive in un quartiere povero di Ramallah e ha un sogno nel cassetto: studiare Psicologia all’Università di Princeton, negli Stati Uniti. La sua meta si avvicina sempre di più quando supera il test di ammissione a un corso nella prestigiosa Università di Tel Aviv, in Israele. Ottenuto un permesso temporaneo per ragioni di studio, Nimer ha finalmente la possibilità di farsi strada, alla luce del giorno, in quella città a due passi dalla sua, dove fino a quel momento si era recato illegalmente, di notte, per frequentare il locale gay dove si esibisce il suo migliore amico, anche lui palestinese clandestino. Una sera conosce Roy, affascinante e benestante avvocato trentenne. I due si piacciono al primo sguardo e iniziano a frequentarsi. Quando, però, la loro storia diventa importante, Nimer e Roy devono fare i conti con il pregiudizio religioso e sociale e con le logiche malsane di un conflitto pluridecennale.

Out in the Dark (2012) on IMDb

Regia di Radu Mihaileanu. Un film Da vedere 2005 con Yaël AbecassisRoschdy ZemMoshe AgazaiSirak M. SabahatMoshe Abebe. Titolo originale: Va, vis et deviens. Genere Drammatico – FranciaIsraele2005durata 153 minuti. Uscita cinema venerdì 4 novembre 2005Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,11 su 18 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel 1984 avviene l’operazione Mosè, iniziativa congiunta tra Israele e USA che porta dall’Etiopia in Terra Santa, attraverso il Sudan, migliaia di ebrei etiopi, opinabili discendenti del re Salomone e della regina di Saba, detti falascià (“emigrati, esiliati”). Scritto dal regista rumeno ( Train de vie ) da un suo romanzo, insieme con Alain-Michel Blanc, racconta le peripezie di un piccolo etiope cristiano che, per sottrarlo alla carestia e al regime filosovietico di Menghistu, la madre affida a un’altra donna, ebrea, il cui figlio è morto da poche ore. A lui, ribattezzato Schlomo, la donna straziata dice: “Va’, vivi e diventa!”. In Israele, in quanto ebreo benché di pelle nera, gli si riconosce il diritto di vivere, crescere e diventare uomo. Per farlo, però, deve mentire, obbedire alla legge dell’appartenenza, lottare con coraggio contro la solitudine e la diversità, sia pure aiutato dall’affetto di una francese che lo adotta e da due figure paterne che gli insegnano “a essere sé stesso, prima ancora che falascià o cristiano” (R. Escobar). Si rivede con piacere l’attrice israeliana Abecassis, cara al regista Gitai, una delle donne più affascinanti passate sugli schermi dei primi anni 2000.

 Vai e vivrai
(2005) on IMDb
Locandina Uno specialista - Ritratto di un criminale moderno

Un film di Eyal Sivan. Titolo originale Un spécialiste, portrait d’un criminel moderneDocumentariodurata 128 min. – Francia, Germania, Belgio, Israele, Austria 1999.

Montaggio di 2 delle 350 ore del processo ad Adolf Eichmann facendo riferimento al libro di Hannah Arendt La banalità del male. Uno dei più determinati criminali di guerra appare come un essere mediocre, che ha ‘eseguito il proprio lavoro’ con metodica e burocratica applicazione.