Category: Germania


Locandina La casa del diavolo

Un film di Rob Zombie. Con Sid Haig, Bill Moseley, Sheri Moon Zombie, William Forsythe, Ken Foree.Titolo originale The Devil’s Rejects. Horror, durata 101 min. – USA, Germania 2005. uscita venerdì 12 maggio 2006. MYMONETRO La casa del diavolo * * * 1/2 - valutazione media: 3,66 su 78 recensioni di critica, pubblico e dizionari

Si comincia con un feroce assedio della Casa dei 1000 corpi , di cui il 2° film di R. Zombie, anche sceneggiatore, è il seguito solo in un certo senso. Catturata la tremenda matriarca, tre componenti della demente famiglia Firefly (lucciola, i nomi sono presi dai personaggi dei fratelli Marx) fuggono in auto dall’Alabama verso il Texas. Li insegue uno sceriffo che in materia di violenza li vale. Da anni l’horror hollywoodiano vive di rendita sul passato e di imitazione degli asiatici. Quello di Zombie, cinefilo di talento che sa copiare bene, è un film di terrore più che di orrore. Non è solo sadico, ma sadiano. Superiore al 1°, è un film d’autore anche a livello stilistico: montaggio originale, uso del fermo-immagine, scelta delle facce, vena ironico-grottesca, tocchi di macabro gotico fantastico, uso del materiale plastico e soprattutto la capacità, come il finale rivela, di dare una dimensione epica alla violenza. In inglese, “devil” contiene “evil”, il male. Anche nel toccare il fondo della malvagità umana, è un film laico.

 La casa del diavolo
(2005) on IMDb

Regia di Georg Wilhelm Pabst. Un film Da vedere 1931 con Alexander GranachFritz KampersErnst Busch. Titolo originale: Kameradschaft. Genere Drammatico – Germania1931durata 93 minuti. – MYmonetro 3,50 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

La vicenda, basata su un episodio reale, la tragedia mineraria di Courriéres del 1906, é trasferita, dallo sceneggiatore Vajda, per aumentarne la carica polemica, in epoca successiva alla prima guerra mondiale. Siamo infatti in Lorena, nel 1919 la regione appena strappata dai francesi ai tedeschi. Un gruppo di minatori tedeschi varca il confine per trovare lavoro in quella che fu la loro terra. Invece del lavoro, questi uomini trovando sospetto e ostilità, frtto amarissimo dei recenti eventi bellici. All’annuncio di una sciagura nella parte francese della miniera (che si estende soto la linea di confine), saranno proprio i minatori tedeschi che, messe da parte le discodie, contribuiscono in modo decisivo a salvare i loro colleghi francesi. Fraternizzando con loro, proclamano che non vi é che una miniera e due nemici comuni: la guerra e il gas. Questo semplicistico atteggiamento, che riduceva entrambe le cose al rango di inevitabili calamità, senza analizzarne le cause, e suggeriva una soluzione genericamente utopistica (soltando in parte contraddetta dall’amara scena finale che vedeva ripristinare le divisioni nazionalistiche e rimessa al suo posto la cancellata di separazione divelta dai soccorritori), portò a Pabst critiche severe. Per quanto giustificate, esse non sminuiscono tuttavia il valore del film, che per l’incalzante ritmo narrativo, contrappuntato da un felicissimo uso del sonoro (rumori e differenze di lingua in aprticolare) può ben venire considerato, nel complesso come una delle opere più riuscite del cinema degli anni Trenta.

Comradeship (1931) on IMDb

Regia di Atiq Rahimi. Un film Da vedere 2012 con Golshifteh FarahaniHamid DjavadanMassi MrowatHassina Burgan. Titolo originale: Syngué Sabour. Genere Drammatico – FranciaGermaniaAfghanistan2012durata 103 minuti. Uscita cinema giovedì 28 marzo 2013 distribuito da Parthénos. – MYmonetro 3,43 su 28 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Afghanistan. Una giovane donna con due figlie in tenera età assiste in una misera abitazione il marito mujaeddhin, in coma in seguito a uno scontro con un compagno d’armi. La donna deve combattere con la mancanza di denaro e per questo allontana da casa le bambine affidandole a una zia che gestisce una casa di piacere. Da quel momento si sente ancora più libera di confidare al coniuge segreti inconfessabili in precedenza. Quando poi una novità irromperà nella sua vita finirà con il trovare tutto il coraggio.
La ‘syngué sabour’ nella tradizione popolare afghana è la ‘pietra paziente’ cioè una pietra magica alla quale è possibile raccontare tutti i segreti, le sofferenze, le difficoltà. La pietra si carica di queste rivelazioni fino a quando si frantuma. Atiq Rahimi nasce come documentarista per poi passare alla scrittura che si trasforma rapidamente in cinema da lui diretto. Se Terre et cendres, dal suo romanzo omonimo, presentato nel 2004 a Cannes ottiene un’ottima accoglienza in Francia, questo Come pietra paziente è destinato a ripercorrerne le orme.

The Patience Stone (2012) on IMDb
GRIDO DI PIETRA - Film (1991)

Un film di Werner Herzog. Con Donald Sutherland, Brad Dourif, Vittorio Mezzogiorno, Mathilda May Titolo originale Schrei aus Stein. Drammatico, durata 96 min. – Germania, Francia, Canada 1991.MYMONETRO Grido di pietra * * 1/2 - - valutazione media: 2,92 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tratto da un’idea dello scalatore Reinhold Messner, il film narra la sfida tra Vince Roccia, un famoso rocciatore solitario, e un giovane e presuntuoso tecnico della scalata.
In realtà l’unico uomo ad aver raggiunto la vetta è qualcun altro, che ha avuto il gusto di lasciare una piccozza con una foto di Mae West. Strutturato come un buon film televisivo ma al di sotto delle aspettative per un autore come Herzog. È stato presentato alla Mostra del cinema di Venezia.

 Grido di pietra
(1991) on IMDb
Locandina Chi lo sa?

Un film di Jacques Rivette. Con Sergio CastellittoJeanne BalibarMarianne BaslerHélène De FougerollesJacques Bonnaffé Titolo originale Va savoirCommediaRatings: Kids+13, durata 154 min. – Francia, Italia, Germania 2001.

Inizia come certi film di Rivette, un po’ noiosetto e troppo precisino, nel racconto. Ma dura solo mezz’ora: poi il film si discosta – poeticamente – dalle vicende raccontate, trova altri punti di vista. Intelligenti, leggeri (nel senso più alto del termine), divertenti. Insomma, nelle due ore successive il film decolla con una progressione centellinata ma inesorabile. Senza rinunciare (anzi) a raccontare le difficoltà dello stare insieme, fra i sessi. Con il regista che si “appropria” della capacità rohmeriana di voler bene ai propri personaggi, e dell’ironia di Resnais … È attraverso queste modalità che l’ex critico cinematografico Jacques Rivette racconta la storia dell’attrice Camille. Che sta insieme al regista teatrale Ugo, recita con lui in Come tu mi vuoi di Pirandello a Parigi, il suo compagno di vita tre anni prima. Anche Ugo è del resto “insidiato” da una bella laureanda che lo sta aiutando a trovare un’opera di Goldoni mai rappresentata … La storia si conclude come una specie di vaudeville, sul palcoscenico del teatro: ci sono tutti i personaggi della storia, ogni cosa trova una sua (convincente, perchè “recitata”) conclusione, con la canzone italiana Senza fine che sparge affetto e ironia a piene mani su storia e spettatori, a rimarcare questo gioco (di coppia, di vita) appunto senza fine …

Who Knows? (2001) on IMDb
Il conte di Montecristo (MINISERIE TV IN 4 PARTI) (1998) - Film -  Movieplayer.it

Un film di Josee Dayan. Con Gérard Depardieu, Sergio Rubini, Ornella Muti, Ines Sastre, Pierre Arditi. Drammatico, durata 383 min. – Francia, Italia, Germania 1998.

Il conte di Montecristo, incarcerato non per una colpa commessa ma per l’astuzia terribile di un arrampicatore sociale, si troverà a passare undici lunghissimi anni in isolata prigionia.

Se è vero che la letteratura occupa un gradino più in alto del cinema, questa miniserie televisiva è il meglio che si possa immaginare. Pochi romanzi sono stati riassunti con tale dovizia di particolari che hanno il pregio di non annoiare. Il segreto? Cogliere i momenti salienti eliminando il fitto sottobosco che riempie un migliaio di pagine.

The Count of Monte Cristo (1998) on IMDb
Risultato immagini per Just the Wind

Regia di Benedek Fliegauf. Un film con Lajos SárkányKatalin ToldiGyöngyi LendvaiGéza Jungwirth. Genere Thriller – UngheriaGermaniaFrancia2012, Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Tra il 2008 e il 2009 in Ungheria gruppi organizzati di ‘giustizieri’ hanno commesso atti di violenza contro romeni. 16 case sono state attaccate con bombe molotov, sono stati sparati 63 proiettili per un totale di 55 vittime tra cui 5 ferite gravemente e 6 uccise. I processi contro i sospettati sono tuttora in corso. Mari, romena, vive con il padre invalido in una baracca nei boschi alla periferia di una città. Lavora come tagliaerba per il municipio e come donna di servizio. La figlia più grande, Anna, cerca di studiare in un ambiente non accogliente mentre il preadolescente Rio vagabonda evitando la scuola. Tutti sono sotto la stretta osservazione di un gruppo xenofobo.
È un film in cui la tensione si fa respiro, sguardi, dettagli quello di Bence Fliegauf. Un’opera che concede ben poco allo spettatore ma sa come costruire, con una lentezza densa di significazioni quasi palpabili, un clima di paura nei confronti di un Male che può colpire all’improvviso e senza neppure la necessità di una benché minima provocazione.
Il regista ha ben chiara la giustificazione che il gruppo razzista ha interiorizzato: non ce l’abbiamo con i romeni. Ce l’abbiamo con gli zingari che rubano eccetera. Di fatto poi tutti i romeni vengono catalogati come zingari. La giovane Anna, attenta nei confronti dei più piccoli e anche disegnatrice creativa, a scuola diventa la studentessa a cui si fa presente che è avvenuto un furto di attrezzature indicandola in tal modo come sospetta. L’attesa della punizione per un reato non commesso pervade tutto il film offrendo non solo l’occasione per riflettere su come l’odio irrazionale riesca a penetrare aree pronte ad assorbirne le più pretestuose ragioni.
Just the Wind fa di più perché ci mostra come nella galassia ex comunista le minime garanzie sociali (pagate con il caro prezzo della dittatura) siano state sostituite da democrazie di nome ma non di fatto in cui la vita dei singoli (soprattutto se appartenenti a minoranze da sempre emarginate) non gode più di alcuna tutela.

Just the Wind (2012) on IMDb

Regia di Robert Schwentke. Un film Da vedere 2017 con Max HubacherMilan PeschelFrederick LauBernd HölscherWaldemar KobusCast completo Titolo originale: Der Hauptmann. Genere DrammaticoGuerraStorico – GermaniaPoloniaPortogalloFrancia2017durata 118 minuti. – MYmonetro 3,27 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Un soldato in fuga. Diciannove anni, tanta inesperienza, altrettanta paura, più un’innata voglia di sopravvivere. Scappa da una squadra nazista che lo rincorre a colpi di fucile. Siamo nella Germania del 1945, la guerra sta per finire, ma lui non lo sa. Quando trova un’uniforme nazista da indossare nulla sarà più come prima e lui sarà il primo a comportarsi come i suoi stessi persecutori.

 Der Hauptmann
(2017) on IMDb

Regia di Agnieszka Holland. Un film Da vedere 2016 con Jakub GierszalTomasz KotBorys SzycKatarzyna HermanAndrzej GrabowskiCast completo Titolo originale: Pokot. Titolo internazionale: SPOOR. Genere Thriller – PoloniaRepubblica cecaGermaniaSvizzera2016durata 128 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 4 recensioni.

Duszejko è un’anziana signora che insegna l’inglese ai bambini di un villaggio situato al confine tra Polonia e Repubblica Ceca, nei Sudeti. Un giorno le sue due cagne, a cui è affezionatissima, scompaiono. Alcuni mesi dopo è lei a scoprire il cadavere di un vicino, un bracconiere. Le uniche tracce che conducono a questa morte misteriosa, che non sarà l’unica, sono quelle degli zoccoli di un capriolo.

Spoor (2017) on IMDb

Regia di Jasmila Zbanic. Un film Da vedere 2010 con Zrinka CvitesicLeon LucevErmin BravoMirjana KaranovicMarija KohnCast completo Titolo originale: Na putu. Genere Drammatico, – Bosnia-HerzegovinaAustriaGermaniaCroazia2010durata 100 minuti. Uscita cinema venerdì 27 gennaio 2012 distribuito da Fandango. – MYmonetro 3,25 su 8 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Da due anni innamorati e amanti, Luna e Amar vivono a Sarajevo, capitale della Bosnia-Erzegovina. Uscita da una famiglia laica di ex comunisti, Luna è una donna istintiva, energica e appassionata che, dopo diversi vani tentativi, si rassegna a una fecondazione assistita. Il croato Amar, ex soldato alcolista, perde il lavoro per un grave errore, ma è assunto come docente d’informatica in una comune sul lago di Jablanica, fondata da una setta di musulmani ortodossi salafiti. Quando Luna gli fa visita, lo trova profondamente cambiato: ha smesso di bere, ha risolto i problemi psichici di ex combattente, ma è diventato un fanatico dogmatico. Coprodotto, scritto e diretto dalla 81 bani&3 , è il suo 2° film dopo Il segreto di Esma (Orso d’oro 2006). Pur toccando molti temi etici e religiosi, politici e storici, ha il merito di incanalarli nei personaggi. Il cast degli interpreti è formato da bosniaci, croati, serbi e sloveni. Quasi tutti, compreso l’ottimo Lu&9 ev/Amar, lavorano anche in teatro e in TV, ma è la bella Cviteši&3 /Luna che dà al film l’anima e la luce. Na putu (in inglese On the Path ) vuol dire in bosniaco “essere in cammino verso una meta”, ma indica anche una donna incinta: il figlio è in cammino verso la nascita. Distribuito da Domenico Procacci (Fandango). Dovrebbe circolare nelle scuole medie superiori per far capire la natura e la complessità dell’Islam. Girato in digitale.

Na putu (2010) on IMDb
Risultati immagini per Due Giorni a Parigi

Regia di Julie Delpy. Un film con Julie DelpyAdam GoldbergDaniel BrühlLudovic BerthillotAleksia LandeauCast completo Titolo originale: 2 Days in Paris. Genere Commedia – FranciaGermania2007durata 96 minuti. Uscita cinema venerdì 28 settembre 2007 distribuito da DNC Entertainment. – MYmonetro 2,61 su 23 recensioni tra criticapubblico e dizionari.


Marion è parigina. Jack americano. Vivono insieme da tempo a New York ma, dopo la vacanza che sognavano a Venezia, si fermano due giorni a Parigi per recuperare il gatto di lei e per far conoscere a lui la città e la famiglia di Marion. Quello che Jack conoscerà sarà una compagna molto più complessa di quanto lui potesse pensare e forse accettare. Per quanto progressista e capace di dare indicazioni sbagliate a compatriote decisamente a favore di Bush è troppo distante da questa ‘vecchia Europa’ che vive ancora dei miti del ’68 (la madre di Marion ha avuto addirittura una breve relazione con Jim Morrison ai bei tempi) e che gioca ancora, nonostante l’AIDS, con sesso e sentimenti.
Julie Delpy (dopo la collaborazione come attrice e cosceneggiatrice al delizioso Prima del tramonto di Richard Linklater che faceva ritrovare il suo personaggio con quello di Ethan Hawke a dieci anni di distanza da Prima dell’alba) torna a giocare le sue carte nella sua seconda prova con un lungometraggio. Si può tranquillamente affermare che con questo film ci ha offerto un film maturo nella sua leggerezza grazie a una sceneggiatura che tiene per tutta la durata del film (tranne forse, ma è questione di gusti, nel finale) e all’interpretazione dei due protagonisti. Il confronto tra Francia e Stati Uniti continua ma questa volta non si tratta di polemica più o meno politica. Come ha sottolineato con grande acutezza Henry-Bernard Levy nel suo brillante saggio “American Vertigo” gli stereotipi in materia abbondano. È però necessario conoscere le persone reali. Questo non serve a edulcorare le differenze di visione del mondo e della vita quotidiana ma le rende fragili e contraddittorie su entrambi i versanti. Se Jack fa fatica a comprendere Parigi (complice anche la non conoscenza del francese) il ‘ritorno a casa’ mette a nudo per Marion quel fondo di puritanesimo, per quanto inserito in un contesto libertario, che Jack non si toglierà mai di dosso. Non si tratta quindi solo di cibo o di un anziano padre tutto istinto e seduttività ma di due culture. Tutto questo Delpy ce lo dice sorridendo ma quanto spessore c’e’ sotto questa leggerezza di scrittura! Lo fa poi tornando sul luogo del delitto perché la sua abitazione parigina se non è la stessa assomiglia moltissimo a quella utilizzata per Prima del tramonto. In quel caso si trattava di un Rohmer riletto da un americano. Qui di un’America vista (con una maculopatia simbolica) da una francese che l’ama nonostante i difetti reciproci.

Two Days in Paris (2007) on IMDb

Regia di Dennis Gansel. Un film con Jürgen VogelFrederick LauMax RiemeltJennifer UlrichChristiane PaulCast completo Titolo originale: Die Welle. Genere Drammatico, – Germania2008durata 101 minuti. Uscita cinema venerdì 27 febbraio 2009 distribuito da Bim Distribuzione. – MYmonetro 2,91 su 10 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Rainer Wenger insegna storia e pallanuoto in un liceo tedesco. Di idee progressiste, un po’ anarchico, è insofferente alla routine scolastica, popolare tra gli studenti dai quali si lascia dare del tu. Tenta con loro un esperimento: riprodurre in piccolo le condizioni di un regime autoritario, mettendosi la maschera del dittatore con le conseguenze abituali (disciplina ferrea, obbedienza a qualunque ordine ecc.). Mentre lui, pur con un minimo di narcisismo che compensa le sue frustrazioni private, tiene separati il piano della finzione da quello della realtà, i ragazzi si calano pericolosamente nelle regole del gioco virtuale. Scritto da Gansel con P. Thorwath, si ispira a un racconto di William Ron Jones (docente in un liceo della California che negli anni ’60 fece un esperimento analogo con il regime nazista) e al film TV The Wave . Interessante per i contenuti, ha il suo limite nello stile narrativo che mima il cinema adolescenziale hollywoodiano, le tipologie dei ragazzi, gli stereotipi banali, la superficialità. Finale troppo didascalico. 2 milioni e mezzo di spettatori in Germania.

The Wave (2008) on IMDb
Locandina italiana Operazione Valchiria

Un film di Bryan Singer. Con Tom Cruise, Kenneth Branagh, Bill Nighy, Tom Wilkinson, Carice van Houten.Titolo originale Valkyrie. Thriller, Ratings: Kids+13, durata 120 min. – USA, Germania2008. – 01 Distribution uscita venerdì 30 gennaio 2009. MYMONETRO Operazione Valchiria * * * - - valutazione media: 3,21 su 106 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Claus Philipp Maria Schenk Graf von Stauffenberg è un colonnello della Wehrmacht che sta combattendo nel Nord Africa ma ha già maturato una profonda ribellione contro i metodi hitleriani. Un attacco aereo lo priva di un occhio, del braccio destro e di due dita del sinistro. Rientrato in Germania si unisce a un gruppo di militari di grado elevato che intendono ridurre Hitler all’impotenza. Il piano prende progressivamente forma: si dovrà attentare alla vita del Fuhrer e immediatamente dopo, attuando un piano già istituzionalizzato, accusare le SS dell’omicidio, neutralizzarle e assumere il comando di una nuova Germania. Il 20 luglio 1944 Von Stauffemberg in persona porta l’ordigno esplosivo nella Tana del Lupo ed è testimone dell’esplosione.

Valkyrie (2008) on IMDb

Regia di Martin Zandvliet. Un film Da vedere 2015 con Roland MøllerMikkel Boe FølsgaardLaura BroLouis HofmannJoel BasmanCast completo Titolo originale: Under Sandet. Genere Guerra, – DanimarcaGermania2015durata 101 minuti. Uscita cinema giovedì 24 marzo 2016 distribuito da Notorious Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,40 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Danimarca, estate 1945. La II guerra mondiale è finita, ma sulle spiagge della costa occidentale rimangono 2 milioni di mine sparse dai nazisti per impedire lo sbarco degli angloamericani. In violazione della Convenzione di Ginevra per i prigionieri militari, l’esercito danese affida lo sminamento a 2.000 soldati tedeschi, minorenni arruolati da Hitler nelle ultime settimane di guerra. Metà di loro muoiono o rimangono mutilati. Al suo 3° LM, il regista danese, che firma anche soggetto e sceneggiatura, ha imbastito con indubbia perizia un dramma storico che ha il merito di aver svelato un episodio ignoto dell’immediato dopoguerra. Incorpora un doppio insegnamento: 1) le guerre non finiscono con il cessate il fuoco; 2) la vendetta di chi ha subito un’aggressione può essere altrettanto inumana. La sua scrittura è a tratti convenzionale e per avvincere fa un uso disinvolto della suspense in attesa dello scoppio imminente e di inverosimiglianze che ne indeboliscono la credibilità.

Regia di Taika Waititi. Un film con Roman Griffin DavisThomasin McKenzieTaika WaititiRebel WilsonSam RockwellCast completo Titolo originale: Jojo Rabbit. Genere CommediaDrammaticoGuerra, – Germania2019durata 108 minuti. Uscita cinema giovedì 16 gennaio 2020 distribuito da 20th Century Fox Italia. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,10 su 40 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Jojo ha dieci anni e un amico immaginario dispotico: Adolf Hitler. Nazista fanatico, col padre ‘al fronte’ a boicottare il regime e madre a casa ‘a fare quello che può’ contro il regime, è integrato nella gioventù hitleriana. Tra un’esercitazione e un lancio di granata, Jojo scopre che la madre nasconde in casa Elsa, una ragazzina ebrea che ama il disegno, le poesie di Rilke e il fidanzato partigiano. Nemici dichiarati, Elsa e Jojo sono costretti a convivere, lei per restare in vita, lui per proteggere sua madre che ama più di ogni altra cosa al mondo. Ma il ‘condizionamento’ del ragazzo svanirà progressivamente con l’amore e un’amicizia più forte dell’odio razziale.

Jojo Rabbit (2019) on IMDb

Regia di Wim Wenders. Un film con Bill PullmanAndie MacDowellLoren DeanGabriel ByrneTraci LindSamuel FullerCast completo Titolo originale: The End of Violence. Genere Drammatico – FranciaGermania1997durata 120 minuti. – MYmonetro 3,00 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

I personaggi: un produttore odiato da tutti (Pullman), sua moglie che lo odia a sua volta (Mac Dowell), un ricercatore informatico (Byrne), e altri minori. Il produttore viene rapito ma riesce a salvarsi. Soccorso da alcuni poveracci messicani si integra con loro e scopre che fare il giardiniere è meglio che avere il potere.

The End of Violence (1997) on IMDb
Risultato immagini per Il Cavallo di Torino

Un film di Béla Tarr, Ágnes Hranitzky. Con Volker Spengler, Erika Bok, János Derzsi, Mihály Kormos Titolo originale A Torinói ló. Drammatico, durata 150 min. – Ungheria, Francia, Germania, Svizzera 2011. MYMONETRO The Turin Horse * * * 1/2 - valutazione media: 3,67 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il film è liberamente ispirato a un episodio che ha segnato la fine della carriera del filosofo Friedrich Nietzsche. Il 3 gennaio 1889, in piazza Alberto a Torino, Nietzsche si gettò, piangendo, al collo di un cavallo brutalizzato dal suo cocchiere, poi perse conoscenza. Dopo questo episodio, che costituisce il prologo del film, il filosofo non scrisse più e sprofondò nella follia e nel mutismo. Su queste basi, The Turin Horse racconta la storia del cocchiere, di sua figlia e del cavallo, in un’atmosfera di grande e simbolica povertà.
Il regista afferma: ‘Il film segue questa domanda: cosa accadde al cavallo? Il cocchiere Ohlsdorfer e sua figlia vivono in campagna. Sopravvivono grazie a un duro lavoro. Il loro unico mezzo di sussistenza è il cavallo con il carro. Il padre va a lavorare, la figlia si occupa delle faccende domestiche. È una vita misera e infinitamente monotona. I loro abituali movimenti e i cambi di stagione e di momento del giorno dettano il ritmo e la routine che viene loro crudelmente inflitta. Il ritrae la mortalità, con quel dolore profondo che noi tutti che siamo condannati a morte, proviamo.’
Il regista ungherese prosegue con estrema determinazione il suo percorso di ricerca stilistica che privilegia l’analisi della quotidianità trasferita sullo schermo con ritmi che si avvicinano quando non addirittura riproducono il tempo reale. Rende così quasi tangibile la marcia cadenzata dei suoi personaggi verso la morte con la scansione dei gesti quotidiani in una terra spazzata da un vento che percuote gli spiriti. Non è cinema per tutti il suo e, soprattutto, è cinema che non può essere trasferito dal grande schermo altrove se non per studi analitici. È lì sul telone bianco che lo sguardo dello spettatore può perdersi nella lentezza quasi ipnotica di un fluire funebre del tempo dettato dall’occhio di un maestro dello stile di un rigore assoluto.

The Turin Horse (2011) on IMDb

Due versioni: una 720p presa da rai hd a cui credo manchino pochi secondi all’inizio. L’altra 1080p rippata da me a cui ho aggiunto i subita (tradotti con google, potrebbero esserci delle imprecisioni).

Locandina La Via senza Gioia - L'Ammaliatrice

Un film di Georg Wilhelm Pabst. Con Greta GarboAsta NielsenValeska GertValéry InkijinoffWerner Krauss. continua» Titolo originale Die freudlose GasseDrammaticob/n durata 110 min. – Germania 1925.

Èl’ultimo film tedesco di Greta Garbo prima della partenza per Hollywood. Melodramma tratto da un feuilleton. In via Melchior, a Vienna, vicino a una macelleria c’è un negozio di abiti che in realtà è la copertura di un bordello.

The Joyless Street (1925) on IMDb
Rapporti di classe (1983) | FilmTV.it

Un film di Jean-Marie Straub, Danièle Huillet. Con Christian Heinisch, Reinhald Schnell, Klaus Traube Titolo originale Klassenverhältnisse. Drammatico, durata 126′ min. – Germania 1984. MYMONETRO Rapporti di classe * * 1/2 - - valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Scacciato dai genitori perché ha messo incinta una domestica, Karl Rossman giunge negli Stati Uniti sperando di trovare aiuto presso uno zio ricco. Sue peripezie alla ricerca di un lavoro. Da Amerika (1927) _ e dal racconto Lo scomparso _ di Franz Kafka di cui i due registi, marito e moglie, danno una lettura materialistica, rimuovendone la dimensione metafisica: è una translucida “rappresentazione dei rapporti di classe nella società moderna, rapporti che sono ingiusti proprio in quanto incomprensibili da parte degli sfruttati” (A. Crespi). L’alienazione che il film descrive è nei fatti, non nelle psicologie dei personaggi. Il linguaggio usato è funzionale alle intenzioni, specialmente nell’uso del fuoricampo in funzione narrativa. È un film raffinato e rischioso in cui la sperimentazione linguistica mette continuamente a repentaglio la comunicazione. Da vedere in edizione originale con sottotitoli.

 Rapporti di classe
(1984) on IMDb

Regia di Jean-Marie Straub. Un film con Heinrich HargesheimerCarlheinz HargesheimerMartha Staendner. Titolo originale: Nicht versöhnt oder Es hilft nur Gewalt wo Gewalt herrscht. Genere Drammatico – Germania1965durata 55 minuti. – MYmonetro 3,00 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

2° film di Straub, francese di nascita, formazione e spirito libertario, ma profondamente tedesco nel resto. Scritto, come tutti i suoi film, con Danièle Huillet dal romanzo Biliardo alle nove e mezzo di Heinrich Böll. È la storia di una grande famiglia della borghesia tedesca le cui vicende sono mediate dai simboli mistici di Böll (gli “agnelli” opposti ai “bufali” via via militaristi, nazisti, neocapitalisti) e condensate in brevi ellittiche scene che spaziano senza precise determinazioni da un’epoca all’altra. Il tutto sotto il segno di un’implacabile analisi critica di taglio brechtiano. Musica: Béla Bartók e Bach.

 Non riconciliati, o solo violenza aiuta, dove violenza regna
(1965) on IMDb