Category: Germania


Watch Liverpool (English Subtitled) | Prime Video

Regia di Lisandro Alonso. Un film con Nieves Cabrera. Genere Drammatico – ArgentinaFranciaPaesi BassiGermaniaSpagna2008durata 84 minuti.

Nel bel mezzo dell’oceano Atlantico, Farrel chiede al capitano della nave sulla quale lavora il permesso di scendere a terra. Il suo scopo è quello di recarsi nella città in cui è nato per vedere se sua madre è ancora viva.

Regia di Kurt Maetzig. Un film con Angelika WallerAlfred MüllerIlse VoigtWolfgang WinklerIrma MünchCast completo Titolo originale: Das Kaninchen bin ich. Genere Drammatico – Germania1965durata 114 minuti.

Un ritratto sarcastico del sistema giudiziario della Repubblica Democratica Tedesca con le implicazioni sociali che esso comporta.

A Visitor to a Museum - Wikipedia

Un film di Konstantin Lopushanskiy. Con Viktor MikhaylovIrina RakshinaVera MayorovaVadim LobanovAleksandr Rasinsky. continua» Fantascienzadurata 136 min. – Russia, Germania, Svizzera 1989

Irreperibile (a quanto ci risulta) sul mercato occidentale, il film racconta di un’umanità sopravvissuta allo scioglimento dei ghiacci polari, dilaniata da una nuova forma di lotta di classe nella quale i reietti sono una massa di poveri mutanti confinati dal potere – ostile da sempre ad ogni forma di deviazione – in campi di concentramento. Un uomo in viaggio di studio tra i musei scampati alla distruzione è lo spaventato testimone, prima, e il generoso portavoce, poi, delle loro rivendicazioni.
Konstantin Lopushansky (regista anche di Quell’ultimo giorno) è stato premiato per questo film all’International Film Festival di Mosca del 1989. Citata nelle filmografie americane come Visitor of a Museum, in Germania la pellicola ha per titolo Der Museumsbesucher

Un giorno a settembre (1999) - Film - Movieplayer.it

Un film di Kevin Macdonald. Titolo originale One Day in SeptemberDocumentariodurata 95 min. – Germania 1999

Si tratta di un documentario che racconta i fatti del 5 settembre 1972, quando, durante i Giochi della XX Olimpiade svolti a Monaco di Baviera, un commando dell’organizzazione palestinese Settembre Nero sequestrò ed uccise 11 atleti israeliani (Massacro di Monaco).

Locandina Donne senza trucco

Un film di Katja von Garnier. Con Katja RiemannNina KronjägerMax TidofGedeon Burkhard Titolo originale Abgeschminkt!Commediadurata 65 min. – Germania 1993. – IMC – International Movie Company

Divertente e arguto. Gli uomini, ancora una volta visti dalle donne, non fanno bella figura. In questo breve film tedesco due amiche molto diverse mettono ordine nella loro vita sentimentale. Vanno a una festa e una delle due tenta di sedurre un tipo attraente. Riesce ad attrarre la sua attenzione e ad avere un appuntamento. L’altra amica, disegnatrice del fumetto Ruby, la zanzara, finisce come cicerona per l’amico del bellimbusto. Nonostante la prima riesca a consumare e la seconda si limiti a un’altalena nel parco i risultati saranno sorprendenti. Vincitore dell’Oscar per la migliore opera prima straniera.

Locandina Generazione 45

Un film di Jürgen Böttcher. Con Monika HildebrandRolf RömerPaul EichbaumHolger MahlichGesine Rosenberg Titolo originale Jahrgang ’45Drammaticodurata 100 min. – Germania 1965.

Una giovane coppia sposata è in crisi: lui vuole il divorzio contro la volontà di lei e inizia le pratiche con l’avvocato. Il motivo di questa sua scelta non sono le liti e neppure un’altra donna. È semplicemente annoiato dalla vita di coppia o, meglio, è deluso dalla vita stessa e dalle prospettive per il futuro.

Regia di Joseph Vilsmaier. Un film Da vedere 2010 con Florian StetterAndreas TobiasKarl MarkovicsSebastian BezzelVolker BruchCast completo Genere Biografico – Germania2010durata 104 minuti.

Alla fine di giugno del 1970 i fratelli Reinhold (1944) e Günther (1947) Messner, raggiunsero per primi, dopo un’estenuante salita, la vetta del Nanga Parbat (m 8125) dell’Himalaya sul versante Rupal. Nella discesa, Günther sparì, travolto da una valanga. Dopo averne cercato invano il corpo, Reinhold arrivò, dopo 6 giorni, al campo-base (già sgombrato), sfinito, con mani e piedi congelati. Vilsmaier ha fatto una docufiction ricca di temi e di conflitti: un amore fraterno estremo (aspettare le didascalie e i titoli di coda), con 2 protagonisti approfonditi anche nella psicologia e un flashback sulla loro adolescenza ribelle; i conflitti tra un rigido gioco di squadra e un individualismo imperterrito tra i fratelli e il capo della spedizione; il tenero rapporto tra i Messner e i loro genitori; la rivalità, più o meno dissimulata, tra i componenti della spedizione; l’agonia di Reinhold nel sottofinale. Insomma, con Reinhold collaboratore, Vilsmaier ha cercato di stedeschizzare il film. Ci è riuscito. Distribuito con sottotitoli italiani.

Il film della settimana/ “Workers” di José Luis Valle (Mex) - Informamolise

Regia di José Luis Valle. Un film con Susana SalazarJesús Padilla. Genere Drammatico – MessicoGermania2013,

Rafael e Lidia vivono a Tijuana svolgendo lavori umili ma in modo dignitoso. Rafael è uomo della pulizie in una fabbrica della Philips mentre Lidia fa da governante ad una anziana e ricchissima signora, ormai gravemente malata. Sono stati sposati ed hanno avuto un figlio, ma in seguito al lutto della morte del piccolo si sono persi e non si sono più ritrovati.

Un film di Josef von Baky. Con Ilse Werner, Hans Albers, Ferdinand Marian Titolo originale Münchhausen. Fantastico, Ratings: Kids+13, durata 92 min. – Germania 1943. MYMONETRO Il barone di Münchhausen * * * - - valutazione media: 3,00 su 1 recensione.

Un anello dai poteri straordinari permette al Barone di Münchhausen di non invecchiare. Durante l’interminabile vita egli si imbatte in straordinarie avventure e finisce persino sulla Luna per non cadere nelle mani della giustizia. Tornato sulla Terra, come un mortale qualunque attende serenamente la morte.

Locandina Il lungo coltello di Londra

Un film di John Llewellyn Moxey. Con Klaus KinskiMargaret LeeLeo GennChristopher LeeEddi Arent Titolo originale Circus of FearGiallodurata 65 min. – Gran Bretagna, Germania 1964.

Da un romanzo di Edgar Wallace. Un bandito che assieme ad alcuni complici ha rapinato una banca viene trovato ucciso nei pressi di un circo.

Regia di Jessica Hausner. Un film Da vedere 2009 con Sylvie TestudLéa SeydouxBruno TodeschiniElina LöwensohnIrma WagnerCast completo Genere Drammatico, – AustriaFranciaGermania2009durata 99 minuti. Uscita cinema giovedì 11 febbraio 2010 distribuito da Cinecittà Luce. – MYmonetro 3,60 su 16 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

È il 1° film narrativo che affronta interamente e frontalmente il santuario dei Pirenei dove da più di 150 anni si “mette in scena la commedia umana dell’estrema speranza… e si documenta, si racconta l’incapacità umana di non credere ai miracoli” (G. Imperatore). Da molti anni costretta su una sedia a rotelle, Christine va a Lourdes con altre disabili e un gruppo di infermiere dell’Ordine di Malta. Un mattino si sveglia, apparentemente guarita, attirando l’attenzione del capogruppo, l’ammirazione e l’invidia di tanti altri. Al suo 3° lungometraggio, la regista viennese si pone nell’atteggiamento critico ma oggettivo di chi non vuole suggerire risposte, ma semplicemente osservare, descrivere, constatare, documentare. E fare domande. La sua messinscena è di un rigore asciutto e, se ci si passa l’ossimoro, di un’ammirevole freddezza emotiva, qua e là permeata di una sottile ironia che può sembrare feroce. Lo ammette la stessa Hausner che ne parla come di “un racconto crudele: una fantasticheria o un incubo”. Basta leggerlo come una riflessione sul corpo femminile, imprigionato dalla divisa (cameriera, infermiera, paralitica). In fondo, è anche un discorso sulla felicità, sulle illusioni, gli strazi e le false speranze che provoca il suo desiderio.

La città perduta: Amazon.it: vari, vari, vari: Film e TV

Regia di Jean-Pierre JeunetMarc Caro. Un film con Dominique PinonRon PerlmanDaniel EmilforkJudith VittetJean-Claude DreyfusCast completo Titolo originale: La cité des enfants perdus. Genere Fantastico – FranciaSpagnaGermania1995durata 112 minuti. – MYmonetro 3,02 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In un porto in rovina i Ciclopi, banda di criminali ciechi, rapiscono bambini per consegnarli ai Krank che ne risucchiano il cervello per ricavarne i sogni di cui per il precoce invecchiamento sono ormai incapaci. In cambio ne ottengono occhi artificiali. Tra i rapiti c’è il piccolo Denrée, fratellino adottivo del buon gigante One che, aiutato dalla vivace Miette di nove anni, lo ritrova e sconfigge i Krank. Ancor più bizzarro del precedente Delicatessen , è una favola gotica ricca di rimandi letterari e pittorici, imperniata su tipici temi della letteratura per l’infanzia. Contributi audiovisivi di prim’ordine: fotografia: Darius Khondji, musiche: Angelo Badalamenti, costumi: Jean-Paul Gaultier. Effetti speciali di insolita raffinatezza e invenzioni di sofisticata ingegnosità: le pulci assassine, i cloni che ballano la rumba, le perfide sorelle siamesi. Scritto da J.-P. Jeunet e Max Caro, che ne ha curato anche la direzione artistica, con Gilles Adrien. In concorso a Cannes, divise la critica. Inosservato in Italia.

Pop-Corn Day: V per Vendetta – Leggere Distopico

Un film di James McTeigue. Con Hugo Weaving, Natalie Portman, Stephen Fry, Stephen Rea, John Hurt. Titolo originale V for Vendetta. Fantascienza, durata 120 min. – USA, Germania 2005. uscita venerdì 17 marzo 2006. MYMONETRO V per vendetta * * * - - valutazione media: 3,34 su 238 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

“Remember, remember, the 5th of November”… È questo il monito di apertura di V for vendetta, ispirato all’ omonimo fumetto di Alan Moore e David Lloyd.
Diretto da James McTeigue, assistente alla regia di Lucas e dei fratelli Wachowski, il film si svolge in un’immaginaria Gran Bretagna del futuro, governata da un regime totalitario, a cui un misterioso uomo mascherato, mister V, dichiara guerra. Un anarchico radicale, desideroso di riportare libertà e giustizia, in un paese in cui vigono ormai autoritarismo e intolleranza verso chiunque non aderisca al sistema. In nome della libertà, V riuscirà a convincere la giovane e bella Evey – cui salva la vita ad inizio del racconto – a combattere al suo fianco. Scritto e prodotto dai registi di Matrix, V for vendetta è un cocktail “esplosivo” che unisce effetti speciali ad un ritmo incalzante non privo di efficacia.
Come può accadere per i film tratti da opere letterarie, resta il dubbio che il testo di partenza sia stato interpretato più o meno correttamente. Lasciamo agli esperti di fumetto l’ardua sentenza.

Regia di Janos Szasz. Un film Da vedere 2013 con László GyémántAndrás GyémántPiroska MolnárUlrich ThomsenUlrich MatthesCast completo Titolo originale: Le Grand Cahier. Genere Drammatico, – GermaniaUngheriaAustraliaFrancia2013durata 113 minuti. Uscita cinema giovedì 27 agosto 2015 distribuito da Academy Two. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,86 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Estate 1944, nell’Ungheria alleata della Germania. Partito il padre per il fronte, due bambini gemelli vengono affidati dalla madre alla nonna, una contadina inacidita e crudele. Per sopravvivere, si addestrano a resistere al dolore e alla fame. Ci riusciranno, a costo di camminare sui cadaveri dei loro genitori. Tratto dal 1° romanzo omonimo della Trilogia della città di K. (1987) di Ágota Kristóf, il 4° film dell’ungherese Szász, suggestivamente fotografato da Christian Berger, è una versione storico-realistica di Hänsel e Gretel con un rovesciamento finale di ruoli tra buoni e cattivi. È la storia eterna dell’iniziazione dei bambini a un mondo adulto fatto di sopraffazione e violenza. I grandi orrori delle operazioni belliche e dei campi di sterminio non sono meno presenti perché fuori campo, a evidenziare che la guerra è fatta anche di piccoli orrori perpetrati dai civili. Vincitore del Karlovy Vary International Film Festival del 2013.

Regia di Jan Sverak. Un film Da vedere 1996 con Andrej ChalimonZdenek Sverák. Genere Commedia – ItaliaFranciaGran BretagnaGermaniaRussia1996durata 105 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

Praga, 1988. L’anziano Louka (Sv(3 rák), esimio violoncellista disoccupato, indebitato e scapolo sottaniere, accetta per denaro di sposare una russa (Safranková), madre di Kolja (Chalimon) di 5 anni, per permetterle di acquisire la cittadinanza ceca. Ottenutala, la donna se ne va in Germania, lasciando Kolja alla nonna che, però, ha un infarto e muore. Kolja, che non sa il ceco, passa a Louka, che non parla il russo. Rapporto difficile. Opus n. 4 di J. Sv(3 rák, figlio del protagonista Z. Sv(3 rák, noto attore ceco di commedia, è un film – piccolo, in apparenza, ma ricco a livello tematico e stilistico – sul mestiere (l’arte?) della paternità. Qui è acquisita e provvisoria, ma pur feconda di cambiamenti: nella vita del violoncellista Kolja è un segno straordinario che si manifesta nel quotidiano e ne permette la mutazione. Discutibile edizione italiana della Lucky Red, con Omero Antonutti che dà una voce troppo intristita al protagonista. Oscar 1997 per il film straniero.

Kolya (1996) on IMDb

Regia di Iram Haq. Un film Da vedere 2017 con Maria MozhdahAdil HussainEkavali KhannaRohit SarafAli ArfanSheeba ChaddhaCast completo Genere Drammatico, – NorvegiaGermaniaSvezia2017durata 106 minuti. Uscita cinema giovedì 3 maggio 2018 distribuito da Lucky Red. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,52 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.+

Oslo. Nisha ha sedici anni e una doppia vita. In famiglia è una perfetta figlia di pachistani. Fuori casa è una normale ragazza norvegese. Quando però il padre la sorprende in casa di notte in compagnia del suo ragazzo i genitori e il fratello si organizzano per portarla, contro la sua volontà, in Pakistan affidandola a una zia. In un Paese che non ha mai conosciuto Nisha è costretta ad adattarsi alla cultura da cui provengono suo padre e sua madre.
Ci sono due modi per avvicinarsi a questo film. Uno è sbagliato e l’altro è corretto. Quello sbagliato potrebbe leggerlo come l’ennesimo attacco contro chi ha una cultura diversa finalizzato a sottolinearne solo i tratti più che negativi. Quello corretto trae origine dal sapere che la regista (nata nel 1976) all’età di 14 anni è stata rapita dai suoi familiari e lasciata in Pakistan per un anno mezzo solo perché aveva soprattutto amici norvegesi e non voleva piegarsi all’idea di non potersi comportare come loro.

Locandina Masai bianca

Un film di Hermine Huntgeburth. Con Nina HossJacky IdoKatja FlintNino PresterJanek Rieke Titolo originale Die weisse MassaiDrammaticoRatings: Kids+13, durata 131 min. – Germania 2005.

Carola Lehmann è una giovane donna svizzera in vacanza in Kenya insieme al fidanzato Stefan. Prossima al rientro, dopo due settimane di permanenza, la coppia incontra due guerrieri Masai Samburo. Carola è immediatamente attratta da uno di loro, Lemalian Mamuteli, al punto di decidere di non rientrare in patria. Raggiunge Nairobi e in seguito incontra E lizabeth Muzungu, una bianca che ha sposato un Kikuyu. Benché la donna la metta in guardia sulla profonda diversità di cultura che sussiste tra un’occidentale e un Masai, Carola seguirà Lemailian nel suo villaggio di capanne di fango all’interno della savana.

Regia di Hany Abu-Assad. Un film con Lubna AzabalHamza Abu-AiaashKais NashifLutuf NouasserAli SulimanCast completo Titolo originale: Paradise Now. Genere Drammatico – GermaniaPaesi BassiFrancia2005durata 90 minuti. Uscita cinema venerdì 14 ottobre 2005Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,23 su 20 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Khaled e Said si conoscono fin da quando erano bambini ed ora lavorano presso un meccanico seppure con qualche problema causato dalle intemperanze di uno dei due. E’ però arrivato per loro un giorno speciale: sono stati scelti perché, dopo un lungo periodo di inattività, si è deciso di tornare a compiere un attentato kamikaze a Tel Aviv. Dovranno farsi esplodere a un quarto d’ora di distanza l’uno dall’altro.
Non era per nulla facile né prevedibile che un film fondamentalmente di produzione palestinese potesse affrontare un tema da sempre scottante come quello degli attentati compiuti da uomini pronti a farsi esplodere con l’equilibrio e la lucidità che Hany Abu-Assad mette in questo film vincitore del Golden Globe come miglior film straniero.
A fare da fondamentale ago della bilancia è un personaggio non citato nella sinossi. Si tratta di Suha, la giovane donna che apre il film. È cresciuta all’estero e ora torna nella sua terra per vederla disseminata di posti di blocco che non sono solo fisici ma che si sono moltiplicati anche sul piano mentale. È con lei che Said potrebbe veder iniziare una vicenda sentimentale ed è sempre con lei che Khaled si troverà a confrontarsi in modo molto diretto sulla situazione. Chi è martire e chi è carnefice? Gli israeliani o i palestinesi? In lontananza sembrano riecheggiare le riflessioni dell’israeliano Amos Oz raccolte nel libro “Contro il fanatismo” mentre seguiamo il rituale della ‘vestizione’ con l’esplosivo e ciò che accade successivamente.
Non manca anche un giudizio, non poi così tra le righe, su chi invia gli altri a conquistarsi il Paradiso: sia il braccio armato che quello reclutante e colto non sono altrettanto disponibili ad offrire le proprie vite alla causa. Rimane poi impressa nella memoria (oltre a tutta la parte finale) la sequenza in cui si videoregistra il testamento dei due ‘martiri’: è una lezione di cinema. Di quel cinema che non vuole imporre un pensiero ma piuttosto suscitarlo.

egia di Hans-Christian Schmid. Un film Da vedere 2006 con Sandra HüllerBurghart KlaußnerImogen KoggeAnna BlomeierNicholas ReinkeCast completo Genere Drammatico – Germania2006durata 96 minuti. Uscita cinema venerdì 24 novembre 2006 – MYmonetro 3,10 su 13 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Primi anni Settanta, in una cittadina della Baviera. Cresciuta in una famiglia e in un ambiente di zelanti cattolici praticanti, la ventunenne Michaela Klinger, affetta da epilessia di cui controlla le crisi con farmaci, va a studiare all’università di Tübingen dove per la prima volta si sente autonoma e assaggia la libertà. È un terremoto di emozioni che innesca nuove e più gravi crisi durante le quali “sente le voci”. È soltanto una malattia o una possessione diabolica, come credono i due preti che si occupano di lei e la sottopongono a esorcismi? Scritto da Hans Bernd, il film s’ispira a una storia vera di cui fu vittima a Klingenberg (Baviera) un’epilettica di 23 anni, che sarebbe morta di anoressia l’1-7-1976. Sui temi del conflitto tra scienza e religione, tra spinta centrifuga verso la crescita e quella centripeta della chiusura familiare e provinciale, H.-C. Schmid e il suo sceneggiatore hanno fatto un film emotivamente molto denso, ma anche tendenzialmente imparziale nel rispetto dei fatti e dei personaggi. Gli dà l’acqua della vita l’esordiente (al cinema) S. Huller (doppiata da Connie Bisnuto), giustamente premiata a Berlino 2006. Costumi di Bettina Marx.

Regia di Haifaa Al-Mansour. Un film Da vedere 2012 con Reem AbdullahWaad MohammedAbdullrahman AlgohaniAhdSultan Al Assaf. Titolo originale: Wadjda. Genere Drammatico, – Arabia SauditaGermania2012durata 100 minuti. Uscita cinema giovedì 6 dicembre 2012 distribuito da Academy Two. – MYmonetro 3,28 su 8 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Film unico nel suo genere. L’Arabia Saudita è una monarchia assoluta. Vi regna la libertà religiosa, ma in privato. È negata la cittadinanza agli immigrati, o profughi, se non musulmani. È un Paese islamico ricco (di petrolio). Uscita da una famiglia della borghesia agiata, dopo aver fatto 3 corti e il documentario Women Whitout Shadows (2005), H. Al-Mansour ha coprodotto, scritto e diretto Wadjda , nome di una ragazzina indipendente e critica che ascolta musica proibita, amica (ancor più proibita) di un coetaneo. Per comprarsi una bicicletta si iscrive a una gara di interpretazione dei versetti del Corano e la vince. La Al-Mansour è la prima donna saudita a dirigere un film a soggetto, sia pure con capitali tedeschi e col sostegno del Sundance Institute. È un film semplice di struttura elementare, tipico di un Paese con una cinematografia appena nata che ha come modello quella dell’Iran: evidenti le affinità con Il palloncino bianco (1995), esordio di Jafar Panahi. La 12enne Waad Mohammed ne è la protagonista giusta con la sua impetuosa vitalità infantile. Distribuisce Academy Two.