A bordo di un torpedone (Priscilla) tre cantanti travestiti – due gay e un transessuale – si spostano da Sydney ad Alice Springs, al centro del continente australiano, per portarvi il loro spettacolo. Il nucleo narrativo di questa stravagante commedia su strada è il confronto dei 3 protagonisti con i provinciali che incontrano nel viaggio; quello figurativo il contrasto con la natura maestosa e inquietante dei paesaggi desertici che attraversano. Pimpante colonna musicale (Abba e G. Verdi), dialogo brioso, costumi premiati con l’Oscar, un trio eccezionale d’interpreti (con T. Stamp sopra tutti) e, tra le righe frivole, un discorso serio sulla diversità sessuale, pur con un ottimismo troppo programmatico.
Al suo ultimo incarico, un agente che viaggia nel tempo dovrà catturare l’unico criminale sfuggitogli nel corso del tempo. Tratto dal racconto “Tutti voi zombie” del 1959 di Robert A. Heinlein, il film racconta la vita di un singolare agente, magistralmente interpretato da Ethan Hawke (Nomination all’Oscar® come Miglior Attore Non Protagonista per Boyhood), che deve affrontare una serie intricata di viaggi spazio temporali, progettati per garantire l’applicazione della legge per l’eternità. Ora, al suo ultimo incarico, l’agente è all’inseguimento di un criminale che da sempre continua a sfuggirgli: l’obiettivo è salvare migliaia di vite messe in pericolo dai piani di questo terribile assassino.
La madre di J non apre più gli occhi. Muore dopo una fatale overdose. Il figlio disperato chiama la nonna che lo accoglie nella sua famiglia di criminali. Fratelli di sangue e tra il sangue, in lotta senza esclusione di colpi con la polizia a Melbourne. Tra strategie processuali manipolate e vendette servite su piatti gelidi, J perderà la sua innocenza di adolescente. David Michôd, il regista di Animal Kingdom, è al suo primo lungometraggio ma non ha tradito il suo passato di reporter d’inchiesta sulla criminalità a Melbourne. Il suo è uno sguardo da etologo del crimine: filma il sistema malavitoso come se fosse un regno degli animali (animal kingdom in inglese) dove vincono i più forti, quelli che mangiano i più deboli, ma nasconde pure, nel suo impasto tra velato doc e fiction, un’idea di critica della delinquenza come reame di selvaggi che non sono uomini né animali sociali. La condanna morale si ferma però presto, lasciando spazio ad un universo intricato dove nessuno è davvero buono o totalmente cattivo, tranne il poliziotto interpretato da Guy Pearce. Prestazione titanica per l’attore di Memento così come superba la prova della nonna ‘smurf’ (Jacky Weawer), fantastica donna attempata dai sorrisi psicotici. Tutto il cast gira bene negli ingranaggi maligni di Animal Kingdom, più che un semplice poliziesco un “crime drama” che rifiuta l’eccesso estetico della morte, gli inseguimenti roboanti ma preferisce personaggi solidi e un “oscuro scrutare” della macchina da presa: lenta, ansiogena, torbida che ricorda il miglior Polanski o Cronenberg e trova anche il bacio accademico del Sundance Festival 2010 che lo laurea miglior film straniero. Dopo la crime series Underbelly, Animal Kingdom mostra al mondo un’altra faccia dell’audiovisivo made in Australia e Nuova Zelanda che non è l’autorialità di Jane Campion o i lussureggianti effetti speciali di Peter Jackson. Michôd fa un film tanto raro quanto innovativo, un lento declino in una scacchiera di colpi di scena disorientanti, in un racconto dove nemmeno l’amore e la morte sanno da che parte stare.
Un mercenario viene inviato dall’Europa nel deserto della Tasmania da una misteriosa società biotech, per cercare l’ultimo superstite della tigre della Tasmania.
Commedia dell’est nello stile di Kusturica (che pare abbia apprezzato il film). Una ragazza vive col padre vedovo e il fratello reduce di guerra. Sogna di fare l’attrice e ingenuamente si fa sedurre da un giovane che si finge amico di Tom Cruise. Tra un tentativo di aborto e la caccia al seduttore una serie di discrete immagini visionarie.
Un film di Stephen Wallace. Con Bryan Brown, Terry O’Quinn, George Takei, Deborah Kara Unger Titolo originale Blood Oath. Drammatico, durata 108′ min. – Australia 1990. MYMONETRO Giuramento di sangue valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Nel 1946 un capitano dell’esercito australiano, avvocato nelle vita civile, denuncia il comandante giapponese di un campo dove durante la guerra erano stati massacrati più di 300 prigionieri. Sceneggiato, con Denis Whitburn, da Brian A. Williams, figlio di un avvocato militare che partecipò al vero processo, è uno di quei drammi giudiziari che sono definiti “robusti”, ma senza un vero interesse al di là di quello cronachistico. 1° film del 26enne R. Crowe. View full article »
Un film di Ian Barry. Con Ralph Cotterill, Hugh Keays-Byrne, Lorna Lesley, Steve Bisley, Arna-Maria Winchester. Titolo originale The Chain Reaction. Drammatico, durata 90 min. – Australia 1980.
Un violento terremoto provoca gravi danni ad una centrale nucleare australiana causando la dispersione di gas radioattivo. L’ingegnere Heinrich Schmidt, consapevole della minaccia che incombe sulla popolazione, tenta di avvertire le autorità, ma i suoi superiori, temendo le ripercussioni economiche dello scandalo, gli impongono di tacere. Fuggito avventurosamente dal laboratorio, Schimdt è soccorso, in stato confusionale, da una giovane coppia in vacanza che lo aiuta a denunciare alla stampa l’accaduto.
Giocato tra fantascienza, ecologia e disaster-movie, il film, pur sfruttando il successo di Sindrome cinese, coniuga abilmente spettacolo e impegno politico.Gli attori Steve Bisley e Hugh Keays-Byrne erano già apparsi sullo schermo in Interceptor a fianco di Mel Gibson, qui in una breve e non accreditata apparizione nel ruolo di un meccanico.Titolo alternativo: Nuclear Run. View full article »
Un film di Mark Hartley. Con Jackson Gallagher, Sharni Vinson, Charles Dance, Rachel Griffiths, Martin Crewes.Horror, – Australia 2013.
Dopo aver ucciso la madre e il suo amante alcuni anni prima, Patrick è il paziente comatoso della camera 15 in una remota clinica psichiatrica privata gestita dal dottor Roget, che lo usa come cavia nei suoi studi bizzarri sulla vita e la morte. Kathy, un’infermiera che si è da poco separata dal fidanzato, inizia a lavorare presso la clinica e viene incaricata di prendersi cura di lui. Si rende presto conto che l’assassino è in grado di comunicare, e grazie alle sue capacità psicocinetiche, cerca di manipolare gli eventi nella vita di lei. Man mano che la comunicazione di Patrick diventa più forte, strani e terrificanti eventi cominciano a verificarsi e i sentimenti che l’assassino nutre per Kathy si stanno per manifestarsi come una mortale, sanguinosa ossessione. View full article »
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