Regia di Alexandre BustilloJulien Maury. Un film Da vedere 2007 con Alysson Paradis, François-Régis Marchasson, Jean-Baptiste Tabourin, Dominique FrotAymen SaïdiEmmanuel Lanzi, Emmanuel Guez, Tahar RahimCast completo Genere Horror – Francia2007durata 83 minuti. – MYmonetro 3,33 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Io vivo in pace dentro la mia casa, e intanto, lento e silenzioso, venendo chi sa da dove, l’avversario si scava la strada verso di me. Se sostituissimo a questa frase, tratta da “La tana” di Kafka, la parola “verso” con “dentro”, calzerebbe a pennello nel descrivere la trama di questa pellicola. Dalla Francia più efferata, un gioiellino del gore per il grande schermo. Contesto, temi e recitazione si amalgamano in uno spettacolo (che molto deve alla drammaturgia teatrale del Grand Guignol) tra i più sanguinolenti della stagione.
Scenografia: la Parigi contemporanea degli immigrati che si rivolta nella banlieue, alla vigilia di Natale, microsocietà che al cinismo e al razzismo della borghesia francese risponde con violenza e rabbia. Poco lontano, la fotografa in stato interessante Sarah (Alysson Paradis, sorella minore di Vanessa Paradis e quindi cognata di Johnny Depp), che 4 mesi prima aveva provocato un terribile incidente stradale in cui è morto il suo fidanzato (mentre lei e il nascituro si sono miracolosamente salvati), diventa il centro delle brame aggressive e atroci di una scellerata e gelida donna che desidera ardentemente portarle via ciò che ha in grembo. E quando Sarah viene travolta da tanta brutalità si consegnerà inconsapevolmente nelle mani dell’ambigua signora in nero che non si fermerà di fronte a niente e a nessuno pur di arrivare al suo scopo.
Alexandre Bustillo e Julien Maury firmano così la loro opera prima, rappresentando senza un fuoricampo nelle scene più feroci e senza cedimenti moralistici il catastrofico assedio tipico degli slasher movies. Il tutto coadiuvati dall’ottimo livello della fotografia di Laurent Barés e dalle splendide interpretazioni della “preda” Paradis e della “carnefice” Dalle che nobilitano il film a livelli di eccellenza.
In un intollerabile miscuglio fra carne e sangue, ispirandosi a pellicole come The Hitcher – La lunga strada della paura (1986, la sequenza iniziale dell’incidente automobilistico ha gli stessi movimenti di macchina) e Halloween – La notte delle streghe (1978) di John Carpenter, lo spettatore non riesce più a staccare gli occhi dallo schermo – anche quando questo va a discapito della delicatezza del proprio stomaco -, perdendo totalmente di vista la domanda cruciale del film: perché quell’estranea è in casa di Sarah? Già, l’estranea. L’intrusa. Perché quello de À l’interieur è un dramma che non si consuma solamente “dentro” la pancia di Sarah, “dentro” la sua vita, “dentro le mura della sua casa, ma anche fuori, dove “gli altri” intrusi, gli immigrati, si scontrano contro la polizia, facendo riemergere nel nostro subconscio una delle paure primordiali che sono insite nella nostra psiche fin da quando veniamo al mondo: l’angoscia dell’estraneo. 

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