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Regia di Mario Monicelli. Un film Da vedere 1986 con Catherine DeneuveGiuliano GemmaStefania SandrelliBernard BlierPhilippe NoiretCast completo Genere Commedia – Italia1986durata 120 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,40 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Declino di una famiglia del latifondo toscano (Grosseto) che gestisce un’azienda agricola e in cui contano (e lavorano) soprattutto le donne. Grande film borghese che arricchisce il povero panorama del cinema italiano degli anni ’80 per il sapiente impasto di toni drammatici, umoristici e grotteschi, la splendida galleria di ritratti femminili, la continua oscillazione tra leggerezza e gravità, il modo con cui – senza forzature ideologiche – sviluppa il discorso sull’assenza, la debolezza, l’egoismo dei maschi. Scritto dal regista con Suso Cecchi D’Amico, Tullio Pinelli, Benvenuti e De Bernardi.

Speriamo che sia femmina (1986) on IMDb

Regia di Olivier Marchal. Un film Da vedere 2004 con Daniel AuteuilGérard DepardieuAndré DussollierRoschdy ZemValeria GolinoCast completo Genere Hard boiled – Francia2004durata 110 minuti. Uscita cinema venerdì 21 gennaio 2005 – MYmonetro 3,85 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Simile a quello originale di un ottimo film ( Legittima difesa , 1947) di Clouzot, il titolo si riferisce alla via che ospita la sede storica della polizia giudiziaria parigina. In città imperversa una banda di efferata violenza che ha già svuotato sette furgoni portavalori. Il direttore generale (Dussollier) fa capire a Vrinks (Auteuil), capo della BRI (Brigade de Recherche et d’Intervention), e a Klein (Depardieu), capo della BRP (Brigade de Répression du Banditisme), che chi riuscirà a sgominarla prenderà il suo posto. La rivalità tra i due ex amici diventa guerra aperta. Dopo un avvio in flashforward di rara potenza, la 1ª parte del 3° film di Marchal è degna dei migliori polar francesi per il disegno dei personaggi, ma anche, per il ritmo dell’azione, dei recenti polizieschi di M. Mann. Ispirato a fatti veri degli anni ’80 e al vissuto di Marchal (12 anni nei ranghi della polizia) che l’ha scritto con Julien Rappenau, Frank Mancuso e Dominique Loiseau (anch’egli ex poliziotto), è anzitutto un realistico, complesso e non manicheo resoconto del microcosmo poliziesco con le sue luci e le sue ombre. È un film d’attori, e non soltanto per il trio principale (tra le figure minori c’è anche il regista che fa Christo). È un film di donne forti, quasi sempre migliori degli uomini con cui vivono o lavorano. È un film di luoghi, come il titolo suggerisce e le sequenze collettive mostrano, e di spazi come quelli di una Parigi semideserta. È, dunque, un film di regia che invoglia a recuperare Un Bon flic (1999) e Gangsters (2002), i 2 film precedenti di Marchal, inediti in Italia.

 Au coeur du 36 quai des Orfèvres
(2005) on IMDb
Risultati immagini per Uomini d Amianto contro l Inferno

Un film di Andrew V. McLaglen. Con John WayneBruce CabotVera MilesKatharine RossJim Hutton.  Titolo originale HellfightersAvventuraRatings: Kids+13, durata 121 min. – USA 1968.

Nonostante il regista e il protagonsita, non si tratta di un western ma delle avventure di un gruppo di super-pompieri specializzati nello spegnere gli incendi nei pozzi petroliferi sudamericani.

Hellfighters (1968) on IMDb

Regia di Mario Monicelli. Un film con Giancarlo GianniniClaudine AugerGoldie HawnMimmo PoliFranca TamantiniCast completo Genere Drammatico – Italia1979durata 125 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Il bancario Guido (Giannini), sposato con figli, si reca in auto da Roma a Rosignano Solvay (LI) al capezzale del padre morente e mette a frutto la trasferta rimorchiando una turista americana (Hawn). Arrivato a destinazione tira fuori gli scheletri dall’armadio di famiglia. Ideata per Fellini da Tullio Pinelli al tempo di La dolce vita , la storia è stata riscritta dal regista con i fidi Benvenuti e De Bernardi. La parte del viaggio è la più divertente, ma anche la più scontata. Dopo aver preso quota nella descrizione dell’ambiente familiare, il finale è all’insegna della demagogia e del moralismo. La responsabilità è anche di Giannini, troppo abituato ad aggredire i personaggi invece di accoglierli in sé. Appena enunciato uno dei temi di fondo, il legame tra Eros e Thanatos.

Lovers and Liars (1979) on IMDb
Romanzo Popolare: Amazon.it: Tognazzi,Muti,Placido, Tognazzi,Muti,Placido:  Film e TV

Regia di Mario Monicelli. Un film Da vedere 1974 con Ugo TognazziOrnella MutiMichele PlacidoPippo StarnazzaAlvaro VitaliVincenzo CrocittiCast completo Genere Commedia – Italia1974durata 110 minuti. – MYmonetro 3,57 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Metalmeccanico dell’hinterland milanese, cinquantenne e scapolo, sposa una ragazza del Sud, ma arriva “alla canna del gas” per il dolore quando scopre che l’ha tradito con un poliziotto meridionale e la scaccia. Stanca di essere contesa dai due come una proprietà, la donna comincia, sola col figlioletto, una nuova vita indipendente. Scritta con Age & Scarpelli (con i dialoghi in dialetto rivisti da Enzo Jannacci e Beppe Viola), è una commedia ironica e malinconica che inclina verso il melodramma. I temi che tocca (emancipazione femminile; impatto tra Nord e Sud; omologazione nei comportamenti proletari) ne fanno un tipico film nazional-popolare nel senso migliore. È un eccellente U. Tognazzi, rigenerato dai film di Ferreri, che gli dà l’acqua della vita. Musiche di Enzo Jannacci e grande successo di pubblico.

Come Home and Meet My Wife (1974) on IMDb
Italia '50s – 18 | Proibito | Mario Monicelli (1954) – LORENZO CIOFANI

Regia di Mario Monicelli. Un film con Henri VilbertAmedeo NazzariMel FerrerLea MassariPaolo FerraraAntonio GradoliCast completo Genere Drammatico – Italia1954durata 100 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Don Paolo, prete sardo, torna a casa come parroco nel paese natio, dilaniato da odi e vendette. Cerca di ristabilire la pace e la fiducia nella legge e di dissuadere Agnese, innamorata di lui. Ci riesce, ma è dura. Nell’impianto figurativo e narrativo del film, nella sua vaga impronta western, favorita dall’intensa bellezza del paesaggio, il personaggio di Nazzari ha, rispetto agli altri un po’ sfocati, coerenza e vitalità. 1° film di L. Massari (1934) e 2° diretto da Monicelli solo senza Steno. Tratto dal romanzo La madre (1920) di Grazia Deledda, sceneggiato con Suso Cecchi D’Amico e Giuseppe Mangione.

Forbidden (1955) on IMDb

Regia di Mario Monicelli. Un film Da vedere 1981 con Alberto SordiCaroline Berg, Andrea Bevilacqua, Flavio BucciGiorgio GobbiCochi PonzoniCast completo Genere Commedia – ItaliaFrancia1981durata 133 minuti. – MYmonetro 3,67 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il marchese del Grillo e duca di Bracciano, cameriere segreto di papa Pio VIII, semi-immaginario nobile di mezza età, respira male nella Roma papalina. Combina beffe e scherzi e ha un sosia nel popolano Gasparino. A Roma era un personaggio molto popolare; a 50 km nessuno sa chi è. Scritto su misura per Sordi in doppia parte, con l’azione spostata agli inizi dell’Ottocento con episodi storici poco noti. L’attore, tenuto a bada dal regista, lo interpreta in sagace equilibrio tra cinismo e intelligenza. 2° premio a Berlino. 3 Nastri d’argento: attore non protagonista (Stoppa come papa Pio VIII), scene (Lorenzo Baraldi), costumi (Gianna Gissi). Scritto con Zapponi, Benvenuti, De Bernardi, Pinelli e Sordi. Distribuzione Gaumont.

Il marchese del Grillo (1981) on IMDb
Risultati immagini per I Picari

Un film di Mario Monicelli. Con Giancarlo Giannini, Enrico Montesano, Giuliana De Sio, Vittorio Gassman, Nino Manfredi. Commedia, Ratings: Kids+16, durata 128 min. – Italia 1987. MYMONETRO I picari * * * - - valutazione media: 3,27 su 19 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Mario Monicelli cerca di ritrovare il momento magico dell’ Armata Brancaleone portando sullo schermo i personaggi dei romanzi picareschi del secolo XVI. Lazarillo de Tormes e Guzman de Alfarache sono due vagabondi che battono le contrade di Spagna, incontrando ogni tipo di personaggi: mendicanti, pirati, nobili spilorci e crudeli, fanciulle avventurose. Guzman sta per finire sul patibolo, ma Lazarillo fortunosamente riesce a salvarlo. E l’avventura ricomincia.

The Rogues (1987) on IMDb
Caro Michele - Film (1976) - MYmovies.it

Un film di Mario Monicelli. Con Mariangela Melato, Delphine Seyrig, Lou Castel, Aurore Clément, Adriana Innocenti. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 110′ min. – Italia 1976. MYMONETRO Caro Michele * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dopo le rivolte studentesche del ’68, Michele è esiliato a Londra, ma si mantiene in contatto epistolare con la madre e le sorelle. Un giorno arriva la notizia che Michele è morto. Tratto dal romanzo (1973) di Natalia Ginzburg, sceneggiato da S. Cecchi D’Amico e Tonino Guerra e diretto da un Monicelli maturo e impegnato, è un buon film, insolito e intelligente.

Caro Michele (1976) on IMDb

Regia di Tom McGrath. Un film Da vedere 2017 con Alec BaldwinSteve BuscemiLisa KudrowJimmy KimmelViviAnn YeeCast completo Titolo originale: The Boss Baby. Genere AnimazioneCommedia, – USA2017durata 97 minuti. Uscita cinema giovedì 20 aprile 2017 distribuito da 20th Century Fox Italia. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: Film per tutti – MYmonetro 2,95 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Tim Templeton è un bambino felice: ha sette anni e mezzo, i genitori lo adorano, ed è dotato di una fervida immaginazione che gli permette di vivere ogni situazione come un’eccitante avventura. Almeno finché non arriva in casa il nuovo fratellino, che istantaneamente monopolizza le attenzioni e l’affetto dei genitori lasciando Tim da solo a domandarsi come sia potuto succedere che il neonato sia diventato il boss in casa sua. Nello sguardo di Tim, Baby Boss è infatti un piccolo dittatore, un adulto travestito da bebè con un’agenda nascosta della quale i loro genitori sono all’oscuro. Sarà lo stesso Baby Boss a rivelare i suoi piani a Tim perché, oltre ad andare in giro in giacca, cravatta e ventiquattrore come un dirigente aziendale, è un neonato parlante, la cui missione è contrapporsi al trend che sta rubando l’attenzione dei potenziali genitori per dirottarla verso altre creature irresistibili: i cuccioli di cane.

The Boss Baby (2017) on IMDb
Locandina Per uno solo dei miei due occhi

Un film di Avi Mograbi. Con Shredi Jabarin Titolo originale Nekam achat mishtey eynayDocumentariodurata 104 min. – Francia, Israele 2005. – Fandango uscita venerdì 28 marzo 2008.

Nel corso dei secoli Israele ebbe una serie di uomini dalla forte personalità, capaci di ricondurre il proprio popolo lontano dai culti idolatrici nei quali ricadevano continuamente. Il più noto è senza dubbio Sansone, uomo dalla forza leggendaria che fu tradito dalla moglie Dalila. Sansone le aveva rivelato che il segreto della sua potenza risiedeva nella folta capigliatura. Dalila tagliò le sue sette trecce, rendendolo inerme e facendolo imprigionare e accecare. Legato alle colonne del tempio, durante una festa idolatrica, Sansone pregò Dio di restituirgli l’antico potere e “uno solo dei suoi due occhi” per castigare e avere vendetta sui Filistei.
Ripercorrendo le gesta di uno dei “giudici” di Israele, morto suicida uccidendo i Filistei, il documentarista Avi Mograbi riflette sulla cultura della morte nell’Islam, assimilabile e per nulla estranea a quella dei miti ebraici. Storia, mito e attualità si intrecciano e si fondono sullo sfondo della realtà palestinese, occupata e bloccata ai check-point dall’esercito israeliano. Il dramma palestinese è una realtà innegabile per il documentarista israeliano, che al suo debutto in lungo (ma lo aveva fatto anche “in corto”) affronta la crisi tra Israele e Palestina, rilegge in modo critico il mito di Sansone e di Massada e prova ad aprire una breccia nel muro segregazionista che si sta erigendo.

L’articolazione narrativa, ovvero la modalità prescelta di esporre il racconto dei testimoni (israeliani e palestinesi), non ha in apparenza un disegno cronologico né tematico, somiglia piuttosto a un flusso che amplifica l’impatto emotivo sullo spettatore. Pur dichiarando una posizione critica verso la politica dello Stato d’Israele, che si trasforma nell’epilogo in un atteggiamento addirittura e giustamente sprezzante, lo sguardo di Mograbi contempla con rispetto gli israeliani che incontra nelle scuole o nelle gite culturali e i palestinesi che cercano di arare le terre occupate o di raggiungere l’ospedale o il posto di lavoro.
Il benessere di un popolo coincide con la condanna di un altro, la costruzione di uno Stato con la distruzione di un altro e ciascuno si adegua a questo stato di cose con un dolore di vivere straziante. Non ci sono aperture fra loro, che si muovono come monadi in una realtà priva di compromessi. Ciascuno nella sua via, solo, alla ricerca di un senso al caos in cui si è perduto. Il documentario di Avi Mograbi riflette al telefono (con un amico palestinese) sulle ragioni mitologiche (la morte di Sansone e l’assedio di Massada) e su quelle storiche che hanno condotto ai drammatici fatti che accadono oggi in Palestina: il fallimento degli accordi di Oslo e della mediazione statunitense, l’esplosione della nuova Intifada, la devastazione di Gaza, della Cisgiordania e di Gerusalemme (est) dopo quarantun’anni di occupazione militare, lo smantellamento dell’Autorità Nazionale Palestinese e, sopra tutto, la strage di ebrei e palestinesi innocenti. Capire cosa sta accadendo in Palestina non è facile e la televisione e i giornali non ci aiutano. Ignorano o rimuovono. Proviamo col cinema.

Nekam Achat Mishtey Eynay (2005) on IMDb

Regia di Paolo Mitton. Un film Da vedere 2013 con Daniele SavocaHannah CroftPaolo GiangrassoFabio MarchisioIrene IvaldiCast completo Genere Commedia, – Italia2013durata 89 minuti. Uscita cinema giovedì 26 febbraio 2015 distribuito da Cineama. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,51 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nella provincia piemontese Scanio Libertetti ripara macchine del caffè da bar. Lavora da casa per conto di un padrone che lo sfrutta e la sua endemica lentezza non migliora le cose, l’unico parente che gli sta vicino sembra essere un zio panettiere con aiutante mezzo scemo. Attraverso i suoi amici, molto più integrati di lui nella società, entra in contatto con una ragazza inglese con cui inizia un rapporto sentimentale. Tuttavia sembra che ciò che sia dritto per Scanio risulti storto agli altri.

 The Repairman
(2013) on IMDb
Locandina Il sentiero degli amanti

Un film di David Miller. Con Susan Hayward, Vera Miles, John Gavin Titolo originale Back Street. Drammatico, b/n durata 107 min. – USA 1961. MYMONETRO Il sentiero degli amanti * * 1/2 - - valutazione media: 2,63 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Rita e Paul si innamorano, ma lui è sposato con una donna che non intende concedergli il divorzio e che quando viene a sapere della relazione affronta la rivale in pubblico e dà in escandescenze. Paul tenta un’ultima volta di convincere la consorte, ma nella discussione che avviene in automobile perde il controllo della guida e finisce contro un albero.

Back Street (1961) on IMDb

Regia di Robert Mulligan. Un film con Diana MuldaurUta HagenChris UdvarnokyMartin UdvarnokyNorma ConnollyLou Frizzell. Titolo originale: The Other. Genere Horror – USA1972durata 100 minuti. – MYmonetro 2,70 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel Connecticut vivono Alexandra, suo figlio Niles e la nonna, una russa con facoltà medianiche che insegna al nipotino come identificarsi con le altre creature, umane e animali. Già dotato di vivida immaginazione, il piccolo Niles rifiuta di credere nella morte del suo fratellino gemello e gli imputa una serie di misteriosi omicidi commessi nei dintorni. A poco a poco le due donne intuiscono la terribile verità. Scritto da Tom Tryon, anche produttore, che ha adattato un proprio romanzo, è un chiuso e cupo film in bilico tra il thriller psicologico e il racconto preternaturale che stinge nell’horror senza concessioni agli effettacci. I suoi meriti: sceneggiatura sapientemente giocata sull’ambiguità, regia attenta alle sfumature psicologiche, fascinosa fotografia di Robert Surtees.

 Chi è l'altro?
(1972) on IMDb
Facciamo Paradiso: Amazon.it: Margherita Buy, Lello Arena, Aurore Clement,  Philippe Noiret, Tigana Camara, Ubaldo Carosi, Dario Cassini, Giovanna  Coletti, Renato Fornasari, Gianfelice Imparato, Moni Ovadia, Victor Kanu,  Elisa Lepore, Barbara Marciano, Gea

Regia di Mario Monicelli. Un film con Philippe NoiretMargherita BuyLello ArenaAurore ClémentMarilù PratiMattia SbragiaCast completo Genere Commedia, – Italia1995durata 115 minuti. Uscita cinema venerdì 22 dicembre 1995 distribuito da Medusa. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Da Una goccia nell’oceano divino , uno dei 18 racconti di Vite di uomini non illustri (1993) di Giuseppe Pontiggia. Claudia Bertelli nasce a Milano nel 1949, studia in Inghilterra, contestatrice e femminista, prima madre nubile con un figlio mulatto, poi sposa, fa il medico e poi la suora, muore nel 2011. Quasi mezzo secolo di vita italiana, e il ritratto di una donna che vive fino in fondo errori, dolori, delusioni, contraddizioni. E che cambia. Un po’ riduttivo il modo con cui si rievocano il ’68 e il movimento delle donne, ma è l’ottica del disincanto di un regista e tre sceneggiatori (Suso Cecchi D’Amico, Leo Benvenuti, Piero De Bernardi) tra i 70 e gli 80 anni. I meccanismi della commedia italiana si addicono soltanto in parte a una storia come questa che ha al centro una donna. Anche perciò M. Buy rimane talvolta fuori del personaggio. Azzeccati, tra le figure di contorno, il Calabrone di Arena e il filosofo di Ovadia, giocoliere delle parole.

Facciamo paradiso (1995) on IMDb
Locandina Benvenuti al Sud

Un film di Luca Miniero. Con Claudio Bisio, Alessandro Siani, Angela Finocchiaro, Valentina Lodovini, Nando Paone. Commedia, durata 102 min. – Italia 2010. – Medusa uscita venerdì 1 ottobre 2010. MYMONETRO Benvenuti al Sud * * 1/2 - - valutazione media: 2,85 su 179 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Alberto è un mite responsabile delle poste della bassa Brianza a un passo dal tanto sospirato trasferimento nel centro di Milano. Quando gli comunicano che la promessa rilocazione gli è stata revocata per dare precedenza a un collega disabile, Alberto, per non deludere le speranze della moglie e del figlio, decide di fingersi a sua volta disabile. Durante la visita di controllo, commette però un’imprudenza e, come punizione, gli viene imposto un trasferimento in Campania, in un piccolo paese del Cilento. Per un lombardo abitudinario e pieno di preconcetti sul Sud Italia come lui, la prospettiva di vivere almeno due anni in quei luoghi rappresenta un incubo, cui si prepara con un nuovo guardaroba di vestiti leggeri e giubbotto antiproiettile.

Fra l’esagono francese e lo stivale italiano, la cartina socio-culturale del pregiudizio appare specularmente rovesciata. In Francia la commedia popolare brama il sole del Mediterraneo e le palme della Costa Azzurra, mentre teme il freddo della Manica e i cieli grigi delle regioni del Nord; in Italia il sogno dell’uomo padano vive all’ombra della Madunina di Milano e rivolge tutte le possibili stigmatizzazioni verso il Sud pigro e parassitario. Da Giù al Nord a Benvenuti al Sud, l’attraversamento delle Alpi dell'”opera buffa” di Dany Boon ristabilisce una connessione fra discesa geografica e declino civile mediante lo stesso percorso bonario e leggero di sovvertimento dello stereotipo. Il film si presenta infatti come un vero e proprio remake nel senso americano del termine: una replica puntuale degli snodi narrativi e delle principali gag dell’originale francese, adattata al linguaggio partenopeo e allo scontro con la cultura meneghina. Nella “traduzione” va persa molta della comicità surreale e strampalata della mimica e delle boutade di Dany Boon e Kad Merad, a favore di tempi comici più in linea con l’impostazione cabarettistica di Claudio Bisio e Alessandro Siani.
L’adattamento scritto da Massimo Gaudioso ricalca e parafrasa laddove serve, lisciando e addolcendo l’eccessivo schematismo della sceneggiatura originale soprattutto nei rapporti fra i vari personaggi. Per il resto, lo sceneggiatore di Gomorra si limita a convertire i vari elementi che caratterizzavano il Nord-Pas de Calais nel loro diretto corrispettivo cilentano (i formaggi puzzolenti diventano mozzarelle di bufala, i distillati alcolici e le birre corpose diventano caffè e limoncelli, mentre la tradizione dei carillon delle torri campanarie si converte nella pirotecnica barocca del folklore campano) e ad aggiungere qualche lieve elemento caricaturale sul razzismo leghista o di autoironia in merito allo stesso film di Garrone. Da parte sua, Luca Miniero aggiunge alla messa in scena piuttosto basica di Dany Boon un certo virtuosismo tecnico e uno spettro di colori più ampio e caldo, in linea con le tonalità della costa cilentana.
In definitiva, laddove ognuno – protagonisti, comprimari, caratteristi e autori – gioca il proprio ruolo a dovere e gestisce senza falli né malizia il gioco leggero della commedia, resta un dato non troppo confortante: il fatto che anche le idee, per ridicolizzare affettuosamente il nostro piccolo paese, abbiamo bisogno di importarle dall’estero.

Welcome to the South (2010) on IMDb

Titolo Hitparkut Anno: 2010 Genere: drammatico (B/N) Regia: Nina Menkes Cast: Slava BibergalDidi FireYohanan HersonRoni Yaniv

Liberamente ispirato da CRIME AND PUNISHMENT di Dostoevskij, ‘DISSOLUTION’ combina un’energia da favola quasi surreale con un brutale realismo in bianco e nero per esplorare la condizione di violenza che permea la società israeliana contemporanea. Girato a Jaffa, l’area prevalentemente araba di Tel Aviv, il film segue il crollo morale e il primo barlume di redenzione di un giovane ebreo israeliano, interpretato brillantemente dal non attore Didi Fire. Questo è un lavoro profondamente personale sul viaggio interiore di un uomo, ma può anche essere letto come un’allegoria sulla responsabilità morale di Israele… così come un ritratto della violenza maschile nei confronti di un femminile svalutato

 Hitparkut
(2010) on IMDb
Locandina Il rompiballe

Un film di Edouard Molinaro. Con Nino CastelnuovoLino VenturaJacques BrelJean-Pierre DarrasCaroline Cellier Titolo originale L’emmerdeurCommediadurata 88 min. – Francia 1973.

Un coscienzioso assassino di professione s’appresta ad eliminare un pericoloso testimone, che potrebbe far condannare un’intera cosca mafiosa quando, per caso, si trova a salvare un aspirante suicida (vedi anche Buddy Buddy).

A Pain in the Ass (1973) on IMDb
Locandina Il toro

Un film di Carlo Mazzacurati. Con Marco Messeri, Roberto Citran, Diego Abatantuono, Alberto Lattuada. Commedia, Ratings: Kids+16, durata 105′ min. – Italia 1994. MYMONETRO Il toro * * 1/2 - - valutazione media: 2,88 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Due allevatori cassintegrati, quasi in risarcimento della negata indennità di licenziamento, rubano Corinto, campione taurino di riproduzione che vale un miliardo, per (s)venderlo all’Est. Come nelle opere precedenti del padovano Mazzacurati, il film parte da un’idea forte, originale, carica di potenziale metaforico _ il magnifico e mostruoso toro diventa qui l’emblema del capitalismo _ ma il racconto si rivela poi debole e sfrangiato. I temi sono indicati, ma non approfonditi. Manca di energia. Abbonda, invece, come in tanto cinema italiano degli anni ’90, un’aria lamentosa di sconfitta, rassegnazione, disorientamento. Musiche di Ivano Fossati. Leone d’argento a Venezia e Coppa Volpi a Citran come miglior attore. 2 Grolle d’oro: regia, produzione (Cecchi Gori).

The Bull (1994) on IMDb
Locandina Il giovane favoloso

Un film di Mario Martone. Con Elio Germano, Michele Riondino, Massimo Popolizio, Anna Mouglalis, Valerio Binasco.Biografico, durata 137 min. – Italia 2014. – 01 Distribution uscita giovedì 16ottobre 2014. MYMONETRO Il giovane favoloso * * * 1/2 - valutazione media: 3,63 su 127 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il giovane favoloso inizia con la visione di tre bambini che giocano dietro una siepe, nel giardino di una casa austera. Sono i fratelli Leopardi, e la siepe è una di quelle oltre le quali Giacomo cercherà di gettare lo sguardo, trattenuto nel suo anelito di vita e di poesia da un padre severo e convinto che il destino dei figli fosse quello di dedicarsi allo “studio matto e disperatissimo” nella biblioteca di famiglia, senza mai confrontarsi con il mondo esterno.

Leopardi (2014) on IMDb