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Yasagure anego den: sôkatsu rinchi Giappone Genere: Azione durata 86′ Regia di Teruo Ishii

Sequel ancora più trash del cult “Sex and Fury”, “Female Yakuza Tale” vede questa volta la bellissima e letale paladina della giustizia Ochô Inoshika (Reiko Ike) coinvolta accidentalmente in un omicidio di una prostituta manovrata da spietati e lussuriosi spacciatori che nascondono le loro dosi all’interno degli organi genitali delle sfortunate “lucciole”. Sulle tracce della impietosa banda di criminali vi sono l’ex componente della gang Joji (Ryôhei Uchida), pronto a battersi per il suo vecchio boss rimpiazzato dal furfante capo Goda, alleato con l’avversario Big Tiger per espandere il business, e la misteriosa quanto fatale Yoshimi (Makoto Aikawa), anch’essa motivata da uno spirito di ardente rivalsa verso gli aguzzini che sfruttano e torturano le povere ragazze

 Yasagure anego den: Sôkatsu rinchi
(1973) on IMDb

Locandina GorbaciofUn film di Stefano Incerti. Con Toni Servillo, Yang Mi, Geppy Geijeses, Gaetano Bruno, Haruhiko Yamanouchi. Drammatico, durata 85 min. – Italia 2010. – Lucky Red uscita venerdì 15 ottobre 2010. MYMONETRO Gorbaciof * * * - - valutazione media: 3,21 su 43 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Marino Pacileo, detto Gorbaciof a causa di una vistosa voglia sulla fronte, è il contabile del carcere napoletano di Poggioreale. La sue passioni sono il gioco d’azzardo e la giovane Lila, figlia del cinese che mette a disposizione il tavolo per le carte. Quando scopre che l’uomo ha contratto un debito che non può pagare, Gorbaciof decide di prendersi cura della ragazza e, per farlo, dapprima sottrae dei soldi dalla cassa del carcere poi accetta di partecipare ad altre, più pericolose, attività.

 Gorbaciof
(2010) on IMDb

Regia di Stefano Incerti. Un film Da vedere 2007 con David CocoAnna BonaiutoTony SperandeoAntonino BruschettaFrancesco SciannaCast completo Genere Drammatico, – Italia2007durata 96 minuti. Uscita cinema sabato 16 giugno 2007 distribuito da 01 Distribution. – MYmonetro 3,20 su 12 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Scritto da Heidrun Schleef con Salvatore Parlagreco, autore del libro omonimo (1996), è ispirato alla storia di Leonardo Vitale che nei primi anni ’70 fu il primo mafioso a collaborare con la giustizia, rompendo il muro di omertà che in Sicilia era – e in forme diverse continua a essere – una legge non scritta più forte di quelle dello Stato. Dopo le sue confessioni una trentina di arresti, tra cui eccellenti collusi con Cosa Nostra. Fragile e impaurito, lo rinchiudono in manicomio. Conveniva a lui – meglio pazzo ma vivo – e agli altri: come credere alla verità di un pazzo? Al processo lo condannano per due omicidi, assolti gli altri. Dopo 11 anni di manicomio criminale, nel 1984 lo rilasciano. 4° film del napoletano Incerti, è un “mafia movie” diverso, concentrato sulla complessa psicologia di Leo e i suoi rapporti con madre (Bonaiuto magnifica e viscerale), sorella, fidanzata, zio Titta (infallibile Sperandeo) che lo spinse a diventare un “uomo di rispetto”. Ne esce un’analisi originale della mentalità mafiosa e delle sue radici: il legamento contorto tra “famiglia” del sangue e del sistema, embricate l’una nell’altra. Fotografia: Pasquale Mari. Musica: Andrea Guerra. Produce Mario Rossini per Red Film con Rai Cinema.

 L'uomo di vetro
(2007) on IMDb

Regia di Stefano Incerti. Un film Da vedere 2008 con Alessio BoniGiuseppe BattistonFlorencia RaggiJorge MarraleVíctor Hugo CarrizoCast completo Genere Drammatico – Italia2008, Uscita cinema venerdì 17 aprile 2009 – MYmonetro 2,80 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Maurizio Gallo – giornalista sportivo che con il fotoreporter Ugo arriva a Buenos Aires come inviato ai Mondiali di calcio 1978 (vinti dall’Argentina) – porta una busta di denaro per Ana da parte del suo ex marito argentino, da anni emigrato in Italia. Tra i due nasce un amore a prima vista. La donna fa parte di un gruppo clandestino contro la dittatura militare. I due sono arrestati. Solo alla fine del Mundial, Maurizio accetta il rimpatrio a patto che ad Ana sia dato asilo politico presso la Nunziatura apostolica. Lei non si fida ed evade. Quando dopo 20 anni torna a Buenos Aires per testimoniare contro i militari, Maurizio trova una sorpresa. Scritta con Incerti da Rocco Oppedisano, giornalista emigrato in Argentina più di 20 anni fa, è una storia d’amore che diventa un thriller e, senza salire in cattedra, una precisa denuncia civile. Riguarda anche l’Italia e altre democrazie europee di oggi: quando si tace, si rifiuta di vedere, ascoltare, farsi carico di quel che succede “fuori” dalla famiglia e dal calcio, c’è il rischio di trovarsi in un regime autoritario. Film scomodo, boicottato dai mass media. Nel 1978 c’erano a Buenos Aires 3000 giornalisti stranieri. Sembra che solo 2 di loro – olandesi – si occuparono di quel che, fuori, stava succedendo.

 Complici del silenzio
(2009) on IMDb

Regia di Roberto Infascelli. Un film con Enrico Maria SalernoLee J. CobbClaudio GoraLuciana PaluzziJean SorelLaura BelliCast completo Genere Poliziesco – Italia1973durata 95 minuti. – MYmonetro 2,69 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il vicequestore Cardone è solito usare le intercettazioni telefoniche ed è caparbio nel tener in carcere gli arrestati senza prove. L’anonima sequestri gli rapisce il figlio e, per sputtanarlo, lui che difende la linea dura, esige il pagamento simbolico di un mese di stipendio. Costruito in modo da rendere simpatico il protagonista e appoggiato alla teoria degli opposti estremismi, è confezionato con mestiere.

 La polizia sta a guardare
(1973) on IMDb
Un incendio visto da lontano - RaiPlay

Regia di Otar Iosseliani. Un film con Sigalon SagnaBinta CisseMarie-Christine DièmeSaly BadjiFatou SeydiCast completo Titolo originale: Et la lumière fut. Genere Drammatico – FranciaGermania1989durata 106 minuti. – MYmonetro 3,50 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In un villaggio africano nel sud del Senegal, in mezzo alla foresta dove, quietamente tiranne, spadroneggiano le donne, si fanno sentire gli effetti nocivi del progresso (turismo, consumismo, falso benessere). Favola ecologica, scandita da 26 tabelle di didascalie e dialoghi come in un documentario etnografico, ma narrata nei modi di un saggio di antropologia immaginaria, attraversata da lampi di garbato umorismo o di beffardo sarcasmo. 2° premio a Venezia 1989, fu variamente giudicato. Controllato da una scrittura fredda nella sua rinuncia allo spettacolo, è un film monocorde e melanconico di una tristezza leggera che il secco epilogo sottolinea.

 Un incendio visto da lontano
(1989) on IMDb

Regia di Otar Iosseliani. Un film Da vedere 2006 con Séverin Blanchet, Michel Piccoli, Muriel Motte, Pascal VincentLily Lavina, Denis Lambert, Jacynthe Jacquet, Otar IosselianiMathias Jung. Titolo originale: Jardins en automne. Genere Commedia – FranciaItaliaRussia2006durata 115 minuti. Uscita cinema venerdì 27 ottobre 2006 – MYmonetro 3,26 su 10 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Vincent (Blanchet), potente ministro, costretto a dare le dimissioni per una cantonata politica, ricomincia a vivere. Perde la giovane amante, si fa cacciare dalla moglie, scopre la sua casa invasa da famiglie nordafricane, recupera la vecchia madre (Piccoli!), riaggancia le ex amichette, riprende il giro dei bar con i vecchi amici, riscopre i piaceri della pigrizia pensante. Intanto il suo successore assaggia l’ebrietà e le incertezze del potere. Può sembrare una favola poetizzante e leziosa, un po’ demagogica, avulsa dal mondo e dalla realtà sociale, ma è semplicemente una commedia controcorrente, in linea con tutti i film passati di questo georgiano, trapiantato a Parigi negli anni ’80, che ha il genio della scrittura leggera e non crede nel progresso, ma nemmeno nel catastrofismo nichilista oggi di moda. Sembra, la sua, una facile disinvoltura, ma soltanto per chi non sa coglierne la ricchezza musicale delle situazioni, impregnate di una buffoneria sottile, affidata ai gesti e ai comportamenti più che ai dialoghi. Non è forse spiazzante il suo bestiario, la galleria degli animali, buffi perché fuori dal loro contesto (asini, tucani, ghepardi, bisonti)? Dietro l’apparente frivolezza del racconto “c’è una sorta di tessitura molto compatta, la confezione di una trama fine, densa, quella di un vestito ideato da un sarto artista e filosofo” (J.-F. Rauger).

 Giardini in autunno
(2006) on IMDb
Nottola Sera - Caccia alle farfalle - Scheda Film

Regia di Otar Iosseliani. Un film Da vedere 1992 con Narda BlanchetPierrette Pompom BailhacheAleksandr CherkasovThamara TarassachviliAlexandra LiebermannCast completo Titolo originale: La chasse aux papillons. Genere Commedia – Francia1992durata 115 minuti. – MYmonetro 3,50 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Due anziane vivono in un fatiscente castello nel Sud della Francia, frequentato di notte da discreti fantasmi. Una delle due, la proprietaria, muore. Il castello è ereditato dalla sorella russa che lo vende a una megasocietà giapponese. Iosseliani all’epoca era esule semivolontario a Parigi: toccato dalla grazia, quasi perfetto, caso anomalo di commedia malinconica sulla fine di un’epoca e di una cultura, ma divertente, squisita. Umorismo leggero e affilato.

 Caccia alle farfalle
(1992) on IMDb
Akvarel Streaming ITA HD - Film Senza Limiti

Regia Otar Iosselian Sceneggiatura Alexander Grin (short story) Otar Iosseliani Star Gennadi Krasheninnikov Sofiko Chiaureli Otar Iosseliani(non citato nei titoli originali)

In una famiglia russa che vive in una misera casetta, il padre si sveglia un mattino dopo l’ennesima sbornia, ruba i pochi risparmi e scappa inseguito dalla moglie. I due finiscono in una galleria d’arte e si fermano allibiti davanti a un quadro che mostra la loro stessa baracca. Ma le spiegazioni delle guide che accompagnano i visitatori descrivono una realtà ben diversa da quella che loro conoscono. Che effetto avrà l’arte sulla loro vita?

Note

Primo cortometraggio del regista georgiano, realizzato quando era ancora  studente all’Accademia di cinema di Mosca.

 Akvarel
(1958) on IMDb

Regia di Markus Imhoof. Un film Titolo originale: More Than Honey. Genere Documentario, – SvizzeraGermaniaAustria2012durata 90 minuti. distribuito da Officine Ubu. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

“Se le api sparissero dalla Terra, all’umanità resterebbero solo 4 anni di vita”, così disse Albert Einstein, considerando che oltre un terzo della nostra alimentazione deriva dall’impollinazione delle api. Imhoof risale all’attività originaria della sua famiglia, che produceva miele, per raccontare un mistero: negli ultimi 15 anni enormi quantità di api sono morte, ovunque nel mondo. E non se ne conosce la causa, solo il nome: Colony Collapse Disorder . Con immagini prepotenti catturate nei diversi continenti e svelando retroscena ignoti al pubblico, Imhoof realizza un documentario inquietante e fondamentale per comprendere i danni mostruosi che stiamo continuando a compiere sul pianeta. Distribuito da Officine Ubu.

Pioggia (1929) - il Davinotti

Un film di Joris Ivens. Titolo originale RegenDocumentariob/n durata 15 min. – Olanda 1929.

Come un archeologo che ricostruisca un’ipotesi di vita organica a partire dalle tracce fossili, il regista indaga la pioggia seguendone le impronte evanescenti, la evoca nel frullare del fogliame, nel movimento di una finestra che sbatte, nell’ingrossarsi dei tendaggi, la intuisce nelle onde circolari che si allargano sui canali, nel gesto di un passante sorpreso dalle prime gocce, nella rapida schiusa degli ombrelli, nell’affrettarsi dei carrettieri, nelle tracce fangose degli pneumatici. Non è l’evento in sé a suscitare interesse, piuttosto il tessuto di relazioni in cui è implicato; non è sulla pioggia che si concentra la partecipazione dello sguardo cinematografico, ma sulla sua espressione figurativa, che è, per natura, variegata, mutevole.tarista Ivens.

Locandina La figlia di un soldato non piange mai

Un film di James Ivory. Con Barbara HersheyJane BirkinKris KristoffersonVirginie LedoyenLeelee Sobieski. continua» Titolo originale A Soldier’s Daughter Never CriesBiograficodurata 127 min. – Gran Bretagna 1998.

Ivory si ispira in questa occasione alla vita del romanziere James Jones per affrontare il tema del rapporto tra due mondi lontani e reciprocamente diffidenti come quello francese e quello americano. Lo scrittore con moglie, figli, figlio adottivo e governante vive a Parigi negli anni Sessanta e Settanta. Ivory indaga le ragioni del cuore e della ragione con la consueta abilità, ma anche con l’altrettanto consueta perfezione tendente all’algido. Così i personaggi finiscono con l’occultare lo sfondo storico/sociale dicendoci molto di se stessi, ma poco (tranne per l’accuratissima ricostruzione filologica) del periodo storico in cui vivono.

Burst City

Burst City (爆裂都市 BURST CITYバースト・シティBakuretsu Toshi Bāsuto Shiti) is a Japanese dystopianpunk rock musical/action film. Released in 1982, the film was directed by Sogo Ishii. Primarily a showcase for various specific punk rock bands of the time such as The RoostersThe Rockers, and The Stalin, the film is also purely demonstrative of the culture and attitude of the punk rock community of Japan in the mid-to-late 1970s and the early 1980s, and is considered a defining film of that subculture.

The plot is not very complex, as much of the action and drama of the film relies on musical interludes, character interactions, and commentary on the class system in the film’s fictional universe. What plot there is follows two different threads. In the first thread, residents in a dystopia future attempt to rebel against the construction of a nuclear power plant in their part of Tokyo. They race cars, party, and brawl to the music of The Rockers and The Stalin. In the second, a small mute and his hard-core friend ride their bikes around the city, hunting down the person who murdered the mute’s brother. The two are vigilantes. The two threads combine when the bikers meet the power plant construction workers and discover that the oppressive businessman who runs the power plant is the same man which they have been searching for. The bikers, workers, and punks all band together to take on the businessman and his yakuza buddies. The “battle police” arrive, and everything erupts into violence.

Hierro (2009) - MYmovies.it

Un film di Gabe Ibáñez. Con Elena AnayaMiriam CorreaJavier MejíaTomás del EstalMar Sodupe. continua» Thriller– Spagna 2009.

Una madre disperata, dopo aver avuto alcune informazioni, torna nell’isola di El Hierro, dove spera di ritrovare il figlio, sparito misteriosamente tre anni prima.

Regia di Armando Iannucci. Un film Da vedere 2017 con Olga KurylenkoAndrea RiseboroughRupert FriendSteve BuscemiJason IsaacsCast completo Titolo originale: The Death of Stalin. Genere Commedia – Gran BretagnaFrancia2017durata 106 minuti. Uscita cinema giovedì 4 gennaio 2018 distribuito da I Wonder Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: – MYmoro 3,21 su 17 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

La sera del 28 febbraio del 1953, Radio Mosca diffonde in diretta il “Concerto per pianoforte e orchestra n.23” di Mozart. Toccato dall’esecuzione che ascolta nella sua dacia di Kountsevo, Joseph Stalin domanda una registrazione. Ma nessuna registrazione era prevista per quella sera. Paralizzati dalla paura, direttore e orchestra decidono di ripetere il concerto. Tutti tranne Maria Yudina, la pianista che ha perso famiglia e amici per mano del tiranno. Convinta a suon di rubli, cede, suona e accompagna il disco con un biglietto insurrezionale. L’orchestra si vede già condannata al gulag. Ma l’indomani Stalin è moribondo. Colpito da ictus, muore il 2 marzo scatenando un conflitto feroce per la successione tra i membri del Comitato Centrale del PCUS.

Regia di Alex Infascelli. Un film con Chiara ContiMandala TaydeAnapola MushkadizOlga Shuvalova, Claire Falconer, Carolina CrescentiniCast completo Genere Horror – Italia2006durata 88 minuti.

Cinque ragazze decidono di fare una dieta a base di acqua, per purificare il corpo e liberare la mente dai problemi quotidiani. Per attuare i loro propositi, si trasferiscono per una settimana nella casa – situata al centro di un lago – di Olivia, la più motivata al digiuno. Dopo il primo giorno di dieta, Summer, Ana, Christina e Nicole iniziano a mangiare di nascosto alcune scorte di cibo, non sanno di essere osservate, non sanno che il loro comportamento scatenerà una serie di tragici eventi.
Il regista di videoclip Alex Infascelli torna a dirigere un lungometraggio con questa singolare terza regia caratterizzata da un’inedita e singolare tecnica distributiva: uscito soltanto in edicola distribuito dal gruppo editoriale L’Espresso, potrebbe in futuro trovare anche una distribuzione in sala.
Il prodotto è indubbiamente interessante, soprattutto se si considera che è stato realizzato in Italia, patria dell’horror alla Dario Argento, incapace di guardare al di là dei soliti grossi nomi che hanno segnato il genere, ma ciò non basta a fare di H2Odio un buon film. Troppo fredda la regia di Infascelli, nonostante gli inserti videoclippari e qualche buon spunto, troppo discontinuo l’uso della pur ottima colonna sonora di Steve Von Till, mediocre l’interpretazione delle protagoniste. Si salva soltanto Chiara Conti, nella parte della folle Olivia affetta dalla sindrome del gemello evanescente (porta dentro di sé i segni di una gemella mai nata), che il digiuno purificatore fa lentamente scivolare verso la schizofrenia. Isolati il corpo e la mente dal mondo esterno, la parte più oscura di sé emergerà come un mostro che esce dalle acque, animata da un enorme desiderio di vendetta nei confronti delle ragazze che hanno spezzato il giuramento, firmando così la loro condanna

2.15/5
Locandina Almost Blue

Un film di Alex Infascelli. Con Andrea Di StefanoLorenza IndovinaRolando RavelloClaudio SantamariaMarisa Solinas. continua» Giallodurata 135 min. – Italia 2000.

Dal romanzo di Carlo Lucarelli. Almost Blue è un brano di Jazz che eseguiva Chet Baker. Simone, ragazzo cieco e isolato, ne fa una sorta di religione. La sensibilità esercitata per via della menomazione lo aiuta a essere un efficace alleato della detective Grazia, che indaga sul serial killer Iguana. Buono come sempre l’intreccio di Lucarelli. Solo parzialmente sostenuto da una regia scolastica e più adatta al corto che al lungometraggio.

2,36/5