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Dalla città di Łódź è un film cortometraggio documentario polacco girato nel 1968 da Krzysztof Kieślowski.

Con questo film, finanziato dalla scuola, dalla WFD e supervisionato da Kazimierz Karabasz, Kieslowski consegue il diploma ed entra ufficialmente nel mondo lavorativo del cinema. Il film è tutto ambientato a Lodz ed è una bellissima panoramica su questa misteriosa e affascinante città che il regista ha vissuto intensamente negli anni dei suoi studi. Kieslowski ci parla di una città dalle caratteristiche crudeli e insolite, una città cadente e pittoresca, dagli edifici fatiscenti e dagli abitanti strambi o mutilati. Lo stesso regista racconta di macabri giochi che era solito fare con i suoi compagni di corso: nel percorso che compivano ogni mattina per andare a scuola si imbattevano spesso in persone mutilate, a ognuna delle quali corrispondeva un certo punteggio calcolato sulla base del tipo di mutilazione. Chi otteneva il punteggio più alto era il vincitore del giorno. Un gioco inquietante, ma forse necessario a sdrammatizzare e a mantenere un certo distacco da un mondo che Kieslowski non aveva mai conosciuto e che su di lui ha avuto sicuramente un forte impatto.

From the City of Lodz (1969) on IMDb

Regia di Krzysztof Kieslowski. Un film con Jerzy StuhrMalgorzata ZabrowskaEwa PokasStefan CzyzewskiJerzy NowakCast completo Titolo originale: Amator. Genere Commedia 1979durata 112 minuti.

Il giorno in cui diventa padre Filip (J. Stuhr), impiegato in un’azienda di stato, compra una piccola cinepresa per filmare la figlia. Scopre la passione per il cinema che gli cambia la vita, specialmente quando vince un premio in un concorso per dilettanti, con un documentario. 3° lungometraggio di K. Kieslowski che riesce a coniugare con sapida efficacia una riflessione sul mestiere del cineasta con un’acida critica satirica della censura ideologica in un paese socialista, grazie anche a un’ottima interpretazione di J. Stuhr. Distribuito a stento in Italia nel circuito d’essai in edizione originale con sottotitoli.

Camera Buff (1979) on IMDb
Coffret kieslowski : la cicatrice / l'amateur / la hasard / sans fin:  Amazon.it: Franciszek Pieczka, Mariusz Dmochowski, Maria Pakulnis,  Aleksander Bardini, Jerzy Stuhr, Malgorzata Zabkowska, Ewa Pokas, Stefan  Czyzewski, Boguslaw Linda,

Regia di Krzysztof Kieslowski. Un film Titolo originale: Blizna. Genere Drammatico – Polonia1976durata 106 minuti.

1970. Dopo accese discussioni e trattative poco chiare, si decide dove costruire una nuova grande fabbrica chimica. Bednarz, onesto uomo di partito, che vive nella cittadina dove la fabbrica dovrà sorgere, viene incaricato della costruzione. Ma la sua fedeltà a regole e principi gli creerà ben presto molti problemi.

The Scar (1976) on IMDb
X-Ray (Short 1974) - IMDb
  • Documentario
  • Produzione:Polonia
  • Anno di produzione:1974

DirezioneKrzysztof Kieslowski

I pazienti con gravi malattie polmonari, che ora si trovano in un sanatorio, ci raccontano i loro pensieri e sentimenti.

X-Ray (1974) on IMDb
La tranquillità (1980) | FilmTV.it

Regia di Krzysztof Kieslowski. Un film con Jerzy StuhrIzabella OlszewskaJerzy TrelaMichal SulkiewiczDanuta Ruksza. Titolo originale: Spokój. Genere Drammatico – Polonia1980durata 81 minuti.

Antek Gralak appena uscito di prigione e non vuole avere problemi con nessuno. Desidera solo un lavoro, una casa, una moglie, dei bambini. Con queste intenzioni, lascia la città d’origine, Cracovia, per andare in Slesia, dove inizia a lavorare in un cantiere. Tutto va per il verso giusto. Finché un giorno non scompare del materiale dal cantiere…

The Calm (1980) on IMDb
Personnel (1975) directed by Krzysztof Kieślowski • Reviews, film + cast •  Letterboxd

Il personale (Personel) è un film per la televisione del 1975 diretto da Krzysztof Kieślowski.

Romek, un ragazzo idealista di 19 anni, trova lavoro come sarto nel reparto costumi di una compagnia teatrale di Varsavia dove il suo nuovo collega, Sowa, è costretto a realizzare un costume per un solista prepotente, di nome Siedlecki, che non piace il risultato finale e porta i suoi problemi su Sowa e Romek che lo difende.

Personnel (1975) on IMDb

Le teste parlanti (Gadajace glowy) è un cortometraggio documentario del 1980 diretto da Krzysztof Kieślowski.

Interviste fatte da Kieslowski a 79 polacchi, di età dai 7 ai 100 anni. Le tre domande dell’inchiesta sono: In che anno sei nato? Che cosa fai? Che cosa desideri di più e chi è più importante per te?

Talking Heads (1980) on IMDb

Regia: Krzysztof Kieslowski. Durata: 10 minuti. Origine: Polonia, 1972.

Routine lavorativa di un’impresa di pompe funebri, alternata ad immagini di gente che passa nella strada di fronte. Immagini finali di neonati di un ospedale, ognuno contrassegnato dal proprio numero d’ordine.

Bricklayer (Short 1973) - IMDb

Murarz è un cortometraggio documentario del 1973 diretto da Krzysztof Kieślowski.

Un muratore ed ex funzionario del partito comunista ripercorre la sua vita, mentre partecipa a una parata del 1° maggio.

Sette donne di età diversa (Siedem kobiet w róznym wieku) è un cortometraggio documentario del 1978 diretto da Krzysztof Kieślowski.

Ogni giorno della settimana è rappresentato da una ballerina che inizia con un bambino e termina con un insegnante di danza più anziano.

Zdjęcie è un cortometraggio documentario polacco diretto nel 1968 da Krzysztof Kieślowski.

La fotografia, girato in coincidenza con il film per il diploma “Dalla città di Lodz”, è il primo vero lavoro realizzato da Kieslowski per conto della televisione polacca ed è stato mostrato in televisione una volta sola. Andato perduto per ben due volte, oltre ad essere uno dei più cari all’autore, è probabilmente quello che meglio raggiunge lo scopo del suo primo documentarismo, sempre alla ricerca dell’evento, di un inaspettato moto della realtà. L’idea nasce da una fotografia mostratagli dal suo insegnante Kazimierz Karabasz, che ritrae due fratelli rispettivamente di quattro e di sei anni, in posa con berretto e mitragliatore in un cortile di via Brzeska, nel quartiere Praga di Varsavia da poco liberato dai russi. Era il 1944. Il giovane regista si propone di ritrovarli e insieme al suo maestro si mette sulle loro tracce, passando per vari uffici anagrafici e per i portoni di via Brzeska, ovviamente sempre seguito dalla macchina da presa.

Risultati immagini per Decalogo Krzysztof Kieslowski

Regia di Krzysztof Kieslowski. Un film con Henryk BaranowskiMaja KomorowskaArtur BarcisMaria GladkowskaWojciech Klata. Genere Cofanetto 2002,

Decalogo (Dekalog) è una serie di 10 mediometraggi prodotti dal 1988 al 1989 e diretti da Krzysztof Kieślowski. Ogni episodio, di circa 55 minuti, è indipendente dagli altri e racconta una storia di vita quotidiana ispirata, talora vagamente, talora in modo più esplicito, a uno dei dieci comandamenti biblici.

 Decalogo
(1989) on IMDb
Ero un Soldato - So War Der Deutsche Landser | Original Vintage Poster |  Chisholm Larsson Gallery

Byłem żołnierzem (Ero un soldato) è un cortometraggio documentario di Krzysztof Kieślowski del 1970.

Il film è incentrato sul racconto di un gruppo di soldati che hanno perso la vista a causa dell’esplosione di una mina. Gli orrori della guerra vengono descritti dalle parole di chi ne è tornato riportando non solo danni fisici permanenti, ma soprattutto traumi e ferite interiori che il tempo non riesce a cancellare. Ogni voce aggiunge particolari, opinioni, esperienze, sprazzi di storie personali che tracciano un quadro sempre più preciso degli avvenimenti accaduti. Nel corso della narrazione l’eroismo sbiadisce di fronte alla forza distruttrice della guerra che annichilisce l’uomo, privandolo della speranza e della possibilità di decidere della propria vita. La modalità scarna, essenziale del racconto è un gesto di accusa contro gli inganni della retorica patriottica.

I Was a Soldier (1971) on IMDb
Breve film sull'uccidere (1989) | FilmTV.it

Un film di Krzysztof Kieslowski. Con Krzysztof GlobiszMiroslaw Baka Titolo originale Krótki film o zabijaniuDrammaticodurata 85 min. – Polonia 1987.

Un giovane sbandato uccide un tassista in modo atroce e senza un apparente motivo. È condannato a morte e impiccato. La costruzione narrativa segue parallelamente i percorsi di tre personaggi (il ragazzo, il tassista e il giovane avvocato difensore). Versione più lunga destinata alle sale del Decalogo 5. Pur osteggiato all’epoca in patria, permise a Kieslowski (che vinse il Premio Speciale della Giuria a Cannes) di farsi conoscere a livello internazionale.

A Short Film About Killing (1988) on IMDb

Charisma (カリスマ, Karisuma) è un film del 1999 scritto e diretto da Kiyoshi Kurosawa. Kurosawa scrisse la sceneggiatura del film nei primi anni 90, ma accantonò il progetto fino al 1999.

Yabuike è un detective di polizia, esperto nella negoziazione degli ostaggi. Egli decide di abbandonare lavoro e casa dopo che, a causa di una sua incertezza, un ostaggio era stato ucciso da un terrorista durante l’ultima sua missione. Il detective lascia la città per avventurarsi in una misteriosa foresta di montagna; qui scopre che la zona è abitata da alcuni strani individui che si contendono il possesso di un albero, chiamato Charisma. Alcuni di loro lo vogliono distruggere in quanto pensano che l’albero sia velenoso e che stia uccidendo tutti la vegetazione circostante, altri lo proteggono perché sicuri che in esso risieda l’anima della foresta. Chi di loro ha ragione? Yabuike, dapprima semplice spettatore, diviene lentamente la figura centrale della vicenda, il giudice della disputa, con il potere di decidere se salvare l’albero oppure distruggerlo.

Charisma (1999) on IMDb

I subita li ho tradotti con google, potrebbero esserci delle imprecisioni.

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Un film di Alexander Korda. Con Merle OberonRobert DonatCharles LaughtonElsa LanchesterDerrick De Marney Titolo originale The Private Life of Henry VIIIStoricob/n durata 97 min. – Gran Bretagna 1933.

Enrico Tudor, re d’Inghilterra nella prima metà del secolo sedicesimo. Qui c’è solo la storia privata, i rapporti con le sue molte mogli, da Caterina d’Aragona (che sposò dopo che era rimasta vedova del fratello) dalla quale volle divorziare per sposare Anna Bolena, da Jane Seymour a Caterina Howard a Anna di Clèves fino all’ultima Caterina Parr, che riuscirà a sopravvivere al terribile consorte.

The Private Life of Henry VIII (1933) on IMDb
Gatto Nero Gatto Bianco: Amazon.it: Florijan Adjini, Severdzan Bajram,  Jasar Destani, Branka Katic, Emir Kusturica, Florijan Adjini, Severdzan  Bajram: Film e TV

Gatto nero, gatto bianco è un film di Emir Kusturica del 1998
Con Bajram Severdzan, Srdjan Todorovic, Branka Katic, Florijan Ajdini, Ljubica Adzovic, Zabit Memedov, Sabri Sulejman, Jasar Destani, Miki Manojlovic.
Prodotto in Francia, Germania, Rep. Fed. Yugoslava.
Durata: 135 minuti.

Grga e Zarije sono amici da almeno trent’anni. Matko, il figlio di Zarije, progetta di rubare un carico di carburante per contrabbandarlo. S’affida allora a Grga e ,con la scusa che suo padre, Zarije è morto, gli prende dei soldi, con i quali può portare a termine l’operazione. Nell’affare si mette in mezzo anche il criminale cocainomane Dadan; al momento del furto al convoglio, però, Dadan addormenta Matko e prende per sé il carico. Che al suo risveglio apprende da Dadan che il colpo è fallito; non potendo però restituire i soldi prestati al bandito è costretto ad accettare come condizione di dover far sposare il suo amatissimo figlio Zare con sua sorella Afrodita, detta Bubamara (ovvero coccinella) per la sua bassezza.

Black Cat, White Cat (1998) on IMDb

La doppia vita di Veronica è un film di Krzysztof Kieslowski del 1991, con Irène Jacob, Philippe Volter, Claude Duneton, Sandrine Dumas, Louis Ducreux, Aleksander Bardini. Prodotto in Francia, Norvegia, Polonia. Durata: 98 minuti.

Una ragazza polacca, Weronica, e una francese, Vèronique, pur non avendo nessun legame, sono uguali come gocce d’acqua, hanno lo stesso amore per la musica e la stessa malformazione al cuore. Per una misteriosa corrispondenza, la francese farà tesoro della tragica esperienza dell’altra.
The Double Life of Véronique (1991) on IMDb
Locandina L'odio
Un film di Mathieu Kassovitz. Con Abdel Ahmed Ghili, Saïd Taghmaoui, Hubert Koundé, Vincent Cassel, Karim Balkhandra. Titolo originale La haine. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 95 min. – Francia 1995. MYMONETRO L’odio ***1/2- valutazione media: 3,69 su 48 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
 
Una giornata in una delle tante banlieue parigine. Un giorno uguale a molti altri per l’ebreo Vinz, il maghrebino Said e il nero Hubert. Se non fosse che un loro amico, il sedicenne Abdel, è stato pestato dalla polizia in seguito agli scontri della notte precedente e adesso è sospeso tra la vita e la morte in ospedale. Durante i tumulti, Vinz ha trovato la pistola persa da un agente. Il ragazzo giura che la userà per vendicarsi, nel caso in cui Abdel muoia.
Un film folgorante, con dialoghi battenti, dal ritmo teso e serrato, che non lascia un attimo di respiro, girato in uno splendido e funzionalissimo bianco e nero, sporco e allucinato. Perché non c’è spazio per le sfumature e tanto meno per i colori, nel mondo svelato dal giovane talento francese Mathieu Kassovitz. Un mondo dove non si va tanto per il sottile: due fazioni in lotta; da una parte “noi”, dall’altra “loro”. Tutti cattivi, nessuno buono, nessuno condannato, nessuno assolto. Non c’è cieca adesione nello sguardo del regista, né giudizio morale. Solo un estremo e spietato rigore realistico nel tratteggiare uno spaccato sociale, senza mai scadere nel sociologismo spicciolo. Con un occhio a tanta cronaca francese e al meglio del cinema americano di genere, omaggiato nelle citazioni di Scarface di Brian De Palma, Il cacciatore di Michael Cimino e soprattutto Taxi Driver diMartin Scorsese, in quella scena di Vinz allo specchio che rifà Robert De Niro e fa esplodere tutta la bravura e l’intensità drammatica che consacrano il talento di un giovane Vincent Cassel.
Kassovitz, meritatamente premiato per la migliore regia al Festival di Cannes, osserva la banlieue con la giusta distanza, senza spingere all’identificazione con i suoi protagonisti, ma con il coraggio di chi non teme di sporcarsi le mani – e la faccia, come accade al naziskin da lui stesso interpretato – evitando così il pericolo di un freddo distacco di superiorità. Il risultato è un film duro, ottimamente congegnato, stilisticamente perfetto, con una superba direzione attoriale. Un film coinvolgente, in cui i movimenti nervosi della macchina da presa e il montaggio serrato non lasciano tregua, così come il ritmo rap dello slang tipicamente periferico parlato dai protagonisti. Tre sbandati che provano, in maniera diversa, a stare a galla in un mondo condannato alla marginalità, destinato all’invisibilità, all’indifferenza infastidita della Parigi bene e all’incuranza della politica che si limita ad affidarlo ai trattamenti “speciali” della polizia, pronta a sfogare in periferia il peggio di sé. In un contesto metropolitano underground da guerriglia urbana, Vinz, Said e Hubert agiscono da soldati armati dall’odio, il proprio e quello altrui, in bilico tra la voglia di rispetto e la rassegnazione all’immutabilità della propria condizione. I tre si muovono in un tempo che corre vacuo, scandito da un orologio extradiegetico, svuotato dall’insensatezza dei loro discorsi e dalla vacuità di uno sguardo che non ha nessun posto dove andare, nessun futuro da afferrare, in quella discesa continua verso il basso in cui il problema non è la caduta, ma l’atterraggio.
La haine (1995) on IMDb
Locandina italiana Full Metal Jacket

Un film di Stanley Kubrick. Con Matthew Modine, Adam Baldwin, Vincent D’Onofrio, Kevyn Howard, John Terry. Guerra, durata 116′ min. – USA 1987. – VM 18 – MYMONETRO Full Metal Jacket * * * * 1/2 valutazione media: 4,55 su 98 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Dal romanzo The Short Timers di Gustav Hasford: in un campo di addestramento dei Marines nel South Carolina diciassette giovani civili vengono trasformati in combattenti (macchine da guerra e di morte); partito per il Vietnam, Joker, uno dei diciassette, lavora per un giornale militare e si trova coinvolto nell’offensiva del Tet (1968). Per la prima volta in venticinque anni Kubrick fa i conti con la realtà di oggi, nuda e cruda, andando al di là del Vietnam per prendere a bersaglio l’atrocità del secolo, il tempo sporco della Storia. Iperrealistico, è un film in prosa asciutta, quasi sciatta, di una secchezza fertile, attraversato da una gelida brezza di umor nero sulla violenza dell’istituzione militare. Diffama la guerra e l’esercito. Girato interamente in Inghilterra. La voce italiana del sergente Hartman (Ermey) è di Eros Pagni.

 Full Metal Jacket
(1987) on IMDb