Sul pianeta Io, in un centro minerario per l’estrazione dello zolfo e dei suoi derivati, arriva un commissario che si accorge che le cose non funzionano. Una space-opera nella cui struttura narrativa si mescolano gli schemi del poliziesco e del western. Bella la sequenza d’inseguimento tra Connery e lo spacciatore di droga.
Un film di Bent Hamer. Con Joachim Calmeyer, Tomas Norström, Reine Brynolfsson, Bjørn Floberg Titolo originale Salmer fra kiøkkenet. Commedia, durata 92 min. – Norvegia, Svezia 2003. MYMONETRO Storie di cucina – Kitchen Stories valutazione media: 2,85 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Negli anni ’50 l’Istituto Svedese per la Ricerca Domestica promosse uno studio col fine di ottimizzare l’economia dei movimenti delle casalinghe. L’assurda realtà diventa ora un film, e l’indagine sociologica si sposta in Norvegia, in un paesino abitato solo da maschi single. Kolke, uno degli studiosi, segue la vita domestica di Isak dall’alto di un seggiolone, per evitare di condizionarlo. Il loro rapporto, all’inizio pressoché inesistente, comincia a stringere e ben presto i due capiscono che è impossibile capirsi senza comunicare. Racconti di cucina inizia scoppiettante, forte di un soggetto tanto assurdo da esseredivertente ancor prima che il film inizi davvero. Ed è questo forse il suo tallone d’Achille: la storia infatti non decolla mai del tutto, e il plot (quasi inesistente) non si rivela all’altezza delle aspettative. Un film piuttosto insolito, comunque, che getta un’inquietante luce sulle origini della catena Ikea.
Nella Swinging London degli anni ’60, i gemelli Reggie e Ronnie Kray sono a capo di un impero costruito con droga, gioco d’azzardo, omicidi, rapimenti e ricatti. Dall’East End la loro organizzazione criminale si ramifica fino alle stanze della politica, alle alleanze con il jet set londinese (Ronnie e Reggie erano così famosi da essere fotografati perfino da David Bailey), agli affari con la mafia americana. La storia dei leggendari gangster – nel libro The Profession of Violence (2015) di John Pearson – è raccontata fuori campo da Frances Shea, infelice moglie di Reggie e unico elemento di disturbo nel rapporto tra lui e Ronnie, omosessuale dichiarato, con schizofrenia diagnosticata, capace di esplodere in una violenza brutale. A dare un senso al film è l’ottima, sfaccettata, doppia performance di Hardy nel ruolo dei gemelli. Il regista, premio Oscar per la sceneggiatura di L.A. Confidential , dirige un bio-pic troppo patinato. La sceneggiatura – scritta dal regista con Pearson – calibra bene la 1ª parte, tra gangster movie e commedia, mentre la 2ª perde mordente, dando troppo spazio alla storia d’amore tra Reggie e la moglie.
Joey (William Dix) è un bambino di dieci anni piuttosto difficile e dopo un fallito tentativo di recupero in un severo istituto viene riportato a casa dal padre Bill (James Villiers), sempre indaffarato. A casa trova la mamma Virginia (Wendy Craig), ansiosa e depressa, non ancora ripresasi dalla morte della figlioletta, avvenuta anni prima in seguito a un gioco (con Joey) finito male. La governante di casa (Bette Davis) si mostra premurosa e gentile, ma Joey la odia e non fa nulla per nasconderlo. Una giovane vicina di casa, Bobbie (Pamela Franklin), cerca di confortare Joey, sempre più turbato, ma l’orrore è solo agli inizi. Il migliore psycho thriler della Hammer. La sceneggiatura di Jimmy Sangster è sicuramente “furba”, ma sa tratteggiare personaggi sfaccettati e interessanti. La regia di Seth Holt (1923-1971), ottimo autore morto prematuramente d’infarto, è raffinatissima e ricercata, capace di cogliere le sfumature psicologiche, visivamente rese con grande efficacia con un bianco e nero ricco di atmosfera (la fotografia è di Harry Waxman). Interpretazioni perfette di un cast ottimo, con Bette Davis misurata e incisiva in primo piano, e una grande Jill Bennett nella parte della zia “scapestrata”, costretta ad assumersi responsabilità non sue e a pagarne le conseguenze. Moglie per parecchi anni del commediografo britannico John Osborne (1929-1994), la Bennet, nata nel 1931, si è suicidata il 5 ottobre 1990. Il suo ultimo film è Il tè nel deserto di Bertolucci
John Clayton, settimo visconte di Greystoke, detto Tarzan delle scimmie, ha molti padri e a uno a uno li perde tutti: il padre di sangue, il tenero nonno, lo scimpanzé che lo alleva, il padre putativo. Riportato nel regno della civiltà bianca, sceglie la giungla. Nella sua puntigliosa fedeltà al personaggio creato da Edgar Rice Burroughs nel 1912, è la prima tarzanata adulta nella storia del cinema, un film di avventure con qualcosa di più, una parabola sul conflitto tra ordine e caos, un apologo sulla libertà nella giungla e le costrizioni della società civile. La sceneggiatura è di Robert Towne che, infuriato dai cambiamenti apportati dal regista, la firmò col nome del suo cane: P.H. Vazak. Ebbe una nomina all’Oscar.
Giovane cow-boy impiega molti anni per vendicarsi dei tre rapinatori che gli hanno ucciso i genitori. Arriva persino a fingersi bandito. Il dolce sapore della vendetta è il succo di questo robusto western violento. Scritta da J.M. Hayes e basata su un personaggio del romanzo The Carpetbaggers (L’uomo che non sapeva amare) di Harold Robbins, la sceneggiatura convenzionale è migliorata da una regia competente e da una buona squadra di attori.
Beto è morto, e non può più nasconderlo. Si trascina nella sua quotidianità in un corpo ormai spento, in decomposizione. Cerca di restare aggrappato alla vita, perché la sua mente è lucida, ma si ritrova a non-vivere una doppia esistenza e né il make-up né il profumo riescono a nascondere la sua triste condizione. La malinconia di Beto cresce quando realizza che – per citare le parole di un affabile addetto all’obitorio – “il malato diventa la malattia”. Lascia il suo lavoro di guardiano per ritirarsi dal mondo. Ma prima di arrendersi ai confini della sua morte vivente, stringe un’insolita amicizia con Luly che gestisce la palestra dove lui ha sempre lavorato e dove la ricerca della perfetta definizione fisica dei corpi muscolosi si scontra con la sua condizione.
Mentre sta finendo il progetto di una potentissima arma segreta, uno scienziato sparisce e ricompare… cadavere. 077 indaga. I film di spionaggio italiani non superano mai un certo livello, ma non si può negare che questo di Grieco (alias Terence Hathaway) ha una sua dignità: abbastanza spettacolare e movimentato, ligio agli elementi convenzionali del filone.
Parker Wilson, dolce e tranquillo insegnante di musica, trova alla stazione un cucciolo, lo porta casa e convince la famiglia recalcitrante ad adottarlo. Hachiko cresce, fedele compagno di giochi e di vita, accompagnandolo ogni giorno al treno delle 8 che prende per andare in città a lavorare, e aspettandolo a quello delle 5, quando torna a casa. Quando Parker muore d’infarto, il cane continua, ogni giorno, ad aspettarlo davanti alla stazione. Favola degli affetti, tratta da una storia vera accaduta in Giappone negli anni ’20: molto più credibile e adatta alla cultura nipponica, in Occidente è adatta quasi solo a cinofili convinti. Gere – anche produttore – è “zen” anche come interprete.
La commedia americana sta vivendo un buon periodo: dopo lo spassoso School Of Rock e il tuffo nel passato di Down With Love, il tandem Stiller /Homburg, già responsabile de Ti presento i miei e Zoolander ci riprova, aggiungendo alla formula magica un po’di sentimento ma, ahimè, togliendo quel gusto per il cinismo e la corrosione, che aveva caratterizzato i due titoli precedenti. Il risultato è un film breve, sfizioso, divertente, leggero e dimenticabile.
Per caso si incontrano due uomini assolutamente identici, l’inglese Barrat e il nobile francese decaduto De Gue. Barrat si ritrova, dopo una lunga dormita, con addosso i vestiti del suo sosia, di cui è costretto a prendere il posto nella intricata vita familiare. L’arrivo di un’eredità spinge De Gue a ricomparire e a rivendicare la sua identità, ma Barrat ora non gliela vuole più concedere.
Coadiuvata dal servo Sandor, la contessa Maria Zaleska, figlia del conte, cerca un rimedio per il suo vampirismo, prima bruciando il corpo del padre e poi rivolgendosi ad uno psichiatra di cui si innamora.
Un uomo rimane imprigionato in una miniera. La moglie, attraversando da sola un territorio infestato dagli indiani, si reca nella città più vicina e recluta quattro avventurieri che dietro compenso accettano di aiutarla. Il prigioniero viene tratto in salvo, ma durante il viaggio di ritorno i pellirossa attaccano la piccola comitiva della quale si salvano solo la donna e uno dei salvatori.
Una bambina di dodici anni, Alice, e la sua famiglia vivono una vita tranquilla ed agiata. All’improvviso tutto cambia quando il padre di Alice, Johan, si innamora e diventa amante della vicina di casa, la bella Anna. L’uomo vorrebbe che la relazione restasse segret ma si vede costretto ad operare una scelta.
Un giovane corridore automobilistico, troppo povero per poter acquistare una buona vettura, d’accordo col suo meccanico organizza, per procurarsi il denaro, un sequestro di persona. L’impresa riesce. I due, inseguiti dalla polizia, dopo aver fatto un’ecatombe di macchine, finiscono però tragicamente la loro corsa contro il locomotore di un treno.
Un agente segreto tedesco emissario di Canaris, capo dello spionaggio tedesco, cerca di impedire l’entrata in guerra di Germania e Italia. La missione, è ovvio, fallisce.
Il giornalista Fandor pubblica una falsa intervista con l’inafferrabile ladro che, indignato, lo sequestra e poi mette a segno un colpo clamoroso sotto le sue sembianze, facendolo finire in carcere. Duello comico-avventuroso tra lo stagionato, sempre prestante Marais nei panni del supercriminale, tratto dai romanzi (1911-14) di P. Souvestre e M. Allain e il buffo, sempre gabbato de Funès. È il 1° di 3 film con la stessa squadra. Seguito da Fantomas minaccia il mondo.
Simon è un violinista che al momento non ha ingaggi e accetta di tenere un corso sullo strumento a una classe di allievi di scuola media inferiore che vivono in condizioni socio ambientali non facili. L’inizio non è semplice perché i ragazzi sono provocatori e sembrano interessati solo a creare disturbo. Progressivamente però il loro interesse si concretizza e del gruppo entra anche a far parte Arnold uno studente di origine centroafricana che non ha mai conosciuto suo padre e che è particolarmente dotato per lo strumento. L’obiettivo della classe è arrivare al concerto di fine d’anno della Filarmonica di Parigi. Gli ostacoli non mancheranno.
Un film di Lawrence Huntington. Con James Mason, Michael Rennie, Frederick Valk Titolo originale The Patient Vanishes – This Man is Dangerous. Giallo, Ratings: Kids+13, b/n durata 82 min. – Gran Bretagna 1941. MYMONETRO Il ricattatore valutazione media: 2,00 su 1 recensione. Il figlio di un ispettore di Scotland Yard (anche lui poliziotto, ma privato) riceve da un lord l’incarico di ritrovargli la figlia rapita da una banda di ricattatori. Il giovanotto la pesca, ma sarebbe ucciso dai gangster se all’ultimo minuto non arrivasse provvidenzialmente il genitore.
Un film di Adrian Hoven. Con Erika Blanc, Anton Driffing, Percy Hoven Titolo originale Hexen geschändet und zu Tode gequält. Horror, b/n durata 92 min. – Germania, Francia 1973. MYMONETRO Le streghe nere valutazione media: 1,00 su 1 recensione.
Caccia alle streghe nella Germania del ‘700. Erotismo e sadismo di bassa lega.
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