Tuvalu è un film del 1999 diretto da Veit Helmer. La pellicola, priva di dialoghi (le uniche parole pronunciate sono i nomi dei protagonisti) contiene rimandi ed omaggi al cinema di Jacques Tati, di Charles Chaplin[1] e Guy Maddin, ma è stata accostata soprattutto a film di culto quali Delicatessen ed Eraserhead – La mente che cancella.
In un desertico e disabitato paese periferico, Anton si occupa della manutenzione della piscina comunale, un tempo motivo di vanto dei proprietari nonché suoi genitori, ma ormai lo stabile è diventato un rudere in procinto di crollare ed è frequentato da pochissime persone, tra cui Eva, di cui Anton è innamorato. In seguito ad un malcapitato incidente in cui è morto un cliente -il padre di Eva- Anton riceve la visita di un ispettore che gli intima la ristrutturazione dello stabile nell’arco di pochi giorni; dietro all’incidente si cela in realtà Gregor, un impresario senza scrupoli pronto a tutto pur di far demolire la piscina e costruirvi al suo posto un palazzo. Nel pochissimo tempo a sua disposizione, Anton dovrà fronteggiare un’impresa disperata e praticamente impossibile, vista l’imminente nuova ispezione e i tentativi di sabotaggio di Gregor e di Eva, la quale, non sapendo la verità sulla morte del padre, si vuole vendicare.