Per interesse e per i begli occhi di una ragazza, il pistolero Spirito Santo aiuta un presidente messicano deposto da un bieco generale a tornare al potere.
Clay O’Hara torna dalla città dove vive alla fattoria per vendicare il padre e il fratello trucidati dai ladri di bestiame. Si fa nominare vicesceriffo, ma lo sceriffo (che è d’accordo con i malviventi) si sbarazza di lui mettendolo sulla traccia di un pistolero.
Da un romanzo di Ray Gaulden. Uno dei cinque bara a poker, gli altri lo impiccano. Pistolero, fratello dell’ucciso, lo vendica. È probabilmente il peggior western di Hathaway, nonostante Mitchum. Il meccanismo della suspense (chi è l’assassino?) non funziona. Musiche enfatiche di M. Jarre.
A Dodge City nel 1873 il cowboy Lin McAdam vince in una gara di tiro un fucile Winchester, ultimo modello, che gli viene rubato dall’assassino di suo padre. Molte peripezie per riaverlo mentre la preziosa arma passa di mano in mano. Uno dei 3 western che Mann diresse nel 1950 e il 1° dei 5 con Stewart: anche grazie a lui il genere entra nella sua maturità. Di impeccabile costruzione narrativa, il film ha una forza suggestiva sul piano visivo e i suoi personaggi sono già ben approfonditi anche se non come nei western successivi. Da notare Rock Hudson (come pellerossa) e Tony Curtis in piccole parti. Rifatto per la TV nel 1967.
Sulle tracce della moglie prigioniera dei Comanci, Jeff (Scott) ha l’occasione di riscattare un’altra prigioniera (Gates) ma, per intascare il grosso premio promesso dal marito cieco della donna, tre avventurieri tentano di sopraffarlo. 7° e ultimo film di Boetticher con Scott protagonista e coproduttore con la sua società Ranown. Scritto da Burt Kennedy, non vale I sette assassini e nemmeno L’albero della vendetta, ma è contrassegnato dal medesimo disteso classicismo, dal rifiuto del folclore, delle tematiche sociali e i loro concreti comportamenti più che l’intrigo o la cornice.
Per vendicare la madre uccisa dagli agenti della Società Ferroviaria, i fratelli Frank (1843-1915) e Jesse James (1847-82), già soldati nella Guerra Civile, diventano fuorilegge. La storia di uno dei più mitici banditi della Frontiera _ rivisitata poi parecchie volte in modi diversi _ è esposta in questo film Fox in cadenze storicamente improbabili, ma suggestive nel suo impasto di scene d’azione e di sequenze di vita familiare. L’asciutta e tagliente regia di H. King, in contraddizione con la moraleggiante sceneggiatura di Nunnally Johnson, ne fa uno dei pochi memorabili western degli anni ’30. Filmato nel nuovo Technicolor da George Barnes
Durante una festa il bandito Maldonado deruba gli scozzesi del loro oro. Veloce riscossa, ma Gregor, il maggiore dei sette, e la fidanzata sono catturati. Meno riuscito e originale dei precedenti Sette pistole per i McGregor e di Sugar Colt, anche a causa di un copione piuttosto sgangherato, è un western arioso, colorito, violento senza brutalità. F. Prestand è lo pseudonimo dell’egregio Franco Giraldi che si era firmato Frank Grafield nel 1° degli altri 2 e col proprio nome nel secondo.
Il pistolero Minnesota Clay (Mitchell) evade dal carcere dov’è detenuto per omicidio e va alla ricerca di Fox (Rivière), un fuorilegge che può scagionarlo ma che nel frattempo è diventato il disonesto sceriffo della cittadina messicana Mesa Encantada. 1° western italiano firmato da un regista che non si nasconde sotto uno pseudonimo all’americana. Corbucci con Django (1966) avrà enorme successo.
L’indiano sangue-misto Keoma torna, dopo aver combattuto nella guerra di Secessione, al suo paese natio. Purtroppo trova la situazione molto cambiata: tutti gli sono contro tranne il padre ed un vecchio amico nero. Con l’aiuto di questi ultimi, Keoma rimetterà le cose a posto.
Diventato adulto, Bill parte alla ricerca dei cinque banditi che distrussero la sua famiglia. Pur seguendo gli schemi, vivace e di buon ritmo. Uno dei 58 “spaghetti-western” del 1967.
Raimi costruisce un film ipercitazionista (Sergio Leone è il più saccheggiato) con il pretesto della presenza di Sharon Stone. L’idea del torneo tra pistoleri a eliminazione diretta non sarebbe malvagia se non ci fosse il problema che, dopo un po’, il finale diventa prevedibile e l’interesse si perde. Gene Hackman se la cava, come sempre, da par suo.
Un film di Arthur Penn. Con Paul Newman, Lita Milan, John Dehner, Hurd Hatfield, James Congdon. Titolo originale The Left-handed Gun. Western, Ratings: Kids+13, b/n durata 102 min. – USA 1958. MYMONETRO Furia selvaggia – Billy Kid valutazione media: 3,13 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari. William H. Bonney, detto Billy the Kid, diventa un fuorilegge assassino per vendicare la morte di un amico che gli aveva fatto da padre. Lo sceriffo Pat Garrett lo aspetta. Dal teledramma (1955) di Gore Vidal The Death of Billy the Kid l’esordiente A. Penn ha tratto un western controcorrente: teso, visionario, sfrontato, acido, emozionante e tenero. Scoperto dalla critica europea. Newman aveva già interpretato il personaggio in TV. L’adattamento è di Leslie Stevens. L’originale regia di Penn influenzò la svolta nel western operata da Sam Peckinpah, Robert Altman e altri.
Un giovanotto decide di vendicare il padre assassinato. Uno sceriffo dapprima gli mette i bastoni fra le ruote, poi gli dà una mano. L’omicida, un barone del bestiame, pagherà il fio dei suoi misfatti.
Il pistolero Barrett, che ha perso la memoria in seguito a una ferita alla testa, viene inviato a eliminare Dingus, un uomo mai visto, ma, al momento di sparare, uccide invece il mandante. Scoperta poi la verità, si accorge che Dingus aveva fatto del male alla sua famiglia.
La guerra civile americana (1861-65) colpisce duramente Charlie Anderson, ricco proprietario della Virginia, pacifista convinto, vedovo con sette figli. La sua famiglia sarà dimezzata. Un J. Stewart in ottima forma per un similwestern un po’ lento, ma ricco di momenti spettacolari, drammatici e perfino poetici. Debutto di Katharine Ross. Scritto da James Lee Barrett.
Tratto da un racconto di Robert Buckner, il film parla del mandriano Webb Weston che, giunto nella città di Dodge City dove regna l’illegalità e la violenza, assume l’incarico di sceriffo.
Un film di Anthony Mann. Con Robert Taylor, Louis Calhern, Paula Raymond Titolo originale Devil’s Doorway. Western, b/n durata 84 min. – USA 1950. MYMONETRO Il passo del diavolo valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Un regista considerato uno dei grandi del western racconta di un pellerossa che cerca di vivere in pace coi visi pallidi intraprendendo la vita dell’agricoltore. Sarà costretto a una disperata e inutile resistenza quando gli toglieranno la terra con sottigliezze legali.
Vecchio west. Nasce la pace tra bianchi e pellerossa e la vita scorre più o meno tranquilla a Daisy Town, tipica cittadina del Far West, dove troviamo lo sceriffo Lucky Luke, il pistolero più veloce del west (e della sua stessa ombra), il suo cavallo parlante (e filosofo) Jolly Jumper (voce Roger Miller), la proprietaria del saloon Lotta Leggs (Nancy Morgan), perdutamente innamorata di Luke, e i fratelli Dalton, quattro malviventi tanto spietati quanto pasticcioni, che riescono sempre a fallire ogni impresa criminale, facendosi catturare dallo sceriffo nonostante gli abili travestimenti.
Deadwood è una serie televisivawestern della HBO, creata da David Milch (già creatore di NYPD Blue), ambientata nel 1870 nella omonima cittadina del South Dakota. La serie composta da tre stagioni ha ottenuto 11 nomination agli Emmy Award, vincendone tre. La serie mescola sapientemente personaggi realmente esistiti ed altri fittizi, eventi storici e inventati.
La serie inizia nel 1876, due settimane dopo la battaglia del Little Bighorn dove avvenne la sconfitta del Generale Custer. Deadwood è una città che deve ancora nascere, che vive senza leggi e non riconosciuta dallo Stato, popolata da fuorilegge, prostitute ed ogni sorta di criminale. In un luogo dove non vi sono leggi, l’unica legge che vale è quella del più forte, che in questo caso è Al Swearengen, uno dei pionieri fondatori della città, padrone dell’unico saloon dove gestisce i suoi loschi affari. Ma altri personaggi arrivano in città con l’intento di ricominciare una nuova vita: tra loro vi sono Seth Bullock, ex-sceriffo che vuole aprire un’attività commerciale, il cercatore d’oro Wild Bill Hickock assieme agli amici Calamity Jane e Charlie Utter, Alma Garrett, newyorkese che arriva in città per assecondare le voglie avventurose del marito. I destini e le strade di queste persone si incroceranno inevitabilmente.
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