Dicembre 2004. Henry, Maria e i loro tre figli decidono di concedersi una vacanza natalizia lasciando il Giappone , dove lui lavora, per raggiungere la Thailandia. Anche se Henry ha qualche preoccupazione relativa al suo impiego il relax è totale. Fino a quando, la mattina del 26 uno tsunami di enormi proporzioni travolge tutto ciò che si trova di fronte. Maria viene trascinata via nella stessa direzione del figlio maggiore Lucas mentre Henry viene travolto mentre ha stretti a sé i due figli più piccoli.
L’occhio del ciclone – In the Electric Mist (In the Electric Mist) è un film del 2009, diretto da Bertrand Tavernier.
Nei dintorni di New Iberia, in Louisiana, il ritrovamento, in luoghi e tempi diversi, dei corpi brutalmente seviziati di due giovani prostitute fa pensare alla mano di un unico maniaco. Il detective Dave Robicheaux segue subito una traccia che lo porta al boss italoamericano Giuliano “Julie Baby Feet” Balboni. Questi, con altri finanziatori locali, sta producendo un film sulla guerra di secessione americana ambientato proprio nelle paludi teatro dei terribili omicidi.
Lou Grant è una serie televisivastatunitense di genere drammatico, trasmessa dalla CBS per 5 stagioni dal 1977 al 1982 per un totale di 114 episodi. In Italia, la serie è arrivata il 20 ottobre 1980 su Canale 5[1][2].
l giornalista Lou Grant si trasferisce da Minneapolis a Los Angeles: qui diviene il caporedattore del Tribune, giornale (fittizio) che naviga in cattive acque. Lou Grant affronta la sfida di rinverdire i fasti del periodico, grazie ai suoi collaboratori, giovani e ambiziosi. Tra questi, i reporter Joe Rossi e Billie Newman, il fotografo Dennis Price (detto “il pidocchioso”): i temi “scottanti” toccati dalla redazione quotidianamente lanciano il Tribune, nonostante lo scetticismo della proprietaria del giornale, la signora Pynchon.
Non ho trovato versione in italiano, la qualità è piuttosto bassa. I subita non li ho cercati, troppi episodi.
Il mondo ha riscoperto da tempo la canzone napoletana classica. Penso che adesso tocchi alla Macchietta e alla tradizione della canzone umoristica napoletana venir fuori e raccogliere cio’ che merita. Qualcuno può pensare che Si parli di generi minori. Sbaglierebbe.
La Macchietta contiene tutti gli ingredienti del miglior umorismo e poi affianca in maniera decorosissima la canzone napoletana. Questa antologia raccoglie, per la prima volta, proprio storia e testi della canzone umoristica e della Macchietta. Quelle delle origini, e dunque del passato, e quelle che via via ci hanno condotto fino al presente.
Roma e il mondo sono in lutto per la morte del Santo Padre. Distrutto l’anello piscatorio, il camerlengo deve fare fronte al rapimento dei quattro cardinali favoriti alla successione pontificia e alla minaccia della distruzione della Città del Vaticano ad opera degli Illuminati, una confraternita venuta dal passato a rivendicare il primato della scienza sulla Chiesa e sullo Spirito. Riunito in Concistoro per eleggere il nuovo Papa, il collegio cardinalizio assolda Robert Langdon, docente di simbologia religiosa a Harvard. Nemico stimato della Chiesa, che non gli perdona la negazione dell’incarnazione del Verbo, il cavaliere accademico accetta l’investitura e parte alla volta della Capitale. Archiviati acredine e risentimento, il professore e gli uomini della Chiesa, armati di spirito e alabarda, collaboreranno alle indagini e alla risoluzione del mistero. Un mistero nascosto dentro le chiese e sotto le segrete della Città Eterna.
Da un romanzo di Thorne Smith: nel 1690 a Salem, prima di essere arsi sul rogo, uno stregone e sua figlia Jennifer gettano una maledizione sulla famiglia del giudice Wooley che li ha condannati; due secoli e mezzo dopo si reincarnano per mandare a monte il matrimonio di Wallace Wooley, candidato alla carica di governatore. La strega figlia, però, s’innamora dell’uomo politico. 2° dei 4 film hollywoodiani del francese Clair e, forse, il più delizioso nella sua dosata miscela di fantasia, umorismo e romanticismo fornita da Smith, autore anche di Topper. Efficaci effetti speciali. Fece della Lake un’effimera star e lanciò la moda dei capelli lunghi su un occhio.
Un giovane fugge da un manicomio e sequestra in un casolare due donne parigine, madre e figlia. Figlio di Georges Simenon (l’autore di Maigret), Marc ha dipinto con acume, in questo “giallo sociologico”, la realtà provinciale e gretta di una cittadina francese.
Una caduta da cavallo durante una mascherata storica fa sprofondare nella pazzia per vent’anni un giovane signore. Passano gli anni, il malato rinsavisce ma continua la mascherata. Come se non credesse nel testo di Pirandello, Bellocchio lo smonta, lo sdrammatizza, se ne appropria, lo aggiorna, rendendolo meno pirandelliano. L’operazione non manca d’intelligenza, ma è poco convincente nonostante la bravura di Mastroianni.
Il telefilm è una commedia sui supereroi. La serie è tipica dello stile del produttore Stephen J. Cannell, in cui la trama è secondaria alle relazioni tra i personaggi. Il meccanismo del telefilm è basato sulle difficoltà di un trio di persone comuni nel vivere avventure da supereroe nel mondo reale.
Ralph Henley (e non Hinkley: questo cognome venne scartato in quanto era quello del feritore del presidenteRonald Reagan) è un comune insegnante che riceve dagli extraterrestri un costume speciale dal colore rosso vivo che gli fornisce abilità superumane. Ralph tuttavia, avendo smarrito il manuale di istruzioni fornito con il costume, non riesce ad imparare ad usare il costume correttamente e deve procedere per tentativi, divenendo un supereroe parecchio imbranato. Ad aiutarlo in segreto, nella propria missione al servizio della legge, l’agente dell’FBI Bill Maxwell e la fidanzata, poi moglie, Pam Davidson.
Protagoniste sono due amiche, una bonacciona e sentimentale, l’altra calcolatrice e furbetta. La seconda spesso e volentieri ruba gli uomini alla prima. Un giorno la sentimentale si sposa con un giovane e gentile arredatore…
René Clair si accosta al mito di Faust facendosi riscrivere la storia del commediografo Armand Salacrou. La principale novità è nello scambio delle sembianze fra il vecchio scienziato che fa il patto con il diavolo e il diavolo stesso (Michel Simon impersona Faust prima della cura e, dopo, un furfantesco e gibboso Mefistofele, mentre Gérard Philipe è all’inizio un aitante e spiritoso Maligno e poi lo stupefatto Faust giovinetto). Vediamo Faust, dopo il patto col diavolo, ridiventare giovane, conquistare Margherita, la potenza e la ricchezza. Ma la potenza genera morte e corruzione, Faust vuole abbandonare tutto e Mefistofele lo accontenta. Ma il paese va in rovina e la folla (che incolpa Faust) lo identifica con Mefistofele e così lincia lo sfortunato demonio. Film ambizioso, anche se un tantino retorico specie nel messaggio finale.
Le vicende sono ambientate circa 10.000 anni prima dei fatti riguardanti Paul Atreides, poco dopo il Jihad Butleriano, e raccontano i primi anni della sorellanza Bene Gesserit attraverso la storia di Valya Harkonnen e sua sorella Tula.
Dal romanzo (1991) di John Grisham. Neolaureato con lode all’università di Harvard, Mitch McDeere è assunto con uno stipendio favoloso da una società di Memphis che, in cambio, gli chiede assoluta dedizione. Scopre presto che è una copertura di loschi traffici di denaro sporco e omicidi per conto della mafia di Chicago, ed è preso in mezzo tra gli agenti del governo che indagano e le minacce del suo boss. Thriller gonfiato, film d’azione senza spessore, un finale addomesticato rispetto a Grisham? Tutto vero. Sceneggiato da David Rabe, Robert Towne e David Rayfiel, vecchio collaboratore di S. Pollack, può essere letto anche come una parabola sul passaggio dalla vita giovanile a quella adulta, e la storia di un amore messo a repentaglio dagli schemi del mondo.
Arthaus presenta un sensazionale documento filmato dell’eredità musicale di Carlos Kleiber: la meravigliosa messa in scena di Carmen del regista Franco Zeffirelli in una registrazione dal vivo dell’Opera di Stato di Vienna nel 1978. Il meticoloso direttore ha diretto solo un repertorio altamente selezionato e tra i suoi pochissimi le registrazioni audio e video sono solo sette opere complete.
La messa in scena di Zefirelli è l’unica prima che Kleiber abbia mai diretto. Nel dicembre 1978, il magistrale Franco Zefirelli ha creato un immaginario colorato e suggestivo mentre il genio musicale di Kleiber ha tratto dalla musica una vitalità ritmica e una passione sottile che non ha mai perso la sua trasparenza e leggerezza.
Carlos Kleiber ha diretto un cast straordinario. Plácido Domingo, ancora il giovane tenore lirico, interpretava il ruolo di Don Jose, ed Elena Obraztsova ha regalato una meravigliosa Carmen naturale, ben lontana dal solito cliché erotico da diavolessa. Il cast è stato completato dalla giovane Isobel Buchanan che ha partecipato a questa produzione con breve preavviso e includeva Yuri Mazurok che sarebbe poi diventato un baritono verdiano di alto rango. Il pubblico viennese nel teatro dell’opera ha salutato lo spettacolo come un trionfo. Gli applausi, secondo la Süddeutsche Zeitung, minacciavano di durare quanto un’opera a figura intera, e nacque la leggenda della Carmen di Vienna di Carlos Kleiber.
Sono passati quasi 35 anni da allora, e l’Opera di Stato di Vienna ha visto molte rappresentazioni della produzione Zeffirelli di Carmen, con cantanti che non erano certo meno eminenti del primo cast, ma nessuno di loro ha raggiunto lo status di culto di cui gode la prima notte nei ricordi degli amanti della lirica. La ragione risiede sicuramente nel direttore d’orchestra Carlos Kleiber, che ha diretto quella prima e l’ha impressa con la sua personalità.
Negli anni della depressione una ragazza del Sud fa la civetta con tutti, controllata dall’avida madre che vuole sposarla a un ricco. S’innamora di un agente delle ferrovie. Film alla Kazan, tratto da un atto unico (1941) di Tennessee Williams. Alla sceneggiatura misero mano in 14 tra cui F.F. Coppola. Abbastanza banale la storia, ma non lo stile, che è personale e rivelò in S. Pollack, al suo 2° film, un regista di merito. Magnifica fotografia di J. Wong Howe.
Laureando nero in psicologia che lavora a “Voce amica”, centro psicosociale, riceve la telefonata di una donna disperata che in una stanza d’albergo vuole suicidarsi. Alle prese con una materia a rischio per il suo sentimentalismo, l’esordiente Pollack riesce a conciliare melodramma con scavo psicologico. Impeccabile direzione di attori. Scritta da Stirling Silliphant.
John Milner è impegnato per vincere la “Grande corsa” e, per quanto sia il beniamino del pubblico locale, non avrà la vita facile poiché da solo deve competere contro avversari appoggiati da danarose scuderie. Prima di giungere alla vittoria, diviene amico di Eva, una ragazza islandese che gli viene presentata dall’amica Teensa. John morirà investito da un camionista ubriaco, in una notte di capodanno. 2. Terry Fields, detto “il Rospo”, non è riuscito ad evitare la spedizione in Vietnam. … [continua a leggere]Deciso a farsi rispedire a casa, tenta invano di procurarsi una ferita. Un poco alla volta farà amicizia con il tenente Sinclair e gli salverà la vita. Viceversa, verrà perseguitato dal pazzo maggiore Creech e, prima di involarsi disertando, si vendicherà su di lui e su di un politico altrettanto sciocco. 3. Debbie, già fidanzata del lontano Terry, non è molto più fortunata con Lance che vorrebbe sposare e per il quale guadagna del denaro come ballerina. Decisa a fare assumere Lance nel complesso “Electric Hanze”, segue a lungo gli stravaganti Felix e Newt. Finirà per affermarsi come cantante. 4. Laurie e Steve Bollander sono due giovani coniugi in crisi poiché lei vorrebbe lavorare per cooperare al benessere della famigliola (hanno già due gemelli di 4 anni); ma lui, orgoglioso e agente di una assicuratrice, non vuole. Separatisi per ripicca, finiscono casualmente nel bel mezzo di manifestazioni pacifiste e, una volta arrestati, Steve si dimostrerà un rivoluzionario molto intraprendente: impadronitosi del pullman ove sono imprigionate le ragazze arrestate, le condurrà alla libertà.
Dal romanzo di David Saperstein. In un pensionato per anziani della Florida un gruppo di arzilli vecchietti riacquistano le forze e l’ardore della giovinezza, grazie ai bozzoli extraterrestri piazzati in una piscina. Doppiaggio italiano volgaruccio. Peccato. È una favola crudele sulla vecchiaia e la morte, rovinata solo dall’attuale moda di sbalordire sempre e comunque con qualche trucco da baraccone. Commedia stravagante con scene di grande finezza, specialmente nella prima parte. Oscar per D. Ameche.
Dal racconto Sir Tristam Goes West di Eric Keown. Un miliardario americano acquista un castello scozzese, lo smonta pietra su pietra e lo fa trasportare negli Stati Uniti. Con il castello si trasferisce anche un fantasma, condannato dalla maledizione del padre perché era morto in battaglia da codardo. Per ottenere l’eterno riposo ha bisogno di riscattarsi. 1° film in inglese del francese Clair, è anche il suo 1° film in cui il dialogo _ scritto insieme con il commediografo Robert Sherwood _ ha un posto importante, rallentandone il ritmo. Ottenne il Gran Premio del Film Britannico. Ottimo Donat.
Un cantante di strada arrestato per sbaglio fa a pugni con il suo migliore amico che gli ha rubato la donna; poi, vedendo ch’ella lo ama, gliela lascia. Sequenze celebri: la carrellata iniziale, la gazzarra notturna. È il 1° film sonoro di R. Clair, ancora intriso dell’aria del cinema muto, con pochi dialoghi spesso sostituiti da canzoni o cori. Deliziosa storia d’amore e amicizia ambientata in una Parigi da cartolina, tutta ricostruita. Primo esempio di cinema populista poetico: l’umorismo crudele degli anni ’20 diventa tenero. In un primo tempo ebbe più successo a Berlino che a Parigi. Nemo propheta in patria . Tra gli aiutoregisti figurano G. Lacombe e M. Carné.
Le richieste di reupload di film,serie tv, fumetti devono essere fatte SOLO ED ESCLUSIVAMENTE via email (ipersphera@gmail.com), le richieste fatte nei commenti verrano cestinate.