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Un film di Ingmar Bergman. Con Elliott GouldBibi AnderssonMax von SydowSheila ReidMargareta Byström. continua» Titolo originale BeroringenDrammaticodurata 112 min. – USA, Svezia 1971.

Una casalinga svedese, felicemente sposata e contenta (in apparenza) del suo stato, incontra un giovane archeologo americano e s’innamora pazzamente, sconvolgendo il suo tranquillo ménage.

The Touch (1971) on IMDb
Locandina Un mondo di marionette

Un film di Ingmar Bergman. Con Robert Atzorn, Christine Bucjegger, Heinz Bennent, Erwin Faber, Gaby Dohm. Titolo originale Marionetterna. Drammatico, durata 104 min. – Germania, Svezia 1980. – VM 14 MYMONETRO Un mondo di marionette * * * 1/2 - valutazione media: 3,58 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Peter Egerman è un uomo benvoluto da tutti, figlio di un’attrice molto nota, marito di Katarina, una donna conosciuta per la sua efficienza. Peter Egerman uccide una prostituta. Da questo momento il film si suddivide in capitoli di breve durata preceduti da una didascalia. Apprendiamo così che quattordici giorni prima dell’omicidio Peter aveva chiesto aiuto a uno psichiatra perché provava da due anni il desiderio di uccidere la consorte. Lo psichiatra ne parlerà con la donna cercando di avere un rapporto sessuale con lei che però lo respinge proprio perché sente il marito sempre dentro di sé. La scoperta della personalità di Peter si dipana su un percorso temporale che non si sviluppa in modo cronologicamente continuo.
Considerevoli problemi con il fisco svedese avevano spinto Bergman a un esilio produttivo che aveva trovato il suo porto d’approdo in Germania. Un mondo di marionette è l’ultimo film realizzato con attori tedeschi e successivo alla riconciliazione del regista con la propria patria. Bergman ricordava: “Alcuni anni fa scrissi un soggetto non del tutto riuscito che s’intitolava ‘Amore senza amanti’. Era diventato un panorama della vita in Germania occidentale, credo fosse pervaso dalla rabbia impotente del prigioniero, la cosa certa è che non era giusto. Da questo gigante morto di morte naturale tagliai una fetta di carne che divenne un film per la televisione con il titolo Un mondo di marionette Non piacque, ma è uno dei miei film migliori, opinione questa condivisa da pochi”.
Da un punto di vista estetico il film rappresenta una sorta di ‘ribellione’ al colore al quale vengono affidati solo l’apertura e la chiusura. Il ritrovato bianco e nero per Bergman sembra favorire una maggiore possibilità di lavorare sull’interiorità. Se la lettura psicoanalitica può risultare in materia la più facile da esercitare su un testo costruito come questo non va però dimenticato che al regista continua ad essere quasi connaturale l’indagine sulle dinamiche di ciò che definiamo amore coniugale. Come tante altre coppie bergmaniane Peter e Katarina vivono l’inferno di una relazione in cui il sentimento non riesce ad abbattere le mura dell’egoismo individuale. Il delitto che sta alla base dell’indagine acquisisce così una dimensione simbolica che diviene cartina al tornasole di tutte le paure del protagonista. Non a caso lo psichiatra, quando lo invita a ricoverarsi presso la sua clinica, gli dice: “Siamo fenomenali nell’annullare la personalità degli altri. Se non c’è l’Io non c’è paura”.

From the Life of the Marionettes (1980) on IMDb

Regia di Steven Spielberg. Un film Da vedere 2002 con Tom CruiseSamantha MortonMax von SydowColin FarrellPeter StormareNeal McDonoughCast completo Genere Fantascienza, – USA2002durata 145 minuti. Uscita cinema venerdì 27 settembre 2002 distribuito da 20th Century Fox Italia. – MYmonetro 3,37 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

I nomi in gioco sono certo “garanti di cinema”, livello altissimo. Per cominciare Philip K. Dick, scrittore-culto di fantascienza (ha firmato Blade Runner e Atto di forza, fra gli altri), poi c’è Spielberg dietro alla macchina e Cruise davanti. Più di così… Siamo nel 2054, a Washington, dove è stato messo a punto un sistema capace di prevedere i crimini, dunque prevenirli. Niente di particolarmente tecnologico: semplicemente tre umani dotati di capacità paranormali. Si chiamano pre-cog, da precognitives. I loro nomi sono un inno al “giallo”, Agatha come Christie, Dashiell come Hammett e Arthur come Conan Doyle. Vivono in una piscina e hanno visioni che poi trasmettono a un secondo livello, a un’unità di pronto intervento, il cui eroe è John Anderton (Cruise). Ma ecco che i veggenti a un certo punto indicano proprio John come futuro omicida di un tale che non conosce. Dunque il detective comincia la caccia a se stesso, naturalmente c’è la possibilità di qualche trucco, qualcuno per esempio potrebbe fabbricare non false prove, ma false visioni. Da qui una corsa contro il tempo, che è breve, con azioni alla Cruise-Spielberg, dunque esagerate e accattivanti. Sia chiaro che l’azione prevale, come prevale la ricerca del successo di pubblico rispetto ai significati letterari, anche se Spielberg ha detto di averne avuto abbastanza di “quel” successo e di aver finalmente costruito una storia perfettamente a propria misura. Chi ha praticato Dick (morto nell’82, giusto l’anno di Blade Runner) trova che la grande attitudine critica e dolorosa dello scrittore, principe delle metafore fantastiche, lascia troppo spazio al Cruise delle missioni impossibili e al regista sublimatore di effetti speciali. Anche se la storia, e il film, “ci sono”

Minority Report (2002) on IMDb

Regia di Shin’ya Tsukamoto. Un film con Shin’ya TsukamotoTakahiro MuraseTakahiro KandakaMasato TsujiokaMao SaitoCast completo Titolo originale: Haze. Genere Horror 2005,

Un uomo si sveglia imprigionato nella intercapedine di un muro senza apparente via d’uscita. Com’è finito lì e come può uscirne? Strisciando nel buio, incontra una donna e insieme trovano la forza di andare avanti alla ricerca della libertà. Tsukamoto manifesta il suo istinto sperimentalista in 30 centimetri di spazio registico e 49 minuti di claustrofobica angoscia: rende benissimo un incubo senza capo né coda, ponendo il protagonista in situazioni sempre più estreme a ogni risveglio. Nella 1ª parte, la tensione si sviluppa in un crescendo costante, con mini-sequenze in cui i sensi sono acuiti dall’assenza di percezione del sé e dell’ambiente circostante. L’uso particolare delle luci e quello sapiente dei suoni immergono lo spettatore in un viaggio nel fastidio più puro e nell’incertezza dopo ogni centimetro conquistato. La 2ª parte, più criptica e simbolista, sembra invece suggerire che l’amore vinca su tutto e richiama la metafora platonica della mezza mela. V.M. 14 anni.

 Haze - Il Muro
(2005) on IMDb

Regia di Seijun Suzuki. Un film con Jô Shishido, Yumiko Nogawa, Satoko Kasai. Genere Drammatico – Giappone1964durata 90 minuti. – MYmonetro 2,50 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ucciso un militare americano in una rissa, Shintaro (J. Shishido) si rifugia in un bordello. Fugge con una prostituta, ma sarà denunciato dalle altre, irriducibili su una regola del mestiere: non innamorarsi mai di un uomo. Specialista del genere Yakuza Eiga (film nero con una forte mistura di sesso e violenza), S. Suzuki (1923) cerca di riscattare la sordida materia passando da un naturalismo esasperato a invenzioni fantastiche di timbro surrealista o simbolico.

 Le professioniste
(1964) on IMDb

Regia di Claude Chabrol. Un film Da vedere 1994 con François CluzetEmmanuelle BéartNathalie CardoneAndré WilmsMarc Lavoine.Cast completo Titolo originale: L’enfer. Genere Drammatico – Francia1994durata 102 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Chabrol torna ad affondare il bisturi nella provincia francese. Questa volta però l’indagine è all’interno della psicologia maschile. Paul ha sposato una bella donna e insieme conducono un albergo. La gelosia prende a farsi spazio nella sua mente. Tutti sono possibili rivali e la moglie è una impudente fedifraga. Sarà davvero così? Chabrol non ci fornisce una risposta chiara, appagato dalla proposta dei film immaginari che l’uomo costruisce nella propria mente, montando e rimontando le sequenze dei (presunti) tradimenti.

Hell (1994) on IMDb

Un film di Ingmar Bergman. Con Max von SydowLiv UllmannGunnar BjörnstrandSigge Furst Titolo originale SkammenDrammaticob/n durata 103 min. – Svezia 1968.

Film contro la guerra. In un paese imprecisato scoppia un conflitto e una coppia di sposi attraversa esperienze terribili e umilianti ad opera ora dell’uno ora dell’altro esercito, finché i due non si troveranno alla deriva su una scialuppa in un mare disseminato di cadaveri.

Shame (1968) on IMDb
FORZA 10 DA NAVARONE - Spietati - Recensioni e Novità sui Film

Un film di Guy Hamilton. Con Harrison Ford, Robert Shaw, Carl Weathers, Barbara Bach, Franco Nero. Titolo originale Force 10 from Navarone. Guerra, Ratings: Kids+13, durata 118′ min. – Gran Bretagna 1978. MYMONETRO Forza 10 da Navarone * * - - - valutazione media: 2,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Da un romanzo di Alistair MacLean. 1943, nella Iugoslavia occupata un pugno di prodi anglosassoni deve sferrare un grave colpo alla Wehrmacht di Hitler con l’aiuto dei partigiani: la distruzione di un ponte. Appartiene a quel filone bellico in cui tutto è importante tranne il realismo. Cattura chi è capace di abbandonarsi alla pura avventura spettacolare.

Force 10 from Navarone (1978) on IMDb
Locandina Aquila nera

Un film di Clarence Brown. Con Rodolfo ValentinoVilma Banky Titolo originale The EagleAvventuradurata 89 min. – USA 1925.

Uno dei migliori film interpretati da Rodolfo Valentino. Diretto da Brown in maniera esemplare e con una sceneggiatura di tutto rispetto. La zarina si invaghisce di un luogotenente dei cosacchi e lo vuole generale. L’uomo è molto imbarazzato e trova difficoltà nel trattenere le avances della sovrana.

The Eagle (1925) on IMDb
Locandina italiana 1981: Indagine a New York

Regia di J.C. Chandor. Un film Da vedere 2014 con Oscar IsaacAlbert BrooksCatalina Sandino Moreno, Annie Funke, Jerry AdlerAshley WilliamsCast completo Titolo originale: A Most Violent Year. Genere ThrillerAzione, – USA2014durata 125 minuti. Uscita cinema giovedì 4 febbraio 2016 distribuito da Movies Inspired. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,18 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nell’anno col più alto tasso di crimini della storia di New York, Abel Morales, immigrato diventato onestamente imprenditore di successo nel commercio del petrolio, rischia di perdere tutto: proprio quando acquista un nuovo impianto di distribuzione, versando un ingente acconto e impegnandosi al saldo entro un mese, le sue autocisterne vengono assalite e svuotate da ignoti malviventi. Un procuratore lo rinvia a giudizio per irregolarità contabili. La banca che lo aveva sempre finanziato gli chiude la linea di credito. Il 3° LM di Chandor, anche sceneggiatore, è un crime drama sociale imperniato su un dilemma morale: rimanere onesti o accettare il malaffare? Non è tutto oro (nero) quel che luccica. Dimentichiamo l’imprenditore calvinista di Max Weber per il quale “honesty is the best policy”. Per Chandor l’onestà non è ormai che un espediente concorrenziale. Ben intonata la fotografia caravaggesca di Bradford Young.

A Most Violent Year (2014) on IMDb
LAMPI NEL SOLE" MOVIE POSTER - "THUNDER IN THE SUN" MOVIE POSTER

Un film di Russell Rouse. Con Jeff Chandler, Susan Hayward, Jacques Bergerac, Blanche Yurka. Titolo originale Thunder in the Sun. Western, durata 81′ min. – USA 1959. MYMONETRO Lampi nel sole * * - - - valutazione media: 2,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nel 1847 uno scout indiano guida una carovana di vignaioli baschi (francesi, non spagnoli) verso la California. Devono attraversare un territorio di pellerossa ostili, ma sono peripezie superabili. Scritto e diretto da Rouse, è un western melodrammatico di viaggio con un’insolita ambientazione e una suggestiva fotografia di Stanley Cortez. Un po’ greve, piuttosto convenzionale.

 Lampi nel sole
(1959) on IMDb

Regia di Luc Besson. Un film Da vedere 1990 con Philippe LeroyJean-Hugues AngladeTchéky KaryoJeanne MoreauAnne ParillaudCast completo Genere Thriller – Francia1990durata 113 minuti. – MYmonetro 3,19 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Condannata all’ergastolo, con trent’anni in un carcere di massima sicurezza, una ragazza accetta di entrare in un centro di addestramento per diventare un sicario agli ordini dei servizi segreti francesi. Besson fa un film nero in tutti i sensi dimostrando di saper combinare l’efficienza di un regista hollywoodiano nelle scene d’azione con la sottigliezza di un regista europeo. La Parillaud recita con tutto il corpo su ampio registro. La Moreau appare in 2 brevi scene e lascia il segno. Rifatto a Hollywood con Nome in codice: Nina (1993) e divenuto in seguito una fortunata serie TV.

La Femme Nikita (1990) on IMDb

Regia di John Badham. Un film con Anne BancroftHarvey KeitelBridget FondaGabriel ByrneDermot MulroneyOlivia D’AboCast completo Titolo originale: Point of No Return. Genere Poliziesco – USA1993durata 109 minuti. – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari

La giovane Maggie è condannata a morte per l’omicidio di un agente. Dopo una finta esecuzione viene invece addestrata, grazie alla sua particolare aggressività, per diventare una killer professionista. Così da un lato viene introdotta alle tecniche di difesa e di offesa e, al contempo, le vengono insegnate le buone maniere. Il suo primo incarico sarà quello di eliminare un individuo minaccioso insieme alla sua scorta. Ma c’è una trappola che l’attende.
Il titolo italiano rimanda con intenti commerciali al film di Besson Nikita (e difatti di remake si tratta) ma in The Assassin c’è anche dell’altro. C’è da un lato l’attenzione nel seguire una psicologia che viene progressivamente plasmata per uccidere non più in nome del crimine ma della legge e c’è alla regia un Badham nella sua veste più positiva. Il regista offre un ritmo serrato a una protagonista come Bridget Fonda che riesce a mostrare con raffinatezza (per quanto possibile in un film di azione) come il potere possa trasformare una personalità ai propri fini. Anche se… c’è poi (e non poteva mancare) uno sguardo made in Usa che cerca quanto e più vicino a un possibile happy end. L’Europa è lontana.

Point of No Return (1993) on IMDb

Autore:E. Biagi Anno:1994

Storia dell’Umanità a fumetti

DARDO EDITORE - SCIUSCIA' 9, SCIUSCIA' 9

Sciuscià è una serie a fumetti italiana di genere avventuroso pubblicata dall’Editrice Torelli dal 1949 al 1956. Scritto dall’editore e sceneggiatore Tristano Torelli e da Renzo Barbieri, fu il primo e più importante esempio di fumetto neorealista.

Ambientata in Italia subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, la serie racconta le avventure del giovane lustrascarpe napoletano Nico e dei suoi amici.[2] Fu uno dei principali successi dell’editore

Samurai – cbr

Lanciostory #v16#1 / Samurai | Lanciostory / Heft-Reihe > Al… | Flickr

“Samurai” di Alfredo Julio Grassi ed Enrique Breccia è senza ombra di dubbio una storia sui generis. Senshu-no-Otomari è il figlio del daimyo di Kamamura. La vittoria delle truppe di Akimoto su quelle paterne lo costringe a scappare per non essere eliminato. Dopo dieci anni di addestramento torna insieme al fidato samurai Kito per uccidere l’impostore al trono. A loro si uniranno i vecchi samurai del padre, diventati briganti per non stare sotto la guida di Akimoto.

Locandina Stranger Than Paradise (Più strano del paradiso)

Un film di Jim Jarmusch. Con John LurieEszter BalintRichard EdsonCecillia StarkDanny Rosen. continua» Titolo originale Stranger than paradiseCommediab/n durata 90 min. – USA 1984MYMONETRO Stranger Than Paradise (Più strano del paradiso) ***-- valutazione media: 3,38 su 6 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Brevi episodi, intervallati da pause buie, per questo film senza montaggio, lento e affascinante, che racconta le avventure di Willie, ex profugo ungherese perfettamente integrato in un’America che non ha nulla di magico. A scombussolare la sua vita, tranquillamente scandita da una cronica mancanza di denaro, alla quale cerca di porre rimedio con il gioco d’azzardo, ci penserà una sconosciuta cugina, che gli piomba in casa all’improvviso.

Stranger Than Paradise (1984) on IMDb
Locandina Io... e il ciclone

Un film di Charles Reisner. Con Buster KeatonErnest TorrenceMarion Byron Titolo originale Steamboat Bill Jr.Comicob/n durata 70 min. – USA 1928.

Novelli Giulietta e Romeo, Marion e Willie si amano anche se i rispettivi padri si detestano per motivi di lavoro. Dopo fratture, riconciliazioni e colpi di scena gli innamorati potranno coronare il loro sogno alla fine di un ciclone durante il quale Willie avrà modo di dimostrare il suo eroismo. Uno dei capolavori assoluti di Buster Keaton, pieno di scene pericolosissime girate senza l’uso di stuntmen.

Steamboat Bill, Jr. (1928) on IMDb
Jeeg robot d'acciaio, compie 40 anni il mito dei cartoon anni '80 - Foto -  Giornale di Sicilia

Jeeg robot d’acciaio (鋼鉄ジーグ Kōtetsu Jīgu?) è un manga giapponese a tematica mecha, pubblicato per la prima volta su una rivista dalla Kōdansha nell’aprile del 1975. Gō Nagai si occupò del soggetto e Tatsuya Yasuda dei disegni. La storia tratta del risveglio dal sonno millenario dell’antico popolo Yamatai, governato da Himika e dai suoi tre comandanti: Ikima, Amaso e Mimashi. A contrastarli interviene Hiroshi con Jeeg.
Dal manga è stata tratta una serie televisiva anime di 46 episodi, prodotta dalla Toei Animation sempre nel 1975. La serie è stata trasmessa per la prima volta in Italia nel 1979[1][2], dove ha riscosso un notevole successo, paragonabile solo a quello di altre serie del genere, come UFO Robot Goldrake e le serie di Mazinga. Nel 2007 è uscito in Giappone l’anime Shin Jeeg Robot d’acciaio che riprende la trama del manga di Nagai e che vede un nuovo protagonista, insieme a diversi personaggi storici.
Il professor Shiba, noto scienziato giapponese, durante una ricerca archeologica, scopre una antica campana di bronzo appartenuta all’antico popolo Yamatai, soggetto alla malvagia regina Himika. Una popolazione che ha sempre fatto come regola di vita la sopraffazione dell’uomo sull’uomo. Il popolo Yamatai non si è estinto, si è ibernato nella roccia in attesa di ritornare in vita: solo la magica campana di bronzo gli permetterebbe di conquistare il mondo: per questo il professore decide di nascondere la campana e approfittando di un grave incidente di laboratorio in cui viene disgraziatamente coinvolto suo figlio Hiroshi, gli salva la vita trasformandolo in cyborg e gli miniaturizza nel petto la campana, rendendolo invulnerabile.

 Jeeg - Robot d'acciaio
(1975) on IMDb
Locandina Ucciderò un uomo

Un film di Claude Chabrol. Con Jean Yanne, Michel Duchaussoy, Caroline Cellier Titolo originale Que la bête meure. Drammatico, durata 113 min. – Francia 1969. MYMONETRO Ucciderò un uomo * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un bambino muore dopo essere stato investito da un pirata della strada: il padre, da quel momento, vive solo per rintracciare il colpevole. Ci riesce e scopre di avere dei potenziali ottimi complici. Il colpevole muore, infatti, avvelenato, ma nessuno saprà mai chi veramente ha messo il veleno nel bicchiere.

This Man Must Die (1969) on IMDb