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Risultato immagini per barbagia lizzani

Un film di Carlo Lizzani. Con Gabriele TintiDon BackyFrank WolffTerence HillRossana Krisman. continua» Titolo originale La società del malessereDrammaticodurata 101 min. – Italia 1969.

Un pastore finisce in prigione per un delitto d’onore. Evade e assieme ad alcuni complici organizza rapimenti di persone facoltose. Abbandonato dai suoi uomini comprende che non potrà sfuggire.

The Tough and the Mighty (1969) on IMDb

Regia di Gustaf Molander. Un film con Anita BjörkAlf KjellinAke Gronberg. Titolo originale: Kvinna utan ansikte. Genere Drammatico – Svezia1947durata 93 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 Valutazione: 2 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Martin perde la testa per Jeanne e trascura moglie, figlio, doveri sociali. La passione amorosa è un tema che affascina molto i nordici, un po’ meno i latini che la considerano pane quotidiano.

Woman Without a Face (1947) on IMDb

I subita sono stati tradotti con google, potrebbero esserci delle imprecisioni

Regia di Claude Chabrol. Un film con Jean-Pierre KalfonChristophe MalavoyMathilda May. Titolo originale: Le Cri du hibou. Genere Drammatico – Francia1987durata 112 minuti. – MYmonetro 2,96 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Da un libro di Patricia Highsmith. Un disegnatore parigino arriva in provincia e fa innamorare una ragazza. Ma la cosa suscita l’ira del fidanzato della giovane, che aggredisce il rivale. Un giorno il fidanzato scompare e la polizia sospetta il parigino di omicidio. Chabrol è sempre bravo, ma fa una fatica dannata a non scivolare in effetti di farsa (con quel protagonista menagramo all’ennesima potenza).

The Cry of the Owl (1987) on IMDb
Locandina Ebbro di donne e di pittura

Un film di Im Kwon-Taek. Con Ye-Jin Son, Sung-Ki Ahn, Ho Jeong You Titolo originale Chih wa seon. Drammatico, durata 117′ min. – Corea 2002. MYMONETRO Ebbro di donne e di pittura * * * - - valutazione media: 3,38 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tratta dal romanzo (Colpi di fuoco) di Ming Pyong-sam, adattato da Kim Yong-oak col regista, è la biografia di Jang Seung-ub detto Oh-won (1843-1897), famoso pittore coreano (sconosciuto in Occidente). Nell’ultima parte rievoca di scorcio le burrascose vicende sociopolitiche del paese. 19° film d’autore di Im Kwon-taek, il n. 1 del cinema sud-coreano, che dal 1962 al 1973 fu di una prolificità spropositata, dirigendo altri 79 film commerciali. Stilisticamente fondata sul movimento _ e l’azione _ all’interno di inquadrature ferme, di raffinata composizione pittorica sia nei suggestivi esterni naturali sia negli interni casalinghi e urbani (fotografia di Jung Il-sung) e su una svelta struttura espositiva, ricca di ellissi e sintesi narrativa, la scrittura registica di Im trova il suo motore nell’energia forsennata del protagonista, affidato a Choi Min-shik, l’attore più popolare nella Corea del Sud: il romantico binomio “genio e sregolatezza” ha in questo personaggio stravagante e anarchico un’espressione originale. Premio della regia a Cannes 2002.

Painted Fire (2002) on IMDb
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Un film di Aleksandr Dovzhenko. Con Petr Masocha, K. Bondarevskij Drammaticob/n durata 92 min. – URSS 1932.

Il contadino Ivan lascia il podere per partecipare alla costruzione di una diga sul fiume Dnieper. In principio ha delle difficoltà, ma poi si ambienta a contatto con gli operai e diventa un buon compagno.

Ivan (1932) on IMDb
Locandina Allónsanfan

Un film di Paolo Taviani, Vittorio Taviani. Con Marcello Mastroianni, Lea Massari, Mimsy Farmer, Laura Betti, Claudio Cassinelli. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 115′ min. – Italia 1974. MYMONETRO Allónsanfan * * * - - valutazione media: 3,13 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nel 1816, dopo il congresso di Vienna e durante la Restaurazione, Fulvio Imbriani, patrizio lombardo, ex giacobino, ex ufficiale di Bonaparte, tradisce i compagni di lotta e la causa di una minoranza rivoluzionaria e velleitaria. Ricorrendo a Visconti e al melodramma per travisarlo criticamente, i Taviani rimescolano ancora le carte della narrazione tradizionale e continuano la loro riflessione sulla sinistra politica. Il film alterna pagine assai belle ad altre squilibrate od opache. Gli splendori della regressione sono descritti meglio che la dialettica della rivoluzione. Inventiva colonna musicale di Ennio Morricone e un bel reparto femminile.

Allonsanfan (1974) on IMDb
Locandina Napoli Napoli Napoli

Un film di Abel Ferrara. Con Benedetto Sicca, Luigi Maria BurruanoSalvatore RuoccoPeppe LanzettaLuca Lionello. continua» Docu-fictiondurata 102 min. – Italia 2010

Nato dall’incontro tra Abel Ferrara e Gaetano di Vaio, ex microcriminale napoletano, impegnato da tempo a fermare la criminalità giovanile, che ha fondato la sua associazione Figli del Bronx, nel tentativo di aiutare i ragazzi di strada attraverso l’utilizzo dell’arte in tutte le sue forme, Napoli, Napoli, Napoli è “un film che esprime, soprattutto, la volontà di narrare la vita, anche in sella a una vespa, catturando le vere sfaccettature della città”, così dichiarava Abel Ferrara due anni fa al Giffoni Film Festival.
Prodotto da Minerva Pictures, Pier Francesco Aiello, Figli del Bronx, Massimo Cortesi, Luca Liguori e Pietro Pizzimento, l’ultima fatica del regista nativo del Bronx e di lontane origini campane, è un docu-fiction, un ritratto della città e delle sue zone d’ombra. A partire da alcune interviste a un gruppo di donne recluse nel carcere di Pozzuoli, la struttura narrativa del film poggia sulla costruzione di tre diverse narrazioni, sceneggiate da Peppe Lanzetta, Maurizio Braucci e Gaetano Di Vaio, dove realtà e finzione si intrecciano in un mosaico articolato.
Il risultato è un film forse non del tutto riuscito, forse proprio per i continui cambi di registro, in quell’alternarsi tra “trascrizione” di una realtà e la sua rielaborazione, che tuttavia ha il dono di non lasciare indifferenti. Un documentario impressionista, dove certamente restano impressi soprattutto il fatalismo, l’amarezza e la rassegnazione di quelle detenute e alcune loro dichiarazioni.
A una di loro, il regista chiede cosa pensi della camorra: “La camorra siamo noi”… “Hai mai letto un libro?”, chiede a un’altra: “Sì, ne ho letto uno sulla camorra, si chiama… Go… Gomorra”

Napoli 24 (2010) on IMDb

L’amico d’infanzia è un film del 1994 diretto da Pupi Avati. Ambientato tra Chicago e l’Indiana, si apre e si chiude sulle note del preludio del Parsifal wagneriano.

Chicago: Duncan Mackay conduce da tanti anni XXVth hour, un talk show molto popolare in cui si intervistano personaggi pubblici a viso aperto, ponendoli di fronte a domande molto dirette e spingendoli a rivelare fatti “scomodi”. Quando il presentatore viene trovato morto in una camera d’albergo la guida del programma passa ad Arnold Gardner, nativo di Spencer, nell’Indiana, divorziato, con due figli e un padre che fu uno stimato giudice ed è ora anziano e malato.

Pur giovane, Arnold non fa rimpiangere il predecessore, e gli ascolti battono in breve tempo tutti i record della storia della trasmissione.

 L'amico d'infanzia
(1994) on IMDb

Regia di Pupi Avati. Un film con Valeria D’ObiciDiego AbatantuonoInes SastreDario CantarelliAlfonso SantagataCast completo Genere Drammatico, – Italia1998durata 100 minuti. Uscita cinema giovedì 5 febbraio 1998 distribuito da Filmauro. – MYmonetro 3,04 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il 31 dicembre 1899 si prepara una festa di nozze in un villone della campagna emiliana, a Sasso Marconi. Figlia di un avvocato in difficoltà finanziarie, Francesca è costretta a un matrimonio di convenienza con un ricco possidente quarantenne che per testimone ha scelto il compaesano Angelo, da poco rientrato dagli Stati Uniti dove, sembra, ha fatto fortuna. Francesca lo vede ed è amore a prima vista. Ammirevole a livello descrittivo (la 1ª parte è quasi un documentario sugli usi e costumi della borghesia terriera di 100 anni fa), il film zoppica negli sviluppi narrativi. Vengono al pettine i nodi degli artifizi romanzeschi, gli errori di sceneggiatura, la discutibile scelta degli interpreti, gli spunti macchiettistici. Curata la parte figurativa, specialmente nella fotografia di Pasquale Rachini.

 Il testimone dello sposo
(1997) on IMDb

Regia di Pupi Avati. Un film con Carlo Delle PianeValeria FabriziDelia BoccardoArnaldo NinchiAlessandro ModicaCast completo Genere Commedia, – Italia1994durata 90 minuti. Uscita cinema giovedì 8 settembre 1994 distribuito da Filmauro. – MYmonetro 3,00 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Bologna 1948: l’amore adolescenziale di Dado per Sandra che lo mette in conflitto con famiglia e insegnanti. Tragico epilogo 46 anni dopo. Flashback dal punto di vista del morto come in Viale del tramonto , confronto tra la Bologna (l’Italia) di una volta, quando tutto era più semplice, e quella di oggi. Minimalismo e melodramma, bozzettismo e mistero. Dopo 3 film “americani”, Avati torna alla sua Emilia, miscelando la tenerezza del rimorso e l’accidia del sentimento. Il cocktail non è riuscito.

 Dichiarazioni d'amore
(1994) on IMDb
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Regia di Pupi Avati. Un film con Al LettieriChristian De SicaGianni CavinaGigi ProiettiTaryn PowerElisa MainardiCast completo Genere Commedia – Italia1976durata 100 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Il segretario di Stato americano Harry (non Henry) Kissinger, idolatrato dalle donne, annuncia alla stampa la creazione di una multinazionale intesa a dispensare sesso e felicità a tutti. Un siculo-americano si reca allora a Milano con l’incarico di istituire un “bordello” per le signore milanesi. L’iniziativa riscuoterà enorme successo.

Bordella (1976) on IMDb

Il commissario Maigret (Maigret) è una serie televisiva con protagonista il commissario Maigretpersonaggio letterario ideato da Georges Simenon, interpretato da Bruno Cremer. La serie è composta da 54 episodi (della durata di circa 90 minuti ciascuno) prodotti tra il 1991 e il 2005.

La serie è una coproduzione francosvizzerobelga essendo prodotta dalla Dune in collaborazione con Antenne 2 (poi diventata France 2), TSR (Television de la Suisse Romande) e la televisione belga (RTBF).

Maigret (1991) on IMDb

Il quarto episodio ha dei problemi di frame al momento non risolti.

Gli episodi 27, 28, 29 mancanti verranno aggiunti appena verranno trasmessi su Mediaset.

Testament - Film (1983) - MYmovies.it

Regia di Lynne Littman. Un film con Jane Alexander (I)William DevaneRoss HarrisRossie HarrisRoxana ZalLukas HaasCast completo Genere Drammatico – USA1983durata 89 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Un bagliore accecante suggerisce che non molto lontano da Hameline, cittadina della California, è esploso un missile a testata nucleare. O più di uno? Non si sa. Hameline rimane tagliata fuori dal resto del mondo. E le radiazioni cominciano a seminare la morte. 1° film (girato per la rete pubblica PBS, e poi distribuito nelle sale) sull’apocalisse atomica diretto da una donna che, invece di puntare sugli aspetti spettacolari della storia (da un racconto di Carol Amen), si dedica ai personaggi. Fra loro spicca quello di Jane Alexander, madre che nella catastrofe perde due dei suoi tre figli. Giustificata la candidatura all’Oscar. Film intimista con la sordina che ebbe la sfortuna di uscire contemporaneamente con The Day After , più effettistico e dunque più pubblicizzato.

Testament (1983) on IMDb

Europa (1991 film) - WikipediaUn film di Lars von Trier. Con Eddie Constantine, Barbara Sukowa, Jean-Marc Barr, Udo Kier Drammatico, durata 114′ min. – Francia, Danimarca, Svezia, Germania 1991. MYMONETRO Europa * * * - - valutazione media: 3,04 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nell’autunno del 1945 un giovane americano, di nascita tedesca e di buona volontà, ritorna nella patria in rovina, trova un posto come conduttore di vagoni-letto e, grazie a un coinvolgimento amoroso, si fa incastrare da un gruppo terroristico di Lupi Mannari, irriducibili nazisti non rassegnati alla sconfitta. Cocktail di thriller e melodramma con una componente umoristica. Più che la storia, artificiosa e quasi banale, e più che i personaggi, conta l’apparato tecnico-formalistico: colore contrapposto al bianconero, sovrimpressioni, obiettivi deformanti, cinepresa dinamica, scenografie di taglio espressionistico. Antitedesco nella sostanza, è profondamente tedesco nella forma.

 Europa
(1991) on IMDb

Regia di William Wyler. Un film Da vedere 1936 con Merle OberonMiriam HopkinsJoel McCreaBonita Granville. Titolo originale: These Three. Genere Drammatico – USA1936durata 93 minuti. – MYmonetro 3,50 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In un piccolo paese Karen e Martha dirigono un collegio. Alda è fidanzata con un giovane medico del quale è segretamente innamorata anche Martha. Una ragazzina viziata, per vendicarsi di una peraltro meritata punizione, inventa un’odiosa calunnia che coinvolge i tre protagonisti. Sottile studio psicologico e d’ambiente, il film s’arresta davanti al tabù dell’omosessualità femminile, a differenza del dramma di Lillian Hellman da cui è tratto.

These Three (1936) on IMDb

Regia di Abel Ferrara. Un film con Willem DafoeNinetto DavoliRiccardo ScamarcioValerio MastandreaAdriana AstiCast completo Genere BiograficoDrammatico – BelgioItaliaFrancia2014durata 86 minuti. Uscita cinema giovedì 25 settembre 2014 distribuito da Europictures. – MYmonetro 2,78 su 41 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

È il primo novembre 1975 a Roma ed è l’ultimo giorno di Pier Paolo Pasolini. Il suo mattino comincia col bacio di sua madre. Susanna lo richiama dal sonno e lo ritrova dopo un viaggio a Stoccolma, dove si è occupato della traduzione del volume, “Le ceneri di Gramsci”. Incalzato dalla censura per Salò o le 120 giornate di Sodoma, intervistato “sulla situazione” e per La Stampa da Furio Colombo e avviato “Petrolio”, un romanzo che insegue nella sua testa due personaggi-narratori (Carlo, ingegnere della borghesia torinese, e Andrea Fago, unico sopravvissuto a un incidente aereo), Pier Paolo fa colazione con caffè e Corriere (della Sera). Più avanti nella giornata pranza con Nico Naldini e Laura Betti, che ha appena prestato la voce ‘demoniaca’ a Linda Blair (L’esorcista) e quella orgiastica a Hélène Surgère (Salò o le 120 giornate di Sodoma). Congedati gli ospiti scrive a Eduardo De Filippo di Re Magi e Messia e infila la sua Alfa Romeo e la notte romana, dove incontra Nunzio, l’angelo custode di Epifanio e di un film che rincorre la cometa ma che non vedrà mai la luce (Porno-Teo-Kolossal). Perché Pier Paolo sprofonderà negli occhi neri di Pino Pelosi e nel buio di Ostia, muta davanti al massacro di un poeta. Alla maniera di “Petrolio”, romanzo incompiuto di Pierpaolo Pasolini, Pasolini è un film che non si può raccontare, perché nulla si svolge al suo interno eppure accade in continuazione qualcosa. L’impossibilità di narrazione non appartiene al film ma ad Abel Ferrara, che ‘ammette’ l’incapacità di restituire il vissuto del poeta. Perché ci sono cose, come sosteneva Pasolini e sostiene il suo doppio sullo schermo, che si vivono solo attraverso il corpo. Per quanto ci accaniamo a ricostruirle, immaginarle o interpretarle non sono più le stesse vissute attraverso un altro corpo. Ferrara denuncia subito lo scarto, la distanza che lo separa dal corpo reale del poeta friulano ed espone con pudore la difficoltà che ha incontrato. Un pudore commovente che dice bene del mistero, del mistero che è morto con Pasolini, di una continuità che si è interrotta con la sua morte. Se è vero che solo Pasolini poteva significare se stesso, nondimeno il regista lo mette in scena in un atto unico, aperto ai sensi e scaraventato dentro alla memoria e alle sue visioni personali. Lo afferra a intermittenza nei tratti spigolosi di Willem Dafoe e ricorrendo a frammenti, a visioni parziali del suo corpo nel teatro del delitto, alla sovraimpressione, alle immagini che non esistono mai isolate ma sempre in rapporto con le altre. Non immagini uniche ma dipendenti in cui si muovono i testimoni, i ‘partecipanti’ indispensabili a rendere leggibile il poeta. La madre Susanna, Graziella, Laura BettiFurio ColomboNico Naldini, Pino Pelosi sono allora il momento in cui Pasolini si mostra e si fa percepire. Dentro una struttura circolare, che apre l’ultima giornata di un uomo col sorriso di sua madre e la chiude con una contrazione di inconsolabile dolore materno, Pasolini è la morte al lavoro, come sempre nel cinema di Abel Ferrara. La morte intesa come atto estremo, che monta retrospettivamente la vita di un uomo proprio come il montaggio fa con un film.
Capace da sempre di farsi carico del male oscuro che ammorba le sue immagini e il mondo, l’autore americano imbocca i passaggi sotterranei dell’inconscio, che da tempo e molti film non struttura più come un linguaggio. La memoria delle ultime ore di un poeta manda in tilt il controllo razionale e torna sotto forma di visione. Come i suoi killer, i suoi vampiri, i suoi gangster, il Pasolini di Willem Dafoe scende all’inferno e vaga negli anfratti bui e fatiscenti alla ricerca di qualcosa di desiderato e irraggiungibile. Nel modo di Epifanio, interpretato da Ninetto Davoli, il protagonista insegue una cometa che lo conduce all’Idroscalo e gli nega il Paradiso. Forse perché ha considerato la sua degradazione profondamente morale “e per di più l’ha considerata un suo diritto”. A ragione di questo, Ferrara esibisce l’esibizionismo di Pasolini, l’intenzione massima di apparire che non è mai visibilità del corpo ma unica possibilità per il suo protagonista di esistere nel testo filmico. Ardente, tragico e scombinato, Pasolini combina il sogno col reale, interrogandosi sul poeta e la forma con cui egli crea, sulla storia di un uomo e su quella del suo corpo, su Pier e su Paolo, agiti sotto la cupola ribadita della Basilica ‘omonima’ dell’Eur, sdoppiati e fatti altri da sé nei territori della poesia e dell’incubo, dove da sempre cadono gli angeli ribelli, si uccidono i poeti e ci si scopre assassini.

Pasolini (2014) on IMDb
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Un film di Richard Thorpe. Con William Powell, Myrna Loy, Gloria De Haven, Lucille Watson. Titolo originale The Thin Man Goes Home. Giallo, b/n durata 100′ min. – USA 1944. MYMONETRO L’uomo ombra torna a casa * * 1/2 - - valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nick Charles va in vacanza nella cittadina dei genitori, ma la morte violenta di un operaio ladro e disonesto lo obbliga a rimandare l’agognato riposo, tanto più che l’omicidio non è il primo. Dov’è il marcio? 5° film della serie “Thin Man”. Thorpe sostituisce alla regia lo svelto Van Dyke, morto nel 1943 a 54 anni. La differenza di mano si fa sentire, anche se la responsabilità del calo è soprattutto degli sceneggiatori. Seguito da Il canto dell’uomo ombra.

The Thin Man Goes Home (1944) on IMDb
Locandina Ombra dell'uomo ombra

Un film di Woody Van Dyke. Con William Powell, Myrna Loy, Henry O’Neill, Donna Reed, Barry Nelson Titolo originale Shadow of the Thin Man. Giallo rosa, b/n durata 81 min. – USA 1941. MYMONETROOmbra dell’uomo ombra * * 1/2 - - valutazione media: 2,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Quarto film della serie Uomo ombra: questa volta Nick e Nora devono indagare su un delitto avvenuto nel mondo dello sport.

Shadow of the Thin Man (1941) on IMDb
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GENERE: Giallo ANNO: 1939 REGIA: W.S. Van Dyke SCENEGGIATURA: Albert Hackett, Frances Goodrich ATTORI: Otto Kruger, Myrna Loy, William Powell, Virginia Grey, C. Aubrey Smith

Nick e la moglie Nora vanno insieme al figlio alla villa di un colonnello minacciato di morte che verrà ucciso poco dopo. Come sempre risolveranno il mistero.

Another Thin Man (1939) on IMDb
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Un film di Woody Van Dyke. Con William Powell, Elissa Landi, James Stewart, Myrna Loy Titolo originale After the Thin Man. Giallo rosa, b/n durata 113′ min. – USA 1936. MYMONETRO Dopo l’uomo ombra * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un cugino della moglie del celebre detective scompare. Le indagini fanno scoprire un retroscena di gozzoviglie nella vita dello sciagurato fatto fuori prima della sua fuga. Chi è stato? 2° film della serie L’uomo ombra, ispirata al romanzo di Dashiell Hammett. Un po’ prolisso, ma ricco di garbo e arguzia come il primo. Nomination all’Oscar per la sceneggiatura, grazie specialmente ai dialoghi scintillanti di Francis Goodrich e Albert Hackett. 3/4 di commedia, 1/4 di giallo. Seguito da Si riparla dell’uomo ombra

After the Thin Man (1936) on IMDb