La serie si sviluppa attorno a due linee temporali: la prima di queste coinvolge due sorelle di 14 anni, Jade e Billie Wesker, che dopo essersi trasferite a New Raccoon City, si rendono conto che il loro padre potrebbe nascondere oscuri segreti che potrebbero distruggere il mondo; mentre la seconda sequenza temporale è ambientata quattordici anni dopo, quando sulla Terra sono rimasti solo 300 milioni di esseri umani, a causa del Virus T.
Coadiuvata dal servo Sandor, la contessa Maria Zaleska, figlia del conte, cerca un rimedio per il suo vampirismo, prima bruciando il corpo del padre e poi rivolgendosi ad uno psichiatra di cui si innamora.
Bella infermiera scopre a sue spese che un giovanotto, ricoverato in coma dopo aver ucciso la madre e il suo amante, possiede poteri telecinetici con cui può uccidere chi gli è antipatico. Poco originale nella storia, con personaggi poco interessanti, giocato sugli effetti speciali e sull’angosciosa claustrofobia dell’immobilità. Premiato al Festival di Avoriaz.
Il botanico Wilfred Glendon (Henry Hull) guida una spedizione tra i monti dell’Himalaya in cerca della “marfisa lupina lumina”, un rarissimo fiore che cresce soltanto nelle notti di luna piena. Lo trova in una valle desolata, ma viene ferito – in modo apparentemente non grave – da una spaventosa creatura dall’aspetto ferino. Tornato a Londra, Glendon trascura gli amici e la moglie Lisa (Valerie Hobson) per dedicarsi allo studio del prezioso reperto, finché viene contattato dal sinistro dottor Yogami (Warner Oland) che lo implora di cedergli la “marfisa” dal cui siero si ricaverebbe un filtro capace di lenire le sofferenze di chi, come lui, è affetto da licantropia.
Joyce Reardon vuole scoprire se la tenuta di Rose Red è veramente infestata dagli spiriti. Peciò invita sei persone, ognuna con poteri paranormali diversi, per cercare di risvegliare le forze soprannaturali apparentemente addormentate.
Un film di Roy Ward Baker. Con Vincent Price, John Carradine, Anthony Steel, Roger Sloman, Fran Fullenwider.Titolo originale The Monster Club. Horror, durata 97 min. – USA, Gran Bretagna 1980. MYMONETRO Il club dei mostri valutazione media: 2,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Tre storie dell’orrore raccontate a uno scrittore in visita a una strana discoteca. Nella prima un cacciatore di vampiri viene trasformato a sua volta in un vampiro. Nella seconda un produttore di horror film dà il ruolo principale a suo padre, vampiro autentico. Nella terza un regista cerca un villaggio per un film del terrore, ma capita in un paese fin troppo adatto.
Giovane scienziato tenta esperimenti di trasporto della materia smaterializzandola all’origine e ricomponendola a destinazione. Usa sé stesso per le prime prove, ma l’intervento accidentale di una mosca lo rende vittima della sua invenzione. Remake di L’esperimento del dottor K (The Fly, 1958) di K. Neumann.La situazione di base è la stessa, aggiornata e più sofisticata, ma gli sviluppi sono radicalmente diversi. Dopo gli anni ’70 l’horror è fondato sul corpo, le sue metamorfosi, i suoi smembramenti, ma nessuno supera Cronenberg in direzione biologica. È il suo film più costoso, e il più ricco per elaborazione formale, ma è anche una commovente storia d’amore. Straordinario Goldblum.
Lovecraft Country – La terra dei demoni (Lovecraft Country) è una serie televisivastatunitense creata da Misha Green. È basata sull’omonimo romanzo di Matt Ruff. È stata trasmessa dal 16 agosto al 18 ottobre 2020 su HBO negli Stati Uniti.
La storia segue un giovane uomo afroamericano che viaggia attraverso gli Stati Uniti segregati negli anni ‘50 alla ricerca del padre scomparso. Apprenderà oscuri segreti che si intrecciano in una città, in cui il famoso scrittore dell’orrore H. P. Lovecraft ha ambientato molte delle sue storie fantastiche.
Molti di noi sono stati affascinati durante l’infanzia dai film horror con Boris Karloff. Sì, parliamo della generazione del bianco e nero, quando l’attore feticcio dei primordi del cinema sonoro, faceva tremare le folle. Oggi, probabilmente, il terrore è un’altra cosa. E’ nel mistero della normalità, della quoidianità, quando qualcuno perde il senno, sebbene per un attimo, e compie una strage. Bersagli di Peter Bogdanovich è un bridge fra i due livelli della paura. Costruito in modo classico, si sviluppa su due strade parallele. La storia di un attore ormai obsoleto (Boris Karloff) convinto ad abbandonare la professione, nonostante un copione interessante propostogli; la vicenda di un figlio di papà, deciso a far incetta di armi per fare fuori una selva di innocenti. E’ lo scontro fra l’orrore fantastico e quello reale. Ciò che vive nella mente e quello che leggiamo quotidianamente sui giornali. Cosa può farci più paura? Bogdanovich crea un link fra passato e futuro, dichiarando l’insostenibilità della società contemporanea e ciò che è nascosto al suo interno. E’ finita l’era dei mostri di fantasia, è iniziata l’era dei mostri reali. Magistrale la sequenza del buio nella stanza di Karloff e in quella del killer (Bobby Thompson). Il terrore oggi, ci dice il regista, è alla luce del giorno, sotto i nostri occhi.
L’immunologo John Beck compie un’escursione all’interno di un’oscura caverna per studiarne l’habitat, ma viene morso da un pipistrello. L’incidente non lo preoccupa più di tanto, almeno fino a quando non si rende conto di aver contratto una sconosciuta infezione che innesca l’incontrollabile e mostruosa mutazione della sua persona.
Un film di Adrian Hoven. Con Erika Blanc, Anton Driffing, Percy Hoven Titolo originale Hexen geschändet und zu Tode gequält. Horror, b/n durata 92 min. – Germania, Francia 1973. MYMONETRO Le streghe nere valutazione media: 1,00 su 1 recensione.
Caccia alle streghe nella Germania del ‘700. Erotismo e sadismo di bassa lega.
A Blackeberg, quartiere degradato alla periferia ovest di Stoccolma, il ritrovamento del cadavere completamente dissanguato di un ragazzo segna l’inizio di una lunga scia di morte. Sembrerebbe trattarsi di omicidi rituali, ma anche c’è anche chi pensa all’opera di un serial killer.Mentre nel quartiere si diffonde la paura, il dodicenne Oskar, affascinato dalle imprese dell’assassino, gioisce segretamente sperando che sia finalmente giunta l’ora della rivalsa nei confronti dei bulletti che ogni giorno lo tormentano a scuola. Ma non è l’unica novità nella sua vita, perchè Oskar ha finalmente un’amica, una coetanea che si è appena trasferita nel quartiere. Presto i due ragazzini diventano più che semplici amici. Ma c’è qualcosa di strano in Eli, dal viso smunto, i capelli scuri e i grani occhi. Emana uno strano odore, non ha mai freddo, se salta sembra volare e, soprattutto, esce di casa soltanto la notte…
Nel misterioso Arboria Institute, una ragazza bella e disturbata è tenuta prigioniera. La sua mente è controllata da una sinistra tecnologia, in attesa della prossima sessione col suo squilibrato analista, il Dr. Barry Nyle…
Conviventi da 3 anni, Katie e Micah traslocano nella villetta di un sobborgo di San Diego. Appassionato di elettronica, Micah compra una telecamera sofisticata con cui vuole scoprire l’origine degli inquietanti rumori notturni che sentono. La casa è abitata da una presenza che “non ha niente di umano”, legata a Katie che conferma: il demone la perseguita, di trasloco in trasloco, da quando aveva 8 anni. Alla 21ª notte s’impossessa di Katie e avviene l’irreparabile. Nato in Israele, l’esordiente Peli, programmatore di videogiochi, gira il film con una squadra di 3 tecnici in 7 giorni del 2006, interamente dentro una casa da lui comprata. Su consiglio di Spielberg che voleva farne un remake con la Dreamworks, la Paramount fiuta l’affare e, dopo avergli cambiato il finale e organizzato una campagna mediatica, lo distribuisce. Sul mercato USA 107 milioni d’incasso e vendite in mezzo mondo. È un thriller rozzo e ripetitivo, falso e scopiazzato. Il suo vero modello è The Blair Witch Project . Distribuito in silenzio e con successo da Filmauro senza divieti ai minori e con attacchi governativi.
It è una miniserie televisiva in due parti del 1990, diretta da Tommy Lee Wallace e tratta dall’omonimo romanzo di Stephen King It Pennywise, una malvagia creatura eterna demoniaca di origini aliene e di età antichissima, si aggira per Derry, una piccola cittadina delMaine, uccidendo periodicamente i bambini che l’abitano. Il mostro non ha una forma reale ma assume l’aspetto delle paure più profonde di ogni individuo, anche se di solito assume la forma di Pennywise, un pagliaccio. Esso si risveglia ogni trent’anni secondo un preciso ciclo, ma nessuno è a conoscenza della sua esistenza tranne sette ragazzini che hanno loro stessi ricevuto attacchi dal mostro. I ragazzini sono i bersagli preferiti di un trio di bulli della loro scuola, a cui fa capo Henry Bowers.
Tolti prologo ed epilogo, il film si svolge sotto terra in un labirinto di grotte, in parte inesplorate, nelle viscere degli Appalachi – catena montuosa di 2500 chilometri parallela alla costa atlantica – dove s’inoltra un gruppo di sei giovani donne, amanti di sport estremi. Nella 1ª parte, senza un nemico né una minaccia, c’è soltanto un luogo buio, infido, umido. Quando le ragazze si smarriscono, lo stress e il panico generano tra loro diffidenza aggressiva. A questo punto appaiono viscide e ostili creature, larve umane che reagiscono con violenza all’intrusione: un bagno di sangue. 2° film dell’ingegnoso Marshall che l’ha anche scritto, è un horror speleologico dai risvolti deliranti e fantastici che sfrutta con efficacia e originalità il fascino angoscioso degli spazi chiusi, distaccandosi nettamente dagli altri esempi anglosassoni del genere nei primi anni 2000.
Un film di Freddie Francis. Con Christopher Lee, Rupert Davies Titolo originale Dracula has risen from the Grave. Horror, durata 92′ min. – Gran Bretagna 1968. MYMONETRO Le amanti di Dracula valutazione media: 1,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Monsignor Muller convince padre Kurt a recarsi al castello del conte Dracula per dimostrargli che, essendo il vampiro morto da un pezzo, non c’è più nulla da temere. Si sbaglia. Uno dei più tediosi Dracula britannici degli anni ’60, nonostante la componente erotica rafforzata e Lee per la 3ª volta nel ruolo del principe delle tenebre.
Un film di Terence Fisher. Con Christopher Lee, Andrew Keir, Barbara Shelley Titolo originale Dracula – Prince of Darkness. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 90′ min. – Gran Bretagna 1965. MYMONETRO Dracula, principe delle tenebre valutazione media: 2,33 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Pur avvertiti, quattro viaggiatori incauti accettano l’ospitalità in un misterioso castello dei Carpazi dove il defunto conte Dracula resuscita e si scatena. 7 anni dopo Dracula il vampiro la Hammer convince Fisher e Lee, riluttanti, a riprendere il personaggio di Stoker, ma la deludente sceneggiatura di Jimmy Sangster li induce a eliminare tutte le battute di Dracula. (E lo scrittore irritato si firma come John Sansom.) Non citato nei titoli di testa, all’inizio appare Peter Cushing come Van Helsing in una sequenza del film precedente che fa da raccordo. Ideologicamente e figurativamente il film è in linea con l’altro, ma gli rimane inferiore. Notevole la sequenza della morte di Dracula nell’acqua gelata.
2002, Kaylie e Timbo hanno all’incirca una decina d’anni e vivono con i genitori in una nuova casa in cui è arrivato uno specchio che sta avendo un pessima influenza sui genitori. 2013, Tim esce da un manicomio dopo 11 anni di terapia per aver ucciso il padre, quando la sorella lo viene a prendere la prima cosa che gli dice è di aver trovato (dopo anni di ricerca) lo specchio in questione e che ora possono mantenere la promessa che si sono fatti 10 anni prima. Il fratello dopo una decade di terapia è convinto di aver ucciso il padre e aver immaginato una storia paranormale per dare un senso all’orrore vissuto, la sorella che invece non ha avuto rapporti con terapeuti è convinta di aver assistito a fatti paranormali e che alla fine non sia stato Tim ad uccidere il padre ma una forza oscura. E ora vuole trasformare la presenza predatrice in preda.
Tratta da un romanzo di Tiziano Sclavi, il creatore di Dylan Dog, l’azione si svolge prevalentemente in un universo parallelo, quello dell’immaginario cimitero di Boffalora (Milano) dove, con un aiutante muto, il becchino Francesco DellaMorte si dedica a uccidere i morti che si levano dalle tombe, aggressivi e affamati di carne umana (viva). La situazione si complica con l’entrata in scena di tre donne malefiche (tutte interpretate dalla Falchi). In altalena tra cinismo beffardo e malinconia romantica, con tensioni metaforiche e ripetute citazioni (Welles, Magritte, Böcklin), il film ha almeno due momenti da citare (il centauro che ritorna; il finale nel tunnel), attori scelti con intelligenza, immaginose scenografie di Antonello Geleng, sapienti effetti speciali di Sergio Stivaletti.
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