Category: Horror


Regia di Terence Fisher. Un film con Christopher LeePeter CushingHazel CourtRobert Urquhart. Titolo originale: The Curse of Frankenstein. Genere Horror – Gran Bretagna1957durata 83 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,61 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Rifacimento del celebre Frankenstein di James Whale del 1932: il barone Frankenstein compie tremendi esperimenti su cadaveri, finché il gioco gli sfugge di mano.

The Curse of Frankenstein (1957) on IMDb

Regia di Mel WellesErnest von Theumer. Un film con Joseph CottenRosalba NeriMickey HargitayPaul MüllerPeter WhitemanHerbert FuxCast completo Genere Horror – ItaliaUSA1971durata 92 minuti.

Il barone Frankenstein (Cotten) sta tentando di infondere vita ad un corpo artificiale ricostruito in laboratorio. Ad aiutarlo nell’impresa ci sono la figlia Tania (Rosalba Neri), da poco tornata al castello dopo essersi laureata a pieni voti in medicina, e l’assistente Charles Marshall (Muller). L’operazione ha successo ma la creatura, alla quale è stato trapiantato un cervello anormale, si ribella allo scienziato.

Lady Frankenstein (1971) on IMDb

Regia di Terence Fisher. Un film con Peter CushingSusan DenbergThorley WaltersRobert MorrisDuncan LamontCast completo Titolo originale: Frankenstein Created Woman. Genere Horror – Gran Bretagna1967durata 92 minuti. – MYmonetro 2,84 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Tre loschi individui uccidono un taverniere e lasciano che venga giustiziato al loro posto un innocente. La fanciulla che lo amava si uccide; interviene il dottor Frankenstein che ricostruisce il corpo della ragazza nel quale trapianta il cervello dell’amato

Frankenstein Created Woman (1967) on IMDb

Distruggete Frankenstein. Restaurato in HD (DVD) - DVD - Film di Terence  Fisher Fantastico | IBSUn film di Terence Fisher. Con Peter Cushing, Simon Ward, Freddie Jones, Veronica Carlson, Thorley Walters. Titolo originale Frankenstein Must Be Destroyed!. Horror, Ratings: Kids+13, durata 101′ min. – Gran Bretagna 1969. MYMONETRO Distruggete Frankenstein * * - - - valutazione media: 2,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il barone Frankenstein prosegue i suoi esperimenti sul cervello umano. Per procurarsi la “materia prima” non esita a uccidere e a servirsi, col ricatto, del giovane direttore di un manicomio. Maestro dell’horror, Fisher ha resuscitato i vecchi mostri (Dracula, Frankenstein, l’Uomo Lupo, Jekyll) rinnovandoli con il colore. Il suo humour ha fatto il resto. Divertente. È il suo 4° Frankenstein.

Frankenstein Must Be Destroyed (1969) on IMDb

Un film di Terence Fisher. Con Peter Cushing, Eunice Gayson, Francis Mathews, Michael Gwynn, Oscar Quitak, John Welsh, Lionel Jeffries.Titolo originale The Revenge of Frankestein. Horror,Ratings: Kids+13, durata 89 min. – Gran Bretagna 1958. MYMONETRO La vendetta di Frankenstein * * 1/2 - - valutazione media: 2,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Sfuggito al capestro grazie all’aiuto di Karl, un povero storpio al quale ha promesso un nuovo corpo, il barone Victor Frankenstein si rifugia a Carlsbruck dove, sotto l’identità del dottor Stein e con l’assistenza del giovane Hans Kleve, prende a lavorare nell’ospedale cittadino. I numerosi pazienti – per lo più povera gente abbandonata a se stessa – gli forniscono abbondanza di “materia prima” per continuare gli esperimenti, e lo scienziato si accinge a ricostruire il corpo per Karl in un laboratorio segreto. L’operazione ha successo, ma la creatura, accidentalmente liberata da un’infermiera, è aggredita da un custode e riporta una grave ferita che la rende furiosa. Il mostro assale il suo creatore rivelandone a tutti l’identità e Frankenstein, tentata invano la fuga, è circondato dalla folla degli inferociti internati dell’ospedale. Kleve riesce a sottrarre lo scienziato morente e, ricostruito un corpo somigliantissimo a quello del barone, vi trapianta il cervello del moribondo… Tempo dopo, a Londra, un dottore comincia a farsi notare nell’ambiente scientifico: il suo nome è Franck, ma le sue sembianze ed il suo cervello sono quelli di Victor Frankenstein.
Jimmy Sangster e Terence Fisher continuano a alimentare la leggenda di Frankenstein senza preoccuparsi delle origini letterarie del personaggio. Per la seconda volta l’ottimo Peter Cushing ritrae il protagonista come una mente geniale ma egocentrica, che sacrifica ogni ragione etica ad un frainteso traguardo scientifico, riconducibile in realtà alla gloria e al successo personale. La creatura, interpretata da Michael Gwynn, è soltanto l’elemento necessario per sviluppare la storia verso un’inedita, originale conclusione: quel significativo ultimo scambio di corpi e cervelli che salda indissolubilmente l’identità del barone con quella della sua creatura. Prodotto da Michael Carreras e inizialmente progettato con il titolo “The Blood of Frankenstein”, il film è il sequel della Maschera di Frankenstein.

The Revenge of Frankenstein (1958) on IMDb
Locandina La rivolta di Frankenstein

Un film di Freddie Francis. Con Peter CushingDuncan LamontPeter Woodthorpe, Kiwi Kingston, Sandor ElésKaty Wild. continua» Titolo originale The Evil of FrankensteinHorror,durata 89 min. – Gran Bretagna 1964.

Costretto ad abbandonare un’Inghilterra fin troppo sospettosa sulla natura delle sue ricerche, il barone Victor Frankenstein fa ritorno dopo 10 anni a Karlstadt, ma solo per scoprire che il suo castello è stato distrutto e il laboratorio, in parte, saccheggiato. Il suo sconforto si mitiga soltanto quando una giovane mendicante muta lo guida tra i monti fino ad caverna nella quale è custodito in un blocco di ghiaccio il corpo della sua creatura: deciso a riprendere gli esperimenti, Frankenstein lavora nuovamente sul mostro. Ad aiutarlo, questa volta, è l’equivoco Zoltan, un mesmerista espulso da Karlstadt, che, in realtà, intende servirsi dell’uomo artificiale per compiere sanguinose vendette contro i notabili della città.
La terza avventura del Frankenstein della Hammer non presenta spunti particolarmente interessanti: i momenti migliori del film vanno ricercati nelle scenografie gotiche del castello diroccato e nella descrizione del laboratorio che sembra voler gareggiare, in fatto di strumentazioni e di macchinari, con quelli della migliore tradizione Universal. Peter Cushing, nel ruolo del protagonista, è a tratti più umano del solito. La creatura, pesantemente truccata da Roy Ashton, è impersonata dal wrestler australiano Kiwi Kingston.Nella versione distribuita alla televisone americana nel 1968, la NBC aggiunse le sequenze nelle quali la ragazza muta, ancora bambina, incontra per la prima volta il mostro di Frankenstein.

The Evil of Frankenstein (1964) on IMDb
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Un film di Roy William Neill. Con Lon Chaney jrPatric KnowlesBela LugosiIlona MasseyDwight Frye. continua» Titolo originale Frankenstein Meets the Wolf ManHorrorb/n durata 72 min. – USA 1943.

Il cadavere di Larry Talbot, il famigerato licantropo, torna in vita, resuscitato, accidentalmente da due profanatori di tombe. Consapevole, nei momenti di lucidità, del tragico destino che lo perseguita, Talbot, dopo aver invano cercato aiuto presso la clinica del dottor Mannering, raggiunge il castello di Henry Frankenstein nella speranza di ottenere da lui un rimedio contro la licantropia. Ma la sorte gli è avversa: Frankenstein è morto poche ore prima, ed egli può, adesso, soltanto sperare che i suoi diari contengano l’indicazione per l’antidoto. Nei pressi del castello, l’Uomo Lupo scopre il corpo del mostro creato da Frankenstein e, liberandolo dal ghiaccio che lo ha preservato, lo rianima. Quando la gente del vicino villaggio si mette in allarme per la presenza delle due mostruose figure, Manning accorre e insieme ad Elsa, figlia di Frankenstein, riattiva l’antico laboratorio con il proposito di sottrarre loro l’energia vitale. L’operazione, tuttavia, ottiene l’effetto contrario: l’Uomo Lupo e la Creatura, più furiosi che mai, si accaniscono l’uno contro l’altro, rimanendo, infine, travolti dal crollo di una diga che distrugge il sinistro castello. Scritto dall’inventivo Curt Siodmak e diretto con buon ritmo da Roy William Neill (lo stesso regista al quale si deve la lunga serie di Sherlock Holmes interpretata da Basil Rathbone), il film continua la saga del mostro di Frankenstein e si presenta, insieme, come sequel dell’Uomo Lupo (The Wolf Man) del 1941. La Universal sperimenta per la prima volta la formula del film con più mostri, scommettendo sulla presenza carismatica di Lugosi, sulla crescente popolarità di Chaney Jr. e su uno stuolo di eccellenti caratteristi. Nell’interessante saggio sul cinema horror, “The Monster Show”, David J. Skal ricorda come i recensori del tempo abbiano intravisto nel film, più o meno scherzosamente, una parabola degli anni di guerra: l’immaginaria regione di Visaria, nella quale la storia è ambientata, sarebbe una chiara allusione alla Germania e la rediviva creatura di Frankenstein simboleggerebbe il riaffiorare delle mai sopite spinte irrazionalistiche e violente del nazionalismo. La stessa composizione grafica dei nomi dei due mostri che campeggia nei manifesti originali – “Frankenstein” e “Wolf Man” – sembra ricordare la natura meccanica del primo e quella animalesca del secondo e sarebbe “…un commento adeguato, pur se involontario, alle contraddizioni della moderna tecnologia bellica…” che vede il furore primordiale incanalato in una macchina da guerra perfetta. Bela Lugosi interpreta, finalmente, la creatura di Frankenstein, ma la sua prova è mortificata dalla produzione che in sede di montaggio – per snellire la frenetica avventura e, soprattutto, spinta da una sfavorevole anteprima – taglia gran parte dei suoi primi piani e tutte le sue battute: per ironia della sorte, l’attore che aveva rifiutato il ruolo del personaggio nel Frankenstein del 1931 perché concepito privo della parola, se lo ritrova, a prodotto finito, imprevedibilmente muto. Per Lugosi si tratta dell’ultimo lavoro presso la Universal e per Dwight Frye uno degli ultimi film: Frye – che continua a dividersi tra gli studi cinematografici e l’ufficio di progettista aeronautico – muore pochi mesi dopo stroncato da infarto. Notevoli, come sempre, gli effetti ottici di John P. Fulton e l’elaborato trucco di Jack Pierce che rendono impressionante (per quegli anni) la metamorfosi di Talbot in licantropo.

Frankenstein Meets the Wolf Man (1943) on IMDb
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Un film di Searle Dawley. Con Charles OgleMary FullerAugustus PhillipsHorrorb/n durata 14′ min. – USA 1910.

Quando uscì, Frankenstein fu accolto con favore dalla critica, ma il pubblico lo dimenticò rapidamente, finché negli anni Sessanta, pur risultando perduto, tornò a far notizia in quanto costituiva la prima versione cinematografica del romanzo di Mary Shelley. Nel 1980 aveva raggiunto una notorietà tale da essere incluso – unico titolo risalente all’epoca dei nickelodeon – nella lista dei film “più ricercati” dell’American Film Institute.In realtà una copia nitrato di Frankenstein esisteva nella collezione di Alois F. Dettlaff, che aveva iniziato a raccogliere pellicole infiammabili sin dal 1928. Egli aveva acquisito il film di Dawley da un ambulante del circuito regionale negli anni Cinquanta. Per trent’anni archivi e privati vari tentarono di raggiungere con lui un accordo per ottenere l’accesso al film (che negli anni Settanta egli stesso aveva trasferito su acetato 35mm). Pur avendo organizzato qualche proiezione locale e permesso la distribuzione di brevi estratti e di copie video protette, Dettlaff non rese il film disponibile su più vasta scala se non nel 2002, quando lo pubblicò privatamente su DVD. Se il trucco di Charles Ogle sembra ispirato ai vari allestimenti teatrali ottocenteschi di questo soggetto, l’adattamento di Dawley si rifà a E.T.A. Hoffmann e al Dr. Jekyll and Mr. Hyde portato sulle scene da Richard Mansfield.Il mostro è presentato come un classico doppelgänger, che riflette “il male nella mente di Frankenstein”, ossessionando il suo creatore. Gli effetti speciali impiegati nella scena della creazione sono indubbiamente notevoli, ma le immagini riflesse nello specchio che si vedono nel finale e che anticipano le varie versioni di Der Student von Prag (Lo studente di Praga), sono forse ancor più significative. – Richard Koszarski

Frankenstein (1910) on IMDb

La figlia di Frankenstein (1958) | FilmTV.itUn film di Richard Cunha. Con John Ashley, Sandra Knight, Donald Murphy, Felix Locher, Sally Todd. Titolo originale Frankenstein’s Daughter. Avventura, durata 85 min. – USA 1958. MYMONETRO La figlia di Frankenstein * * - - - valutazione media: 2,00 su 1 recensione.

L’anziano professor Morton sta elaborando una terapia contro l’invecchiamento dei tessuti e confida ardentemente sulla collaborazione di Oliver, uno studente che si mostra particolarmente attento e sollecito. Il buon Morton non sa che il giovanotto è, in realtà, il pronipote del famigerato barone Frankenstein, e che la sua devozione nasconde il proposito di riutilizzare gli insegnamenti ricevuti nel nefasto tentativo di dar vita ad un corpo artificiale ricostruito segretamente in laboratorio. Avendo necessità di cadaveri per realizzare la sua creatura, Oliver svia i sospetti della polizia somministrando a Trudy, l’ignara nipote di Morton, un siero che, periodicamente, ne altera spaventosamente le sembianze e la personalità. Raggiunto lo scopo di dar vita al mostro – un grottesco simulacro di donna – Oliver mette in atto un piano per sbarazzarsi dei padroni di casa, ma Johnny Bruder, fidanzato di Trudy, interviene appena in tempo per evitare il peggio.
Mediocre sotto tutti i punti di vista, il film conferma le limitate capacità di Richard E. Chuna, regista di pellicole come Giant from the Unknown e Missile to the Moon. Gli interpreti fanno del loro meglio per non sprofondare nel ridicolo, ma l’intreccio, simile a quello della Figlia del dottor Jeckyll, non regala alcuna emozione e i due mostri – incredibilmente brutti e goffi – non possono invocare alcuna clemenza.Titoli alternativi: La hija de Frankenstein, La fille de Frankenstein, She Monster of the Night.

Frankenstein's Daughter (1958) on IMDb
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Un film di Jimmy Sangster. Con Jon Finch, Ralph Bates, Kate O’Hara, Joan Rice, Kate O’Mara.titolo originale The Horror of Frankenstein. Horror, durata 95 min. – Gran Bretagna 1970.MYMONETRO Gli orrori di Frankenstein * 1/2 - - - valutazione media: 1,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il protagonista di questa nuova puntata della saga di Frankenstein prodotta dalla Hammer, oltre ad essere uno scienziato criminale è anche un parricida. Per non essere intralciato nei suoi progetti, Victor Frankenstein uccide il padre, ne eredita il patrimonio, completa gli studi di medicina a Vienna e, una volta tornato in patria, inizia la costruzione di un uomo artificiale che dovrebbe rivoluzionare le leggi dell’anatomia e della filosofia. Procuratosi membra e cervello da cadaveri diversi, per assemblare la creatura, ed accesa in lei la scintilla della vita, Victor, però, si accorge di aver generato un essere spaventoso ed è ben presto costretto ad uccidere amici e colleghi per sviare i sospetti della polizia. Quando, infine, sta per essere smascherato, la provvidenziale scomparsa del mostro – dissoltosi accidentalmente in una vasca ricolma di acido – lo scagiona da qualsiasi accusa.
Apprezzato sceneggiatore, Jimmy Sangster si cimenta nella regia con questa pellicola che, secondo le intenzioni della Hammer, doveva rinnovare il fanta-horror portandolo più vicino ai gusti delle nuove generazioni, poco propense ormai ad accettare le ripetitive riletture dei classici e più sensibili alla parodie. Ma il film si rivela un flop tanto sotto il profilo narrativo quanto da un punto di vista stilistico. La vicenda raccontata è banale – appena sostenuta da un’accentuata dose di cinismo – e la regia sembra più vicina alla tecnica televisiva che a quella cinematografica. The Horror of Frankenstein testimonia l’inaridimento di un filone che aveva avuto successo presso il pubblico e richiamato – nel bene o nel male – l’attenzione della critica. L’assenza di Peter Cushing, attore deputato al ruolo di Frankenstein, si fa notare, anche se Ralph Bates ce la mette tutta per fare buona figura.La “Creatura” è interpretata da David Prowse, il cui nome resterà poi associato con il personaggio di Darth Vader di Guerre Stellari.

The Horror of Frankenstein (1970) on IMDb

FRANKENSTEIN DI MARY SHELLEY - Spietati - Recensioni e Novità sui FilmUn film di Kenneth Branagh. Con Robert De Niro, Kenneth Branagh, Helena Bonham Carter, Tom Hulce, Hugh Bonneville. Titolo originale Mary Shelley’s Frankenstein. Horror, Ratings: Kids+16, durata 128′ min. – USA 1994. MYMONETRO Frankenstein di Mary Shelley * * * - - valutazione media: 3,35 su 14 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dopo aver prodotto e diretto nel ’92 Dracula di Bram Stoker, la Zoetrope di F.F. Coppola affida la regia a Branagh di questa ennesima versione del romanzo Frankenstein ovvero il Prometeo moderno (1818). Branagh riprende la struttura a scatole cinesi che inizia e si chiude tra i ghiacci del Circolo Polare Artico:la storia del barone Victor Frankenstein che, ribellandosi alla morte della madre, studia. come riportare in vita i morti e “crea” un mostruoso essere che, respinto dal suo creatore, si vendica sino al tragico epilogo, è fedele al romanzo e ne sviluppa e approfondisce alcuni aspetti: il superomismo del barone; i suoi rapporti con la cugina Elisabetta; la problematica della bioetica e del trapianto di organi. Branagh ha fatto un’opera ricca, frenetica, ridondante in cui, forse per la prima volta, il protagonista assoluto è lo scienziato e non la sua creatura. Ma De Niro ha saputo magistralmente infondere al suo mostro solitudine, dolore, cattiveria come reazione al rifiuto.

 Frankenstein di Mary Shelley
(1994) on IMDb

Un film di James Whale. Con Walter Brennan, John Carradine, Boris Karloff, Colin Clive, Valerie Hobson. Titolo originale The Bride of Frankenstein. Horror, b/n durata 80 min. – USA 1935. MYMONETRO La moglie di Frankenstein * * * 1/2 - valutazione media: 3,63 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il barone Frankenstein, tormentato dall’idea di aver inventato un mostro, decide di partire con la moglie, ma il dr. Pretorius lo costringe a un altro esperimento: creare un essere di sesso femminile. Quattro anni dopo il celebre Frankenstein (1931), la Universal decise di dargli un seguito. Il risultato è ottimo, secondo molti, persino migliore del precedente per l’armonia tra i vari contributi: una sceneggiatura che accentua gli aspetti umani e patetici del “mostro”; la raffinata messinscena di Whale; la bellezza dei trucchi di Jack Pierce; gli effetti speciali di John Fulton; la bravura degli interpreti. Circola un’edizione di 75′ senza il prologo con Byron e Mary Shelley e la scena in cui il mostro uccide il borgomastro. Rifatto 50 anni dopo come La sposa promessa . Seguito da Il figlio di Frankenstein .

 La moglie di Frankenstein
(1935) on IMDb
Frankenstein - Film (1931) - MYmovies.it

Un film di James Whale. Con Colin Clive, Mae Clarke, John Boles, Boris Karloff, Edward Van Sloan. Horror, b/n durata 71 min. – USA 1931. MYMONETRO Frankenstein * * * * - valutazione media: 4,14 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dal romanzo Frankenstein o il Prometeo moderno (1818), di Mary Wollstonecraft Shelley e da un adattamento teatrale (1927) di Peggy Webling. Nel suo laboratorio tra le montagne svizzere, all’inizio dell’Ottocento, il medico barone Henry Frankenstein riesce a creare un essere vivente mettendo insieme pezzi di cadaveri umani, ma la “creatura”, sobillata da un servo, si ribella e compie involontariamente alcuni crimini. Braccato dagli abitanti del villaggio, si rifugia in un mulino al quale la folla dà fuoco. Prodotto da Carl Laemmle Jr. per la Universal, il film cancella quasi completamente le tracce della mediazione teatrale grazie alla sceneggiatura e soprattutto alla regia inventiva e figurativamente raffinata dell’inglese Whale. Oltre a lasciare il suo segno sul copione (è sua l’idea del mulino), scelse il compatriota Karloff per la parte del mostro e ne affidò il trucco a Jack Pierce. Il suo modo fluido di far muovere la cinepresa (fotografia di Arthur Edeson), insolito nel 1931, che valorizza le scenografie e i comportamenti dei personaggi e crea un’atmosfera di morbosa suggestione, impressionò il pubblico e sottrasse il film all’usura del tempo. Numerose le sequenze da citare: i funerali d’apertura; la nascita della “creatura” con il suo motivo ascensionale; l’incontro con la bambina; la folla dei contadini con le fiaccole; l’incendio conclusivo. Come nel romanzo della Shelley, la colpa (il peccato) di Frankenstein non è di aver sfidato Dio nel creare la vita, ma nell’emularlo e nel competere con lui come padrone assoluto della “creatura”. Lo dimostra la delicata sequenza in cui nella camera dove il suo creatore l’ha rinchiuso penetra un raggio di sole, accolto dal “mostro” con un mezzo sorriso. Immediatamente Frankenstein gli toglie la luce ossia, simbolicamente, ogni conoscenza che non venga da lui. Il vero crimine di Frankenstein è contro la società. Karloff apparve in altri 4 film del ciclo, il primo dei quali (e il migliore) è La moglie di Frankenstein (1935) diretto da Whale, mentre in House of Frankenstein (1944) e in Frankenstein 70 (1958) fa la parte del barone. Nel 1987 fu restaurato in un’edizione di qualche minuto più lunga che fu distribuito negli USA in home video.

 Frankenstein
(1931) on IMDb

Regia di Roman Polanski. Un film con Johnny DeppLena OlinEmmanuelle SeignerFrank LangellaJames RussoBarbara JeffordCast completo Titolo originale: The Ninth Gate. Genere Horror – FranciaSpagna1999durata 132 minuti. – MYmonetro 2,92 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dean Corso, esperto di libri antichi, è assunto dal collezionista Boris Balkan, studioso di occultismo che possiede una copia del volume Le nove porte del regno delle tenebre (1666), scampata ai roghi dell’Inquisizione. Ne esistono altre due e sospetta che una delle tre sia falsa. Quale? Il viaggio-inchiesta che porta Corso da New York in Europa è funestato da segni inquietanti e morti misteriose. Dal romanzo El Club Dumas (1993) di Arturo Pérez-Reverte, adattato con Enrique Urbizu e John Brownjohn, è derivato un film polanskiano a 18 carati. Storia di una investigazione (forse l’unica sullo schermo) imperniata su un libro e impregnata di soprannaturale, è un film laico sulla falsità delle apparenze e delle credenze che non si preoccupa più di tanto di prendere le distanze dalla sua materia perché “preferisce la reticenza, l’affidarsi all’intelligenza dello sguardo più che alla visione” (G. Cremonini). Tolto il debole finale, la costruzione narrativa è ingegnosa.

 La nona porta
(1999) on IMDb

Un film di Pupi Avati. Con Gianni Cavina, Lino Capolicchio, Giulio Pizzirani, Francesca Marciano, Bob Tonelli. Giallo, durata 110′ min. – Italia 1976. MYMONETRO La casa dalle finestre che ridono * * * - - valutazione media: 3,26 su 64 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Agli inizi degli anni ’60, in un paese della Bassa Ferrarese arriva un giovane restauratore per ripristinare un affresco sulla morte di San Sebastiano, dipinto da un artista locale naïf e un po’ folle, morto suicida trent’anni prima. Si trova coinvolto in una bieca atmosfera e, dopo morti violente e colpi di scena, scopre a sue spese una orribile verità. 5° film del bolognese P. Avati e il 1° prodotto da lui con l’A.m.A. (in società con il fratello Antonio e Gianni Minervini), scritto con Gianni Cavina, Maurizio Costanzo e il fratello, è un noir padano che sconfina nell’horror con qualche facile effettaccio. Narrativamente sconnesso, conta per il senso del paesaggio, il gusto della dismisura, l’inclinazione al grottesco, la direzione degli attori, la cura dei particolari. Premio della Critica al festival du Film Fantastique di Parigi 1979.

The House with Laughing Windows (1976) on IMDb

Un film di Robert Wiene. Con Conrad Veidt, Werner Krauss, Friedrich Feher, Lil Dagover Titolo originale Das Kabinett des Dr. Caligari. Horror, Ratings: Kids+16, b/n durata 65′ min. – Germania 1920. MYMONETRO Il gabinetto del dottor Caligari [1] * * * * 1/2 valutazione media: 4,52 su 15 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nella cittadina tedesca di Holstenwall intorno al 1830 il dottor Caligari esibisce in un baraccone da fiera il sonnambulo Cesare, inconsapevole esecutore dei suoi delitti. Lo studente Franz scopre che Caligari è il direttore di un manicomio e lo smaschera. In una sequenza finale, ambientata nel manicomio, si viene a sapere che Franz è pazzo e che tutto il racconto è frutto di una sua ossessione. Responsabile della scelta, per le scene (tutte dipinte) e i costumi, dei pittori Walter Reimann, Walter Röhrig e dell’architetto Herman Warm e del regista Wiene (che sostituì Fritz Lang), il produttore Erich Pommer aggiunge il finale (e il prologo) alla sceneggiatura di Carl Mayer e Hans Janowitz. I due protestarono perché l’espediente contraddiceva le loro intenzioni satiriche contro l’autoritarismo prussiano che tende a trasformare gli uomini in automi. Opera espressionistica per eccellenza, capolavoro del muto di straordinaria influenza sul cinema successivo, è probabilmente il 1° film di culto della storia del cinema, il 1° film horror di valore e il 1° a proporre la teoria che il terrore psicologico può essere spaventevole quanto quello fisico. Oltre alla sua forza claustrofobica figurativa – frutto di un coerente apporto di scene, costumi, illuminazione, recitazione – che crea un mondo di caos, paura, incomunicabilità, il film è assai moderno nella sua tematica per l’intersecazione dei suoi livelli di realtà e l’ironica ambiguità del suo scioglimento. Intitolato Dott. Calligari (con 2 elle!) ottenne il nulla osta il 30-1-1924. Annullato dalla censura il 4-2, ripristinato il 4-9 e definitivamente vietato per decreto ministeriale il 14-12-1924.

 Il gabinetto del dottor Caligari
(1920) on IMDb

Titolo originale: Lèvres de sang Anno: 1975 Genere: horror (colore) Regia: Jean Rollin Cast: Jean-Loup PhillippeAnnie BelleNathalie PerreyCatherine CastelMarie-Pierre CastelSerge RollinPaul BiscigliaWilly BraqueClaudine Beccarie

Frederick vede una fotografia di un castello sul mare in rovina, che fa scattare uno strano ricordo d’infanzia. Quindi intraprende una strana ricerca per trovare il castello e la bella donna che ci vive.

Lips of Blood (1975) on IMDb

Requiem pour un Vampire ( inglese : Requiem for a Vampire , noto anche come Caged Virgins ) è un film horror / fantasy erotico del 1971 diretto da Jean Rollin.

Due donne vestite da pagliacci e un autista vengono inseguiti per la campagna, per ragioni sconosciute. Mentre l’uomo guida, le donne sparano ai loro inseguitori. Quando l’uomo viene colpito, le donne sono costrette a bruciare l’auto con il suo corpo all’interno e una volta tolti i costumi, corrono attraverso una foresta, e poi un cimitero, in cui una delle donne, Michelle, è quasi sepolta viva. Attraversando un campo, arrivano all’esterno di un castello gotico.

Requiem for a Vampire (1972) on IMDb

Il terrore sorge dalla tomba (DVD) - DVD - Film di Carlos Aured Giallo | IBSUn film di Carlos Aured. Con Paul Naschy, Emma Cohen, Victor Alcazar, Helga Liné Horror, durata 95 min.

Alarico de Marnac, nobile che vive nella Francia del XV secolo, appassionato di occultismo, è accusato di una serie di crimini orrendi, quali l’aver praticato messe nere, di mangiare carne umana e di bere sangue. Il nobile, accusato dei misfatti anche dal fratello, viene condannato ad essere decapitato cosa che avviene in una foresta, non prima che il nobile abbia maledetto i presenti e le generazioni future.

Classico horror-omnibus di stampo spagnolo ben interpretato da Paul Naschy, che pure è responsabile della sceneggiatura. Si comincia con un buon incipit medievale (chiuso con inevitabile supplizio dei condannati) per proseguire ai tempi nostri con inevitabile possessione e vendetta da parte dei discendenti i giustiziati. Ottima la regia del veterano Carlos Aured, già distintosi (all’epoca) per avere siglato l’interessante El Retorno de Walpurgis (1973), riuscendo a conferire un taglio dignitoso nonostante fosse il settimo capitolo dedicato alle gesta licantropiche di Waldemar Daninsky.

Horror Rises from the Tomb (1973) on IMDb

Regia di Lars von Trier. Un film con Willem DafoeCharlotte Gainsbourg. Titolo originale: Antichrist. Genere Horror, – DanimarcaGermaniaFranciaItaliaSveziaPolonia2009durata 100 minuti. Uscita cinema venerdì 22 maggio 2009 distribuito da Lucky Red. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 18 – MYmonetro 2,48 su 22 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Poiché von Trier ha tra i suoi modelli Bergman, oltre a Tarkovskij cui dedica il film, diciamo che questo suo Scene da un matrimonio è discutibile sin dal titolo. Diviso in 6 capitoli: “Prologo”, “La paura”, “La pena”, “La disperazione”, “I 3 mendicanti”, “Epilogo”. L’ha ideato, scritto e diretto come terapia per uscire da una grave depressione. 2 personaggi in scena (anzi nel bosco) più 1. Lei è fuori di testa dopo aver visto, durante un coito, il suo piccolo Nic cadere dalla finestra della loro casa in città. Per curarla il marito psichiatra la porta in una capanna in mezzo a una foresta. Oltre a quella del sesso, esistono altre 2 pornografie, fondate sulla violenza e sull’imbecillità. Qui sono caoticamente fuse tutte e 3. Che cosa si proponeva l’autore con questo eurofilm dell’horror genitale, osceno e ossessivo, iperbolico e monocorde: scandalizzare il pubblico borghese? Spacciare il proprio forsennato formalismo per un discorso etico, simbolico, allegorico? Ostentare la propria misoginia? Sadicamente sottoporre a una performance estrema i 2 attori che, d’altronde, gareggiano in ardimento mimico-recitativo? Musica: G.F. Händel. Distribuzione: Lucky Red.

Antichrist (2009) on IMDb