Un Serie TV di Silvio Maestranzi. Con Sergio Fantoni, Paola Pitagora, Lilla Brignone Formato Serie TV, Giallo, , numero episodi: 3. – Italia 1976.
Accusato di aver sottratto danaro dalla banca presso la quale lavora, un uomo (che effettivamente ha rubato per procurarsi la somma necessaria a curare la moglie gravemente malata) si uccide al termine di un drammatico interrogatorio condotto con l’ausilio della macchina della verità inventata dal dottor Thomas Norton. Il tragico gesto riaccende nell’opinione pubblica il dibattito sulla liceità dei metodi impiegati dalla polizia e getta nel dubbio lo scienziato che si sente indirettamente responsabile dell’accaduto. Ma a turbare ulteriormente il lavoro di Norton è l’inspiegabile omicidio della signora Sills, sua vicina di casa, che qualcuno ha sorpreso proprio nel suo laboratorio mentre egli era assente. Il delitto è avvenuto dopo che Norton ha scoperto casualmente che una pianta ornamentale donatagli dalla donna reagisce agli stimoli della macchina della verità fino a far registrare inequivocabili indizi di una sensibile attivita emotiva… Sarà proprio questa misteriosa “traccia verde” a smascherare l’assassino e a svelare le sue vere intenzioni. La traccia verde è un “giallo” piuttosto farraginoso e appesantito da troppi personaggi, che tentenna tra mystery e fantascienza nel tentativo di incuriosire e riuscir gradito al maggior numero di telespettatori. Lo spunto ricorda vagamente il romanzo di Gilda Musa “Giungla domestica” anche se l’argomento si ispira in maniera esplicita agli studi di Cleve Backster, che fu tra i primi sostenitori della realtà oggettiva, scientificamente sperimentabile, della percezione extra-sensoriale del mondo vegetale.
Category: Giallo
Regia di Robert Altman. Un film Da vedere 1998 con Tom Berenger, Robert Duvall, Kenneth Branagh, Daryl Hannah, Embeth Davidtz, Robert Downey Jr.. Cast completo Titolo originale: The Gingerbread Man. Genere Giallo – USA, 1998, durata 115 minuti. – MYmonetro 3,32 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
A Savannah (Georgia) un avvocato di successo (Branagh) passa un’imprudente notte d’amore con una cameriera (Davidtz), si lascia coinvolgere nella vita di lei e negli ambigui rapporti con il padre (Duvall), mette a repentaglio reputazione e figli, aggredisce, uccide finché scopre di essere stato usato. Da un soggetto originale di John Grisham, sceneggiato con uno pseudonimo (Al Hayes) dietro il quale probabilmente si nasconde il regista. Storia di una rovinosa deriva, iniziata quasi casualmente, il film s’ingorga e perde tensione nella parte finale dello svelamento, ma rimane degno di Altman per le qualità stilistiche di atmosfera (il tifone Geraldo che incombe), descrizione ambientale (il profondo Sud nella fotografia di Changwei Gu), definizione psicologica dei personaggi, rinuncia agli effetti, sotterranea ironia nel raccontare la sproporzione tra causa ed effetti. Il “gingerbread” del titolo è un biscotto allo zenzero che, secondo una filastrocca, fugge per non farsi cucinare e mangiare.
Melissa è uno sceneggiato televisivo italiano del 1966 suddiviso in sei puntate su sceneggiatura e regia televisiva di Daniele D’Anza.È stato trasmesso sul Secondo Programma (l’odierna Rai 2) dal 23 novembre al 28 dicembre 1966
L’Ispettore Cameron di Scotland Yard assume le indagini dell’omicidio di Melissa Forster, il cui cadavere viene rivenuto a Regent’s Park con indosso gioielli e pelliccia. Guy Forster, scrittore e marito della vittima, diventa subito il primo sospettato: si trova a pochi passi da dove è avvenuto il delitto, afferma di essere lì per riportare, su richiesta della moglie, la borsetta dimenticata a casa ma che viene ritrovata accanto a Melissa, non sa come la moglie abbia acquistato gioielli così preziosi, non ha alcun alibi essendo rimasto a casa mentre la moglie si recava a una festa. Ad appesantire la sua posizione le dichiarazioni degli amici: il festeggiato Don Page, famoso campione automobilistico, e i signori Hepburn che stavano accompagnando Melissa alla festa prima di farla scendere affinché lei potesse tornare a casa a recuperare la borsetta, dichiarano tutti di aver telefonato a casa Forster senza aver ricevuto risposte ben prima di quando Guy dichiara di essere uscito.
Un film di Jean-Luc Godard. Con Claude Brasseur, Nathalie Baye, Johnny Hallyday, Alain Cuny, Julie Delpy. continua» Drammatico, durata 95 min. – Francia 1985.
Diversi e originali personaggi e le loro intricate vicende sfilano in un grande albergo di Parigi. Zio e nipote investigatori cercano di far luce su un vecchio delitto, una coppia in crisi deciderà di separarsi, un vecchio mafioso sceglierà di ritirarsi, un impresario di boxe lascerà libero il suo pugile suonato. Ma una morte violenta e casuale arriva, inaspettatamente per alcuni. Opera minore di Godard con la rockstar francese Halliday.
Regia di Claude Chabrol. Una serie Da vedere 1986 con Jean-Claude Brialy, Bernadette Lafont, Jean Poiret, Jean-Luc Bideau, Jacques Dacqmine. Cast completo Titolo originale: Inspecteur Lavardin. Genere Giallo – Francia, Svizzera, 1986
Lavardin va in Bretagna per indagare sull’assassinio di uno scrittore cattolico, trovato morto, e nudo, sulla spiaggia. La sua figliastra quattordicenne gli fornisce la pista giusta. Come in Una morte di troppo (e con lo stesso attore, il bravo Poiret), Chabrol fa passare attraverso lo schema dell’inchiesta poliziesca il suo disprezzo per la borghesia e il gusto per la buona tavola. Intrigante.
I racconti di padre Brown è uno sceneggiato televisivo prodotto dalla RAI nel 1970 e diretto da Vittorio Cottafavi. La riduzione televisiva, curata da Edoardo Anton, era tratta dagli omonimi racconti dello scrittore inglese Gilbert Keith Chesterton.
Il formato originario è quello della miniserie televisiva composta da sei puntate, che vennero trasmesse in prima visione dal canale nazionale RAI dal 29 dicembre 1970 al 2 febbraio 1971[1].La fiction incontrò un grande successo di pubblico (una puntata totalizzò circa 21 milioni di spettatori) grazie soprattutto alle qualità dei due attori protagonisti: Renato Rascel, perfetto (anche fisicamente) nel ruolo di padre Brown e Arnoldo Foà, nei panni di Flambeau, l’inafferrabile ladro convertito e riportato sulla retta via da padre Brown fino a diventarne il fidato e validissimo compagno di avventure.
Un film di Umberto Lenzi. Con Carroll Baker, Jean Sorel, Luis Davila, Hugo Blanco, Anna Proclemer. Giallo, durata 93 min. – Italia 1970. MYMONETRO Paranoia valutazione media: 2,67 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Hélène viene circuita dalla nuova moglie del suo ex marito che vuole farla sua complice nell’uccisione dell’uomo.
Regia di Claude Chabrol. Un film con Michel Piccoli, Claude Piéplu, Stéphane Audran, Clotilde Joano, Eliana De Santis. Cast completo Titolo originale: Les noces rouges. Genere Giallo – Francia, 1973, durata 90 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 3 recensioni.
Cittadina della Francia Centrale. Pierre Maury ha una moglie costantemente ammalata ed ha intrecciato una relazione con Lucienne, moglie del sindaco Paul Delamare il quale chiede a lui, uomo di sinistra, di appoggiarlo nel corso delle imminenti elezioni. Mentre gli incontri tra i due amanti si intensificano, la moglie di Pierre muore. Morte naturale? È ciò che si vuole far credere. Intanto Hélène, figlia di primo letto di Lucienne, comincia ad insospettirsi per lo strano comportamento della madre.
Vincitore del premio della critica al festival di Berlino questo film di Claude Chabrol può essere considerato un modello del suo modo di fare cinema. Il richiamo ad Eschilo con una citazione dalle “Eumenidi” (Oreste: “O Dea, a te decidere se io sono innocente o colpevole. Quale che sia il tuo verdetto io lo accetterò”. Minerva: “È difficile poter giudicare, quale mortale sarebbe in grado di farlo?”) sembra voler collocare la vicenda in un contesto tragico classico. Di fatto però ci ricorda che da sempre la rappresentazione delle vicende umane (a partire dal teatro) ha trasfigurato uomini e donne reali che qui verranno mostrati nella loro quotidianità e nelle loro meschinità.
Perché di colpe ce ne sono in questa provincia francese. Sono quelle più eclatanti che si riassumono nell’omicidio ma anche quelle di una borghesia chiusa in se stessa e volgarmente attaccata ai propri piccoli intrallazzi. Non ci sono eroi (neanche tragici) in questa storia di tradimenti nei confronti dei coniugi ma anche nei confronti della collettività (vedi il comportamento di Delamare). Semmai c’è la speranza in una nuova generazione (rappresentata da Hélène) che non ha alcun timore reverenziale e che, soprattutto, vuole vederci chiaro. Anche a costo di far saltare tutti gli equilibri.
Un film di Umberto Lenzi. Con Martine Brochard, Ines Pellegrini, Joan Richardson, Daniele Vargas. Drammatico, durata 90′ min. – Italia 1975. – VM 18 – MYMONETRO Gatti rossi in un labirinto di vetro valutazione media: 2,04 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Umberto lenzi(paranoia,milano rovente,il coltello di ghiaccio)dopo l’enorme successo di MILANO ODIA,torna al giallo,e dirige un ottima pellicola che incolla lo spettatore e lo emoziona ad ogni scena.La storia si svolge a Barcellona,dove un gruppo di turisti si ritrova piano piano ad essere preso di mira da un maniaco che li uccide a poco a poco strappando l’occhio sinistro alle vittime,nel frattempo un uomo raggiunge una delle turiste poiche’ e’ la sua amante ed immagina che dietro tutto questo ci sia lo zampino della moglie gravemente malata di nervi,una cosa e’ certa si sbaglia e l’assassino e’ piu’ vicino di quanto pensa..Lenzi e’ un maestro del genere,e sono molte le scene interessanti,ma quella piu’ suggestiva e’ sicuramente la scena finale con tanto di occhio staccato e incollato all’occhio dell’assassino,anche se la scena della casa dell’orrore al luna park e’ ottima.Buone musiche di nicolai.Per la cronaca i gatti rossi sono i turisti che indossano un impermeabile rosso quando piove e sono come gatti in trappola.Che lo si voglia o meno Lenzi ci sa fare eccome ,e la pellicola e’ forse il suo capolavoro ,soprattutto per il movente finale che spinge l’assassino ad uccidere.
Magnum, P.I. è una serie televisiva statunitense, di genere poliziesco, creata da Donald P. Bellisario e Glen A. Larson, e prodotta dal1980 al 1988.
Thomas Sullivan Magnum IV, più semplicemente Magnum, è un ufficiale di Marina decorato nella guerra del Vietnam dove combatté prima con i Navy SEAL e poi con il servizio segreto della marina, cosa che gli sarà utile in molte delle sue indagini (vedi i rapporti con il suo grande amico Mac Reynolds), congedandosi dopo una decina d’anni di servizio.Nella vita civile ha intrapreso l’attività di investigatore privato (da cui il “P.I.”, sigla del termine inglese Private Investigator), che lui preferisce di gran lunga a quello didetective. Magnum vive nella dépendance di una lussuosa villa in riva al mare sull’isola hawaiiana di Oahu su invito del padrone di casa, l’eccentrico scrittore di gialli Robin Masters (personaggio che non appare mai integralmente nella serie), la cui ospitalità è ricambiata con l’attività di responsabile della sicurezza che Magnum fornisce alla proprietà.
A mandare avanti la casa di Robin Masters è il maggiordomo e factotum inglese Jonathan Quayle Higgins III, ex sergente maggioredella British Army, che si avvale anche dell’aiuto dei suoi “ragazzi”, due dobermann bene addestrati, Zeus e Apollo. Per il personaggio di Higgins, Donald P. Bellisario si ispirò al Richard Attenborough del film Cannoni a Batasi (1964) di John Guillermin.
Gli omicidi di Whitechapel sono forse la serie di delitti che più hanno risvegliato la fantasia di molti autori; se aggiungiamo il fatto che sono avvenuti in concomitanza col periodo di maggiore attività del famoso detective vittoriano, allora la coincidenza non può che essere una spinta in più per inserire nella vicenda anche il celebre consultant detective di Baker Street.
Dean D. Turnbloom ci presenta fin dall’inizio il vampiro responsabile, il Barone Barlucci, ex cavaliere templare diventato vampiro dopo essere stato ferito in battaglia, che non esita a definirsi, attraverso un racconto in terza persona, totalmente al di fuori di ogni sospetto. Un’epoca che crede nella scienza e ha abbandonato la superstizione non potrà mai pensare ad un vampiro che si aggira per le strade di Londra in cerca di sangue. La complicata vicenda costringerà Scotland Yard a richiedere l’intervento di Sherlock Holmes che, ritenendo soltanto delle leggende i racconti sui vampiri, si mette alla caccia dell’uomo responsabile. Il Barone si trova così costretto ad agire, proprio nel momento in cui è riuscito a trovare un metodo per alleviare i sintomi della sua “malattia” e, sul lungo periodo, riuscire a guarirne.
Sherlock Holmes e il vampiro di Whitechapel si inserisce in modo interessante nella serie di resoconti sherlockiani riguardanti lo Squartatore, di cui ricordiamo i più noti Uno studio in nero di Ellery Queen e L’ultimo caso di Sherlock Holmes di Michael Dibdin, senza contare gli incontri con i vampiri da parte di Holmes, a partire dal canonico L’avventura del vampiro del Sussex, ai numerosi apocrifi e film che lo vedono affrontare Dracula e vampiri meno noti, alcuni più riusciti di altri.
Regia di Nicholas Ray. Un film con Robert Ryan, Ward Bond, Ida Lupino. Titolo originale: On Dangerous Ground. Genere Giallo – USA, 1951, durata 82 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,91 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Un poliziotto, resosi inviso ai suoi capi per i metodi brutali d’indagine da lui usati, viene trasferito in un paese di montagna. Gli capita di dare la caccia a un giovane accusato di omicidio.
Giocando a golf una mattina è uno sceneggiato televisivo del 1969 suddiviso in sei puntate su sceneggiatura e regia televisiva di Daniele D’Anza. È basato sul romanzo omonimo di Francis Durbridge (nell’originale in lingua inglese A Game of Murder), pubblicato poi nel 1975 con il numero 144 nella collana I Gialli di Longanesi.
L’ispettore di Scotland Yard Jack Kirby (Luigi Vannucchi) indaga sulla morte del fratello Bob (Alberto Farnese), ex campione di golf. L’ispettore è convinto che si tratti di omicidio e per il delitto sospetta di un tale, Tony.
Un film di Claude Barma. Con Juliette Gréco, René Dary, François Chaumette Formato Serie TV, Titolo originale . Giallo, – Francia 1963.
È la storia di un inafferrabile criminale mascherato, Belfagor, che molti hanno visto aggirarsi lungo le sale del museo del Louvre, ma nessuno è riuscito a catturare. Un giovane scopre il mistero: Belfagor è una persona a lui ben nota, che compie le gesta criminose in stato di trance.
Un film di Claude Chabrol. Con Michel Piccoli, Anthony Perkins, Marlène Jobert, Orson Welles, Guido Alberti. Titolo originale La décade prodigieuse. Giallo, durata 110 min. – Francia 1971.
Un uomo molto ricco, di mezza età, sposa una giovane donna che non tarda a tradirlo con il figlio.
Regia di Curtis Bernhardt. Un film con Audrey Totter, Robert Taylor, Herbert Marshall, Dorothy Patrick, H.B. Warner. Titolo originale: High Wall. Genere Drammatico – USA, 1947, durata 99 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Un uomo crede di aver ucciso la moglie che lo tradiva perché quando si riprende dallo svenimento la trova morta accanto a sé. Fallito un tentativo di suicidio viene rinchiuso in manicomio. Una dottoressa si innamora di lui e lo aiuta a trovare il vero assassino.
Regia di Claude Chabrol. Un film con Michel Bouquet, Stéphane Audran, Jean Poiret, Lucas Belvaux, Jean Topart, Pauline Lafont. Cast completo Titolo originale: Poulet au vinaigre. Genere Giallo – Francia, 1985, durata 110 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.
Da un romanzo di Dominique Roulet. In una cittadina francese una serie di delitti potrebbe essere collegata a un affare immobiliare. Il principale indiziato è un postino (Belvaux). Da Parigi arriva il cinico ispettore di polizia Lavardin (Poiret). È un giallo dove contano i personaggi più dell’intreccio e l’atmosfera della provincia più dei personaggi. La carne di questo “pollo all’agro” è appena discreta, ma Chabrol lo cucina con la consueta perizia. Poiret eccellente: ancora con la regia di Chabrol tornò in L’ispettore Lavardin (1986).
I segreti di Twin Peaks (Twin Peaks) è una serie televisiva statunitense ideata da David Lynch e Mark Frost. Venne trasmessa per la prima volta in due stagioni dal canale televisivo ABC, dall’8 aprile 1990 al 10 giugno 1991.
La serie è ambientata nella fittizia cittadina montana di Twin Peaks situata nello Stato di Washington, a cinque miglia dal confine tra Stati Uniti e Canada[1]. L’apparente tranquillità di questo piccolo paese degli Stati Uniti d’America viene turbata dal ritrovamento del cadavere di Laura Palmer, figlia unica del noto avvocato Leland, nonché una delle ragazze più popolari della città. Le indagini sono affidate alla locale polizia e anche all’agente speciale Dale Cooper dell’FBI E permettono di far affiorare il lato oscuro e nascosto del luogo e dei suoi abitanti.
Titolo originale Kyo Titolo inglese Kyo Titolo KanjiキョウNazionalità Giappone Casa Editrice Shogakukan Storia Hiroshi Takashige Disegni Ryōji Minagawa Categoria Shounen Genere Avventura Azione Drammatico Psicologico Anno 1996
Kyo Hoshino è un genio; nonostante abbia solo dodici anni, possiede ben tre lauree. Kyo Kugayama è invece un poliziotto apparentemente svogliato, a cui è stata affidata la custodia del suo omonimo. In realtà i due formano un team veramente affiatato, che si dedicherà a cercare di far luce su alcuni casi irrisolti.