Nelle sue linee essenziali La guerra dei mondi è notevolmente fedele al racconto di H.G. Wells, tenendo anche conto che essendo stato publicato nel 1898, ogni forma di attualizzazione era legittima, se non necessaria. Che si tratti di uno spettacolone domenicale, privo di messaggi, tanto cari a chiunque non sia in grado di abbandonarsi ad un racconto travolgente, sia pure fine a se stesso, è altrettanto vero. Pertanto il film potrebbe essere liquidato, aggiungendo malignamente una nota sul presunto declino di Steven Spielberg. In realtà, è sufficiente accostare questa versione alle due che lo hanno preceduto, quella di Byron Haskin e la più recente: Independence Day, per comprendere quale forza narrativa sa esprimere Spielberg, semplificando il messaggio, se proprio non se ne può fare a meno, contenuto nel suo impressionante La guerra dei mondi. Siamo una società fragile, con le sue strutture in disfacimento e l’operaio specializzato Tom Cruise è a disagio con il cambiamento repentino di fattori tradizionali, come la famiglia, la società in genere e la sottocultura cui siamo condannati. Ed ecco che l’attacco alieno, assimilabile a quanto accadde il fatidico 11 settembre o a Perl Harbour, ricompatta lo stato famigliare, riconsegna il senso della vita, fino a trovare nel proprio inconscio, ormai depurato, l’antidoto per combattere con successo chiunque attenti all’esistenza e all’orgoglio di un popolo. Semplice, lineare, ma strepitosamente avvincente sul piano narrativo e spettacolare, il film di Spielberg sarà forse meglio compreso quando si sarnno acquietate le falangi di critici professionisti e no, autentiche creature aliene, che stanno ammorbando il cinema, privandoci del piacere di assistere a spettacoli di grande dignità professionale, come è appunto questa versione di La guerra dei mondi. Interessante notare come non si vedano transitare nel racconto scienziati sentenziosi o giornalisti petulanti. Spielberg si pone dalla parte del pubblico con la sua capacità favolistica, nella quale il divo Cruise è perfettamente a suo agio. Tim Robbins rappresenta appunto le storture di chi deve ad ogni costo interpretare gli avvenimenti attraverso una visione paranoica. La scomparsa del personaggio è un sollievo per gli spettatori. Per quanto sia impressionante ciò che mostra, Spielberg, suo grande merito, evita di trasformare il film in uno dei soliti stupidi horror. L’arrivo degli alieni (tripodi) è strepitoso, la conclusione della vicenda, che qualcuno ha trovato sbrigativa, è degnamente priva di enfasi. Appaiono per alcuni istanti i due canuti protagonisti del film di Byron Haskin, realizzato 52 anni prima: Gene Barry e Ann Robinson, ma è un’apparizione quasi subliminale, per accaniti cinefili. il resto è facile da godere.
Da un celebre racconto di H.G. Wells, lo specialista di genere Haskin dirige un film che la Paramount avrebbe fortemente voluto affidare ad Orson Welles come debutto, dopo la clamorosa farsa radiofonica che questi fece e che è ricordata con lo stesso nome di “war of the worlds”. Forte di un budget di tutto rispetto, in gran parte utilizzato per la cura degli effetti speciali, La guerra dei mondi racconta di un tranquillo paesino della provincia americana, dove un giorno si schianta un meteorite. Lo sgomento della popolazione è ancora più grande quando si scopre che non si tratta di un corpo celeste bensì di un’astronave aliena. E lo sgomento si fa panico quando gli extraterrestri palesano la loro ferma volontà di conquistare il mondo.
Con tutto il rispetto per le ‘anime’ (giapponesi) e con l’ammirazione per il dispiegarsi di tecnologia la domanda è: perché perdere quasi due ore della propria vita davanti a un “megavideogioco” con il quale non è neppure possibile interagire? Perché creare personaggi che assomigliano ad attori veri (a voi il gioco dei riconoscimenti) per inserirli in una vicenda che accumula citazioni, prestiti, furti da altri film (anche qui potete darvi da fare a cercare)? Per mostrare quello che può il computer? Lo sapevamo già, grazie. È come se, all’epoca dell’invenzione del sonoro, si fosse realizzato un film fatto di musiche, rumori e voci. ma su fondo nero.Quando Sakaguchi è comparso sul palco della Piazza Grande di Locarno più d’uno ha desiderato che fosse un essere virtuale. Invece no. È reale ed è pronto a regalarci nuove virtualità senza virtù.
Akira (アキラ?) è un manga di genere cyberpunk realizzato da Katsuhiro Ōtomo. L’opera è stata serializzata in Giappone dal 6 dicembre 1982 all’11 giugno 1990 sulle pagine della rivista Young Magazine di Kōdansha e in seguito raccolta in sei volumi.
Ambientato in una Neo-Tokyo post apocalittica,[1]Akira ruota attorno al tentativo di Kaneda, il leader di una banda adolescenziale di motocilisti, dell’attivista politica Kei, di un trio di esper e del colonnello Shikishima di impedire a Tetsuo, un amico d’infanzia di Kaneda che sviluppa poteri ESP che lo rendono mentalmente instabile, di sconquassare la città e di risvegliare un misterioso individuo dotato degli stessi poteri e chiamato Akira. Nel corso dell’opera, Otomo sviluppa temi come l’isolamento sociale, la corruzione e il potere.
Una fantomatica organizzazione paramilitare fa prigioniero un eminente scienziato esperto in missilistica e per costringerlo a rivelare i suoi segreti rapisce anche la sua famiglia. Padroni delle rivoluzionarie scoperte, i criminali potrebbero ricattare il mondo intero, ma Spaceman, il difensore dell’umanità e della giustizia, è sempre all’erta e scoperto il satellite artificiale dal quale i nemici architettano il diabolico disegno, interviene appena in tempo prima che si scateni un attentato dimostrativo.
Transmetropolitan è una serie a fumetti di fantascienza ideata da Warren Ellis e disegnata da Darick Robertson.[1] Nella classifica stilata nel 2011 da IGN, Spider Jerusalem si è posizionato al 45º posto come più grande eroe della storia dei fumetti, dopo Occhio di Falco e prima della Torcia Umana. La serie è ambientata in un futuro distopico che ha visto il crollo di diversi tabù culturali: il cannibalismo, per esempio, se applicato su individui clonati privi di cervello, è accettato e ha consentito la nascita di apposite catene di ristoranti.
Spider Jerusalem, il protagonista, è un giornalista tossicodipendente cinico e violento che ha come missione personale la ricerca della verità fine a se stessa, cosa questa che lo ha messo più volte in situazioni scomode, come ad esempio quando ha denunciato le violenze della polizia durante la rivolta di un quartiere popolare, o quando si prefigge di ostacolare in ogni maniera il presidente “Smiler”, un uomo il cui unico scopo nella vita è il potere. Spider Jerusalem ha avuto due assistenti: Channon Yarrow e Yelena Rossini.
Channon Yarrow è una spogliarellista che frequenta la scuola di giornalismo: viene affiancata a Jerusalem sia per imparare da uno dei migliori giornalisti sulla piazza sia per poterlo tenere sotto controllo. Si licenzia in seguito ad una crisi esistenziale dopo aver visto il proprio ragazzo trasformarsi in una “nebula” (un sorta di nuvola composta da nano-macchine) e si fa suora. Viene sostituita da Yelena Rossini, nipote dell’editore di Spider e anche lei diplomanda alla scuola di giornalismo.
Un film di Kazui Nihonmatsu. Con Eiji Okada, Peggy Neal, Toshiya Wazaki, Itoko Karada, Shinichi Yanagisawa, Itoko Harada, Franz Gruber, Keisuke Sonoi, Mike Daning, Torahiko Hamada Titolo originaleUchukiju Girara. Fantascienza, Ratings: Kids+13, durata 93 min. – Giappone 1969. MYMONETRO Odissea sulla Terra valutazione media: 2,00 su 1 recensione.
In volo per marte in una missione di salvataggio, l’astronave AAB Gamma è investita dalla sostanza radioattiva di un disco volante. Al ritorno sulla Terra, la sostanza assume la forma di un uovo che schiudendosi fa apparire Guilala, mostruoso animale dalle sembianze di un gigantesco gallinaceo. L’essere per nutrirsi ha bisogno di energia atomica e si avvicina alla città di Tokyo e alla sua base spaziale minacciandone la distruzione. Mentre l’esercito si dimostra incapace di fronteggiare il pericolo, una biologa analizzando i frammenti dell’uovo isola una particolarissima sostanza che imprigionando il calore e l’energia cosmica potrebbe, forse, mettere fuori combattimento la creatura. Seguendo le istruzioni degli scienziati, i militari armano, allora, potenti missili con quella sostanza, li lanciano contro il mostro e lo riducono finalmente ad una poltiglia inoffensiva. Quel poco che resta del gigantesco Guilala verrà, più tardi, spedito nello spazio, lontano dalla Terra, oltre i confini del sistema solare. Povero e artigianale se confrontato alle produzioni della Toho, il film intervalla l’avventura con momenti umoristici avvalendosi dell’attore Shinichi Yanagisawa, noto in Giappone per le sue commedie comiche. Da segnalare la stazione spaziale Fuji Astro Flying Center dove l’equipaggio della AAB Gamma si rinfranca dai viaggi nello spazio prendendo bagni tonificanti e rimpinzandosi di cibo sintetico. Titolo americano: The X from Outer Space.
Pianeta Altair-3, in un futuro lontano. Due ragazzi, Paul e Daphne, accompagnati dalla madre, Julia, a bordo di una navetta proveniente dalla Terra, hanno appena concluso il loro viaggio verso il pianeta. Sono lì per raggiungere il padre che, stranamente, non è ad accoglierli all’aeroporto. E mentre Julia e Daphne, rimangono nella città dove dovevano incontrarlo, Paul decide di partire alla sua ricerca.
Pubblicata da quasi 70 anni, il suo ruolo nella diffusione della letteratura fantascientifica tra gli italiani è rilevante: molti scrittori di fantascienza come Asimov, Ballard, Dick, Le Guin e altri furono pubblicati per la prima volta in questi libri dal cerchio rosso in copertina.
La collana ha inoltre istituito un noto premio letterario per autori italiani di fantascienza.
Un’astronave che trasporta dei coloni su Marte viene buttata fuori rotta, costringendo i passeggeri ossessionati dal consumo a prendere in considerazione il loro posto nell’universo.
L’universo Sinkha, originariamente concepito da Patrito all’inizio del 1991, è stato utilizzato come set per il primo romanzo multimediale Sinkha , che è stato completamente realizzato utilizzando la rivoluzionaria computer grafica 3D nel corso di cinque anni.
Sinkha racconta la storia di Hyleyn, una ragazza audace che vive nella misteriosa città di Thalissar. Questo gigantesco e lugubre agglomerato di metallo ululante, situato sull’ostile pianeta Ogon, si rivela di grande interesse per i Sinkha, una razza di immortali che inviano la loro astronave vivente Darcron per indagare.
Metà del ventunesimo secolo. La Terra ha subito profondi cambiamenti climatici, economici e politici. Questo nuovo equilibrio ha scosso l’ordine mondiale e i paesi emergenti sono diventati le vere nazioni forti. La vecchia Europa, simbolo del ricco mondo occidentale, ha accusato il colpo e deve confrontarsi con la scarsità delle risorse energetiche tradizionali. Romane, una giovane donna ispettore di polizia in una Parigi fatiscente, conduce un’inchiesta sulla sparizione del corpo di una donna. Una storia che la porterà a New York, sede della società Algapower che, nel più assoluto segreto, sta facendo esperimenti genetici aldilà della deontologia. Questo progetto segreto ha un nome… Mermaid project, Progetto Sirena.
Appleseed (アップルシード Appurushīdo?) è un manga di genere cyberpunk realizzato da Masamune Shirow. In Italia venne pubblicato inizialmente dalla Granata Press, all’interno della rivista-contenitore Zero, mai completato. In seguito Star Comics pubblicò Appleseed in quattro volumi di piccolo formato. Ripubblicato da d/visual, con un riadattamento corretto rispetto alle precedenti versioni italiane.
Appleseed si svolge nel XXII secolo, dopo la terza guerra mondiale non-nucleare, che ha decimato la razza umana. Mentre gli stati come Gran Bretagna, Francia e Cina hanno difficoltà a mantenere l’ordine pubblico e il potere, le organizzazioni internazionali come la Sacra Repubblica di Mumma e la Poseidon hanno stabilito utopie proprie. Si sono così formate delle città modello all’interno delle quali i pochi umani rimasti convivono con i cosiddetti Bioroid, persone create artificialmente nel tentativo di creare una società priva di violenza e quindi del tutto pacifica.
I personaggi principali della storia sono Knute Deunan (デュナン・ナッツ Dyunan Nattsu?) e Briareos Ecatonchiri (ブリアレオス・ヘカトンケイレス Buriareosu Hekatonkeiresu?), i membri dell’ex polizia SWAT di Los Angeles. Questi si troveranno nelle rovine della città quando verranno contattati e invitati a prendere parte alla prestigiosa ESWAT (Extra Special Weapons And Tactics), corpo di polizia speciale della città di Olympus, lo stato più potente del nuovo mondo. La serie segue le avventure di Deunan e Briareos mentre proteggono la loro nuova casa dai nemici, sia esterni che interni alla suddetta nazione.
Nove anni dopo il fallimento della missione americana del Discovery (2001: Odissea nello spazio di Kubrick) parte per Giove una missione di sovietici e americani a bordo dell’astronave Leonov per ritrovare il Discovery e il misterioso monolite che racchiude i misteri del cosmo. Gli scienziati scoprono che la missione era fallita perché lo stesso computer era andato in tilt quando si era messo in contatto con il monolite. Intanto dalla Terra ricevono l’ordine di separarsi perché sta per scoppiare una terza guerra mondiale, ma prima i russi e gli americani assistono ad un’immane deflagrazione che distrugge Giove e fa nascere un nuovo sole.
Lilith è un fumetto di Luca Enoch edito dalla Sergio Bonelli Editore. La protagonista è Lilith, una cronoagente o più precisamente una cronokiller inviata nel tempo, ogni volta in un diverso periodo storico, per rintracciare determinate persone e salvare l’umanità dal futuro di distruzione.
In un futuro lontano la razza umana è costretta a vivere nel sottosuolo perché il Triacanto, un parassita alieno, stermina chiunque si trovi all’aria aperta. Questo è vissuto nascosto all’interno di alcuni corpi umani per millenni, fino a svilupparsi definitivamente nella Grande Germinazione.
Lyca è una ragazza addestrata fin da bambina per scovare e distruggere ogni traccia del Triacanto nel passato, prima della Grande Germinazione, al fine di scongiurare il triste futuro dell’umanità. Possiede poteri inumani che la portano ad essere chiamata con l’appellativo di Lilith ed è accompagnata da Scuro, la sua guida eterica, che solo lei può vedere e sentire e che possiede la forma di un quadrupede a metà strada fra un cane ed una tigre con la pelliccia nera.
In un futuro distopico, John Difool, un misero detective privato, dopo aver accettato di scortare una aristos in un locale, finisce per inimicarsi Kill Testa-di-cane, e nel tentativo di sfuggire alle sue grinfie si imbatte in un mutante morente, che gli consegna un misterioso oggetto, l’Incal. Ben presto, Difool si accorge degli straordinari poteri che l’Incal cela: il suo animale domestico, una sorta di uccello chiamato Deepo, ottiene infatti il dono della parola, mentre John stesso, ingoiando l’Incal per nasconderlo, riceve straordinari poteri.
Jeff Hawke è un personaggio immaginario creato da Sydney Jordan e protagonista di una omonima serie di strisce a fumetti giornaliere pubblicate in Gran Bretagna sul quotidiano Daily Express dal 1954 al 1974. Le strisce sono identificate da un codice con la lettera H seguita dal numero progressivo.
In un futuro prossimo, Robert Jeffrey Hawke, detto Jeff, è un ingegnere e pilota collaudatore della R.A.F. dotato di intuito e di preparazione scientifica. Biondo ed atletico, è dotato di sangue freddo ed elevata moralità.La sua residenza è in Church Street nel quartiere londinese di Kensington. Il suo migliore amico e collaboratore – incontrato successivamente – è il tecnico canadese di origine scozzese Mac MacLean.
A seguito ad una collisione aerea con un disco volante viene salvato in extremis dagli alieni incorporei, chiamati gli “Esseri Celesti” (the Shining Ones), i quali gli propongono di divenire una sorta di ambasciatore terrestre, per la risoluzione di questioni con il Cosmo. Hawke accetta, portandolo in una lunga serie di avventure e situazioni di tutti i tipi spesso accompagnato dal suo alter ego Mac Mclean.
Il capitano Colter Stevens, pilota di elicotteri e veterano della guerra in Afghanistan, si risveglia su un treno di pendolari senza avere la minima idea di dove si trovi. Di fronte a lui Christina, una bella ragazza che lo conosce ma che lui non riconosce affatto. In tasca (e nello specchio) l’identità di un giovane insegnante di nome Sean Fentress. Poi l’esplosione, che squarcia il convoglio. Ma Colter non è morto, da un monitor un ufficiale donna lo informa che dovrà tornare sul treno per identificare l’attentatore e prevenire un successivo, più micidiale attacco. Ogni volta che farà ritorno sul treno avrà solo 8 minuti a disposizione. Di più non gli è dato sapere, la missione è top-secret, il suo nome: “Source Code”.
L’Eternauta (El Eternauta) è un fumetto di fantascienza scritto da Héctor Oesterheld e disegnato da Francisco Solano López, pubblicato dal 1957 sulla rivista Hora Cero, in Argentina, dove raggiunse una notevole fortuna, venendo ristampato più volte, un successo estesosi nel resto del mondo, che gli ha fatto raggiungere una fama tale da venire considerato un capolavoro del fumetto mondiale.[1][2][3][4][5][6][7] La saga fu riscritta da Oesterheld nel 1969, rendendo più espliciti i riferimenti alla situazione geopolitica del sudamerica del periodo[8] e fu ridisegnata da Alberto Breccia in una personalissima e innovativa versione che viene considerata un capolavoro dalla critica.[1] La trama è spesso considerata una sorta di anticipazione del golpe argentino del 1976 di Jorge Videla, del quale rimarrà vittima lo stesso Oesterheld, desaparecido nel 1977.
Una notte di un giorno imprecisato della seconda metà del XX secolo[9] un uomo si materializza improvvisamente a casa di uno scrittore di fumetti di Buenos Aires: si chiama Khruner, ossia “il vagabondo dell’infinito”[10] e spiega di essere “l’eternauta”, un pellegrino dei secoli che vaga alla ricerca della sua epoca e del suo mondo.[11][2] Khruner inizia quindi a raccontare allo scrittore la propria storia.[2]
A seguito di una “nevicata” di origine aliena viene decimata la popolazione di Buenos Aires. I sopravvissuti si organizzano con tute e respiratori per sopravvivere. I militari organizzano la difesa contro gli invasori alieni raggruppando i sopravvissuti nello stadio monumentale della città. Dopo vari attacchi da parte di insetti-robot telecomandati e di un’astronave aliena, prende avvio una guerra di logoramento psicologico dove gli assediati nello stadio incominciano ad avere allucinazioni provocate da una nuvola bianca artificiale.
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