Category: Commedia


Locandina italiana Pleasantville

Un film di Gary Ross. Con Jeff Daniels, J.T. Walsh, Joan Allen, William H. Macy, Tobey Maguire.Commedia, Ratings: Kids+16, durata 124 min. – USA 1998. MYMONETRO Pleasantville * * * 1/2 - valutazione media: 3,82 su 18 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Stati Uniti. Oggi. Grazie a un strano telecomando il giovane David, insieme a sua sorella, finisce nel mondo di “Pleasantville”, una sitcom anni Cinquanta che segue con passione. A Pleasantiville non piove mai, il termometro è fisso sui 23°, non si sa cosa sia il sesso e i pompieri si preoccupano solo di salvare gatti incapaci di scendere dagli alberi. Ma l’arrivo dei due ragazzi, non avvertiti inizialmente come corpi estranei dai personaggi della soap, cambia molte cose. Al laghetto degli innamorati si comincia a baciarsi per davvero. Una brava madre di famiglia scopre l’orgasmo al punto di far incendiare un albero e, soprattutto, il colore comincia ad ottenere cittadinanza. È una vera e propria rivoluzione, stimolante per alcuni e inaccettabile per altri. Uscito dopo The Truman Show, Pleasantville ne integra l’assunto. Seppure con qualche lungaggine di troppo, Gary Ross costruisce un simpatico (ma non indolore) affresco sulla televisione del tempo andato, rivisitata con lo sguardo disincantato di uno spettatore moderno. In questa Rosa purpurea del Cairo unidirezionale (chi sta ‘fuori’ può entrare ma chi sta ‘dentro’ non può uscire) l’ipocrisia perbenista degli anni Cinquanta viene ridicolizzata con bonomia apparente. Perché nel sottotesto non si dimentica di ricordare che le ‘cacce alle streghe’ hanno inizio spesso in quegli ambienti ovattati e osservanti delle buone maniere in cui, una volta aperta la porta del bagno, non si trova il water. Perché nessuno ha così ‘bassi’ bisogni a Pleasantville!

Pleasantville (1998) on IMDb
IL RUGGITO DEL TOPO (1959) VHS Columbia Peter Sellers Jean Seberg | eBay

Un film di Jack Arnold. Con Jean Seberg, Peter Sellers, Margaret Rutherford, William Hartnell, Leo McKern. Titolo originale The Mouse that Roared. Commedia, durata 83′ min. – Gran Bretagna 1959. MYMONETRO Il ruggito del topo * * 1/2 - - valutazione media: 2,88 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un piccolissimo Stato, il Ducato di Gran Fenwick, produttore di un famoso vino entra in una grave crisi economica per colpa di un’imitazione lanciata da un industriale vinicolo della California. Per superarla, dichiara guerra agli USA con lo scopo di perderla e ottenere sovvenzioni dai vincitori. Ma i soldati del ducato s’impossessano casualmente della bomba Q… Da un romanzo di Leonard Wibberley una commedia satirica che ebbe molto successo sui mercati di lingua inglese, ma che, vista oggi, rivela tutte le sue rughe per gli evidenti limiti di una sceneggiatura frettolosa e soprattutto di una regia poco inventiva, senza leggerezza. P. Sellers in 3 parti, ma non brilla. Da non perdere la breve sequenza prima dei titoli di testa. Magari tutto il film si fosse tenuto a quel livello.

The Mouse That Roared (1959) on IMDb
L'Eterna Illusione

Un film di Frank Capra. Con Edward ArnoldSpring ByingtonLionel BarrymoreJames StewartJean Arthur. continua» Titolo originale You Can’t Take it with YouCommediab/n durata 125 min. – USA 1938MYMONETRO L’eterna illusione ****1/2 valutazione media: 4,75 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Due giovani di diversa condizione sociale si amano, ma non possono sposarsi a causa di un dissidio tra i rispettivi padri. Lei allora decide di andarsene; la famiglia di lui, ricca e intransigente, finirà col commuoversi. È il film che accredita Capra come uno dei grandi registi-autori del mondo. Poesia, umorismo, realizzazione dell’impossibile. I temi che poi verranno espressi, magari con maggiore spessore, nelle opere successive. Fu anche la grande occasione di James Stewart, trentenne, che da quel momento divenne uno dei divi di punta di Hollywood.

You Can't Take It with You (1938) on IMDb
Aniki Bóbó (1942) - Streaming, Trailer, Trama, Cast, Citazioni

Regia di Manoel de Oliveira. Un film Da vedere 1942 con Nascimento FernandesFernanda MatosHoracio SilvaAntonio SantosManuel Spusa. Genere Commedia 1942durata 102 minuti.

La vita quotidiana dei bambini nelle vie di Oporto. Due di loro si contendono le simpatie di una ragazzina il cui grande sogno è una bambola vista nella vetrina di un negozio. 1° lungometraggio narrativo di Oliveira. C’è chi lo iscrive nel cinema neorealista, ma forse, nonostante le apparenze, è una storia di adulti trasposta nel mondo dell’infanzia. Grande sensibilità senza sentimentalismi. Il titolo è un grido infantile di richiamo.

Aniki Bóbó (1942) on IMDb

Regia di John Snellinberg. Un film con Gabriele PiniXiuhong ZhangCarlo MonniGiorgio ColangeliAlessandro GuarientoCast completo Genere Commedia, – Italia2013durata 94 minuti. Uscita cinema giovedì 15 maggio 2014 distribuito da CG Entertainment. – MYmonetro 2,57 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel primo episodio, un trentenne cassaintegrato sceglie di avviare, su consiglio di un collega anarchico, le pratiche per “sbattezzarsi”, decisione che crea immediato scandalo all’interno della religiosissima famiglia degli zii presso cui vive. Nel secondo, invece, uno studente cinese verrà iniziato al gioco delle carte da Maurino, un uomo anziano che si prenderà cura di lui in modo particolare. Un torneo cui parteciperà anche un vecchio rivale di Maurino rappresenterà la resa dei conti per ogni giocatore.

 Sogni di gloria
(1986) on IMDb

Regia di Baz Luhrmann. Un film Da vedere 2001 con Nicole KidmanEwan McGregorJohn LeguizamoJim BroadbentRichard RoxburghCast completo Titolo originale: Moulin Rouge. Genere Musical – Australia2001durata 130 minuti. Uscita cinema venerdì 28 settembre 2001 distribuito da 20th Century Fox. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: – MYmoro 3,43 su 180 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Parigi 1899-1900. Il giovane scrittore Christian è assunto per scrivere il nuovo spettacolo del Moulin Rouge, diretto da Harold Zidler. S’innamora della primadonna Satine di cui il duca di Worcester, finanziatore dello show, pretende il corpo e il cuore. Christian è minacciato di morte; Satine, malata di tbc, muore dopo la prima trionfale. Musical pop australiano che chiude un’ideale trilogia dello spettacolo ( Ballroom , Romeo e Giulietta ), è un film di traboccante esagerazione audiovisiva, Kitsch svergognato, vertiginoso sincretismo che tende alla leggerezza e cerca “volontariamente l’imperfezione” (S. Emiliani). Appoggiato a una storia d’amore, è un prorompente pastiche che apre il XXI secolo, raccontando la fine del XIX e riassumendo il XX. Superfluo far l’elenco di miti, citazioni, rimandi, riciclaggi, contaminazioni, anacronismi (da Méliès a Ophüls, dal can-can e Satie ai Beatles e David Bowie), scatole cinesi scenografiche, superfici, fibrillazioni. Tutto calcolatissimo, molto sembra improvvisato. Scritto dal regista produttore con Craig Pearce; fotografia: Donald M. McAlpine; scene di Catherine Martin e Brigitte Broch, costumi della stessa Martin con Angus Strathie, entrambi premiate con l’Oscar. Kidman in stato di grazia.

Moulin Rouge! (2001) on IMDb

Regia di Bobby FarrellyPeter Farrelly. Un film con Cameron DiazMatt DillonBen StillerLee EvansChris ElliottLin ShayeCast completo Titolo originale: There’s Something About Mary. Genere Commedia, – USA1998durata 119 minuti. Uscita cinema venerdì 16 ottobre 1998 distribuito da 20th Century Fox Italia. – MYmonetro 2,80 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Cumberland 1985. Ted è un adolescente imbranato e con apparecchio ortodontico che ha l’occasione della sua vita: è stato invitato al ballo del liceo dalla più ambita fanciulla dell’Istituto, Mary. Mentre la attende ed è in bagno lei lo vede mentre fa pipì. Ted, vergognandosi, tira su in fretta la lampo dei pantaloni incastrandovi i genitali. Invece del ballo lo attende il pronto soccorso. Tredici anni dopo, quell’incidente è ancora vivido nella sua mente così come il desiderio di rivedere Mary.

Inizia così il film ‘scandalo’ dei fratelli Farrelly reduci da film come Scemo & + scemo con Jim Carrey e pronti ad ottenere un più che sensibile riscontro al box office statunitense.

I fratelli Farrelly sono abili nel mettere insieme un cast che vede Ben Stiller nei panni dell’imbranato Ted, Matt Dillon in quelli del detective incaricato di trovare Mary ma pronto a darsi da fare in proprio con Cameron Diaz, dalla bellezza quasi intoccabile.

Il segreto del successo? Prendere i più banali elementi della romantic comedy, affidarli ad adulti che si comportano da adolescenti (Dillon non ha i brufoli ma una dentatura che si nota) facendo sì che il pubblico adolescente vi si veda rappresentato e quello adulto si senta per una volta affrancato dal ‘dover’ capire.

Qui tutto è esplicitamente chiarissimo e la volgarità non viene mai risparmiata. Anzi, la si esaspera fino allo zenith per poi concedersi una pausa prima di sfoderarla nuovamente. Il pregio? Quello di non fingere mai, come altro cinema dell’epoca faceva, di mutare stile nel finale quasi che fino ad allora si fosse scherzato per poi ritornare nel quieto alveo del romanticismo da grande schermo. I Farrelly non fanno mai un mea culpa contrito. La prova definitiva la si ebbe alla prima europea del film al Festival di Locarno. Alle migliaia di spettatori della Piazza Grande venne offerta all’ingresso una bustina con il titolo del film su cui era scritto:”Un altro prodotto di qualità realizzato a mano dai fratelli Farrelly”. Sul retro si poteva leggere: “Praticamente nessun animale ha subito danni dal test di questo prodotto e quelli che li hanno subiti erano davvero vecchi”. Il contenuto della bustina? Gel per capelli. Chi vedrà (o ha già visto) il film potrà capire.

There's Something About Mary (1998) on IMDb

Un film di Tsai Ming-liang. Con Lee Kang Sheng, Yang Kuei-Mei, Chenchao-Jung Titolo originale Aiqing wansui. Commedia, durata 116′ min. – Taiwan 1994. MYMONETRO Vive l’amour * * 1/2 - - valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

A Taipei (Taiwan) una giovane agente immobiliare usa un appartamento sfitto per i suoi incontri di sesso con un amico venditore ambulante, incontri spiati da un venditore di loculi, omosessuale represso. 2° film del malese T. Ming-Liang, inopinatamente premiato a Venezia 1994 con il Leone d’oro ex aequo con Prima della pioggia del macedone Manchewski, dopo aver spaccato in due il fronte dei critici. Elogiato dagli uni perché coglie emozioni impercettibili e indicibili e mette in immagini con cristallina disperazione la storia di solitudini parallele nel grigio squallore metropolitano, è detestato da chi lo trova sdogato, cerebrale, “tediocre” (mediocre e tedioso) nel suo insistere sulle inquadrature ferme e sui tempi morti.

 Vive l'amour
(1994) on IMDb
Locandina italiana Jakob il bugiardo

Un film di Peter Kassovitz. Con Robin Williams, Alan Arkin, Bob Balaban, Hannah Taylor-Gordon, Mark Margolis. Titolo originale Jakob the Liar. Commedia, Ratings: Kids+13, durata 105 min. – USA 1999. MYMONETRO Jakob il bugiardo * * 1/2 - - valutazione media: 2,67 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

L’effetto La vita è bella si avverte in questo film con Dead Poet Williams che cerca di ridicolizzare la Shoà con un umorismo di seconda scelta.

Jakob the Liar (1999) on IMDb

Regia di Radu Mihaileanu. Un film Da vedere 1998 con Agathe De La FontaineLionel AbelanskiRufusClément HarariMarie José NatCast completo Titolo originale: Train de vie. Genere Commedia – FranciaBelgioRomaniaIsraelePaesi Bassi1998durata 103 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,40 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel 1941, per evitare la deportazione, gli abitanti di uno shtetl (villaggio ebraico dell’Europa centrale) rumeno allestiscono un finto convoglio ferroviario sul quale alcuni di loro sono travestiti da soldati tedeschi e partono nel folle tentativo di raggiungere il confine con l’URSS e di lì proseguire per la Palestina, Eretz/Israel, la terra promessa. Ci riescono, dopo tragicomiche peripezie. 2° film del rumeno Mihaileanu, attivo in Francia, è una tragicommedia di viaggio sotto la triplice insegna dell’umorismo yiddish (condito di una grottesca ironia critica verso gli stessi ebrei, i tedeschi, i comunisti), di una sana energia narrativa e di un ritmo di trascinante allegria cui molto contribuisce Goran Bregovic, il compositore preferito di Kusturica, che attinge alla musica klezmer ebraica dell’Europa orientale. Fotografia del greco Yorgos Arvanitis, l’operatore di Anghelopulos e di Laurent Daillant. Colorita galleria cosmopolita di interpreti, dialoghi italiani di Moni Ovadia. Non manca una dimensione poetica, incarnata in Schlomo (Abelanski), lo scemo del viaggio che funge da narratore. L’inquadratura finale può essere la chiave di lettura a ritroso. Premio Fipresci a Venezia 1998, premio del pubblico al Sundance Festival, David di Donatello per il film straniero.

 Train de vie - Un treno per vivere
(1998) on IMDb

Prime Video: La vita è bella

Regia di Roberto Benigni. Un film Da vedere 1997 con Horst BuchholzRoberto BenigniGiustino DuranoNicoletta BraschiGiuliana LojodiceCast completo Genere Drammatico, – Italia1997durata 131 minuti. Uscita cinema giovedì 18 dicembre 1997 distribuito da C.G.D – Cecchi Gori Distribuzione. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 4,33 su 8 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Guido Orefice, toscano montanino ed ebreo, s’innamora sul finire degli anni ’30 della maestrina Dora, la corteggia in modi stravaganti, la sposa. Sei anni dopo – nell’intervallo sono venute le leggi razziali (1938), la guerra e le deportazioni – Guido con il figlioletto Giosuè parte per il campo di concentramento. Dora, che ebrea non è, li segue volontariamente. Per proteggere il figlio dall’orrore, Guido gli fa credere che quel che stanno vivendo è un gioco a premi. 6° film di Benigni regista, è il più ambizioso, difficile e rischioso e il migliore: 2 film in 1, o meglio un film in 2 parti, nettamente separate per ambientazione, tono, luce e colori – essenziali i contributi della fotografia – ma complementari: la 1ª spiega e giustifica la 2ª. Una bella storia d’amore, scritta con Vincenzo Cerami: prima tra un uomo e una donna, poi per un figlio, ma l’una è la continuazione dell’altra. Il frenetico dinamismo di Benigni è felicemente sfogato, la sua torrentizia oralità ora debordante ora dimezzata. Un’elegante leggerezza distingue Durano nel più riuscito dei personaggi di contorno. 5 Nastri d’argento, 7 nomination agli Oscar e 3 statuette (film straniero, attore per Benigni, musica per Nicola Piovani). Film più visto in TV (RAI1 22-10-2001) con 16 080 000 spettatori. Ultimo film – tra i 130 e più che ha fotografato – di Tonino Delli Colli (1923-2005).
 La vita è bella
(1997) on IMDb
Crows Zero (2007) - IMDb

Crows Zero (クローズZERO Kurōzu Zero?) è un film del 2007, diretto da Takashi Miike, tratto dal manga Crows, scritto e disegnato da Hiroshi Takahashi tra il 1990 e il 1998. Ha generato un sequel, intitolato Crows Zero II, diretto sempre da Takashi Miike nel 2009. L’altro titolo internazionale del film è Crows: Episode 0[1].

Genji Takiya, figlio di uno yakuza, si iscrive alla Suzuran All-Boys High School, detta “scuola dei corvi”, con il solo intento di riunire tutte le bande sotto il suo comando, cosa che non è riuscita in passato a suo padre. Per far questo, il ragazzo deve prima conquistarsi la fiducia e l’ammirazione degli altri studenti.

 Crows Zero
(2007) on IMDb

Titolo originale: Ai to makoto Paese/Anno: Giappone | 2012 Regia: Takashi Miike Sceneggiatura: Takayuki Takuma Fotografia: Nobuyasu Kita Montaggio: Kenji Yamashita Interpreti: Emi TakeiKen MaedaSatoshi TsumabukiTsuyoshi Ihara Colonna sonora: Takeshi Kobayashi Produzione: Concept FilmExcellent FilmKadokawa PicturesOLM Durata: 134′

Le alpi giapponesi innevate. I genitori della piccola Ai la lasciano sciare da sola per la prima volta. La bambina viene salvata da un grave incidente da un ragazzino, Makoto, che riceve in dono dall’atto eroico una cicatrice sulla fronte. Una ferita che in qualche modo segna un patto di sangue non dichiarato. Undici anni più tardi, nei meandri della metropolitana di Shinjuku, la liceale Ai assiste a uno scontro tra gang rivali. Un ragazzo che non ha mai visto prima sbaraglia da solo tutti gli avversari; ha una cicatrice sulla fronte…

 For Love's Sake
(2013) on IMDb

Regia di Takashi Miike. Un film con Kenji SawadaKeiko MatsuzakaShinji TakedaNaomi Nishida. Genere Horror – Giappone2001durata 113 minuti.

La famiglia Katakuri è vittima della malasorte: la loro locanda non attira alcun cliente. La colpa è probabilmente dell’ambiente circostante, molto trascurato. Quando i clienti arrivano la situazione non migliora considerando che i malcapitati finiscono per soccombere nei modi più strani. Il primo cliente si suicida in preda ad una visione mistica, un campione di sumo muore durante un amplesso amoroso, un ufficiale della marina viene ucciso in seguito ad una lite. È il momento giusto per l’eruzione del vulcano a cui, forse, farà seguito una nuova era piena di speranza e felicità.

 Katakuri-ke no kôfuku
(2001) on IMDb

The Mole Song: Undercover Agent Reiji (土竜の唄 潜入捜査官 REIJI Mogura no uta – Sennyu sosakan: Reiji?) è un film del 2014 diretto da Takashi Miike.

Reiji Kikukawa, che ha un forte senso della giustizia, si è diplomato all’accademia di polizia con il punteggio più basso di sempre. Diventa un agente di polizia, ma viene improvvisamente licenziato dal capo della polizia per questioni “disciplinari”. In realtà, il licenziamento fa parte di un piano attentamente orchestrato. A Reiji viene ordinato di diventare una “talpa”, un poliziotto sotto copertura. Il suo obiettivo è Shuho Todoroki, il capo della banda Sukiyakai. Il gruppo è il più grande gruppo criminale nell’area di Kanto. A Masaya Hiura, che lavora come giovane capo di una banda affiliata a Sukiyakai, piace Reiji. Mentre attraversa varie difficoltà, Reiji si fa strada verso Shuho Todoroki.

 Mogura no uta: Sennyuu sousakan Reiji
(2013) on IMDb

Yattaman – Il film (ヤッターマン Yattāman?) è un film del 2009 diretto da Takashi Miike. La pellicola si rifà alla celebre serie anime Yattaman prodotta dalla Tatsunoko (internazionalmente nota come Yatterman). In Italia il film è stato distribuito nel 2011 al cinema tramite il distributore Officine UBU[1].

Ganchan e la sua ragazza Janet costruiscono straordinari robot e quando il mondo è in pericolo si trasformano in Yatta 1 e Yatta 2, i supereroi Yattaman. L’occasione per una nuova impresa si presenta quando la giovane Shoko chiede il loro aiuto per ritrovare il padre, scomparso in Norvegia mentre era sulle tracce di uno dei quattro frammenti della potente Pietra Dokrostone. Qualcun altro è infatti alla ricerca della mitica Pietra. Si tratta degli acerrimi nemici degli Yattaman: il trio Drombo, composto dalla bellissima e perfida Miss Dronio, e dai suoi tirapiedi Boyakki e Tonzula. I Drombo, con l’aiuto del misterioso Dottor Dokrobei ingaggiano con gli Yattaman una dura battaglia per il possesso della Dokrostone e per il destino del mondo.

 Yattaman - Il film
(2009) on IMDb

Regia di Takashi Miike. Un film Da vedere 2004 con Shô AikawaKyoka SuzukiAtsuro WatabeYui IchikawaKoen KondoNaoki YasukôchiCast completo Genere Commedia – Giappone2004durata 115 minuti. – MYmonetro 3,50 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Un uomo mediamente infelice, dalla famiglia disastrata e dall’attitudine vittimista ha una sola passione: Zebraman, il supereroe protagonista di una serie televisiva di quart’ordine. Per questo passa tutto il suo tempo libero a cucirsi un costume identico a quello dell’eroe e nel disperato tentativo di vivere, anche per finta, un’identità più soddisfacente comincia a girare di notte indossandolo e atteggiandosi ad eroe. Le conseguenze sono immediatamente nefaste vista l’inettitudine del soggetto, capita però che contemporaneamente alcuni alieni stiano progettando di prendere il controllo della Terra, occasione perfetta per l’inetto di trasformarsi in eroe.

 Zebraman
(2004) on IMDb

Regia di Massimo Troisi. Un film Da vedere 1981 con Massimo TroisiFiorenza MarchegianiLello ArenaMarco MesseriDeddi Savagnone.Cast completo Genere Commedia – Italia1981durata 109 minuti. Uscita cinema lunedì 23novembre 2015 distribuito da Microcinema. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,50 su 31 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Gaetano, napoletano timido, arriva a Firenze con un candidato al suicidio, si fa sedurre da una disinibita infermiera, scappa, ritorna. Si ritrova con un figlio che potrebbe essere non suo. Raro esempio di un film che ha messo d’accordo critica e pubblico. Quello di Troisi è uno degli esordi più folgoranti nel campo della nuova commedia italiana degli anni ’80. Vicino, come attore, a Eduardo più che a Peppino De Filippo o a Totò, Troisi combina felicemente nel suo agro umorismo ironia e tenerezza, condendolo con una fantasia nevronapoletana e invenzioni seicentesche. Il Seicento è un secolo partenopeo.

Ricomincio da tre (1981) on IMDb

Regia di Jaco Van Dormael. Un film Da vedere 1991 con Michel BouquetThomas GodetMichelle PerrierGisela UhlenMireille PerrierCast completo Titolo originale: Toto le héros. Genere Commedia – BelgioFranciaGermania1991durata 89 minuti. – MYmonetro 3,86 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Convinto di essere stato scambiato nella culla con un altro bambino, quindi di essere cresciuto in una famiglia non sua e di aver vissuto la vita di un altro, Thomas – chiamato con il vezzeggiativo di Toto – ospite nel 2027 di una casa di riposo, fantastica di uccidere colui che gli ha rubato la vita, Alfred, ricco e potente. Opera prima del belga Van Dormael (1957), il film è narrato con una serie di sconnessioni temporali, secondo il libero flusso dei ricordi e delle associazioni mentali di Thomas. È una storia sotto il segno della morte, ma sorvegliata dagli angeli custodi di un’allegra ironia e di un bizzarro umorismo, molto fiammingo anche nei suoi estri surreali, che le conferiscono un indubbio fascino e l’hanno reso uno dei film più premiati, ammirati e un po’ sopravvalutati del 1991.

Toto the Hero (1991) on IMDb
Locandina italiana Mosse vincenti

Un film di Tom McCarthy. Con Paul Giamatti, Amy Ryan, Bobby Cannavale, Jeffrey Tambor, Burt Young. Titolo originale Win Win. Commedia, Ratings: Kids+16, durata 106 min. – USA 2011. – 20th Century Fox uscita venerdì 9 dicembre 2011. MYMONETRO Mosse vincenti * * * - - valutazione media: 3,01 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

New Providence, New Jersey. Mike Flaherty è un avvocato che assiste persone anziane. Nel tempo libero fa l’allenatore di una squadra di giovani lottatori non particolarmente brillanti. Un giorno gli si presenta il caso di un anziano cliente, Leo Poplar, il quale viene messo sotto tutela. Mike decide di diventarne il tutor per incassare la rendita mensile di 1500 dollari. Però, invece di rispettarne la volontà di rientrare nella propria abitazione, lo fa andare in una casa di riposo attribuendo la decisione al giudice. Leo ha una figlia che non si occupa di lui ma anche un nipote, Kyle, che compare davanti a casa sua in fuga dalla madre che disprezza. Mike lo ospita temporaneamente e quando scopre che è una giovane promessa della lotta, lo fa entrare nella sua squadra e se ne fa carico insieme alla moglie. La madre del ragazzo però irrompe sulla scena.
Paul Giamatti ha raggiunto ormai da tempo una tale padronanza dei propri mezzi da poter affrontare qualsiasi tipo di trama e di produzione. Questa volta ha scelto un film indipendente rischiando anche di scivolare sulla pericolosa china del filone ragazzo problematico/adulto che lo salva con in più l’additivo dell’ambito dello sport.
Probabilmente lo ha stimolato il confrontarsi con un totale (e vincente) esordiente quale è Alex Shaffer nel ruolo del tormentato e atletico Kyle. I due si confrontano, si comprendono e si scontrano alla pari come raramente succede sullo schermo (o, meglio, come talvolta accade ma con quel tanto di esibizionismo da parte dei neofiti che li rende irrimediabilmente ‘falsi’). Lo deve avere anche interessato lavorare con il regista di un film attento all’incontro tra diversi come è stato il Tom McCarthy di L’ospite inatteso. Un tema che qui viene ripreso dando spazio allo sport nella fase centrale ma avendo come fil rouge il potere devastante del denaro. Perché Mike mette a rischio la propria professione per quei 1500 dollari che finiranno con il divenire oggetto del desiderio anche della madre di Kyle. L’intricato nodo di ciò che si presenta come generosità (l’accogliere il ragazzo come un figlio) ma che ha al proprio interno il motore di un interesse personale (la rendita, l’emergere della squadra grazie al campioncino) finisce con lo sciogliersi ma implica un alto prezzo da pagare. È un cinema ‘morale’, quello di McCarthy, che ha bisogno di attori che siano capaci di rendere eccezionale (e quindi in grado di raggiungere un pubblico adeguatamente ampio) la quotidianità e anche l’ambiguità dei rapporti umani. Giamatti e Shaffer sanno come farlo.

Win Win (2011) on IMDb