Alla fine dell’Ottocento Beppe Musolino, carbonaio calabrese, ama la bella Mara, ma è inviso a suo padre che la vorrebbe sposata con Don Pietro, capo della ‘ndrangheta. Della sua uccisione è accusato Musolino e, in base a tre false testimonianze, condannato. Evade, si dà alla macchia, si vendica di due testimoni. Quando in un’imboscata Mara muore, mette a morte l’assassino e si costituisce. Versione romanzata e romantica di una storia vera per mano di 8 sceneggiatori (oltre al regista, F. Brusati, E. De Concini, I. Perilli, V. Talarico più A. Leonviola, M. Monicelli e Steno), prodotta da Ponti-De Laurentiis, è un melodramma paesano d’azione, modellato sul western americano (scene di tribunale comprese), ribattezzato southern da Ennio Flaiano. Fotografia: Aldo Tonti. A. Nazzari in gran forma brigantesca. G. Musolino (1876-1956) fu condannato a 21 anni di carcere nel 1897 e all’ergastolo nel 1901. Trasferito dopo il 1945 in un manicomio criminale, fu rilasciato in tempo per vedere il film, protestando per lo scarso rispetto alla verità della sua vicenda.
Dal romanzo (1904) di Jack London: i superstiti di un naufragio, causato dalla nebbia, nella baia di San Francisco sono raccolti da una nave, comandata da un capitano dispotico e psicopatico che si rifiuta di sbarcarli. Scoppia un ammutinamento. Epilogo tragico. Sceneggiata da Robert Rossen con qualche verbosità, diretta con mano sapiente, sostenuta da contributi tecnici di prim’ordine (fotografia di Sol Polito, musiche di Erich Wolfgang Korngold), è la migliore delle tante versioni del romanzo, filmato 3 volte nel muto (1913, 1920, 1925) e altre 5 volte nel sonoro (1930, 1950, 1958, 1993 per la TV e, in Italia, 1975 con lo stesso titolo e con la regia di Giuseppe Vari).
A bordo della nave stellare Avalon si sta compiendo la più grande migrazione di massa dalla Terra verso una colonia tutta da costruire ed abitare, su un nuovo pianeta, Homestead II. Cinquemila persone viaggiano addormentate in capsule all’avanguardia. Durante lo scontro con un meteorite, però, la nave riporta un incidente imprevisto e una capsula si sblocca. Jim si sveglia, così, con novanta anni di anticipo sulla data prevista. Poi è la volta di Aurora. Soli, senza alcuna possibilità di tornare indietro, i due sono condannati a finire la loro vita sulla Avalon. Ma la nave va in avaria e a rischiare la vita ora sono molti di più. Le coordinate spaziali di Passengers sembrano situarsi da qualche parte tra Wall-E e Gravity, in un luogo in cui il tempo ha compiuto il suo giro e il futuro è un ritorno alla coppia adamitica e ripone la sua nuova speranza in una fogliolina, emblema della superiorità dell’organico, per quanto fragile e mortale, sull’inanimato. Chi segue questa rotta troverà un film confezionato per non scontentare alcuno, e destinato, dunque, a non entusiasmare nessuno. Noiosetto come una crociera extra lusso una volta che si sono già esplorati e sperimentati tutti gli ambienti, questo film non riesce a mantenere il livello d’interesse destato dal primo colpo di scena (prevedibile ma comunque intrigante, un bell’interrogativo morale) e deve aggrapparsi agli appigli offerti dai luoghi comuni del genere, per riprendere l’afflato filosofico solo nel finale, in maniera ben più sbrigativa e superficiale. C’è però un’altra strada per arrivare alla stessa meta, che incrocia Titanic con un romanzo rosa e scopre le carte in partenza: in Passengers la fantascienza è un fondale, un’ambientazione esotica, quel che conta è il romance tra il meccanico di terza classe e la scrittrice newyorkese che si è imbarcata per tentare il colpaccio editoriale, la storia d’amore tra Chris Pratt, il duro che non teme i sentimenti, e Jennifer Lawrence, l’icona sexy dall’aumentata forza di resistenza. Nonostante le prodezze tecniche e la bellezza sporadica ma reale di certe scene, come quella della mancanza di gravità nella piscina, il film di Tyldum va preso col sorriso sulle labbra, raccomandando occhi e cervello alla leggerezza. Altrimenti, troppi sono i punti che non tornano e a dir poco ridicoli appaiono i costumi e gli ambienti. Meglio vedere la nave-prigione come una metafora del matrimonio, con le sue abitudini e i suoi dubbi amletici, gli scherzi del destino e la possibilità salvavita di darsi al giardinaggio.
La mitologia greca viene rivisitata con parecchie licenze all’americana in questa narrazione della gesta di Perseo (Hamlin) alle prese con cavalli alati e mostri vari (tra i quali la Medusa). Olivier e la Andress, nei rispettivi ruoli di Giove e Venere, sembrano a loro agio fra tanti effetti speciali.
Si avvicina il giorno del processo per il padre di Barry Allen, da anni in carcere per l’omicidio di sua moglie. Il ragazzo, che in realtà è anche il supereroe The Flash, ha cercato in ogni modo di dimostrare la sua innocenza, ma anche con l’aiuto delle Wayne Enterprises e dei suoi superpoteri non ha trovato come scagionarlo. Per disperazione arriva a correre più veloce di quanto abbia mai fatto, fino a raggiungere una sorta di ruota del tempo. Ma scopre presto che viaggiare nel passato non cambia solo il presente e il futuro: in questo mondo infatti il suo amico Batman è molto diverso e non sembra esserci alcuna traccia di Superman.
Nel fantastico regno di Kindaor, su cui regna Sedemondo che ha ucciso il fratello Licinio, usurpandone il trono, il passaggio della corona di ferro sancisce la rovina del tiranno e la pace tra due popoli. Film in costume, ma buttato sul fantastico della favola, con latenti venature pacifiste. Sorta di parabola ariana complicata da ossessioni erotiche e contaminazioni culturali diverse, tra Ariosto e Sem Benelli. Momenti di Kitsch sublime. 3° film di M. Girotti, che lo lanciò: bello come un Tarzan.
Un film di John Williers Farrow. Con Glenn Ford, Diana Lynn, Patricia Medina Titolo originale Plunders of the Sun. Avventura, b/n durata 91 min. – USA 1953. MYMONETRO I saccheggiatori del sole valutazione media: 2,00 su 1 recensione.
Al Colby accetta l’incarico di portare oltre il confine un pacchetto sigillato, pur di guadagnare un po’ di quattrini. Nel pacchetto c’è la mappa di un tesoro azteco. Si scatenano brame intorno a questo tesoro.
Verso la metà dell’Ottocento il misterioso capitano Nemo solca i mari per distruggere tutte le navi da guerra con un sommergibile di sua invenzione, il Nautilus. Quando tre naufraghi vengono tratti in salvo dovrà, suo malgrado, accoglierli a bordo come ospiti
Andrea Orsini, uomo di fiducia di Cesare Borgia, tradisce il suo signore per amore della bella Camilla, moglie del governatore di una città che il Borgia vorrebbe conquistare. Durante la battaglia, organizzata da Andrea, il Borgia viene battuto e Camilla, rimasta vedova, sposa il bell’Andrea.
Un film di Arthur Lubin. Con Jon Hall, Maria Montez Titolo originale Ali Baba and the Forty Thieves. Avventura, durata 87′ min. – USA 1944. MYMONETRO Alì Babà e i 40 ladroni valutazione media: 2,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Il principe di Baghdad detronizzato si fa bandito, s’innamora di fanciulla e con l’aiuto dei 40 ladroni conquista lei e il trono. Pittoresco racconto di avventure esotiche con un pizzico di fantasia e una considerevole vena umoristica che ne fanno un gradevole e ricco spettacolo anche per i più piccini.
Nel Seicento il bieco Van Gould, fiammingo al servizio degli spagnoli, uccide il conte di Ventimiglia e ne deporta i tre figli nelle Americhe. Fuggiranno e, diventati corsari, riusciranno a vendicarsi.
L’isola del tesoro è uno sceneggiato televisivo prodotto dalla RAI, andato in onda nel 1959, diretto da Anton Giulio Majano, basato sull’omonimo romanzo di Robert Louis Stevenson.Sebbene lo sceneggiato sia stato realizzato quasi interamente in studio, il regista riuscì a rendere bene l’incanto e lo spirito di avventura proprio del romanzo originale.È da ricordare anche la lugubre sigla Quindici uomini sulla cassa del morto. Inghilterra, 1767, nel villaggio di Black Hill Cove, il capitano Billy Bones, un vecchio marinaio perennemente ubriaco e di carattere litigioso, alloggia nella locandaAdmiral Benbow, gestita da un giovane ragazzo, Jim Hawkins, e dalla madre; un giorno, a seguito di una rissa con un uomo chiamato Cane Nero, con il quale sembra condividere un segreto, subisce un infarto e, mentre si trova a letto, confida a Jim di essere stato il secondo del Capitano Flint e che questi, prima di morire, gli ha rivelato l’ubicazione di un “luogo” e questa è la ragione per la quale viene cercato da molti uomini, e tra questi il più temuto sembra essere l’uomo “con una gamba di legno”, che potrebbero consegnargli la “macchia nera”, una sorta di avvertimento.
Il corsaro inglese Blackie, pirata temerario, compie con la sua ciurma scorribande per i mari alla ricerca di nuovi tesori. Dopo aver salvato dalle mani di altri pirati Isabelle, moglie del viceré di Spagna, la seduce e poi, in cambio di un cospicuo riscatto, le restituisce la libertà. Ma il destino li fa incontrare nuovamente, il corsaro si getta all’arrembaggio del galeone di Isabelle e di suo marito, annienta l’equipaggio e si impossessa di oro e gioielli. Il viceré muore in un duello e Isabelle spera che il corsaro nero rimanga con lei.
L’agente segreto Maurice viene inviato in missione a Vienna, dove dovrebbe mettersi in contatto con lo scomparso collega Margerie. Aiutato da altri, tra cui un avvocato e una giovane cantante, mette le mani sui documenti segreti di Margerie. Scopre a sue spese che questi è un traditore. Al suo capo consegnerà i documenti, ma non dirà del tradimento.
Ragnar è presentato come un giovane fattore, pescatore e cacciatore vichingo che durante la stagione estiva saccheggia, assieme ai suoi compaesani, paesi stranieri uccidendo, stuprando e schiavizzando senza pietà.Sempre alla ricerca di nuove terre da depredare, per arricchirsi ed accrescere il proprio prestigio personale di fronte agli dei ed ai propri simili, egli diviene il primo della sua gente a navigare con successo verso occidente, attraversando le pericolose acque del mare del Nord. Convinto di avere un destino glorioso indicatogli dai suoi dei attraverso svariati segni naturali, che egli interpreta come benevolenti nei suoi confronti, raduna un gruppo di spietati ed ambiziosi vichinghi, pronti a sfidare la legge del villaggio nel tentativo di conquistare con la forza denaro e gloria personale.
Da un romanzo di Glendon Swarthout. Sei soldati americani e una donna in marcia faticosa e pericolosa per raggiungere un avamposto nel Messico del 1916. Durante il viaggio ciascuno dei sette mostra il suo vero volto. Fece perdere 5 milioni di dollari alla Columbia e fu maltrattato dalla maggior parte dei critici. Come film d’azione è lento, come racconto psicologico schematico. È forse il peggior risultato dell’egregio R. Rossen.
Stargate SG-1 (abbreviato solitamente in SG-1 o SG1) è una serie televisiva di fantascienza basata sul film Stargate del 1994, scritto da Dean Devlin e Roland Emmerich e diretto da quest’ultimo. Emmerich aveva inizialmente l’intenzione di realizzare altri due film, creando così una trilogia di Stargate. Il progetto fu però abbandonato, e così la MGM Television poté acquistare i diritti e le licenze necessarie per mandare in onda una serie televisiva basata sull’universo di Stargate. Gli sceneggiatori sono stati in grado di creare sui presupposti del film, un intero nuovo universo, popolato da numerose razze aliene che, grazie alla loro avanzata tecnologia, si sono suddivise il controllo dei vari settori dello spazio.
Il film Stargate terminava con l’uccisione del crudele alieno Ra (considerato un dio dagli antichi egizi), il salvataggio della popolazione del pianeta Abydos ed il ritorno dei protagonisti sulla Terra tranne che per il Dottor Jackson. La serie tv riparte da qui, circa un anno dopo questi avvenimenti.
Nel 1862 il Professor Fergusson progetta di esplorare l’Africa orientale con Jupiter; una mongolfiera, con gondola a forma di unicorno, dotata di un sistema di sua invenzione in grado di far salire e scendere l’aeromobile senza la perdita di gas o di zavorra. Dopo un volo dimostrativo, riceve un netto rifiuto di finanziamento da parte della Royal Geographic Society. Quando il professore e il suo assistente Jacques sembrano essere ormai rasseganti, un editore americano si propone di finanziare la sua impresa, a condizione che suo nipote Donald O’Shay, un reporter del suo stesso giornale, preda parte alla spedizione.
Un giovane si allena per la gara nazionale di arti marziali. Divenuto ben presto fortissimo – al punto che il suo maestro gli confida un colpo segreto e micidiale – attira le cattive intenzioni del padre di un rivale, che, per assicurare il successo al figlio, fa massacrare le mani al protagonista. Il ragazzo però guarisce, vince e si vendica. È il migliore film di questo genere finora prodotto.
Scott Lang ha salvato il mondo, insieme agli Avengers, poi ha scritto un libro e ora vive di quello. Sua figlia Cassie invece è un’attivista che non ha paura di mettersi nei guai con la polizia. Inoltre è anche un genio della scienza e con l’aiuto di Hank Pym e Hope Van Dyne ha ideato un sistema per sondare il regno quantico. Janet Van Dyne, che della sua lunga prigionia nel regno quantico preferisce non parlare, ne è all’oscuro e quando lo scopre è troppo tardi per fermare Cassie: il suo esperimento finisce per trasportare tutti in questa fantastica dimensione, dove si trova anche… il Conquistatore!
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