Category: 720p h264/265


Un film di Billy Wilder. Con Tyrone Power, Charles Laughton, Marlene Dietrich, Elsa Lanchester, Norma Varden. Titolo originale Witness for the Prosecution. Poliziesco, Ratings: Kids+13, b/n durata 118 min. – USA 1957. MYMONETRO Testimone d’accusa * * * * - valutazione media: 4,11 su 20 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Leonard Vole è accusato dell’omicidio di una ricca vedova ma la moglie Christine rifiuta di testimoniare in sua difesa. Leonard si rivolge allora ad un celebre e anziano avvocato, Wilfrid Robarts, le cui intuizioni sembreranno poter scagionare l’uomo. Le schermaglie legali durante le udienze del processo condurranno lo spettatore a ritmo serrato fino a un clamoroso colpo di scena finale. Un film in cui la suspence la fa da padrona, un meccanismo a orologeria tratto da una pièce teatrale di Agatha Christie, insuperata regina del genere. Un legal thriller ante litteram, che abbina tensione e colpi di scena, inganni ed equivoci. Strepitosa la prova di tutti gli attori, da Charles Laughton, ansimante e graffiante avvocato inglese, alla misteriosa Marlene Dietrich, a Tyrone Power a suo agio pur in un ruolo ambiguo per lui inconsueto. Con questo film Billy Wilder lascia la commedia sofisticata ma non rinuncia alle tematiche da lui predilette, come l’inganno e la maschera.
Negli anni ’80 ne è stato realizzato un remake, diretto da Alan Gibson, decisamente non all’altezza dell’originale.

Witness for the Prosecution (1957) on IMDb

Un film di Luis Buñuel. Con Adriana Asti, Julien Bertheau, Adolfo Celi, Jean-Claude Brialy, Michel Piccoli. Titolo originale Le fantôme de la liberté. Commedia, durata 103 min. – Francia 1974. MYMONETRO Il fantasma della libertà * * * * - valutazione media: 4,17 su 13 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il film è un tributo al poeta surrealista Benjamin Péret le cui peripezie formali ispirarono Buñuel nella scommessa di una trasposizione cinematografica. La pellicola è infatti strutturata in quattordici episodi apparentemente slegati e fortuiti, dove il protagonista di ognuno fa da cerniera alla scena seguente, per poi dileguarsi. L’ordine delle cose e il linguaggio vengono sottoposti ad una sarcastica decostruzione e ad un rovesciamento di senso che possono disorientare o illuminare lo spettatore. Non è difficile rintracciare le influenze delle teorie di Freud, la frequentazione assidua di Jacques Lacan e il peso degli scritti di Marx. Nel suo memoriale Dei miei sospiri estremi Buñuel dichiarerà che il film è un omaggio a quest’ultimo e allo spettro del comunismo che imperversava in Europa. Non a caso la pellicola si apre sul celeberrimo Tres de Mayo di Goya, seguito dalla fucilazione dei patrioti da un plotone di soldati napoleonici, mostrando da subito il volto cruento della libertà politica. Dagli albori della sua carriera, da quel cortometraggio di diciassette minuti firmato insieme a Salvador Dalì, il regista issava lo stendardo della libertà come principio, direzione e fine della sua esistenza e del suo stile. Libertà formale, artistica, individuale, politica e religiosa. Emancipazione dall’autorità, idiosincrasia per il feticismo, aggressività e commiserazione nei confronti dell’ordine razionale delle cose. La libertà è un fantasma da non perseguire (emblematico il grido dei manifestanti: Vivan las cadenas’) ma che persiste scuotendo dogmi e tabù. Ad iniziare dalla profanazione di una tomba, dalle cartoline dei monumenti visti come oscenità (omaggio al saggio di Michel Foucault ‘Questo non è una pipa’) , ai frati che improvvisano un nebbioso poker con santini e scapolari, fino ad un appuntamento in sala da pranzo per defecare in gruppo. La ricerca della verità è una caduta nel vuoto dove ogni appiglio si sgretola. Il significato della vita sfugge a tutti, l’esperienza va ad intrecciarsi con la dimensione inconscia. Il surrealismo, che per Buñuel non è mai stato un semplice movimento d’avanguardia ma una direzione morale e spirituale, continua ad aprire cassetti remoti e immaginari nelle infinite stanze psicologiche di questo film. Una forza primordiale e un istinto ingestibile si celano sotto le apparenze formali e l’ossequio all’autorità. Anche Buñuel, come il signor Foucault che si rifugia nella contemplazione di un ragno, è indolente alla simmetria e invade la pellicola di presenze irrazionali come galline e struzzi, toccando il culmine in un inverosimile carro armato dell’esercito a caccia di una volpe. Il marchese de Sade, molto caro al regista aragonese, proclamava che la libertà umana includeva quella di non porre limiti all’immaginazione Non esiste una verità oggettiva e anche i documenti da firmare, le carte burocratiche e le sentenze di un tribunale divengono lo specchio del relativismo. Il segno non è mai la cosa, c’è sempre un rovesciamento. Pensiamo all’episodio della bambina scomparsa che è sotto gli occhi di tutti o al killer che firma autografi come una star.
La via lattea, Il fascino discreto della borghesia e Il fantasma della libertà, nati da tre soggetti originali, vanno a formare una sorta di trilogia, per il tema comune della ricerca della libertà. Due secoli prima il popolo spagnolo aveva realmente gridato ‘Viva le catene’ (disposti a tornare sotto i Borboni, pur di non cedere a Napoleone). Adesso è un intero sistema a preferire le catene e Buñuel ne fotografa il suono grave, in un riflesso tanto bizzarro quanto amaro, grazie a cui è possibile destarsi.

The Phantom of Liberty (1974) on IMDb

Locandina italiana Parla con leiUn film di Pedro Almodóvar. Con Leonor Watling, Javier Cámara, Rosario Flores, Darío Grandinetti, Paz Vega. Titolo originale Habla con ella. Drammatico, durata 112 min. – Spagna 2002. MYMONETRO Parla con lei * * * * - valutazione media: 4,14 su 34 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Marco è un giornalista specialista in guide turistiche, Benigno un infermiere generoso, perfetto. Quest’ultimo da quattro anni si prende cura di Alicia, (ex) ballerina, in coma. Marco ha una relazione con Lidya, torera, che ben presto raggiunge Alicia nello stesso ospedale, ridotta a sua volta in coma. Benigno parla con la sua paziente come se fosse cosciente, le racconta tutto, vita quotidiana, pensieri, spettacoli. Marco, meno fantasioso, si limita a guardare piangendo. Benigno (mai avute donne, forse gay), gli insegna a “parlare con lei”, appunto. Il film prende sentieri imprevedibili, sconcertanti, allarmanti. Alicia (le cui funzioni vitali sono comunque integre) viene scoperta incinta. Il “colpevole” è naturalmente Benigno, che finisce in prigione. Marco, sempre più coinvolto, lo sostiene a oltranza. Miracolosamente Alicia, il cui bimbo è morto subito, esce dal coma, ma Benigno non dovrà mai saperlo, così l’infelice infermiere si suicida. Il caso (un balletto), vuole che Alicia e Marco si incontrino. Premesse e sguardi sono dolci e promettenti, ci saranno sviluppi. Gli aggettivi usati sopra “imprevedibile, sconcertante, allarmante” aderiscono benissimo ad Almodovar. Dopo lo straordinario Tutto su mia madre il regista si lascia andare in una storia umano-melò-grottesca a suo modo perfetta. Estremizzazioni che solo Pedro può farsi perdonare. Sviluppi che affosserebbero qualsiasi altro autore. Regia talmente complessa da essere semplice e subito decifrabile, ironia, insomma tutte le cifre che appartengono al più grande autore (con Wenders) di cinema europeo. Con inserti di fantasia superiore, come il “muto” ricostruito dove un uomo reso piccolissimo da una pozione entra in una vagina per non uscirne mai più: è la premessa, non fine a se stessa, ma “strumentale” per innescare la stranissima maternità che seguirà. Presente anche la solita forte umanità e l’amore per il vivere anche quando il vivere è disperato. Il film comincia e finisce con le immagini di teatrodanza di Pina Bausch.

Talk to Her (2002) on IMDb

Risultati immagini per I diaboliciUn film di Henri-Georges Clouzot. Con Simone Signoret, Paul Meurisse, Charles Vanel, Vera Clouzot, Michel Serrault Titolo originale Les diaboliques. Drammatico, Ratings:Kids+16, b/n durata 110 min. – Francia 1954. MYMONETRO I diabolici * * * 1/2 - valutazione media: 3,86 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

In un collegio francese, la moglie e l’amante del dispotico e terribile direttore si accordano per ucciderlo e, a questo scopo, preparano un piano che sembra infallibile. Ma il cadavere dell’uomo, abbandonato in una piscina per simulare il suicidio, scompare e si manifestano inquietanti segni che paiono confermare la sopravvivenza della presunta vittima. Non raccontiamo oltre la trama per non rovinare la sorpresa

 I diabolici
(1955) on IMDb

Risultati immagini per La Storia del Generale CusterUn film di Raoul Walsh. Con Olivia De Havilland, Errol Flynn, Arthur Kennedy, Charley Grapewin. Titolo originale They Died with Their Boots on. Western, b/n durata 138 min. – USA 1941. MYMONETRO La storia del generale Custer * * * * - valutazione media: 4,13 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il giovane George Armstrong Custer arriva all’accademia di West Point e si distingue immediatamente per coraggio, abilità nelle armi e pessimo profitto. Conosce la ragazza che diventerà sua moglie e scalpita quando scoppia la guerra. Finalmente parte e, per un disguido burocratico, si vede assegnare il grado di generale. Alla fine della guerra è un eroe. Diventa comandante del leggendario Settimo cavalleggeri, viene mandato nel Dakota a tener d’occhio gli indiani. Coinvolto in beghe politiche, per la sua irruenza si fa nemico lo Stato Maggiore. Perde il comando e grazie a una petizione al presidente Grant lo riottiene. Nel giugno del 1876 muore da eroe al Little Big Horn lasciando inconsolabile l’adorata moglie. Uno dei migliori western di sempre, perfetto in tutte le combinazioni: regia dal ritmo irresistibile, tempi perfetti del racconto, ricostruzione straordinaria delle sequenze corali e militari, supporto musicale travolgente (Steiner). Ma soprattutto vale l’interpretazione di Errol Flynn, enorme personaggio e stranamente misconosciuto nelle sue qualità di attore. Quando lavorò con Walsh, suo regista preferito, lasciò un profondo segno nella fantasia del pubblico. Fra le scene salienti del film ricordiamo le cariche di Flynn alla testa del Settimo, la famosa canzone di sapore scozzese Garry Owen, l’addio alla moglie e la sequenza della battaglia finale.

They Died with Their Boots On (1941) on IMDb
Risultati immagini per Una Squillo per l'Ispettore Klute

Regia di Alan J. Pakula. Un film Da vedere 1970 con Jane FondaDonald SutherlandRoy ScheiderCharles CioffiSylvester StalloneMary Louise Wilson. Titolo originale: Klute. Genere Poliziesco – USA1970durata 114 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 4,10 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Minacciata da un maniaco sessuale, una prostituta conosce detective che, per conto di un industriale, indaga sulla scomparsa di un uomo. Una eccellente J. Fonda (premiata con l’Oscar) in un thriller con finale a sorpresa, trasfigurato dall’ammirevole tenuta stilistica della regia di A.J. Pakula. Sceneggiato da Andy K. Lewis e Dave Lewis.

Klute (1971) on IMDb

La Scala A Chiocciola (1946): Amazon.it: Mcguire,Brent,Barrymore,  Mcguire,Brent,Barrymore: Film e TVUn film di Robert Siodmak. Con George Brent, Kent Smith, Dorothy McGuire, Ethel Barrymore, Sara Allgood Titolo originale The Spiral Staircase. Giallo, Ratings: Kids+16, b/n durata 83′ min. – USA 1946. MYMONETRO La scala a chiocciola * * * * - valutazione media: 4,13 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nel 1906 in una cittadina del New England uno psicopatico uccide giovani donne che hanno un handicap fisico. La prossima vittima è una ragazza muta (McGuire) che fa la governante in una grande vecchia villa. Dove abita l’assassino. Dal romanzo Some Must Watch di Ethel Lina White, sceneggiato da Mel Dinelli, l’archetipo dei thriller ambientati “in un’antica casa buia” in cui la sequenza del delitto principale si svolge durante una “buia notte tempestosa”. Era il tempo in cui la locuzione “serial killer” (assassino periodico) non era stata ancora inventata. Un film perfetto nel suo genere. I primissimi piani dell’occhio dell’assassino al momento di aggredire le sue vittime sono diventati un classico. La circostanza che l’identità dell’assassino sia presto scoperta non diminuisce la suspense. Alla creazione dell’atmosfera, oltre alla germanica maestria di R. Siodmak, contribuiscono Nicholas Musuraca (fotografia), Albert S. D’Agostino e Jack Oley (scene), Roy Webb (musica). Rifatto a Londra come Delitto in silenzio (1975).

The Spiral Staircase (1946) on IMDb

Un film di John Ford, George Marshall, Henry Hathaway. Con George Peppard, Henry Fonda, Gregory Peck, John Wayne, Richard Widmark. Titolo originale How the West Was Won. Western, durata 162′ min. – USA 1962. MYMONETRO La conquista del West [2] * * * * - valutazione media: 4,01 su 12 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Da alcuni racconti di Frank J. Wilstack e da Prince of Pistoleers di Courtney Ryley Cooper e Grover Jones. La storia della colonizzazione del West in 4 episodi, dal 1830 al 1890: i primi 2 (“Rivers”, “Plains”) e l’ultimo (“Outlaws”) hanno la regia di H. Hathaway, l’altro (“Railroad”), che vanta una spettacolare carica di bisonti, è firmato da Marshall. C’è anche un interludio diretto da J. Ford con la storica battaglia di Shiloh, magnificamente raccontata di scorcio, e un breve dialogo notturno tra i generali nordisti Sherman (J. Wayne) e Grant (H. Morgan). Girato in Cinerama e trasferito su Cinemascope, è un western miliardario All Star tradizionale e spesso convenzionale della M-G-M. Pur carica di molti debiti, la sceneggiatura di James R. Webb ebbe l’Oscar, insieme al montaggio e al suono. Fotografia di prim’ordine di W. Daniels, M. Krasner, C. Lang Jr. e J. La Shelle.

How the West Was Won (1962) on IMDb

Risultati immagini per E Johnny prese il Fucile

Un film di Dalton Trumbo. Con Donald Sutherland, Jason Robards, Timothy Bottoms, Marsha A. Hunt. Titolo originale Johnny Got his Gun. Drammatico, durata 111′ min. – USA 1971. MYMONETRO E Johnny prese il fucile * * * * - valutazione media: 4,10 su 20 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Esordiente nella regia a 65 anni, lo sceneggiatore D. Trumbo adatta un suo romanzo del 1938. Colpito da una cannonata nell’ultimo giorno della guerra 1914-18 Joe Benham perde gambe, braccia e parte del viso, diventando un troncone di carne pensante. Atroce requisitoria contro la guerra, grido di pietà e indignazione, attacco alla scienza e all’esercito, interrogazione sull’esistenza di Dio, si svolge a 2 livelli: la realtà presente in bianconero, i ricordi e i sogni a colori. Bellissimo al 1° livello, s’ingorga al 2° di simbolismi, ideologia, buoni sentimenti. Breve e fulgida la partecipazione di D. Varsi.

Johnny Got His Gun (1971) on IMDb
Oltre il giardino - Film (1979)

Un film di Hal Ashby. Con Shirley MacLaine, Melvyn Douglas, Peter Sellers, Jack Warden, John Harkins. Titolo originale Being There. Commedia, durata 130′ min. – USA 1979. MYMONETRO Oltre il giardino * * * 1/2 - valutazione media: 3,93 su 31 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un giardiniere ignorante, e da anni imbottito solo di TV, viene scambiato per un famoso e saggio filosofo. Di equivoco in equivoco diventa una celebrità nazionale, e viene ricevuto alla Casa Bianca come consigliere. Scritta da Jerzy Kosinski che ha adattato il proprio romanzo Presenze (1971), è un’amara, aguzza, divertente parabola satirica sulla società americana nell’epoca della TV. Penultima e memorabile interpretazione di Sellers. Oscar per Douglas. Ultima, fugace apparizione di Victor Mature (figlio di emigranti di Pinzolo, Trento).

Scarpette rosse (1948) | FilmTV.it

Regia di Michael PowellEmeric Pressburger. Un film Da vedere 1948 con Anton WalbrookMarius GoringMoira ShearerLudmilla TchérinaLéonide MassineCast completo Titolo originale: The red shoes. Genere Drammatico – Gran Bretagna1948durata 133 minuti. – MYmonetro 4,10 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Sottoposta a una ferrea disciplina da Lermontov (Walbrook), direttore di una celebre compagnia di balletto classico, Vicky Page (Shearer) arriva a un successo trionfale con il balletto Scarpette rosse , ispirato alla favola di Hans Christian Andersen, ma è dilaniata tra l’amore per la danza (e la dedizione a Lermontov) e l’amore ricambiato per il compositore Julian Craster (Goring). Ormai identificata con il personaggio, danzerà sino alla morte. È il più grande successo della coppia Powell-Pressburger anche se forse non la loro opera maggiore. Considerato il miglior ballet film della storia del cinema, ma anche la più esemplare espressione del melodramma cinematografico, è diventato un vero cult movie , amato da spettatori e spettatrici commossi di mezzo mondo, ma anche da celebri registi (Scorsese, Coppola, De Palma) e raffinati cinéphiles . “Ammantandolo con i colori smaglianti del melodramma, [i registi] fanno digerire al pubblico un assunto incredibile: il fatto che l’arte sia qualcosa per cui si può morire” (E. Martini). È nello stesso tempo romantico ed espressionista, una fantasticheria e un incubo, un dramma psicologico e una favola, un’anomala miscela di narrativa popolare, cattivo gusto, abuso di stereotipi e sperimentazione visiva, ribaltamento delle convenzioni, vertiginosa reinvenzione della realtà. Fotografia di Jack Cardiff. Ebbe 2 premi Oscar: musica di Brian Easdale, scene di Hein Heckroth. Restaurato nel 2010.

The Red Shoes (1948) on IMDb
I Colori Della Vittoria: Amazon.it: Travolta/Thompson, Travolta/Thompson:  Film e TV

Regia di Mike Nichols. Un film Da vedere 1998 con John TravoltaEmma ThompsonBilly Bob ThorntonKathy BatesAdrian LesterCast completo Titolo originale: Primary colors. Genere Commedia – USA1998durata 143 minuti. – MYmonetro 4,17 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Attratto dalla politica liberale di Jack Stanton (Travolta), governatore democratico di uno Stato del Sud in corsa per la Casa Bianca, Henry Burton (Lester), nipote di un leader nero degli anni ’60, entra nel suo staff per le primarie presidenziali. Impara così quanto sia lurida e spietata la lotta politica. Tratto da un romanzo di Joe Klein, caporedattore di Newsweek che seguì la campagna di Clinton nelle primarie del ’92. I riferimenti a Bill Clinton e a sua moglie Hillary sono così espliciti da trasformare il film Universal in una tempestiva e antimoralistica arringa di difesa. Ridondante, prolisso, troppo preoccupato di essere politicamente corretto, privo di energia nella denuncia, ha avuto 2 candidature all’Oscar: sceneggiatura (Elaine May, ex moglie del regista) e attrice non protagonista (K. Bates) grazie al personaggio più significativo della storia.

Primary Colors (1998) on IMDb

Regia di Yorgos Lanthimos. Un film Da vedere 2017 con Colin FarrellNicole KidmanBarry KeoghanRaffey CassidySunny SuljicCast completo Titolo originale: The Killing of a Sacred Deer. Genere Drammatico, – Gran BretagnaUSA2017durata 109 minuti. Uscita cinema giovedì 28 giugno 2018 distribuito da Lucky Red. – MYmonetro 3,00 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Steven è un cardiologo: ha una bellissima moglie, Anna, e due figli, Kim e Bob. All’insaputa di costoro, tuttavia, si incontra frequentemente con un ragazzo di nome Martin, come se tra i due ci fosse un legame, di natura ignota a chiunque altro. Quando Bob comincia a presentare degli strani sintomi psicosomatici, la verità su Steven e Martin sale a galla.
Come per la versione originaria di 2001 – Odissea nello spazio, è un minuto di buio a introdurre The Killing of a Sacred Deer, sulle note dello Stabat Mater di Schubert. L’immagine immediatamente successiva è quella di un intervento a cuore aperto, inquadrato senza veli dalla macchina da presa.

The Killing of a Sacred Deer (2017) on IMDb

Il Ponte Di Waterloo: Amazon.it: vari, vari: Film e TVUn film di Mervyn LeRoy. Con Robert Taylor, Vivien Leigh, Maria Ouspenskaya Titolo originale Waterloo Bridge. Drammatico, Ratings: Kids+13, b/n durata 103 min. – USA 1940. MYMONETRO Il ponte di Waterloo * * * 1/2 - valutazione media: 3,54 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Prima della grande guerra, un ufficiale e una ballerina si incontrano, si innamorano e si lasciano con la promessa di ritrovarsi a guerra finita per sposarsi. Lui infatti ritorna, ma lei è profondamente cambiata, corrotta dalle difficoltà di quegli anni difficili.

Waterloo Bridge (1940) on IMDb

Poster 4 - Quando l'amore brucia l'animaUn film di James Mangold. Con Joaquin Phoenix, Reese Witherspoon, Ginnifer Goodwin, Robert Patrick, Shelby Lynne, Dan John Miller. Titolo originale Walk the Line. Biografico, durata 136 min. – USA 2005. uscita venerdì 17 febbraio 2006. MYMONETRO Quando l’amore brucia l’anima * * * 1/2 - valutazione media: 3,55 su 61 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Costante come un treno, tagliente come un rasoio, Johnny Cash non ha mai rinunciato a cavalcare il proprio destino, a costo di esserne disarcionato. Questo ritratto biografico ripercorre la vita del mito, dall’infanzia nel countryside al servizio militare, dagli esordi, quando il rock’n’roll era una questione di scintille, al concerto del ’68 nella prigione di Folsom. Quando l’onda del successo è impetuosa e il talento rischia di seppellire l’uomo, l’amore per June Carter può essere insieme dannazione e salvezza. Dai campi di cotone dell’Arkansas a idolo delle folle d’america, la parabola del “man in black” per eccellenza è un vortice di successi ed eccessi degno di una leggenda.
Tratto dall’autobiografia dello stesso Cash e dal libro “Man in Black”, Walk the Line riga dritto, consistente e godibile: un coinvolgente viaggio alle radici del rock che racconta l’uomo, ascesa agli inferi e ritorno, verso il raggiungimento di una dimensione consapevole. Una Whiterspoon perfetta affianca un Joacquin Phoenix, se non da Oscar, all’altezza del Dennis Quaid di Great Balls of Fire, gloriosa biopic di Jerry Lee Lewis della quale ci si sorprende a respirare nuovamente l’essenza. Il country non è mai stato così eccitante.

Walk the Line (2005) on IMDb
The Elephant Man - Film (1980)

Regia di David Lynch. Un film Da vedere 1980 con Anthony HopkinsJohn HurtAnne BancroftJohn GielgudWendy HillerFreddie JonesCast completo Genere Drammatico, – Gran Bretagna1980durata 125 minuti. Uscita cinema lunedì 21 settembre 2020 distribuito da Cineteca di Bologna. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,83 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Londra, 1884. John Merrick è un’attrazione da circo, che si esibisce sotto il nome di “The Elephant Man” ai servizi del meschino Mr. Bytes: la terribile forma di neurofibromatosi che gli ha deformato il volto lo rende infatti ripugnante alla vista. Un giorno l’ambizioso dottor Frederick Treves assiste allo spettacolo di Bytes e interviene per trasferire John in ospedale ed esporre a un consesso di medici la particolare forma di malattia che lo colpisce. Quando scopre che Merrick non solo è in grado di leggere, ma è un uomo colto, gentile e raffinato, lo trasforma gradualmente in un protagonista della buona società della Londra vittoriana.

The Elephant Man (1980) on IMDb
I cavalieri del nord ovest - Film (1949) - MYmovies.it

Un film di John Ford. Con John Wayne, John Agar, Joanne Dru, Mildred Natwick, George O’Brien.Titolo originale She Wore a Yellow Ribbon. Western, durata 103 min. – USA 1949. MYMONETRO I cavalieri del nord ovest * * * * - valutazione media: 4,18 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dopo il massacro di Custer, i pellerossa si ribellano in tutto il Nord – Ovest. Un anziano capitano alla vigilia della pensione riduce a miti consigli una tribù, rubando e disperdendo i cavalli con un audace colpo di mano. Western militare di Ford (tratto dal racconto Sul sentiero di guerra di James Warner Bellah, autore che ha ispirato al regista tutte le sue opere sulla cavalleria), il film venne maltrattato alla prima uscita dalla critica, che lo considerò troppo sentimentale, troppo inferiore al precedente Massacro di Fort Apache. Oggi ci appare come uno splendido racconto d’avventure con un John Wayne quarantenne che fa ottimamente il sessantenne. Anche qui il titolo originale rimanda a un motivo folk: She wore a yellow ribbon (Lei indossava un nastro giallo). Lei è Joanne Dru; il sergente texano è Ben Johnson; l’indiano che cita la Bibbia è l’autentico navajo Chief Big Tree.

 I cavalieri del Nord Ovest
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Un film di Michelangelo Antonioni. Con Monica Vitti, Francisco Rabal, Alain Delon, Louis Seigner, Lilla Brignone.Drammatico, b/n durata 125 min. – Italia 1962. MYMONETRO L’eclisse * * * * -valutazione media: 4,19 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Dopo una deludente storia d’amore, una ragazza si lega ad un uomo solo per evadere dalla routine. Un episodio drammatico le farà comprendere il fondamentale cinismo del suo compagno che, come lei, non si recherà al seguente appuntamento. Terzo film (assieme a L’avventura e La notte) di Antonioni sulla cosiddetta incomunicabilità, resa attraverso interminabili silenzi e significativi studi psicologici dei protagonisti. È l’ultimo film in bianco e nero girato da Antonioni; dopo due anni il regista volterà pagina girando Deserto rosso.

 L'eclisse
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Regia di Peter Glenville. Un film Da vedere 1964 con Paolo StoppaGino CerviRichard BurtonPeter O’TooleJohn Gielgud. Titolo originale: Becket. Genere Storico – Gran Bretagna1964durata 148 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 4,16 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nell’Inghilterra del XII secolo Enrico II nomina arcivescovo di Canterbury Thomas Becket, già suo cancelliere e amico. I rapporti tra i due si guastano: prima la libertà della Chiesa, poi l’amicizia. 7 nomination ma un solo Oscar per E. Anhalt che riscrisse con sagacia il noto dramma di J. Anouilh. Teatro in scatola con un superbo duetto di protagonisti. Tutti gli altri ok. Accurata la scenografia.

 Becket e il suo re
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I Senza Nome (1970): Amazon.it: Delon,Montand,Bourvil,  Delon,Montand,Bourvil: Film e TVUn film di Jean-Pierre Melville. Con Gian Maria Volonté, Alain Delon, Yves Montand, François Périer, André Bourvil Titolo originale Le cercle rouge. Poliziesco, durata 125 min. – Francia 1970. MYMONETRO I senza nome * * * * - valutazione media: 4,19 su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un ex galeotto, un ex poliziotto e un ladro italiano si accordano per rapinare un gioielliere parigino. Il furto, organizzato fin nei minimi particolari, riesce, ma il commissario Mattei, un duro, riesce a risalire fino ai tre. 

 I senza nome
(1970) on IMDb