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Regia di Michael CurtizWilliam Keighley. Un film Da vedere 1938 con Olivia De HavillandBasil RathboneClaude RainsErrol FlynnPatric KnowlesEugene PalletteCast completo Titolo originale: The Adventures of Robin Hood. Genere Avventura – USA1938durata 102 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: Film per tutti – MYmonetro 3,99 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Robin di Locksley, detto Robin Hood, vive nella foresta di Sherwood a capo di un gruppo di simpatici fuorilegge. Salva un poveraccio, che ha ucciso un cervo per fame, dalla spada dello sceriffo di Nottingham e poi irrompe col cervo sulle spalle proprio nel salone del banchetto dello sceriffo. Aggredito riesce a fuggire. Nella foresta fa prigioniera Lady Marian, cugina di re Riccardo, per il quale Robin Hood si batte contro l’usurpatore Giovanni Senza Terra. Lo sceriffo cerca in ogni modo di contrastare il ritorno del legittimo re, ricorrendo a ogni intrigo. 

 La leggenda di Robin Hood
(1938) on IMDb

Regia di Terry Gilliam. Un film Da vedere 1991 con Robin WilliamsJeff BridgesAmanda PlummerMercedes RuehlWilliam Jay MarshallCast completo Titolo originale: The Fisher King. Genere Drammatico – USA1991durata 127 minuti. – MYmonetro 3,99 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Sconvolto dalla morte violenta della moglie, un prof. di storia medievale si fa barbone alla deriva e va alla ricerca del Santo Graal tra i grattacieli di New York. L’aiuta un disc-jockey che si sente indirettamente responsabile della sua disgrazia. Storia di amicizia e di amore in cui la commedia si mescola al dramma e al melodramma, il realismo alla fantasia, il sentimentalismo alla violenza, i grattacieli e i bassifondi metropolitani ai castelli e ai cavalieri del Medioevo. Il giusto dosaggio di una materia così eterogenea, liberamente tratta dal romanzo (1986) di Anthony (Dymoke) Powell, è merito di Richard LaGravenese, sceneggiatore esordiente. Gilliam ci mette il talento visionario, l’energia narrativa e quel gusto della ridondanza che indebolisce la parte finale con un eccesso di zuccheri emotivi. Un quartetto eccellente d’interpreti tra cui la Ruehl che vinse 1 Oscar come miglior attrice non protagonista.

 La leggenda del re pescatore
(1991) on IMDb

Un film di Wolfgang Petersen. Con Jürgen ProchnowKlaus WennemannHerbert GrönemeyerUwe OchsenknechtHeinz Hoenig. continua» Titolo originale Das BootGuerradurata 140 min. – Germania 1981MYMONETRO U-Boot 96. valutazione media: 3,93 su 26 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un film di guerra dove il regista Petersen ( La storia infinita) trae ottimo partito dai grandi mezzi messigli a disposizione. È la storia, vera, di un sottomarino tedesco incaricato di dar la caccia nell’Atlantico ai convogli di rifornimento diretti in Inghilterra

The Boat (1981) on IMDb

Locandina italiana Blue JasmineUn film di Woody Allen. Con Alec Baldwin, Cate Blanchett, Louis C.K., Bobby Cannavale, Andrew Dice Clay. Commedia drammatica, Ratings: Kids+13, durata 98 min. – USA 2013. – Warner Bros Italia uscita giovedì 5 dicembre 2013. MYMONETRO Blue Jasmine * * * 1/2 - valutazione media: 3,91 su 109 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

C’era una volta Jasmine, reginetta mondana di Park Avenue, sposata al carismatico Hal, uomo d’affari che la viziava e lusingava. Ma Hal era anche un truffatore e un fedifrago e la fine del loro matrimonio ha portato Jasmine alla bancarotta e all’esaurimento nervoso. Sola e in balìa degli antidepressivi, la donna si trasferisce a San Francisco per vivere con la sorella Ginger, che spinge ad essere più ambiziosa in amore, scatenando la reazione del fidanzato di lei, Chili.
Rassicurati dall’esordio all’insegna dell’abituale jazz sull’abituale font dei titoli di testa, rigorosamente nell’abituale bianco su nero, ci prepariamo all’abituale “ronde” di incontri ed incroci e dissertazioni più o meno umoristiche sulla tragicommedia della vita, ma pian piano veniamo zittiti e sorpresi da un personaggio femminile gigantesco, che è insieme tutte le attrici di Woody Allen (Mia Farrow e Dianne Wiest in particolare, ma anche la Gena Rowlands di Un’altra donna) e una protagonista senza precedenti, per maturità di scrittura e resa interpretativa.
Jasmine arriva da New York a San Francisco in prima classe, senza smettere un secondo di raccontare i dettagli della sua storia alla vicina di posto, che si rivela essere una perfetta sconosciuta.

Blue Jasmine (2013) on IMDb

Un film di John Ford. Con Linda Cristal, Richard Widmark, James Stewart, Shirley Jones.Titolo originale Two Rode Together. Western, durata 109 min. – USA 1961.MYMONETRO Cavalcarono insieme * * * 1/2 - valutazione media: 3,92 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un colorito e piacevole western dell’ultimo Ford che propone una situazione tipica del genere: come nel Fiume rosso di Howard Hawks, sono a confronto un vecchio e un giovane, il maturo sceriffo di Tuscosa, Guthrie McCabe, e l’impetuoso tenente Jim Gary. Insieme devono liberare i prigionieri bianchi della tribù indiana Comanches. Alcuni però si sono adattati alla vita dei pellerossa e preferiscono rimanere. Una donna, Elena, ritorna invece con loro a Tuscosa, dove sposerà McCabe.

Two Rode Together (1961) on IMDb

Regia di Kathryn Bigelow. Un film Da vedere 2008 con Jeremy RennerAnthony MackieGuy PearceRalph FiennesBrian GeraghtyDavid MorseCast completo Genere Drammatico, – USA2008durata 131 minuti. Uscita cinema venerdì 10 ottobre 2008 distribuito da Videa. – MYmonetro 3,54 su 14 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Diversamente che nel Vietnam, in Iraq e Afghanistan l’esercito USA è fatto di volontari che, soprattutto nei corpi speciali, sono professionisti. In questo 8° film per il cinema della californiana Bigelow appartengono a una EOD, unità di disinnescatori di bombe. Il titolo (= Il pacchetto del dolore) è un modo gergale, imparato nel 2004 a Baghdad dal giornalista Mark Boal, sceneggiatore con Bigelow. Al personaggio del sergente-capo che lavora in un pesante scafandro, seguito dalla cinepresa, è riferita una frase nel titolo di testa: “La guerra è una droga”: legato alla paura e al coraggio, il rischio diventa un’esperienza adrenalinica. Sono soldati che, invece di uccidere, salvano le vite altrui nella guerra più censurata e nascosta della storia USA. La regista l’ha anche coprodotto, con una scrittura ruvida, spiccia, semidocumentaristica. Trionfo agli Oscar 2010 con 6 statuette: film, regia, sceneggiatura originale (M. Boal), montaggio (B. Murawski, C. Innis), suono (P.N.J. Ottosson, R. Beckett), montaggio del suono (P.N.J. Ottosson). Prima donna premiata per il miglior film e regia. Girato in Giordania, vicino al confine con l’Iraq, e a Vancouver.

The Hurt Locker (2008) on IMDb

Fino all'ultimo respiro - Film (1960)

Un film di Jean-Luc Godard. Con Jean-Paul Belmondo, Jean Seberg, Daniel Boulanger, Jean-Pierre Melville, Henri-Jacques Huet. Titolo originale A bout de souffle. Drammatico, b/n durata 87′ min. – Francia 1960. MYMONETRO Fino all’ultimo respiro * * * 1/2 - valutazione media: 3,70

Michel Poiccard, ladro d’automobili, uccide un motociclista della polizia stradale che lo inseguiva per un sorpasso proibito. Tornato a Parigi, ritrova Patrizia, un’amichetta americana di cui s’era innamorato. Intanto è ricercato dalla polizia. Opera prima di Godard, questo film sul disordine del nostro tempo divenne il manifesto della Nouvelle Vague e, insieme con Hiroshima mon amour (1959) di Resnais, contribuì alla trasformazione linguistica del cinema negli anni ’60, sfidando le regole canoniche della grammatica e della sintassi tradizionali. L’anarchismo di cui fu accusato (o per il quale fu esaltato) è più formale che contenutistico: nelle peripezie dell’insolente Belmondo che fa il duro, imitando Humphrey Bogart, si nasconde molta tenerezza.

 Fino all'ultimo respiro
(1960) on IMDb

Regia di Woody Allen. Un film Da vedere 1975 con Woody AllenDiane KeatonHarold GouldOlga Georges-PicotFéodor AtkineYves BarsacqCast completo Titolo originale: Love and Death. Genere Commedia – USA1975durata 82 minuti. – MYmonetro 3,97 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Con questo film Allen comincia ad allontanarsi dal genere comico: si ride ancora, ma dappertutto affiorano riflessioni tutt’altro che allegre. Ai tempi dell’invasione napoleonica, Boris Grusenko, eroe involontario, sposa Sonia e per amor suo accetta di uccidere Napoleone, ma viene scoperto e fucilato.

Love and Death (1975) on IMDb

Regia di Akira Kurosawa. Un film con Toshirô MifuneTakashi ShimuraMiki SanjôKenjirô UemuraChieko NakakitaCast completo Titolo originale: The Quiet Duel. Genere Drammatico 1949,

Giappone, 1944: durante un’operazione chirurgica, il dottor Kyoji Fujisaki si procura un taglio ad un dito e viene infettato dalle spirochete di Susumu Nakada, il paziente che stava operando. Dopo aver eseguito le analisi del sangue, il medico si rende conto di aver contratto la sifilide e di non avere medicinali a sufficienza per debellare la malattia.

Kurosawa realizza un’altra opera, dopo Non rimpiango la mia giovinezzaL’angelo ubriaco e Cane randagio, sulla realtà giapponese durante e dopo la guerra; come già era accaduto per L’angelo ubriaco, il film passò al vaglio della censura americana ed al regista venne ordinato di modificare il finale, in cui originariamente Fujisaki impazziva per il peggioramento della malattia, troppo lugubre e soprattutto poco rispettoso verso i reali malati di sifilide.[1]

Primo film del regista a non essere finanziato dalla TohoIl duello silenzioso fu la prima ed unica collaborazione artistica tra Kurosawa ed il prolifico compositore Akira Ifukube (autore tra l’altro delle musiche di Godzilla); i due ebbero diversi diverbi durante le riprese e decisero alla fine del film di intraprendere strade diverse

The Quiet Duel (1949) on IMDb

Non ho trovato versione in italiano. I subita sono tradotti da google, potrebbero esserci delle imprecisioni

Risultati immagini per Sui Marciapiedi

Regia di Otto Preminger. Un film Da vedere 1950 con Dana AndrewsGene TierneyGary MerrillBert FreedTom TullyKarl MaldenCast completoTitolo originale: Where the Sidewalks Ends. Genere Poliziesco – USA1950durata 95 minuti. Uscita cinema giovedì 1 dicembre 2016 distribuito da Lab 80 Film. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 3 recensioni.


Mark Dixon è un poliziotto che viene degradato a causa dei metodi violenti che mette in atto nella cattura dei criminali. L’indagine che gli viene subito dopo affidata riguarda l’omicidio di un ricco texano che è stato pugnalato in una bisca clandestina dopo aver vinto un’ingente somma. Quando Dixon raggiunge il principale indiziato dell’omicidio, Ken Payne, costui lo aggredisce e, per difendersi, il detective lo colpisce con un pugno che ne provoca il decesso. Sicuro di essere accusato e condannato Dixon decide di occultare il cadavere evitando così una dura punizione. Purtroppo però dell’omicidio viene accusato un taxista, padre della ex moglie di Payne della quale nel frattempo Dixon si è innamorato.
Aderendo a un’inveterata tradizione il titolo italiano tradisce il senso di un film che ha alle spalle un romanziere di qualità (William Stuart) e uno dei più importanti sceneggiatori dell’epoca: Ben Hetch. Il titolo originale si riferisce ai marciapiedi ma va oltre. Ci dice infatti che “dove i marciapiedi finiscono” ci sono i tombini di scolo dell’acqua sporca come ci mostra la significativa sequenza che apre i titoli di testa. Sta lì il senso di un film e di un personaggio come Dixon che conosce per esperienza diretta sia l’una che l’altra condizione sul piano esistenziale.
Per godere appieno di un film come questo vanno messe in stand by tutte le visioni delle serie tv come C.S.I.Criminal Minds perché con i metodi d’indagine messi in atto nelle suddette il colpevole sarebbe stato individuato in breve tempo. Qui siamo negli anni Cinquanta e ciò che a Preminger e ad Hetch interessa è mettere in luce il conflitto interiore che dilania il detective Dixon e che, come si scoprirà, affonda le proprie radici nel passato. Grazie a una splendida coppia di attori come Dana Andrews e Gene Tierney, già avuti a disposizione in Vertigine, il regista può dedicarsi a rileggere le regole del noir pur conservandone lo spirito. Di Preminger la critica del passato ha posto in rilievo lo sguardo solo apparentemente gelido che rivolge ai suoi personaggi finalizzato a far ‘sentire’ il fuoco che arde sotto la coltre di cenere. Questo gli consente di bypassare alcuni ‘luoghi’ tipici (come i vicoli bui o i forti contrasti luminosi) in favore di una luce diffusa che mette ancor più in evidenza luci ed ombre che attraversano l’animo del suo protagonista maschile. Di fronte a lui c’è una donna provata dalla vita che però non ha smesso di sperare e che non riveste il ruolo della femme fatale ma semmai quello dell’angelo redentore, senza però cadere nel melenso. Morgan Taylor è tanto bella quanto discreta. È modella in una casa di moda ma accetta un invito in una modesta trattoria così come, successivamente, in una pensione decisamente poco lussuosa. Su entrambi i personaggi si proiettano poi in un caso le luci e nell’altro le ombre di due figure paterne che con la loro presenza o assenza ne segnano i comportamenti.

Where the Sidewalk Ends (1950) on IMDb
Locandina L'amante immortale

Un film di Otto Preminger. Con Henry FondaDana AndrewsJoan Crawford Titolo originale Daisy KenyonCommediab/n durata 99 min. – USA 1947.
Daisy tronca la lunga relazione con Dan, avvocato e coniugato, e si sposa con Peter. Dan tuttavia non si dà per vinto e, dopo il divorzio, ha il coraggio di chiedere a Peter di divorziare dalla moglie. Daisy, chiamata a scegliere tra i due, resta con il marito.

Daisy Kenyon (1947) on IMDb
Locandina L'uomo dal braccio d'oro

Un film di Otto Preminger. Con Frank Sinatra, Kim Novak, Darren McGavin, Arnold Stang Titolo originale The Man with the Golden Arm. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 119 min. – USA 1955. MYMONETRO L’uomo dal braccio d’oro * * * 1/2 - valutazione media: 3,58 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
A Chicago, un abilissimo giocatore d’azzardo è schiavo dell’eroina e succube della moglie rimasta paralizzata in un incidente da lui provocato. Il tenero amore di una ragazza potrebbe redimerlo, ma l’uomo viene accusato di omicidio. Tratto dal romanzo di Nelson Agren sulla vita di un tossicomane, il film venne fortemente voluto dal regista Otto Preminger, che sfidò i duri dettami di quel Codice Hays, che vietava espressamente al cinema di occuparsi di droga, contribuendo alla sua modifica. Con un occhio al cinema espressionista e con una notevole attenzione ai personaggi di contorno, Preminger realizzò “un’opera in cui era presente una vigorosa lezione morale”, avvalendosi di un Frank Sinatra in stato di grazia, della partitura jazz composta appositamente da Elmer Bernstein e dei titoli firmati da Saul Bass. Da ricordare in particolare la lacerante sequenza della disintossicazione di Frankie in un minuscolo monolocale.

The Man with the Golden Arm (1955) on IMDb

Locandina Bunny Lake è scomparsaUn film di Otto Preminger. Con Carol Lynley, Keir Dullea, Laurence Olivier, Noel Coward Titolo originale Bunny Lake is Missing. Giallo, b/n durata 107′ min. – Gran Bretagna 1965. MYMONETRO Bunny Lake è scomparsa * * 1/2 - - valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Una ragazza madre va a scuola a riprendere la figlioletta, ma la bambina è scomparsa, anzi sembra quasi che non sia mai esistita. Da un giallo di Evelyn Piper (con finale diverso), un film insolito anche per i temi scabrosi (omosessualità, figli illegittimi, incesto) piuttosto rari all’epoca. Lo stile febbrile di Preminger gli dà intensità. Titoli di testa di Saul Bass. Olivier caratterizza con gusto.

Bunny Lake Is Missing (1965) on IMDb

Un film di Otto Preminger. Con Dorothy Dandridge, Harry Belafonte, Bernie Hamilton Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 105′ min. – USA 1954. MYMONETRO Carmen Jones * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Durante la guerra in una fabbrica nel sud degli Stati Uniti l’operaia Carmen Jones s’innamora di un caporale dell’esercito e lo porta alla rovina. Basato sull’adattamento dell’opera di Georges Bizet, fatta da Oscar Hammerstein II nel 1943 a Broadway, questo scattante all black musical si mantiene fedele allo spirito del racconto originario di Prosper Merimée, nonostante l’attualizzazione della vicenda e la negritudine dei personaggi. Chiamato in sostituzione di Rouben Mamoulian, O. Preminger riesce solo in parte a dare uno stile unitario alla materia. D. Dandridge ebbe una meritata nomination all’Oscar. Esordio di Saul Bass (1920) come autore dei titoli di testa, inizio di una collaborazione con Preminger che durò 25 anni. Sceneggiato da H. Kleiner. Fotografia (Cinemascope): Sam Leavitt. Canzoni: O. Hammerstein II, Marilyn Horne canta per D. Dandridge, LeVern Hutcherson per H. Belafonte, Marvin Hayes per J. Adams.AUTORE LETTERARIO: Prosper Merimée

Carmen Jones (1954) on IMDb
Prima vittoria - Film (1965) - MYmovies.it

Un film di Otto Preminger. Con Henry Fonda, John Wayne, Paula Prentiss, Kirk Douglas, Tom Tryon Titolo originale In Harm’s Way. Guerra, b/n durata 165 min. – USA 1965. MYMONETROPrima vittoria * * 1/2 - - valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un comandante della marina americana affronta i giapponesi durante l’attacco a Pearl Harbor. Nonostante il suo coraggio, la nave riporta gravi danni. Più tardi il comandante tornerà in battaglia e compirà un’azione molto rischiosa: muoiono suo figlio e il suo secondo. Lui è gravemente ferito e gli viene amputata una gamba.

In Harm's Way (1965) on IMDb
Locandina italiana A spasso con Daisy

Un film di Bruce Beresford. Con Jessica Tandy, Morgan Freeman, Vinnie Jones, Patti Lupone, Esther Rolle. Titolo originale Driving Miss Daisy. Commedia, Ratings: Kids+16, durata 99 min. – USA 1989. MYMONETRO A spasso con Daisy * * * 1/2 - valutazione media: 3,63 su 13 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Stati Uniti, Georgia, 1953. Miss Daisy è una settantaduenne ebrea vedova che vive in una grande villa con una cameriera di colore. Suo figlio Boolie, dopo che lei è finita nel prato dei vicini in seguito a una semplice manovra con la sua Packard, non vuole che continui a guidare e le impone uno chauffeur. Si tratta del sessantenne Hook, saggio uomo di colore che dovrà sopportare le intemperanze verbali della signora.
Premiato con 4 Oscar (film, attrice protagonista, sceneggiatura e trucco) e scritto da Alfred Uhry come adattamento di un suo testo vincitore del Pulitzer, A spasso con Daisy non è il solito film sui diritti civili e la loro conquista da parte della popolazione afroamericana.

Man mano che se ne segue lo sviluppo, sostenuto da due grandi attori come Morgan Freeman e Jessica Tandy che trovano in Danny Aykroyd un misurato partner (sia per tempi di presenza sullo schermo che per recitazione), se ne comprende la qualità. Il rischio di caduta nella retorica è presente quasi in ogni scena ma viene sempre evitato con grande abilità. Daisy è rimasta chiusa in un proprio mondo. Sembra quasi considerarsi ancora una povera maestra ebrea come era originariamente anche se vive nel lusso e, soprattutto, non vuole ammettere con se stessa il trascorrere degli anni. Hook ha imparato dalla vita a stare al proprio posto ma anche a resistere con tenacia (come quando afferrava i maiali senza lasciarsene sfuggire uno) all’alterigia dei bianchi; anche di quelli che si considerano liberal ma nel profondo non lo sono affatto. Il nucleo centrale del film si colloca esattamente in questo ambito. I battibecchi tra i due, le incancellabili diffidenze di Daisy e la dignitosa sottomissione (sembra un ossimoro ma è così) di Hook costellano tutto il film e lo rendono al contempo brillante e portatore di considerazioni non banali. Anche quando, ormai prossimi al finale di una vicenda che abbraccia circa 25 anni di storia sociale americana, Daisy si reca ad ascoltare una conferenza di Martin Luther King non assistiamo a una svolta. Forse può essere stata toccata nell’intimo dalle parole rivolte dal leader del movimento per i diritti civili non ai ‘malvagi’ ma a coloro che credono di essere dalla parte giusta ma, consapevolmente o meno, conservano nel loro quotidiano le catene della segregazione forgiate nel pregiudizio. La sceneggiatura però, saggiamente, non ci dà modo di saperlo. Il gaberiano ‘mangiare un’idea’ resta un’utopia che è impossibile da concretizzare così come non si possono ritrovare i compiti da correggere di un tempo ormai passato.

Driving Miss Daisy (1989) on IMDb

Locandina CoffyUn film di Jack Hill. Con Pam Grier, Brooker Bradshow, Robert Doqui, Bill Elliott Drammatico, durata 91 min. – USA 1973. MYMONETRO Coffy * * - - - valutazione media: 2,00 su 1 recensione.
Coffy, infermiera in una clinica, scopre che la giovanissima sorella è una drogata ormai irrecuperabile. Decide di vendicarla. Riesce a introdursi nel mondo degli spacciatori e a ucciderne i vari componenti, tra i quali il suo ex fidanzato.

Coffy (1973) on IMDb
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Regia di David Cronenberg. Un film Da vedere 2007 con Viggo MortensenNaomi WattsVincent CasselArmin Mueller-StahlSinéad CusackCast completo Titolo originale: Eastern Promises. Genere Thriller, – Gran BretagnaCanada2007durata 100 minuti. Uscita cinema venerdì 14 dicembre 2007 distribuito da Eagle Pictures. – MYmonetro 3,98 su 17 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Si comincia nel sangue e nella morte: una gola tranciata da un rasoio di barbiere e una neonata sporca del sangue materno che in un ospedale di Londra viene messa alla luce subito dopo la morte di una quindicenne tossicomane. E nel prefinale la lunga, inedita, violentissima sequenza in un bagno turco. In questa 2ª history of violence Cronenberg si mette al fianco del collega C. Eastwood con un film classico per trasparenza e concisione nella sua tragica ambiguità e nella ricchezza tematica. In una Londra delle periferie e degli immigrati i personaggi principali sono russi. Quasi tutti fanno parte di una vasta famiglia criminale, la Vory v zakone (ladri della legge). In altri film le modificazioni del corpo attingono alla fantascienza o all’horror: qui sono di un realismo quasi documentaristico. Scritto da Steven Knight ( Piccoli affari sporchi ), è un film gangster con Dostoevskij e pietà nel retroterra. Non è profondamente russo il ripugnante Kirill (Cassel) che esita a sopprimere l’orfanella raccolta dalla pietosa tenerezza di Anna (Watts)? “Gli schiavi partoriscono altri schiavi” le dice Nikolai (Mortensen, scelto anche perché poliglotta), implacabile tecnico dell’omicidio su commissione. Significativo è il tema della famiglia: quella in senso stretto, impersonata in Semyon (Müller-Stahl, padrone di schiavi), e in senso allargato quella dell’identità nazionale (ceceni contro russi, ucraini contro georgiani). Se non fosse per i due minuti in cui si svela la vera identità di Nikolai, sarebbe un film perfetto. Non tenetene conto.

Eastern Promises (2007) on IMDb

Risultati immagini per Il grande paeseUn film di William Wyler. Con Gregory PeckJean SimmonsCharlton HestonCarroll BakerBurl Ives Titolo originale The Big CountryWesterndurata 166 min. – USA 1958.MYMONETRO Il grande paese * * * 1/2 - valutazione media: 3,92 su 12 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un armatore navale, Jim, si reca nel West per sposare la bella figlia di un ranchero. Ma il futuro suocero è impegolato in una guerra privata con il suo vicino. L’armatore, uomo pacifico, rifiuta di schierarsi da una parte o dall’altra. Il fidanzamento viene rotto. Poco male: l’armatore, a guerra privata finita, si sposerà una simpatica maestrina. Western di ampio respiro che appaga molto gli occhi, ma riesce meno significativo del previsto. Heston è relegato in secondo piano, ma accettò la parte perché Wyler gli promise il ruolo principale in Ben Hur. Il film è comunque ritenuto un classico.

The Big Country (1958) on IMDb

Un film di Richard Linklater. Con Jack BlackMike WhiteJoan CusackSarah SilvermanJoey Gaydos jr..  Titolo originale School of RockCommediaRatings: Kids+13, durata 108 min. – USA, Germania 2003MYMONETRO School of Rock * * * 1/2 - valutazione media: 3,93 su 58 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

E zitta zitta, arrivò anche la commedia dell’anno.
Mettete da parte ogni paragone con L’Attimo fuggente, od il Club degli imperatori. Ok, ci sono i bambini/ragazzi che non sanno di avere talento e invece ne possiedono a iosa, ok, c’è l’insegnante focoso e antieroico, ok, ci sono preside e familiari degli studenti conservatori ed irreprensibili. Ma siamo su un altro pianeta. Immaginate una jam session di 110 minuti in cui l’intera storia del rock viene rivisitata, reinterpretata ed utilizzata per dare nerbo ad una storia già vista e stravista ma sempre efficace: ecco School of Rock. Il plot ricalca perfettamente i classici canovacci del tema. Il musicista, bravo ma incontrollabile, viene cacciato dalla band da lui stesso creata e, grazie ad un inganno, si sostituisce all’amico professore nella scuola più prestigiosa e politically correct dello stato; seguono varie peripezie che lo portano a far scoprire negli annoiati studenti l’amore per la musica ed il senso della vita. Tutto visto e già visto in salsa drammatica, poetica, razionale. Stavolta però, la forma sorpassa il contenuto e la messa in scena non si perde in pistolotti morali per andare dritta al cuore (e al senso del ritmo) degli spettatori. School of rock è uno dei film più genuinamente spassoso. Solo la sequenza con la quale Jack Black introduce se stesso ed il suo “programma scolastico” agli attoniti studenti, vale il prezzo del biglietto. Linklater, noto fine intellettuale e amante dei ricami formali e stilistici, trova incredibilmente i tempi comici esatti e grazie ad un cast straordinario ed ad una colonna sonora semplicemente epocale (poteva essere altrimenti?), realizza un film di straordinaria banalità che riesce al contempo ad essere irresistibile e perfetto nell’intento per il quale è stato pensato: divertire.
Jack Black è semplicemente immenso. Lui stesso musicista e cantante in un gruppo semi-amatoriale, interpreta il protagonista con una partecipazione ed una intensità encomiabili .Scatenato, senza freni, riesce ad essere al contempo svitato, rigoroso, brillante: raramente in altre pellicole si è vista una tale aderenza tra l’attore ed il personaggio che interpreta. Già ottimo nel film dei Farrelly, Amore a prima svista, ottiene con School of rock, la sua definitiva consacrazione.
I ragazzi della classe, anzi della scuola del rock, sono assolutamente strabilianti sia dal punto di vista musicale (tutti i pezzi sono “in presa diretta”) che di presenza scenica e danno un plus di vitalità e freschezza al film. Niente male nemmeno Joan Cusak nella parte della etilica e frustrata preside e fate attenzione all’inconsistente Mike White alias Ned Schneebly, l’amico di Black…il film l’ha scritto lui!
School of Rock supera i confini della commedia tradizionale, diventa un romanzo formativo, un pazzo helzapoppin di situazioni, scene e gag, mescolate a tempo di rock da un Linklater lontano dall’etichetta di radicale sperimentatore ed innovatore a tutti i costi, e finalmente libero di parlare un linguaggio cinematografico diretto e schietto, seppur inevitabilmente meno raffinato e formalmente convincente. I binari percorsi dal film, portano ad una morale semplice ed essenziale:mai mollare, ma, al contrario di tante pellicole in cui questa risulta un fardello politacally correct appiccicato, giusto per dare senso a trame banali e scontate, in School of Rock è il giusto collante di una storia semplice e genuina. Da vedere e… “occhio al potente!”

School of Rock (2003) on IMDb