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Photobucket Pictures, Images and PhotosUn film di Edward Dmytryk. Con Elizabeth Taylor, Montgomery Clift, Eva Marie Saint, Agnes Moorehead, Lee Marvin.Titolo originale Raintree County. Drammatico, durata 168′ min. – USA 1957. MYMONETRO L’albero della vita * * * - - valutazione media: 3,00 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Dal romanzo di Ross Lockridge Jr., sceneggiato da Millard Kaufman. Nell’Indiana, alla vigilia della Guerra di Secessione, l’onesto sognatore Johan Shawnessy (M. Clift) ha una amicizia amorosa con la dolce e devota Nell (E.M. Saint), che condivide la sua utopica ricerca dell’albero della vita, ma si lascia sedurre da Susanna (E. Taylor), bruna bellezza del Sud con turbe infantili e incubi razziali.

 L'albero della vita
(1957) on IMDb

Un film di Luis Buñuel. Con Francisco Rabal, Marga López, Rita Macedo, Jésus Fernandez, Ignacio Lopez TarsoDrammatico, b/n durata 94 min. – Messico 1958. MYMONETRO Nazarin * * * 1/2 - valutazione media: 3,80 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nazarin è un poveraccio che vive di elemosine nel Messico prerivoluzionario. Ma è qualcosa di più del solito peone emarginato: a suo modo è un profeta, un idealista che cerca di realizzare in terra l’ideale di bontà e di carità di Cristo. Ma gli van tutte male. Dopo umiliazioni e batoste, viene condannato e mandato al patibolo.

Nazarin (1959) on IMDb

Regia di Alessandro Benvenuti. Un film con Athina CenciAlessandro BenvenutiNovello NovelliIlaria OcchiniCarlo MonniCast completo Genere Commedia – Italia1990durata 90 minuti. – MYmonetro 3,65 su 8 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Siamo nel 1986, è Natale e c’è tutta la famiglia Gori riunita. Tutto si svolge in sala da pranzo dove ci sono Gino e sua moglie Adele; il nonno Annibale, Libero, ballerino di liscio, e sua moglie, Bruna; Sandra, ecologista ex comunista, e il marito Luciano, parrucchiere. Qui i problemi personali e le antiche rabbie represse hanno modo di trovare sfogo in maniera a volte comica e a volte drammatica. Anche i giovani Danilo e Cinzia con la piccola Samantha assistono a questo quadro familiare simile a molti ritratti presentati al cinema e in teatro ma a suo modo originale. Simpatica commedia, terza prova alla regia per Alessandro Benvenuti, ex Giancattivo. La produzione è di Francesco Nuti.

Benvenuti in casa Gori (1990) on IMDb

Requiem pour un Vampire ( inglese : Requiem for a Vampire , noto anche come Caged Virgins ) è un film horror / fantasy erotico del 1971 diretto da Jean Rollin.

Due donne vestite da pagliacci e un autista vengono inseguiti per la campagna, per ragioni sconosciute. Mentre l’uomo guida, le donne sparano ai loro inseguitori. Quando l’uomo viene colpito, le donne sono costrette a bruciare l’auto con il suo corpo all’interno e una volta tolti i costumi, corrono attraverso una foresta, e poi un cimitero, in cui una delle donne, Michelle, è quasi sepolta viva. Attraversando un campo, arrivano all’esterno di un castello gotico.

Requiem for a Vampire (1972) on IMDb

Mi manda Picone - Film (1983)Un film di Nanni Loy. Con Giancarlo Giannini, Carlo Croccolo, Leo Gullotta, Lina Sastri, Nicola Di Pinto. Commedia, durata 120′ min. – Italia 1984. MYMONETRO Mi manda Picone * * * - - valutazione media: 3,00 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Traffichino dalle scarpe spaiate è incaricato dalla moglie di un operaio dell’Italsider di trovare il marito scomparso. Nella sua traversata del ventre di Napoli lo attendono sorprese. Commedia grottesca in cui la denuncia sociale sul degrado di Napoli ha cadenze di farsa, ma sfora nel fantastico sociale e ricorre alle tecniche dell’investigazione. Scritto da Elvio Porta con il regista. Musiche di Tullio De Piscopo e Pino Daniele.

Where's Picone? (1984) on IMDb

Regia di André Cayatte. Un film con Georges RivièreCharles AznavourNicole CourcelCordula Trantow. Titolo originale: Le passage du Rhin. Genere Drammatico – Francia1960durata 120 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,00 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dopo la sconfitta della Francia nel 1941, si ritrovano prigionieri in Germania, assegnati ai lavori agricoli in una fattoria, due uomini molto diversi: un giornalista che, appena può, fugge a Londra per riprendere la lotta, e un pasticciere che fraternizza coi contadini tedeschi. Dopo la pace il secondo andrà a vivere con i suoi amici d’oltre Reno, mentre il giornalista avrà una grave crisi. 

Tomorrow Is My Turn (1960) on IMDb

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Un film di Jan Troell. Con Gene HackmanHarry Dean StantonLiv UllmannEileen HeckartJames Gammon Titolo originale Zandy’s BrideWesterndurata 116 min. – USA 1974MYMONETRO Una donna chiamata moglie ***1/2- valutazione media: 3,92 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un agricoltore quarantenne, con idee vecchio stampo sul matrimonio, prende in moglie una ragazza trentenne di origine svedese con il solo intento di avere una serva. La povera moglie è umiliata e offesa. Ma la vita in comune, la ribellione della donna e la nascita di un bambino faranno del ruvido Zandy un marito e un padre esemplare.

Zandy's Bride (1974) on IMDb
Locandina Quarantaduesima strada

Un film di Lloyd Bacon. Con Dick Powell, Warner Baxter, Ginger Rogers, Una Merkel. Titolo originale 42nd Street. Musical, b/n durata 89′ min. – USA 1933. MYMONETRO Quarantaduesima strada * * * * - valutazione media: 4,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Tra difficoltà economiche e incidenti vari, un regista (Baxter) di Broadway impiega cinque settimane di prove all’allestimento di Pretty Baby, spettacolo di rivista. Alla vigilia della prima la soubrette (Daniels), ubriaca, si sloga una caviglia. Prende il suo posto una ballerina di prima fila (Keeler). Tutti in ansia. Un archetipo del musical sulla preparazione di uno spettacolo con ingredienti aneddotici che poi sarebbero diventati stereotipi. Tutto concorse alla felice riuscita del film, ispirato a un romanzo di Bradford Ropes: la sceneggiatura di efficace ritmo narrativo e ricca di riferimenti al contesto socio-economico della Depressione; una regia vigorosa e accorta; un’agguerrita compagnia di interpreti; le canzoni di Al Dubin e Harry Warren; la fotografia di Sol Polito e soprattutto i numeri di danza di Busby Berkeley (1895-1976) che per la 1ª volta ebbe modo di mettere a punto i suoi congegni coreografici in piena libertà dinamica, svincolandosi dalle pastoie teatrali del palcoscenico, specialmente nel numero “42nd Street”. Per l’energia che irradia, l’armonia delle sue componenti, l’onestà realistica nel descrivere i retroscena è il miglior musical Warner degli anni Trenta. Contribuì a lanciare D. Powell e R. Keeler, moglie di Al Jolson.

42nd Street (1933) on IMDb

Regia di Akira Kurosawa. Un film Da vedere 1991 con Richard GereSachiko MuraseHisashi IgawaNarumi KayashimaToshie NegishiCast completo Titolo originale: A chigatsu no kyohshikyokw. Genere Drammatico – Giappone1991durata 135 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,90 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Giappone, dalle parti di Hiroshima. Tre cugini adolescenti vivono con la nonna Kane. I ragazzi vestono in jeans, scarpe da ginnastica e sembrano davvero dei giovani americani. La vecchia naturalmente è del tutto diversa e anche se un suo fratello è emigrato negli Stati Uniti non può dimenticare la bomba atomica e suo marito morto proprio a Hiroshima nell’agosto del ’45. Kane ha un suo modo di intendere la vita e la memoria; è tradizionale, mistica e fantasiosa, e non intende altro che la sua terra e le sue tradizioni. Quando arriva dall’America a trovarla il nipote (Richard Gere, che nella versione originale ha recitato in giapponese) i ragazzi, entusiasti, lo accolgono e lo ascoltano. Quando giunge la notizia della morte del fratello di Kane, la vecchia, nel grande dolore, si pente di non essere andata in America a trovarlo per l’ultima volta. Lo shock è decisivo. Ricordi e sentimenti si intrecciano e Kane non trova più riscontri nella realtà. Tutto è inutile. Nella scena finale la vecchia fugge correndo sotto un temporale, reggendo l’ombrello che si rivolta nel vento, proprio come uno dei fiori citati in una canzone tradizionale giapponese. Indimenticabili certe scene fra parole e natura, e il grande occhio nel cielo, che nella fantasia di Kane rappresenta il destino, passato e proiettato, al quale non si sfugge, come non era sfuggito suo marito alla morte nucleare. Il film è stato presentato al Festival di Cannes. La lentezza iniziale è una licenza che si può concedere a un regista che non ha bisogno di ricorrere alle leggi delle sceneggiature attuali (polveroni iniziali) per farsi vedere.

Rhapsody in August (1991) on IMDb

Risultati immagini per Il CamorristaUn film di Giuseppe Tornatore. Con Ben Gazzara, Laura Del Sol, Leo Gullotta, Nicola Di Pinto, Luciano Bartoli. Drammatico, durata 165′ min. – Italia 1986. – VM 14 – MYMONETRO Il camorrista * * * * - valutazione media: 4,01 su 40 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Irresistibile ascesa del “professore di Vesuviano” che in carcere si fa una cultura, diventa il capo della “camorra riformata”, tratta alla pari con politici, servizi segreti, affaristi americani e terroristi. Prodotto da Reteitalia (Fininvest) e Titanus al costo di 4 miliardi (con un’edizione TV di 5 ore che non andò mai in onda), tratto da un romanzo di Giuseppe Marrazzo, ispirato alle imprese di Raffaele Cutolo e sceneggiato dall’esordiente G. Tornatore con M. De Rita, è un affresco di sangue, violenza e abominio. In bilico tra cinema americano d’azione e la sceneggiata napoletana, il 30enne regista governa la materia narrativa con ritmo sostenuto, capacità di sintesi, cruenti colpi di scena. È un melodramma nero con trasparenti allusioni al caso Cirillo. Ottimo Gazzara di malefica grandezza tra una colorita galleria di personaggi minori. Ritirato nel 1986 dopo 2 mesi di distribuzione e querelato.

Il camorrista (1986) on IMDb

Locandina LeiUn film di Spike Jonze. Con Joaquin PhoenixScarlett JohanssonAmy AdamsRooney MaraOlivia Wilde.  Titolo originale HerCommediadurata 126 min. – USA 2013. – Bim Distribuzione uscita giovedì 13 marzo 2014MYMONETRO Lei * * * * - valutazione media: 4,10 su 128 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Theodore è impiegato di una compagnia che attraverso internet scrive lettere personali per conto di altri, un lavoro grottesco che esegue con grande abilità e a tratti con passione. Da quando si è lasciato con la ragazza che aveva sposato però non riesce a rifarsi una vita, pensa sempre a lei e si rifiuta di firmare le carte del divorzio. Quando una nuova generazione di sistemi operativi, animati da un’intelligenza artificiale sorprendentemente “umana”, arriva sul mercato, Theodore comincia a sviluppare con essa, che si chiama Samantha, una relazione complessa oltre ogni immaginazione.
A Spike Jonze interessano le più banali e comuni tra le sensazioni umane ma per arrivare a dar voce e corpo in maniera personale e addirittura “nuova” ai più antichi tra i temi trattati dall’arte (e dunque dal cinema) necessita sempre di passare per un elemento fantastico, l’inserimento di una sola implausibile stranezza per attivare meccanismi e percorsi nuovi.
In passato lo ha fatto con lo sceneggiatore Charlie Kaufman (che di questo è stato maestro) ora ci è arrivato con un film scritto autonomamente (e si nota un po’ di fatica della sceneggiatura nel giungere alla conclusione), un’opera che attinge ai temi della fantascienza classica e li trasforma da obiettivo del film a suo mezzo. Il rapporto con le macchine non come spunto di riflessione ma come strumento per parlare d’altro.
Con il lusso di poter usare l’attrice più attraente del momento solo in audio, senza mai farla vedere (l’intelligenza artificiale parla per bocca di Scarlett Johansson), facendo in modo che sia il cervello dello spettatore a sollecitare il rinforzo positivo legato a quella voce, e appoggiandosi alla capacità superiore alla media di Joaquin Phoenix di “ascoltare”, cioè di essere l’unico inquadrato in ogni conversazione significativa, volto emittente e ricevente di tutte le battute, Spike Jonze riesce a girare una storia d’amore al singolare, senza puntare il dito contro la tecnologia. Anzi.
Attraverso la sua versione estrema della società in cui viviamo (sembra ambientato 10 anni da oggi) Her supera la dicotomia classica della fantascienza tra spirito e materia, ovvero la lotta che in ogni uomo l’umanità compie per emergere e trionfare sul dominio imposto con o dalla tecnologia. Rifiutandosi di mettere in scena il rapporto che avevamo fino a qualche decennio fa con l’avanzamento tecnologico, Jonze arriva invece dalle parti di Wall-E, cioè in quel reame di storie in cui la lotta dello spirito per emergere è aiutata dalla tecnologia e non ostacolata. Non cosa la tecnologia rischi di farci ma chi siamo noi mentre ci guardiamo nel suo specchio.
Ridotto ai minimi termini infatti Her mette in scena il lungo processo attraverso il quale viene elaborata la fine di un amore: venire a patti con l’esigenza di andare avanti, lasciare il passato dietro di sè e voltare pagina attraverso esperienze estreme e grottesche. Questo modo di procedere consente al regista di piegare i generi, fondendo fantascienza e melodramma (ma non c’è dubbio che sia il secondo a prevalere) e dipingendo uno stile di vita e un universo animato dalla più evidente contingenza con il tempo presente. Non c’è un briciolo di fobia nella sua visione ma anzi l’amichevole presa in giro da parte di chi con le novità del presente ha un rapporto di confidenza.
Il risultato è che vedendo Her si ha l’impressione che solo in questa maniera sia possibile operare quell’indagine sull’attualità, tipica delle forme d’arte non ancora morte, quella che consente di scovare quali siano le pieghe in cui poter trovare il sentimentalismo oggi.

Her (2013) on IMDb
Per grazia ricevuta - Film (1971) - MYmovies.it

Un film di Nino Manfredi. Con Nino Manfredi, Mario Scaccia, Lionel Stander, Mariangela Melato. Commedia, durata 122′ min. – Italia 1971. MYMONETRO Per grazia ricevuta * * * * - valutazione media: 4,11 su 19 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Ragazzo miracolato si chiude in convento in attesa di un sogno che confermi la sua vocazione. Quando il sesso lo tenta, va in tilt. Cerca di uccidersi. Lo salvano. È un nuovo miracolo? 1° film lungo di Manfredi regista: insolito, intelligente, bene accolto dappertutto. Il tema dei tabù religiosi (o superstiziosi?) è svolto con pittoresca abilità. Dialogo arguto, caratteristi calibrati, ritmo. Premio Opera Prima a Cannes 1971.

 Per grazia ricevuta
(1971) on IMDb

Regia di Vittorio De Sica. Un film Da vedere 1946 con Franco InterlenghiRinaldo SmordoniMaria CampiAniello MeleEnrico CigoliCast completo Genere Drammatico, – Italia1946durata 90 minuti. Uscita cinema lunedì 6 febbraio 2023 distribuito da Cineteca di Bologna. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 Valutazione: 5 Stelle, sulla base di 5 recensioni.

Gli sciuscià sono i ragazzini lustrascarpe (dall’americano “shoe-shine” che significa, lustrare le scarpe). Si guadagnano qualche spicciolo sulle scarpe dei soldati americani a Napoli, siamo nel 1945. Pasquale e Giuseppe vogliono comprarsi un cavallo. Raccogliere i soldi necessari solo lustrando sarebbe impossibile così si fanno invischiare in una faccenda di mercato nero e finiscono in riformatorio, dove incontrano una realtà orrenda che li mette a dura prova, compromettendo la loro stessa amicizia. Durante un tentativo di fuga uno dei ragazzi muore cadendo da un ponte, l’amico, prima di essere ripreso dalle guardie, lo tiene, disperato, fra le braccia. Il primo capolavoro di De Sica divenuto successo oltre confine, premiato con un Oscar. Lo sguardo è per i ragazzi, un tema carissimo al regista che aveva già firmato I bambini ci guardano. Nel ’48, con Ladri di biciclette, De Sica finiva la sua trilogia dei bambini. Registriamo la magnifica performance di Franco Interlenghi che sarebbe diventato un volto indispensabile di quel cinema. Sciuscià è uno dei titoli che hanno costruito la leggenda del cinema italiano di quella stagione, leggenda per il mondo. Apriva una strada che sarebbe rimasta solo nostra.

Shoeshine (1946) on IMDb
Locandina italiana 40 carati

Un film di Asger Leth. Con Sam Worthington, Elizabeth Banks, Mandy Gonzalez, William Sadler, Barbara Marineau. Titolo originale Man on a Ledge. Thriller, durata 102 min. – USA 2011. – Eagle Pictures uscita venerdì 10 febbraio 2012. MYMONETRO 40 carati * * 1/2 - - valutazione media: 2,62 su 28 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nick Cassidy è un ex poliziotto di New York evaso dalla prigione in cui scontava una lunga pena per aver rubato e poi rivenduto (dopo averlo tagliato)un prezioso diamante appartenente a un potente e avido uomo d’affari. Ora Nick si trova sul cornicione di una stanza di uno dei piani più alti del Roosevelt Hotel a 78 metri dal suolo, proclama la propria innocenza e minaccia di buttarsi giù. Paralizzato il traffico e attirata l’attenzione dei media Nick, che ha fornito false generalità, pretende la presenza della detective Lydia Spencer nota all’intera nazione per aver tentato senza successo di evitare un tentativo di suicidio qualche tempo prima. Ciò che la donna cerca di capire è: Nick vuole davvero suicidarsi o ha un altro fine?

Man on a Ledge (2012) on IMDb

 

Operazione Crepes Suzette: Amazon.it: Andrews,Hudson, Andrews,Hudson: Film  e TVUn film di Blake Edwards. Con Rock Hudson, Julie Andrews, Jeremy Kemp, Gloria Paul, Lance Percival.Titolo originale Darling Lili. Commedia, durata 109 min. – USA 1970. MYMONETROOperazionCrêpes Suzette ***-- valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
 
Durante la prima guerra mondiale, la canzonettista Lili è una spia al servizio dei tedeschi. Innamoratasi di un ufficiale americano di cui doveva spiare i movimenti, Lili ammette la sua attività alle autorità alleate per scagionare l’uomo da ogni sospetto. Il servizio segreto tedesco la condanna ma…
Darling Lili (1970) on IMDb

Bianco Natale, cast e trama film - Super Guida TVUn film di Michael Curtiz. Con Dean Jagger, Bing Crosby, Rosemary Clooney, Danny Kaye, Vera-Ellen Titolo originale White Christmas. Commedia musicale, durata 120 min. – USA 1954. MYMONETROBianco Natale * * 1/2 - - valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Due reduci di guerra, che hanno sfondato come artisti di varietà, capitano in un albergo di montagna tirato avanti alla meno peggio dal loro ex generale. I due si danno da fare, organizzano uno spettacolo, rilanciando in grande stile la locanda, guadagnandosi, oltre alla gratitudine del loro ex comandante, anche l’affetto di due belle ragazze.

 Bianco Natale
(1954) on IMDb

Regia di J.J. AbramsJeffrey LieberDamon LindelofJack Bender. Una serie con Matthew FoxEvangeline LillyDominic MonaghanIan SomerhalderMaggie GraceCast completo Genere Drammatico – USA2004, Valutazione: 3 Stelle, sulla base di 11 recensioni.

Sopravvissuti due volte. Alla vita di prima, piena di scheletri nell’armadio, e a quella sull’isola, ancor più pericolosa e sul filo del rasoio. Due volte perduti: caduti dalla pentola nella brace. Quello che succede ai passeggeri del volo 815 della Oceanic Airlines con rotta da Sidney a Los Angeles travalica l’incidente aereo e diventa un caso “ai confini della realtà”. Su quale isola del Pacifico del sud sono precipitati i 48 sopravvissuti del disastro? Che razza di creatura è quella che ha dilaniato in un sol colpo il copilota dell’aereo intrappolato ancora vivo nella cabina di pilotaggio finita in cima agli alberi? Come fa un orso polare a trovarsi su un atollo tropicale? Che cosa nasconde il messaggio che si ascolta una volta riattivata la radio, proveniente dall’isola e sempre lo stesso da 16 anni? Ma soprattutto: chi diavolo sono e che cosa nascondono gli scampati alla tragedia?

 Lost
(2004) on IMDb

L'assassino (1961) - FilmaffinityUn film di Elio Petri. Con Andrea Checchi, Marcello Mastroianni, Salvo Randone, Micheline Presle, Loris Bazzocchi. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 105 min. – Italia, Francia 1961. MYMONETRO L’assassino * * 1/2 - - valutazione media: 2,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Un antiquario è condotto a un posto di polizia per essere interrogato. Nessuno però gli spiega la ragione del fermo e l’uomo cerca di immaginare quale può essere la sua colpa. Ecco dunque che dai ricordi esce una sorta di esame di coscienza che comunque non lo porta vicino alla verità, che è ben più grave. È infatti sospettato di aver ucciso una donna. Quando il vero colpevole viene arrestato, l’esperienza sarà stata così intensa che la vita dell’antiquario cambierà.

 L'assassino
(1961) on IMDb

Un film di Mel Brooks. Con Madeline Kahn, Mel Brooks, Cloris Leachman Titolo originale High Anxiety. Commedia, Ratings: Kids, b/n durata 94 min. – USA 1977. – VM 14 –MYMONETRO Alta tensione * * * - - valutazione media: 3,17 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Mel Brooks si scatena in una parodia dei gialli più celebri di Alfred Hitchcock (da Io ti salverò a La donna che visse due volte, a Intrigo internazionale). Purtroppo il divertimento è quasi sempre più suo (e degli hitchcockiani di stretta osservanza) che non del comune spettatore.

 Alta tensione
(1977) on IMDb
Locandina italiana Vendicami

Regia di Johnnie To. Un film Da vedere 2009 con Johnny HallydaySylvie TestudAnthony Wong Chau-SangLam Ka TungLam SuetCast completoTitolo originale: Fuk sau. Genere Azione – Hong KongFrancia2009durata 108 minuti. Uscita cinema venerdì 30 aprile 2010 distribuito da Fandango. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,25 su 38 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Una donna, un uomo, due bambini. Lei di origine francese, lui cinese. All’improvviso la morte che entra in casa per mano di sicari che compiono una strage. Solo la donna si salva. Suo padre, Costello, raggiunge l’Estremo Oriente con un proposito preciso: vendicare la morte del genero e dei nipoti. Per farlo ingaggia tre killer che ha scoperto in azione mentre eliminavano l’amante infedele di un boss della malavita.. Con il loro aiuto cercherà di portare a compimento la missione che si è prefisso. Johnnie To si è finalmente (e speriamo definitivamente) scrollato di dosso i vincoli narrativi che almeno fino ad Election ne avevano in qualche misura ostacolato la genialità visiva. Sembrava cioè che il regista si sentisse in dovere di giustificare da un punto di vista sociologico l’agire dei suoi personaggi preoccupandosi quindi oltre misura del contesto. Intendiamoci: oltre misura per un regista come lui assolutamente in grado di intervenire sui generi interpolandoli con lo scopo di andare ‘oltre’ la verosimiglianza per puntare dritto al piacere della visione.
Qui, a partire dall’esplicito omaggio a Melville sottolineato nel cognome del protagonista, è un susseguirsi di luoghi del cinema pronti a sottoporsi a reinvenzione. Se dispiace che il ‘samurai’ melvilliano Delon abbia rifiutato il ruolo di protagonista il dispiacere è di breve durata perchè Johnny Hallyday è praticamente perfetto nei panni del vendicatore che pronuncia le battute più improbabili con la stessa determinazione con cui reciterebbe Shakespeare. Con un interprete così To è libero di giocare con le immagini (indimenticabile lo scontro con i contendenti che si proteggono con inusuali barriere individuali) raggiungendo un livello di astrazione che fonde magistralmente cinefilia e spettacolo.