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Risultati immagini per l'ultima tempesta 1991

Un film di Peter Greenaway. Con Erland Josephson, Michel Blanc, John Gielgud, Isabelle Pasco. Titolo originale Prospero’s Books. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 125′ min. – Gran Bretagna 1991. MYMONETRO L’ultima tempesta * * * 1/2 - valutazione media: 3,75 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Solo con la figlia (Pasco) su un’isola abitata da spiriti che con arti magiche ha messo al suo servizio, Prospero (Gielgud), spodestato duca di Milano, suscita una tempesta che fa naufragare i suoi nemici, ma con magnanimità rinuncia alla vendetta. Greenaway manipola a suo piacere La tempesta (1611-12) di Shakespeare che anche per lui è la grande tragedia rinascimentale delle illusioni perdute. Senza contare le interpolazioni sui 24 libri che raccolgono tutto lo scibile dell’epoca, nutrendo il potere magico di Prospero, il testo è ridotto a meno di un terzo. Tolto Gielgud che dà voce (quella di Gianni Musy in italiano) a tutti i personaggi, è un film senza attori recitanti, messo in scena come uno spettacolo allegorico di corte, proliferante in immagini e figure che, evocate dalle parole, si compongono, cambiano e si ricompongono. È un film meraviglioso anche nel senso di film sul meraviglioso, il più ricco e visualmente complesso di Greenaway che s’è servito della più sofisticata tecnologia giapponese per l’alta definizione elettronica. In un tripudio ridondante di arte rinascimentale che attraverso il barocco approda a un delirante rococò, ha fatto un’operazione di arte totale dove i mezzi tecnici della pellicola e del nastro elettronico assorbono musica, teatro, danza, pantomima, canto, disegno, scultura, pittura, grafica, animazione, collage, circo. Se non si accettano le regole del suo gioco (gusto per l’eccesso, dilatazione grottesca, dimensione metacinematografica, recitazione antinaturalistica, ecc.), il film si trasforma nella visita di un museo antico di cui s’è perso il catalogo.

Prospero's Books (1991) on IMDb
Locandina La parmigiana

Un film di Antonio Pietrangeli. Con Nino ManfrediCatherine SpaakLando BuzzancaDidi PeregoSalvo Randone. continua» Commediab/n durata 95 min. – Italia 1963

Dora (Catherine Spaak), una ragazza di Parma che abita con lo zio prete in una canonica, seduce un seminarista in vacanza e poi lo segue a Riccione. Inizia così una peregrinazione attraverso l’Italia che la conduce tra le braccia di diversi uomini. Quando deciderà di tornare da quello per cui in fondo prova qualcosa, scoprirà che questi è mantenuto da una donna più anziana di lui. Finirà per scegliere la strada della prostituzione. Tratto dal romanzo omonimo di Bruna Piatti.

La parmigiana (1963) on IMDb

Regia di Ugo Tognazzi. Un film con Ugo TognazziMarisa MerliniMario CarotenutoAldo BertiIlaria OcchiniPinuccia NavaCast completo Genere Commedia – Italia1961durata 98 minuti. – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Onesto travet si occupa, come componente della commissione interna di un’azienda farmaceutica (composta in prevalenza di donne), di problemi sindacali e viene scambiato per uno sfruttatore di donnine degli amori a pagamento. È diffusa nel film un’aria misogina che potrebbe anche incuriosire se non fosse assolutamente immotivata ed espressa in modi triviali da mediocre teatro di rivista. Trito esordio di U. Tognazzi nella regia con una sceneggiatura scritta da troppi.

 Il mantenuto
(1961) on IMDb

Regia di Mario Monicelli. Un film Da vedere 1981 con Alberto SordiCaroline Berg, Andrea Bevilacqua, Flavio BucciGiorgio GobbiCochi PonzoniCast completo Genere Commedia – ItaliaFrancia1981durata 133 minuti. – MYmonetro 3,67 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il marchese del Grillo e duca di Bracciano, cameriere segreto di papa Pio VIII, semi-immaginario nobile di mezza età, respira male nella Roma papalina. Combina beffe e scherzi e ha un sosia nel popolano Gasparino. A Roma era un personaggio molto popolare; a 50 km nessuno sa chi è. Scritto su misura per Sordi in doppia parte, con l’azione spostata agli inizi dell’Ottocento con episodi storici poco noti. L’attore, tenuto a bada dal regista, lo interpreta in sagace equilibrio tra cinismo e intelligenza. 2° premio a Berlino. 3 Nastri d’argento: attore non protagonista (Stoppa come papa Pio VIII), scene (Lorenzo Baraldi), costumi (Gianna Gissi). Scritto con Zapponi, Benvenuti, De Bernardi, Pinelli e Sordi. Distribuzione Gaumont.

Il marchese del Grillo (1981) on IMDb

Regia di J.J. AbramsJeffrey LieberDamon LindelofJack Bender. Una serie con Matthew FoxEvangeline LillyDominic MonaghanIan SomerhalderMaggie GraceCast completo Genere Drammatico – USA2004, Valutazione: 3 Stelle, sulla base di 11 recensioni.

Sopravvissuti due volte. Alla vita di prima, piena di scheletri nell’armadio, e a quella sull’isola, ancor più pericolosa e sul filo del rasoio. Due volte perduti: caduti dalla pentola nella brace. Quello che succede ai passeggeri del volo 815 della Oceanic Airlines con rotta da Sidney a Los Angeles travalica l’incidente aereo e diventa un caso “ai confini della realtà”. Su quale isola del Pacifico del sud sono precipitati i 48 sopravvissuti del disastro? Che razza di creatura è quella che ha dilaniato in un sol colpo il copilota dell’aereo intrappolato ancora vivo nella cabina di pilotaggio finita in cima agli alberi? Come fa un orso polare a trovarsi su un atollo tropicale? Che cosa nasconde il messaggio che si ascolta una volta riattivata la radio, proveniente dall’isola e sempre lo stesso da 16 anni? Ma soprattutto: chi diavolo sono e che cosa nascondono gli scampati alla tragedia?

 Lost
(2004) on IMDb

Aggiunta sesta stagione in 1080p, prima era 576p

Un film di Damiano Damiani. Con Mario AdorfGian Maria VolontéErland JosephsonGiorgio CerioniJoe Sentieri. continua» Drammaticodurata 120 min. – Italia 1977. – VM 14 – MYMONETRO Io ho paura ***1/2- valutazione media: 3,59 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Graziano, un brigadiere di scorta a un magistrato che indaga su trame poco chiare, riesce a mettere il giudice che deve proteggere sulla strada giusta e a fargli capire molte cose sull’omicidio di cui si sta occupando. Il giudice viene per questo ucciso, e a Graziano viene affidata la protezione di un altro alto magistrato, connivente col terrorismo.

I Am Afraid (1977) on IMDb
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Un film di Marcello Fondato. Con Claudia CardinaleRobert HoffmannCatherine SpaakNino CastelnuovoAntonio Sabato.  Commediadurata 120 min. – Italia 1969.MYMONETRO Certo certissimo… anzi probabile * * * - - valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Protagoniste sono due amiche, una bonacciona e sentimentale, l’altra calcolatrice e furbetta. La seconda spesso e volentieri ruba gli uomini alla prima. Un giorno la sentimentale si sposa con un giovane e gentile arredatore…

Diary of a Telephone Operator (1969) on IMDb

Regia di René Clair. Un film Da vedere 1950 con Paolo StoppaCarlo NinchiMichel SimonGérard PhilipeSimone ValèreNerio BernardiCast completo Titolo originale: La beauté du diable. Genere Fantastico – FranciaItalia1950durata 99 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,49 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

René Clair si accosta al mito di Faust facendosi riscrivere la storia del commediografo Armand Salacrou. La principale novità è nello scambio delle sembianze fra il vecchio scienziato che fa il patto con il diavolo e il diavolo stesso (Michel Simon impersona Faust prima della cura e, dopo, un furfantesco e gibboso Mefistofele, mentre Gérard Philipe è all’inizio un aitante e spiritoso Maligno e poi lo stupefatto Faust giovinetto). Vediamo Faust, dopo il patto col diavolo, ridiventare giovane, conquistare Margherita, la potenza e la ricchezza. Ma la potenza genera morte e corruzione, Faust vuole abbandonare tutto e Mefistofele lo accontenta. Ma il paese va in rovina e la folla (che incolpa Faust) lo identifica con Mefistofele e così lincia lo sfortunato demonio. Film ambizioso, anche se un tantino retorico specie nel messaggio finale.

 La bellezza del diavolo
(1950) on IMDb
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Regia di Amos Gitai. Un film con Yuval ScharfYussuf Abu WardaSarah AdlerAssi LevyUri GavrielNorman IssaCast completo Genere Drammatico – IsraeleFrancia2013durata 84 minuti. Uscita cinema giovedì 29 maggio 2014 distribuito da Boudu. – MYmoro 2,88 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Una giovane giornalista, Yael, si reca in un quartiere, tra Jaffa e Bat Yam, in cui israeliani e palestinesi convivono. Ha sentito parlare di una donna ebrea che, sopravvissuta ad Auschwitz, aveva sposato un arabo ed era andata a vivere lì. Yael, nella sua visita ascolta ciò che Il marito Youssef ha da raccontarle e raccoglie anche le testimonianze di parenti e conoscenti.
Amos Gitai venne a conoscenza grazie alla stampa della storia di una donna nata ad Auschwitz e poi sposatasi, nonostante molteplici ostilità, con un arabo da cui ebbe cinque figli e 25 nipoti. Si tratta di una vicenda che si inserisce perfettamente nella filmografia del regista israeliano da sempre attento ad indagare i perché di una rivalità (che spesso si trasforma in odio) tra due popoli che hanno saputo convivere nel passato e potrebbero tornare a farlo. Bisognava però decidere con quale taglio raccontarla e Gitai ha deciso di portare all’estremo quello che per lui si è spesso configurato come un codice linguistico particolarmente interessante.

Gli spettatori più attenti al suo cinema ricorderanno sicuramente l’episodio del film collettivo 11 settembre 2001 in cui descriveva la concitazione presente sul teatro di un attentato e l’assoluta incapacità della giornalista inviata sul posto a comprendere cosa accadeva grazie a un piano sequenza di 11 minuti. Altri faranno invece riferimento alla lunghissima e tesissima sequenza in apertura di Free Zone tutta incentrata sulle reazioni emotive del volto di Natalie Portman. Questa volta il piano sequenza ha la durata dell’intero film che si svolge quindi in tempo reale. Sul piano simbolico la scelta estetico-narrativa è di grande valore perché avvolge ed unisce due mondi, due culture e due memorie che si vorrebbero opposte realizzando un film ‘senza stacchi’, senza separazioni, neppure di montaggio. Non ci sono, in questo microcosmo, quei muri che altrove istituzionalizzano la separazione. Si tratta però di una formula punitiva per il pubblico non israelo-palestinese sotto un duplice aspetto. Sul piano storico perché nei dialoghi e nelle memorie dei personaggi emergono innumerevoli elementi che fanno parte della storia socio-culturale di quei popoli ma che non tutti nel mondo hanno presenti.
C’è poi la fatica del seguire (e talvolta subire) gli inevitabili tempi morti che fanno parte della quotidianità di ognuno ma che sullo schermo e in una sala bui sembrano espandersi all’ennesima potenza. Gitai è sempre stato un regista ‘in ricerca’, sia sul piano storico che su quello formale. Una ricerca che, in questo caso, rischia di rivolgersi a un pubblico molto ristretto.

Ana Arabia (2013) on IMDb

Regia di Oded Davidoff. Un film con Bar BelferYonatan Bar OrYuval MendelsonRinat MatatovTzahi GradCast completo Titolo originale: Mishehu Larutz Ito. Genere Drammatico, – Israele2006durata 118 minuti. Uscita cinema venerdì 21 novembre 2008 distribuito da Medusa. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 2,46 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

A Gerusalemme il giovane Assaf deve trovare il proprietario di un labrador abbandonato. È Tamar, sua coetanea, che sta cercando il fratello tossico Shai, preda di Pesach, capo di una banda criminale che traffica droga e recluta ragazzi sbandati, costringendoli a mendicare e a suonare per strada. Anche lei catturata da Pesach, Tamar cerca di convincere Shai a fuggire. Da un romanzo (2005) di David Grossman, fedelmente adattato da Noah Stollman, il 2° film del giovane Davidoff è incerto tra la fedeltà illustrativa e lo sforzo del regista di imporre una diversa e più personale scrittura a questa storia di emarginazione e disagio sociale: cinepresa a spalla, squarci dall’alto di una Gerusalemme insolita, montaggio un po’ frenetico, virtuosismi di ripresa, interessante colonna musicale originale. “Sembra di assistere a una specie di finto neorealismo, combinato con una dimensione a tratti favolistica” (S. Emiliani). Nell’assillo di rinnovare la sua fonte letteraria, rischia di perderne l’anima. Bar Belfer è un volto intenso che non si dimentica. Distribuito da Medusa.

 Qualcuno con cui correre
(2006) on IMDb

Regia di Pupi Avati. Un film con Christian De SicaLaura MoranteLuca ZingarettiSydne RomeNicola NocellaCast completo Genere Drammatico, – Italia2010durata 100 minuti. Uscita cinema venerdì 19 febbraio 2010 distribuito da Medusa. – MYmonetro 2,62 su 15 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dopo La cena per farli conoscere (2007) e Il papà di Giovanna (2008), Avati chiude la trilogia sulla figura paterna. Inadempiente il 1°, troppo presente il 2°, il cinico immobiliarista Luciano Baietti è il peggiore dei 3. Torna a Bologna dopo 16 anni per intestare la sua società sull’orlo del tracollo a Baldo, il figlio minore. Nel firmare la sua 40ª regia in meno di 40 anni, Avati ha fatto una commedia di denuncia, uno dei suoi film più impietosi sull’Italia del 2000. Non mancano forzature nel disegno dei personaggi principali: la Fiamma della Morante è troppo scemetta; il Luciano di De Sica troppo mascalzone; il Sergio di Zingaretti troppo anima nera “alla Iago”. Più che immorali, questi personaggi sono amorali: appartengono a una generazione cresciuta nel culto della furbizia, fanno porcate, ma, in un certo senso, non sanno di farle. Tenuto a briglia corta, De Sica è bravo quanto la Morante in un ruolo per lei insolito e il giovane Nocella se la cava. Ma il meglio fico del bigoncio è Zingaretti, proprio perché recita sotto le righe. Coprodotto da DUEA e Medusa che distribuisce.

 Il figlio più piccolo
(2010) on IMDb

Regia di Anna Odell. Un film Da vedere 2013 con Anna Odell, Anders Berg, David Nordström [II], Erik Ehn, Fredrik Meyer, Kamila Benhamza, Lena Mossegård. Titolo originale: Återträffen. Genere Drammatico – Svezia2013durata 90 minuti. Uscita cinema giovedì 25 ottobre 2018 distribuito da Tycoon Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 4 recensioni

Anna Odell, artista e regista svedese, scopre che i vecchi compagni di scuola hanno organizzato una riunione dopo vent’anni e non l’hanno invitata. Perché? La questione agita e interroga l’autrice, outsider della classe, che decide di farne un film. Un film che risponde alla domanda e alterna due parti distinte, due livelli di fiction che si corrispondono e completano. Un progetto che immagina nel primo atto quello che sarebbe potuto accadere se Anna fosse stata invitata e pratica nel secondo un esercizio sperimentale: Anna invita a casa sua i compagni, interpretati da attori, per vedere il film insieme e registrare le loro reazioni. Il secondo asse finzionale espone poi le complicazioni a cui la regista deve fare fronte a seconda del consenso o del rifiuto dei compagni davanti al suo invito.Tra documentario e fiction, il progetto di Anna Odell affonda nella vita reale, nella vita di una donna che desidera discutere del passato tra adulti per potere finalmente voltare pagina e superare il trauma di un’infanzia vessata.The Reunion non è però un regolamento di conti e nemmeno una terapia di gruppo, ancora meno un documentario classico sul bullismo. The Reunion è un film singolare, improbabile e curioso che apre su una cena di vecchi compagni di classe che indossano la propria maschera sociale e sfoderano larghi sorrisi, rivelando nell’interazione le rispettive personalità.

Sopraggiungendo non invitata, Anna Odell, che interpreta se stessa, indispone l’assemblea che fa fronte comune alla sua intrusione. Ma vent’anni dopo, Anna non ci sta e rivendica progressivamente le ragioni che l’hanno condotta al loro cospetto. Nessuno sembra avere voglia di ascoltarla e la condanna è collettiva, più severa e crudele del disprezzo. Recriminazione dopo recriminazione, gli animi si scaldano fino all’espulsione violenta di Anna dal gruppo e dal locale da parte di una brigata meschina incapace di intenderla. Anna Odell è folle? Questa è certamente la domanda che si sono posti i suoi ex camerati quando la regista li ha chiamati, convocati e inchiodati alle proprie responsabilità e davanti al suo film.

The Reunion (2013) on IMDb

Regia di Anne Fontaine. Un film Da vedere 2016 con Lou de LaâgeAgata BuzekAgata KuleszaVincent MacaigneJoanna KuligCast completo Titolo originale: Les innocentes. Genere Drammatico – FranciaPolonia2016durata 115 minuti. Uscita cinema giovedì 24 novembre 2016 distribuito da Good Films. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: – MYmoro 3,48 su 19 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Polonia, 1945. Dottoressa della Croce Rossa francese impegnata ad assistere i soldati feriti dopo la fine della seconda guerra mondiale, Mathilde è chiamata da una suora di un vicino convento e scopre, con il collega Gaspard, che molte benedettine sono rimaste incinte a seguito di ripetuti stupri compiuti dall’esercito russo. Nonostante la volontà della madre superiora di tenere nascoste le gravidanze al fine di evitare lo scandalo, tra l’atea Mathilde e le sorelle si crea un clima di progressiva fiducia che rimette fortemente in discussione equilibri e gerarchie. Ispirato al diario di Madeleine Pauliac sugli orrori postbellici compiuti dai sovietici, affronta temi complessi che non si limitano solo all’atto di accusa nei confronti delle violenze perpetrate, ma si estendono a una profonda riflessione sul senso della vocazione e l’utilizzo della fede come strumento di imposizione. Ottima prova della protagonista.

The Innocents (2016) on IMDb

Regia di Francesco Rosi. Un film con Dolores Del RioSophia LorenOmar SharifGeorges WilsonLeslie FrenchCarlo PisacaneCast completo Genere Fantastico – Italia1967durata 115 minuti. – MYmonetro 3,54 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Principe spagnolo s’innamora di bella popolana del Sud, specialista in fatture. Per sposarla, impone alle principesse pretendenti una gara: vincerà colei che laverà più piatti nel minor tempo senza romperne. Ispirato a Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile (1575-1632), è una storia d’amore in forma di fiaba con intenzioni di contro-fiaba che si disperdono nella dominante cifra coreografica, nel raffinato gioco degli specchi tra stracci e broccati. Da ricordare almeno l’episodio di san Giuseppe da Copertino.

More Than a Miracle (1967) on IMDb

Regia di George Pollock. Un film con Mario AdorfShirley EatonDaliah LaviHugh O’Brian. Titolo originale: Ten Little Indians. Genere Giallo – Gran Bretagna1966durata 98 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,94 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Anche questa versione inglese, più recente, è il rifacimento del racconto di Agatha Christie, con qualche leggera differenza: le persone convocate dal misterioso giustiziere sono rinchiuse in un castello raggiungibile soltanto con una funivia che malauguratamente si rompe dopo che l’ultima vittima è entrata nel castello.

Ten Little Indians (1965) on IMDb
Risultato immagini per il caso moro mymovies

Un film di Giuseppe Ferrara. Con Gian Maria VolontéMattia SbragiaMargarita LozanoNicola Di PintoAndrea Aureli. continua» DrammaticoRatings: Kids+16, durata 110 min. – Italia 1986

Il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse nel 1978, nonché l’atmosfera cupa e tesa di quegli anni, sono rappresentati nel film con rigore formale e senza alcun compiacimento. Ne esce un robusto film-cronaca, costruito con lucidità e fermezza, degno di attenzione e di riflessione. Nel ruolo principale Volonté è encomiabile per misura e aderenza al personaggio dello statista.

Il caso Moro (1986) on IMDb
Risultati immagini per Calvaire

Calvaire è un film di Fabrice Du Welz del 2004, con Laurent Lucas, Jackie Berroyer, Philippe Nahon, Jean-Luc Couchard, Brigitte Lahaie, Gigi Coursigny, Philippe Grand’Henry, Jo Prestia, Marc Lefebvre, Alfred David. Prodotto in Belgio, Francia, Lussemburgo. Durata: 94 minuti.

Il giovane cantante Marc Stevens, artista squattrinato che si guadagna da vivere esibendosi negli ospizi, si trova in un bosco quando la sua vettura si blocca sotto la pioggia e dovrà trovare rifugio in una locanda…

 Calvaire
(2004) on IMDb

Regia di John Woo. Un film con Damian LauPai WeiChau Wa NgaiKong LauHark-On FungHoi San Lee. Titolo originale: Hao xia. Genere Azione – Hong Kong1979durata 106 minuti.

Ko, per vendicarsi di Pak Chung-tong che nel giorno delle nozze gli ha sterminato la famiglia, decide di rivolgersi al proprio maestro per farsi consegnare la spada “Tuet Yin”. Il saggio maestro rifiuta di cedergliela perché non ritiene opportuno affidarla a un uomo devastato da sentimenti di vendetta.

Last Hurrah for Chivalry (1979) on IMDb

Purtroppo non ho trovato subita o eng sincronizzati.

Un film di Dino Risi. Con Nino Manfredi, Ugo Tognazzi, Pamela Tiffin, Moira Orfei, Checco Durante. Commedia, durata 99′ min. – Italia 1968. MYMONETRO Straziami, ma di baci saziami * * * - - valutazione media: 3,06 su 12 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Film di attori: Manfredi è bravo e non strafà; Tiffin è carina e ben doppiata; Tognazzi, che ricorda Harpo Marx, ha la modestia di rinunciare alla parola. La dolorosa istoria della contrastata passione tra Marino, barbiere di Alatri, e la sventurata Marisa. Dopo tante sciagure e tentati suicidi, coronano il loro sogno d’amore. Scritto da Age & Scarpelli, con dialoghi ricalcati sulla lingua della subcultura popolare (fotoromanzi, canzoni, ecc.).

Straziami ma di baci saziami (1968) on IMDb
Locandina The Man From Nowhere

Un film di Jeong-beom Lee. Con Bin Won, Sae Ron Kim, Hyo-seo Kim, Tae-hoon Kim, Hee-won Kim. Titolo originale A-jeo-ssi. Thriller, durata 119 min. – Corea del sud 2010. MYMONETRO The Man From Nowhere * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su 1 recensione.

Il noir-thriller coreano è un mirabile esempio di meccanismo perfettamente oliato, capace di riproporsi e rinnovarsi in ogni occasione, con l’aggiunta di elementi che permettono di evitare il prevalere dei cliché sulla volontà di stupire lo spettatore. Lee Jeong-beom, fin qui noto solo per il folgorante debutto di Cruel Winter Blues – malinconica vicenda di piccoli gangster e del bisogno di affetti familiari – ovvero per un taglio originale e collaterale al gangster movie, con The Man from Nowhere rientra con decisione nei canoni consolidati di genere, confezionando un’impressionante vicenda di vendetta. Se nel primo film la manovalanza mafiosa era costituita in fondo da fragili esseri umani, qui sono raffigurati come villain senza se e senza ma.
Traffico di organi, rapimento di minori e loro utilizzo come corrieri della droga, omicidi brutali: si può dire che la coppia di fratelli Man-seok e Jong-seok sia una delle più ripugnanti mai apparsa su grande schermo, così abietta da giustificare qualsiasi tipo di vendetta, anche la più truce ed efferata. L’uomo destinato a metterla in atto è Cha Tae-sik, una macchina da guerra addestrata per uccidere, come in un ideale incrocio tra il Benicio Del Toro di The Hunted, Frank Costello di Melville e gli uomini-belva di Dog Bite Dog di Soi Cheang. The Man from Nowhere riesce in quel che dopo gli exploit di The Chaser e Man of Vendetta pareva impossibile: alzare ulteriormente l’asticella in termini di truculenza ed efferatezza e sfoggiare dei villain così riprovevoli da rendere catartico lo spargimento di sangue finale, cancellando ogni genere di remora riguardo ai metodi dell’angelo vendicatore.
L’esagerazione fumettistica delle sequenze action però non contrasta con l’interpretazione tutt’altro che ovvia dell’idolo delle adolescenti Won Bin, già ammirato in Mother nei panni del figlio ritardato e sempre più desideroso di affrancarsi dal ruolo di pin-up al maschile; non è da meno la piccola Kim Sae-ron – appena undicenne ma già con una carriera folgorante in corso, dopo la prova maiuscola di A Brand New Life – ancora alle prese con un’infanzia tormentata e con la difficoltà di dover mutare più volte registro, passando dalla vivace curiosità delle prime sequenze al necessario annullamento di ogni irrequietezza dovuto alla prigionia. Stratosferico in patria – e per una volta ampiamente meritato – l’incasso al botteghino.

The Man from Nowhere (2010) on IMDb