Un film di Pierre Granier-Deferre. Con Jean Gabin, Marc Porel, Daniele Ajoret Titolo originale La horse. Drammatico, durata 100 min. – Francia 1970.
Un vecchio e ricco contadino fa sparire un grosso quantitativo di stupefacenti che suo nipote avrebbe dovuto smerciare. Ne consegue una guerra tra la famiglia del contadino e i gangster, che finiscono per avere la peggio. Anche al nipote passa la voglia di dedicarsi al pericoloso commercio.
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Regia di Pierre Granier-Deferre. Un film Da vedere 1972 con Marcel Bozzuffi, Lea Massari, Yves Montand. Titolo originale: Le fils. Genere Drammatico – Francia, 1972, durata 103 minuti. – MYmonetro 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Un còrso, temuto ras della malavita di New York, torna in patria dalla madre morente e compie una piccola ricerca del tempo perduto. Il presente l’attende al varco per mano di due sicari a pagamento. Cultore di un cinema d’atmosfera e d’analisi psicologica, regista della malinconia, Granier-Deferre dà il suo meglio in certi interni casalinghi, ma non sfugge alle convenzioni del melodramma d’azione. Le facce sono giuste.
Un film di Eric Rohmer. Con Jess Hahn, Jean-Luc Godard, Van Doude, Stéphane Audran. Titolo originale Le signe du lion. Commedia, durata 100′ min. – Francia 1959. MYMONETRO Il segno del leone valutazione media: 3,25 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Pierre (Hahn), pittore squattrinato che fa la bohème a Parigi, crede di avere ereditato una grossa somma. Non è vero: l’eredità è toccata a un suo cugino. Si lascia andare nella metropoli deserta di agosto, fa amicizia con un barbone pittoresco, scivola verso la degradazione finché la sorte cambia. Da una storia che, a leggerla, potrebbe essere raccontata in cadenze di commedia ironica, l’esordiente E. Rohmer (1920) _ il più anziano, con il coetaneo Doniol-Valcroze, dei registi francesi aggregati alla Nouvelle Vague _ ha cavato un film lento, minaccioso, non poco angoscioso, dominato dall’ossessiva presenza della pietra e del marmo, che conta più per l’atmosfera di una Parigi sporca, svuotata e assolata che per i personaggi. Oltre a Godard, s’intravedono Stéphane Audran e Macha Méril. Prodotto da Claude Chabrol.
Regia di Pierre Granier-Deferre. Un film con Ingrid Thulin, Lino Ventura, William Sabatier, Sophie San. Titolo originale: La cage. Genere Drammatico – Francia, 1974, durata 90 minuti. Valutazione: 3 Stelle, sulla base di 1 recensione.
Elena invita l’ex marito nella sua casa di periferia e lo rinchiude in una cantina munita di tutti i conforti, ma anche di solide sbarre. Sequestro di persona coniugale. Tolti l’inizio e il finale a sorpresa e rapide escursioni all’aria aperta, il film è “a porte chiuse”. Tratto da una pièce di Jack Jacquine, è un confronto tra due mostri sacri della recitazione con un L. Ventura alle prese con un personaggio insolito.
Un film di Matteo Garrone. Con Toni Servillo, Gianfelice Imparato, Maria Nazionale, Salvatore Cantalupo, Gigio Morra. Drammatico, durata 135 min. – Italia 2008. – 01 Distribution uscita venerdì 16 maggio 2008. MYMONETRO Gomorra valutazione media: 4,02 su 289 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Totò ha tredici anni, aiuta la madre a portare la spesa a domicilio nelle case del vicinato e sogna di affiancare i grandi, quelli che girano in macchina invece che in motorino, che indossano i giubbotti antiproiettile, che contano i soldi e i loro morti. Ma diventare grandi, a Scampia, significa farli i morti, scambiare l’adolescenza con una pistola. O magari, come accade a Marco e Ciro, trovare un arsenale, sparare cannonate che ti fanno sentire invincibile. Puoi mettere paura, ma c’è sempre chi ne ha meno di te. Impossibile fuggire, si sta da una parte o dall’altra, e può accadere che la guerra immischi anche Don Ciro (Imparato), una vita da tranquillo porta-soldi, perché gli ordini sono mutati, il clan s’è spezzato in due. Si può cambiare mestiere, passare come fa Pasquale dalla confezione di abiti d’alta moda in una fabbrica in nero a guidare i camion della camorra in giro per l’Italia, ma non si può uscire dal Sistema che tutto sa e tutto controlla. Quando Roberto si lamenta di un posto redditizio e sicuro nel campo dello smaltimento dei rifiuti tossici, Franco (Servillo), il suo datore di lavoro, lo ammonisce: non creda di essere migliore degli altri. Funziona così, non c’è niente da fare.
Matteo Garrone porta sullo schermo Gomorra, libro-scandalo di Roberto Saviano che in Italia ha venduto oltre un milione di copie, aprendo il sipario sulla luce artificiale e ustionante di una lampada per camorristi vanitosi ed esaltati. Il sole non illumina più le province di Napoli e Caserta, impossibile rischiarare questa terra buia e straniera al punto che gli italiani hanno bisogno dei sottotitoli per decifrarla. Siamo in un altro paese: all’inferno. Che non si trova nel centro della terra, ma solo pochi metri giù dalla statale o sotto la coltivazione delle pesche che mangiamo tutti, nutrite di scorie letali, trasformate in bombe che seminano tumori con la compiacenza dei rispettabili industriali del nord.
Nessun barlume di bellezza dentro questo buio fitto sotto il sole; forse la bellezza è nata qui, per caso o per errore, ma è volata lontano, addosso a Scarlett Johansson, col risultato che chi l’ha partorita è rimasto ancora più solo ed impotente.
Il film di Garrone è crudo e angosciante, ripreso dal vero, musicato dal suono delle grida e degli spari di Scampia. Una volta si diceva “giusto”, quando dire “bello” non aveva senso. Giustissimo, dunque.
Del libro, il film sceglie alcuni fili, li intreccia, s’impone come uno sciroppo avvelenato, senza la possibilità di voltar pagina o sospendere la lettura. Del libro, soprattutto, sposa il punto di vista, da dentro, e tuttavia inevitabilmente fuori, in salvo. “Ma – scrive Saviano – osservare il buco, tenerlo davanti insomma, dà una sensazione strana. Una pesantezza ansiosa. Come avere la verità sullo stomaco”. Gomorra, sullo stomaco, pesa come un macigno. Solo una ruspa potrebbe sollevarlo, per “sversarlo” altrove e chiudere in circolo vizioso, come il suono del film.
Regia di Matteo Garrone. Un film Da vedere 2018 con Marcello Fonte, Edoardo Pesce, Nunzia Schiano, Adamo Dionisi, Francesco Acquaroli. Cast completo Genere Drammatico, – Italia, 2018, durata 100 minuti. Uscita cinema giovedì 17 maggio 2018 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 4,11 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Marcello ha due grandi amori: la figlia Alida, e i cani che accudisce con la dolcezza di uomo mite e gentile. Il suo negozio di toelettatura, Dogman, è incistato fra un “compro oro” e la sala biliardo-videoteca di un quartiere periferico a bordo del mare, di quelli che esibiscono più apertamente il degrado italiano degli ultimi decenni. L’uomo-simbolo di quel degrado è un bullo locale, l’ex pugile Simone, che intimidisce, taglieggia e umilia i negozianti del quartiere. Con Marcello, Simone ha un rapporto simbiotico come quello dello squalo con il pesce pilota.
Regia di Peter Glenville. Un film Da vedere 1964 con Paolo Stoppa, Gino Cervi, Richard Burton, Peter O’Toole, John Gielgud. Titolo originale: Becket. Genere Storico – Gran Bretagna, 1964, durata 148 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 4,16 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Nell’Inghilterra del XII secolo Enrico II nomina arcivescovo di Canterbury Thomas Becket, già suo cancelliere e amico. I rapporti tra i due si guastano: prima la libertà della Chiesa, poi l’amicizia. 7 nomination ma un solo Oscar per E. Anhalt che riscrisse con sagacia il noto dramma di J. Anouilh. Teatro in scatola con un superbo duetto di protagonisti. Tutti gli altri ok. Accurata la scenografia.
Regia di Miguel Gomes. Un film con Teresa Madruga, Isabel Muñoz Cardoso, Ana Moreira, Laura Soveral, Carloto Cotta. Cast completo Genere Drammatico, – Portogallo, Germania, Francia, Brasile, 2012, distribuito da Satine Film. – MYmonetro 3,03 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Pilar è una lisbonese da poco pensionata che si impegna nel volontariato cattolico e che cerca di dare ascolto come può ad Aurora, un’anziana vicina di casa. Aurora parla spesso di una misteriosa figlia e dice di temere i riti voodoo di Santa la cameriera africana. In seguito a un grave malore viene ricoverata e chiede di poter incontrare Gian Luca Ventura. Pilar riesce a trovare l”uomo in una casa di riposo ma Aurora morirà prima di rivederlo. Ventura ha però una storia africana da raccontare: lui ed Aurora cinquant’anni prima sono stati amanti.
Miguel Gomes ama i film di altri tempi e prova a farlo rivivere con originalità inserendolo in quello spirito del cinema portoghese che si imbeve di una profonda malinconia che pervade i sentimenti ma, al contempo, non dimentica la storia passata del Paese. Il prologo è significativo in proposito: racconta di un esploratore che in Africa cercava di dimenticare la morte della moglie finché un giorno, non riuscendoci, si fece mangiare da un coccodrillo che diventò triste e malinconico. Con questa cifra stilistica Gomes affronta una narrazione in bianco e nero che, dopo la prima parte in cui viene messa in luce la sommessa disponibilità verso il prossimo della caritatevole Pilar, assume l’atipica dimensione di un film muto estremamente particolare. La parola detta dai personaggi viene sostituita da quella della narrazione di Ventura che rievoca quanto accadde nel passato. Un passato in cui il Portogallo era una delle più attive potenze colonialiste. I toni del melodramma intriso di passione e di morte assumono così una dimensione particolare che colloca il film nell’ambito di quegli esperimenti che non sempre nel cinema riescono. In questo caso la professionalità ha prevalso.
Un film di Ettore Giannini. Con Paolo Stoppa, Clelia Matania, Sophia Loren, Giacomo Rondinella. Musicale, durata 129 min. – Italia 1954. MYMONETRO Carosello napoletano valutazione media: 4,20 su 31 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Dal carrettino di un cantastorie si staccano i fogli degli spartiti, che vengono trasportati dal vento. Sullo schermo si susseguono una serie di episodi che prendono spunto da varie vicende ambientate in secoli diversi.
Un film di Alain Resnais. Con Giorgio Albertazzi, Delphine Seyrig, Sacha Pitoëff, Françoise Spira, Pierre Bardaid Titolo originale L’année dernière à Marienbad. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 95′ min. – Francia 1961. MYMONETRO L’anno scorso a Marienbad valutazione media: 4,21 su 17 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
In un sontuoso albergo dell’Europa centrale un uomo cerca di indurre una donna, scortata da un inquietante marito, a ricordare e a mantenere la promessa, fattagli l’anno prima, di partire con lui. Con una sinuosa e musicale organizzazione dello spazio e del tempo, Resnais trasforma il mondo, descritto da Alain Robbe-Grillet con la sua prosa secca da “scuola dello sguardo”, in un universo onirico, in uno spettacolo incantatorio dove, ridotta a mera apparenza, la realtà diventa polisensa. Il sospetto che questo film d’evasione e di alienazione si riduca a un esercizio di stile è forte. Comunque, da vedere e rivedere. Leone d’oro a Venezia.
Regia di Mel Gibson. Un film Da vedere 2006 con Rudy Youngblood, Dalia Hernandez, Jonathan Brewer, Morris Birdyellowhead, Carlos Emilio Baez. Cast completo Genere Azione, – USA, 2006, durata 139 minuti. Uscita cinema venerdì 5 gennaio 2007 distribuito da Eagle Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,47 su 19 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
La tesi del film è annunciata da una frase dello storico-scrittore Will Durant: una grande civiltà non viene conquistata fino a quando non si distrugge da sola dal di dentro. Così, quando nel 1518, gli spagnoli “conquistadores” sbarcarono per la prima volta su una spiaggia dello Yucatàn, per portare la nuova civiltà, i Maya avevano già compiuto buona parte del lavoro ed erano, diciamo così, predisposti. Gibson, creativo in modo allarmante, e anche furbo, corregge dunque la tesi del paradiso naturalistico: in quel tempo l’Europa aveva il Rinascimento, i codici civili e la polvere da sparo, i Maya “indietro” millenni rispetto a quei parametri, e al riparo da quel tipo di civiltà, non erano poi così felici. Un’idea scaltra e magari strumentale, comunque accettabile, che poi permette al regista di fare il cinema violento-etnico-primordiale-iperrealista, attraverso “interpretazioni impossibili”, che tanto gli sono congeniali.
Il giovane maya Zampa di Giaguaro vive dunque in modo primordiale, va a caccia, si diverte coi suoi amici, ha una moglie incinta e un bambino. Il suo villaggio viene assalito da una tribù più forte che fa una strage. Insieme ad altri, Zampa di Giaguaro, che riesce a nascondere la famiglia in una grotta sotterranea, viene portato in un villaggio lontano dove sarà sacrificato al dio del sole. Riesce a fuggire, inseguito dai nemici. Li uccide uno a uno, torna al suo villaggio, salva miracolosamente la famiglia, e dall’alto di una collina vede due galeoni nella baia e alcune barche che si stanno avvicinando alla spiaggia che portano uomini con armi, insegne e croci. Jaguar e la famiglia si rintanano nel cuore della foresta.
Un film di Augusto Genina. Con Carmen Boni, Walter Slezak, Elena Sangro, Maria DenisCommedia, b/n durata 67 min. – Italia 1927. MYMONETRO Addio giovinezza! valutazione media: 2,00 su 1 recensione.
Nella Torino inizio secolo, lo studente Mario ama la sartina Dorina, ma un bel momento la trascura per correre dietro a una fatalona
A Place on Earth (French: Une place sur la Terre) is a 2013 French / Belgian drama film directed by Fabienne Godet.[3] Benoît Poelvoorde won the Magritte Award for Best Actor for his performance as Antoine Dumas.
Antoine, fotografo felicemente disilluso, ha come solo amico Matèo, il giovane figlio del vicino di casa spesso assente, a cui dà un’educazione fantasiosa. Una mattina, le note di pianoforte che provengono dal palazzo di fronte catturano l’attenzione di Antoine, che ignora che a suonare è la studentessa Elena. Con il suo atteggiamento idealista e intransigente, Elena sarà colei che cambierà per sempre il resto della vita di Antoine, permettendogli di trovare finalmente il suo posto sulla terra.
Regia di Alan Gibson. Un film con Christopher Lee, Peter Cushing, Stephanie Beacham, Christopher Neame, Michael Coles. Cast completo Titolo originale: Dracula A.D. 1972. Genere Horror – Gran Bretagna, 1972, durata 98 minuti. – MYmonetro 3,11 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Un secolo dopo la sua morte, Dracula viene riportato in vita nel corso di una misteriosa cerimonia. La persona che lo ha resuscitato lo aiuta prima a procurarsi vittime per placare la sua sete di sangue, poi a catturare la discendente dell’uomo che cent’anni prima lo uccise.
- GENERE: Avventura ANNO: 1969 REGIA: Tom Gries ATTORI: Jim Brown, Raquel Welch, Burt Reynolds, Fernando Lamas, Dan O’Herlihy, Aldo Sambrell, Soledad Miranda, Hans Gudegast, Michael Forest PAESE: USA DURATA: 99 Min
Svaligiata una banca in Arizona, per acquistare le armi necessarie a contrastare la guerra di sterminio che il generale Verdugo conduce contro gli indiani Yaqui della provincia messicana di Sonora, il mezzo-sangue Joe viene catturato dal generale stesso con l’aiuto dello sceriffo negro Lyedecker, venuto dagli Stati Uniti per arrestarlo; ma per la cupidigia di Verdugo, che ha saputo di una taglia di seimila dollari pendenti sul capo di Joe, Lyedecker viene fatto anch’egli prigioniero insieme a quello che avrebbe dovuto essere la sua vittima. Giunti di fronte al plotone di esecuzione, i due vengono però salvati da un gruppo di indiani capeggiati da una intrepida donna: Sarita. Commosso dalla sorte degli Yaqui, Lyedecker decide di battersi per loro: impadronitosi di un treno corazzato appartenente all’esercito messicano muove insieme agli indiani verso Sonora, dove si trovano le truppe governative, sconfiggendole. Il generale viene linciato ma anche Sarita muore. Rinunciando alla sua preda Lyedecker torna al suo paese mentre Joe si pone alla testa dei rivoluzionari, per continuare la lotta.Uno dei migliori western popolari prodotti da Hollywood sulla rivoluzione messicana e lo sterminio del 1912.
Regia di Rodrigo García. Un film con Aomawa Baker, Kathy Baker, Andrew Borba, Amy Brenneman, K Callan, Elpidia Carrillo. Cast completo Titolo originale: Nine lives. Genere Drammatico – USA, 2005, durata 112 minuti. Uscita cinema venerdì 2 settembre 2005 – MYmonetro 2,90 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Nel suo 2° film García, figlio di Gabriel García Márquez, prende quasi alla lettera il titolo inglese del precedente Le cose che so di lei per raccontare nove vite di donna ” just by looking at her “, cioè soltanto guardandole, condensando il suo sguardo in 9 piani-sequenza (10-12 minuti filmati in steady-cam) che impegnano assai sia lui sceneggiatore-regista sia le sue interpreti. 9 racconti, e 20 ritratti, interamente calati nel presente che è, però, deformato dal passato e spesso dalle figure maschili o negative o incapaci di dare conforto, protezione, sicurezza. Alla varietà dei sentimenti, stati d’animo, rapporti con minimo comun denominatore della sofferenza corrisponde la diversità dei luoghi (prigione, supermercato, casa abbandonata, casa non abitata, casa paterna, motel, camera mortuaria, ospedale, cimitero) con l’esclusione della propria casa di donne adulte. Si è ai limiti di un esercizio monocorde di stile e gli stereotipi non mancano, ma il risultato complessivo ha un linguaggio, una struttura, un’intensità coerente. Pardo d’oro a Locarno 2005 e premio al collettivo delle attrici.
Un film di Jean Girault. Con Louis De Funès, Jean Lefebvre, Guy Grosso, Ugo Fangareggi, Sara Franchetti Titolo originale Le Gendarme en balade. Commedia, Ratings: Kids+13, durata 90 min. – Francia 1970. MYMONETRO 6 gendarmi in fuga valutazione media: 3,17 su 5 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Il maresciallo Grucheau della gendarmeria di Saint-Tropez e cinque suoi commilitoni non vogliono andare in pensione. Così, indossate di frodo le divise dei poliziotti, tentano un nostalgico ritorno ai bei tempi. I sei “nonnetti” piovono in un collegio maschile da cui sono spariti cinque allievi modello: riusciranno a ritrovarli, intenti a preparare addirittura una bomba atomica.
Un film di Brian Gibson. Con Laurence Fishburne, Angela Bassett, Tina Turner, Vanessa Bell Calloway Titolo originale What’s Love got to do with it. Drammatico, durata 122 min. – USA 1993. MYMONETRO Tina – What’s Love Got to Do With It valutazione media: 2,92 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
È la vera tormentata storia della cantante rock Tina Turner. Tratto dalla sua autobiografia, il film prende le mosse da quando Tina comincia a cantare nel coro della chiesa. Il suo spirito originale e ribelle la rende ben presto una cantante di successo al fianco di Ike, che diventa suo marito. La vita coniugale però non è delle migliori. La colonna sonora contiene il meglio della discografia del duo Ike & Tina e anche molte canzoni della carriera solista della Turner. La regia è diligente, ottimi i due interpreti principali: Angela Bassett e Laurence Fishburne, candidati entrambi all’Oscar.
Un film di Sergio Garrone. Con Klaus Kinski, Katia Christine, Stella Calderoni, Marzia Damon, Carla Mancini. Horror, durata 90′ min. – Italia 1974. MYMONETRO Le amanti del mostro valutazione media: 1,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Riscoperto un antico diario, medico esaltato diventa assassino, morbosamente geloso della moglie.