Category: Gibson Mel


Locandina Maverick

Un film di Richard Donner. Con Jodie Foster, Mel Gibson, James Garner, Graham Greene, Alfred Molina.Western, durata 129 min. – USA 1994. MYMONETRO Maverick * * 1/2 - - valutazione media: 2,56 su 13 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Si tratta della trasposizione cinematografica di un famoso telefilm americano che originariamente era interpretato da James Garner, che qui fa la parte dello sceriffo. Maverick è un baro che ispira simpatia e fiducia. Girovaga tra un saloon e l’altro con Annabelle, anche lei ladra. I due incontrano a St. Louis uno sceriffo di pochi scrupoli. Nella ridente cittadina si tiene un torneo di poker. Mel Gibson fa troppe smorfie e la regia di Richard Donner non riesce a esaltare la vicenda.

 Maverick
(1994) on IMDb
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Un film di Roland Emmerich. Con Joely Richardson, Mel Gibson, Chris Cooper, Tchéky Karyo, Heath Ledger.Titolo originale The Patriot. Guerra, durata 165 min. – USA 2000. MYMONETRO Il patriota* * * - - valutazione media: 3,13 su 25 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Carolina del sud 1776, guerra d’indipendenza americana. Benjamin Martin (Gibson) è un proprietario terriero, vedovo, con sette figli. Si tratta di decidere l’entrata in guerra dello Stato. Ben vorrebbe starne fuori, ma suo figlio maggiore si arruola e per salvarlo dall’impiccagione è costretto a esporsi. Con un’azione degna di Braveheart uccide venti inglesi e diventa una leggenda. A capo di un gruppo di volontari affianca l’esercito regolare e passa di vittoria in vittoria. A questo punto il film si carica di tutti i possibili luoghi comuni dell’azione e non: c’è il nero che ragiona di un mondo nuovo, c’è la bambina che non parlava e che miracolosamente parlerà, c’è il colonnello inglese cattivissimo che assume tutto l’odio di Ben (e dello spettatore) per un adeguato, liberatorio lieto fine, e c’è l’immancabile tappeto musicale di John Williams che tutto enfatizza e blandisce. Insomma non manca nulla del prevedibile, vige un eccesso di spettacolo, però il film è gradevole. E va sempre guardato con simpatia il tentativo di raccontare l’avventura, persino con una pretesa di epica.

 Il patriota
(2000) on IMDb

Regia di Randall Wallace. Un film con Mel GibsonMadeleine StoweGreg KinnearChris KleinSam ElliottKeri RussellCast completo Genere Guerra – USA2002durata 138 minuti. – MYmonetro 2,18 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Alla guida del mitico VII Cavalleggeri in versione high-tech, con i cavalli sostituiti dagli elicotteri, gravato dall’ombra del generale Custer, il colonnello Hal Moore (Gibson) affronta l’esercito nordvietnamita nella battaglia della Drang Valley (14/11/1965) che segnò l’inizio della guerra del Vietnam. Evita a stento il bis di Little Big Horn e incassa una vittoria di Pirro. Tratto da un libro dello stesso Moore e di Joseph L. Galloway, sceneggiato e diretto con mestiere da Wallace, ha al suo attivo alcune riprese aeree, il parallelismo tra infuriare della battaglia e vita quotidiana delle mogli rimaste a casa e soprattutto la rappresentazione, seppur parziale, del punto di vista e dei sentimenti del nemico, cui spetta anche l’onore dell’ultima, veritiera parola. È però zavorrato da una tripla retorica: patriottica, familiare, religiosa.

We Were Soldiers (2002) on IMDb

Un film di Mel Gibson. Con James Caviezel, Maia Morgenstern, Monica Bellucci, Rosalinda Celentano, Claudia Gerini. Titolo originale The Passion of the Christ. Religioso, durata 126 min. – USA, Italia 2004. MYMONETRO La passione di Cristo * * * 1/2 - valutazione media: 3,51 su 192 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Film impossibile da recensire, in chiave “normale”. Perché non si può non partire da due pregiudizi, quello del credente o quello del non credente. Critici e commentatori normalmente equidistanti e distaccati, molto accreditati, non hanno resistito al sentimento, al coinvolgimento, sì, al pregiudizio. La Passione è stato definito pulp, horror, e via dicendo. Vanno rilevati, prima di tutto, l’attesa e il marketing. In tutta la storia del cinema mai un film ha generato tanta attesa, da Via col vento a Ben Hur, da Otto e mezzo a Schindler’s List. Un’attesa certamente buona e benemerita, al di là di tutto. Lo si deve a Gesù, personaggio eccezionale, magari divino. Guardato al microscopio della filologia, dei vangeli, della Storia eccetera il film presenta… solo errori: il linguaggio, le omissioni, questi troppo cattivi, quelli troppo buoni, l’eccesso di violenza, i pesi del racconto, la parte di croce orizzontale, la croce intera, i buchi prefabbricati, l’invenzione del diavolo. Trattasi di un vero manifesto di tutte le licenze che può permettersi il cinema. E non vale neppure la (più o meno grande) consapevolezza di Gibson, che è comunque autore tenace e capillare e certamente ha molto ragionato su ciò che doveva fare. Il film va dunque inteso come eccesso di cinema e magari di licenze, e come iperbole generale. Col paradosso degli opposti: troppa filologia di linguaggio – aramaico e latino – troppa semplicità e sproporzione di caratteri – le facce da bestie dei torturatori, di Barabba, la crudeltà di Caifa eccetera -, 90 minuti di torture, 2 minuti di resurrezione.

E poi quel simbolo grottesco del tavolino costruito dal falegname Gesù, di perfetto design, che mette in difficoltà anche la Madonna. Dunque iperbole e eccesso di espressione. Però, rispetto all’iconografia tradizionale certamente Caviezel si avvicina molto a quell’immagine. La scena iniziale nel Getsemani, la sagoma di Gesù, il buio, gli ulivi neri, la paura del destino che si compirà, davvero commuove. Chi crede è tenuto a ritenere che quella rappresentazione sia vicina alla verità. Così come cerca di essere verità il linguaggio, l’aramaico e il latino tradotti dai sottotitoli. E i sottotitoli sono, questa volta, una mediazione particolare, sono la metafora di sé stessi. Certo, è sentimento, è suggestione. Non è fede, che deve giungere da altri luoghi, non dalla corteccia, ma dalla profondità cerebrale. E poi il cinema, si sa, non ha lo stomaco per i grandi pronunciamenti. Puoi entrare in sala dubbioso ed uscire credente, magari per un’ora, o per un giorno. Nessuno si convertirà assistendo alla Passione, perché il cinema non converte nessuno. Il film potrà essere acquisito come moda o suggestione però il primo risultato c’è stato, quello dell’attesa, dell’evento e, appunto, del promemoria. La violenza, la sofferenza, il sangue, iperrealisti, esasperati, ne sono il valore aggiunto. In venti secoli di tradizione, di memorie, di omelie reiterate, forse l’istantanea della sofferenza di Gesù è diventata abitudine, è stata dimenticata e azzerata. Gibson ce la ripropone con un supplemento di shock. Un promemoria che può servire. In questo momento storico, dove la nostra cultura occidentale, e la nostra religione, sono taciturne, sconcertate e aggredite, è bene ricordare che anche dalle nostre parti c’è una mistica forte e c’è la fede, se vuoi interessarti a lei.

The Passion of the Christ (2004) on IMDb

Che ci crediate o meno questo film è scioccante, la violenza è tanta. Sconsigliato alle persone più sensibili.

Locandina L'uomo senza voltoUn film di Mel Gibson. Con Mel Gibson, Margaret Whitton, Nick Stahl, Geoffrey Lewis, Gaby Hoffmann Titolo originale The Man Without a Face. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 105 min. – USA 1993.MYMONETRO L’uomo senza volto * * * 1/2 - valutazione media: 3,92 su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Charles è appena stato bocciato all’esame di ammissione all’accademia di West Point. La sua è una famiglia strana, c’è la mamma e ci sono due sorelle, tutti figli di diverso padre. Charles ha un suo mondo interno particolare, che nessuno capisce; anzi gli viene attribuita scarsa intelligenza.

 L'uomo senza volto
(1993) on IMDb
Locandina italiana Mad Max: Fury Road

Un film di George Miller (II). Con Tom Hardy, Charlize Theron, Rosie Huntington-Whiteley, Zoë Kravitz, Nicholas Hoult. Azione, Ratings: Kids+16, durata 120 min. – USA, Australia 2015. – Warner Bros Italia uscita giovedì 14 maggio 2015. MYMONETRO Mad Max: Fury Road * * * 1/2 - valutazione media: 3,90 su 51 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

In un futuro imprecisato post-apocalittico la Terra è in mano ai predoni. Tra questi Immortan Joe, che controlla la Cittadella con il pugno di ferro, imponendo il culto della personalità. Finché la sua compagna e “Imperatrice”, Furiosa, lo tradisce, portando con sé le schiave e concubine di Immortan.
Reboot, mash up o remake sono termini che aiutano a capire ma che non inquadrano completamente l’operazione alla base di Mad Max: Fury Road. Il ritorno alla regia di George Miller, atteso quanto insperato, forse prepara a una nuova saga, tutto sembra farlo credere, ma soprattutto cerca di riscrivere l’ultimo e debole – al di là dell’impatto iconografico della sfera del tuono – capitolo con Mel Gibson e Tina Turner, riproponendo Max in un contesto come quello attuale, sovraccarico di supereroi invincibili e di action movies che dall’universo distopico di Mad Max molto hanno saccheggiato.

Mad Max: Fury Road (2015) on IMDb

Regia di Mel Gibson. Un film Da vedere 1995 con Mel GibsonSophie MarceauPatrick McGoohanCatherine McCormackBrendan GleesonCast completo Titolo originale: Braveheart. Genere Avventura, – USA1995durata 177 minuti. Uscita cinema venerdì 1 dicembre 1995 distribuito da 20th Century Fox Italia. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 4,03 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nella Scozia del XIII secolo, vessata dagli inglesi, William Wallace (1267-1305), al quale hanno ucciso la moglie, si mette a capo di un gruppo di disperati ribelli, li trasforma in esercito, batte gli inglesi a Stirling (1297), conquista la stima della regina Isabella, prosegue la guerriglia, è sconfitto a Falkirk (1304), abbandonato dai nobili passati al re Edoardo I finché è preso e giustiziato. Idealmente diviso in 3 parti (adolescenza, prime prove di coraggio e dolori di Wallace; le battaglie; i conti con la Storia), è un filmone epico che punta sullo spettacolo, su grandi temi popolari (la lotta per la libertà e la giustizia), sui luoghi canonici del genere. Vale soprattutto per le battaglie che coniugano i quadri di Paolo Uccello con la tecnologia del cinema moderno. Successo internazionale e 5 Oscar: film, regia, fotografia (John Tull), effetti speciali sonori e trucco. 1700 comparse e interminabili titoli di coda.

 Braveheart - Cuore impavido
(1995) on IMDb
Amleto - Film di Franco Zeffirelli con Parrucche Rocchetti&RocchettiUn film di Franco Zeffirelli. Con Mel Gibson, Glenn Close, Alan Bates, Paul Scofield, Helena Bonham Carter.Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 130 min. – USA, Italia 1990. MYMONETROAmleto * * * - - valutazione media: 3,33 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
 
Dopo La bisbetica domata e Romeo e Giulietta,Franco Zeffirelli si cimenta per la terza volta con un dramma di Shakespeare. L’ Amleto viene rivisitato in veste moderna, pur rimanendo identico il periodo storico, e cioè meno femmineo e ambiguo che in passato. Questo in sintonia con il pubblico giovane abituato agli eroi ultramaschili e potenti fisicamente. Mel Gibson recita con una certa bravura i versi del drammaturgo inglese, coadiuvato da Glenn Close in versione dolce e da due mostri sacri del teatro e del cinema inglese: Alan Bates e Paul Scofield. Lo spettacolo regge, ma in alcuni momenti si rischia il ridicolo. Tutti gli accessori, scenografia, costumi e musiche sono egregiamente orchestrati. Ma non cercano finezze psicologiche.
Hamlet (1990) on IMDb

Regia di Mel Gibson. Un film Da vedere 2006 con Rudy YoungbloodDalia HernandezJonathan BrewerMorris BirdyellowheadCarlos Emilio BaezCast completo Genere Azione, – USA2006durata 139 minuti. Uscita cinema venerdì 5 gennaio 2007 distribuito da Eagle Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,47 su 19 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

La tesi del film è annunciata da una frase dello storico-scrittore Will Durant: una grande civiltà non viene conquistata fino a quando non si distrugge da sola dal di dentro. Così, quando nel 1518, gli spagnoli “conquistadores” sbarcarono per la prima volta su una spiaggia dello Yucatàn, per portare la nuova civiltà, i Maya avevano già compiuto buona parte del lavoro ed erano, diciamo così, predisposti. Gibson, creativo in modo allarmante, e anche furbo, corregge dunque la tesi del paradiso naturalistico: in quel tempo l’Europa aveva il Rinascimento, i codici civili e la polvere da sparo, i Maya “indietro” millenni rispetto a quei parametri, e al riparo da quel tipo di civiltà, non erano poi così felici. Un’idea scaltra e magari strumentale, comunque accettabile, che poi permette al regista di fare il cinema violento-etnico-primordiale-iperrealista, attraverso “interpretazioni impossibili”, che tanto gli sono congeniali.
Il giovane maya Zampa di Giaguaro vive dunque in modo primordiale, va a caccia, si diverte coi suoi amici, ha una moglie incinta e un bambino. Il suo villaggio viene assalito da una tribù più forte che fa una strage. Insieme ad altri, Zampa di Giaguaro, che riesce a nascondere la famiglia in una grotta sotterranea, viene portato in un villaggio lontano dove sarà sacrificato al dio del sole. Riesce a fuggire, inseguito dai nemici. Li uccide uno a uno, torna al suo villaggio, salva miracolosamente la famiglia, e dall’alto di una collina vede due galeoni nella baia e alcune barche che si stanno avvicinando alla spiaggia che portano uomini con armi, insegne e croci. Jaguar e la famiglia si rintanano nel cuore della foresta.

Apocalypto (2006) on IMDb

Valhalla Rising - Regno di sangue - Film (2009)Un film di Nicolas Winding Refn. Con Callum Mitchell, Douglas Russell, Gary McCormack, Andrew Flanagan, Gordon Brown, Stewart Porter, Matthew Zajac, Maarten Steven, Robert Harrison, James Ramsey, P.B. McBeath, Rony Bridges, Ewan Stewart.  AzioneRatings: Kids+16, durata 90 min. – Danimarca, Gran Bretagna 2009MYMONETRO Valhalla Rising * * 1/2 - - valutazione media: 2,67 su 29 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

In un tempo mitologico sconosciuto, c’era una volta uno schiavo di incredibile forza guerresca. Con l’aiuto di un giovane ragazzo, un giorno riuscì a liberarsi e riversò la sua furia sugli uomini che lo avevano tenuto prigioniero per anni torturandoli e uccidendoli. Attraverso le valli della Scozia, questo guerriero orbo e muto ma dalla potenza sovrumana si imbarcò su un vascello di nobili vichinghi per intraprendere una crociata in Scandinavia, ma, passando attraverso una bruma inquietante e ripetuti attacchi da una forza sconosciuta, comprese presto di essersi addentrato in una terra oltre i confini della natura e che il suo fato era già stato scritto dagli dei.
L’immaginario della mitologia norrena è ricco di suggestioni legate alla natura selvaggia, intesa sia come paesaggi incontaminati che come brutalità primordiale dell’uomo. Proprio a partire da queste stesse due componenti cerca di costruire la fascinazione del suo film il danese Nicolas Winding Refn, proseguendo un percorso di estetizzazione della violenza iniziato con la trilogia di Pusher.
Tutelato da illustri precedenti assai simili nella logica e nello stile (Apocalypto di Mel Gibson300 di Zack Snyder), il regista di Copenhagen filma nello stesso modo tanto i grandiosi paesaggi scozzesi quanto la violenza perpetrata contro i corpi squartati dal silenzioso guerriero protagonista. Non conta la distanza: che sia in campo lungo come la verde vallata immersa nella bruma o in primissimo piano come i volti e le ferite dei personaggi, ogni inquadratura è costruita per suscitare contemplazione, per rispettare non tanto un principio di mitopoiesi quanto una riconoscibile rappresentazione del furore cosmico.
La continua esibizione di primi piani obliqui, viraggi al rosso, sotto o sovraesposizioni pare essere l’unico modo che il regista conosce per tematizzare una storia che parla della brutalità della natura umana in termini di religione e sacrificio. E che, anche a voler mettere da parte i naturali dubbi etici, è davvero troppo poco per un film che ambirebbe ad essere un personale Ashes of Time di terra scandinava e che invece rappresenta solo l’ennesimo capitolo di un'”invasione barbarica” di certo cinema contemporaneo che mitizza la violenza.

Valhalla Rising (2009) on IMDb

Locandina ParkerUn film di Taylor Hackford. Con Jason StathamJennifer LopezMichael ChiklisClifton Collins Jr.Micah Hauptman.  Azionedurata 118 min. – USA 2013. – Indie Picturesuscita giovedì 8 maggio 2014MYMONETRO Parker * * * - - valutazione media: 3,18 su 30 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Assoldato per un rapina durante una fiera Parker viene tradito dai criminali della sua banda e scaricato mezzo morto per strada. Raccattato e rimesso in sesto da una coppia di campagnoli il criminale medita una vendetta ad ampio raggio, un piano clamoroso nel quale viene coinvolta suo malgrado anche un’agente immobiliare in crisi finanziaria. 
Dall’incontro di due generi ben precisi, le storie di Donald Westlake con protagonista il criminale costantemente malmenato Parker e i film d’azione con Jason Statham, esce fuori un curioso ibrido che forse non rende giustizia a nessuna delle due fonti d’ispirazione. I romanzi di Westlake sono stati ampiamente saccheggiati dal cinema nel corso degli anni e in maniere a dir poco burrascose poichè lo scrittore non aveva un buon rapporto con gli studios. Ne hanno usufruito tra i molti anche Lee Marvin, Mel GibsonRobert Redford e Jean-Luc Godard, però Parker è il primo film a basarsi su un suo racconto da quando l’autore è deceduto e per questo il primo a poter usare il nome del protagonista (dettaglio così decisivo da finire nel titolo). Seguendo quindi gli eventi di Flashfire: fuoco a volontàTaylor Hackford lentamente piega tutti gli angoli e smussa tutto ciò che non rientrerebbe nella parabola dell’eroe da Jason Statham, ovvero il duro senza scampo, dotato di un piano preciso e una vendetta da portare a termine.
Per questo motivo ad ogni angolo e prima di ogni svolta sembra di intuire il meglio e poi ci si ritrova con una sua versione un po’ svogliata. Non solo il Parker adattato ai personaggi di Jason Statham perde quel senso di disperazione umana da noir filmico che era riuscito a guadagnare nelle sue precedenti incarnazioni cinematografiche (sorprendente quella di Mel Gibson in Payback) ma non guadagna nemmeno l’asciutta e spietata determinazione che l’attore britannico ha portato negli action movie moderni, finendo più dalle parti della vendetta nello stile del Conte di Montecristo. Anche l’unica caratteristica che hanno in comune i due personaggi (ovvero Parker e quelli solitamente incarnati da Statham), vale a dire la capacità di incassare senza fermarsi, nutrirsi di colpi ricevuti più che dati come un’instancabile macchina umana (sublimata dall’attore britannico in Crank), non sembra essere resa con la dovizia che sarebbe stato lecito aspettarsi.
È allora il personaggio di Jennifer Lopez, agente immobiliare in cerca di denaro per una vita migliore, quello a cui più facilmente ci si affeziona. Entra in scena a metà film ma il suo mondo e i suoi problemi sembrano immediatamente più interessanti e coinvolgenti di quelli del protagonista. In questa storia trasformata in film di vendetta iperbolico e fumettoso (in cui anche un cockney come Statham viene creduto texano quando ne imita malissimo l’accento), Jennifer Lopez porta un peso umano e reale non indifferente, una complessità sentimentale e romantica (quella sì davvero da noir) che sorprendono. Quando i due agiscono in coppia sembra lei la protagonista del film, ovvero il personaggio le cui traversie sono più determinanti per lo spettatore.

Parker (2013) on IMDb

The Million Dollar Hotel - Film (2000) - MYmovies.itThe Million Dollar Hotel è un film di Wim Wenders del 2000, con Jeremy Davies, Milla Jovovich, Mel Gibson, Jimmy Smits, Peter Stormare, Amanda Plummer, Gloria Stuart, Julian Sands, Tim Roth. Prodotto in Germania, Gran Bretagna, USA. Durata: 122 minuti.

2001. Skinner è un detective incaricato di investigare sulla morte del figlio di un miliardario avvenuta in un fatiscente hotel dai gloriosi fasti, ora rifugio di psicolabili e disadattati.
 The Million Dollar Hotel
(2000) on IMDb
Gli anni spezzati - Il Cineocchio

Regia di Peter Weir. Un film Da vedere 1981 con Mel GibsonMark LeeBill KerrBill HunterRobert GrubbHarold HopkinsCast completo Titolo originale: Gallipoli. Genere Storico – Australia1981durata 105 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,41 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel 1915 il porto turco di Gallipoli fu lungamente, inutilmente, sanguinosamente assediato dalle truppe britanniche. Con gagliardo ardimento i volontari australiani si fecero massacrare. Più che un film bellico – sull’ignominia della guerra – è un racconto picaresco di viaggio, avventure, amicizie virili. Weir ha mano felice nell’affettuosa descrizione dei personaggi, nella rievocazione di un’epoca. Belle pagine di atletica nella 1ª parte, la più riuscita.

 Gli anni spezzati
(1981) on IMDb

Il fiume dell'ira (1984) | FilmTV.itUn film di Mark Rydell. Con Scott Glenn, Sissy Spacek, Mel Gibson, Barry Primus, Billy Green Bush.Titolo originale The River. Drammatico, durata 122 min. – USA 1984. MYMONETRO Il fiume dell’ira * * 1/2 - - valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Non è facile la vita di Tom (Gibson) e Mae (Spacek), volenterosi agricoltori alle prese con gli speculatori e con le intemperie che gonfiano il fiume facendolo straripare. Ma i valori fondamentali della famiglia, del coraggio e dell’attaccamento alla terra non andranno mai perduti. Film rurale, intimista e spettacolare ad un tempo, molto ben fotografato da Vilmos Zsigmond e interpretato da una notevolissima Spacek.

 Il fiume dell'ira
(1984) on IMDb

Locandina italiana Ipotesi di complottoUn film di Richard Donner. Con Julia Roberts, Mel Gibson, Patrick Stewart Titolo originale Conspiracy Theory. Giallo, durata 134 min. – USA 1997. MYMONETRO Ipotesi di complotto * * * - - valutazione media: 3,15 su 13 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Jerry Fletcher (Gibson) è uno sciroccato taxista di New York che soffre in modo acuto della sindrome del complotto. Sembra un mattoide, ma non lo è: c’è qualcosa nel suo passato che ha dimenticato, ma che potrebbe ricordare. Se ne convince il procuratore Alice Sutton (Roberts), figlia di un incorruttibile giudice assassinato, che diventa con lui il bersaglio di una potente sezione deviata della CIA. Prodotto da Joel Silver per la Warner e scritto da Brian Helgeland (Oscar per L.A. Confidential ), è un thriller che rielabora un tema di Telefon (1977) di Don Siegel e, pur in modo allusivo, fa del famoso romanzo di Salinger Il giovane Holden il suo referente letterario. “Osservato con più attenzione, Jerry è una versione quasi perfetta del giovane Caulfield in età adulta… e come Holden è un romantico sotto mentite spoglie” (A. Zaccuri). Storia stramba, in bilico sull’assurdo, che incuriosisce, tiene sulla corda, copre bene le sue carte con una certa originalità nei particolari e sagaci scene d’azione.

 Ipotesi di complotto
(1997) on IMDb

Locandina italiana Amore per sempreUn film di Steve Miner. Con Mel Gibson, Jamie Lee Curtis, Elijah Wood Titolo originale Forever Young. Sentimentale, durata 102 min. – USA 1992. MYMONETRO Amore per sempre * * 1/2 - - valutazione media: 2,71 su 11 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Una occupazione stimolante, anche se pericolosa, una bella ragazza che non sa decidersi a chiedere in moglie, una cerchia di amici sinceri, primo fra tutti Harry, che è anche un geniale inventore. Daniel McCormick (Gibson), giovane pilota collaudatore americano, sembra non aver altro da chiedere alla vita. E’ il 1939, ma la seconda guerra mondiale vista dagli Stati Uniti sembra ancora lontanissima, anche se Daniel sta testando il prototipo del bimotore B-25 “Mitchell”, l’aereo che tre anni più tardi diverrà protagonista del primo bombardamento di Tokyo. In ritardo per le titubanze di Daniel, Helen ha un grave incidente attraversando la strada, e cade in coma irreversibile. Sconvolto, il pilota si offre come cavia per un esperimento di ibernazione che Harry sta conducendo, ma il laboratorio viene distrutto da un incendio e lo scienziato muore nel tentativo di salvare l’amico. Dimenticata, la capsula criogenica finisce in un magazzino dell’esercito e solo il caso riporta alla vita Daniel, per mano di due ragazzini che, giocando, riescono ad aprirla. Quando si avventura all’esterno, Daniel si trova in un mondo sconosciuto, e scopre che il periodo trascorso in stato di ibernazione non è durato un anno come progettato, ma oltre 50, e che ora si trova nel 1992. Ospite in casa di Nat Cooper, uno dei due bambini che l’hanno risvegliato, il pilota comincia ad accusare strani malesseri, e cercando di rintracciare l’amico Harry, trova alla fine la figlia di questi, ormai donna di mezza età, che conserva tutti gli appunti del padre. Dai quaderni Daniel apprende ciò che Harry aveva scoperto troppo tardi, e cioè che una volta uscito dall’ibernazione l’organismo recupera fatalmente il tempo passato in stasi: i dolori accusati segnalano l’avvio dell’inarrestabile processo di invecchiamento che lo sta riportando alla sua età anagrafica. Ma Daniel fa anche un’altra incredibile scoperta: la sua Helen, guarita, ha vissuto la sua vita senza di lui ed ora si è ritirata a vivere nella cittadina costiera dove ambedue sono cresciuti. Inseguito dall’FBI che lo ha identificato e vuole ad ogni costo mettere le mani sulla tecnologia dell’ibernazione, Daniel – ormai canuto ottantenne – riesce a raggiungere la donna, per trascorrere con lei il tempo che gli rimane. La critica più intransigente ha bollato questo film come bieca operazione commerciale che punta al successo attraverso una storia strappalacrime. Giudizio severo, cui forse non è estraneo il timore di mostrare commozione, sinonimo per qualcuno di debolezza, davanti ad una storia di buoni sentimenti, di malinconia e di rimpianto per le cose non dette, che avrebbero potuto cambiare eventi e destini. Il film rimane comunque un prodotto assai ben confezionato, non privo di ironia e con un cast notevole, tra cui il piccolo ma già bravissimo Elijah Wood, futuro Frodo ne Il Signore degli Anelli.

 Amore per sempre
(1992) on IMDb

Locandina italiana Ransom - Il riscattoUn film di Ron Howard. Con Lili Taylor, Mel Gibson, Gary Sinise, Rene Russo, Delroy Lindo.Poliziesco, durata 121 min. – USA 1996. MYMONETRO Ransom – Il riscatto * * * 1/2 - valutazione media: 3,64 su 13 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Tom Mullen (Gibson) possiede una linea aerea, è un uomo di grande successo, deciso e d’azione. Gli rapiscono il figlio di dieci anni (interpretato da Brawley Nolte, figlio di Nick). Si viene a sapere quasi subito che il rapitore, insieme ad altri complici, è un poliziotto deluso e invidioso di Tom. Alla richiesta del riscatto il padre, mettendosi contro tutti, dall’FBI alla moglie, dichiara in televisione che non pagherà e…che userà quei cinque milioni di dollari per dare la caccia ai rapitori, “per tutta la vita”. Da quel momento è un susseguirsi di colpi di scena mai prevedibili. Finalmente un film autenticamente d’azione e d’emozione, senza esplosioni al rallenty, senza paradossi alla Schwarzenegger e senza qualche entità visionaria che salti fuori. Si potrebbe dire storia vecchia maniera. Ne sentivamo il bisogno. Si tratta di unremake di un film del 1956, Il ricatto più vile, con Glenn Ford. Ron Howard è una delle poche “sicurezze” del cinema degli anni Novanta: racconta delle storie e le racconta bene

 Ransom - Il riscatto
(1996) on IMDb

Risultati immagini per Detector 1980Un film di Ian Barry. Con Ralph CotterillHugh Keays-Byrne, Lorna Lesley, Steve BisleyArna-Maria Winchester.  Titolo originale The Chain ReactionDrammaticodurata 90 min. – Australia 1980.
Un violento terremoto provoca gravi danni ad una centrale nucleare australiana causando la dispersione di gas radioattivo. L’ingegnere Heinrich Schmidt, consapevole della minaccia che incombe sulla popolazione, tenta di avvertire le autorità, ma i suoi superiori, temendo le ripercussioni economiche dello scandalo, gli impongono di tacere. Fuggito avventurosamente dal laboratorio, Schimdt è soccorso, in stato confusionale, da una giovane coppia in vacanza che lo aiuta a denunciare alla stampa l’accaduto.
Giocato tra fantascienza, ecologia e disaster-movie, il film, pur sfruttando il successo di Sindrome cinese, coniuga abilmente spettacolo e impegno politico.Gli attori Steve Bisley e Hugh Keays-Byrne erano già apparsi sullo schermo in Interceptor a fianco di Mel Gibson, qui in una breve e non accreditata apparizione nel ruolo di un meccanico.Titolo alternativo: Nuclear Run. View full article »