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Regia di Davide Ferrario. Un film Da vedere 2008 con Kasia SmutniakFabio TroianoGianluca GobbiCristiano GodanoLuciana LittizzettoCast completo Genere Drammatico, – Italia2008durata 102 minuti. Uscita cinema venerdì 10 aprile 2009 distribuito da Warner Bros Italia. – MYmonetro 3,23 su 8 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Questa commedia con musica è forse il film italiano più originale della stagione 2008-09. Alla sua 9ª fiction, l’ha scritto, prodotto e diretto Ferrario, uno dei più dotati “fuori strada” del nostro cinema. Irena Mirkovic, regista teatrale serba d’avanguardia, accetta la proposta di don Iridio, cappellano in un carcere di Torino, di fare una Passione interpretata da detenuti, ma nessuno vuole impersonare Giuda Iscariota che per loro è solo un “infame”. Perché non raccontare la storia escludendo tradimento, condanna e morte di Gesù? Don Iridio si oppone a quella versione blasfema, ma Irena ha l’appoggio di Libero, direttore del carcere con cui ha una relazione amorosa. Reduce da una lunga frequentazione dei carceri milanesi, Ferrario ha fatto un film “nel” carcere, non “sul” carcere. Ateo convinto e sereno, che capisce il senso della religione come risposta alle grandi domande sulla vita, si è arrischiato in una impresa contraddittoria: trasformare una storia intellettual-filosofica in una vicenda realistica (con un certo margine di improvvisazione), in conflitto con la sua forma di musical in cui si canta e si danza. I detenuti l’hanno corrisposto con fervore: in prigione la corporalità è ridotta al minimo. Girato in digitale Genesis Panavision (D. Cecchin), sorretto dalle coreografie di Laura Mazza e dalle musiche (Marlene Kuntz, Cecco Signa, Fabio Barovero), ha fatto centro anche grazie alla scelta della Smutniak in un personaggio memorabile. Produzione: Rossofuoco. Distribuzione: Warner.

SUL 45� PARALLELO - Dalla pianura padana alla Mongolia ...

Un film di Davide FerrarioDocumentariodurata 50 min. – Italia 1997.

La storia è la seguente: finito di girare insieme Tutti giù per terra, Davide Ferrario (regista) vorrebbe seguire la tournèe in estremo oriente dei Csi (fra i protagonisti del film); per varie ragioni la tournèe diventa un molto più modesto viaggio di piacere in Mongolia per il cantante e il chitarrista della band, ovvero Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni. Ma Ferrario è impegnato nella rifinitura della pellicola e così manda un operatore, Marco Preti, a seguire i due musicisti, rimanendo però in continua comunicazione con il trio; nel frattempo il regista si ritaglia tempi e luoghi, nella pianura padana dove vive e lavora, per girare materiale sorprendentemente affine a quello che sto accadendo dall’altra parte del mondo. Sullo stesso parallelo, il quarantacinquesimo: come uno spartiacque, una linea di demarcatura (è anche il parallelo che divide a metà l’emisfero settentrionale del pianeta) che congiunge non solo idealmente luoghi fra loro remoti e in apparenza molto dissimili. Ecco così che assistiamo alle imprese di lottatori mongoli e di culturisti italiani, conosciamo un contadino emiliano che, senza essere mai stato in Asia, parla quasi cento lingue di quei luoghi, vediamo lo scorrere della vita in Asia  e in Italia “come corsi d’acqua che prendono linee impreviste e in fondo si mescolano sempre tutte”, osserviamo insomma come la natura abbia in realtà reso vicini e in un certo senso fratelli anche gli esseri umani più distanti fra loro. Il tutto amabilmente condito da una colonna sonora eccezionale: le (al momento) nuovissime canzoni di Tabula Rasa Elettrificata, disco appena finito di registrare dai Csi, che peraltro contro ogni previsione andrà filato al primo posto in classifica. Un documentario essenzialmente ‘povero’, cioè privo di grandi scene a effetto, abbastanza corto (50 minuti) e realizzato con estrema naturalezza, per di più con una piccolissima troupe, ma nel quale ciò che conta sono le idee alla base: e quelle sono ricchissime. 

Regia di Davide Ferrario. Un film con Elisabetta CavallottiFlavio InsinnaStefania Orsola GarelloYorgo VoyagisAngelica IppolitoCast completo Genere Drammatico – Italia1999durata 95 minuti. – MYmonetro 2,35 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Attrice di pornofilm, Nina ha una storia con Cristiana, redattrice di una pornorivista e madre di un bambino. Malata di linfoma, si sottopone alla chemioterapia durante la quale conosce Flavio, insegnante malato di tumore che s’innamora di lei. Nina guarisce: prima di morire, Flavio le chiede di fare l’amore con lui. Ispirato alla vicenda di Moana Pozzi, tra i film italiani della stagione 1999-2000, è il più disturbante e fassbinderiano, il meno compreso. Vale per la vivace e puntuale descrizione del microcosmo del porno cinema hard; il disegno di Nina (un’ottima e credibile Cavallotti), esibizionista, schizofrenica e beffarda nella sua strategia di potere (“Gli uomini hanno paura di me. Mi desiderano, ma io li possiedo”); il lucido e sconveniente coraggio con cui mescola il tema del porno con quello della malattia su un registro narrativo che svaria dal mélo all’ironia; il sincopato linguaggio registico ricco di invenzioni.

Regia di David Freyne. Un film Da vedere 2017 con Ellen PageSam KeeleyAmy De BhrúnTom Vaughan-LawlorStuart GrahamCast completo Titolo originale: The Cured. Genere Horror – Irlanda2017durata 95 minuti. Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Quando è scoppiata una sorta di apocalisse zombie, per via di un virus detto Maze che ha trasformato le persone in folli e veloci cannibali, la situazione è stata tenuta sotto controllo in varie Nazioni, ma non Irlanda. Qui l’emergenza è finita solo quando è stata trovata una cura dalla Dottoressa Lyons, però non tutti gli infetti vengono guariti e il 25% tra loro si è rivelato resistente alla terapia ed è stato dunque imprigionato. Tra questi c’è anche una persona cara alla dottoressa, che continua a lavorare per una cura più efficace. Le persone guarite hanno poi un serissimo problema: ricordano tutto quello che hanno fatto mentre erano impazzite e il loro reintegro nella società incontra forte opposizione. La giornalista e vedova, Abbie accetta di accogliere in casa sua Senan, appartenente alla terza e ultima ondata di persone curate e che era amico di suo marito. L’ex “capo-branco” del ragazzo però continua a interferire nella vita di Abbie e Senan.

Locandina Qualcuno da odiare

Un film di Brian Frabes. Con George SegalJames FoxJohn MillsTom Courtenay Titolo originale King RatDrammaticob/n durata 133 min. – USA, Gran Bretagna 1965.

Prigionieri inglesi in un campo di concentramento giapponese vivono di stenti. Tra loro un prigioniero americano, che traffica con i guardiani, conducendo una vita più sopportabile dei suoi più sfortunati compagni, molti dei quali muoiono a causa del clima e delle malattie. Il comportamento dell’americano attira l’odio dei suoi compagni. Quando giungono le truppe inglesi e traggono in salvo i superstiti, alcuni di loro vorrebbero uccidere l’americano. Un ufficiale inglese giustifica il suo ruolo, ricordando ai suoi commilitoni che in qualche modo sono debitori del prigioniero americano: l’odio per lui li ha tenuti in vita. Niente a che fare con il cinico umorismo di Stalag 17, né con l’epica testardaggine del protagonista de Il ponte sul fiume Kwai. È una intelligente variante tratta da un romanzo di James Clavell e diretta da Bryan Forbes, un regista inglese che prometteva più di quanto abbia mantenuto. Questo è probabilmente il suo miglior film. Girato in un crudo bianco e nero, il film si raccomanda per la partecipazione corale di un gruppo di attori straordinari, dominati dal miglior George Segal che lo schermo abbia mostrato.

3.3/5
Risultato immagini per La Cassa sbagliata

Un film di Bryan Forbes. Con Michael CaineJohn MillsPeter CookRalph RichardsonDudley Moore Titolo originale The Wrong BoxCommediadurata 105 min. – Gran Bretagna 1966.

Il film, giocato sui canoni dell’umorismo inglese, illustra le lotte tra due fratelli: Masterman e Joseph Finbury. Essi si contendono il denaro di una lotteria inglese che viene assegnato all’ultimo dei sopravvissuti tra i venti partecipanti. Rimasti i soli superstiti cercano in varie maniere di eliminarsi a vicenda. La presunta morte di entrambi genera una serie di divertenti equivoci. Da un racconto di Stevenson.

Regia di Bryan Forbes. Un film Da vedere 1975 con Paula PrentissKatharine RossNanette NewmanPeter MastersonTina LouiseCarol RossenCast completo Titolo originale: The Stepford Wives. Genere Drammatico – USA1975durata 115 minuti. Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Dimenticate il pessimo e accomodante remake del 2004 con Nicole Kidman: questa Stepford, sobborgo benestante del Connecticut nel quale si trasferiscono da New York Joanna e Walter, è lucidata e inquietante, all’apparenza pacifica e sotto sotto spaventosa. Mogli come automi sexy e casalinghi, mariti sciovinisti e gretti, in un idillio suburbano che si trasforma in incubo. Dal romanzo di Ira Levin, l’autore di Rosemary’s Baby.

3/5
Risultato immagini per Thriller - A Cruel Picture

Un film di Alex Fridolinski. Con Christina LindbergHeinz HopfPer-Axel AroseniusSolveig Andersson Drammaticob/n durata 91 min. – USA 1972.

Frigga, che vive con i genitori in una fattoria, è muta da quando è stata violentata – ancora bambina – da un vecchio. Da allora i genitori hanno fatto di tutto per far recuperare alla figlia l’uso della parola.Un giorno Frigga perde l’autobus che avrebbe dovuto condurla al corso di logoterapia che frequenta e accetta un passaggio da un uomo di nome Tony che sembra un perfetto gentiluomo. Una volta giunti in città Tony offre a Frigga un pranzo e poi le fa bere del vino drogato e poi, somministrandole dell’eroina, la costringe a prostituirsi.Per Frigga è l’inizio di un nuovo calvario. Ma Frigga non resterà inerme. E la sua vendetta sarà tremenda.

6.4/10
Risultato immagini per Forest benedek

Forest è un film di Benedek Fliegauf – Ungheria – Drammatico – 2003

Perché qualcuno dovrebbe lasciare il proprio cane nell’appartamento di una persona che non conosce? Perché non dovremmo lasciare entrare nelle nostre case quelle persone che parlano solo di notte? Cosa fa un padre quando pensa che il corpo della propria figlia è disgustoso e provocante? Cosa va cercando un cameriere nello stomaco di un enorme pesce che ha quasi capovolto una barca ormeggiata? Cosa porta con sé una persona che va a trovare un amico morto? Cosa fa una ragazza quando scopre che sta diventando sempre più simile alla sua sadica nonna sparita anni prima senza lasciare tracce? Com’è possibile trovare qualcuno che ha buttato tutta la sua fortuna in un tritacarte? I protagonisti di Rengeteg vivono a Budapest, in una città che un giorno scomparirà nella nebbia, come tutto il resto.

Risultato immagini per Dealer benedek

Dealer è un film di Benedek Fliegauf – Drammatico – Ungheria 2004

Lentezza.
E’una prerogativa che troppo spesso viene attribuita a un film nel volergli dare una connotazione negativa. Altrettanto spesso associata a noia o pesantezza, ma sempre in termini di poco pregio.
Questo è un film piuttosto lento.
Anzi, direi che la lentezza ne è uno dei suoi aspetti più caratteristici e pregnanti.
La si riconosce per prima, carica e profonda, in tutte le scene, in particolar modo nell’eloquio di tutti i personaggi che interagiscono con il protagonista, eloquio che appare sempre cadenzato e scandito da un ritmo indolente e monotono, privo di infelssioni.
Che si tratti di uomo o donna, conoscente o padre, amica o amante.
E anche i movimenti sono altrettanto lenti, tutto scorre apatico, torbido, quasi fermo, ma scorre.
E in questo caso direi che si può affermare senza alcun dubbio che questa lentezza, lungi dall’essere un difetto del film, ne è una grande virtù, che contribuisce enormemente a trasmetterne l’atmosfera e lo stato d’animo.

7.6/10

Regia di Ari Folman. Un film Da vedere 2013 con Robin WrightHarvey KeitelSami GayleKodi Smit-McPheeDanny HustonPaul GiamattiCast completo Genere Fantascienza – USA2013durata 122 minuti. Uscita cinema giovedì 12 giugno 2014 distribuito da Wider Films. – MYmoro 2,99 su 26 recensioni tra criticapubblico e dizionari

Robin Wright, con il suo vero nome, vive sola con due figli a ridosso di un aeroporto. Ha un figlio problematico, affascinato dal volo. La sua carriera di attrice è in crisi da tempo, ora le viene offerta l’ultima possibilità: cedere per sempre i diritti della sua immagine, che verrà digitalizzata e utilizzata a piacimento dalla Miramount. Ma lei non potrà più recitare. 20 anni dopo il mondo è diviso in due blocchi: uno reale e uno virtuale. E il film passa dagli attori reali all’animazione. Tratto da Il Congresso di futurologia di Stanislaw Lem, che l’israeliano Folman ( Valzer con Bashir ) propone come singolare lettura del futuro digitale hollywoodiano. Il film funziona meglio con gli attori, una Wright magnificamente intensa, Keitel agente disincantato, Huston cinico produttore, Giamatti partecipe psicologo, mentre i voli fantasiosi del mondo virtuale popolato da avatar di famosi pittori, profeti, cantanti e celebrità varie non riescono a decollare.

3/5

Regia di Alberto Fasulo. Un film con Branko Zavrsan, Lucka Pockja, Marijan Šestak. Genere Drammatico – ItaliaCroazia2013durata 85 minuti. Uscita cinema giovedì 27 febbraio 2014 distribuito da Tucker Film. – MYmonetro 2,75 su 9 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Da qualche mese, Branko, di nazionalità croata, fa il camionista per una ditta di trasporti italiana. Prima era un insegnante, ma il suo nuovo lavoro riesce ad assicurargli uno stipendio tre volte superiore. Guida per le strade di mezza Europa da solo oppure insieme al copilota Maki, un trentenne con un bambino piccolo ad aspettarlo a casa, sempre più indeciso se continuare o meno a fare quella vita. Le telefonate con la moglie o con il figlio sono l’unico contatto che Branko ha con la famiglia.
Frutto di cinque anni di ricerche sul campo, Tir ha una base di partenza fortemente documentaristica. Con una macchina da presa leggera, settata dal posto del passeggero, sempre vicino ai corpi, Alberto Fasulo mostra la vita “on the road” del suo protagonista, l’attore professionista Branko Zavrsan, che ha davvero conseguito la patente di guida prevista dal codice della strada. All’iniziale ricerca della verità si specchia dunque l’anima di finzione del progetto, quella di una costruzione narrativa certamente aperta, ma precisamente indirizzata a raccontare un’occupazione alienante attraverso una vicenda in certo modo esemplare.

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