Hal ha dovuto promettere al padre in punto di morte che non avrebbe mai avuto una ragazza che non fosse bella. E così si è procurato una serie di avventure con donne belle ma che non gli interessavano granché. Un giorno però resta bloccato in ascensore con un ipnotista che gli impone di guardare all’interiorità delle donne. Così si innamora di Rosemary e dei suoi 120 chili. I Farrelly colpiscono ancora avvalendosi della disponibilità della Paltrow pronta a sottoporsi a 4 ore di trucco per assumere le ‘dimensioni’ richieste. Nella loro voglia di trasgredire i due fratelli si dimostrano ancora una volta (e nonostante le apparenze) più ‘moralisti’ di altri.
New York City, 1962. Tony Vallelonga, detto Tony Lip, fa il buttafuori al Copacabana, ma il locale deve chiudere per due mesi a causa dei lavori di ristrutturazione. Tony ha moglie e due figli, e deve trovare il modo di sbarcare il lunario per quei due mesi. L’occasione buona si presenta nella forma del dottor Donald Shirley, un musicista che sta per partire per un tour di concerti con il suo trio attraverso gli Stati del Sud, dall’Iowa al Mississipi. Peccato che Shirley sia afroamericano, in un’epoca in cui la pelle nera non era benvenuta, soprattutto nel Sud degli Stati Uniti. E che Tony, italoamericano cresciuto con l’idea che i neri siano animali, abbia sviluppato verso di loro una buona dose di razzismo.
Cumberland 1985. Ted è un adolescente imbranato e con apparecchio ortodontico che ha l’occasione della sua vita: è stato invitato al ballo del liceo dalla più ambita fanciulla dell’Istituto, Mary. Mentre la attende ed è in bagno lei lo vede mentre fa pipì. Ted, vergognandosi, tira su in fretta la lampo dei pantaloni incastrandovi i genitali. Invece del ballo lo attende il pronto soccorso. Tredici anni dopo, quell’incidente è ancora vivido nella sua mente così come il desiderio di rivedere Mary.
Inizia così il film ‘scandalo’ dei fratelli Farrelly reduci da film come Scemo & + scemo con Jim Carrey e pronti ad ottenere un più che sensibile riscontro al box office statunitense.
I fratelli Farrelly sono abili nel mettere insieme un cast che vede Ben Stiller nei panni dell’imbranato Ted, Matt Dillon in quelli del detective incaricato di trovare Mary ma pronto a darsi da fare in proprio con Cameron Diaz, dalla bellezza quasi intoccabile.
Il segreto del successo? Prendere i più banali elementi della romantic comedy, affidarli ad adulti che si comportano da adolescenti (Dillon non ha i brufoli ma una dentatura che si nota) facendo sì che il pubblico adolescente vi si veda rappresentato e quello adulto si senta per una volta affrancato dal ‘dover’ capire.
Qui tutto è esplicitamente chiarissimo e la volgarità non viene mai risparmiata. Anzi, la si esaspera fino allo zenith per poi concedersi una pausa prima di sfoderarla nuovamente. Il pregio? Quello di non fingere mai, come altro cinema dell’epoca faceva, di mutare stile nel finale quasi che fino ad allora si fosse scherzato per poi ritornare nel quieto alveo del romanticismo da grande schermo. I Farrelly non fanno mai un mea culpa contrito. La prova definitiva la si ebbe alla prima europea del film al Festival di Locarno. Alle migliaia di spettatori della Piazza Grande venne offerta all’ingresso una bustina con il titolo del film su cui era scritto:”Un altro prodotto di qualità realizzato a mano dai fratelli Farrelly”. Sul retro si poteva leggere: “Praticamente nessun animale ha subito danni dal test di questo prodotto e quelli che li hanno subiti erano davvero vecchi”. Il contenuto della bustina? Gel per capelli. Chi vedrà (o ha già visto) il film potrà capire.
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