Deathropolis è una città segretamente controllata dai cosiddetti “ridestati”, ovvero persone defunte che per una qualche misteriosa ragione sono tornate in vita. I “ridestati” sono caratterizzati da una forza sovrumana e insensibilità al dolore, e si nutrono di carne umana. Lukas è uno di loro, eppure in lui c’è qualcosa di diverso: riesce a controllare la sua fame, ha un forte senso della giustizia e prova una certa empatia per i vivi. Inutile dire che presto finirà per scontrarsi con i suoi simili e altre mostruose creature. La (mini)serie è stata divisa in due stagioni, rispettivamente “Lukas” e “Lukas Reborn”.
Valter Buio è una serie a fumetti scritta da Alessandro Bilotta a pubblicata da Star Comics. Tra i disegnatori che l’hanno realizzata ci sono Sergio Gerasi, Matteo Mosca e Francesco Bonanno, con le copertine di Paolo Martinello. Racconta la storia di Valter Buio, uno psicanalista che riesce a entrare in contatto con gli spiriti. La serie è composta da 12 numeri, pubblicati dal marzo del 2010 al febbraio del 2011.
Valter Buio è lo psicoanalista dei fantasmi. Per 90 euro a seduta riceve le anime in pena di coloro che restano in un limbo in cui non fanno più parte di questo mondo, ma comunque non riescono ad abbandonarlo del tutto. Sono spiriti che Valter chiama “Inconsci”, perché devono risolvere un evento traumatico, spesso legato alla loro morte, di cui ancora non si rendono conto nella maggior parte dei casi.
Il protagonista è Joe Yabuki (letteralmente “piedi piccoli”), un giovane tormentato il quale ha trascorso gran parte della sua ancora breve vita negli orfanotrofi statali (in quanto non ha mai conosciuto i suoi genitori) fino a quando non riesce a scappare da quello di Tokyo, Joe vive così vagando da un luogo all’altro come un cane randagio. Attraversando “il ponte delle lacrime” (泪橋?, Namidabashi, chiamato così perché è il ponte attraversato dai reietti della società e dagli sconfitti della vita che abbandonano la città e lo attraversano piangendo[2]) arriva nella baraccopoli nei bassifondi della città, dove incontra Danpei Tange, un vecchio pugile ed ex allenatore di boxe in pensione con un occhio solo, ormai ridotto ad una vita da barbone e perennemente ubriaco.
Ed è proprio la periferia (luogo d’esclusione sociale e psicologica) la comprimaria co-protagonista al principio della storia: una zona che nell’immediato dopoguerra, ai tempi della ricostruzione e del miracolo economico, era disagiata, povera e piena di delinquenza organizzata (la famosa yakuza, la cosiddetta mafia giapponese) e minorile.
Pantera Bionda è una serie a fumetti italiana di genere tarzanide ideata nel 1948 da Gian Giacomo Dalmasso e dal disegnatore Enzo Magni e pubblicata dalla A.R.C. di Pasquale Giurleo; raggiunge presto un successo notevole arrivando a tirature di oltre centomila copie – un vero record per il mercato italiano del secondo dopoguerra – ma generando scandalo per l’abbigliamento succinto e i comportamenti, facendo finire più volte sotto processo l’editore e subendo numerosi sequestri.
«Nell’interno della giungla sterminata, nel cuore dell’isola del Borneo, vive una ragazza bellissima, audace, agile e forte che gli indigeni del luogo chiamano “Pantera bionda”. La sua origine è misteriosa. Alcune tribù la temono e la venerano come una dea, molti animali selvaggi sono a lei sottomessi. Ella abita in un segreto rifugio costruito tra la folta e intricata vegetazione in compagnia di una vecchia cinese, Foglia di Loto.» (Introduzione sul primo numero)
L’Uomo Ragno (Spider-Man), il cui vero nome è Peter Parker, è un personaggio dei fumetti, creato da Stan Lee (testi) e Steve Ditko (disegni) nel 1962, pubblicato dalla Marvel Comics. La sua prima apparizione avviene in Amazing Fantasy (prima serie) n. 15. In seguito, è apparso in molte testate, tra cui Amazing Spider-Man, Sensational Spider-Man, Spectacular Spider-Man e molti altri. Gli sono stati dedicati anche molti cartoni animati, videogiochi e quattro film colossal. La rivista Wizard Magazine lo ha classificato terzo nella Top 200 Comic Book Characters of All Time, cioè la Classifica dei 200 migliori personaggi dei fumetti della storia, dopo Batman e Superman.
Edit 3/5/2024 aggiunti numeri da 634 a 700 compresi, manca 656 che non ho trovato
Lei, l’arma finale (最終兵器彼女?, Saishū heiki kanojo), spesso abbreviato in “Saikano” (サイカノ?), è un mangaseinen scritto e disegnato da Shin Takahashi, pubblicato in Giappone sulla rivista Big Comic Spirits di Shogakukan dal dicembre 1999 all’ottobre 2001.
Chise è la classica ragazzina impacciata che per dimostrare alle amiche e a sé stessa di poter anche mettere da parte la sua timidezza dichiara il suo amore al suo compagno di scuola Shūji. Non si aspetta minimamente che il ragazzo ricambi e quando invece Shūji le dice che vuole essere il suo ragazzo viene colta alla sprovvista e al loro primo appuntamento sono vicini alla rottura. Ma, aprendosi e dialogando, scoprono che quel sentimento che provano è amore davvero e decidono di continuare la relazione. L’amore che li unisce è così profondo da avere avuto la loro prima relazione amorosa in un sogno condiviso.
2700 è una serie a fumettiitaliana creata da Manfredi Toraldo, detto MANf, (ideazione del mondo, della trama e dei personaggi, e sceneggiature) e Ugo Verdi (rifinitura del character design, copertine e model sheet ufficiali), di genere fantasy con l’inserimento di una forte componente tecnologica che molto deve ai romanzi del Ciclo di Darkover e alla saga fumettistica giapponese The Five Star Stories
La nostra civiltà si è estinta e dalle ceneri di essa ne è nata una nuova, simile per struttura politica al feudalesimo del mondo medievale europeo.
Una certa conoscenza tecnologica è stata conservata nelle mani di una gilda chiamata obscure, una corsa alle armi viene scatenata dalla scoperta di un tipo di cristalli (denominati Sinapsi) che possono divenire fonte d’energia di qualunque macchinario, garantendo il loro massimo potere quando vengono azionati da un uomo e una donna contemporaneamente. Questo porta la tecnologia a svilupparsi su binari molto differenti rispetto a quella esistente prima della catastrofe, ma queste nuove conoscenze vengono tenute segrete e gelosamente custudite dagli obscure e dalla Chiesa Universale delle Made.
Il personaggio è un pistolero molto abile e veloce – tanto da sparare più velocemente della propria ombra – che grazie al suo ingegno riesce spesso a risolvere i suoi guai senza ricorrere all’uso delle armi e mantenendo un’assoluta imperturbabilità anche nelle situazioni più disperate[1][11]. Girovagando nel far west si ritrova nei classici scenari del genere come saloon e villaggi indiani nei quali gli autori gli fanno esplorare tutte le possibilità narrative in chiave comico-satirica.
Il nome di Magico Vento è Ned Ellis, un militare che perse la memoria a causa di un incidente ferroviario causato da un ufficiale corrotto che, per rubare le armi trasportate dal treno, lo fece esplodere con della dinamite; tutti i soldati morirono nell’attentato e solo Ned si salvò, rimanendo ferito alla testa da una scheggia. Lo sciamano Cavallo Zoppo mentre era in viaggio lo raccolse e lo prese come allievo a cui tramandare i suoi insegnamenti. Dato che secondo lui era stato il Grande Spirito a condurlo fino a Ned, con un vento magico, gli venne dato questo nome indiano. Magico Vento iniziò così una nuova vita con gli indiani Sioux nelle praterie del Dakota. Non ricordava nulla della sua vita precedente. Divenne un medicine man con il dono delle visioni.
Ken Parker (nome completo Kenneth Parker) è un personaggio immaginario dei fumetti creato da Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo, nel 1974.[1] Personaggio particolare e atipico del genere western la cui serie a fumetti, ambientata prevalentemente in America del Nord in un arco temporale che va dal 1868 al 1908, si distingue per originalità, per la varietà delle ambientazioni e per gli argomenti trattati che, spesso, esulano dai canoni tipici del fumetto western.[senza fonte]
Il fumetto esordisce in edicola nel giugno 1977, pubblicato dalla Cepim e, tra alterne vicende, cambi di editore e di formato, sospensione delle pubblicazioni e ristampe rivedute e corrette dagli autori stessi, la storia del personaggio si conclude nell’aprile del 2015 con l’episodio Fin dove arriva il mattino.
La prima serie pubblicata dal 1977 al 1984 lo rende un personaggio di culto del fumetto italiano, sia per il realismo delle ambientazioni e per la meticolosa ricostruzione storica e filologica che per l’attenzione alle tematiche sociali.[1]
Ogni volume contiene 2 o più racconti. In totale sono 90. Fuori da questa collezione rimangono 2 numeri che secondo wikipedia sono il 91 e il 92. Il 92, ultimo in assoluto che chiude definitivamente la serie, l’ho trovato mentre il 91 “Canto di Natale” no.
Avventura, magia e raffinato erotismo si fondono in quello che è ormai un classico del fumetto d’autore italiano. Dopo tre anni dall’ultima avventura, ritorna più sensuale che mai Giunchiglia, l’eroina creata dalla sapiente matita di Giuseppe Manunta, con la solita banda di personaggi strampalati. Stavolta Giunchiglia si troverà ad affrontare crude verità e mostri pentaformi. Meta del suo viaggio è un isola misteriosa dove è custodito un antico e magico libro che segnerà la sorte della nostra protagonista.
Brick Bradford è un personaggio immaginario protagonista della omonima serie a fumetti di fantascienza ideato nel 1933 da William Ritt e dal disegnatore Clarence Gray. Rappresenta una delle serie più rappresentative del genere, sia per l’inconfondibile stile preciso e pulito del disegnatore Gray che per l’intensità delle trame concepite da Ritt, i cui interessi per la mitologia, la storia e le teorie scientifiche lo portarono a realizzare un fumetto molto diverso dagli altri dello stesso genere avventuroso, sia per l’originalità dei temi che per la chiarezza espositiva, che hanno reso la serie uno dei pochi esempi di fumetto nel quale la trama è completa e coerente in ogni aspetto.
La serie è di genere horror con tratti gialli, con ricostruzioni storiche e riferimenti a luoghi, avvenimenti e personaggi reali all’interno di una forte continuity che caratterizza l’intera serie, diversamente da molte altre serie dell’editore. I vari filoni narrativi si intrecciano tra loro e generalmente ogni albo fa riferimento a numeri precedenti; non mancano vicende inizialmente indipendenti che poi si rivelano invece tasselli di trame più complesse
Edit 21/6/24 aggiunti numeri 284/291 serie regolare, Dampyr a colori (diversi numeri mancanti),
Verso la fine dell’Ottocento, dopo aver completato gli studi universitari in Inghilterra, il giovane avvocato Ringo Rowandt torna negli Stati Uniti dove l’anziano padre esercita l’attività di sceriffo in una cittadina del Far West. Dinanzi ai tanti torti e soprusi che incontra nella nuova realtà decide di reagire combattendo il male su due fronti e con due diverse identità: quello della legge, più lento e dagli esiti non sempre prevedibili, come avvocato, e quello della giustizia, nelle vesti dell’avventuriero Maschera Nera.
Pecos Bill è un personaggio immaginario protagonista di numerose storie di genere western ambientate durante l’espansione territoriale verso occidente; si ritiene che le storie vennero inventate da Edward O’Reilly nei primi anni del XX secolo nonostante questi affermasse di averle tratte dalla tradizione orale americana e sono quindi considerate un esempio del cosiddetto fakelore (da “fake”, falso, + folklore), ovvero storie che vengono presentate in modo da essere avvolte da un’aura pseudo-folcloristica che le fa apparire come tradizionali. “Pecos Bill” fu anche il soprannome del generale William Shafter durante la guerra di secessione americana,[1] quindi precedente all’opera di O’Reilly; Shafter era considerato un eroe in Texas e gli venne dedicato qualche componimento poetico ispirato alla sua figura.[2] Il personaggio ha avuto alcune trasposizioni cinematografiche e a fumetti che, soprattutto in Italia, hanno goduto di un duraturo successo.
Secondo la leggenda, Pecos Bill nacque in Texas nel 1830 (o nel 1845 in altre versioni, l’anno di istituzione dello stato del Texas). La sua famiglia decise di trasferirsi perché la città era “troppo affollata”. Pecos Bill da bambino, mentre era in viaggio su un carro coperto, cadde senza che nessuno se ne accorgesse nelle vicinanze del fiume Pecos e venne accolto e cresciuto da un branco di coyote. Anni dopo fu ritrovato da suo fratello, che riuscì a convincerlo che non era un coyote.
Una volta cresciuto divenne un cowboy. Era in grado di usare un serpente a sonagli, Shake, come un lazo e un altro serpente come una piccola frusta; il suo cavallo, Widow-Maker (anche chiamato Lightning), era così chiamato perché nessun altro uomo poteva provare a cavalcarlo senza morire. Si narra che la dinamite fosse il suo cibo preferito ma anche che a volte cavalcava un puma invece di un cavallo. Fra le sue imprese si narra che riuscì una volta a prendere al lazo un tornado e che lottò contro il Bear Lake Monster per diversi giorni fino a quando non lo ebbe finalmente sconfitto. Aveva una fidanzata chiamata Slue-Foot Sue, la quale cavalcò un gigantesco pesce gatto lungo il Rio Grande e che lui incontrò andando a pesca.
Serie di ventun volumi che completano la ristampa cronologica de IL PICCOLO SCERIFFO già iniziata sull’edizione mensile della Dardo, di cui escono come supplementi. Vengono ristampati gli episodi dal n. 1 (30 giugno 1948) della Serie I al n. 54 (15 aprile 1955) della Serie III o Serie Oro. Dal n. 18 (s.d.) cambia la grafica della copertina in concomitanza con la riproposta della Serie Oro, e quindi come all’epoca non hanno più titolo di copertina.
Uomo Ragno 2099 (Spider-Man 2099), è stata una serie a fumetti incentrata sulla versione futuristica del personaggio immaginario dell’Uomo Ragno, qui alter ego di Miguel O’Hara, creato da Peter David (testi) e Rick Leonardi (disegni) nel 1992 e pubblicata negli Stati Uniti dalla Marvel Comics nella linea editoriale Marvel 2099 nella quale vennero proposte le reinterpretazioni, ambientate nel futuro, di personaggi della serie classica della Marvel e di altri creati per l’occasione.
Lavorando ad esperimenti sulla mutazione genetica degli animali (in particolare armeggiava attorno a un “progetto ragno”), l’ottuso e invidioso capo-progetto, Aaron Delgato, lo spinge a sperimentarlo su un uomo, che muore. Disgustato dall’immoralità della Alchemax, tenta di rassegnare le dimissioni, discutendo con il boss, Tyler Stone. Tyler per tutta risposta, lo costringe a rimanere, somministrandogli con l’inganno il Rapture, una droga allucinogena che crea fortissima dipendenza, molto costosa, ma perfettamente legale e, guardacaso, prodotta in esclusiva dalla Alchemax.
Per niente soddisfatto, Miguel torna di sera nei laboratori per applicare le sue teorie mutageniche su sé stesso, per eliminare la droga. Non visto, l’invidioso Aaron Delgato sabota le macchine, ma Miguel ne esce vivo, e mutato. La lotta che ne consegue uccide Delgato, e Miguel scopre di avere acquisito capacità ragnesche simili a quelle dell’ormai dimenticato eroe del ventesimo secolo Uomo Ragno.
Uncanny Avengers è una serie a fumetti pubblicata negli Stati Uniti d’America dall’editore Marvel Comics da dicembre 2012. Fu il primo titolo edito all’interno del progetto di rilancio editoriale Marvel NOW!, esordio della nuova fase dell’universo Marvel dopo gli eventi del crossover Avengers vs. X-Men. Questo nuova versione del gruppo dei Vendicatori, noti come “squadra unione”[1], vede Capitan America dare vita ad un team di Vendicatori composto sia dai componenti storici che da mutanti X-Men alleatisi per proteggere l’umanità e portare avanti il progetto di Charles Xavier.
Nel 2012 la Marvel, al fine di rilanciare le varie serie a fumetti che pubblicava, diede vita al progetto Marvel NOW! che nasce come conseguenza degli eventi narrati nel crossoverAvengers vs. X-Men.[3][4] A seguito di questo rilancio, dopo la miniserie Avengers Versus X-Men[5], a dicembre 2012 esordisce la nuova testata Uncanny Avengers (vol. 1[6]), scritta da Rick Remender, che dà il via all’evento Avengers and the X-Men: AXIS, che vede Capitan America dare vita ad un team di Vendicatori composto sia dai componenti storici che da mutanti X-Men; la serie venne edita fino a novembre 2014[7] e sostituita da una seconda serie omonima, Uncanny Avengers (vol. 2), pubblicata per cinque numeri nel 2015[8].
La serie venne edita fino a novembre 2014[7] e sostituita da una seconda serie omonima, Uncanny Avengers (vol. 2), pubblicata per cinque numeri nel 2015[8].
A seguito degli eventi narrati nel crossoverSecret Wars, parte nel 2014 un nuovo rilancio delle serie a fumetti della Marvel denominato All New All Different Marvel. All’interno di questo progetto venne rilanciata anche, nel 2015, Uncanny Avengers (vol. 3)
Spawn è un personaggio dei fumetti creato nel 1992 da Todd McFarlane, inizialmente disegnatore e autore delle storie. Il personaggio è protagonista di una delle prime e più longeve serie della casa editrice Image Comics, di cui McFarlane è uno dei fondatori e attuale Presidente[1]. McFarlane, sotto l’egida della Image, ha fondato l’etichetta Todd McFarlane Productions per la quale realizza e supervisiona le opere di cui detiene il controllo dei diritti tra le quali Spawn e gli spin-off derivati dalla serie principale[2]. Il primo numero di Spawn vende oltre 1 milione e ottocentomila copie diventando il fumetto indipendente più venduto di tutti i tempi.
Il personaggio è una creatura infernale, o HellSpawn, creata da Malebolgia, Re dell’ottavo girone degli Inferi. Il nome Malebolgia si ispira al nome con cui Dante Alighieri nomina l’ottavo girone dell’Inferno nella Divina Commedia, ovvero Malebolge, dove si puniscono le anime dei fraudolenti. La genesi che ci viene presentata all’inizio del fumetto avviene attraverso un patto che l’anima dannata dell’agente della CIAAl Simmons è disposta a stipulare col Diavolo pur di tornare sulla Terra per rivedere la moglie. Nel corso dei secoli vi sono però state altre anime a reincarnarsi come progenie infernale denominate Hellspawn.
Ghost in the Shell (攻殻機動隊 GHOST IN THE SHELL Kōkaku kidōtai Ghost in the Shell?, lett. “Squadra mobile con corazza offensiva”[3]) è un manga scritto e disegnato da Masamune Shirow, serializzato per la prima volta in Giappone sulla rivista Young Magazine dal 1989 al 1991. Successivamente è stato pubblicato in volume unico il 2 ottobre 1991 da Kōdansha. Shirow ha continuato la serie con due sequel, pubblicati dal 1991 al 1997 su Young Magazine e poi raccolti in due volumi, Ghost in the Shell 2: ManMachine Interface nel 2001 e Ghost in the Shell 1.5: Human-Error Processer nel 2003.
Nel XXI secolo l’informatica, la robotica e le nanotecnologie hanno fatto passi da gigante, e la gran parte della popolazione è interconnessa alla rete, a cui gli individui possono accedere non soltanto mediante terminali fisici, ma soprattutto in tempo reale attraverso micro-impianti situati nel loro stesso cervello, posizionati alla base del cranio, tra la pelle e la spina dorsale. Questi “cyber-brain” permettono inoltre di utilizzare la propria memoria con la stessa elasticità di quella di un computer, e aumentano di molto le potenzialità della mente umana nell’analisi di dati e nella trasmissione di informazioni. Protesi e innesti robotici, sviluppati per rimpiazzare organi danneggiati o per migliorare le prestazioni del corpo umano, sono la norma, e le persone che si sono sottoposte a tali operazioni sono diventate cyborg, ovvero esseri in parte organici in parte robotici[4].
A ogni livello della società trovano impiego robot dall’intelligenza artificiale e corpi biogenetici estremamente sofisticati, tanto che sono praticamente impossibili da distinguere a prima vista dai cyborg. Purtuttavia un elemento che continua a caratterizzare gli esseri umani rispetto alle macchine è rappresentato dal “ghost”, un termine colloquiale per riferirsi alla mente o essenza di un essere, ovvero ciò che ha scientificamente ridefinito l’anima di un individuo. Questo elevato livello di interconnessione e di cibernetizzazione espone la società a nuovi tipi di crimine, come la pratica di hackerare i cyber-brain o le intelligenze artificiali per prendere il controllo delle proprie vittime, intercettare, censurare o modificare le informazioni ricevute, clonare i ghost o distruggere e riscrivere le memorie altrui[4][5].
La serie è ambientata principalmente in Giappone, nella città di Newport City (ニューポートシティ Nyūpōto Shiti?), e segue le attività della Sezione di Sicurezza Pubblica numero 9 (公安9課 Kōan Kyūka?), conosciuta più semplicemente come Sezione 9, un’unità specializzata nel contrastare attività illecite in ambito politico-istituzionale e terroristico. Le varie opere e capitoli che compongono la serie presentano solitamente la risoluzione di singoli casi isolati
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