Asteroide Argo, altro spin-off a uscite irregolari, presenta le avventure dell’equipaggio dell’Asteroide Argo, apparso nella serie Agenzia Alfa, con storie più ispirate alla space opera che non alla fantascienza tipica delle altre testate.
L’ambientazione è quella di un gruppo di umani a bordo dell’Asteroide Argo (controllato dal supercomputerEloisa), che si trovano catapultati in una galassia dove, su numerosi pianeti, si sono sviluppate civiltà aliene che hanno raggiunto un altissimo grado di tecnologia. Una di queste civiltà aliene, quella della razza Kungdinas, era già apparsa su Martin Mystère.
Sette, serie che ogni mese presenta un nuovo team creativo, una nuova avventura, una nuova squadra formata da sette persone. Dopo i primi 7 numeri viene proposta la seconda stagione di altri 7 numeri da parte della RW lion
Alexander Helix è un cittadino romano di origine greca, che a Ostia gestisce una “caupona”, sorta di osteria dell’antica Roma, a cavallo tra l’età della Repubblica e quella dell’Impero. Alexander, però, è stato anche un gladiatore, sa quindi battersi e viene talvolta pagato per svolgere incarichi pericolosi, come ritrovare bambini rapiti e proteggere donne indifese. Ma non è il tema avventuroso l’aspetto più interessante di questo fumetto, bensì quello storico. Senza alcuna pesantezza didascalica, i dettagli del passato emergono precisi e realistici. Le vie e i palazzi di Ostia, le terme, gli anfiteatri, le campagne romane, le navi compaiono con discrezione nelle vignette, portati sulla carta con un tratto spesso, ricco di tratteggi e neri. Un disegno che dà vita a personaggi vividi e a luoghi che riprendono vita dal lontano passato, senza enfatizzazioni eroiche, ma con una forte attenzione agli aspetti quotidiani.
Per risolvere il problema del sovraffollamento e della carenza energetica sulla Terra, l’umanità ha iniziato a colonizzare lo spazio, creando un numero di insediamenti denominati Side, e dando così inizio all’epoca conosciuta come Universal Century. Nell’anno U.C. 79 la colonia di Side 3, Zeon, dichiara la sua indipendenza dalla Federazione Terrestre, segnando il debutto della guerra di un anno. Amuro Ray è un ragazzo che vive a Side 7, una colonia fino a quel punto risparmiata dalla guerra, ma scelta dalla Federazione per svolgere un programma militare segreto. Quando le forze di Zeon vengono a sapere delle intenzioni dei federali, inviano una squadra di robot da combattimento mobile suit per intralciare i loro piani. Nei combattimenti che seguono su Side 7, Amuro scopre il prototipo di mobile suit terrestre RX-78 Gundam e riesce istintivamente a pilotarlo per distruggere gli attaccanti.
Top 10 è una serie a fumetti creata da Alan Moore e Gene Ha per l’universo America’s Best Comics della Wildstorm (una divisione della DC Comics).La prima serie è durata 12 numeri, seguita poi dalla miniserie Smax, dalla graphic novelQuelli del quarantanove e da un’altra miniserie, Top 10: Beyond the Farthest Precinct.Probabilmente verrà pubblicata una seconda serie di Top 10, ad opera di Zander Cannon e Gene H
La serie descrive le vite e il lavoro della forza di polizia di Neopolis, una città in cui chiunque, dalla polizia ai criminali ai civili, bambini e perfino i cuccioli, possiede dei superpoteri, costumi sgargianti e identità alternative.
linus è una storica rivistaitaliana mensile di fumetti, fondata da Giovanni Gandini e pubblicata inizialmente dalla casa editrice Figure nell’aprile del 1965.[1][2][3] Fu la prima rivista italiana dedicata esclusivamente ai fumetti[2][4], destinata a un pubblico adulto e con una spiccata caratterizzazione politica[5]. Il nome si riferisce all’omonimopersonaggio dei fumetti della celebre serie a striscePeanuts pubblicata sulle pagine del periodico.[6] Viene pubblicata da oltre 50 anni e nel 2015, per il cinquantesimo, le sono state dedicate varie mostre commemorative[7][8] oltre che una ristampa anastatica dei primi numeri
Il fortunato riscontro a due volumi che proponevano per la prima volta in Italia i fumetti dei Peanuts – Arriva Charlie Brown! (1963) e Il secondo libro di Charlie Brown (1964), editi da una casa editrice fondata appositamente per pubblicarli e che fino al 1968 continuerà a chiamarsi Figure s.r.l per poi prendere il nome dalla libreria di Gandini, la Milano Libri Edizioni[10] – convinse della buona idea di realizzare una rivista nella quale proporre fumetti analoghi e, a seguito di contatti con il distributore United Feature Syndicate, vengono acquisiti i diritti di altre importanti serie di fumetti a strisce americane[1][11] e, nell’aprile 1965, la nuova testata esordì pubblicata in un formato spillato di grandi dimensioni (20,5×27 cm); nel tempo il formato cambierà più volte diventando tascabile nel 1979 (15,5×21 cm) e dal 1981 brossurato a parità di formato fino al 1992 quando si ritorna al formato grande spillato.[3][6] Il nome della testata venne scelto riferendosi a uno dei personaggi principali dei Peanuts, celebre striscia a fumetti, in quanto «è un personaggio pieno di fantasia, è simpatico e ha un nome facile da dire e da ricordare».[6] Nel primo numero della rivista, l’editore Gandini così presentò la testata: «Questa rivista è dedicata per intero ai fumetti. Fumetti s’intende di buona qualità, ma senza pregiudizi intellettualistici. Accanto alle storie e ai personaggi più moderni e significativi come i “Peanuts” (…), la rivista intende presentare fumetti di avventura, classici per l’infanzia, inediti di giovani autori. L’unico criterio di scelta di questa “letteratura grafica” è quello del valore delle singole opere, del divertimento che ne può trarre il lettore, oggi; non quello di un interesse puramente documentario o archeologico. I classici della storia del fumetto che pubblicheremo saranno solo quelli veramente originali e ancora validi oggi, verificati a una lettura il più possibile disinteressata, scevra di mitologie. Cercheremo poi di presentare al pubblico italiano quei fumetti che ancora non conosce, di rivelargli tempestivamente le nuove scoperte di tutto il mondo, di tenerlo informato su quanto avviene e si dice in questo campo.»[6][12] Nel primo numero compariva anche, nella prima pagina, un’intervista di Umberto Eco a Elio Vittorini e Oreste del Buono fatta presso la libreria della moglie di Gandini, incentrata su «una cosa che riteniamo molto importante e seria, anche se apparentemente frivola: i fumetti di Charlie Brown».
Collana pubblicata dalla Panini dedicata a Jean Giraud, in arte Moebius. La collana è composta da dieci volumi a colori in grande formato (21,30 x 29 cm) piu uno speciale, che presentano le opere che hanno reso Moebius un maestro del fumetto riconosciuto a livello internazionale.
Totem è stata una rivista di fumetti e satira per lo più storie a fumetti brevi e complete pubblicata dal 1980 al 1998 in tre serie dalle Edizioni Nuova Frontiera.[1][2] “Perché tanto odio?”, frase isolata da una tavola di fumetti di Edika,[3] uno dei più rappresentativi disegnatori ospitati sulla pagine di Totem, si trasforma nel motto della rivista, entrando per un certo periodo nel lessico giovanile
La rivista iniziò le pubblicazioni nel febbraio 1980 e proseguì con cadenza mensile per 39 numeri fino all’ottobre 1984. A questa prima serie seguirono testate dal titolo e dalle tematiche trattate molto simili: Totem nuova serie, Totem Magazine e Totem Comic[5] che continuò le pubblicazioni fino al 1998[1]. La prima serie venne diretta da Arturo G. Bernacchi fino alla chiusura nel 1984; all’esordio della seconda serie nel 1985 venne diretta da Alvaro Zerboni e poi da Francesco Rocca negli anni novanta.[1][2] Si ispirava nelle tematiche alla rivista francese Métal Hurlant che di lì a poco ebbe anch’essa un’edizione italiana, pubblicando autori come Caza, Philippe Druillet, Garcia, Enki Bilal, Ivà (con le sue “Storie della Maledetta Naja”) Enric Siò, Milo Manara, Luca Boschi, Willem, Viuti, Palomo, J. L. Martín, Lluïsot, Hoviv, Fontanarrosa, Sandro Panei, Pinellono, Leandri, Herlé, Maëster, Tronchet, Aragones, Vuillemin.[1][6] Le storie a fumetti pubblicate erano in larga parte di origine francese anche molto importanti come Moebius che esordisce sulla rivista con la storia breve “La torta di mele” ma anche americano, seppur più raramente, come Richard Corben mentre quello italiano è meno presente ma con autori come Milo Manara con opere come alcuni episodi della serie Le avventure di Giuseppe Bergman.
È la prima serie Bonelli completamente realizzata nei disegni e nella sceneggiatura da un unico autore (la seconda è Lilith, realizzata dallo stesso autore), che ha previsto anche di dare una conclusione definita alla propria storia (secondo la filosofia narrativa dei manga), avvenuta con il numero 18. Ciascuna storia è comprensibile a sé stante, ma la trama è una struttura narrativa unitaria che si sviluppa di albo in albo.
Gea è una ragazza adolescente che rimasta orfana vive in un loft da sola (se si esclude la compagnia sfuggente di tre folletti), frequenta la scuola pubblica, suona il basso in una banda di coetanei, pratica il kendō e la scherma e soprattutto difende l’equilibrio del pianetaTerra (del suo universo e di tutti quelli che lo compenetrano) respingendo le creature di altre dimensioni che pericolosamente passano la soglia tra il loro mondo e quello “umano”.
Cybersix nasce dagli esperimenti genetici del terribile dottor Von Reichter, ex scienziato nazista, ed è l’unica superstite dei bambini della serie cyber, distrutta dal suo creatore perché capace di un pensiero autonomo e di disobbedire.
Nigel Grey è un mercante molto particolare. Infatti, oltre a trafficare in opere d’arte è in grado di recuperare qualsiasi cosa gli venga chiesta. Dall’introvabile biglietto di un concerto a un falso d’autore Nigel è grado di esaudire qualsiasi desiderio. Nigel non lo sa, ma lui è un djinn, o genio della lampada se preferite, e sta per essere messo al centro di un drammatico conflitto che vede contrapporsi la centenaria congrega di S. Giorgio alle creature dei miti e delle leggende di tutto il mondo. Rifugiatesi nel sottosuolo di Londra, al seguito di mago Merlino, le creature magiche sono alla disperata ricerca dell’ultimo genio, il più potente tra gli esseri fatati che, con l’esaudimento di un solo desiderio potrebbe mettere fine alla sanguinosa guerra che li sta decimando.
Ronny Ross (prima Ronny Balboa) è un personaggio immaginario protagonista di una omonima serie a fumetti pubblicata in Italia dalla Play Press dal 1989 al 1996.[1] La serie ha generato uno spin-off, Sonny Stern
Il personaggio venne ideato da Sauro Pennacchioli su richiesta dell’editore il quale gli disse che aveva intenzione di pubblicare una serie di tascabili a fumetti di genere giallo senza personaggi fissi; su consiglio di Pennacchioli stesso, si optò poi per il formato bonellide, all’epoca quello di maggior successo nella pubblicazione delle serie a fumetti. L’editore stesso decise il nome della serie, Balboa, e che il protagonista sarebbe dovuto essere un ricco avvocato.[2] La serie esordì ad aprile 1989 e venne pubblicata fino al 1996; la testata venne modificata dal n. 45 in Ronny Balboa e, dal n. 67, in Ronny Ross. Sempre nel 1994 nacque una serie spin-off, Sonny Stern, incentrata su un comprimario della serie; venne pubblicata bimestralmente per dieci numeri, scritti da Caterina Mognato e Pierfrancesco Prosperi.
Le storie si svolgono nella San Francisco contemporanea, tra le aule di tribunale, la villa di Ross e soprattutto la strada. Le storie sono dense di azione e suspense, e sparatorie e combattimenti sono piuttosto frequenti.
La storia venne ideata da Lucho Olivera ed esordì nel 1969 come storia unica conclusiva ma, grazie al successo riscontrato e alle richiesta dei lettori ne venne realizzata una serie. È stato pubblicato in italiano dall’Eura Editoriale sulla rivista Skorpio, in episodi da dodici pagine, a partire dal numero 49 del dicembre 1983. Gli episodi sono stati raccolti successivamente in dodici volumi, pubblicati sia indipendentemente sia come sotto-serie della collana Euracomix
Rivista mensile, in bianco e nero, che proponeva sia fumetti che racconti ispirati al mondo cyberpunk; nacque nel 1991 da un’idea di Daniele Brolli. La prima serie, pubblicata dalla Star Comics, si inturruppe al settimo numero; la Telemaco Comics riprese la pubblicazione nel 1992 con altri otto numeri. Sulla rivista videro la luce alcune importanti storie italiane come Helter Skelter di Francesca Ghermandi, Fondazione Babele di Semerano e Nizzoli, Cybernauta di Onofrio Catacchio, Europa di Semerano e Menotti, la serie Ramarro – Seconda pelle di Brolli e Palumbo, ma anche i primi episodi di Concrete di Paul Chadwick, The One di Rick Veitch, e racconti di fantascienza di Kurt Vonnegut Jr., William Gibson e Fritz Leiber.
Le più belle storie a fumetti Disney e i più curiosi temi della scienza e della tecnologia in una collana inedita e divertente, tutta da collezionare. In ogni volume tante storie e una sezione dedicata sempre a un nuovo argomento scientifico. 30 volumi.
Dal carattere indipendente e intraprendente, dalla sessualità ambigua, ama realizzare sui muri della metropoli dove vive graffiti con i quali denuncia gli abusi di potere del sindaco e della polizia affrontando tematiche sociali che spaziano dal razzismo allo sfruttamento, all’uso terapeutico delle droghe, non escludendo temi come Piazza Tiananmen e la violenza della polizia.
Uno dei personaggi a fumetti più significativi degli ultimi trent’anni: Luca Torelli, in arte Torpedo, gangster e sicario nato dalla penna dello sceneggiatore spagnolo Enrique Sanchez Abulí nel 1981.
Julia Kendall è una giovane criminologa alle prese con i misteri di Garden City, un’immaginaria metropoli del New Jersey a circa un’ora da New York, attraversata dal fiume Marygold, e in cui tutte le strade hanno nomi di fiori. Quando non è impegnata con le sue lezioni all’università, i casi di cui si occupa, talvolta come consulente della procura o del dipartimento di polizia cittadino, altre volte come libera professionista, altre ancora per pura curiosità personale, la portano a vivere situazioni di estremo pericolo: questo poiché le sue capacità di psicologa la conducono spesso, prim’ancora degli inquirenti, sulle tracce di feroci serial killer — su tutti la spietata Myrna Harrod, psicopatica e follemente infatuata di Julia — o di altri criminali comuni, ma non per questo privi di scrupoli.
Ad affiancarla nelle sue indagini ci sono quasi sempre il burbero tenente Alan Webb, con cui spesso si scontra a causa delle differenti posizioni politiche ed etiche, e il simpatico sergente “Big” Ben Irving, oltre all’investigatore privato e fraterno amico Leo Baxter; mentre a riempire la sua vita privata ci sono l’anziana nonna Lillian, che Julia sente come una madre dopo essere rimasta orfana sin da bambina, e la sorella minore Norma, famosa modella dalla turbolenta vita privata, oltre alla governante di casa Kendall, la singolare Emily Jones, e alla gatta Toni.
Serie dedicata alla figura della pornostar italiana anni ’80 Moana Pozzi alla qualela casa editrice EPP di Roma nel 1988 dedicò una breve, ma apprezzata serie di tascabili erotici intitolata MOANA SEXY PHONE che contò 15 numeri disegnati di volta in volta da bravissimi maestri del fumetto. Tra le grandi firme di rilievo spiccano quelle di GIOVANNI ROMANINI, STELIO FENZO, MARIO JANNI, LUCA VANNINI, GILBERTO FIORANI e LUIGI POTTERO (autori quest’ultimi dei due episodi che leggerete di seguito). La serie tra realtà e fantasia, immagina la vita della popolare Moana aggiungendoci di episodio in episodio, oltre all’argomento hard (che abbonda in tutte le sue varianti), anche un pizzico di thriller, avventura, commedia, giallo, noir a seconda della fantasia degli autori. La protagonista è una dispensatrice di piaceri e consigli erotici via telefono…una sorta di operatrice delle “linee hard”che tanto andavano di moda sul finire degli anni 80 e per gran parte degli anni 90 (prima dell’avvento di internet e delle varie web chat) e dove spesso venivano impiegate anche diverse star del cinema porno oltre che delle centraliniste sconosciute che fingevano di essere delle belle zozzone in calore. Questo era un po’ il pretesto iniziale delle prime avventure di Moana che poi nel proseguo della serie va un po’ a perdersi per tramutarsi in un qualcosa dove il thriller e l’intrigo fanno più da padroni insieme ovviamente all’aspetto erotico. Comunque il telefono “caldo” ogni tanto riappare.
Cassidy è una serie a fumetti in 18 numeri creata da Pasquale Ruju pubblicata da maggio 2010 a ottobre 2011 dalla Sergio Bonelli Editore. Tra marzo e maggio 2020, viene realizzata una mini-serie dedicata al personaggio comparsa nella collana de Le Storie composta da soli 3 numeri.
La notte del 16 agosto 1977 una Dodge Aspen nera, crivellata di proiettili, procede lungo la U.S. Route 66 al confine fra Arizona e California. L’auto è guidata da un fuorilegge, Raymond Cassidy, che si sta dissanguando lentamente con quattro proiettili in corpo. Quella stessa notte Cassidy incontra un misterioso ed etereo cieco di colore, il quale gli annuncia che gli sono concessi altri diciotto mesi da vivere per “sistemare le cose”, durante i quali dovrà fare i conti col passato.
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