Gregory si muove in un universo su un piano temporale parallelo a quello normale. Nel suo universo è stato sviluppato un sistema di propulsione che, praticamente senza costi, consente di viaggiare nello spazio a grandi velocità: le Pile Coleman. Dopo una prima parte della sua vita vissuta in modo burrascoso, dove ha pure intrapreso la carriera di cacciatore di taglie, si è ritrovato addosso, a causa di uno stregone, una maledizione da parte delle divinità che governano il suo universo: ogni volta che è causa della morte di un uomo, gli appare uno spettro che gli spara un colpo; il proiettile lo attraversa, ma ogni volta che ciò accade lui lo sente un po’ più solido.
Amanda è un fumetto in bianco e nero creato da Robin Wood e Alfredo Alejandro Falugi[1] nel 1993[2] imperniata sulle avventure della giovane argentina Amanda Geertsen[3], edito in America del sud dall’Editorial Columba[2] ed in Italia dall’Editoriale Aurea.
Cresciuta in un orfanotrofio, l’argentina dai capelli rossi Amanda ne esce per lavorare come collaboratrice familiare per una famiglia benestante, per poi lasciare presto il lavoro e partire per il mondo vivendo diverse vicissitudini.
Demian è un giustiziere che faceva parte di una casta di cavalieri giunta dall’antichità fino ai giorni nostri fondati da Lancillotto, uno dei cavalieri della Tavola Rotonda e antenato del protagonista. Combatte la criminalità della sua città[2].
Domu – Sogni di bambini (童夢 Dōmu?) è un manga disegnato fra il 1980 e il 1981 da Katsuhiro Ōtomo. Il nome Domu è composto da due kanji che vogliono dire rispettivamente “bambino” e “sogno”, quindi il titolo è traducibile come “sogno di bambino”. Questo è il primo successo internazionale dell’autore, vincitore in Giappone dello Science Fiction Grand Prix Award, premio mai andato prima ad un’opera a fumetti. Nel 1984 ha ricevuto il prestigioso Premio Seiun come miglior fumetto fantascientifico/fantasy dell’anno.
La vicenda si dipana in una Tokyo insolita di case popolari, emarginazione e problemi familiari. In un grosso caseggiato di periferia si sussegue una serie di misteriosi incidenti: suicidi inspiegabili, infortuni domestici, morti improvvise. La situazione diventa talmente sospetta che la polizia apre un’indagine ufficiale. L’ispettore Yagamawa e il detective Takayama sono i principali artefici delle indagini.
Volume che pubblica l’adattamento illustrato del romanzo di Bram Stoker dell’autore spagnolo Fernando Fernández in precedenza apparso sulla rivista Creepy tra il 1982 e il 1983
Dr.Morgue è un fumetto noir pubblicato in Italia da Edizioni Star Comics, creato dalle autrici Silvia Mericone e Rita Porretto. Si tratta di una miniserie composta di 6 numeri a cadenza bimestrale con inizio delle pubblicazioni ad aprile 2011 e terminate nel febbraio 2012. In aggiunta, nell’ottobre 2012 viene pubblicato un albo speciale di 144 pagine e a Ottobre/Novembre 2018 è stata pubblicata un’importante ristampa, che raccoglie in due volumi tutte le storie.
Yoric Malatesta, alias Dr.Morgue, è un coroner italo-canadese residente a Montréal. Ha la Sindrome di Asperger e un rapporto molto particolare con la morte, che gli deriva non solo dalla sua professione, ma anche da una spiccata genialità. La sua esistenza è stata bruscamente traumatizzata dalla morte della propria fidanzata Hanna, assassinata in circostanze misteriose molti anni prima, proprio nella provincia del Québec. Dopo questa morte, che ha segnato indelebilmente la sua gioventù, decide di abbracciare gli studi della medicina-legale e coordinare le attività della Polizia monrealese nei casi più spinosi di omicidio. Forse nella speranza di scoprire la verità sul decesso della propria compagna. La mini-serie è caratterizzata da una certa continuity, che vede contrapposti il Dr.Morgue, con le sue investigazioni criminali e un’oscura Società Segreta capeggiata dal Sindaco di Montreal, Orson L. Mason, che sembra raccogliere sotto la sua egida protettrice una nutrita schiera di assassini occasionali e serial killer. Lo scopo di questa specie di “club del delitto perfetto” è quello di riuscire a governare il crimine, attraverso un sistema oculato di omicidi, che vengono permessi, rispettando l’istinto ad uccidere che dimora in ogni individuo. Tuttavia ogni assassino è chiamato a rispettare delle regole intrinseche e nel momento in cui le vìola, verrà messo sulla strada della cattura o dell’eliminazione fisica.
In seguito ad un attacco batteriologico (una bomba chimica nel centro di San Francisco costata la vita a trecentomila persone), l’America vara delle leggi restrittive che nel giro di poco tempo trasformano la democrazia occidentale in un impero dove Stato e Religione si confondono; è l’inizio di una guerra senza confini ai ‘fratelli assassini‘, sconosciuto gruppo terroristico presunto responsabile dell’attentato, portata avanti dagli Stati Uniti in qualunque luogo, persino in paesi un tempo amici come Parigi e Londra.
Sono queste le basi sulle quali si fonda Empire USA, serie a fumetti francese che approda in Italia sull’omonima collana dell’editore Mondadori.
Il fumetto vede all’attivo numerosi autori, nomi noti del bande dessinée francese, sceneggiatori del calibro di Stephen Desberg e Yann e disegnatori come Griffo e Alain Mounier, ma il numero degli autori coinvolti in questa iniziativa è molto più vasto.
Empire USA cerca di portare su carta ritmi e intrecci dei migliori serial televisivi americani intessendo trame ricche d’azione e di avventura che si innestano in un contesto fantapolitico dai toni realistici. La serie vede una pubblicazione per ‘stagioni’ che ad oggi conta in Francia 2 stagioni di 6 volumi l’una per un totale di 12 episodi.
Nella Francia di Carlo Magno, si assiste alle gesta che hanno portato Orlando, il figlio di Guglielmo di Bretagna, a diventare il paladino senza macchia e senza paura di “ariostesca” memoria. Non ancora armato della possente Durlindana, la spada magica che ha fatto sognare i ragazzini di ogni tempo, il nostro eroe è ancora un giovane, ardimentoso quanto sprovveduto. Vincolato da un giuramento, non può accettare il destino che, sotto forma di misteriose guerriere del Nord, sembra reclamarlo. E solo l’aiuto del maestro Turpino, un chierico votato al Signore quanto alla spada, potrà salvarlo da quanto le Norne, antiche divinità vichinghe, hanno predetto sul suo futuro.
Storia del West è un fumetto western creato da Gino D’Antonio e Renzo Calegari[1], nel giugno 1967 e pubblicato dalla Edizioni Araldo (oggi Sergio Bonelli Editore), all’interno dei 162 numeri della Collana Rodeo per un totale, originariamente, di 73 albi editati (la serie venne in seguito ampliata, fino a raggiungere il numero di 75 albi[1]). Tra i disegnatori che si sono alternati alla realizzazione del fumetto si possono ricordare, oltre ai creatori Gino D’Antonio e Renzo Calegari, Sergio Tarquinio e Giorgio Trevisan. Le copertine originali sono tutte di Gino D’Antonio. A differenza di altri fumetti, Storia del West non ha un personaggio principale, ma una serie di figure che si avvicendano nel ruolo del protagonista. In ogni caso baricentro delle avventure è l’epopea dei MacDonald e degli Adams, che si snoda dagli inizi dell’Ottocento, con l’arrivo nel 1804 del capostipite Brett MacDonald nel nuovo mondo, fino agli anni ottanta dello stesso secolo. Sono protagonisti degli episodi molti personaggi realmente vissuti, tra i quali solo per citarne alcuni: Wild Bill Hickock (quasi un protagonista in molti numeri), Buffalo Bill, Calamity Jane, Custer, Wyatt Earp. Anche alcuni celebri capi tribù pellerossa saranno presenti negli albi, e tra questi: Toro Seduto, Cavallo Pazzo, Geronimo, Cochise e Capo Giuseppe. Naturalmente, ci sarà spazio anche per il Kit Carson storico; omonimo al (Kit Carson) presente anche in Tex.
La storia della più grande casa editrice di fumetti del mondo in un maxivolume di 350 pagine! Un oceano di colori, fumetti e illustrazioni, corredato dai testi di tre saggi dei comics USA: Peter Sanderson, Tom Brevoort e Tom DeFalco, che ripercorrono le gesta, i personaggi, gli autori, i trionfi e i drammi della Casa delle Idee dal 1939 ai giorni nostri. Settant’anni di Meraviglie, da Marvel Mystery Comics a Secret Invasion, da Captain America a Dark Reign. Prefazione di Stan Lee e postfazione di Joe Quesada.
La Terra viene invasa da malvagi alieni, i Morb. Solo un uomo avrà il coraggio di combatterli: Brad Barron, brillante biologo docente della Columbia University ma anche uomo d’azione, distintosi come soldato durante la seconda guerra mondiale (ne è una prova una cicatrice sul volto procuratasi in Normandia) con il grado di tenente.
Versione cow boy di Calamity Jane per le storie di Andrea Lavezzolo e i disegni di Sandro Angiolini e Franco Donatelli (n. 15). Copertine di Angiolini (nn. 1/14) e Donatelli (n. 15). Completano gli albi “Gli invincibili”, disegni di Franco Donatelli (nn. 1/11) e di PONCIO LIBERTAS, disegni di Le Rallic (nn. 12/15). Anno di prima pubblicazione: 1951
Nel 1955 esordisce la collana Zenith (con la lettera h finale) divisa in due serie:[20]
Zenith Gigante (prima serie, 1955-1960)[21] edita dalla Edizioni Audace per i primi 19 numeri e successivamente dalle Edizioni Araldo fino al n°21. Pubblica raccolte delle rese della collana Avventure del West, con periodicità variabile.[20][22]
Zenith Gigante (seconda serie, dal 1960)[23], pubblicata dalle Edizioni Araldo (nuova denominazione delle Edizioni Audace) fino al numero 49 ristampa le avventure di personaggi pubblicati precedentemente nel formato a strisce dalle Edizioni Audace, i numeri 50 e 51 contengono storie inedite della serie Un ragazzo nel Far West e dal n° 52 inizia a pubblicare le storie di Zagor (dal n° 52 al n° 116 e il n° 118 sono ristampe delle storie già pubblicate in formato a strisce, la prima storia inedita è pubblicata sul n° 117).
Billy Bat (ビリーバット Birī Batto?) è un mangaseinen disegnato da Naoki Urasawa, che ne ha curato anche la sceneggiatura assieme a Takashi Nagasaki[2]. Il fumetto è stato serializzato a partire da ottobre 2008 sulla rivista contenitore Weekly Morning, ed è degno di nota per la trama complessa e intricata (come tipico di Urasawa) che si dipana tra realtà, finzione e realtà storica.
Il manga si apre con una serie di pagine a colori in stile comics che narrano un’avventura di Billy Bat, un pipistrello antropomorfo che vive in una città di animali similmente umanizzati, e che svolge la professione di detective. A Billy viene assegnato un caso d’infedeltà coniugale da investigare, ma, come da miglior tradizione hard boiled, la situazione sfugge presto di mano al detective che si trova a dover fuggire per la vita assieme alla donna che doveva sorvegliare.
La scena si trasferisce poi nella realtà (rappresentata in stile manga, in bianco e nero), dove il fumettistanippo-americano Kevin Yamagata sta avendo problemi nel terminare il capitolo di Billy Bat da consegnare all’editore. Durante una perquisizione della polizia nel suo studio, un detective gli fa notare come il personaggio di Billy Bat sia identico a quello di un manga visto in Giappone qualche anno prima. Terrorizzato dalle possibili implicazioni di plagio, sia pure inconsapevole, Yamagata si reca a Tokyo e scopre non solo che effettivamente esisteva già un manga simile, ma che esso stesso si basa sulla figura di un pipistrello legata a un’antica e misteriosa cospirazione che attraversa tutta la storia dell’umanità.
Pubblicato negli Stati Uniti d’America tra il 1991 e il 2004, narra delle avventure di tre bone (creature bianche, antropomorfe e dal lungo naso): Fone Bone e i suoi due cugini Phoney Bone (diminutivo di Phoncible P. Bone) e Smiley Bone; i quali, in fuga da Boneville, la loro città, si perdono in un deserto pietroso e raggiungono infine una vallata sconosciuta. Qui vengono coinvolti nello scontro in atto tra gli esseri umani e delle creature pelose note come “creature ratto” (in originale «rat creatures», precedentemente resi con «Rattodonti»)[1], comandati da un misterioso personaggio chiamato l’Incappucciato.
daniel (scritto in minuscolo) è un fumetto italiano di genere giallo-poliziesco, creato negli anni settanta dall’autore Max Bunker (Luciano Secchi) e dal disegnatore Frank Verola. Edita dall’Editoriale Corno con periodicità mensile, la serie è iniziata a maggio 1975 per interrompersi nel luglio del 1978, dopo 30 numeri.
Daniel Kendrew è un tenente di polizia di New York che muore carbonizzato in una clinica in fiamme dove si era recato per arrestare un pregiudicato, nell’intento di salvare la vita a William Hicok, ricoverato per un intervento di chirurgia plastica al volto. Questi è un ex-galeotto condannato per errore alla sedia elettrica e salvato in extremis poco tempo prima dallo stesso Daniel: distrutto dalla terribile esperienza, ha deciso di cambiare il proprio volto e la propria vita. Dopo l’intervento, per un’incredibile coincidenza Hicok si ritrova ad avere lo stesso volto del tenente Daniel e decide pertanto di prendere l’identità dell’uomo che gli ha salvato due volte la vita, sacrificando la propria. Se il vero Daniel era un tipo misurato e rispettoso della vita umana, Hicok invece non esita a uccidere, pur senza essere un giustiziere maniacale. Tuttavia, tale trasformazione nel suo comportamento viene intesa da tutte le persone che lo conoscono (colleghi; amici; fidanzata) come conseguenza del trauma subito nell’incendio: Hicok è ormai diventato Daniel.
Watchmen è una miniserie a fumetti scritta dall’autore britannicoAlan Moore e illustrata dal suo connazionale Dave Gibbons. È stata pubblicata in dodici albi mensili dalla statunitenseDC Comics tra il 1986 e il 1987. La serie mette in scena dei personaggi originali in una realtà ucronica esterna all’universo DC. L’opera è ambientata negli Stati Uniti del 1985, un paese in cui i supereroi sono realtà e hanno operato a servizio della legge come avventurieri in costume, prima di essere dichiarati fuorilegge da un decreto amministrativo che prendeva atto del crescente malcontento popolare nei loro confronti.
La particolarità innovativa che differenzia Watchmen dai fumetti di genere che lo hanno preceduto è quella di presentare i supereroi nel loro aspetto umano e quotidiano — con i loro problemi etici e personali — piuttosto che in quello straordinario e avventuroso, “decostruendo” l’archetipo del supereroe convenzionale.
L’opera è considerata un titolo di riferimento del fumetto nordamericano: ha introdotto approcci e linguaggi nuovi, oltre a temi più maturi rispetto alla maggior parte delle storie a fumetti tradizionali pubblicate fino ad allora. Il successo di critica e pubblico di cui godette contribuì a diffondere il genere del romanzo a fumetti e ad aumentare la considerazione del valore dei fumetti come forma d’arte. Tra i numerosi riconoscimenti ottenuti, Watchmen è a oggi l’unico fumetto ad aver vinto un premio Hugo e a essere inserito nella lista di Time dei cento migliori romanzi in lingua inglese dal 1923 a oggi.
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