Regia di Sergei Dvortsevoy. Un film Da vedere 2006 con Ondas Besikbasov, Samal Yeslyamova, Askhat Kuchencherekov, Tolepbergen Baisakalov, Bereke Turganbayev. Cast completo Titolo originale: Tulpan. Genere Drammatico, – Germania, 2006, durata 100 minuti. Uscita cinema venerdì 24 aprile 2009 distribuito da Bim Distribuzione. – MYmonetro 3,20 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Dopo il servizio militare nella Marina russa, Asa torna nella steppa del Kazakistan meridionale dove vive in una jurta sua sorella Samal col marito pastore e tre figli. Vorrebbe un gregge di pecore e una mandria di cammelli, ma senza una moglie non può averli. L’unica nubile a disposizione è la bella Tulpan, figlia di un’altra famiglia di pastori nomadi, ma è respinto perché ha le orecchie a sventola. Nel film Tulpan è invisibile, vista solo attraverso gli occhi innamorati di Asa: uno dei tanti suggestivi espedienti narrativi del documentarista kazako Dvortsevoy che l’ha scritto con G. Ostrovsky, passato per 11 festival tra cui “Un Certain Regard” di Cannes 2008 dove vinse 3 premi. È un film ricco di polvere alzata dal vento e da trombe d’aria, sui paesaggi di una steppa sterminata senza verde, e di animali: ovini, cammelli, cavalli, vacche, cani e un gattino. Ricco di storie. Ciascun personaggio ne contiene una: Boni del trattore, amico di Asa, che sogna la vita in città (la più vicina è a 500 km) e le poppute bionde dei suoi giornaletti porno; il veterinario in motocicletta; gli ostici genitori di Tulpan; l’adorabile Samal che canta, abbracciata ai suoi figli; il piccolo Berek che, imperterrito, continua a scorrazzare a cavallo di un bastone. E la cruda, realistica scena della faticosa nascita di un agnello, metafora centrale del racconto: per sopravvivere in quella steppa occorre saper soffrire come gli animali. In questo film polifonico, l’ex marinaio Asa ha le sue ragioni per non abbandonare la steppa dove è nato e cresciuto.