Tom & Jerry (Tom and Jerry) è una serie di cortometraggi d’animazione creata nel 1940 da William Hanna e Joseph Barbera incentrata sulla rivalità tra i due protagonisti, Tom e Jerry; ha avuto una distribuzione mondiale ed è una delle serie più popolari e acclamate dalla critica arrivando a vincere sette Oscar al miglior cortometraggio d’animazione, eguagliando le Sinfonie allegre di Walt Disney con il maggior numero di premi in tale categoria. Tom & Jerry divenne la serie cinematografica animata di maggior incasso di sempre, superando i Looney Tunes.
Category: *Cartoni Animati
Le avventure di Penelope Pitstop (The Perils of Penelope Pitstop) è una serie televisiva a cartoni animatistatunitensi prodotta da Hanna-Barbera nel 1969 spin-off della serie Wacky Races e incentrata sul personaggio di Penelope Pitstop.
La banda del Formicaio formata dal capo Clyde, e dal poco attento Dum Dum, il versatile Pockets, il triste Snoozy, il catalettico Softy, l’allegrone Yak Yak e il velocissimo Zippy, a bordo della loro incredibile macchina d’epoca anti-proiettile, la stessa usata in Wacky Races qui nominata Chugga-Boom, tentano di proteggere la bella protagonista dai tranelli architettati dal perfido Artiglio Incappucciato (Sylvester Sneekly) che in realtà è il tutore di Penelope e che la vorrebbe eliminare per impossessarsi della sua ricca eredità.
Death Note (デスノート Desu Nōto?) è un manga ideato e scritto da Tsugumi Ōba e illustrato da Takeshi Obata. È stato serializzato in Giappone dal 1º dicembre 2003 al 15 maggio 2006 sul settimanale Weekly Shōnen Jump dalla casa editrice Shūeisha e poi raccolto in dodici volumi tankōbon. L’edizione italiana è stata curata da Planet Manga, etichetta della Panini Comics, che ha pubblicato l’opera dal 19 ottobre 2006 al 18 settembre 2008.
La storia si incentra su Light Yagami, uno studente delle scuole superiori che trova un quaderno dai poteri soprannaturali chiamato Death Note, gettato sulla Terra dallo shinigami Ryuk. L’oggetto dona all’utilizzatore il potere di uccidere chiunque semplicemente scrivendo il suo nome sul quaderno mentre ci si figura mentalmente il volto. Light intende usare il Death Note per eliminare tutti i criminali e creare un mondo libero dal male, ma i suoi piani sono contrastati dall’intervento di Elle[N 1], un investigatore privato chiamato a indagare sul caso delle misteriose morti dei criminali.
Naruto: Shippuden (NARUTO -ナルト- 疾風伝 Naruto: Shippūden?, lett. “Naruto: Le cronache dell’uragano”) è la seconda serie animata basata sul manga ed è una trasposizione dei volumi dal 28 in poi
UFO Robot Goldrake (UFOロボグレンダイザー UFO Robo Gurendaizā?) è un anime televisivo di 74 episodi, prodotto dalla Toei Animation dal 1975 al 1977 e basato su un soggetto di Gō Nagai, già autore dell’omonimo manga nel 1975. È stata la prima serie mecha giapponese importata in Italia, dove venne originariamente trasmessa con il nome di Atlas UFO Robot nell’ambito del programma Buonasera con… sulla Rete 2, dal 1978 al 1980, con 71 dei 74 episodi.
Per dare un’idea del successo avuto all’epoca basti pensare che il 45 giri prodotto dalla Fonit Cetra con le sigle della prima serie, Ufo Robot/Shooting Star (firmate con lo pseudonimo Actarus), ottenne addirittura il disco d’oro superando il milione di copie vendute.[1]
Il protagonista della serie è il principe Duke Fleed, fuggito dopo una disperata resistenza a bordo di un avanzatissimo robot da battaglia, Goldrake (Grendizer) dal suo pianeta natale Fleed in seguito all’attacco delle truppe del malvagio Re Vega. Le Forze di Vega infatti si propongono di sottomettere i pianeti invadendoli ed annettendoli al loro impero.
Lamù (うる星やつら Urusei yatsura?, lett. “Quelli del pianeta Uru”, “I tizi della stella Uru”[2]) è un manga shōnen, creato da Rumiko Takahashi e pubblicato in Giappone sul settimanale Weekly Shōnen Sunday, edito dalla Shogakukan, dal 24 settembre 1978 al 4 febbraio 1987.
Il manga ha lanciato la carriera di Takahashi e ha ricevuto un’accoglienza positiva dentro e fuori il Giappone da fan e critici, con oltre 35 milioni di copie in circolazione. Nel 1980 ha vinto il Premio Shogakukan per i manga in entrambe le categorie shōnen e shōjo[3], e nel 1987 il Premio Seiun come miglior fumetto di fantascienza/fantasy. Il manga tramite vicende comiche e demenziali rappresenta la vita e la cultura del Giappone, ma è anche una parodia della società contemporanea e del folclore locale.
La prima serie televisiva venne prodotta da Studio Pierrot (fino al 1984) e da Studio Deen (fino al 1986), insieme con Kitty Films e Fuji Television che l’ha trasmessa, tra il 1981 e il 1986. Vennero prodotti e trasmessi 195 episodi[6]. Il penultimo episodio della serie, il 194 (o 217 seguendo l’altro conteggio), è la replica dell’episodio più amato dell’intera serie scelto con un sondaggio dal pubblico giapponese: si tratta dell’episodio 44 (o 67) Da quando te ne andasti
2 Giugno 2022 aggiunti episodi da 110 a 218
Planetes (プラネテス, Puranetesu?, trascrizione dal greco antico di Πλανήτης, “pianeta” o “errante”[1]) è un manga di genere fantascientifico di Makoto Yukimura pubblicato per la prima volta in Giappone il 23 gennaio 2001 e conclusosi con 4 tankōbon il 23 febbraio 2004. Il manga e l’anime sono stati insigniti del prestigioso premio giapponese per la fantascienza Seiun rispettivamente nel 2002 e nel 2005.
Planetes segue la storia di un gruppo di raccoglitori di detriti spaziali della Sezione Space Debris, una unità della multinazionale Technora Corporation, il cui compito consiste nel prevenire danni o distruzioni di satelliti, stazioni orbitanti e navi spaziali da parte di rottami e detriti liberi di vagare lungo l’orbita terrestre (quello che spesso viene anche definito inquinamento spaziale o anche in inglese space debris).Per farlo si servono di una nave spaziale vecchia di trent’anni, la DS-12, ribattezzata dal proprio equipaggio Toy Box, e di attività extraveicolari cui sono stati precedentemente addestrati.La “Toy Box” in seguito verrà sostituita dalla “Toy Box 2″La storia si svolge fra il 2075 e il 2080, e la colonizzazione dello spazio sembra essere diventata realtà. Sulla Luna è stata costruita una stazione permanente come punto di partenza per la colonizzazione di Marte e degli altri pianeti del Sistema Solare. Non tutti però sono favorevoli a questa scelta. Organizzazioni clandestine come il “Fronte per la Difesa Spaziale”, attivo anche sul versante terroristico, sono decise a contestare le nazioni più potenti del pianeta per impedire all’uomo di sprecare tutte le proprie risorse per la soddisfazione di un desiderio meramente egoistico.I raccoglitori di debris della Technora si ritroveranno dunque spesso coinvolti nei piani di sabotaggio e nelle azioni dimostrative del gruppo terroristico e saranno costretti a svolgere il proprio lavoro in condizioni altamente proibitive. Ma la storia più che parlare di faide tra organizzazioni o lotte intestine alla Terra, parla semplicemente di loro, dei loro problemi e della loro solitudine. Solo nell’anime la Sezione Debris è considerata la sezione meno importante dell’azienda (spesso viene chiamata in modo dispregiativo “Sezione Han” che in giapponese vuol dire “superficiale”, “insignificante”, concetto reso nella versione italiana dell’anime col nomignolo di “Mezza Sezione”) e i suoi membri sono costretti a lavorare duramente per dimostrare il proprio valore e realizzare i propri sogni.Gli episodi girano a volte attorno alla raccolta dei debris, ma più spesso questo pretesto viene utilizzato solo come metodo narrativo per poter sviluppare i personaggi e i loro rapporti affettivi. Lassù, nello spazio, ci si sente piccoli e soli e ci si interroga spesso sul perché della propria esistenza, sul perché della vita umana, e persino sull’esistenza di Dio.La storia è strutturata in modo da non lasciare nulla al caso: tutte le situazioni descritte si basano su presupposti scientifici veri e delineano un mondo coerente e realistico degno dei migliori romanzi di fantascienza.Altri elementi di spicco nella trama includono un’imminente missione esplorativa su Giove a bordo della nave sperimentale Von Braun, alimentata da motori tandem-mirror a fusione nucleare 3He, e i tentativi di Hachimaki di entrare a far parte della missione. Molti altri argomenti vengono sviluppati durante la serie contribuendo a svelare il carattere dei protagonisti e le motivazioni che li hanno spinti a raggiungere le stelle.
Dragon Ball (ドラゴンボール Doragon Bōru?, lett. “Sfera del drago” in inglese) è un manga scritto e disegnato da Akira Toriyama. Serializzato originariamente sulla rivistaWeekly Shōnen Jump dal 1984 al 1995, i singoli capitoli sono stati poi raccolti in quarantadue volumi tankōbon, pubblicati dal 1985 al 1995 da Shūeisha[1]. Prendendo ispirazione dal classico della letteratura cineseIl viaggio in Occidente[2], Dragon Ball ripercorre le avventure del protagonista Son Goku dall’infanzia all’età adulta, mentre si allena nelle arti marziali ed esplora il mondo alla ricerca di sette sfere magiche, in grado di evocare un drago capace di esaudire un desiderio. Nel corso del suo viaggio Goku si fa molti amici e affronta numerosi antagonisti che minacciano la pace dell’universo.
Son Goku, un bambino con la coda di scimmia e la forza smisurata, incontra un giorno una ragazza di nome Bulma. Ella è alla ricerca delle sette sfere del drago, potenti oggetti magici che, se riuniti, permettono di evocare il drago Shenron, creatura che esaudisce un qualunque desiderio a colui che l’ha richiamato. Goku viene quindi persuaso da Bulma ad aiutarla nella ricerca delle sfere e i due partono per un lungo viaggio, nel corso del quale fanno numerosi incontri.
Dragon Ball Super (ドラゴンボール超 Doragon Bōru Sūpā?) è una serie televisiva anime prodotta da Toei Animation per la regia di Kimitoshi Chioka, Morio Hatano, Kohei Hatano, Tatsuya Nagamine e di Ryōta Nakamura. L’opera è stata trasmessa in Giappone dal 5 luglio 2015 al 25 marzo 2018 su Fuji TV. Si tratta della prima serie televisiva inedita di Dragon Ball prodotta dopo quasi 20 anni dal 1997, e la quinta in totale. In Italia i diritti sono stati acquistati da Mediaset, che ha trasmesso la serie su Italia 1 dal 23 dicembre 2016 al 29 settembre 2019.
La serie narra le vicende accadute dopo la battaglia contro Majin Bu e comprende i dieci anni seguenti fino alla fine di Dragon Ball Z, andando a posizionarsi dunque tra il 288º e il 289º episodio di quest’ultima. Essa inizia come un remake dei film d’animazione Dragon Ball Z – La battaglia degli dei e Dragon Ball Z – La resurrezione di ‘F’, per poi procedere a raccontare storie originali.
Dragon Ball Z (ドラゴンボール Z Doragon Bōru Zetto?), talvolta contratto in DBZ e trasmesso da Mediaset come What’s My Destiny Dragon Ball, è una serie televisiva anime prodotta da Toei Animation, per la regia di Daisuke Nishio, e tratta dal manga Dragon Ball di Akira Toriyama, riprendendone i volumi dal 17 al 42. Costituisce il sequel della serie televisiva Dragon Ball. È stato trasmesso in Giappone su Fuji TV dal 26 aprile 1989 al 31 gennaio 1996, per un totale di 291 episodi.[1]
Dragon Ball Z narra le avventure di Son Goku, ormai divenuto adulto, il quale si è sposato con Chichi e da cui ha avuto due figli, Son Gohan e, successivamente, Son Goten. Con il proseguire della serie e delle avventure, aumentano sia gli avversari sia la loro potenza, e le battaglie che ne derivano causano un allontanamento sempre maggiore da quella che era la base della storia in Dragon Ball, ovvero la ricerca delle sfere del drago. Si privilegiano così la crescita dei personaggi e il susseguirsi degli scontri, affidandosi a una trama rivelatasi di enorme successo. La serie copre un arco narrativo di 22 anni, partendo dall’attacco di Radish e concludendosi con la partenza di Goku allo scopo di allenare Ub in occasione del 28º Torneo Tenkaichi.
L’Uomo Ragno (Spider-Man), noto anche come Classic Spider-Man, è una serie televisiva di cartoni animati basata sull’omonimo personaggio della Marvel Comics. La prima serie, del 1967, viene realizzata dallo studio Grantray-Lawrence Animation, distribuita dalla Krantz Films e trasmessa dal canale ABC.
È stata la prima serie animata dedicata al personaggio; l’anno precedente la Grantray aveva realizzato The Marvel Superheroes, un programma contenitore, ma con altri personaggi, realizzati in semi-animazione. Nel 1979 verrà prodotto anche uno spin-off: Spider-Woman.
Sceneggiatore delle serie prodotte dalla Krantz Films fu Ralph Bakshi, regista e creativo che ha curato la realizzazione di Il Signore degli Anelli, il primo adattamento in versione animata del romanzo. Queste serie, costrette dal basso budget disponibile, sono connotate dalla quasi assenza di avversari tratti dai fumetti[2] e da un robusto riutilizzo di cel animate. In particolare, in due episodi, molte sequenze furono tratte direttamente da Rocket Robin Hood, un altro cartone animato prodotto sotto la regia di Bakshi.[3]
Particolarmente celebre è diventata anche la sigla del cartone animato, composta da Paul Francis Webster e Bob Harris, al punto di diventare nel corso degli anni un vero e proprio fenomeno musicale, interpretato da numerosi artisti come Michael Bublé, gli Aerosmith e i Ramones nonché nella trilogia cinematografica dedicata all’eroe[4].
Fu pubblicato un fumetto dedicato alla serie sul Corriere dei Piccoli, nel corso del 1981, con le immagini tratte dalla TV
Manca qualche episodio e sarebbero da controllare su wikipedia se sono corretti, io non ho tempo di farlo
Cyborg 009 (サイボーグ 009 Saibōgu Zero-Zero-Nain?) è un manga ideato da Shōtarō Ishinomori originariamente pubblicato a puntate nelle riviste Shōnen Magazine e Shōjo Comic in Giappone a partire dal 1964.
Il manga è stato poi fonte di ispirazione per diversi film e quattro serie anime, solo una delle quali (la seconda, prodotta dalla Toei Animation nel 1979) giunta in Italia, doppiata e trasmessa da diverse reti televisive locali durante la prima metà degli anni ottanta. Nel 2007 è stata riproposta dal canale tematico Cooltoon di Sky. La sigla italiana è cantata da Nico Fidenco.
Per quanto riguarda questa serie, disegnata sempre dallo stesso autore, ha solo poche cose in comune con i “Cyborg 009”. Si tratta di una spy story, dove in un futuro alternativo la guerra fredda ha di fatto diviso il mondo in due blocchi, incentrata principalmente sulla figura dell’agente segreto 009-1 Mylene Hoffman.
La confusione sul nome deriva dal fatto che in giapponese “9-1” può esser letto in “Ku-no-ichi” ovvero “donna ninja“.
Le avventure di Lupin III (ルパン三世 Rupan Sansei?) è la prima serie televisiva anime basata sul manga Lupin III di Monkey Punch, nella quale il protagonista indossa una giacca verde. Andò in onda per la prima volta in Giappone dal 24 ottobre 1971 al 26 marzo 1972 suYomiuri TV,[1] mentre in Italia fu trasmessa nel 1979 su diverse reti locali e replicata successivamente su Italia 1 e altre reti Mediaset. Dal1987 fu trasmessa con il titolo Lupin, l’incorreggibile Lupin, mentre nel 2004 è stato ripristinato il titolo italiano storico.
Arsenio Lupin III, nipote del ladro gentiluomo Arsène Lupin, è un ladro ricercato a livello internazionale. Il suo braccio destro è Daisuke Jigen, un tiratore esperto che può sparare a un obiettivo in 0,3 secondi. A loro si unisce la bella Fujiko Mine, interesse amoroso di Lupin che spesso manipola le situazioni a suo vantaggio. Dopo diversi scontri con il samurai Goemon Ishikawa XIII, quest’ultimo entra a far parte del gruppo. Lupin e i suoi soci sono costantemente inseguiti dall’ispettore Koichi Zenigata dell’Interpol, il cui obiettivo è arrestarli una volta per tutte.
Asterix (Astérix) è un personaggio dei fumetti, protagonista dell’omonima serie creata da René Goscinny e Albert Uderzo, che ha esordito nel 1959 nel primo numero della rivista francese Pilote.[1] Da allora è stato protagonista di oltre trenta albi a fumetti oltre che di lungometraggi sia a cartoni animati che con attori in carne e ossa e del relativo merchandising.[1][2] Gli è stato dedicato nel 1965 il primo satellite artificiale francese[1] e un asteroide scoperto nel 1996; ha ispirato la realizzazione di un parco giochi a tema, Parc Astérix, inaugurato nel 1989 a Plailly, vicino a Parigi.
Asterix nacque in seguito a lunghe discussioni fra i suoi due creatori, il disegnatore Uderzo e lo sceneggiatore Goscinny: il primo infatti avrebbe voluto fare del proprio personaggio un eroe classico, forte, valoroso e nerboruto, simile a quello del precedente lavoro della coppia “Oumpah-Pah” mentre lo scrittore optava per un antieroe dal fisico minuto e di dimensioni ridotte e più abile con il cervello che con la forza bruta.[4] La versione finale del personaggio, pur mediando fra questi estremi, risente maggiormente della visione di Goscinny, mentre Obelix è più simile alle idee di Uderzo.[4]
Il nome Asterix deriva dal francese “asterisque” (asterisco) nella sua doppia valenza di “piccola stella” ma anche di “rimando a fondo pagina”, con l’aggiunta del suffisso -ix che nel fumetto caratterizza i nomi di praticamente tutti i Galli e derivato dal nome celtico del condottiero Vercingetorige (Vercingetorix).[4][5] Goscinny ha affermato scherzosamente che il nome, iniziando per “A”, sarebbe stato un vantaggio per quando il suo personaggio sarebbe stato elencato nelle enciclopedie.
- Asterix il gallico (Astérix le Gaulois), regia di Ray Goossens (1967)
- Asterix e Cleopatra (Astérix et Cléopâtre), regia di René Goscinny e Albert Uderzo (1968)
- Le 12 fatiche di Asterix (Les douze travaux d’Astérix), regia di René Goscinny e Albert Uderzo (1976)
- Asterix contro Cesare (Astérix et la surprise de César), regia di Gaëtan e Paul Brizzi (1985)
- Asterix e la pozione magica (Astérix chez les Bretons), regia di Pino van Lamsweerde (1986)
- Asterix e la grande guerra (Astérix et le coup du menhir), regia di Philippe Grimond (1989)
- Asterix conquista l’America (Astérix et les Indiens), regia di Gerhard Hahn (1994)
- Asterix e i vichinghi (Astérix et les Vikings), regia di Stefan Fjeldmark e Jesper Møller (2006)
- Asterix e il regno degli dei (Astérix: Le Domaine des dieux), regia di Louis Clichy e Alexandre Astier (2014)
- Asterix e il segreto della pozione magica (Asterix: Le Secret de la potion magique), regia di Louis Clichy e Alexandre Astier (2018)
Dragon Trainer (How to Train Your Dragon) è una serie cinematografica d’animazione prodotta dalla DreamWorks Animation; consiste in tre lungometraggi: Dragon Trainer (2010), Dragon Trainer 2 (2014) e Dragon Trainer – Il mondo nascosto (2019). Il franchise è ispirato alla serie di libri della scrittrice britannica Cressida Cowell.
l franchise segue le avventure di un giovane vichingo di nome Hiccup Horrendous Haddock III, figlio di Stoick l’Immenso, leader dell’isola vichinga di Berk. Sebbene inizialmente visto come goffo e sottopeso, diventa presto rinomato come coraggioso esperto di draghi, a cominciare da Sdentato, un Furia Buia, appartenente a una razza rarissima. Tramite lo studio e l’addestramento, impara presto a cavalcarlo, e diventa il suo migliore amico e suo compagno d’avventure. Insieme ai suoi amici, gestisce la popolazione di draghi alleati del villaggio in difesa della sua casa come leader di un corpo di cavalieri di draghi. Dean DeBlois, il regista della trilogia, ha descritto la sua storia come “la maggiore età di Hiccup”, prendendo un arco di cinque anni tra il primo e il secondo film, mentre spiega nel terzo e ultimo film perché i draghi non esistono più.
Transformers è una serie di film statunitensi di fantascienza e azione diretti da Michael Bay, basati sui Transformers, giocattoli e serie animate della Hasbro e Takara Tomy degli anni ’80.
La serie è stata distribuita dalla Paramount Pictures (solo negli Stati Uniti, in Italia dalla Universal Pictures) e DreamWorks (solo i primi due capitoli) e prodotta da Lorenzo di Bonaventura, Ian Bryce, Tom DeSanto e Don Murphy. La serie di film vede i protagonisti, sia umani che Transformers, cambiare di volta in volta eccezion fatta per i personaggi principali della serie: Optimus Prime e Bumblebee.
Regia di Satoshi Kon. Un film con Fumiko Orikasa, Mami Koyama, Miyoko Shoji, Kôichi Yamadera, Masamichi Satô. Cast completo Genere Animazione – Giappone, 2001, durata 87 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
Quando lo Studio Gin’ei commissiona al regista Gen’ya Tachibana un documentario in commemorazione del suo 70 ° anniversario, si reca su una montagna isolata per intervistare un idol della sua giovinezza, l’enigmatica Chiyoko Fujiwara, che è stata l’attrice protagonista dello studio dal 1930 fino al 1960. Mentre Chiyoko rievoca la sua vita, Tachibana e il suo cameraman si trovano improvvisamente in un viaggio nel tempo ricco e brillante. I film di Chiyoko e ricordi personali si intrecciano con gli eventi reali e si estendono ai confini della realtà.
Regia di Wes Anderson. Un film Da vedere 2009 con George Clooney, Meryl Streep, Jason Schwartzman, Bill Murray, Wallace Wolodarsky. Cast completo Genere Animazione, – USA, Gran Bretagna, 2009, durata 88 minuti. Uscita cinema venerdì 16 aprile 2010 distribuito da 20th Century Fox Italia. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: Film per tutti – MYmonetro 3,60 su 18 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Il signor e la Signora Fox vivono pacifici col figlioletto Ash e il nipotino Kristofferson, loro ospite, dentro un grande albero in cima alla collina che fronteggia gli stabilimenti dei più cattivi contadini della zona: Boggis, Bunce e Bean. Ma la natura selvatica del signor Fox gli impedisce di trovare soddisfazione come giornalista e lo spinge a cercare di far fessi i tre uomini e a saccheggiare i loro depositi. La vendetta è veloce e spietata e mette a repentaglio non solo la sua amata famiglia ma tutti gli animali del sottosuolo. Mr Fox dovrà elaborare dunque un nuovo e geniale piano per trarre tutti d’impaccio.
Regia di Henry Selick. Un film Da vedere 2008 con Dakota Fanning, Teri Hatcher, Ian McShane, Keith David, Jennifer Saunders, John Hodgman. Cast completo Titolo originale: Coraline. Genere Animazione, – USA, 2008, durata 100 minuti. Uscita cinema venerdì 19 giugno 2009 distribuito da Universal Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: Film per tutti – MYmonetro 4,17 su 16 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Coraline ha undici anni e si è da poco trasferita con la sua famiglia in una nuova casa. Tutto è ancora da esplorare, ma i suoi genitori sono troppo occupati con il lavoro per dedicarsi a lei. La spediscono a giocare in giardino, le preparano al volo la cena quando è ora, la invitano a cavarsela da sola. È così che Coraline scopre una porticina che dà su un tunnel polveroso che porta ad un altro appartamento, in tutto simile al suo, dove vivono un’altra mamma e un altro papà, che altro non fanno che occuparsi di lei.
Le avventure di Ichabod e Mr. Toad (The Adventures of Ichabod and Mr. Toad) è un film d’animazione del 1949 diretto da Jack Kinney, Clyde Geronimi e James Algar e prodotto da Walt Disney Productions.
Il film è composto da due segmenti, basati rispettivamente sulle storie Il vento tra i salici e La leggenda di Sleepy Hollow.