Category: *Cartoni Animati


Kyashan il ragazzo androide (新造人間キャシャーン Shinzō ningen Kyashān?) è un anime televisivo di 35 episodi creato da Tatsuo Yoshida e prodotto dalla Tatsunoko nel 1973. Nel 1993, per celebrare il ventennale della serie, la Tatsunoko ne realizzò un OAV chiamato “Kyashan il mito” diviso in quattro episodi, che reinterpretava in chiave più moderna, anche sotto il profilo tecnico, la serie storica.

Il dottor Azuma ha costruito quattro androidi dall’intelligenza artificiale sofisticata: BrykingSagureAkubon e Barashin. I quattro androidi, creati per aiutare l’umanità a risolvere il grave problema dell’inquinamento, a causa di un violento corto circuito acquisiscono una volontà propria e assumono il comando di un esercito di robot. Il loro obiettivo è la sottomissione di tutto il genere umano, da essi visto (non senza una punta di ragione) come il principale responsabile del degrado ambientale planetario. Azuma, disperato per quanto accaduto e ormai assediato dagli androidi, non sa come rimediare, quando suo figlio Tetsuya, al prezzo della propria integrità umana, si offre per essere trasformato in un super androide capace di affrontare il nemico. L’esperimento riesce e il giovane Tetsuya si trova così trasformato in Kyashan, mentre il fedele cane Lucky, gravemente ferito poco prima proprio per mano degli androidi, viene trasformato nel fedelissimo segugio-robot Flender.

Casshan (1973) on IMDb

Regia di Trey ParkerMatt StoneIsaac Hayes. Una serie Genere Animazione – USA1997, STAGIONI: 23 – EPISODI: 307

Una serie televisiva satirico/demenziale statunitense a cartoni animati. Narra le avventure di Stan, Kyle, Eric e Kenny, quattro ragazzi che frequentano la scuola elementare (inizialmente la terza classe e, a partire dalla quarta serie, la quarta) e vivono nella piccola città di South Park, Colorado. In principio il cartone era realizzato utilizzando la tecnica della stop motion cutout animation, dove i fotogrammi vengono realizzati incollando pezzi di cartone direttamente sullo sfondo. Successivamente questa tecnica è stata rimpiazzata dall’animazione al computer.

 South Park
(1997) on IMDb

Non metterò altre stagioni, non chiedetemele

I cinque samurai (鎧伝サムライトルーパー Yoroiden Samurai Torūpā?, lett. “La leggenda delle armature Samurai Trooper”) è un anime televisivo giapponese prodotto dalla Sunrise e dalla Nagoya Television composto da 39 episodi trasmessi in Giappone dal 30 aprile del 1988 al 4 marzo del 1989.

Circa mille anni prima dell’avventura narrata negli episodi, il mondo era devastato da guerre alimentate dal rancore e dalla smania di potere degli uomini. Questi sentimenti di odio diedero vita a Harago, un potentissimo spirito maligno che prese forma in un’armatura dotata di immensi poteri di distruzione. Il demone era intenzionato a rendere suoi schiavi tutti gli uomini, assoggettandoli al suo volere e sterminando chi si ribellava al suo dominio. A opporglisi fu un monaco-guerriero chiamato Hariel che, dopo un sanguinoso scontro, sconfisse ed eliminò Harago.

A causa dell’incessante cattiveria dell’uomo, Hariel, cosciente che lo spirito di Harago sarebbe un giorno tornato, decise di scindere la sua armatura in altre nove armature destinate ad altrettanti uomini fra i più virtuosi che avrebbero affrontato il demone al suo ritorno. Ogni armatura traeva il suo potere da una virtù: giustizia, saggezza, fiducia, determinazione, sensibilità, fedeltà, clemenza, franchezza e tenacia.

Yoroiden Samurai Troopers: Message (1991) on IMDb
Captain Harlock: Gb Eye - Captain Harlock (Poster 91.5X61)

Capitan Harlock (宇宙海賊キャプテンハーロック, Uchū kaizoku Kyaputen Hārokku?) è un manga di fantascienza scritto e illustrato da Leiji Matsumoto nel 1976, dal quale è stata tratta anche una serie televisiva anime di 42 episodi, prodotta nel 1978 dalla Toei Animation, prima di una lunga serie di opere d’animazione ispirate allo stesso universo.
I primi 25 episodi sono stati importati in Italia e trasmessi per la prima volta su Rai 2 a partire dal 9 aprile 1979 all’interno del programma contenitore Buonasera con… Rita al circo con Rita Pavone; la serie completa è invece stata trasmessa sempre su Rai 2 a partire dal 18 settembre dello stesso anno. Successivamente la serie è stata pubblicata dalla Yamato Video prima in VHS e quindi in DVD in versione integrale.
Capitan Harlock è la prima serie organica che ha per protagonista Capitan Harlock, il personaggio del manga scritto e illustrato da Matsumoto.

Space Pirate Captain Harlock (1978) on IMDb

Nella cartella troverete anche: Capitan Harlock SSX, Cosmowarrior, Harlock Saga – L’Anello dei Nibelunghi, Capitan Harlock (2013), Capitan Harlock – Il Mistero dell’Arcadia


 

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Capitan Harlock SSX: rotta verso l’infinito (わが青春のアルカディア・無限軌道 SSX Waga seishun no Arcadia – Mugen kido SSX?) è una serie televisiva anime prodotta nel 1982 dalla Toei Animation, la seconda basata sul personaggio di Capitan Harlock ideato da Leiji Matsumoto.

Dopo la capitolazione della Terra, oramai sotto il giogo degli invasori Umanoidi ( Illumidas), l’esiliato Harlock rinuncia alla lotta e decide di partire con il suo piccolo equipaggio alla ricerca di un posto migliore in cui vivere. Per la sua ricerca Harlock può contare sull’Arcadia, una gigantesca astronave da battaglia con un equipaggio di pirati, tra cui Tochiro, suo grande amico nonché progettista dell’astronave, il giovane Tadashi, una ragazzina, un dottore e infine Yuki, la figlia di un giornalista che cerca di fare una stampa libera contro la censura governativa.
L’impero degli Umanoidi è costituito da creature apparentemente umane con tute attillate e caschi con visiera. La loro politica è piuttosto feroce e ottusa, essenzialmente basata sulla potenza delle armi e la sete di conquiste. Il nemico più inesorabile di Harlock è però un terrestre, un giovane e ambizioso ingegnere che nutre un odio particolare contro il pirata spaziale in quanto, qualche anno prima, una sua astronave venne collaudata dall’allora ufficiale Harlock, che la considerò poco sicura e questo sconfessò l’opera del progettista, che gli giurò vendetta. 

Arcadia of My Youth: Infinite Course SSX (1982) on IMDb
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Mr. Magoo è un personaggio dei cartoni animati creato nel 1949 da John Hubley per la United Productions of America (UPA), uno studio di animazione nato da ex disegnatori della Disney in rotta con la famosa casa di produzione. In totale sono stati realizzati 53 cortometraggi tra il 1949 e il 1959

Quincy Magoo è un ricco pensionato, basso, calvo e molto miope. A causa della sua debole vista si trova continuamente nei guai, in genere senza rendersi assolutamente conto dei pericoli che corre e delle disavventure che gli capitano. Ha un nipote di nome Waldo e un cane di nome McBarker, Ciccio nel doppiaggio italiano.
Mr. Magoo rappresenta una satira dell’epoca della “Caccia alle streghe” americana, il periodo in cui il timore del comunismo negli USA portò ad eccessi repressivi. Egli simboleggia l’uomo miope che non vede oltre il proprio naso.
Caratterialmente è un personaggio divertente, abbastanza ingenuo e, per colpa della sua miopia, un inconsapevole combinaguai che (ovviamente aiutato dalla fortuna) esce puntualmente incolume dalle situazioni più terribili.

Mister Magoo (1960) on IMDb
The Monkey - Le Grandi avventure di Goku (Serie TV 1967 - 1967): trama,  cast, foto, news - Movieplayer.it

The Monkey (悟空の大冒険 Gokū no Daibōken?), letteralmente “Le grandi avventure di Gokū”, è un anime giapponese di 39 episodi, scritto e prodotto nel 1967 da Osamu Tezuka con la sua casa di produzione indipendente, la Mushi Production. Fu distribuito in Italia negli anni ottanta.

La trama riprende in chiave parodistica e comica il famoso romanzo cinese Il viaggio in Occidente (Saiyuki), tema già affrontato dall’autore nel 1952 con il manga Boku no Son Gokū (ぼくの孫悟空 “Il mio Son Gokū”?), e animato poi dalla Tōei Dōga in un film intitolato Saiyuki, in Italia rinominato Le tredici fatiche di Ercolino (1960). Da questa stessa leggenda sarà tratto anche il celebre Dragon Ball.
In Giappone, dove il romanzo è studiato nelle scuole come uno dei testi classici fondamentali, i bambini spesso si lamentano che il personaggio di Son Gokū (Gokò), inizialmente forte e arrogante, diventa in seguito uno studente bravo e volenteroso; Tezuka per primo cercò di superare il problema, dando al personaggio i tratti di un ragazzino moderno, maleducato e dispettoso. Sebbene il cartone animato fosse destinato a un pubblico di bambini, il linguaggio fu giudicato troppo volgare dalle associazioni di genitori e insegnanti, infatti viene rappresentato il nome di satana e fu conseguentemente ritirato dopo qualche anno dalle emittenti TV [1]; questo ne ha probabilmente anche limitato l’esportazione, già difficile a causa del fatto che il romanzo all’epoca era pressoché sconosciuto al grande pubblico in Occidente.

Goku no daiboken (1967) on IMDb

Regia di Barry Sonnenfeld. Un film Da vedere 1991 con Christina RicciChristopher LloydRaul JuliaAnjelica HustonElizabeth WilsonCast completo Titolo originale: The Addams Family. Genere Commedia – USA1991durata 100 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,11 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

La famosa famiglia horror-comica finalmente trasposta al cinema, dopo fumetti, telefilm e cartoni animati. Bando agli entusiasmi, l’operazione è sì gradevole, ma senza una punta di genialità. Tra bellissimi effetti speciali e mirabolanti movimenti di macchina da presa infatti c’è posto per una storia banale e più da fiaba che non da satira sulla normalità e il conformismo americani che venivano in origine punzecchiati. C’è infatti il cattivaccio che si fa passare per lo zio Fester, scomparso da 25 anni. Costui vuole impadronirsi, insieme alla matrigna, del tesoro della famiglia. Il fatto è che il tipo dopo un po’ si sente parte della famiglia. I personaggi ci sono ovviamente tutti: la coppia Gomez-Morticia, con l’accento francese come afrodisiaco, Lurch un po’ in disparte come del resto la nonna, “Mano” non più nella scatola, ma libera e veloce. Per ultimi Mercoledì e Pugsley che si producono nella scena più divertente, quella della recita shakespeariana. Professionali Anjelica Huston, Raoul Julia e Christopher Lloyd. Successo di pubblico.

The Addams Family (1991) on IMDb


Daikengo il guardiano dello spazio (宇宙魔神ダイケンゴー Uchū majin Daikengō?) è una serie televisiva anime giapponese prodotta da Toei Company e realizzata dallo studio Tori Production in 26 episodi nel 1978, creata da Akiyoshi Sakai.

La storia ha inizio sul pianeta Emperius, attaccato dalle truppe del pianeta Magellano. Per fronteggiarne l’avanzata, il principe ereditario di Emperius, Samson, affronta le milizie nemiche su un pianeta vicino, rimanendo però ucciso per mano del generale dell’esercito dei magellani, Roboleon. Il re di Emperius, Empel, caduto Samson, suo primogenito ed erede, nonché ultimo baluardo contro l’avanzata nemica, decide allora di risvegliare il dio-demone cosmico Daikengo. Questo robot gigante torna attivo ogni 950 anni al passaggio di una particolare cometa, la “Stella del guardiano”, che lo colpisce con le sue radiazioni.

 Daikengo, il guardiano dello spazio
(1978) on IMDb
Goldrake All'Attacco: Amazon.it: Film e TV

Un film di Toshio Mori HildekiAnimazioneRatings: Kids, durata 92 min. – Giappone 1978MYMONETRO La più grande avventura di Ufo Robot: Goldrake all’attacco * * - - -valutazione media: 2,00 su 1 recensione.

Il pianeta Vega in lotta con la terra. Per fortuna c’è Goldrake a difenderci .

Goldrake addio (1980) | FilmTV.it

La guerra a base di mostri galattici e minidischi spaziali fra Actarus e re Vega giunge al suo epilogo. Gli invasori di Vega riescono a costruire una base sulla Terra, ma il super-robot Goldrake la distrugge ed affronta re Vega nello spazio. Chi fra i due vincerà: Goldrake, con la sua squadra spaziale, o Vega, con i suoi mostri terrificanti?

Note

Terzo ed ultimo film di montaggio del robot spaziale Goldrake, realizzato combinando spezzoni degli ultimi episodi della serie “ATLAS UFO ROBOT”. Il lungometraggio è noto anche per il recupero di un episodio mai visto in tv, il n.71, che ha per protagonista il comandante Marcus, che era un amico del personaggio principale.

Mimì e la nazionale di pallavolo (アタックNo.1 Atakku Nanbā Wan?) è uno spokonanime giapponese, prodotto nel 1969 dalla Tokyo Movie Shinsha, con la regia di Eiji Okabe e Fumio Kurokawa. La serie si compone di 104 episodi, tratta dal manga in 12 volumi[2] di Chikako Urano pubblicato in Italia da J-Pop nel 2011 e da cui è stato tratto un seguito Shin Attack no. 1 del 1976[3]. L’autrice è considerata una delle fondatrici del genere shōjo, e questo è stato uno dei primi manga sportivi divenuto popolare tra le ragazze, diventando poi il primo anime dedicato ad uno sport di genere shōjo, cioè destinato espressamente ad un pubblico femminile.

I fatti narrati avvengono all’inizio degli anni settanta[N 1]. Kozue Ayuhara (Mimì Ayuhara nell’adattamento italiano) è una studentessa del ginnasio appassionata di pallavolo, sport che l’ha aiutata a guarire dalla tubercolosi, quando era bambina. A causa dell’aggravamento improvviso delle sue condizioni di salute, si trasferisce da Tokyo in una cittadina di mare dall’aria salubre, per cercare di ristabilirsi completamente.

In un primo momento, vive con lo zio e la moglie, sino a che suo padre viene trasferito per motivi di lavoro. Superata l’ostilità iniziale da parte di alcune compagne, il suo notevole talento impressiona l’allenatore. Mimì scoprirà presto che la strada verso il successo è irta di ostacoli, incompatibilità personali ed altri dilemmi. Mimì dovrà percorrere un difficoltoso cammino ed allenamenti durissimi, ma riuscirà comunque a farcela, per merito soprattutto della sua positiva ambizione, anche quando a volte le complicazioni causate dalle varie situazioni sembrano davvero essere senza speranza. Spesso affonda addirittura nell’autocommiserazione, ma nonostante tutto non si arrende mai.

 Mimì e la nazionale di pallavolo
(1969) on IMDb
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Getter Robot (ゲッターロボ Gettā Robo?) è un anime televisivo di 51 episodi, realizzato nel 1972 da Toei Animation su soggetto di Go Nagai, che nello stesso anno, con la collaborazione di Ken Ishikawa, ne trasse anche un manga. La serie animata è stata trasmessa in Italia con il titolo di Space Robot (mentre il mecha veniva chiamato “Getta Robot”). Durante il primo passaggio televisivo, solo 39 episodi sui 51 totali vennero doppiati.Getter Robot è stato il primo robot componibile e trasformabile. Il nome stesso del robot ricorda tale caratteristica (in giapponese la parola “gattai” significa “unione” o “trasformazione”.Getter Robot ebbe un certo successo e alla prima serie (animata e a fumetti) ne fecero seguito numerose altre.
Mentre sta studiando le peculiarità dei misteriosi Raggi Getter per usarli come fonte di energia, il Professor Saotome si rende conto che la Terra è in gravissimo pericolo. Il popolo del Regno dei DInosauri, rimasto in ibernazione sin dal Mesozoico, si sta risvegliando e si prepara e riconquistare il pianeta che un tempo gli apparteneva. Saotome quindi costruisce un robot , il Getter Robot, e si mette alla ricerca di tre piloti in grado di utilizzarne a pieno le 3 diverse configurazioni. Alla fine sono scelti Ryoma Nagare, Hayato Jin e Musashi Tomoe e, con loro alla guida, il Getter Robot affronterà la minaccia venuta dal passato.

 Gettâ robo
(1974) on IMDb

Getta Robot (titolo TV) o Getta Robot G (titolo DVD) (ゲッターロボG Gettā Robo G?), conosciuta anche come Getter Robot G è una serie televisiva animerobotica creata da Gō Nagai e Ken Ishikawa, seguito di Getter Robot. La serie, realizzata nel 1975, si compone di 39 episodi. Da essa è stato tratto un manga di due volumi.

La storia inizia esattamente dove finiva Getter Robot. La pace per i nostri eroi, però, è di breve durata, in quanto subito si affaccia un nuovo nemico, l’Impero dei 100 Oni (dei Demoni, nella versione televisiva italiana).

Getter Robo (1974) on IMDb
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Astro Boy (鉄腕アトム Tetsuwan Atomu?, lett. “Atom dal braccio di ferro”) è un manga del mangaka Osamu Tezuka. Considerato uno dei più grandi e importanti capolavori della storia del fumetto giapponese, è composto da 23 volumi, pubblicati in Giappone tra l’aprile del 1952 e il marzo del 1968 sulla rivista Shonen di Kobunsha, sussidiaria della Kodansha. Il manga ha venduto, approssimativamente, 100 milioni di copie divenendo quindi uno dei manga più popolari e influenti di tutti i tempi.
La storica e pionieristica serie animata prodotta dalla Mushi Productions, che ne fu tratta a partire dal 1963, è stata la prima ad avere le caratteristiche che sarebbero poi peculiari della produzione giapponese, tanto da meritarsi il nome specifico di “anime”.
Il protagonista, Atom (Astro Boy/Astroboy in Occidente), nacque su Atom Taishi (lett. “Atom l’ambasciatore”), un’opera precedente di Tezuka. Egli non va confuso con Capitan Jet (ジェッターマルス Jetter Mars?), personaggio molto simile ad Atom e titolare di una propria serie animata, che Tezuka sviluppò in epoca molto posteriore, rimaneggiando superficialmente le fattezze, le caratteristiche e i poteri di Atom/Astro Boy, nonché alcuni personaggi comprimari. Astro Boy è considerato uno dei personaggi simbolo della tradizione manga e anime giapponese, e in generale è ricordato come uno dei personaggi più importanti della storia del fumetto mondiale. La rivista inglese Empire l’ha classificato 43º nella lista dei 50 migliori personaggi della storia del fumetto (The 50 Greatest Comic Book Characters).

 Astro Boy
(1963) on IMDb
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I pronipoti (The Jetsons) è una sitcom animata della Hanna-Barbera, esordita negli Stati Uniti nel 1962. La serie racconta le avventure della famiglia Jetson, ambientata in una futura era spaziale.
Come Gli antenati, la serie ha la struttura generale di una sitcom, e il mondo in cui si svolge è essenzialmente una parodia del presente: astronavi al posto di automobili, robot che svolgono i lavori di casa, alieni, ologrammi, e bizzarre invenzioni, ma le dinamiche generali della famiglia sono quelle del periodo coevo alla serie
George Jetson, il capofamiglia, lavora alla fabbrica di astronavi del Signor Cosmo G. Spacely, un nanetto severo e irascibile. Jane, sua moglie, decisa ed energica, controlla la vita familiare. Hanno due figli: Judystereotipo di teenager più preoccupata dei propri vestiti che dei compiti di scuola, ed Elroy, il primo della classe, un genio nelle materie scientifiche. Rosie, il robot casalinga, è un modello fuori produzione, ma i Jetson le sono troppo affezionati per rottamarla. Infine, Astro è il cane di famiglia, un danese pasticcione ma amatissimo da tutti, e anche il piccolo Orbitry che diventa il migliore amico del danese. È ambientato intorno all’anno 2063.

The Jetsons (1962) on IMDb

 

L'imbattibile Daitarn 3 (Anime) | AnimeClick.it

Daitarn 3 (無敵鋼人ダイターン3 Muteki kōjin Daitān 3?, letteralmente: “Daitarn 3, l’invincibile uomo d’acciaio”)[1], conosciuto anche come L’imbattibile Daitarn 3[2], è una serie anime televisiva giapponese di genere mecha, prodotta dalla Sunrise e creata da Yoshiyuki Tomino, autore anche di Gundam, con il mecha design di Kunio Ōkawara e le musiche di Takeo Watanabe e Yūshi Matsuyama.

La serie, composta di 40 episodi, fu realizzata nel 1978, e trasmessa per la prima volta in Italia nel 1980.
All’inizio del XXI secolo, strani avvenimenti e misteriose sparizioni di persone iniziano ad accadere sulla Terra. Dietro ci sono i Meganoidi, cyborg creati su Marte dal professor Haran Sozo, sfuggiti al suo controllo. A capo della loro collettività ci sono il malvagio Don Zauker (Don Zauser nell’originale giapponese), un robot dalla struttura fisica primitiva con un cervello umanoide, che si esprime in modo inintelligibile; e Koros, la sua sacerdotessa e interprete, un’inquietante cyborg femminile dal fascino glaciale.

I Meganoidi vogliono schiavizzare l’umanità e trasformare i “migliori” esemplari in Meganoidi. Hanno sviluppato una tecnologia sorprendente con la quale hanno realizzato le Macchine della Morte, una strana sorta di astronavi/robot, spesso dotate di immense mani, che rende i Comandanti Meganoidi in grado di trasformarsi in Megaborg, enormi robot da combattimento.
A contrastare i loro piani c’è Haran Banjo, il figlio del professor Sozo, che pilota il gigantesco robot trasformabile Daitarn 3. Lo affiancano Garrison Tokida (maggiordomo tuttofare) e Beauty Tachibana (bionda mozzafiato, figlia di un famoso imprenditore ex-socio in affari del padre di Banjo). A loro presto si aggiungono Reika Sanjo (ex agente dell’Interpol) e il piccolo Toppy (orfano salvato da Reika (puntata n2) 

Daitarn 3 (1978) on IMDb
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Yattaman (タイムボカンシリーズ ヤッターマン Time Bokan Series: Yattaman?) è un anime giapponese prodotto nel 1977 dalla Tatsunoko, appartenente alle serie Time Bokan, di cui è la seconda e la più famosa.

La storia si svolge negli anni ottanta in un periodo di tempo lungo alcuni anni. Il terzetto di ladri e truffatori conosciuto come Trio Drombo, il cui simbolo è un teschio, viene contattato e “arruolato” dal Dottor Dokrobei, un misterioso e potentissimo personaggio che si presenta loro sempre e solo in voce, collocata all’interno di un oggetto diverso di volta in volta, con impresso un teschio, che poi al termine della spiegazione, esplode. Il loro compito, da quel momento, sarà trovare i quattro frammenti della pietra Dokrostone, riuniti i quali si potrà ottenere un favoloso tesoro (il gran filone d’oro citato nella sigla italiana). Il Trio Drombo inizia così a organizzare l’ennesima truffa per poter racimolare i soldi necessari alla realizzazione del robot da combattimento che li porterà nel luogo dove secondo Dokrobei “dovrebbe” esserci un frammento della pietra. Inutile dire che l’intuizione del Dottore nella maggior parte dei casi si rivelerà sbagliata.

 Yattaman
(1977) on IMDb

Kidō Senshi Gundam ZZ (機動戦士ガンダムZZ?Kidō Senshi Gandamu Daburu Zēta , “Gundam ZZ il Fante Mobile”[1]) è una serie televisiva anime di 47 puntate, prodotta dalla Sunrise nel 1986; appartiene alla saga dell’Universal Century di Gundam. Nonostante la serie sia inedita in Italia, nel 2005 la Star Comics ne ha pubblicato il manga, col titolo Gundam ZZ, realizzato in due tankōbon da Toshiya Murakami nel 1986.

Anno 0088 UC, la guerra civile tra l’AEUG ed i Titani si è appena conclusa con lo smantellamento della élite militare federale, ma Haman Karn ed i reduci di Zeon di base sull’asteroide Axis sono ancora intenzionati a far rivivere la gloria del Principato e degli Zabi. Proclamatisi Esercito di Neo Zeon dichiarano quindi guerra alla disastrata Federazione Terrestre, ma si troveranno di fronte ancora una volta l’AEUG. L’organizzazione è però uscita decimata dallo scontro precedente e, bisognosa di forze fresche, non esita a reclutare anche giovanissimi piloti, come il quindicenne raccoglitore di detriti di Shangri-La, una colonia di Side 1, di nome Judau Ashta, ed i suoi amici. Insieme piloteranno i mobile suit del Gundam Team, tra cui il nuovo potentissimo MSZ-010 Gundam ZZ.

Mobile Suit Gundam ZZ (1986) on IMDb

Edit 15 Agosto: aggiunti i due episodi mancanti

Mazinga Z (Anime) | AnimeClick.it

Mazinga Z (マジンガーZ Majingā Z?) è il primo anime giapponese, in ordine cronologico, basato sulla storia di un grande robot pilotato da un essere umano e costituisce il primo capitolo della saga dedicata a Mazinga nonché il capostipite del genere Super Robot. Fu creato da Gō Nagai nel 1972 come filiazione dell’omonimo manga.
Una seconda versione del manga, meglio curata e diretta a un pubblico più maturo, fu realizzata da Gosaku Ota. In Italia venne trasmesso per la prima volta dal 21 gennaio 1980 da Rai 1 (all’epoca Rete 1) con soli 51 dei 92 episodi. I restanti vanno in onda da settembre 2015 sulla rete a pagamento Man-ga.
La storia narra di un enorme robot costruito dall’anziano scienziato Juzo Kabuto e lasciato in eredità, alla sua morte, al nipote Koji Kabuto (in Italia Ryo in questa serie, poi Koji nel Grande Mazinga e poi Alcor in Goldrake). Compito dell’automa è quello di sventare i piani del malvagio Dottor Inferno (in Italia Dottor Inferno in Mazinga Z e poi Dr Hell nel Grande Mazinga e Mazinkaiser), uno scienziato tedesco che nel 1962 aveva partecipato con Kabuto e altri colleghi a una spedizione archeologica nell’isola greca di Bardos (Rodi nell’adattamento italiano), alla scoperta dei resti della civiltà micenea. Ritrovato l’esercito di mostri meccanici costruiti dai Micenei (Mikenes in originale), il dottor Hell svelava le sue reali intenzioni uccidendo tutti i presenti (tranne Kabuto, che riuscì a fuggire) e impossessandosi dell’antica tecnologia, con lo scopo di far tornare sulla terra i discendenti dell’antico popolo greco (costretti per secoli a rifugiarsi nelle viscere della Terra) e insieme ad essi dominare il mondo.
Il Professor Kabuto, tornato in patria, dirige il centro ricerche per l’Energia Fotoatomica, per lasciarlo al professor Yumi appena scoperta una lega metallica resistentissima, la lega Z, e andare a costruire Mazinga Z. Nell’Istituto viene creata Afrodite A, un robot meno potente, dalle fattezze femminili, costruito dal Professor Yumi e pilotato da Sayaka Yumi, figlia del direttore dell’istituto. Più avanti si unisce a questi il Boss Robot (che Koji nell’originale giapponese prende in giro, chiamandolo col gioco di parole Borot, sinonimo di ferraglia), guidato da Boss, Nuke e Mucha, compagni di scuola di Koji, le cui imprese costituiscono il lato comico della serie.

The Yellow Sea (2010) on IMDb