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Locandina Le intermittenze del cuore

Un film di Fabio Carpi. Con Héctor AlterioAssumpta SernaClement SibonyFlorence DarelVahina Giocante. continua» Drammaticodurata 105 min. – Italia 2003.

E’ la storia, ambientata fra l’Italia, la Francia e la Svizzera, di un regista che prepara un film sulla vita di Proust commissionatogli da un produttore parigino e che, mentre il lavoro di scrittura procede, rivede alcuni momenti salienti della propria vita secondo i moduli della memoria involontaria, la grande scoperta proustiana. Così, attraverso una serie di libere associazioni (visive, tattili, auditive) riaffiorano alcune esperienze capitali del suo passato.

Regia di Enrico Caria. Un film con Patrizio RispoCristina DonadioRita CorradoPietro De SilvaIsabella RosselliniCast completo Titolo originale: L’era legale. Genere Documentario, – Italia2011durata 76 minuti. Uscita cinema venerdì 13 gennaio 2012 distribuito da Bolero Film. – MYmonetro 2,92 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dopo Vedi Napoli e poi muori , il napoletano Caria, autore satirico di assidua militanza TV, torna al cinema con una scalcagnata e finta docufiction prodotta da Renzo Rossellini. Nel 2020 la camorra è stata sconfitta nel capoluogo della Campania per merito del nuovo sindaco Nicolino Amore, sottoproletario dei Quartieri Spagnoli che ha fatto carriera come un Masaniello televisivo. Con l’aiuto di una madrina, camorrista pentita, legalizza il narcotraffico su cui si fonda il potere della criminalità organizzata. A cura di testimoni come De Cataldo e Tano Grasso si rievocano con vere conversazioni registrate alcuni scandali dell’ex sindaco Iervolino. Piuttosto cialtrone, populista e retorico, è un “film che assomiglia a uno zapping fra le TV private campane (con Canale 21 a farla da padrone)” (Giona A. Nazzaro). Musiche di Pivio & Aldo De Scalzi. Distribuisce Bolero Film.

Locandina Via Varsavia

Un film di Emiliano Cribari. Con Erika RenaiAlessandro BenvenutiMarco MasiniNovello NovelliCarlo Monni Drammaticodurata 85 min. – Italia 2006.

In un piccolo teatro di Firenze va in scena uno spettacolo. Sul palco una sola attrice, Erika Renai nel ruolo di Francesca, condannata a morte per aver compiuto un atto di cannibalismo nei confronti del fratello quando si trovava in America. L’ultima ora della sua vita si trasforma così in una sorta di viaggio nel passato, nella coscienza, nella poesia, attraverso la lettura delle pagine di un diario e un dialogo continuo instaurato con il fratello morto che ormai porta dentro di sé.
Con Via Varsavia, Emiliano Cribari conclude la sua trilogia sul cinema di parola iniziata con La ricreazione e proseguita con Tuttotorna. E la conclude nel migliore dei modi, realizzando l’opera più matura e compiuta. Rispetto ai lavori precedenti, in Via Varsavia c’è qualcosa in più, si va oltre la poesia, oltre l’astrazione, si entra direttamente dentro la vita dei personaggi, nel loro passato, nei loro gesti, è la vita stessa che si fa arte. E la vita è quella di Emiliano Cribari, visto che il film, il fare cinema, per Cribari è un pretesto per raccontarsi, per parlare di sé, di “attimi fuggenti” meritevoli di essere ricordati.
Attraverso tutti gli elementi che compongono il film, Cribari riesce a dare alla sua opera il giusto equilibrio, raggiungendo così una fusione totale tra le varie forme d’arte: il teatro, la poesia, la musica; il tutto raccordato dall’uso bilanciato del colore e del bianco e nero, e dai movimenti di macchina, lenti e leggeri come la poesia che accompagnano, come l’inquadratura che fissano.
Con Via Varsavia però Cribari non si limita a raccontare sé stesso, il suo passato, quella strada in cui ha vissuto, i ricordi che lo hanno segnato, ma elabora un’interessante riflessione sulla vita e la morte, sulla poesia e la comicità, sulla follia e l’amore per la vita. Il campo di battaglia di tutti questi elementi che si scontrano fondendosi tra loro è il corpo dell’attore, è Erika Renai, vera musa ispiratrice del regista, ormai pronta per palcoscenici più importanti. Perennemente in equilibrio tra ragione e sentimento, realtà e follia, riesce a dare volto, corpo e parola a persone diverse, a sentimenti contrapposti.
Per chi ha apprezzato le opere precedenti del regista, la speranza è che la condanna a morte di Francesca, incarnazione dell’elemento poetico, non sia metafora di una futura messa al bando della poesia dal suo cinema.

Trailer Respiro - MYmovies.it

Regia di Emanuele Crialese. Un film con Valeria GolinoVincenzo AmatoFrancesco CasisaVeronica D’AgostinoElio GermanoCast completo Genere Drammatico – Italia2002durata 100 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,04 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Grazia, moglie di un pescatore che l’ama e madre di tre figli che l’adorano, è un po’ mattocchia, non in regola con gli usi e i riti di Lampedusa. Quando decidono di espellerla (a Milano per farsi curare), con la complicità del primogenito si nasconde in una grotta. Tra interpreti non professionisti V. Golino è intensa e credibile, ma questo originale 2° film di E. Crialese (1965) non è un veicolo per la protagonista. Il suo ritratto è in funzione di un’isola, del mare, del sapore di sale e dell’odore di pesce, della ferina allegria dei ragazzi in caccia di coetanei da umiliare, di una piccola comunità incapace di accettare la diversità. Lo sostiene un talento visionario e sensuale (qua e là estetizzante) che trascende le componenti sociologiche e antropologiche, anche nelle suggestive riprese subacquee, metafora di un sogno di libertà. Fotografia: Fabio Zamarion. Dialoghi ridotti al minimo, scritti in italiano, tradotti in siciliano da Muzzi Loffredo e adattati al dialetto sicano. Premio della Semaine de la Critique a Cannes, ai Festival di Toronto e Atene e Premio Duel 2003. Distribuito in Francia e USA.

Regia di Emanuele Caruso. Un film con Albino MarinoLorenzo PedrottiSimone RiccioniSara Francesca SpeltaFrancesca RisoliCast completo Genere Drammatico – Italia2014durata 110 minuti. – MYmonetro 2,49 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ad Avila, piccolo comune agricolo in provincia di Cuneo, durante la festa della santa patrona arriva dalle tv un messaggio che terrorizza la comunità: nel giro di pochi giorni il sole esploderà e il pianeta Terra verrà distrutto. Nell’imminenza della fine, ognuno nel paese reagisce a modo suo, forzato a ragionare o meno sulla propria transitorietà in questo mondo. Il parroco sui generis Don Francesco cerca di riconciliarsi con la vocazione e il passato. Gianni, il ragazzo ateo e scontroso che in seguito ad un forte trauma personale vive con il sacerdote in canonica, usa l’arma del sarcasmo e dell’indifferenza; Anna, supplente nella scuola elementare locale, è terrorizzata ma trova conforto nell’amore per Marse, compagno che convive con lei nel disprezzo di alcune malelingue. La barista Francesca nonostante tutto sogna una nuova prospettiva di vita per riscattarsi da un dolore recente. Il gruppo procede insieme verso l’ultimo giorno in una molteplicità di atteggiamenti ed emozioni, mentre i paesani si misurano con l’evento.
Si potrebbe definire “catastrofico religioso” quest’esordio ambientato e prodotto tutto tra Langhe e Roero, principalmente nel comune di La Morra (ma anche Bra, Alba, e altre location) grazie a un virtuoso e capillare processo di crowdfunding (raccolta di fondi dalla base, che non passa dai canali convenzionali di finanziamento, per cui a ogni sostenitore viene chiesta una piccola quota di partecipazione: vedi produzionidalbasso.com). L’idea di partenza è molto accattivante e ricca di spunti: come si trasforma una piccola (e in alcuni casi, molto chiusa) comunità rurale all’annuncio della fine del mondo? La perentorietà di un fatto clamoroso come l’auto-disintegrazione del sole ridimensiona meschinità e finitezze umane. La sceneggiatura infatti predispone una gamma variegata di reazioni e svela una molteplicità di atteggiamenti, paure, insicurezze insite nella natura dei mortali.Tutti elementi che implicitamente esaltano di continuo la grandezza del divino, citato già nel titolo (Genesi, 1). È un tema che avrebbe spaventato chiunque e quindi va reso merito a Caruso e alla sua crew di aver tentato un’impresa coraggiosa e anticonformista rispetto alla diffusa banalità del nostro cinema mainstream.
Parallelamente, e proprio per la sua natura libera, autarchica e fortemente radicata sul territorio, su E fu sera e fu mattina grava un’urgenza di dire tutto attraverso i dialoghi, poco aderenti al parlato e a tratti enfatici, ricalcati spesso sullo stile biblico ed evangelico (mentre molto più efficaci, perché privi di sovrastrutture, risultano quelli in dialetto). Di conseguenza la narrazione si appesantisce e viene a mancare del tutto quella spontaneità alla base del progetto. Lo script inoltre sembra non sfruttare a dovere le opportunità della premessa narrativa e si dilunga in un confronto drammatico dopo l’altro senza una reale connessione logico-causale tra le scene né un ritmo progressivo verso il finale. A ciò si aggiunge che la collaterale, volonterosa ma imbarazzata prova di numerosi attori non professionisti frena e limita fortemente l’identificazione dello spettatore.
Confonde poi la scelta di insistere molto sul commento musicale, enfatico e invadente; scelta che tradisce un’imprecisione nella direzione degli attori (elemento ricorrente, in un debutto) e che mal si sposa con il tema e la natura serena, quasi spirituale degli ambienti ripresi. Più che opera filmica riuscita in pieno, insomma, tenace e curioso esperimento sociale e produttivo.

Locandina Il lupo della Sila

Un film di Duilio Coletti. Con Vittorio GassmanAmedeo NazzariJacques SernasSilvana ManganoAttilio Dottesio. continua» DrammaticoRatings: Kids+16, b/n durata 95 min. – Italia 1949

Un giovane contadino viene ingiustamente incolpato d’un delitto, ma tace per non compromettere la ragazza con cui aveva trascorso la notte, Orsola.

Miles Ahead Edizione: Regno Unito Edizione: Regno Unito: Amazon.it: MT-VR, Miles  Ahead (Edizione Regno Unito): Film e TV

Un film di Don Cheadle. Con Don Cheadle, Ewan McGregor, Zoe Saldana, Keith Stanfield, Emayatzy E. Corinealdi.Biografico, durata 100 min. – USA 2016.

Il film è incentrato su un paio di giorni pericolosi della vita di Miles Davis (Cheadle), mentre esce dal suo periodo di silenzio e cospira con uno scrittore del Rolling Stone (McGregor) per riprendersi la sua musica.

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Regia di David Cronenberg. Un film Da vedere 2012 con Robert PattinsonJuliette BinocheSarah GadonMathieu AmalricJay BaruchelCast completo Titolo originale: Cosmopolis. Genere Drammatico, – CanadaFrancia2012durata 105 minuti. Uscita cinema venerdì 25 maggio 2012 distribuito da 01 Distribution. – MYmonetro 3,12 su 19 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Sceneggiato in 6 giorni dal regista e tratto dal romanzo (2003) di Don DeLillo di cui, oltre ai contenuti quasi profetici, aveva apprezzato l’originalità dei dialoghi, il film del canadese Cronenberg ha per protagonista assoluto il 28enne miliardario Eric Packer. L’azione parte con un paradosso: abitante in un lussuoso attico dell’East River di Manhattan, Packer ordina ai suoi accoliti di portarlo – sulla sua limousine bianca – nel lontano quartiere popolare Hell’s Kitchen a farsi tagliare i capelli dal suo vecchio barbiere. A cominciare dall’immensa limousine che gli serve come ufficio e alcova per intermezzi di sesso e dalla quale può mandare in tilt borse europee e asiatiche, Packer è qualcuno che prevede le cose prima che succedano, anche l’impennarsi dello yuan cinese (nel romanzo era lo yen giapponese…) che gli sta sgretolando il suo impero di dollari. In questo film allucinante, apparentemente realistico e asettico, sul potere del denaro e sui modi in cui influenza il mondo, si fantastica su un’unità monetaria col topo al posto del dollaro (e lo si vede gigantesco). “Uno spettro si aggira per l’Europa” scrisse nell’800 Karl Marx, parlando del comunismo. Qui lo spettro è quello del capitalismo. Convinto che si possa comprare tutto, Packer è consapevole della propria fine, ma non ha previsto l’incontro con Benno Levin (un memorabile Giamatti) che occupa gli ultimi 20 minuti di dialogo puro, con finale a sorpresa. Un motivo in più per vedere Cosmopolis .

Regia di David Cronenberg. Un film Da vedere 1996 con James SpaderHolly HunterElias KoteasDeborah Kara UngerRosanna ArquettePeter MacNeillCast completo Genere Drammatico – USA1996durata 98 minuti. – MYmonetro 3,16 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dal romanzo omonimo (1973) di James G. Ballard. Ossessionato dagli incidenti d’auto, Vaughan esplora le possibilità di un soddisfacente rapporto erotico tra il pericolo, la macchina e il corpo umano, rimodellandone la sessualità attraverso la tecnologia. James Ballard e sua moglie Catherine imparano da lui, come fa Helen, rimasta vedova dopo un incidente automobilistico. Variazione futuribile sul connubio tra sesso e morte, il libro di Ballard, “1° romanzo pornografico basato sulla tecnologia”, non poteva non stimolare un regista che fa dal 1966 un cinema dell’horror biologico, fondato sul polimorfismo della sessualità e sulla trasformazione del corpo attraverso le macchine. Frutto di un’inconfondibile cifra stilistica e di un immedicabile pessimismo, Crash celebra la morte del sentimento e allunga la lista dei film catastrofici del Novecento al suo epilogo. Forse è già un film del 3° millennio.

Regia di Daniele Costantini. Un film con Leo GullottaRoberto BrunettiFrancesco PannofinoFabio GrossiFrancesco DominedòCast completo Genere Drammatico – Italia2005durata 95 minuti. Uscita cinema venerdì 27 maggio 2005 – MYmonetro 2,75 su 9 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

La banda criminale della Magliana agì in Roma tra la fine degli anni ’70 e l’inizio dei ’90. Il film di Costantini esce 3 anni dopo la pubblicazione di Romanzo criminale (2002) di Giancarlo De Cataldo, che è la base del successivo film di Michele Placido, uscito nell’autunno 2005. Quella di Costantini è la trasposizione di un testo teatrale, da lui scritto e messo in scena nel 2003, quasi un televisivo teatro-inchiesta, fondato sugli atti istruttori della Procura romana e affidato alla deposizione/confessione del boss Luciano Amodio detto Riccetto e a una serie di flashback. Non mancano i tortuosi agganci ai poteri occulti e massonici che coprirono il terrorismo nero e le cosiddette stragi di Stato né i rischi di far diventare i criminali simpatiche canaglie. Il limite dell’operazione è nella debolezza della scrittura registica, nel mancato amalgama tra attori professionisti e veri detenuti, realismo dei fatti e invenzioni linguistiche. Girato nel carcere di Rebibbia con 20 detenuti veri. Coprodotto e distribuito dall’Istituto Luce.

Regia di Daniel Patrick Carbone. Un film con Ryan Jones (II)Nathan VarnsonColm O’LearyChristina StarbuckChris KiesCast completo Genere Drammatico – USA2013durata 81 minuti.

Il film racconta la storia di due fratelli e del trauma che sono stati costretti ad affrontare dopo la morte misteriosa di un loro amico. Quando accadde, l’evento scosse l’intera città, turbando profondamente i due ragazzini e i loro amici. Dopo l’incidente, le interazioni con gli altri assunsero toni differenti, portando sia Eric, 14 anni, che Tommy, 9, a rintanarsi sempre di più nelle loro intimità. E a chiudersi, quando il tema della morte veniva affrontato, in un silenzio sempre più insormontabile.

M236 MANIFESTO 4F VAGONE LETTO PER ASSASSINI SIGNORET MONTAND TRINTIGNANT GRAVAS

Un film di Costa-Gavras. Con Simone SignoretJacques PerrinCatherine AllégretMichel Piccoli Titolo originale Compartiment tueursGiallob/n durata 95 min. – Francia 1965

Uno studente in viaggio su un treno trova un cadavere e, nonostante l’assassino elimini i testimoni del suo misfatto, riesce a smascherare lui e i suoi complici.

The Colonel (2006 film) - Wikipedia

Un film di Laurent Herbiet. Con Olivier GourmetRobinson StéveninCécile De FranceCharles AznavourGuillaume Gallienne Drammaticodurata 110 min. – Francia, Belgio 2006.

L’ex colonnello Duplan viene assassinato a Parigi. La polizia e l’esercito, nella persona del tenente Galois, collaborano all’indagine. Il giovane tenente riceve ogni giorno dall’assassino le pagine di un diario che un altro giovane tenente, Guy Rossi, ha redatto durante la Guerra di Indipendenza algerina. Rossi, caduto misteriosamente in Algeria, era un avvocato e un ufficiale volontario sotto il comando del colonnello Duplan. Attraverso le pagine, Galois ricostruisce il profilo di Rossi, illuminato e sensibile, e la sua evoluzione nell’esercito dove rimase soggiogato dal carisma del suo superiore. Da avvocato umanista si trasformò nel consigliere giuridico del suo colonnello, applicando la pena di morte o la tortura pur di mantenere l’ordine. I dubbi che lo colsero non gli vennero condonati dall’esercito. Qualcuno è tornato per chiedere giustizia di quella morte e degli orrori commessi in Algeria.
Realizzato da Laurent Herbiet e sceneggiato da Costa-Gavras, Mon Colonel è un omaggio esplicito a La battaglia di Algeri di Gillo Pontecorvo. Se il suo capolavoro, potente e moderno, resta un riferimento e un esempio inarrivabile di denuncia contro l’occupazione coloniale e la negazione dell’altro, il film di Herbiet prosegue l’impegno cinematografico e politico di quella “battaglia”. La narrazione si sviluppa su due piani temporali interpolati tra loro: il presente, l’omicidio del colonnello Duplan e l’indagine condotta dal Ministero della Difesa, e il passato, un giovane ufficiale al servizio di un colonnello e di un popolo, quello francese, che ritiene l’occupazione un proprio diritto.
Dopo una gestazione lunga sette anni, il regista e la produzione hanno ottenuto il permesso di girare nei luoghi raccontati e hanno finalmente potuto contare sulla sensibilità ritrovata di finanziatori francesi. Il valore del film di Herbiet, bianco e nero nel passato, a colori nel presente, va oltre l’obiettivo raccontato, le azioni e i metodi contenuti nella storia rimangono gli stessi indipendentemente dal luogo e dall’epoca. In questo senso Mon Colonel, frequentando criticamente il passato, denuncia gli abusi commessi nel presente. Al di là dei rapporti che il film porterebbe a stabilire con la guerra in Iraq e le presunte guerre di liberazione, l’opera di Herbiet informa e ammonisce sui pericoli che derivano dalla mancata distinzione tra potere militare e potere civile. Tre stelle al valore civile, una all’assassino che “canta”.

Regia di Costa-Gavras. Un film Da vedere 2002 con Ulrich TukurMathieu KassovitzMarina BertiMarcel IuresMichel DuchaussoyCast completo Genere Storico – Francia2002durata 130 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,41 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dai cinque atti di Il vicario (1963) di Rolf Hochhut, che Carlo Bo definì un dramma cristiano, adattato da Jean-Claude Grunberg col regista. È un film sull’indifferenza che non accusa soltanto il silenzio, la sordità, la smodata prudenza di papa Pio XII e delle alte gerarchie ecclesiastiche (cattoliche e non) sulla Shoah, ma anche l’omertà, il disinteresse, l’ipocrisia diplomatica dei potenti della comunità internazionale. Affida a due uomini isolati – il protestante evangelico Kurt Gerstein, chimico e ufficiale delle SS, realmente esistito, e Riccardo Fontana, gesuita italiano con aderenze in Vaticano, figura di fantasia – l’impossibile compito di avvertire il mondo e fermare l’industria della morte. Sbrigato da 9 critici su 10 per i suoi limiti e i presunti difetti, possiede molti pregi: etica di fondo inseparabile dall’estetica, ritmo alacre, austera concisione. La sua moralità sta nel levare, raffreddare, rinunciare all’oscenità di una rappresentazione diretta dei modi con cui lo sterminio di milioni di ebrei fu realizzato. Non previsto in sceneggiatura, il Leitmotiv dei treni vuoti o chiusi e piombati è una straordinaria invenzione registica che trasforma in tragedia un thriller. A differenza di altri film sulla Shoah, è la storia di una sconfitta, quella di Gerstein e Fontana, che contrappone dialetticamente la responsabilità delle istituzioni alla capacità di individui che tentarono di inceppare, se non fermare, la macchina della morte. Interni vaticani girati nel palazzo di Ceausescu a Bucarest.

Regia di Claudio Cupellini. Un film Da vedere 2010 con Toni ServilloMarco D’AmoreFrancesco Di LevaJuliane KöhlerLeonardo SprenglerCast completo Genere Noir, – ItaliaGermaniaFrancia2010durata 105 minuti. Uscita cinema venerdì 5 novembre 2010 distribuito da 01 Distribution. – MYmoro 3,23 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il passato ritorna a scompigliare violentemente la vita tranquilla che il napoletano Rosario Russo si è rifatto sotto falso nome a Francoforte, aprendo un ristorante, gestito con l’ignara moglie tedesca Renate che gli ha dato il figlio piccolo Mathias. Ritorna con l’inatteso arrivo dall’Italia di Diego, un altro suo figlio avuto molti anni prima a Napoli dove, per uno sgarro, la camorra aveva condannato a morte Rosario. Scritto con Filippo Gravino e Guido Iuculano, è un film in linea con le regole del genere criminale, diretto con accorto mestiere, che ha il suo atout nella presenza di Servillo

Regia di Claudio Caligari. Un film Da vedere 2015 con Luca MarinelliAlessandro BorghiSilvia D’AmicoRoberta MatteiAlessandro BernardiniCast completo Genere Drammatico, – Italia2015durata 100 minuti. Uscita cinema martedì 8 settembre 2015 distribuito da Good Films. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: – MYmoro 3,64 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ostia, anni ’90. Cesare e Vittorio, amici d’infanzia, vivono e spacciano per drogarsi. Perfino il sesso non conta niente per loro. Finché Vittorio cambia vita e cerca di tirare fuori dal gorgo l’amico. Ma Cesare è spinto da una rabbia antica riaccesa dalla perdita dell’amata nipotina, che muore di Aids come la madre. 3° e ultimo film di Caligari (morto dopo averne ultimato il montaggio) da lui stesso sceneggiato con Francesca Serafini e a Giordano Meacci, è un dramma in bilico tra cinema-verità e mélo , che con un occhio guarda ad Accattone (1961) di Pasolini – per l’ambientazione, la storia, il senso – e con l’altro – per la fenomenologia della mala e le azioni violente – ammicca a Quei bravi ragazzi (1990) di Scorsese. Pur non raggiungendo né il lirismo etico-religioso del 1° né la tensione epica del 2°, vi si avvicina e colpisce come fotografia della piaga della droga. Portato a termine da amici e collaboratori, tra cui Valerio Mastandrea, che l’ha anche prodotto.

Alaska - Film (2015) - MYmovies.it

Regia di Claudio Cupellini. Un film Da vedere 2015 con Elio GermanoAstrid Berges-FrisbeyValerio BinascoElena RadonicichAntoine OppenheimCast completo Titolo originale: Alaska. Genere Drammatico, – ItaliaFrancia2015durata 125 minuti. Uscita cinema giovedì 5 novembre 2015 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: – MYmoro 3,34 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Lui è un cameriere ambizioso, lei è una bellina come tante e vuole sfondare come modella. S’incontrano in un hotel di lusso, uniscono ambizioni, vite, sfortune e tra alti e bassi sempre eccessivi, distruggono la loro storia. Eccessivo tutto, in questo prolisso melodramma fin troppo italiano che tiene d’occhio le serie TV impegnate, il noir francese e il botteghino: non solo eccessivi i personaggi (tutti non simpatici) e quel che fanno, ma anche la storia, i dialoghi, le situazioni, la musica. Germano sopra le righe, la Berges-Frisbey strilla troppo.

Un pesce di nome Wanda [DVD] (Audio italiano): Amazon.it: John ...

Regia di Charles Crichton. Un film Da vedere 1988 con Jamie Lee CurtisJohn CleeseKevin KlineStephen FryJeremy ChildRoger HumeCast completo Titolo originale: A Fish Called Wanda. Genere Commedia – Gran Bretagna1988durata 108 minuti. – MYmoro 3,54 su 16 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ballo di ladri di un pittoresco e immorale quartetto di lestofanti che, con la complicità di un rispettabile avvocato londinese, fanno una rapina in un famosissimo centro di gioielleria e poi cercano di farsi le scarpe l’un l’altro. Son rari i film che metton tutti d’accordo, critici e pubblico, e critici fra loro. Ci è riuscita (almeno in Italia) questa commedia angloamericana, tra le più divertenti e aguzze del decennio 1980-89. Dura 108 minuti, e non ha una gag di troppo. Oscar per K. Kline. Ultimo film di C. Crichton (1910-99)

Locandina Il terzo segreto

Un film di Charles Crichton. Con Stephen BoydJack HawkinsRichard AttenboroughDiane CilentoPatricia Neal. continua» Titolo originale The Third SecretPoliziescoRatings: Kids+13, b/n durata 103 min. – Gran Bretagna 1964.

Uno psicanalista muore e la polizia crede che si sia suicidato, ma uno dei suoi pazienti, riconoscente perché il medico l’aveva salvato dalla follia, non ne è convinto: con l’aiuto della figlia dello scomparso, indaga tra gli altri clienti del medico e individua l’assassino.

Regia di Brady Corbet. Un film Da vedere 2015 con Robert PattinsonStacy MartinBérénice BejoLiam CunninghamSophie Lane CurtisCast completo Titolo originale: The Childhood of a Leader. Genere DrammaticoHorror, – Francia2015durata 113 minuti. Uscita cinema giovedì 29 giugno 2017 distribuito da Fil Rouge Media. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: – MYmoro 2,96 su 10 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il giovane Prescott, americano, vive un periodo della sua vita in una grande casa fuori Parigi, insieme alla madre, una donna inquieta che sfoga l’insoddisfazione nella devozione religiosa, e alle altre donne che si occupano di mandare avanti la casa. Il padre, invece, consigliere del presidente americano Wilson, va e viene da Parigi, dove sta lavorando al trattato di pace che porrà fine alla Prima Guerra Mondiale. Un bambino dal volto gentilmente perfetto, dolce come quello di una femmina, che recita senza errore la sua parte nella funzione ecclesiastica, salvo poi uscire in preda alla collera e mettersi a scagliare pietre sui fedeli, ancora agghindato con l’abito candido dell’angelo. È in questa condizione ossimorica che facciamo la conoscenza di Prescott, nell’ottimo esordio dietro la macchina da presa (35 mm) dell’attore Brady Corbet.

2.96/5