Nel 2012, dopo un conflitto atomico che ha fatto regredire la Terra, New York è occupata da bande di criminali in lotta feroce. Nella 1ª parte il livido panorama di un’umanità tornata all’anno zero coinvolge, nella 2ª l’azione s’impantana e i personaggi diventano eroi da fumetto.
Da un romanzo di Joe Gores: l’ingarbugliata avventura in cui a San Francisco nel 1928, su invito dell’amico detective Jimmy Ryan, Dashiell Hammett (1894-1961) si trova è così simile a quelle che scrive che l’autore rischia di vedere la realtà, e di viverla, come se fosse il prodotto della sua immaginazione. In fondo, è la storia di uno scrittore in crisi di idee e di un suo amico in cerca di autore. Prodotto da Francis Ford Coppola, tra preparazione, riprese (interrotte per un anno e ricominciate con una troupe cambiata: nell’intervallo Wenders girò in Portogallo Lo stato delle cose), il film richiese 4 anni e mezzo di lavoro. Americano nei contenuti, europeo nella forma, è un disincantato e un po’ pretenzioso giallo dove conta più l’atmosfera che la storia e i personaggi. Un Forrest d’impeccabile eleganza.
Ellie Parker è appena arrivata a Los Angeles con un solo obiettivo: sfondare a Hollywood! L’aspirante attrice, piena di energia e positività, passa continuamente da un’audizione all’altra cambiando trucchi e travestimenti. Ma, se il mondo del cinema è spietato, i suoi migliori amici non sono d’aiuto affinché lei possa realizzare il suo sogno…
Il titolo originale è Le couperet, che è semplicemente la mannaia. La mannaia che cade spietatamente su chi lavora in un’azienda quando qualcuno decide la ristrutturazione, che significa mandar via più gente possibile. Bruno Davert, chimico cartaceo, molto qualificato, apprezzato, apparentemente al sicuro, si trova dunque senza lavoro. Quarantenne, tenore di vita alto, villetta, cambio biennale di macchina, famiglia felice.Bruno ritiene che si tratti di un intervallo quasi propizio, si guarderà intorno, riposerà, sarà riassunto da un’altra parte. Ma dopo tre anni è ancora disoccupato. E disperato.
Un ex ballerino omosessuale ha solo due consolazioni: la figlia adottiva e i momenti in cui egli si traveste con sontuosi abiti femminili e si fa chiamare Madame Royale, durante festicciole con gli amici. Un giorno la figlia finisce nei guai e un losco commissario promette al ballerino di proscioglierla se egli accetterà di diventare spia della polizia. Il poveretto acconsente e viene eliminato dalla malavita.
Una ex prostituta non più giovane si reca a Parigi per raggiungere il fratello. Dopo alcune disavventure che la amareggiano, incontra un pizzaiolo italiano: si accordano per rientrare in patria.
Un film di Vittorio Cottafavi. Con Antonella Lualdi, Mark Damon, Mario Feliciani, Gastone Moschin, Wolfgang Preiss. Avventura, durata 125′ min. – Italia, Spagna 1964. MYMONETRO I cento cavalieri valutazione media: 3,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari. In Spagna intorno all’anno 1000 un gruppo di cavalieri musulmani, guidati da uno sceicco, occupano pacificamente un villaggio della Castiglia, ma presto rivelano le loro vere intenzioni: assoggettarne gli abitanti che, però, abbandonate le case, si organizzano e, sotto la guida di un frate esperto in imprese militari, scacciano gli invasori. Straordinario e sfortunato tentativo di trasformare dall’interno un film di genere storico-avventuroso per farne, all’insegna di B. Brecht, una vivace e colorita parabola sulla guerra, il potere, il colonialismo, la lotta partigiana ricca di allusioni al presente. Godibilissimo per ritmo, sagace disegno dei personaggi (con un eccellente A. Foà), belle invenzioni figurative, fu un insuccesso commerciale. Ultimo film di Cottafavi per il cinema.
Mariute e Rosute sono figlie di una povera donna friulana sfiancata dal troppo lavoro e di un uomo emigrato anni prima negli Stati Uniti. Dopo la morte del padre, avvenuta in terra americana, le tre donne restano sole e senza alcun sostentamento. Alla scomparsa anche della madre, avvenuta per il troppo lavoro e per gli acciacchi dati da una prematura vecchiaia, Mariute tredicenne e Rosute di poco più di sei anni, vengono dapprima affidate a suore senza cuore, dopodiché, anche a seguito di un affido a una donna ricca del luogo non andato a buon fine, affidate allo zio chiamato Barbe Zef. Quando Rosute si sloga una caviglia, Barbe Zef la farà ricoverare in un ospedale locale senza più andarla a prelevare. Mariute d’ora in poi sarà costretta a subire le attenzioni dello zio Zef, verrà sfruttata e maltrattata da quest’uomo insensibile e a sua volta indurito da una vita grama.
Vita dei boscaioli di Tirli (Grossetto), ripresi alle prese con il fitto bosco della Maremma, in uno dei tanti inverni di duro lavoro. Tra loro c’è Guglielmo, tormentato dalla recente morte della moglie, che le ha lasciato in custodia due bambine, allevate da sua sorella.
Ne ha viste di cose nella sua vita Bad Blake, cantante country dal passato illustre e il presente affumicato da sigarette e annegato negli alcolici scadenti dei locali di provincia dove si esibisce per pochi spiccioli. Ha visto 4 matrimoni, un pupillo che suonava nella sua band e ora è ricco e famoso ma al quale non intende aprire i concerti, infiniti paesaggi delle praterie texane e un numero impressionante di motel. A 56 anni suonatissimi la sua vita potrebbe finire da un momento all’altro, se non lo stronca prima la salute saranno i debiti, e a lui del resto non sembra importare molto. Almeno finchè non incontra Jean e Buddy.
Lo sceriffo Garrett lascia la sposa il giorno delle nozze per inseguire due banditi. Asserragliato in un ranch insieme ai suoi due prigionieri da una banda di messicani, se la cava grazie al pentimento di uno dei due cattivi.
West Point, 1830. Augustus Landor, un detective segnato dalla vita – è vedovo e la figlia è scomparsa – viene assunto dall’Accademia militare per indagare con discrezione sul macabro omicidio di uno dei cadetti, a cui è estratto il cuore dal torace con chirurgica precisione che è forse il risultato di un rito oscuro. Nella sua inchiesta non viene aiutato da nessuna delle altre reclute per cui vige la legge del silenzio. Solo una di loro offre la sua collaborazione. Si tratta di Edgar Allan Poe, che negli anni successivi diventerà uno scrittore di fama mondiale. Quando ci sono alcuni indizi che stanno per portare alla risoluzione del caso, un altro cadetto viene assassinato.
Lascia l’America per andare da un amico messicano, miliardario e corrotto politicante, ma tutto si incrina quando scappa con la giovane moglie. Intruglio di orgoglio, pregiudizio, tradimento, vendetta, violenza, sesso con un pizzico di horror: tremendo. Come mangiare a cucchiaiate farina cruda.
Ottimo per la fotografia, questo lungometraggio sulla caccia grossa in vari Paesi del mondo batte sul nervo (e sullo stomaco) di 2 spettatori su 3. Musiche di Carlo Savina e commento scritto da Alberto Moravia.
“Ci vorrebbe un manuale d’istruzione per essere genitori” dice Henry Barthes, uomo solitario e docente di letteratura che ha scelto di fare il supplente. In una scuola pubblica degradata di periferia deve fare i conti con ragazzi senza speranze per il futuro, ora bulli ora insicuri, e con colleghi disillusi e angosciati. Due gli incontri che rompono il suo precario equilibrio: Meredith, studentessa emarginata ma brava fotografa che s’innamora di lui; Erica, prostituta adolescente senza una casa che vede in lui un padre. Dopo American History X (1999), è il 2° film del britannico Kaye. Assomma molti temi: scontro tra adulti e adolescenti; inadeguatezza dei sentimenti; peso della memoria; giovani d’oggi, e soprattutto racconto sulla scuola e l’insegnamento. È anche una storia d’amore. Fa perno sul Barthes di Brody, interprete straordinario dalle sfumature impercettibili, ma anche gli altri attori sono di prim’ordine. Distribuito dalle meritevoli Officine Ubu.
Regia di Tony Kaye. Un film Da vedere 2011 con Christina Hendricks, Adrien Brody, James Caan, Lucy Liu, Bryan Cranston, Marcia Gay Harden. Cast completo Titolo originale: Detachment. Genere Drammatico, – USA, 2011, durata 97 minuti. Uscita cinema venerdì 22 giugno 2012 distribuito da Officine Ubu. – MYmonetro 3,59 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Django compare a piedi _ occhi azzurri, passo pesante, cappellone sugli occhi _ con la sella in spalla, trascinando una bara. Dopo 3 minuti ci sono 9 morti ammazzati. Allo scoccare della mezz’ora, siamo a quota 48. Il regista non si fa più passare per Sidney Corbett e, col nome vero, firma anche soggetto e sceneggiatura. L’inverosimiglianza della vicenda, le psicologie, i dialoghi, l’umor nero, sfiorano il delirio. Il film ebbe tanto successo che in Germania furono distribuiti altri 27 “spaghetti-western” il cui titolo comincia con Django.
Un film di Michael Curtiz. Con Dean Jagger, Bing Crosby, Rosemary Clooney, Danny Kaye, Vera-Ellen Titolo originale White Christmas. Commedia musicale, durata 120 min. – USA 1954. MYMONETROBianco Natale valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Due reduci di guerra, che hanno sfondato come artisti di varietà, capitano in un albergo di montagna tirato avanti alla meno peggio dal loro ex generale. I due si danno da fare, organizzano uno spettacolo, rilanciando in grande stile la locanda, guadagnandosi, oltre alla gratitudine del loro ex comandante, anche l’affetto di due belle ragazze.
I ragazzi del titolo sono i greasers: ispano-americani, capelli lunghi e imbrillantinati, sono poveri e hanno per nemici la banda dei soc(ials), che abitano dall’altra parte della città (Tulsa) e sono invece bianchi e benestanti. Le due bande si dividono il territorio e le ragazze e spesso, quando vengono a contatto, è la rissa. Da un romanzo scritto da una furba sedicenne che si firma Susan E. Hinton, uscito nel 1967 e venduto subito in quattro milioni di copie. È un West Side Story senza balletti e, purtroppo, con le musiche di Carmine Coppola al posto di Leonard Bernstein. La tenerezza e il rispetto per i personaggi evitano il manicheismo. Giovani attori tutti bravi, M. Dillon fin troppo.
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