Un film di Charles Chaplin. Con Isobel Elsom, Charles Chaplin, Martha Raye, Mady Correll, Allison Roddan.Comico, Ratings: Kids+13, b/n durata 122 min. – USA 1947. MYMONETRO Monsieur Verdoux valutazione media: 4,57 su 18 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Per mettere al riparo dalla rovina economica la moglie e il figlio, Verdoux, bancario licenziato, corteggia ricche vedove, le sposa e poi le uccide intascandone i quattrini. Lo stratagemma dura per anni, finché, quando la moglie e il figlio muoiono, Verdoux si costituisce. Viene condannato a morte e fa notare che, a confronto delle spaventose stragi di cui è capace la guerra moderna, il suo delitto è ben poca cosa.
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Un film di Francesco Campanini. Con Luca Magri, Francesco Barilli, Nina Torresi, Sara Alzetta, Marco Iannitello Horror, – Italia 2011. – Francesco Campanini uscita venerdì 27aprile 2012. MYMONETRO La casa nel vento dei morti valutazione media: 1,88 su 5 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Anni Quaranta. Attilio è un attore che ha aderito alla Repubblica di Salò ed ora, nel dopoguerra, non ha più nessuna scrittura. Insieme ad altri tre disadattati tenta una rapina in banca che riesce anche se un componente della banda muore. I sopravvissuti tentano la fuga nell’Appennino parmense approdando a una cascina isolata nella campagna in cui vivono 4 donne che accettano di ospitarli dietro compenso. Ciò che li attende va molto al di là delle loro aspettative.
La casa nel vento dei morti è uno di quei film che, probabilmente per eccesso di sicurezza nei propri mezzi, non è quello che avrebbe potuto essere. Avrebbe potuto diventare un cult dell’horror trash e ne aveva a disposizione i mezzi e, soprattutto, gli attori. Perché esattamente dopo 45 minuti (e cioè quando si raggiunge la casa del titolo) si percepisce che il trio di interpreti maschili, le attrici che gli si contrappongono e la stessa ambientazione possono portare ad un crescendo in cui la dimensione rurale assume un valore specifico. Quei muri scrostati, quel tavolo ingombro di stoviglie, il clima stesso che si respira a tavola preludono al dispiegarsi di una brutalità quasi da rito pagano. È quanto accade.
Solo che prima si è dovuto sopportare un ‘viaggio’ nella Natura che avrebbe dovuto servire a delineare le caratteristiche dei personaggi e che si rivela invece come carico di psicologismi di maniera (così come di maniera e di autocelebrazione grondano i titoli di testa). Unica ‘perla’ la breve sequenza che ricostruisce con attenzione filologica un film come quelli che Valenti e Ferida giravano negli stabilimenti situati alla Giudecca. Capita così che regista e sceneggiatore (che qui è anche protagonista) fatichino a rendersi conto della loro reale vocazione e pretendano di muoversi su territori che non gli appartengono.
Un conto è scrivere nella presentazione del film “Abbiamo inserito quegli elementi thriller e horror che porteranno la storia ad un cambiamento radicale nella seconda parte” e un altro conto (per il thriller) è riuscirci.
Un film di John Cromwell. Con Humphrey Bogart, Lizabeth Scott, Morris Carnovsky Titolo originale Dead Reckoning. Poliziesco, Ratings: Kids+13, b/n durata 100′ min. – USA 1947. MYMONETRO Solo chi cade può risorgere valutazione media: 2,80 su 9 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Nell’indagine sulla morte di un ex commilitone, Rip Murdock viene a contatto con Coral Chandler, ex amichetta del morto, ora sposata segretamente a un gangster, e cade nella trappola della sua seduzione. Film che s’iscrive al libro d’oro del cinema nero degli anni ’40. H. Bogart, lasciato l’abituale ruolo del cinico dal cuore tenero, impersona un vero eroe nero intrappolato dal destino per mezzo di una classica dark lady il cui “universo distruttore, con le sue inquadrature inclinate e le sue luci cupe, tradisce lo scacco della sua vita affettiva” (C. Macek).
Regia di Luigi Comencini, Mario Monicelli, Nanni Loy, Ettore Scola, Luigi Magni. Un film con Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Paolo Villaggio, Adolfo Celi, Marcello Mastroianni. Cast completo Genere Commedia – Italia, 1976, durata 119 minuti. – MYmonetro 3,10 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Divertenti episodi in cui vizi e virtù dell’Italia in rovina sono messi in berlina. Un lettore di telegiornale (Mastroianni) piuttosto candido e distratto fa da filo conduttore ai vari episodi, presentati come servizi speciali di un allora inesistente TG3
Un film di Joel Coen. Con John Turturro, Albert Finney, Gabriel Byrne, Marcia Gay Harden, Frances McDormand.Titolo originale Miller’s Crossing. Poliziesco, durata 110 min. – USA 1989. MYMONETRO Crocevia della morte valutazione media: 3,78 su 23 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
1929, in una città americana dell’Est: un potente e corrotto pezzo da 90 si scontra, a causa di una donna, con il suo amico e consigliere, mentre è in corso una lotta acerrima con un boss della malavita italoamericana. Film violento ma raffreddato, con risvolti di grottesco umorismo, dove l’intreccio tra politica, affari e criminalità organizzata è un dato di fatto quasi scontato, organico e non patologico. Non c’è un solo personaggio positivo, e ciascuno ha il suo lato debole. Il crocevia di Miller nel titolo rimanda al bosco che è il luogo della messa a morte, ma anche al fascino tortuoso di una messa in scena dove tutto – dalla fotografia di Barry Sonnenfeld, futuro regista, alle musiche irlandesi di Carter Burwell – concorre a un esito di alta coerenza stilistica. Se non il migliore, è il più armonioso e compatto dei fratelli Joel e Ethan Coen. Apparizione di Sam Raimi – abbattuto a colpi di mitra – e comparsa non accreditata – una segretaria – di Frances McDormand, futuro Oscar per Fargo .
Un film di Leos Carax. Con Eva Mendes, Kylie Minogue, Michel Piccoli, Denis Lavant, Edith Scob. Titolo originale Holly Motors. Drammatico, durata 110 min. – Francia 2012. MYMONETRO Holy Motors valutazione media: 3,88 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Una giornata dell’esistenza di Monsieur Oscar, che di professione passa da una vita ad un’altra, da un personaggio ad un altro, scortato ad ogni appuntamento da una limousine bianca, guidata lungo le strade di Parigi da Céline, misteriosa signora bionda. Un’esistenza stimolante e distruttiva, che Oscar sostiene di condurre ancora “per la bellezza del gesto”, che gli impone di essere creativo ogni volta, e di quel motore dell’azione di cui il mondo sembra sempre più fare a meno.
Nei differenti appuntamenti di Oscar, che lo vedono affarista finanziario, vecchia mendicante, performer per realtà virtuali, signor Merde, killer dei bassifondi, vecchio morente, padre di famiglia e altro ancora, Carax esplora diversi generi ma soprattutto entra nel cinema che ha amato e che ama, da Tod Browning a Franju, da Cocteau a Bertolucci, da Charles Bronson a Vidor, da Kubrick a René Clair. Ci entra attraverso una porta invisibile com’è una sforbiciata di montaggio, o come quella che lo stesso Leos Carax, all’inizio del film, scova nella scenografia della sua stanza da letto e che lo porta, appunto, dentro una sala cinematografica.
Dopo alcuni sbandamenti, più o meno clamorosi, Carax è orgogliosamente tornato ai livelli d’invenzione e di passione di Rosso Sangue, non a caso un altro film fatto di fantasmi di celluloide, noir e pop, e un altro viaggio verso la morte. Perché Oscar è tutti e nessuno, condannato alla solitudine così come alla presenza in scena, un clown sofferente e un vampiro: un (grande) attore, insomma. Come Denis Lavant, che gli presta volto e corpo: un punto fermo per il regista, che non per niente è stato condiviso anche da Harmony Korine, che ci ha visto Chaplin.
“Intello” sì, ma comunque sempre più viscerale che cerebrale, Holy Motors va salutato come un film evento, perché se il cinema è morto questa è la prova che il suo culto è più vivo che mai e che possiamo ancora essere sorpresi e illuminati.
Notturno e tristissimo, anche nelle ore diurne, il film non è un monologo interiore, nonostante il regista viva di cinema, ma, al contrario, cerca disperatamente di instaurare un dialogo col pubblico della sala e di scuoterlo dall’apatia (la platea evocata all’inizio è immobile, semidormiente), senza prediche, con le sole armi del pensiero e della dissacrazione. Meglio dadaisti che paranoici, urla in silenzio Carax, meglio primitivi che digitalizzati.
Straordinari anche i luoghi delle riprese (la villa-nave dell’uomo d’affari, l’orto sul tetto della Samaritaine e l’interno “storico”) e la disponibilità che il regista ha ottenuto da Eva Mendes.
Un film di William Castle. Con Joan Crawford, John Ireland, Andi Garrett, Sarah Lane Titolo originale I Saw what You Did. Giallo, b/n durata 82′ min. – USA 1965. MYMONETRO Gli occhi degli altri valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Sole in casa, due ragazzine fanno scherzi telefonici dichiarando “so chi sei e cosa hai fatto”, ma trovano un vero uxoricida che ci crede. Tratto dal romanzo di Ursula Curtiss But of the dark è un discreto thriller, più sulla carta che nella realizzazione, nonostante la discreta interpretazione e la suspense.
Regia di Nuri Bilge Ceylan. Un film con Yavuz Bingöl, Hatice Aslan, Ahmet Rifat Sungar, Ercan Kesal, Cafer Köse. Cast completo Titolo originale: Üç Maymun. Genere Drammatico, – Turchia, 2008, durata 109 minuti. Uscita cinema venerdì 12 settembre 2008 distribuito da Bim Distribuzione. – MYmonetro 3,00 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Melodramma raffreddato e ribaltato a 4 personaggi. Da una parte Servet, un padrone, dall’altra una famigliola – padre, madre, un figlio fannullone – al suo servizio. Comincia con un morto su una strada tra i boschi, investito dall’auto del padrone, politico in carriera, e si chiude con un omicidio. Parte come un noir, sbuca in un melò d’amore, adulterio, gelosia, odio, è attraversato da uno sprazzo di incubo horror: un cadavere di bambino in libera uscita che appare al figlio, suo fratello, e poi, di nascosto, accarezza il padre. Nel negare la verità, rimuovendo prove e responsabilità, la famiglia decide di non vederla, non sentirla, non parlarne. 5° film, e il più sociale – scritto con Kesal che fa il personaggio più odioso, il padrone – di Ceylan, che persegue un cinema d’autore affascinato dalle contraddizioni della psiche umana. Fa spicco la bruna, conturbante Aslan, con la quale il regista sembra avere un rapporto di attrazione/repulsione. Coprodotto da Valerio De Paolis per la BIM che lo distribuisce. Premio per la regia a Cannes.
Un film di Jack Clayton. Con Laurence Harvey, Simone Signoret, Hermione Baddeley, Heather Sears Titolo originale Room at the Top. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 118′ min. – Gran Bretagna 1959. MYMONETRO La strada dei quartieri alti valutazione media: 2,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Joe Lampton, arrampicatore sociale, circuisce e sposa la figlia di ricco industriale, lasciando Alice che lo ama sinceramente. 2 Oscar: a Neil Paterson per la sceneggiatura tratta dal bel romanzo (1957) di John Braine e a S. Signoret. Il melodramma prevale sull’analisi sociale dell’Inghilterra del Nord. 1ª regia di J. Clayton, direttore della fotografia.
Sostituita versione dvdrip con 1080p. I subita sono tradotti con google, potrebbero esserci delle imprecisioni.
Un film di René Clair. Con Dick Powell, Jack Oakie, Linda Darnell, Edgar Kennedy, Sig Ruman. Titolo originale It Happened Tomorrow. Fantastico, b/n durata 84′ min. – USA 1943. MYMONETRO Avvenne domani valutazione media: 3,88 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Grazie a un collega defunto che gli mostra le copie del giornale del giorno dopo, un brillante giornalista diventa ricco e famoso. Poi viene a sapere che l’indomani lui stesso morirà. Da uno stravagante soggetto di Dudley Nichols un gradevole e intelligente film girato da Clair durante la sua permanenza a Hollywood. Noto in Italia anche come Ora X, colpo sensazionale.
Un film di John Cassavetes. Con Burt Lancaster, Judy Garland, Gena Rowlands, Steven Hill, Paul Stewart. Titolo originale A Child is Waiting. Drammatico, b/n durata 102′ min. – USA 1963. MYMONETRO Gli esclusi valutazione media: 3,25 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
In un ospedale per bambini handicappati c’è chi vorrebbe curarli con l’amore e chi invece con il metodo energico. La contaminazione tra l’apostolato sociale e lo spettacolo, con un occhio al messaggio e l’altro alla cassetta, dà risultati stridenti e contraddittori. È uno dei 2 tentativi che, dopo Ombre (1959), Cassavetes fece per mettersi in riga con Hollywood. Col successivo Volti (1968) riprese la sua libertà creativa.
Un film di Marcel Carné. Con Arletty, Annabella, Louis Jouvet, Jean-Pierre Aumont Titolo originale Hôtel du Nord. Drammatico, b/n durata 95′ min. – Francia 1938. MYMONETRO Albergo Nord valutazione media: 3,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Gli innamorati Renée (Annabella) e Pierre (J.-P. Aumont) prendono alloggio nel misero Hôtel du Nord, sul canale Saint-Martin a Parigi, decisi a suicidarsi. In camera Pierre spara sulla ragazza, ma gli manca il coraggio di uccidersi e scappa. Il giorno dopo si costituisce. Renée però era soltanto ferita. Il 4° film di M. Carné è sceneggiato da Jean Aurenche e Henri Jeanson, autore anche dei dialoghi. Nell’adattare il romanzo (1929) di Eugène Dabit, impostano l’azione sulle vicende parallele di due coppie, privilegiando quella cinica Edmond/Raymonde (L. Jouvet e Arletty) a scapito di quella romantica. Il populismo e l’ambiente di Dabit permangono, ma hanno acquisito con il passare del tempo colori diversi e meno datati. La parziale lieta fine non deve ingannare. È, in fondo, la storia di un contagio.
Regia di René Clément. Un film Da vedere 1951 con Brigitte Fossey, Georges Poujouly, Lucien Hubert, Philippe de Cherisey, Laurence Badie. Cast completo Titolo originale: Jeux interdits. Genere Drammatico – Francia, 1951, durata 84 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: Film per tutti – MYmonetro 3,25 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.
Nella Francia del 1940, devastata dalla guerra, un’orfanella di 5 anni fa amicizia con un contadinello con cui gioca a seppellire gli animaletti morti. Adulti irritati. Uno dei pochi film sull’infanzia senza infantilismi, notevole anche per la secchezza documentaria nella descrizione di un mondo contadino non idealizzato. Da un romanzo di François Boyer, sceneggiato da Aurenche e Bost con un certo intellettualismo cavilloso. La Fossey divenne l’emblema dell’infanzia sopraffatta dagli avvenimenti e dall’egoismo degli adulti. Leone d’oro a Venezia. Divenne popolare l’omonimo motivo musicale di chitarra, composto (forse adattato) da Narciso Yepes.
Un film di Frank Capra. Con Walter Connolly, May Robson, Warren William, Guy Kibbee, Glenda Farrell.Titolo originale Lady for a Day. Commedia, b/n durata 88 min. – USA 1933. MYMONETRO Signora per un giorno valutazione media: 3,88 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Messa in difficoltà dall’arrivo della figlia che ha mantenuto agli studi in Europa con i suoi sudati risparmi, facendole credere di essere una signora dell’alta società, Apple Annie, barbona che vende mele a un angolo di Times Square a New York, s’inventa “per un giorno” una vita da ricca con l’aiuto di un gangster generoso e dei suoi amici. Oggi può apparire una commedia datata che crede troppo nella favola che racconta, ma è un Capra a 18 carati per la perfezione senza crepe del meccanismo narrativo, il realismo poetico che lo impregna, la concertazione degli attori tra cui spicca l’infallibile M. Robson. Tratto dal racconto Madame La Gimp di Damon Runyon e sceneggiato da Robert Riskin, geniale complice del regista per tanti film, è forse il miglior Runyon portato sullo schermo. Rifatto dallo stesso Capra in Angeli con la pistola .
Un film di E.B. Clucher. Con Steffen Zacharias, Bud Spencer, Terence Hill, Gisela Hahn, Farley Granger.Western, durata 117 min. – Italia 1970. MYMONETRO Lo chiamavano Trinità… valutazione media: 3,85 su 49 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Il pistolero Trinità arriva in paese e trova il proprio fratello che fa lo sceriffo. Ma costui è un furfante che ha architettato un piano ai danni del ricco Harrison. Trinità si trova a sventare contemporaneamente i piani del falso sceriffo e di Harrison che opprime una comunità di mormoni, e si innamora di una delle ragazze della setta.
Un film di Michael Curtiz. Con Olivia De Havilland, Vincent Price, Bette Davis, Errol Flynn. Titolo originale The Private Lives of Elizabeth and Essex. Storico, durata 106′ min. – USA 1939. MYMONETRO Il conte di Essex valutazione media: 2,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
È la storia romanzata dell’amore travagliato tra Elisabetta e il conte di Essex, tra intrighi di corte, tradimenti, decapitazioni. Tratto da Elizabeth the Queen di Maxwell Anderson, è un insieme di tableaux senza vita, resi più brillanti, talvolta, da scenografie pittoresche o espressioniste. B. Davis trabocca di manierismi. E. Flynn manca di tono e di colore. Nel 1939 M. Curtiz diresse 4 film e mezzo.
Un film di René Clair. Con Jean Börlin, Inge Frïss, Francis Picabia, Man Ray, Marcel Duchamp, Erik Satie Grottesco, b/n durata 22 min. – Francia 1924. MYMONETRO Entr’Acte valutazione media: 3,00 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Un esperimento di 22 minuti. Una serie di sequenze che non hanno una connessione logica. Immagini legate e slegate che vogliono rappresentare, fra le tante interpretazioni, il valore dell’immagine fine a se stessa, staccata, appunto, da ogni contesto narrativo. Il tutto caricato da simboli ed esternazioni visionarie. Ecco le “immagini”: una ballerina barbuta, una partita a scacchi interrotta da un getto d’acqua, il personaggio di un cacciatore del Tirolo eliminato dal suo inventore, il funerale di quest’ultimo in un carro trainato da un cammello ripreso prima al rallenty poi accelerato. La bara cade, ne esce il morto-prestigiatore che fa sparire tutti i personaggi. È il manifesto cinematografico del dadaismo. Il contesto è quello della scomposizione: erano gli anni degli esperimenti di Joyce e di Strawinski. I nomi del “cast” sono significativi: grandi artisti dell’avanguardia di allora, celebratissimi, come i “pittori” Picabia (che firmò anche la sceneggiatura), Duchamp e Man Ray, e il compositore Erik Satie. Il giudizio in stelle non avrebbe ragione di essere, è una pura indicazione.
Un film di Charles Chaplin. Con Adolphe Menjou, Edna Purviance, Carl Miller, Clarence Geldart, Lydia Knott, Bess Flowers Titolo originale A Woman of Paris. Drammatico, b/n durata 112′ min. – USA 1923.MYMONETRO La donna di Parigi valutazione media: 3,88 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
In un paesino della provincia francese la relazione contrastata dai rispettivi genitori convince due giovani innamorati a progettare la fuga verso Parigi, dove coronare col matrimonio il loro sogno d’amore.
Un film di Liliana Cavani. Con Mickey Rourke, Helena Bonham Carter, Paolo Bonacelli, Fabio Bussotti, Mario Adorf. Biografico, Ratings: Kids+13, durata 150 min. – Italia 1989. MYMONETROFrancesco valutazione media: 3,82 su 22 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
La vita di San Francesco d’Assisi raccontata in un Medioevo di fango, sangue e sporcizia, dall’inquieta cattolica Liliana Cavani. Mickey Rourke è un santo più atletico che ispirato.