Category: Bellocchio Marco


Regia di Marco Bellocchio. Un film Da vedere 2002 con Sergio CastellittoPiera Degli EspostiJacqueline LustigGigio AlbertiGianfelice ImparatoCast completo Genere Drammatico – Italia2002durata 102 minuti. – MYmonetro 3,47 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Come Ernesto Picciafuoco, pittore laico e ateo in Roma, reagisce alla notizia – nota a tutta la famiglia, ma non a lui – che la Chiesa cattolica ha avviato da tre anni il processo di beatificazione di sua madre, uccisa da un figlio bestemmiatore. È il più importante film italiano 2001-2002: tiene in equilibrio privato e pubblico; descrizione critica di un ambiente e itinerario interiore; realismo di fondo, sonnambulismo onirico che lo eleva e fantasia metaforica che lo trasfigura (il fantasma della Gradiva, nuovo angelo sterminatore, che abbatte l’Altare della Patria), sarcasmo e tenerezza, il grottesco che avvicina comico e tragico. Con le armi della dialettica – e quelle della bellezza e dell’amore – toglie alla cultura dominante la maschera che copre il riflusso, la restaurazione, il ritorno ostentato al conformismo cinico, il dominio del Mercato, della Simulazione, del Banale, del Brutto. Tutto funziona in questo film che ha il suo momento emotivamente più alto in una bestemmia: un grande Castellitto e l’uso degli altri attori tra cui una meravigliosa Degli Esposti; la fotografia di Pasquale Mari, le scene di Mario Dentici, la musica di Riccardo Giagni. Premiato con 4 Nastri d’argento (regista, soggetto, attore e suono in presa diretta); Oscar europeo a Castellitto, premiato anche con 1 Globo d’oro. Premio Flaiano 2002 e Globo d’oro per il miglior film.

Il Principe Di Homburg: Amazon.it: Andrea Di Stefano, Fabio Camilli, Toni  Bertorelli, Barbora Bobulova, Bruno Corazzari, Marco Bellocchio, Andrea Di  Stefano, Fabio Camilli: Film e TV

Regia di Marco Bellocchio. Un film con Anita LaurenziAndrea Di StefanoBarbora BobulovaToni BertorelliFabio CamilliCast completo Genere Drammatico – Italia1997durata 85 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 Valutazione: 2,00 Stelle, sulla base di 4 recensioni.

Dalla tragedia Der Prinz von Homburg (1810-21) di Heinrich von Kleist. Per aver disobbedito a un ordine in una battaglia contro gli svedesi, pur provocandone la sconfitta, il principe Friedrich von Homburg è condannato a morte dal suo sovrano, il Grande Elettore di Brandeburgo, e poi graziato perché accetta la legge del padre (la dittatura della razionalità). Tragedia, apologo o storia di un sogno? (“Certo, un sogno, che altro?” è l’ultima battuta del film.) Fedele al testo di Kleist e ai suoi motivi di fondo con rigore quasi maniacale (tolti alcuni tagli), è il film più bressoniano di Bellocchio, leggibile anche in chiave psicoanalitica, identificando nell’Elettore il Super-ego, l’Io nella capacità di mediazione di Natalia, l’Es nell’irrequieta nobiltà del Principe. Spostata l’azione nel primo Ottocento, calandola in un paesaggio notturno e lunare, il regista ha smorzato con puntiglio il teatralismo d’origine e raffreddato la dimensione romantica. Contrariamente a Gabriele Lavia nella sua maldestra trasposizione del 1984, ha lavorato su Kleist, non da Kleist.

Il gabbiano - DVD - Film di Marco Bellocchio Drammatico | IBS

Regia di Marco Bellocchio. Un film con Laura BettiGiulio BrogiPamela VilloresiRemo GironeRemo RemottiAntonio PiovanelliCast completo Genere Drammatico – Italia1977durata 132 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Dal dramma (1895) di Anton &8 echov: Costantin, figlio di Irina, celebre attrice, mette in scena nella tenuta materna del Veneto un suo dramma per conquistare l’amore della ricca e giovane Nina che, invece, segue in città un letterato maturo, già amante di Irina, e ne sarà abbandonata. Costantin si uccide. Non è né un film né teatro filmato, ma un esercizio di riscrittura di un dramma sul tema del nuovo stuprato dal vecchio, dei giovani dissanguati dagli anziani. “Bellocchio si è avvicinato alla commedia di &8 echov con profondo amore e con profonda umiltà: ma vi ha cercato tutto ciò che era affine al suo mondo, e l’ha tradotto nel suo latino” (N. Ginzburg).

Regia di Marco Bellocchio. Un film Da vedere 2016 con Valerio MastandreaBérénice BejoGuido Caprino, Nicolò Cabras, Dario Dal Pero, Barbara RonchiLinda MesserklingerCast completo Genere Drammatico, – ItaliaFrancia2016durata 134 minuti. Uscita cinema giovedì 10 novembre 2016 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,21 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Orfano di madre a 9 anni, Massimo, bimbo solitario, appassionato di Nosferatu e Belfagor, cresce tifando per la squadra del Toro. Diventato un giornalista affermato, porta sempre dentro di sé lo struggimento per la morte, per lui misteriosa, della madre, su cui scopre finalmente la verità. Adattamento di Bellocchio, con Edoardo Albinati e Valia Santella, dell’autobiografia “caso letterario” del giornalista Massimo Gramellini. Della Torino degli anni ’60 e ’90 – che diventa storia d’Italia attraverso i programmi TV, i tuffi di Cagnotto, la tragedia aerea del Grande Torino, tangentopoli – Bellocchio sembra aver superato la rabbia de I pugni in tasca e racconta con gentilezza le cicatrici lasciate dall’elaborazione del lutto e il conseguente rapporto con la fede fino allo squarcio del velo del negare sempre tutto. Mancano le riflessioni che hanno creato il successo del libro. La fotografia di Ciprì è un valore aggiunto.

Regia di Marco Bellocchio. Un film con Federico PitzalisAnita LaurenziMaruschka DetmersAnna OrsoCatherine DiamantCast completo Genere Drammatico – Italia1986durata 110 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 18 – MYmonetro 2,17 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Fidanzata con un terrorista pentito che forse è responsabile dell’uccisione di suo padre, commissario di polizia, Giulia Dozza, nevrotica depressa, vive l’amore come una sfida, una sofferenza o una rassegnazione, anche quello col liceale Andrea, figlio del suo psicanalista. 1° film sull’Italia del post-terrorismo, è disarmonico e claudicante, diviso tra l’inseguimento personale di sogni e ossessioni e la spinta a fare i conti con la realtà sociale. Ricco di momenti inquietanti (la sequenza d’apertura) e cadute di tono, fu un mezzo fiasco di pubblico e critica. È ricordabile per la presenza fisica dell’olandese M. Detmers (1962), doppiata da Anna Cesarini che, però, le lascia gemiti erotici, sospiri, risa e pianti, e per la fellatio , eliminata nell’edizione TV e oscurata in quella in videocassetta. Scritto dal regista con Enrico Pelandri ed E. De Concini. Musiche di Carlo Crivelli, funzionali come le luci e la fotografia di Beppe Lanci, premiata con un Ciak d’oro.

Regia di Marco Bellocchio. Un film Da vedere 2003 con Maya SansaLuigi Lo CascioPier Giorgio BellocchioGiovanni CalcagnoPaolo BrigugliaCast completo Genere Storico, – Italia2003durata 105 minuti. Uscita cinema venerdì 5 settembre 2003 distribuito da 01 Distribution. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,30 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Liberamente tratto dalla biografia romanzata Il prigioniero (2003) dell’ex brigatista Anna Laura Braghetti e della giornalista Paola Tavella. Aldo Moro, presidente della DC, fu rapito dalle Brigate Rosse il 16-3-1978. Il suo cadavere fu fatto trovare il 9-5 nel bagagliaio di un’auto in una via di Roma equidistante dalle sedi della DC e del PCI. C’è una dimensione onirica femminile in questo kammerspiel politico con risvolti psicanalitici che racconta la convivenza del prigioniero con i suoi carcerieri. Tra loro c’è Chiara, figlia di partigiani. Da bibliotecaria, è in contatto con Enzo che la corteggia e le fa leggere la sua sceneggiatura sull’affare Moro, intitolata come il film (un mezzo verso di Emily Dickinson) e le dice: “L’immaginazione è superiore alla realtà.” Spesso, però, ne rimane sconfitta. È uno dei punti deboli del racconto, come lo sono alcuni degli agganci con la realtà esterna, quella che contrappone la rigidità cadaverica di un sistema politico a quella omicida e irresponsabile dei brigatisti. Sono difetti che non intaccano la sostanza narrativa di un film con cui Bellocchio fa la cosa giusta. È lui che vede Moro libero mentre, all’alba, torna a casa. Sceneggiatura premiata alla 60° Mostra di Venezia tra violente discussioni. Musiche di Verdi, Schubert, Pink Floyd.