Category: Jane Fonda


Locandina italiana Tornando a casa

Un film di Hal Ashby. Con Jane Fonda, Jon Voight, Bruce Dern Titolo originale Coming Home. Drammatico, durata 127 min. – USA 1978. – VM 14 – MYMONETRO Tornando a casa * * * - - valutazione media: 3,21 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Allo scoppio del conflitto nel Vietnam, un ufficiale americano parte per la guerra. Sua moglie, infermiera volontaria, conosce un reduce paralizzato del quale si innamora. L’uomo, fervente assertore del non-intervento, è sorvegliato dall’Fbi che mette al corrente l’ufficiale della relazione dell’infermo con sua moglie.

Coming Home (1978) on IMDb
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Un film di James Bridges. Con Jane Fonda, Jack Lemmon, Michael Douglas, James Hampton, Scott Brady. Titolo originale The China Syndrome. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 130′ min. – USA 1979. MYMONETRO Sindrome cinese * * * - - valutazione media: 3,21 su 10 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Una grintosa telecronista (Fonda) e il suo cameraman (Douglas) sono testimoni di un guasto tecnico nella centrale nucleare di Harrisburg (California) che potrebbe provocare un’esplosione atomica. Le autorità vorrebbero insabbiare la notizia, ma un ingegnere (Lemmon) si sacrifica per la verità. Scritto dal regista con Mike Gray e T.A. Cook e prodotto da M. Douglas, è un efficace thriller con messaggio antinucleare incorporato, che da più parti (nordamericane) fu accusato di isteria, allarmismo, ma che si rivelò più realistico e profetico del previsto. Un premio a Cannes per Lemmon. Senza commento musicale.

The China Syndrome (1979) on IMDb
LA CACCIA - 1966Dir ARTHUR PENNCast: MARLON BRANDOROBERT REDFORDANGIE  DICKINSONMIRIAM HOPKINSJANE FONDAROBERT DUVALLE. G. MARSHALLJANICE  RULEITALIA - INSERT-Lc.-33x70-Cm.-13x27-In.LOCANDINA: (1966)  Art / Print / Poster | BENITO ...

Un film di Arthur Penn. Con Robert Redford, Jane Fonda, Miriam Hopkins, Angie Dickinson, Marlon Brando.Titolo originale The Chase. Drammatico, durata 135′ min. – USA 1966. MYMONETRO La caccia * * * 1/2 - valutazione media: 3,58 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Da un romanzo di Horton Foote. Detenuto evaso raggiunge casa. Sua moglie e lo sceriffo locale cercano di convincerlo a costituirsi, ma i suoi concittadini gli danno una caccia feroce. Nonostante una certa enfasi melodrammatica e le interferenze del produttore Spiegel sul lavoro di A. Penn (soprattutto nel montaggio), il film, scritto da Lillian Hellman, è un dramma civile che taglia come un rasoio con un Brando massiccio, opaco e masochista e un Redford ancora in bozzolo.

 La caccia
(1966) on IMDb

Un film di John Ford. Con Henry Fonda, John Carradine, Jane Darwell, Charley Grapewin, Doris Dowdon, Mae Marsh. Titolo originale The Grapes of Wrath. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 129′ min. – USA 1940. MYMONETRO Furore * * * * 1/2 valutazione media: 4,64 su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nei primi anni ’30, ridotta in miseria dalle tempeste di sabbia e da rapaci proprietari terrieri, una famiglia di agricoltori dell’Oklahoma si mette in viaggio con un camion verso la fertile California.Un classico del cinema sociale, tratto da un romanzo (1939) di John Steinbeck. Un poema di solenne pietà, un gran capolavoro dei film su strada. Considerato politicamente un conservatore, Ford diresse uno dei film più progressisti mai fatti a Hollywood anche perché riuscì a far coincidere il tema della famiglia, a lui caro, con quello della gente: alla fine i Joad entrano a far parte della famiglia dell’uomo. Lo sceneggiatore Nunnally Johnson modificò, su indicazione del produttore D. Zanuck (che girò personalmente il monologo di mamma Joad), il finale senza speranza di Steinbeck, in linea con l’ottimismo del New Deal. Straordinario bianconero di Gregg Toland (che, come disse Ford, non aveva nulla di bello da fotografare). Oscar per la regia e la Darwell. Sdoganato in Italia solo nel 1951. Vergognosamente classificato dal Centro Cattolico “adulti con riserva” perché pessimista.

 Furore
(1940) on IMDb
Poster The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca

Un film di Lee Daniels. Con Forest Whitaker, Oprah Winfrey, Mariah Carey, John Cusack, Jane Fonda. Titolo originale Lee Daniels’ The Butler. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 132 min. – USA 2013. – Videa – CDE uscita mercoledì 1 gennaio 2014. MYMONETRO The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca * * * - - valutazione media: 3,17 su 62 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Cecil Gaines ha imparato il mestiere di domestico nella Georgia degli anni Venti e nella tenuta dell’uomo che ha ucciso barbaramente suo padre in un campo di cotone. Riservato e (ben) educato nelle case dei bianchi, approda a Washington, dove sposa Gloria, diventa padre di Louis e Charlie e viene assunto come maggiordomo alla Casa Bianca. Orgoglioso della sua famiglia e appagato dal proprio destino, Cecil sta. Resta immobile (e invisibile) nella vita come lungo le pareti della stanza Ovale, dove serve il tè e soddisfa le richieste dei suoi presidenti. Fuori intanto il mondo si muove, il mondo si arrabbia, il mondo sta cambiando. In quel territorio infiammato milita il suo primogenito, deciso a lottare per i diritti della sua gente, resistendo al fianco di Martin Luther King o ‘armandosi’ al braccio di Malcolm X. Ripudiato il figlio, colpevole di non essere rimasto al suo posto, Cecil seguita a servire i presidenti che si susseguono mandato dopo mandato, sprofondando il paese nella guerra, riformandolo con le leggi sui diritti civili, integrandolo o mandandolo sulla Luna. Sette presidenti e diverse tazze riempite dopo, Cecil prenderà coscienza di sé e dei propri diritti, dimettendosi e scendendo in campo a fianco del figlio e di un sogno che ha il volto di Barack Obama.
Contestando la candidatura di Norman Jewison alla regia di Malcolm X, Spike Lee asseriva che soltanto un regista nero avrebbe potuto far giustizia alla sua opera e alla sua vita. D’accordo o meno con la dichiarazione del regista, quello che interessa adesso è la prossimità di pensiero e di posizione che assimila Spike Lee a Lee Daniels, convinto allo stesso modo che siano pochi i registi bianchi che abbiano saputo cogliere nel segno producendo film con tematiche afro-americane. A ragione di questo The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca adotta il punto di vista degli afro-americani ed esclude personaggi bianchi che infilano la presa di coscienza. In una lunga parabola che dai campi di cotone della Georgia arriva all’elezione di Barack Obama, The Butler ripercorre le tappe fondamentali della storia americana nelle pieghe di una vicenda privata, facendo dialogare passato e presente, padre e figlio. Ispirato alla vita di Eugene Allen, maggiordomo per trentaquattro anni alla Casa Bianca, intervistato e portato a conoscenza da un giornalista del “Washington Post”, The Butler fa il paio con Precious e prosegue il percorso di rilettura critica della Storia americana. In una dialettica costante, il film di Daniels intreccia e alterna la dimensione pubblica con quella privata, proponendo ciascuna come genesi e insieme contraccolpo di una storia più grande, che include sia gli eventi collettivi (il sit-in di Greensboro, i Freedom bus, l’attentato a Kennedy, la morte di Martin Luther King, la guerra in Vietnam) sia le tragedie intime (la morte del padre in Georgia, il decesso del figlio minore in Vietnam, le detenzioni del primogenito attivista per i diritti umani).
Approdato in sala dopo il Django Unchained di Tarantino e il Lincoln di Spielberg e prima di 12 anni schiavo di Steve McQueen, The Butler si accomoda tra opere che sembrano richiamarsi vicendevolmente, proseguendo l’una i discorsi dell’altra e componendo il colossale affresco di una nazione perennemente indecisa fra opzione morale e violenza brutale, tra parole e pistole. Insieme allo schiavo ‘slegato’ di Tarantino e al presidente (per)suadente di Spielberg, il maggiordomo di Daniels rimette mano (con guanto bianco) sulla questione razziale in un quadro politico-economico complesso e allargato, che contempla Eisenhower, Kennedy, Johnson, Nixon e Reagan e confina nelle immagini di repertorio Ford e Carter, che dialoga coi padri buoni della nazione (Kennedy, Johnson) e disdegna fino al congedo quelli cattivi (Nixon, Reagan).
Con il narratore umile e schivo di Forest Whitaker, il regista identifica lo strumento perfetto per condurre la narrazione filmica, ottemperando alle istanze pedagogiche con ridondanza retorica e generose concessioni didascaliche, che seguono la ricostruzione puntuale. Diversamente da Tarantino, la cui visione eversiva e indocile sulla questione ‘nera’ viene giudicata ‘bianca’ e inadeguata, Daniels si incammina su una strada diversa, quella del romanzo popolare e della robusta iconografia, rivendicando una competenza antropologica e culturale che suona come una dichiarazione di apartheid. Una separazione dura a morire che mentre denuncia l’intolleranza razziale, discrimina un artista, riducendo al colore della pelle la sua capacità di affrontare certi temi.

The Butler (2013) on IMDb
Prime Video: Barbarella

Un film di Roger Vadim. Con Ugo Tognazzi, Jane Fonda, Véronique Vendell, Anita Pallenberg, Giancarlo Cobelli. Fantascienza, durata 97′ min. – Francia, Italia 1967. MYMONETRO Barbarella * * 1/2 - - valutazione media: 2,75 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Una delle fantastiche avventure della bionda eroina dei fumetti: il suo viaggio nel pianeta Sogo alla ricerca di uno scienziato scomparso. Dai fumetti di Jean-Claude Forest che ha curato (discretamente) la sceneggiatura e (bene) la scenografia. Nonostante la futilità di fondo di questa favoletta a base di sesso un po’ sadico e di avventure spaziali, è un film gustoso, colorito, non privo di fantasia e humour. C’è anche il grande mimo Marcel Marceau. E i vestiti di Paco Rabanne. Titoli di testa da non perdere.

 Barbarella
(1968) on IMDb
Locandina italiana Sul lago dorato

Un film di Mark Rydell. Con Jane Fonda, Henry Fonda, Katharine Hepburn, Dabney Coleman, Chris Rydell. Titolo originale On Golden Pond. Sentimentale, durata 109 min. – USA 1981. MYMONETRO Sul lago dorato * * * - - valutazione media: 3,25 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Due vecchi sposi si ritirano nella tranquillità della loro casa sul lago. Lui sta per compiere ottant’anni e, per festeggiarlo, arriva anche la figlia divorziata, accompagnata dal “fidanzato” e dal figlio di lui, un ragazzino apparentemente intrattabile che viene poi lasciato in compagnia dei “nonni”. I rapporti tra l’adolescente e gli anziani ospiti sono inizialmente difficili, ma l’ostilità si trasforma in una bellissima amicizia. Film delicatissimo, forse, a tratti, troppo zuccheroso che ha fruttato a Henry Fonda l’Oscar poco prima della morte.

On Golden Pond (1981) on IMDb
CREPA PADRONE, TUTTO VA BENE - Spietati - Recensioni e Novità sui Film

Un film di Jean-Luc Godard, Jean Pierre Gorin. Con Jane Fonda, Vittorio Caprioli, Yves Montand, Cyrille Spiga. Titolo originale Tout va bien. Drammatico, durata 90′ min. – Francia 1972. MYMONETRO Crepa padrone, tutto va bene * * 1/2 - - valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Una coppia di intellettuali in crisi , lui regista impegnato, lei giornalista americana, è coinvolta nell’occupazione di una fabbrica di salumi dove si scontrano sindacalisti tradizionali ed estremisti. Curioso tentativo di fare un film marxista sulla lotta di classe con 2 star e una storia d’amore. Didascalico e schematico. Personaggi-simbolo alquanto facili e sessantotteschi. Senza grandi novità formali.

Tout Va Bien (1972) on IMDb
Locandina italiana Hannah Arendt

Un film di Margarethe von Trotta. Con Barbara Sukowa, Axel Milberg, Janet McTeer, Julia Jentsch, Ulrich Noethen. Drammatico, durata 113 min. – Germania, Lussemburgo, Francia 2012. – Nexo uscita lunedì 27 gennaio 2014. MYMONETRO Hannah Arendt * * * 1/2 - valutazione media: 3,83 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il film ricostruisce un periodo fondamentale della vita di Hannah Arendt: quello tra il 1960 e il 1964. All’inizio della vicenda, la cinquantenne intellettuale ebrea – tedesca, emigrata negli Stati Uniti nel 1940, vive felicemente a New York con il marito, il poeta e filosofo tedesco Heinrich Blücher. Ha già pubblicato testi fondamentali di teoria filosofica e politica, insegna in una prestigiosa Università e vanta una cerchia di amici intellettuali. Nel 1961, quando il Servizio Segreto israeliano rapisce il criminale di guerra nazista Adolf Eichmann, nascosto sotto falsa identità a Buenos Aires, la Arendt si sente obbligata a seguire il successivo storico processo che si tiene a Gerusalemme. Nonostante i dubbi di suo marito, la donna, sostenuta dall’amica scrittrice Mary McCarthy, chiede e ottiene di essere inviata in loco come reporter della prestigiosa rivista ‘New Yorker’. Hannah nota che Eichman, uno dei gerarchi artefice dello sterminio degli ebrei nei lager, è un mediocre burocrate, che si dichiara semplice esecutore di ordini odiosi e, d’altro canto, si sorprende nell’ascoltare testimonianze di sopravvissuti che mettono in evidenza la condiscendenza dei leader delle comunità ebraiche in Europa, di fronte ai nazisti.
Dai suoi resoconti, e in seguito dal suo libro, “La banalità del male: Eichman a Gerusalemme” (1963), emerge la controversa teoria per cui proprio l’assenza di radici e di memoria e la mancata riflessione sulla responsabilità delle proprie azioni criminali farebbero sì che esseri spesso banali (non persone) si trasformino in autentici agenti del male. L’ebreo Kurt Blumefeld, uno dei suoi più cari amici, non riesce a perdonarla per quegli scritti, mentre lo scandalo si diffonde in Israele e negli USA. La presidenza della sua Università è fortemente contrariata, la stampa la attacca violentemente, ma il marito, la sua devota allieva tedesca Lotte Köhler e molti studenti approvano e sostengono l’essenza, apparentemente paradossale, del suo pensiero.
Già in passato von Trotta ha realizzato film riguardanti donne “eccezionali” e dissidenti: Rosa L., del 1985, ritratto della leader marxista Rosa Luxemburg, interpretata dalla stessa Sukova, e Vision, del 2009, rievocazione di Hildegard von Bingen, mistica cristiana del XII secolo. In questo caso si tratta di un biopic che, delineando il personaggio in termini personali e di teoria filosofica elaborata dallo stesso, intende propriamente (come dichiarato dalla regista) “trasformare il pensiero in un film”. Si tratta di un tentativo solo parzialmente riuscito. In effetti l’approccio, pur serio, documentato e scenograficamente preciso, risulta spesso didattico. Non mancano aspetti flemmatici, dialoghi troppo prolungati, faticosi e pomposi. Tuuttavia, nel complesso, la costruzione drammatica è efficace. La messa in scena non è audace, ma neppure piattamente televisiva. Privilegia le sequenze in interni, con suggestivi colori grigi che evocano bene gli anni ’60, e riesce a creare un’aspettativa non retorica, né artificiosa.
Ne emerge l’isolamento della protagonista e la sua peculiare fisicità (nella meditazione, nell’eloquio e nell’assiduità a fumare), ma anche la rivendicazione ostinata della libertà di pensiero e la coerenza logica, non priva di una certa arroganza intellettuale. Da segnalare anche l’uso intelligente di footage, con immagine autentiche del processo ad Eichman.

Hannah Arendt (2012) on IMDb
Giulia di Fred Zinnemann al Supercineclub | Rouge et Noir Palermo

Regia di Fred Zinnemann. Un film Da vedere 1977 con Jane FondaMaximilian SchellJason RobardsHal HolbrookVanessa RedgraveMeryl StreepCast completo Titolo originale: Julia. Genere Drammatico – USA1977durata 118 minuti. – MYmonetro 3,96 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dal libro autobiografico Pentimento (1973) di Lillian Hellman, adattato da Alvin Sargent. Ritratto di Julia – uscita da una ricca famiglia di New York, appassionata comunista che a Vienna, a partire dagli anni ’30, studia con Freud, combatte contro Hitler, perde una gamba, è uccisa dai nazisti – e storia della sua fervida amicizia con la giovane commediografa Hellman, che la raggiunge a Berlino, portandole una grossa somma per aiutare gli antifascisti a espatriare. L’azione è estesa a Dashiell Hammett, grande rinnovatore del romanzo poliziesco e compagno di Lillian. Penultimo film di Zinnemann, che di Europa si intendeva, e uno dei suoi migliori, con un’ammirevole compagnia di attori. Un po’ troppo romantico per una materia che romantica non è. 9 nomination agli Oscar e 3 statuette a Sargent, alla Redgrave e a Robards. Troppo di sinistra per avere un grande successo.

Julia (1977) on IMDb
Risultati immagini per Una Squillo per l'Ispettore Klute

Regia di Alan J. Pakula. Un film Da vedere 1970 con Jane FondaDonald SutherlandRoy ScheiderCharles CioffiSylvester StalloneMary Louise Wilson. Titolo originale: Klute. Genere Poliziesco – USA1970durata 114 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 4,10 su 7 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Minacciata da un maniaco sessuale, una prostituta conosce detective che, per conto di un industriale, indaga sulla scomparsa di un uomo. Una eccellente J. Fonda (premiata con l’Oscar) in un thriller con finale a sorpresa, trasfigurato dall’ammirevole tenuta stilistica della regia di A.J. Pakula. Sceneggiato da Andy K. Lewis e Dave Lewis.

Klute (1971) on IMDb

Regia di Gene Saks. Un film Da vedere 1967 con Robert RedfordJane FondaCharles BoyerMildred NatwickMabel AlbertsonHerb EdelmanCast completo Titolo originale: Barefoot in the Park. Genere Commedia – USA1967durata 105 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 4,10 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

A causa della suocera e di un intraprendente vicino di casa, due freschi sposini cominciano a litigare. La riconciliazione avviene nel parco. È lui quello a piedi nudi. La divertente e tenera commedia di Neil Simon, grande successo di Broadway, passa senza danni sullo schermo. Redford meglio della Fonda. Meglio di tutti la Natwick come mammà.

Barefoot in the Park (1967) on IMDb
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Deadwood è una serie televisiva western della HBO, creata da David Milch (già creatore di NYPD Blue), ambientata nel 1870 nella omonima cittadina del South Dakota. La serie composta da tre stagioni ha ottenuto 11 nomination agli Emmy Award, vincendone tre. La serie mescola sapientemente personaggi realmente esistiti ed altri fittizi, eventi storici e inventati.

La serie inizia nel 1876, due settimane dopo la battaglia del Little Bighorn dove avvenne la sconfitta del Generale Custer. Deadwood è una città che deve ancora nascere, che vive senza leggi e non riconosciuta dallo Stato, popolata da fuorilegge, prostitute ed ogni sorta di criminale. In un luogo dove non vi sono leggi, l’unica legge che vale è quella del più forte, che in questo caso è Al Swearengen, uno dei pionieri fondatori della città, padrone dell’unico saloon dove gestisce i suoi loschi affari. Ma altri personaggi arrivano in città con l’intento di ricominciare una nuova vita: tra loro vi sono Seth Bullock, ex-sceriffo che vuole aprire un’attività commerciale, il cercatore d’oro Wild Bill Hickock assieme agli amici Calamity Jane e Charlie Utter, Alma Garrett, newyorkese che arriva in città per assecondare le voglie avventurose del marito. I destini e le strade di queste persone si incroceranno inevitabilmente.

Locandina Arriva un cavaliere libero e selvaggio

Un film di Alan J. Pakula. Con Jane FondaJames CaanJason RobardsGeorge GrizzardJim Davis. continua» Titolo originale Comes a HorsemanWesterndurata 118 min. – USA 1978.

Una bella nubile eredita una fattoria. Un boss corteggia entrambe, ma la donna, aiutata da un vecchio, tiene duro. Poi arriva un giovane cowboy e si installa nella fattoria. Il boss diventa sempre più malvagio, fino a uccidere più volte, e viene punito come si merita. Così i due giovani possono finalmente vivere sereni.

Comes a Horseman (1978) on IMDb
Locandina Anime sporche

Un film di Edward Dmytryk. Con Jane FondaBarbara StanwyckAnne BaxterLaurence HarveyCapucine Titolo originale Walk on the Wild SideDrammaticob/n durata 114 min. – USA 1962.

Alla morte del padre un giovane decide di ritrovare la ragazza che ama. La rintraccia in una casa di tolleranza: al momento di portarla con sé scoppia una rissa durante la quale lei rimane uccisa. Un film che ebbe allora molto successo.

Walk on the Wild Side (1962) on IMDb

California Suite (1978) - IMDbUn film di Herbert Ross. Con Jane Fonda, Michael Caine, Maggie Smith, Alan Alda. Commedia, durata 103′ min. – USA 1979. MYMONETRO California Suite * * 1/2 - - valutazione media: 2,83 su 5 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

In occasione della “notte degli Oscar”, al Beverly Hills Hotel si svolgono le vicende parallele di 4 coppie. Allegro, burrascoso, divertente. 2 episodi _ Smith-Caine e Fonda-Alda _ sono ammirevoli, percorsi da un insolito brivido drammatico. Da pochade l’episodio Matthau-May. Tratto dalla commedia Plaza Suite (1968) di Neil Simon che l’ha anche adattata.

California Suite (1978) on IMDb

Regia di Roger VadimLouis MalleFederico Fellini. Un film con Brigitte BardotJane FondaAlain DelonPeter FondaTerence StampRenzo PalmerCast completo Genere Horror – ItaliaFrancia1967durata 121 minuti. – MYmonetro 3,00 su 2 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Tre trasposizioni da Edgar Allan Poe ad opera di altrettanti prestigiosi registi. Nell’episodio Metzengerstein, una lussuriosa castellana s’accende per un uomo che la rifiuta. Conseguenze tragiche. In William Wilson, un ufficialetto austriaco, cinico e sadico, è affrontato da un nemico che gli somiglia e ucciso. In Toby Dammit, un attore di cinema, a Roma per un western, ha continuamente un incubo.

Spirits of the Dead (1968) on IMDb

Regia di Sydney Pollack. Un film Da vedere 1969 con Susannah YorkJane FondaGig YoungMichael SarrazinBonnie BedeliaRed ButtonsCast completo Titolo originale: They Shoot Horses, Don’t They?. Genere Drammatico – USA1969durata 129 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,47 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dal breve romanzo Ai cavalli si spara (1935) di Horace McCoy, pubblicato (1956) in Italia da Einaudi con Avrei dovuto restare a casa nel volume Le luci di Hollywood , e sceneggiato da James Poe e Robert E. Thompson. Nel 1932, durante la grande depressione, a Los Angeles si svolge una maratona di danza dov’è in palio un premio di 1500 dollari. Sagra di sadomasochismo, claustrofobica fino all’angoscia, impressionante ricostruzione d’epoca con dialoghi crepitanti, è una sola, grande metafora sull’America amara che si slarga ad allegoria sul destino. Ottimo gioco di squadra tra gli attori. Ebbe 6 nomination ai premi Oscar (regia, sceneggiatura, Fonda, York, musiche) e una statuetta a Young come attore non protagonista.

 Non si uccidono così anche i cavalli?
(1969) on IMDb

Regia di Sydney Pollack. Un film Da vedere 1979 con Robert RedfordJane FondaValerie PerrineJohn SaxonWillie NelsonNicolas CosterCast completo Titolo originale: The Electric Horseman. Genere Drammatico – USA1979durata 120 minuti. – MYmonetro 3,17 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Storia d’amore tra un uomo, Sonny Steel, una donna, Hallie, e un cavallo bianco, Rising Star. Quando Sonny si accorge che il cavallo viene drogato per le esibizioni pubblicitarie, lo porta in una valle remota per dargli la libertà. Western moderno con struggente nostalgia del passato. È un tenero racconto in cui fa spicco la concretezza dell’azione e l’attenta psicologia dei personaggi. I due protagonisti servono il film come meglio non si potrebbe.

 Il cavaliere elettrico
(1979) on IMDb

Locandina Crisantemi per un delittoUn film di René Clément. Con Jane Fonda, Alain Delon, Lola Albright Titolo originale Les félins. Drammatico, b/n durata 109 min. – Francia 1963. MYMONETRO Crisantemi per un delitto * * 1/2 - -valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Costa Azzurra: Marc è un avventuriero affascinante che per sfuggire a un gangster americano si rifugia in una lussuosa villa. Qui trova due donne, Barbara, matura e bella, e Melinda, giovanissima e deliziosa. Barbara si innamora del nuovo venuto e progetta una fuga con lui. Ma nella villa c’è un altro ospite, l’amante della stessa Barbara, che si nasconde perché ricercato dalla polizia. La situazione precipita: l’uomo nascosto uccide Barbara che sta per lasciarlo e viene ucciso da Melinda, la quale fa in modo che la colpa ricada su Marc. Al poveretto non rimarrà altra alternativa che vivere nascosto nella villa.

 Crisantemi per un delitto
(1964) on IMDb