1881: un sergente nero è accusato di duplice omicidio: quello di una ragazza sedicenne e di suo padre. Il difensore è il comandante del suo reparto. Tutte le prove sembrano contro il sergente finché un colpo di scena permette di scoprire il vero responsabile del delitto. Un Ford minore.
In un paese africano il capo (Strode) di un movimento di liberazione non violento è catturato dai mercenari che lo torturano per indurlo a sconfessare pubblicamente le sue idee. Scritto con Franco Brusati e ispirato alle vicende del Congo e di Patrice Lumumba (1925-61), ha una struttura di trasparente parabola cristologica con due ladroni (quello buono è F. Citti), un Ponzio Pilato in tuta mimetica di mercenario e un Caifa travestito da leader africano. Il più inerte e il meno riuscito film di V. Zurlini che per anni progettò più film di ambiente africano, e per ragioni di costo girò nei dintorni di Roma. Era destinato a essere un episodio di Amore e rabbia (Vangelo ’70) .
È una commistione tra il noir e la commedia. Nei titoli di testa appare la scritta Un divertimento in due tempi scritto da Fernando Di Leo. Il film si distingue tra i noir del tempo, oltre per la commistione con la commedia, anche per la protagonista, Ursula Andress, che lotta e si comporta come un uomo, senza perdere però la sua prorompente femminilità. Nora Green è una hostessstatunitense che arriva a Napoli. Con la scusa di una lettera, ricevuta dall'”americano”, da consegnare a un boss della camorra, Nora si addentra nel sottobosco della malavita. S’innamora di Manuel, un ex pugile acrobata di un circo.
Uno smemorato arriva in una cittadina seguendo vaghi e nebulosi ricordi. Alcuni degli abitanti, approfittando della sua amnesia, tentano di servirsi di lui per personali vendette. Il giovane, dopo un violento scontro con il proprio fratello, ricorda tutto il passato e riparte per sempre.
Publio Cornelio Scipione detto l’Africano e suo fratello Lucio detto l’Asiatico sono accusati da Catone, moralista accanito e un po’ opportunista, di essersi appropriati di 500 talenti, tributo di Antioco, re della Siria. Il colpevole è l’Asiatico, e l’integerrimo Africano lo denuncia a Catone. Poi, sapendo che l’ormai corrotta Repubblica non tollera gli onesti come lui, accusa se stesso davanti al Senato. Allora i senatori lo perdonano, ma lui sceglie l’esilio. 3° film di Magni, anche sceneggiatore, dopo il successo di Nell’anno del Signore… I riferimenti satirici a un’altra repubblica, quella italiana di due millenni dopo, sono evidenti, intinti di un’amarezza che affiora quando in questa commedia popolaresca le parole dei dialoghi prevalgono sulle immagini: la parlata romanesca la fa scivolare in una riduttiva goliardia. Fotografia: Arturo Zavattini. Musica: Severino Gazzelloni. Montaggio: Ruggero Mastroianni, Amedeo Salfa.
Un film di Fernando Di Leo. Con Mario Adorf, Henry Silva, Woody Strode, Luciana Paluzzi, Sylva Koscina.Drammatico, durata 97′ min. – Italia 1972. MYMONETRO La mala ordina valutazione media: 3,18 su 13 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Un boss della malavita americana sospetta che Luca, pappone siculo, abbia fatto sparire un grosso carico di eroina e gli mette alle costole due killer che cominciano col mettere a morte moglie e figlie. La sua reazione è furibonda. Più trucido che truce, ma non privo di una sua rozza efficacia. View full article »
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