Una bellissima nera viene rapita per essere venduta come concubina a un principe arabo. Il marito organizza la ricerca aiutato da strani personaggi. Praticamente viene attraversata l’Africa.
Dal romanzo (1952) di Howard Fast: nel 73 a.C. il gladiatore trace Spartaco promuove una rivolta di schiavi contro il governo di Roma, sconfigge una legione e si dirige verso il sud. È sconfitto dall’armata di Crasso che fa crocifiggere seimila schiavi sulla via Appia. Come film di S. Kubrick è un ibrido: troppe paternità (lo sceneggiatore Dalton Trumbo e soprattutto il produttore-attore K. Douglas che in un primo tempo aveva ingaggiato il regista Anthony Mann) e una certa eterogeneità stilistica. È poco kubrickiano il richiamo a una nozione di progresso di cui la vicenda del “primo rivoluzionario della storia” è simbolica portatrice. Gli appartiene per le scene di battaglia e di violenza (cui collaborò il grafico Saul Bass), la mescolanza di ragione e passione nei personaggi principali, la splendida direzione degli attori tra cui spiccano L. Olivier e C. Laughton. È, comunque, il migliore – e il più adulto – dei colossi storici di Hollywood. Ridistribuito nel 1991 in un’edizione restaurata con l’aggiunta di una quindicina di minuti. 4 Oscar: fotografia (Technirama 70) di Russell Matty, Ustinov attore non protagonista, scene e costumi.
Verso il 1300 a.C. il medico egiziano Sinuhe si trova coinvolto in intrighi politici, mentre il faraone Akenaton tenta di realizzare una riforma religiosa.
Dal romanzo La vie extraordinaire de Lola Montès di R. de Cecil Saint-Laurent, adattato da Jacques Natanson, Annette Wademant e Ophüls. Maria Dolorès Porriz y Montez, contessa di Lansfeld, rievoca in 7 momenti i suoi prestigiosi amori (Liszt, Luigi I di Baviera ecc.) e le sue pene. È il capolavoro (e una sorta di testamento) dello squisito, geniale M. Ophüls, l’opera dove – sullo sfondo di una sfarzosa scenografia di teatro nel teatro – sono riassunti i suoi temi al cui centro campeggia la donna-spettacolo. In un giuoco tragico e simultaneo di presente e passato, di finzione e vicende reali, di esibizionismi scandalistici e doloroso martirio, dietro il sontuoso apparato decorativo c’è la realtà di un personaggio, la sua verità interiore, come in ogni autentico spettacolo barocco. Ha una debolezza di fondo: la scelta di M. Carol. Nel dicembre 1955 a Parigi dà scandalo, spacca la critica in due fazioni, rischia di rovinare i produttori che ne riducono di 30′ la durata. Ripreso nel 1968 e accolto, quasi all’unanimità, come un trionfo. In originale girato in 3 lingue (francese, inglese, tedesco). Fotografia (Cinemascope, Eastmancolor): Christian Matras. Restaurato dalla Cinémathèque di Parigi grazie al digitale, e ridistribuito in Francia nel dicembre 2008.
Dal romanzo di William F. Nolan e George Clayton Johnson: in una megalopoli del XXII secolo, nel 2274, un poliziotto in crisi di coscienza chiede a una bella e occasionale compagna di metterlo in contatto con le forze della resistenza. Racconto di fantascienza che non lesina sul piano del meraviglioso, aiutato dalla suggestiva fotografia di Ernest Laszlo. Come dire che la cornice vale più del quadro. C’è, infatti, debolezza logica, confusione, mancanza di stile. Oscar speciale per gli effetti visivi. Trasposto in una miniserie TV.
Un film di Michael Curtiz. Con Peter Ustinov, Humphrey Bogart, Basil Rathbone, Aldo Ray, Joan Bennett Titolo originale We’re No Angels. Commedia, Ratings: Kids+13, durata 106′ min. – USA 1955. MYMONETRO Non siamo angeli valutazione media: 2,88 su 7 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Tre galeotti, evasi dal penitenziario dell’Isola del Diavolo, arrivano in una famiglia francese dove tutto va a rotoli. In due giorni sistemano ogni cosa. È un congegno teatrale (da La cuisine des Anges, 1952, di Albert Husson) che non ha trovato né uno sceneggiatore né un regista adatti: tutto funziona _ gli interpreti, il dialogo, l’ambientazione _ tranne il racconto che non ha né ritmo né invenzioni. Rifatto liberamente nel 1989 da N. Jordan.
Un battello risale il Nilo con a bordo una dozzina di personaggi alla Agatha Christie. C’è una ricca americana che viene asssassinata e c’è Poirot che indaga. Alla fine l’assassino è davero quello che non ci si aspetta. È un bel film che dà soddisfazione a chi ama il giallo, l’avventura e l’immagine. Si vede il Nilo, la valle dei templi, bei vestiti, bella gente.
Dal romanzo Corpi al sole di Agatha Christie. Hercule Poirot (ancora una volta impersonato da Ustinov) è in vacanza in un’isola del Mediterraneo dove deve occuparsi dell’assassinio di una bagnante, un’attrice bella, egoista e infedele. Chi l’ha uccisa? Il marito tradito? O uno spasimante respinto? O una rivale?
Torna l’infallibile Hercule Poirot con una storia firmata da Agata Christie. Il detective belga (Peter Ustinov) questa volta deve risolvere il caso dell’anziana signora Boynton, uccisa con un’iniezione nel braccio. Il figliastro e il compagno della detestabile vittima sono tra i sospettati, insieme a una deputata, a un avvocato e a un medico. A ognuno di essi, infatti, si è presentata l’occasione per commettere il delitto.
Un film di Jules Dassin. Con Peter Ustinov, Maximilian Schell, Akim Tamiroff, Melina Mercouri, Robert MorleyAvventura, durata 120 min. – USA 1964. MYMONETRO Topkapi valutazione media: 2,75 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Una banda di ladri internazionali si allena scrupolosamente per riuscire a portar via dal Topkapi (il museo nazionale turco) un preziosissimo pugnale. Sfortunatamente per loro, gli autori dell’impresa vengono scambiati dal controspionaggio per terroristi e tenuti d’occhio da abili agenti che inconsapevolmente sventano il loro piano. View full article »
Un film di Peter Glenville. Con Peter Ustinov, Elizabeth Taylor, Richard Burton, Alec Guinness. Titolo originale The Comedians. Drammatico, durata 107 min. – USA 1967.
Ad Haiti, sotto la dittatura di Duvalier, s’incrociano i destini di quattro personaggi, ciascuno dei quali si affanna a dimostrare di essere diverso da quello che è. Il protagonista, dopo aver a lungo esitato, diventa commediante anche lui. Assume la personalità di un maggiore inglese morto qualche tempo prima e capeggia la rivolta degli indigeni contro gli sgherri di Duvalier. View full article »
Un film di Mervyn LeRoy. Con Robert Taylor, Deborah Kerr, Peter Ustinov, Leo Genn, Patricia Laffan. Titolo originale Quo Vadis. Storico, durata 171′ min. – USA 1951. MYMONETRO Quo vadis? [2] valutazione media: 4,10 su 27 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Dal romanzo (1894-96) di Henryk Sienkiewicz, premio Nobel 1905. A Roma, sotto Nerone (37-68 d.C.) imperatore, la persecuzione dei cristiani infuria. Tornato dalla Gallia, il patrizio Marco Vinicio s’innamora della cristiana Licia, si converte e, grazie a Ursus, riesce a salvare l’amata e a salvarsi. Quasi 3 ore di noia monumentale con frammenti di istrionismo ben temperato (Ustinov/Nerone), una magniloquente colonna musicale di Miklos Rosza, una smagliante fotografia di Robert Surtees e William V. Skall. Targato M-G-M, fu il 1° dei colossi storici hollywoodiani girati dopo la guerra a Roma. Scene e costumi furono riutilizzati per Giulio Cesare (1953) di Mankiewicz. 7 candidature agli Oscar, nemmeno una statuetta. View full article »
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