Un film di Daniele Luchetti. Con Diego Abatantuono, Margherita Buy, Angela Finocchiaro, Silvio Orlando, Marina Confalone. continua» Commedia, durata 105 min. – Italia 1992
Dopo i buoni risultati di critica e di pubblico riscossi da Il portaborse, Luchetti si getta in un’impresa ambiziosa. Il grottesco non è nelle sue corde. Così con gli onnipresenti Rulli e Petraglia (che in realtà hanno al loro seguito molti scribacchini) ha voluto sorprendere con alcune scene a effetto che ricordano in due casi (l’esplosione coi rifiuti che volano ovunque e la scena finale con O’sole mio) gli aspetti negativi dei film di Tornatore. Quel tentativo cioè di vendere all’estero le cose che si aspettano gli stranieri da noi. Gli echi felliniani che in La settimana della Sfinge risultavano gradevoli, qui danno fastidio. Rimangono alcune scene divertenti e la buona volontà degli interpreti. La storia è presto detta. Fortezza, giudice suo malgrado, arriva in un paesino meridionale dove abita Mario, un truffatore da quattro soldi sul quale deve indagare. In realtà i veri crimini se li spartiscono la borghesia e un procuratore. Fortezza, dopo aver mandato in carcere Mario, si innamora della sua fidanzata. Ma dopo un matrimonio posticcio li aiuterà a coronare il loro sogno d’amore.