Santa Vittoria è un paese italiano famoso per il suo vino. I tedeschi durante l’occupazione vogliono farsi dire ad ogni costo dove è nascosta la famosa riserva da un milione di bottiglie. Ma la riserva è imboscata bene. E il sindaco, da tutti ritenuto un imbelle, non parla nonostante le pressioni anche violente cui è sottoposto dal maggiore nazista.
Durante la guerra 1914-18 il tenente Thomas Edward Lawrence (1888-1935), agente del servizio segreto britannico, trasforma in guerriglia la rivolta degli arabi contro i turchi, guida i beduini alla conquista di Damasco e poi si ritira nell’anonimato. In questo sontuoso megafilm epico su uno dei più affascinanti avventurieri del primo Novecento il vero protagonista è il deserto. Solida sceneggiatura di Robert Bolt, splendida fotografia, musica sovrabbondante, 7 premi Oscar (miglior film, regia, fotografia, colonna sonora, scenografia, montaggio e suono). All’epoca O’Toole fu una rivelazione.
Nel Messico dominato dal dittatore Porfirio Diaz, Emiliano Zapata alla testa dei peones conduce, insieme a Pancho Villa, la lotta contro gli oppressori .
Mentre a Itaca Penelope (Mangano) tiene a bada i Proci, attendendo col figlio Telemaco (Interlenghi) il ritorno del marito, Ulisse (Douglas) si sveglia sulla spiaggia dell’isola dei Feaci, incontra Nausicaa (Podestà) e, ritrovata la memoria, rievoca le sue peripezie (Polifemo; le Sirene; la maga Circe). Con una nave messa a sua disposizione dal re Alcinoo (Dumesnil) riparte, approda a Itaca e liquida i Proci con una strage. Dall’Odissea (sec. VIII-VII circa a.C.) di Omero, il film italiano più costoso del dopoguerra, prodotto da Ponti-De Laurentiis per la Lux, con 7 firme (tra cui quelle di F. Brusati, Ennio De Concini, Ben Hecht, Irwin Shaw) in una sceneggiatura abilmente strutturata in flashback con qualche idea notevole (la stessa interprete _ S. Mangano _ per Penelope-Circe; il canto delle sirene con le voci camuffate di Penelope e Telemaco) e ottimi effetti speciali di Eugen Shüfftan.La fotografia è di Harold Rosson. Modellato sulla misura del suo interprete hollywoodiano, l’eroe è atletico e scattante, sprezzante di ogni superstizione, avido di conoscenza, diviso tra la curiosità del mondo e il bisogno di sicurezza, di famiglia. Altri film dal poema omerico: L’Odissea (1911) di Francesco Bertolini e Adolfo Padoan (1925 metri); Odissea (1968), sceneggiato TV in 8 puntate di Franco Rossi, protagonista Bekim Fehmiu. Ne fu fatta un’edizione cinematografica di 106 minuti: Le avventure di Ulisse.
Il figlio di un ricco possidente violenta e uccide la moglie indiana dello sceriffo. Questi scopre il colpevole in un altro paese e lo arresta. Il padre del ragazzo, deciso a difenderlo ad oltranza, provoca l’incendio dell’albergo in cui sono alloggiati. Sceriffo e prigioniero escono insieme; il secondo viene ucciso per errore e anche suo padre ci lascia la vita.
Architetto nero di New York, con moglie e figlia, ha una relazione con la segretaria italoamericana, che ha il babbo e due fratelli a carico. Male accolta nei rispettivi ambienti, la loro storia li fa espellere dalle famiglie. Passata la febbre, vi rientrano. L’intrigo, semplice, del 5° film dell’afroamericano Lee serve per affrontare 2 temi principali: i rapporti interrazziali e quello della droga (da lui condannata con lucido furore). Concretezza, lucidità, energia e irridente umorismo sono le qualità del film, al servizio dell’efficacia del disegno dei personaggi. Superba compagnia di interpreti, colonna musicale curata da Stevie Wonder con le voci di Frank Sinatra e Mahalia Jackson. Premio a Cannes per S.L. Jackson.
Libia 1929-31. Il governo italiano deve far fronte alla guerriglia che i beduini Senussi – sotto la guida di Omar Al-Mukhtar, insegnante di professione e ribelle per dovere – conducono in Cirenaica contro la colonizzazione italiana e la rinascita dell’impero romano in Africa (la Quarta Sponda). Mussolini nomina il generale Rodolfo Graziani (Reed) governatore di Libia e gli mette a disposizione un esercito moderno, il primo che, nella storia delle guerre coloniali, usò autoblindo, carri armati e aerei. Seguendo una strategia predisposta dal generale Pietro Badoglio (non nominato nel film), Graziani deporta le popolazioni di pastori seminomadi, fa distruggere il loro bestiame e costruire un reticolato di 270 km al confine con l’Egitto. Organizza campi di concentramento dove regnano denutrizione, stenti, epidemie e soffoca nel sangue la ribellione. Al-Mukhtar fu impiccato. Scritto da H.R.L. Craig. Fotografato in Cinemascope dal britannico Jack Hildyard ( Il ponte sul fiume Kwai ) e musica altisonante di Maurice Jarre, costato 25 milioni di petro-dollari, è un war film con tutte le carte (e gli stereotipi) in regola. Diretto da un regista siriano, già aiuto di Sam Peckinpah, sembra un western filoindiano in cui si parteggia per i più deboli. Quinn con barba bianca impersona il vecchio leone con biblica dignità e una sorta di eroica dolcezza. Non mancano i militari italiani “buoni” (Vallone, Capolicchio); quelli “feroci” hanno la camicia nera della Milizia. Steiger ripete il suo Mussolini di maniera, la Papas vaga qua e là senza sapere bene cosa fare. Le immagini dei lager, rinforzate da brani di cinecronache, vanno a segno. Dice, in fondo, qualcosa che i libri di scuola (italiani) hanno sempre taciuto. Nel luglio 1983 fu dato in anteprima al festival di Montecatini.
Dopo l’ennesimo attacco della banda dei banditi di McQuown e la conseguente umiliazione dello sceriffo locale, gli abitanti del piccolo villaggio di Warlock decidono di far intervenire Clay Blaisedell, noto mercenario dalla pistola d’oro le cui gesta riecheggiano anche in un libro di cronache. Clay arriva a Warlock assieme al compagno e mentore Tom Morgan, con il quale decide di far aprire un saloon per bere e giocare d’azzardo. Quando si presentano gli uomini di McQuown, i due giustizieri li minacciano e li fanno fuggire tutti, ad eccezione del giovane Johnny Gannon, che decide di restare in città e di smettere con furti, assalti e imboscate. Mentre gli abitanti del villaggio sono pronti a festeggiare il nuovo corso di pace e giustizia, non lontano Tom Morgan uccide un uomo durante un assalto alla diligenza condotto da parte degli uomini di McQuown, così che interviene lo sceriffo della contea più vicina per promuovere legalmente un nuovo amministratore della giustizia.
La struttura canonica del western prevede sempre il passaggio d’investitura di un nuovo sceriffo (“C’è un nuovo sceriffo in città!”), il momento che segna la svolta dalla fase del disordine e dell’anarchia alla costituzione della legalità e di una morale. D’altronde, gran parte dell’epica western si basa sulla storia dell’arrivo di Wyatt Earp a Tombstone come l’emblema della costituzione di un diritto etico e normativo di un paese ancora troppo giovane per poter vivere al di sotto della legge. Creazione della legge e creazione del mito si confrontano così ancora una volta nello scenario della Monument Valley, con la differenza che nel film di Dmytryk il mito comincia a farsi più complesso e il cielo dello Utah mostra gli strappi della drammaturgia moderna. Nel piccolo villaggio di Warlock la legge è ancora quella personale, quella mercenaria e caotica del “più forte” e gli unici garanti della legalità e della disciplina sono un vecchio giudice zoppo e un bandito ubriacone redento. L’anarchia del vecchio west diviene disordine dei rapporti fra personaggi, i cui scontri non avvengono più solo alla luce del sole con colt alla mano. La coppia Henry Fonda-Anthony Quinn (ancora una volta Wyatt Earp-Doc Hollyday) amministra la legge sul filo della legalità e della rivalità personale, ma rappresenta solo una delle polarità del circuito di relazioni che si creano a Warlock. Dmytryk articola infatti la tensione in funzione di più personaggi (Clay e Tom vs. McQuown, Johnny vs. McQuown, Johnny vs. Tom, ecc.), sia mediante duelli e sparatorie che attraverso rapporti ambigui e amorosi all’interno dei quali le donne assumono sempre più peso nello spostare il baricentro dello scontro. La complessa situazione della piccola cittadina serve a Dmytryk per disegnare una mappa sia etica che politica del vecchio West, e per dimostrare come la legge e l’ordine siano l’evoluzione tutt’altro che naturale di violenza e anarchia.
Tre avventurieri vengono accusati di furto di bestiame dalla comunità di una cittadina del West. Sceneggiato da Lamar Trotti e fotografato da Arthur Miller, questo film, tratto da un romanzo di Vantilburg Clark, uscì negli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale. Il tema del linciaggio provocò una profonda impressione. Sul film (forse il capolavoro di Wellman) qualche anno dopo, Manny Farber su “The New Republic” scrisse: “… The Ox-Bow Incident è un significativo momento della nostra cultura”.
La vita tormentata di Vincent Van Gogh. Dalla sua esperienza di missionario nelle miniere di carbone nel Belgio agli inizi come pittore a Parigi, alla parentesi ad Arles assieme all’amico Paul Gauguin, fino al suicidio, in un campo di grano, durante una delle sue violente crisi depressive. Il film fece vincere ad Anthony Quinn (Gauguin) il secondo Oscar della sua carriera (ma Kirk Douglas mancò per un pelo la statuetta e se la meritava).
Protagonista è Inuk, un esquimese. Si sposa, ha un figlio e un giorno uccide un bianco che ha rifiutato l’offerta della moglie da parte sua, secondo un’usanza degli esquimesi. Dovrebbe essere arrestato e due poliziotti lo trovano. Uno muore di freddo, l’altro viene salvato da Inuk. Il poliziotto dirà che l’assassino è morto e l’esquimese potrà continuare a vivere la sua difficile esistenza, sempre in lotta con la natura.
Da un romanzo di Alistair MacLean. Isola di Keros. Commando di partigiani deve impadronirsi di due cannoni messi in posizione strategica dai tedeschi. Ma c’è un traditore. Uno dei pochi film sulla 2ª guerra mondiale che ebbe un grandissimo successo di pubblico. Ambizioso con molte sequenze di forte suspense, è un po’ appesantito da dialoghi spesso retorici e filosofeggianti. Ottimo cast. 4 nomination, solo un Oscar agli effetti speciali.
Da un romanzo di C.E. Scoggins. Ingegnere nordamericano lavora a una linea ferroviaria in uno stato dell’America meridionale. Deve vedersela con la natura ostile e una moglie troppo viziata dal padre. Primo e ultimo film di R. Wallace con J. Wayne che, per conto suo, ha voluto dimenticare questo lavoro che considerava un incidente di percorso. Mai si era visto un attore come lui in scene così impostate e pretenziose.
Un film di Henri Verneuil. Con Anthony Quinn, Michael Redgrave, Grégoire Aslan, Virna Lisi. Titolo originale La vingtcinquième heure. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 127 min. – Francia 1967. MYMONETRO La venticinquesima ora valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Nel 1940, in Romania, un contadino viene deportato come ebreo perché il capo della polizia locale vuole rubargli la giovane sposa. Il poveretto riesce a scappare a Budapest, ma, nuovamente arrestato dai nazisti, se la cava solo accettando di entrare nelle SS
Bella, ricca e sofisticata porta lo scompiglio nella vita di un torero che per lei trascura moglie e corrida. Poi lei si stanca. Lui, disperato, cerca di riconquistarla. 2ª versione del romanzo (1908) di Vicente Blasco Ibáñez (dopo quella con Rodolfo Valentino del 1922). È il film che segnò il successo di R. Hayworth in un’indimenticabile interpretazione. Brillante regia, fotografia di Ernest Palmer e Ray Rennahan ispirata alla pittura spagnola che vinse un Oscar. Rifatto nel 1989 come Ossessione d’amore con Sharon Stone.
Un film di Edward Dmytryk. Con John Wayne, Anthony Quinn, Fely Franquelli Titolo originale Back to Bataan. Guerra, Ratings: Kids+13, b/n durata 95 min. – USA 1945. MYMONETRO Gli eroi del pacifico – La pattuglia invisibile valutazione media: 3,00 su 1 recensione. Uno degli episodi bellici più drammatici della storia bellica degli Stati Uniti rivive nella rievocazione di Edward Dmytryck. Una cronaca di guerra asciutta e amara, con un John Wayne monumentale e un impareggiabile Anthony Quinn. Il film è proposto in versione b/n e in versione colorizzata e contiene le immagini d’archivio della storica battaglia di Baatan. Seconda Guerra Mondiale, nelle Filippine. Il colonnello Madden, aiutato dal sergente Bonifacio, ingaggia un gruppo di mercenari per attaccare le forze giapponesi. La loro iniziativa permetterà alle truppe americane di sbarcare a Bataan?
Dal romanzo di Emeric Pressburger: vent’anni dopo la guerra civile, un combattente repubblicano, esule in Francia, ritorna in Spagna per uccidere un brutale capo di polizia. Film d’azione che pretende di diffondere messaggi sull’etica, la morte, il destino. Il tono predicatorio dilaga. Peck fuori parte.
Un film di John Farrow. Con Anthony Quinn, Robert Taylor, Ava Gardner Titolo originale Ride, Vaquero. Western, durata 90 min. – USA 1953. MYMONETRO Cavalca, vaquero! valutazione media: 2,50 su 4 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Il fratellastro di un bandito non ha proprio il temperamento di un assassino: preferisce lavorare in una fattoria anche perché la padrona è una bellissima donna (Ava Gardner). I due si innamorano ma sono onesti e poi il marito è una così brava persona. Quando il fratello cattivo sta per uccidere il marito, il fratello buono interviene e lo salva. Però Abele e Caino si uccidono a vicenda.
Lascia l’America per andare da un amico messicano, miliardario e corrotto politicante, ma tutto si incrina quando scappa con la giovane moglie. Intruglio di orgoglio, pregiudizio, tradimento, vendetta, violenza, sesso con un pizzico di horror: tremendo. Come mangiare a cucchiaiate farina cruda.
Le richieste di reupload di film,serie tv, fumetti devono essere fatte SOLO ED ESCLUSIVAMENTE via email (ipersphera@gmail.com), le richieste fatte nei commenti verrano cestinate.