Category: Film dal 2010 al 2019


Regia di Cesc Gay. Un film Da vedere 2015 con Ricardo DarínJavier CámaraDolores FonziEduard FernándezAlex BrendemühlCast completo Titolo originale: Truman. Genere Commedia, – SpagnaArgentina2015durata 108 minuti. Uscita cinema giovedì 21 aprile 2016 distribuito da Satine Film. – MYmoro 3,71 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dal Canada, dove lavora come docente, il pacato e arguto Tomás torna a Madrid per incontrare il suo amico Julián, attore argentino scapestrato e donnaiolo che, malato di cancro, ha deciso di interrompere la chemioterapia e di affrontare la morte. Passano insieme 4 giorni memorabili all’insegna degli affetti e della vita. È possibile fare un film capace di scherzare con la morte senza edulcorarla e senza chiedere allo spettatore la sospensione del principio di verosimiglianza? Il film del catalano Gay, da lui stesso sceneggiato con Tomás Aragay, ci permette di rispondere di sì. È una commedia esistenziale intrisa di sagace ironia e di umorismo non solo nero, una riflessione filosofica, non teorica ma pratica, sulla possibilità di scegliere la “libera morte” (F. Nietzsche), ma anche di vivere la vita come un gioco sempre sorprendente basato sul primato delle relazioni affettive. Fa sorridere e ridere senza banalità e facili battute; commuovere e piangere senza concedere nulla al sentimentalismo; ma sempre e soprattutto fa pensare. Regia di basso profilo funzionale a valorizzare l’interpretazione attoriale dei 2 protagonisti, stupefacente per verismo, naturalezza e simpatia. 5 Goya: film, regia, sceneggiatura originale, attore protagonista e attore non protagonista.

Questo file ha la traccia audio in italiano sfasata, e i sottotitoli in italiano spostati di qualche secondo. La traccia in spagnolo va bene.


Regia di Chantal Akerman. Un film con Stanislas MerharMarc BarbéAurora MarionSakhna OumSolida ChanYucheng SunCast completo Titolo originale: La Folie Almayer. Genere Drammatico – BelgioFrancia2011durata 130 minuti.

In un piccolo e sperduto villaggio del Sudest asiatico, lungo le rive di un ampio fiume turbolento, un uomo di origine europea vive ancorato ai suoi sogni per amore della figlia. Una storia di passione e follia, alla ricerca dell’assoluto. La regista commenta così la nascita dell’idea del film: “leggendo il romanzo di Conrad fui colpita dalla sua modernità e universalità. Ci sono un padre, una madre, una figlia e un ragazzo. Mi piacerebbe riuscire a trattare la loro storia con semplicità e sensualità, grazie all’ambientazione particolare e ai corpi dei giovani amanti nella loro infinita grazia adolescenziale. Gli eventi si svolgono in un luogo in cui la serena convivenza tra persone diverse si basa esclusivamente sugli affari in comune. Malesi, indiani, cinesi… Nei luoghi delle riprese, tra la vegetazione rigogliosa e il caldo e l’umidità opprimenti, la terra e il cielo sono carichi di colore. La pioggia laggiù è di breve durata, ma torrenziale. L’umidità pervade ogni cosa, corrodendo il legno delle case e i sentieri. Poi c’è il fiume, ampio e mutevole, a volte calmo altre violento. E quella nebbiolina che lo avvolge, facendo apparire le piroghe come magicamente sospese sopra le sue acque. Qualcosa in questa storia vi farà pensare a Tabù di Murnau, e l’incipit sicuramente La morte corre sul fiume. Mi piace fantasticare su come Murnau avrebbe concepito questo film se fosse nato negli anni ’50 come me. Qualunque padre nutre dei sogni per i propri figli e spesso soffre quando questi se ne vanno di casa. Qui si va ben oltre. È come se l’amore di Almayer – in quel paese e in quel contesto – lo denudasse completamente, lasciando esposta la carne viva. La ferita è così profonda da fargli perdere la ragione. Ma, soprattutto, quella ferita distrugge il suo sogno, il sogno della bella vita occidentale. Un sogno accarezzato lungo le sponde del fiume, lontano da tutto. È una storia tragica, come le antiche tragedie che non invecchiano mai. Vecchissima, e allo stesso tempo attuale. È una storia d’amore e follia. Una storia di sogni impossibili”.

Locandina Tomboy

Un film di Céline Sciamma. Con Zoé Héran, Malonn Lévana, Jeanne Disson, Sophie Cattani, Mathieu Demy. Drammatico, durata 84 min. – Francia 2011. – Teodora Film uscita venerdì 7 ottobre 2011. MYMONETRO Tomboy * * * - - valutazione media: 3,31 su 37 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Laure, dieci anni, insieme ai genitori e alla sorella Jeanne si trasferisce durante le vacanze estive. La mamma è incinta del terzo figlio (un maschio) e il padre è impegnato al lavoro. La bambina approfitta della distrazione degli adulti per prendere una decisione: nel nuovo ambiente si farà credere un maschio. E’ come Michael che farà le prime amicizie e, in particolare, attirerà l’attenzione di Lisa che finirà con l’innamorarsi del nuovo arrivato con il quale scambierà qualche bacio e momenti mano nella mano. Fino a quando potrà durare questa situazione? Céline Sciamma torna ad affrontare, dopo Water Lilies, le tematiche della scoperta della sessualità spostando però l’attenzione dalla fase adolescenziale a quella preadolescenziale. Trova in Zoé Héran l’interprete adatta per rappresentare, con la giusta dose di innocenza mista a un bisogno di esplorare, il cammino estivo di Laure.

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Regia di Carlo Zoratti. Un film Da vedere 2013 con Alex NazziOrla HillCarlo ZorattiBruna SavorgnianCarla MeneghinCast completo Genere Commedia, – GermaniaItaliaAustria2013durata 83 minuti. Uscita cinema martedì 1 aprile 2014 distribuito da Tucker Film. – MYmoro 3,45 su 9 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

L’autismo impedisce ad Enea, ventinovenne che risiede nel piccolo centro di Terenzano (Udine), di avere quella vita affettivo-sessuale di cui sente sempre di più la mancanza. Due suoi amici, Alex e Carlo, decidono allora di aiutarlo a realizzare il desiderio di avere un rapporto, dirigendosi prima in un bordello in Austria e poi in Germania, a Trebel, dove esiste un centro in cui anche i disabili possono imparare a conoscere la sessualità.
Una problematica rimossa, quasi tabù, permea The Special Need, esordio nel lungometraggio di Carlo Zoratti. A bordo di un vecchio furgone Volkswagen, lo stesso regista guida, insieme ad Alex, l’amico Enea alla ricerca di un corpo affine, senza pietismi o eccessive accortezze, in un continuo dialogo tra pari. Si avverte empatia maschile e affetto tra i tre uomini, voglia di condividere un’esperienza e di portare a termine un obiettivo all’interno di un particolare viaggio iniziatico che apre ad inattese conquiste. Soprattutto per Carlo e Alex, messi, in conclusione, davanti ad una visione del sesso e dell’amore, e forse anche del mondo, di cui Enea è splendido e luminoso latore. Siamo dalle parti di un documentario atipico, generoso e tenero, che trova il momento poetico proprio quando non lo sta cercando, in alcuni botta e risposta genuini e spiazzanti, oltreché capace – e qui sta la sua forza – di sollevare domande importanti di cui si aspetta da troppo risposta da parte delle istituzioni. Anche nella sua costruzione (Alex è interpretato da Alex Nazzi, attore per Lorenzo Bianchini, altro esponente della new wave udinese), nel suo essere messo in pagina con qualche civetteria tecnica di troppo, conserva una freschezza che nessun montaggio o accorgimento può celare, un palpito di fragilità e tenerezza fuori dal comune. Come ha avuto modo di far intendere Zoratti, si tratta quasi di una regia condivisa, di un timone tenuto in due, da due amici uguali a mille altri: «Io ed Enea ci conosciamo da quando abbiamo quindici anni. Abbiamo deciso di fare questo documentario quattro anni fa, in piedi davanti alla fermata dell’autobus 11 a Udine. Quel giorno gli ho chiesto se aveva la ragazza: io ne avevo conosciute molte, perché lui no? Nel 2012, quando sono iniziate le riprese, non sapevamo dove sarebbe arrivata la nostra storia, quale sarebbe stata la strada. Ogni giorno Enea cambiava traiettoria e io dovevo seguirlo, accettando che fosse lui a guidarmi…».
Nonostante si focalizzi su un caso specifico, The Special Need affronta in maniera frontale e esaustiva una questione delicata e socialmente calda, strettamente connessa con quel bisogno d’amore e di condivisione che si nasconde in ognuno, molto al di là delle gabbie in cui è costretto a vivere.

Regia di Carlo Mazzacurati. Un film Da vedere 2010 con Silvio OrlandoGiuseppe BattistonCorrado GuzzantiCristiana CapotondiStefania SandrelliCast completo Genere Commedia, – Italia2010durata 105 minuti. Uscita cinema venerdì 24 settembre 2010 distribuito da 01 Distribution. – MYmoro 2,89 su 52 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Prodotto da Procacci/Fandango, scritto con Umberto Contarello, Doriana Leondeff, Marco Pettenello, il 13° film del padovano Mazzacurati espone in agrodolce lo stato delle cose del cinema italiano nel primo 2000. Al regista/autore Gianni Dubois, da anni senza lavoro, offrono di scrivere e dirigere un film per una divetta TV. Intanto disgraziate circostanze lo obbligano, su ricatto, ad allestire in un paese toscano e in 5 giorni l’annuale sacra rappresentazione del Venerdì Santo. Anche lì, lontano da Roma, la scalogna lo perseguita e lo trascina in un vortice di malintesi, contrattempi, colpi di scena. Tutto, però, si accomoda perché Dubois – e non soltanto lui – “ci mette l’anima”. È una questione di dignità. Fu uno dei 4 film italiani in concorso a Venezia 2010, e uno dei più divertenti di tutta la Mostra. Diseguale, qua e là un po’ facile, ma vitale. Basterebbero i personaggi di Ramiro (Battiston) e Abbruscati (Guzzanti). Fotografia: Luca Bigazzi. Musiche: Carlo Crivelli.

2.89/5

Regia di Bruno Oliviero. Un film Da vedere 2017 con Alessio LapiceMassimiliano GalloDonatella FinocchiaroLucia SardoPaolo Marco CaterinoCast completo Genere Drammatico, – Italia2017durata 96 minuti. Uscita cinema mercoledì 25 aprile 2018 distribuito da Europictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: – MYmoro 3,09 su 8 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Roma, 1989. Amedeo Letizia sta intraprendendo la sua carriera di attore (diventerà uno dei Ragazzi del muretto) quando dalla nativa Casal di Principe lo raggiunge la notizia che suo fratello Paolo è stato rapito. Considerato il fatto che Casal di Principe è quello che Saviano descrive come il quartier generale della camorra casertana e che, come ammette lo stesso Amedeo, Paolo Letizia andava spesso in cerca di guai, le ipotesi circa la scomparsa del ragazzo puntano in una sola direzione. Ma Amedeo non si rassegna a non sapere esattamente che fine abbia fatto suo fratello, e ricollegandosi a quella parte di sé che si era illuso di lasciarsi alle spalle, torna ad imbracciare il fucile mettendosi in caccia insieme al cugino adolescente, anche lui abituato a difendersi con le armi.

3.00/5

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Regia di Bruno Dumont. Un film con Aurore BroutinDavid DewaeleAlexandra LematreValérie Mestdagh. Genere Drammatico – Francia2011durata 110 minuti.

Un ragazzo vive in ritiro tra le dune di Pas-de-Calais dove si nasconde un demone. Tra la Manica e la Costa d’Opale, nei pressi di un villaggio, vicino al fiume e alle paludi, risiede uno strano ragazzo che arranca, caccia di frodo e crea il fuoco. Assieme a una ragazza di campagna che si prende cura di lui e lo nutre, i due passano il tempo insieme nella grande distesa di dune attraversata da parte a parte dai boschi, per raccogliersi misteriosamente sulle sponde degli stagni mentre lotta contro il maligno, il giovane caccia il male dal piccolo villaggio e dai suoi abitanti.

Regia di Brian Knappenberger. Un film Da vedere 2014 Genere DocumentarioBiografico – USA2014durata 105 minuti. Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Che il loro figlio Aaron sia un genio, i suoi genitori, Mr. e Mrs. Swartz lo capiscono subito, quando fin da piccolo (è nato nell’86) lo vedono applicarsi con sorprendente successo e creatività alla programmazione informatica, come se fosse nato per sviluppare la rete. Curiosità senza fine, slancio alla condivisione del sapere, nella foto di gruppo al convegno scientifico o alla premiazione Aaron è il ragazzino più basso coi calzoni corti, spesso in mezzo ad adulti. Vuole fare del mondo un posto migliore, con la forza dell’intelligenza più brillante e pura, che non smette mai di farsi domande, di cercare soluzioni ai problemi, inventare strumenti geniali come il feeder RSS o il sito Reddit, tra gli altri. Una purezza che non conosce competitività – ecco perché Aaron non regge la pressione e si licenzia dalla rivista “Wired”.
Una ricerca disinteressata al profitto. Che non concepisce l’elitarismo della cultura e il cartello delle corporation sulle pubblicazioni scientifiche. Vorrebbe l’accesso libero all’istruzione, non può farlo senza infrangere il copyright. Quando come atto dimostrativo scarica illegalmente articoli scientifici, l’FBI si mette sulle sue tracce e lo spaventa. A quel punto la rete diventa per lui la piazza su cui promuovere campagne progressiste. L’11 luglio 2011 il pretesto per arrestarlo arriva da un cavillo (la sottoscrizione di un manifesto che incita alla condivisione e quindi al download illegale). Aaron si difende ma un procuratore ha deciso di farne un caso esemplare. Nel processo che seguirà, le imputazioni a suo carico saranno molto pesanti: oltre a 1 milione di dollari di multa, il rischio di una condanna a 35 anni di prigione. L’11 gennaio 2013 Aaron si suicida nel suo appartamento di Brooklyn.

3.50/5
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Regia di Bruce LaBruce. Un film Da vedere 2013 con Katie BolandMoe Jeudy-LamourNastassia MarkiewiczMélodie SimardYardly KavanaghCast completo Genere Commedia – CanadaFrancia2013durata 90 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: – MYmoro 3,13 su 6 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

La vita di Lake è dominata da due donne: la fidanzata femminista e rivoluzionaria e la madre, che ha la tendenza a portare uomini sempre nuovi in casa. Un nuovo lavoro di assistente in un ospizio scatena in lui pulsioni sessuali sopite e insospettate.
Lo scarto stilistico rispetto al Bruce LaBruce conosciuto prima di Gerontophilia è evidente fin da subito, così come la volontà/velleità autoriale, fin qui sopita. Ma anche le apparenze possono ingannare; perché in fondo Gerontophilia, avvolto nella sua ovatta indie figlia tanto del cinema di Gus Van Sant che di quello di John Waters – fatta di angeli gay, femministe dure e pure e outcasts comuni ad ambedue i sessi – cela unghie forse retrattili, ma non meno affilate di quelle di L.A. Zombie.

3.13/5
L’ho controllato velocemente ma sembra vada a scatti, me lo confermate, per piacere?
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Regia di Brady Corbet. Un film Da vedere 2015 con Robert PattinsonStacy MartinBérénice BejoLiam CunninghamSophie Lane CurtisCast completo Titolo originale: The Childhood of a Leader. Genere DrammaticoHorror, – Francia2015durata 113 minuti. Uscita cinema giovedì 29 giugno 2017 distribuito da Fil Rouge Media. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: – MYmoro 2,96 su 10 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il giovane Prescott, americano, vive un periodo della sua vita in una grande casa fuori Parigi, insieme alla madre, una donna inquieta che sfoga l’insoddisfazione nella devozione religiosa, e alle altre donne che si occupano di mandare avanti la casa. Il padre, invece, consigliere del presidente americano Wilson, va e viene da Parigi, dove sta lavorando al trattato di pace che porrà fine alla Prima Guerra Mondiale. Un bambino dal volto gentilmente perfetto, dolce come quello di una femmina, che recita senza errore la sua parte nella funzione ecclesiastica, salvo poi uscire in preda alla collera e mettersi a scagliare pietre sui fedeli, ancora agghindato con l’abito candido dell’angelo. È in questa condizione ossimorica che facciamo la conoscenza di Prescott, nell’ottimo esordio dietro la macchina da presa (35 mm) dell’attore Brady Corbet.

2.96/5
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Bertrand Mandico
Francia, Belgio, Germania, 2012
16 minuti

“L’animazione è l’illusione della vita”
Ironicamente, è affidandosi a questa massima di Walt Disney che il surrealista francese Bertrand Mandico ci introduce nel suo esuberante universo effuso di macabro lirismo (e di conseguenza, non proprio adatto alle famiglie), mettendo in scena un film che sembra accostare il mito di Frankenstein, alle scenografie più suggestive del cinema di Tarkovskij, e la cui dualità tra distruzione e creazione; morte e vita, ha l’intento di rappresentare/promuovere, la possibilità di riform(ul)azione in un mondo quantomai in difficoltà(o carente d’inventive nell’ambito più prettamente artistico).

Risultato immagini per Les garcons sauvages

Regia di Bertrand Mandico. Un film Da vedere 2017 con Elina LöwensohnVimala PonsNathalie RichardSam LouwyckDiane RouxelCast completo Titolo originale: Les garçons sauvages. Genere Drammatico – Francia2017durata 110 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Cinque adolescenti di buona famiglia commettono un crimine terribile, comportandosi come una banda di selvaggi. La loro rieducazione viene affidata al capitano di una nave che ha metodi a dir poco barbarici per riportare i ragazzi sulla retta via. I cinque sognano un ammutinamento ma non sanno che la loro trasformazione, cominciata sotto l’egida del capitano, è destinata ad andare ben oltre le loro aspettative.

3.5/5
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Boro in the Box [id., Francia 2011] REGIA Bertrand Mandico.
CAST Elina Löwensohn, Thierry Benoiton, Benoît Serres.
SCENEGGIATURA Bertrand Mandico. FOTOGRAFIA Pascale Granel. MUSICHE Erwan Eyck, Ghédalia Tazartès.
Biografico, durata 40 minuti.

L’approccio immaginifico (fantasmatico e surrealista, secondo i Cahiers) del regista francese permette di mettere in scena concretamente le ossessioni e i temi ricorrenti del regista polacco, trasformandoli in idee che aprono ulteriormente i significati e decostruiscono ambiguità e motivi di incomprensione. Così, Boro nasce letteralmente con un corpo-scatola di legno, dotato di un unico foro-occhio, un obiettivo che connette l’alterità del protagonista con il suo modo di dare forma allo sguardo, e poi finalmente, da adulto, con la sua rielaborazione sotto forma di cinema. Mandico si serve di elementi ed espedienti già ricorrenti in alcuni suoi cortometraggi precedenti, così come nei suoi film successivi: l’attrice Elina Löwensohn, l’intercambiabilità della dimensione di genere, la sessualizzazione della natura; la fusione di passato e presente in un tempo sospeso che rende la storia di Boro immediatamente mitica («Il mio nome è Walerian Borowczyk, sono un cineasta morto e polacco»); la confusione tra realtà, immaginazione, proiezione di desideri; la contraddizione tra parola e immagine, dove la seconda è sempre più veritiera della prima. Diffuso nel 2011, Boro in the Box afferma la capacità di Mandico di rielaborare influenze e suggestioni e di restituirle mantenendo al centro un proprio unico senso del racconto, inseparabile da un’idea precisa di cinema e di esistenza cinematografica, intessuta di materia e immaginazione, di invenzione narrativa e visiva: un’idea che accomuna i suoi film più ostici e quelli più leggibili, da Boro fino a Les garçons sauvages, 2018, suo primo, potentissimo lungometraggio.


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Regia di Ben Rivers. Un film con Jake Williams. Genere Drammatico – Gran Bretagna2011durata 88 minuti.

Un uomo di nome Jake vive in mezzo alla foresta, dove si aggira in qualunque condizione climatica facendo sonnellini nei campi e nei boschi avvolti dalla nebbia. Costruisce una zattera per passare il tempo seduto in riva a un lago. Dorme in una roulotte che fluttua su un albero. Lo si vede in tutte le stagioni, mentre conduce una frugale vita di sussistenza, trascorre il tempo dedicandosi a strani progetti, vive il sogno radicale di quando era più giovane, un sogno per realizzare il quale ha trascorso due anni di lavoro in mare.

Regia di Ben Cresciman. Un film con Evan JonesSara Malakul LaneSarah HaganBarbara CramptonWilliam NicolCast completo Genere Horror – USA2015durata 90 minuti.

Janie sta solo cercando di guarire. Mentre sta recuperando il suo equilibrio dopo un violento crollo psicotico, è sottoposta ogni giorno a un bizzarro regime di salute olistica e di benessere, progettato e applicato dalla sua custode. Ma quando sviluppa un’ossessione per uno sconosciuto, i demoni sepolti di Janie cominciano a tornare in superficie.

Regia di Benjamín Ávila. Un film Da vedere 2012 con Natalia OreiroErnesto AlterioCésar TroncosoCristina BanegasTeo Gutiérrez MorenoCast completo Titolo originale: Infancia clandestina. Genere Drammatico, – SpagnaArgentinaBrasile2012durata 112 minuti. Uscita cinema giovedì 29 agosto 2013 distribuito da Good Films. – MYmoro 3,59 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Argentina, 1979. Il 12enne Juan e la sua famiglia tornano a Buenos Aires sotto falsa identità dopo alcuni anni di esilio. I genitori di Juan e lo zio Beto sono Montoneros, organizzazione clandestina in lotta contro la giunta militare al potere. Juan-Ernesto ha una storia d’amore ricambiata con la coetanea Maria. Parzialmente autobiografico, è stato scritto dal regista Ávila con Marcelo Müller dal 2002 al 2007. Luis Puenzo, produttore principale, diresse La storia ufficiale (1985), la più nota e premiata opera su quel tragico periodo. Il film ha una particolarità: comprende due scene violente in animazione, in una delle quali si vede la testa di Juan che esplode: è un efficace e anomalo modo di fondere passato, presente, emozioni. Da vedere per l’abile costruzione narrativa, la molteplicità dei toni, la direzione degli attori, la delicatezza della storia d’amore, l’atmosfera della clandestinità, i temi della maturazione e del passaggio dall’infanzia all’adolescenza. Distribuito da Good Films.

3.59/5
Locandina You Don't Know Jack

Un film di Barry Levinson. Con Al PacinoDanny HustonSusan SarandonJohn GoodmanBrenda Vaccaro. continua» Formato Film TV, Biograficodurata 134 min. – USA 2010.

Jack Kevorkian è un anziano medico di origine armena che, in un periodo che va approssimativamente dal 1990 al 1999, ha assistito nel suicidio più di 130 pazienti. Ne seguiamo l’azione a partire dal primo malato che, a causa delle ormai insostenibili sofferenze che gli procura la malattia, gli fa esplicita richiesta di morire. Kevorkian sostiene che chi è affetto da una patologia grave e incurabile e vuole lasciare questo mondo ha diritto di farlo. Per aggirare la legge del Michigan il medico ha realizzato e mette in atto, con la collaborazione di sua sorella e dell’amico Neal Nicol, una complessa strategia. Riprende le dichiarazioni dei pazienti (con a fianco i familiari) da cui emerga il loro esplicito e consapevole desiderio di non vivere più. Predispone quindi un’attrezzatura che il malato aziona personalmente. Ciò gli procura comunque numerose chiamate in giudizio da cui esce assolto. Fino a quando, dinanzi a un paziente non in grado di intervenire in quanto leso nella motilità, agisce con un’eutanasia ‘volontaria’. A quel punto la sua posizione sul piano legale cambia anche perché decide di non fare uso di avvocati ma di difendersi da solo.

3.5/5
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Regia di Barry Levinson. Un film Da vedere 2017 con Robert De NiroMichelle PfeifferAlessandro NivolaKristen ConnollyLily RabeCast completo Titolo originale: The Wizard of Lies. Genere BiograficoDrammatico – USA2017durata 133 minuti. Valutazione: 3,50 Stelle, sulla base di 4 recensioni.

Bernie Madoff sta firmando una serie di assegni di bonus anticipati per il personale del suo studio. Quando i figli Andy e Mark gliene chiedono conto comprendono che si sta portando avanti prima che i Federali arrivino a chiedergli conto del suo operato. A questo punto i due, che sono sempre stati tenuti all’oscuro di quanto avveniva a un piano per loro inaccessibile dell’edificio dove, con un fidato collaboratore, il padre gestiva il suo sistema fraudolento. I figli decidono di denunciarlo per non risultare complici del suo operato ma per l’opinione pubblica questo non sarà sufficiente.

3.5/5

Regia di Bas Devos. Un film con Cesar De SutterKoen De SutterMira HelmerRaf Walschaerts. Genere Drammatico – Belgio2014durata 82 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Jesse è l’unico testimone dell’omicidio del suo amico Jonas, quindicenne come lui. Mentre elaborano faticosamente il lutto, i compagni del gruppo di BMX, così come gli adulti del quartiere, cercano in lui una risposta impossibile. Jesse, in questo modo, si ritrova ancora più isolato, alle prese con un peso insostenibile.
L’esordio di Bas Devos è un film complesso e opaco, che tratta una materia difficile come la morte di un adolescente per mano di un altro ragazzo. Non c’è, dunque, nessuna evidenza in quest’opera, tutto è sentito, soggettivo, e ogni visione è sottoposta a un processo di problematizzazione.
In principio le immagini sono rigorosamente filtrate, che si tratti di un monitor, di una vetrina o di una finestra: filtri non umani che si frappongono fra il soggetto che guarda e l’oggetto della sua visione (e raddoppiano con lo schermo cinematografico), come a voler ribadire tanto l’impossibilità di vedere bene dentro il mistero della vita quanto la dis-umanità di una morte come questa. Anche la luce e il colore seguono una non logica e si affacciano nel film come forze naturali e incontrollabili, ricacciando il cinema di Devos nella sua origine squisitamente ottica, dentro una genesi che non conosce ancora l’avvento del senso.

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Okhotnik (2011)

Director:Bakur Bakuradz Stars: Mikhail BarskovichTatyana ShapovalovaGera Avdochenok

Farmer Ivan Dunaev gets up early. He feeds his piglets, does paperwork, fixes the tractor, and weighs the meat he’ll take in his old pickup truck to the market to sell. He has a wife, a teenage daughter, and a young son. And he loves to hunt. His world revolves around these things. Then, one day, two new workers, Lyuba and Raya, on work release from the local prison colony, arrive on the farm. Ivan doesn’t notice it at first, but something begins to change.

5.7/10