Category: Film dal 2010 al 2019


Locandina ZootropolisUn film di Byron HowardRich MooreJared Bush. Con Massimo LopezPaolo RuffiniNicola SavinoFrank MatanoDiego Abatantuono.  Titolo originale Zootopia.AnimazioneRatings: Kids, durata 108 min. – USA 2016. – Walt Disney uscita giovedì 18 febbraio 2016MYMONETRO Zootropolis * * * - - valutazione media: 3,33 su 36recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Il mondo animale è cambiato: non è più diviso in due fra docili prede e feroci predatori, ma armoniosamente coabitato da entrambi. Judy è una coniglietta dalle grandi ambizioni che sogna di diventare poliziotta, poiché le è stato insegnato che tutto è possibile in questo nuovo mondo. Nick è una volpe che vive di espedienti nella capitale, Zootropolis, dove Judy, dopo un estenuante training in accademia, approda come ausiliaria del traffico. Toccherà a loro, inaspettatamente uniti, risolvere il mistero dei 14 animali scomparsi che tutta la città sta cercando e sventare i piani di chi vuole impossessarsi del potere locale, secondo l’atavico principio divide et impera
Zootropolis, cartone Disney supervisionato dall’onnipotente John Lasseter, affronta di petto la tematica più attuale di tutte: l’uso della paura come strumento di governo. E va a toccare un altro degli argomenti più sensibili in ogni epoca, ovvero l’esistenza (o meno) di una predisposizione biologia al crimine per alcune razze e alcune etnie. Ma si spinge anche oltre, andando ad analizzare il rapporto fra massa ed élite, nonché l’opportunità (o meno) di sopprimere la natura selvaggia e istintiva sacrificandola all’ordine sociale, flirtando con l’eterno dilemma se nella formazione degli individui, e delle società, conti maggiormente la natura o la cultura.
In realtà il discorso portante è quello dell’autodeterminazione a dispetto della propria limitata dotazione di base: un discorso che, da Monsters & Co a Planes a Turbo, attraversa molta animazione recente. È la filosofia “Yes you can” che ha portato alla presidenza americana un afroamericano e che sta alle radici del (nuovo) sogno americano. Il corollario di questa filosofia è l’ostinazione “ottusa” di Judy a “non mollare mai”, perché nessuno può dirle ciò che può essere e non essere, ciò che può e non può fare.
Naturalmente quello che conta in Zootropolis è il modo in cui questi temi vengono sviluppati, sia a livello di narrazione che di espedienti visivi. E se la sceneggiatura mostra un gioco di semina, di echi e di rimandi fin troppo calibrato, la regia, ad opera di un team di cui fa parte anche Jennifer Lee, la wonder woman dietro Frozen, si sbizzarrisce in fughe rocambolesche, inseguimenti, esplosioni, battaglie ed equilibrismi attraverso ben quattro ambienti distinti: campagna, città, vette innevate e foresta tropicale. La vera forza del film però è l’escalation di battute sia nell’interazione fra Judy e Nick, nati per creare la chimica perfetta, sia nella caratterizzazione di decine di specie animali, fra cui spiccano i bradipi impiegati alla motorizzazione (a riprova che la burocrazia è esasperante a qualunque latitudine) e l’equino hippie doppiato in italiano da Paolo Ruffini. Ci sono anche il roditore che cita il Padrino, la donnola che vende cd taroccati, l’elefantessa maestra di yoga, i lupi che ululano a sproposito, come i cani di Up “biologicamente” predisposti a puntare ogni loro simile di passaggio, il leone sindaco, il bufalo muschiato capitano di polizia, persino la gazzella superstar che ha la voce e le movenze sensuali di Shakira. Tutti indossano abiti umani, camminano in posizione eretta, spippolano sugli smartphone (che recano sul retro il simbolo di un ortaggio morsicato), comunicano via Skype e scaricano App per inventarsi identità virtualil. Perché il presupposto ideologico, per questo come per altri cartoon (vedi Madagascar) è che il regno animale ambisca al modello antropomorfico di civiltà contemporanea: assunto che nessun animale, ancorché ottuso, probabilmente condividerebbe.

Zootopia (2016) on IMDb

Inizialmente concepita come quarta stagione della serie televisiva Narcos, è stata poi sviluppata come una serie spin-off incentrata sul Cartello di Guadalajara in Messico.

La storia è incentrata sulla nascita e l’ascesa del Cartello di Guadalajara negli anni ’80, quando Miguel Ángel Félix Gallardo ne assume il comando, unificando i singoli commercianti di droga di tutto il Messico per costruire una organizzazione univoca in grado di gestire l’intero flusso di marijuana e cocaina verso gli Stati Uniti. Quando l’agente della DEA Kiki Camarena si trasferisce insieme a sua moglie e suo figlio dalla California a Guadalajara per assumere un nuovo incarico, scopre rapidamente che il suo nuovo compito sarà più impegnativo di quanto avrebbe mai potuto immaginare. Mentre Kiki indaga su Félix, si verifica una tragica catena di eventi, che influenzano il traffico di droga e la guerra contro di essa negli anni a venire.

 Narcos: Messico
(2018) on IMDb

Locandina PassengersUn film di Morten Tyldum. Con Jennifer LawrenceChris PrattMichael SheenLaurence FishburneInder Kumar.  Titolo originale PassengersAvventuraRatings: Kids+13, durata 111 min. – USA 2016. – Warner Bros Italia uscita venerdì 30 dicembre 2016MYMONETRO Passengers * * 1/2 - - valutazione media: 2,89 su 65 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

A bordo della nave stellare Avalon si sta compiendo la più grande migrazione di massa dalla Terra verso una colonia tutta da costruire ed abitare, su un nuovo pianeta, Homestead II. Cinquemila persone viaggiano addormentate in capsule all’avanguardia. Durante lo scontro con un meteorite, però, la nave riporta un incidente imprevisto e una capsula si sblocca. Jim si sveglia, così, con novanta anni di anticipo sulla data prevista. Poi è la volta di Aurora. Soli, senza alcuna possibilità di tornare indietro, i due sono condannati a finire la loro vita sulla Avalon. Ma la nave va in avaria e a rischiare la vita ora sono molti di più. 
Le coordinate spaziali di Passengers sembrano situarsi da qualche parte tra Wall-E e Gravity, in un luogo in cui il tempo ha compiuto il suo giro e il futuro è un ritorno alla coppia adamitica e ripone la sua nuova speranza in una fogliolina, emblema della superiorità dell’organico, per quanto fragile e mortale, sull’inanimato. Chi segue questa rotta troverà un film confezionato per non scontentare alcuno, e destinato, dunque, a non entusiasmare nessuno.
Noiosetto come una crociera extra lusso una volta che si sono già esplorati e sperimentati tutti gli ambienti, questo film non riesce a mantenere il livello d’interesse destato dal primo colpo di scena (prevedibile ma comunque intrigante, un bell’interrogativo morale) e deve aggrapparsi agli appigli offerti dai luoghi comuni del genere, per riprendere l’afflato filosofico solo nel finale, in maniera ben più sbrigativa e superficiale. C’è però un’altra strada per arrivare alla stessa meta, che incrocia Titanic con un romanzo rosa e scopre le carte in partenza: in Passengers la fantascienza è un fondale, un’ambientazione esotica, quel che conta è il romance tra il meccanico di terza classe e la scrittrice newyorkese che si è imbarcata per tentare il colpaccio editoriale, la storia d’amore tra Chris Pratt, il duro che non teme i sentimenti, e Jennifer Lawrence, l’icona sexy dall’aumentata forza di resistenza.
Nonostante le prodezze tecniche e la bellezza sporadica ma reale di certe scene, come quella della mancanza di gravità nella piscina, il film di Tyldum va preso col sorriso sulle labbra, raccomandando occhi e cervello alla leggerezza. Altrimenti, troppi sono i punti che non tornano e a dir poco ridicoli appaiono i costumi e gli ambienti. Meglio vedere la nave-prigione come una metafora del matrimonio, con le sue abitudini e i suoi dubbi amletici, gli scherzi del destino e la possibilità salvavita di darsi al giardinaggio.

Passengers (2016) on IMDb

Risultati immagini per The ConfirmationUn film di Bob Nelson. Con Clive OwenMaria BelloPatton OswaltStephen TobolowskySpencer Drever.  Commediadurata 90 min. – Canada 2016.

A un carpentiere viene offerto un lavoro che potrebbe cambiargli la vita. Sfortunatamente, però, gli viene rubata la cassetta degli attrezzi e se non riesce a rintracciare i ladri entro il fine settimana, potrebbe perdere il lavoro.

The Confirmation (2016) on IMDb

Guerrilla series poster (Showtime).jpgGuerrilla è una miniserie drammatica britannica di sei episodi ambientata all’inizio degli anni ’70 a Londra, sullo sfondo dell’Immigration Act 1971[1] e dei movimenti britannici del potere nero[2][3] come le British Black Panthers[2][3] e Race Today Collective.[4] È stato scritto e diretto da John Ridley ed interpretato da Idris ElbaFreida Pinto e Babou Ceesay nei ruoli principali.

Una storia d’amore sullo sfondo di uno dei momenti politicamente più esplosivi nella storia del Regno Unito. Una coppia di attivisti politici, Marcus e Jas Mitra vedono il loro rapporto e i propri valori messi alla prova quando liberano un prigioniero politico, Kent, e formano una cellula radicale underground nella Londra degli Anni ’70. Il loro obiettivo è la Black Power Desk, un’unità di controspionaggio che si prodiga per schiacciare ogni forma di attivismo tra le persone di colore.

Guerrilla (2017) on IMDb

Locandina ParkerUn film di Taylor Hackford. Con Jason StathamJennifer LopezMichael ChiklisClifton Collins Jr.Micah Hauptman.  Azionedurata 118 min. – USA 2013. – Indie Picturesuscita giovedì 8 maggio 2014MYMONETRO Parker * * * - - valutazione media: 3,18 su 30 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Assoldato per un rapina durante una fiera Parker viene tradito dai criminali della sua banda e scaricato mezzo morto per strada. Raccattato e rimesso in sesto da una coppia di campagnoli il criminale medita una vendetta ad ampio raggio, un piano clamoroso nel quale viene coinvolta suo malgrado anche un’agente immobiliare in crisi finanziaria. 
Dall’incontro di due generi ben precisi, le storie di Donald Westlake con protagonista il criminale costantemente malmenato Parker e i film d’azione con Jason Statham, esce fuori un curioso ibrido che forse non rende giustizia a nessuna delle due fonti d’ispirazione. I romanzi di Westlake sono stati ampiamente saccheggiati dal cinema nel corso degli anni e in maniere a dir poco burrascose poichè lo scrittore non aveva un buon rapporto con gli studios. Ne hanno usufruito tra i molti anche Lee Marvin, Mel GibsonRobert Redford e Jean-Luc Godard, però Parker è il primo film a basarsi su un suo racconto da quando l’autore è deceduto e per questo il primo a poter usare il nome del protagonista (dettaglio così decisivo da finire nel titolo). Seguendo quindi gli eventi di Flashfire: fuoco a volontàTaylor Hackford lentamente piega tutti gli angoli e smussa tutto ciò che non rientrerebbe nella parabola dell’eroe da Jason Statham, ovvero il duro senza scampo, dotato di un piano preciso e una vendetta da portare a termine.
Per questo motivo ad ogni angolo e prima di ogni svolta sembra di intuire il meglio e poi ci si ritrova con una sua versione un po’ svogliata. Non solo il Parker adattato ai personaggi di Jason Statham perde quel senso di disperazione umana da noir filmico che era riuscito a guadagnare nelle sue precedenti incarnazioni cinematografiche (sorprendente quella di Mel Gibson in Payback) ma non guadagna nemmeno l’asciutta e spietata determinazione che l’attore britannico ha portato negli action movie moderni, finendo più dalle parti della vendetta nello stile del Conte di Montecristo. Anche l’unica caratteristica che hanno in comune i due personaggi (ovvero Parker e quelli solitamente incarnati da Statham), vale a dire la capacità di incassare senza fermarsi, nutrirsi di colpi ricevuti più che dati come un’instancabile macchina umana (sublimata dall’attore britannico in Crank), non sembra essere resa con la dovizia che sarebbe stato lecito aspettarsi.
È allora il personaggio di Jennifer Lopez, agente immobiliare in cerca di denaro per una vita migliore, quello a cui più facilmente ci si affeziona. Entra in scena a metà film ma il suo mondo e i suoi problemi sembrano immediatamente più interessanti e coinvolgenti di quelli del protagonista. In questa storia trasformata in film di vendetta iperbolico e fumettoso (in cui anche un cockney come Statham viene creduto texano quando ne imita malissimo l’accento), Jennifer Lopez porta un peso umano e reale non indifferente, una complessità sentimentale e romantica (quella sì davvero da noir) che sorprendono. Quando i due agiscono in coppia sembra lei la protagonista del film, ovvero il personaggio le cui traversie sono più determinanti per lo spettatore.

Parker (2013) on IMDb

Regia di Rithy Panh. Un film Da vedere 2013 con Randal Douc. Titolo originale: L’image manquante. Genere Drammatico, – Cambogia2013durata 90 minuti. Uscita cinema giovedì 4 dicembre 2014 distribuito da Movies Inspired. – MYmonetro 3,25 su 1 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Aveva solo nove anni Rithy Panh, documentarista cambogiano, quando i Khmer Rossi entrarono a Phnom Penh, ‘riformando’ la sua vita e trasformando in incubo il suo sogno di bambino. Figlio di un insegnante e di una madre amorevole, Rithy Panh era parte di una famiglia numerosa e di una città piena di vita, profumi, canzoni, cinema e colori, almeno fino al 17 aprile del 1975, quando le truppe rosse di Pol Pot marciarono sulla capitale spegnendone memoria e ispirazione, deportandone gli abitanti e imponendo il socialismo reale, un impasto di utopia, violenza e ottusità burocratica. Un’ideale di liberazione degli uomini si era rovesciata nel suo contrario, impedendo la fuga in una dimensione altra e personale.
Costrizione e oppressione avevano soffocato la libera narrazione che ciascuno può produrre rispetto a un mondo che non gli piace, mutuando il pensiero in slogan. Come un’onda, visualizzata nel documentario e rifrangente sugli occhi dello spettatore, torna nella vita del regista quell’infanzia esiliata e negata nella Cambogia rurale, dove Rithy Panh perde per fame, malattia e dignità (il padre si lascerà morire) la sua famiglia. Sopravvissuto alla natura, ai suoi aguzzini, ai genitori, ai fratelli, alle sorelle, ai cugini e a tutto il dolore sopportabile, ha bisogno di raccontare la sua storia e il cinema diventa mezzo e strumento analitico per accedere all’immagine mancante, quella del titolo, quella di un popolo confinato in un mondo incolore, privato del nome, spogliato del pensiero e fornito di cucchiaio, falce e martello. Sotto una bandiera che riproduceva edifici industriali e ordinati campi di riso, Rithy Panh trascorre quattro anni della sua vita, sopportando con il suo popolo ogni genere di sopruso.

 L'immagine mancante
(2013) on IMDb

Regia di Crystal Moselle. Un film Da vedere 2015 con Mukunda AnguloBhagavan AnguloJagadisa AnguloKrsna AnguloNarayana AnguloCast completo Titolo originale: The Wolfpack. Genere Documentario, – USA2015durata 80 minuti. Uscita cinema giovedì 22 ottobre 2015 distribuito da Wanted. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,50 su 4 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

I sette fratelli Angulo, di madre statunitense e padre Inca peruviano, sono cresciuti nel Lower East Side di Manhattan come su un’isola deserta: per anni infatti hanno vissuto segregati in casa, uscendo un massimo di nove volte l’anno, e qualche anno non uscendo mai. Papà Oscar era l’unico a possedere le chiavi di casa, a decidere come e quando ci si potesse spostare all’interno dell’appartamento, ad assicurarsi che moglie e figli non venissero “contaminati” dal mondo esterno. Sui suoi famigliari l’uomo, seguace del culto Hare Krishna, aveva un potere assoluto. Del resto per i suoi sei figli maschi e la sua unica figlia femmina, nonché per la consorte, Oscar era Dio: un dio intransigente, a volte violento, spesso ubriaco e fuori controllo, sempre onnipresente.
The Wolfpack, vincitore del Gran Premio della Giuria al Festival di Sundance nella sezione Documentari, racconta – o meglio, fa raccontare ai diretti interessati – l’esistenza anomala degli Angulo e la loro graduale acquisizione di una misura di autonomia e autodeterminazione. La regista esordiente Crystal Moselle si è imbattuta per caso nei sei fratelli e li ha avvicinati a poco a poco, entrando in sintonia con quel nucleo famigliare così anomalo attraverso il comune amore per il cinema. Gli Angulo infatti hanno una vera e propria venerazione per la Settima arte, comunicata ai figli proprio dal Dio-padre: solo attraverso il cinema hanno conosciuto la realtà, e infatti quando la incontreranno “dal vivo” continueranno a paragonarla a scene delle migliaia di film cui hanno assistito, che hanno collezionato in forma di vhs e dvd, unici supporti mediatici, insieme a una videocamera, in una casa in cui televisione, computer e persino telefono erano off limits, in quanto veicoli di contaminazione col mondo.
I ragazzi Angulo, tutti incredibilmente cinegenici, si raccontano come personaggi da film, e si divertono a reinterpretare i copioni (trascritti parola per parola alla macchina da scrivere) dei loro film preferiti, creando i propri costumi con materiali di risulta. Per cinque anni Moselle ha filmato il loro cinema nel cinema, testimoniando con una sovrapposizione a matrioska la messinscena che è l’intera vita dei ragazzi. Anche la storia stessa di The Wolfpack è imbevuta di cinema, da Gli acchiappafilm a Mosquito Coast, con sfumature che ricordano, per rimanere al passato recentissimo, PartisanMiss Violence e Mustang, tutte storie di padri padroni seguaci di culti (o culture), e dei loro figli (e mogli) confinati in casa.
The Wolfpack non è un film di finzione, ma si inserisce in quel nuovo filone documentaristico che indica l’autentica direzione futura del genere: quello storytelling autoctono che non è né documentazione oggettiva della realtà, né ibridazione da docufiction (come Sacro G.R.A.The Wolfpack ricorda lo straordinario Stories We Tell di Sarah Polley, che ricostruiva la vicenda della madre dell’attrice canadese lasciando spazio a rivelazioni che si dispiegavano in tempo reale davanti agli occhi della figlia (e ai nostri). Sia in Stories We Tell che in The Wolfpack l’operazione registica è principalmente maieutica, l’intervento saggio e partecipe di una levatrice che accompagna e asseconda un parto naturale: forse non è un caso che dietro la cinepresa ci siano mani (e menti) femminili.
The Wolfpack è un’operazione metacinematografica che ha per location una camera oscura (l’appartamento a scatola cinese in cui sono rinchiusi gli Angulo, e nel quale ambientano le loro autorappresentazioni) animata da persone che sono simultaneamente esseri umani reali e interpreti cinematografici della propria esistenza. Ma è anche un commovente inno alla libertà come diritto umano inalienabile e una struggente presa di coscienza da parte di sei anime giovani (all’unica sorella andrebbe dedicato un film a parte) e una non più giovane.
Il vero salto di qualità però è compiuto dalla regista quando, dopo un’ora di documentario in cui hanno parlato i ragazzi e la moglie, dà voce anche a Oscar, contemplando la possibilità che esistano più sfumature in questa storia e più rifrazioni nel caleidoscopio umano, perché non esistono risposte semplici, né una comfort zone in cui trovare inequivocabilmente riparo. Questa si chiama onestà documentaristica, questo sì che è coraggio.

The Wolfpack (2015) on IMDb

Locandina The Zero TheoremUn film di Terry Gilliam. Con Christoph WaltzMelanie ThierryMatt DamonTilda SwintonBen Whishaw.  Titolo originale The Zero TheoremFantascienzaRatings: Kids+13, durata 107 min. – USA, Gran Bretagna 2013. – Minerva Pictures Group uscita giovedì 7 luglio 2016MYMONETRO The Zero Theorem * * * - - valutazione media: 3,35su 16 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Qohen è uno degli sviluppatori più produttivi della Mancom ma si è alienato sempre più dal mondo esterno. A tenerlo in vita e dargli la forza di andare avanti è solo l’attesa di una fantomatica chiamata che gli indicherà il suo destino. Finalmente il misterioso Management, capo della corporation, accetta di parlare con Qohen, affidandogli la risoluzione dello Zero Theorem, un algoritmo impossibile sull’assurdità dell’esistente.
Accettare di tornare al cinema dopo il fallimento di progetti durati una vita. Accettare gli insuccessi senza abbandonare la propria Idea, quella di interpretare il mondo confuso e infelice in cui viviamo con gli strumenti del fantasy e della fantascienza di un’altra epoca, dimostrando come possano ancora essere attuali. Terry Gilliam è tutto questo, un incassatore come neanche John Mugabe sul ring contro Marvelous Hagler. Uno che trova il coraggio di tornare su canovacci per i più obsoleti, senescenti e uncool, come Brazil e L’esercito delle dodici scimmie, e provare a realizzarne un’ulteriore appendice, con un budget inferiore a disposizione e con il disincanto pessimista che ha preso il posto della rabbia eversiva di chi vuole cambiare le cose.
Il punto di vista è, inevitabilmente, quello di un autore di un’altra generazione, come lo è quello di Eastwood o lo era quello dell’ultimo Altman. Ma Gilliam non fa nulla per nasconderlo, quando invita a partecipare al suo videogioco vintage riadattato alla contemporaneità; il suo è un occhio nostalgico e disincantato sulla dissoluzione delle nostre vite, cominciata tra gli ’80 e i ’90 e proseguita nel terzo millennio, erodendo in maniera crescente speranze e scampoli di libertà, incastrando sempre più questi ultimi tra i pertugi concessi da lavori veri e fittizi, quando non autoindotti. Su quest’ultimo punto e sul ruolo della connettività 24/7 Gilliam lancia uno dei suoi strali più avvelenati, sintetizzando nella necessità di un continuo upload dei propri dati e del proprio lavoro la schiavitù imperante della deadline: droga, stimolo e spauracchio, causa ed effetto, mezzo e fine.
Qohen, agorafobico, vive in una chiesa che pare un museo, circondato da vestigia di un’altra epoca, o meglio di altre epoche, in un cortocircuito di generazioni perdute che sembrano tendere al Caos ultimo, all’Entropia galoppante; il pessimismo di Brazil si è trasformato in accettazione acritica del secondo principio della termodinamica. Qualunque cosa possiamo sforzarci di fare, il caos crescerà inesorabilmente. E la scelta di Qohen come soggetto-cavia della Mancom – geniale sintesi di un’agenzia di lavoro interinale e di un super-social network – è dovuta unicamente alla sua speranza, al residuo di un desiderio di unicità che ancora alberga in un essere umano che si oppone a una normalizzazione subdola, che passa da una policromia accecante, da sorrisi forzati e da un information overload che ottunde e segue l’uomo, anziché esserne seguito. E a costo di risultare ovvio o datato, Gilliam affronta di petto lo smarrimento delle identità (“chiama tutti Bob perché non può sprecare neuroni preziosi a ricordare i nomi della gente”) che si fa paradossale in un mondo teoricamente ossessionato dall’esibizione e moltiplicazione dell’ego nella Rete. Ma la variabile vincente dell’algoritmo di The Zero Theorem sta forse nel cast, in un Christoph Waltz che per una volta trattiene i trucchi e i cliché del mestiere, in Thewlis, Swinton e Matt Damon che con dedizione si ritagliano ruoli consapevolmente caricaturali e nella rivelazione Mélanie Thierry, recuperata dall’abisso delle promesse mancate. Dall’accettazione della propria non-unicità – essere “creep” e non “special” – parte forse l’unico sentiero possibile verso una serena e consapevole (in)felicità.

The Zero Theorem (2013) on IMDb

Locandina TyrannosaurUn film di Paddy Considine. Con Peter Mullan, Olivia Colman, Eddie Marsan, Paul Popplewell, Ned DennehyTitolo originale Tyrannosaur. Drammatico, durata 91 min. – Gran Bretagna 2011. MYMONETRO Tyrannosaur * * * - - valutazione media: 3,31 su 13 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Disoccupato, alcolista, afflitto da un’autodistruttiva violenza collerica dopo la morte di una odiosamata moglie, Joseph conosce Hannah che lavora per un ente caritativo cristiano, anche lei vittima di un matrimonio difficile. 1° LM di un regista/attore, premiato al Sundance per regia e interpretazione maschile, ha i suoi pregi nell’interpretazione “mostruosa” di Mullan e nell’originale descrizione ambientale di una Londra di periferia degradata, contrapposta all’ipocrita tranquillità borghese del quartiere di Marlon Estate. Fotografia: Eric Wilson.

 Tirannosauro
(2011) on IMDb

Regia di Robert Rodriguez. Un film Da vedere 2013 con Danny TrejoMichelle RodriguezSofía VergaraAmber HeardAntonio BanderasCast completo Genere Azione, – USARussia2013durata 107 minuti. Uscita cinema giovedì 7 novembre 2013 distribuito da Lucky Red. – MYmonetro 3,47 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Il presidente assume Machete – ancora distrutto per l’uccisione della sua compagna – per bloccare un boss messicano delle armi, miliardario e schizofrenico, che ha puntato un razzo sulla Casa Bianca. In cambio avrà fedina pulita e cittadinanza USA. Machete accetta e scopre anche chi c’è dietro il folle. È un film che pone alcuni problemi. Si può conciliare l’estrema violenza con il divertimento? Si può assolvere a livello etico una ipercinetica violenza con l’esplicita ironia che convive con la contaminazione dei generi e il quoziente antilegalitario?

 Machete Kills
(2013) on IMDb

Regia di Brillante Mendoza. Un film con Jaclyn JoseJulio DiazFelix RocoKristoffer KingMercedes Cabral. Genere Drammatico – Filippine2016durata 110 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

Ma’ Rosa Reyes e il marito Nestor gestiscono un minuscolo alimentari negli slums di Manila. Tra i dolciumi e le sigarette nascondono la droga, metanfetamina in cristalli, che spacciano nel quartiere. La soffiata di un ragazzino, una sera, li fa arrestare. Mentre scorrono le ore, con i due bloccati in un seminterrato della centrale di polizia, in balia di un manipolo di poliziotti corrotti, i loro quattro figli si dividono per la città, per cercare di raccogliere la somma che serve a liberarli, ognuno facendo o offrendo quel che può.

Ma' Rosa (2016) on IMDb

Regia di Rawson Marshall Thurber. Un film Da vedere 2016 con Dwayne JohnsonKevin HartAaron PaulAmy RyanRyan HansenDanielle NicoletCast completo Titolo originale: Central Intelligence. Genere Commedia, – USA2016durata 114 minuti. Uscita cinema giovedì 14 luglio 2016 distribuito da Universal Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 3,04 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

C’era una volta, e precisamente al tempo del liceo, la coppia formata dalla miglior promessa della scuola, Calvin “La freccia d’oro” Joyner, e dalla sua fidanzatina, Maggie, che da lì a poco sarebbe diventata sua moglie. E poi c’era Robbie Weirdicht, il super ciccione, che l’ultimo giorno si era impresso nella memoria di una generazione, dopo essere stato trascinato nudo da un gruppo di bulli di fronte ad una palestra gremita di allievi. Vent’anni dopo, però, Calvin non sta più su quel piedistallo: la freccia è rimasta nell’arco. Robbie, invece, che adesso si fa chiamare Bob Stone, è un ragazzone tutto muscoli e salva il mondo per conto della C.I.A.

Central Intelligence (2016) on IMDb
Locandina italiana Cyrus

Un film di Jay Duplass, Mark Duplass. Con John C. Reilly, Jonah Hill, Marisa Tomei, Catherine Keener, Matt WalshCommedia, Ratings: Kids+16, durata 92 min. – USA 2010. – 20th Century Foxuscita venerdì 10 dicembre 2010. MYMONETRO Cyrus * * * - - valutazione media: 3,05 su 13 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Los Angeles. John, divorziato da sette anni, conduce una vita solitaria. Nel momento in cui gli annuncia che sta per risposarsi è l’ex moglie a spingerlo a cercare una nuova compagna. La trova in una donna che ha un segreto che viene presto svelato: ha un figlio ventunenne che ha allevato da sola e che le è molto attaccato. Quando Cyrus vede che tra la madre e John la situazione rischia di divenire seria fa di tutto per tenere la madre per sé.
John C. Reilly è sicuramente uno dei caratteristi americani più versatili e sensibili. Si trova così a lavorare con i fratelliDuplass (che girano in progressione cronologica i loro film lasciando agli attori ampie libertà) i quali ne fanno il coprotagonista di una delle commedie più amare del cinema americano recente. Coprotagonista perché John (adulto/bambino che ha ancora bisogno della ex moglie per cercare di fare chiarezza nella propria situazione) si trova a fronteggiare un bambino che non vuole diventare adulto: Cyrus. È in questo confronto (che ha una forte aderenza alla realtà nella costruzione delle psicologie dei due personaggi) che le situazioni classiche da commedia si traducono in una disillusa lettura di comportamenti difficili da superare in maniera definitiva.

Cyrus (2010) on IMDb

Regia di Dan Gilroy. Un film con Denzel WashingtonColin FarrellCarmen EjogoLynda GravattAmanda WarrenCast completo Titolo originale: Roman J. Israel, Esq.. Genere ThrillerDrammatico, – USA2017durata 122 minuti. Uscita cinema giovedì 31 maggio 2018 distribuito da Warner Bros Italia. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,77 su 8 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Roman è avvocato a Los Angeles e lavora in uno studio che si occupa di clienti, appartenenti a classi sociali bisognose, spesso impossibilitati ad avere una difesa degna di questo nome. Roman, anche per il carattere che ha che lo spinge a non trattenersi dinanzi a palesi ingiustizie, è stato sempre tenuto dal suo collega William Jackson nelle retrovie a preparare la documentazione dei casi. Quando però William viene ricoverato in ospedale senza speranza di recupero tocca a Roman presentarsi in tribunale e già la prima causa gli crea dei problemi. Le cose si complicano quando lo studio viene chiuso e chi si deve occupare dell’operazione comprende le sue doti e ne vuole acquisire le competenze mettendole però a servizio del puro e semplice guadagno. Roman cerca di barcamenarsi fino a quando un giorno si fa tentare da un’azione illegale.

Roman J. Israel, Esq. (2017) on IMDb

Regia di Andrzej Zulawski. Un film con Sabine AzémaVictória GuerraRicardo PereiraJohan LibéreauAndy GilletCast completo Titolo originale: Cosmos. Genere Drammatico – FranciaPortogallo2015durata 103 minuti. 

Witold non ha superato gli esami di diritto e Fuchs si è appena licenziato da una società di moda parigina. I due vanno a trascorrere qualche giorno in una pensione familiare dove li aspettano una serie di presagi inquietanti: prima un passerotto impiccato nel bosco, poi un pezzo di legno che ha fatto la stessa fine e infine alcuni segni sul soffitto e nel giardino. Nella pensione c’è anche una bocca torva, quella della cameriera, e una bocca perfetta, quella della giovane proprietaria di cui Witold si innamora perdutamente. Sfortuna vuole che la donna si sia da poco sposata con un rispettabile architetto. Ma la giovane sposa sarà altrettanto rispettabile? La terza impiccagione, quella del gatto, è opera di Witold. Perché? E soprattutto: la quarta vittima sarà un essere umano?

Cosmos (2015) on IMDb

Regia di Francesco Patierno. Un film con Diego AbatantuonoValerio MastandreaValentina LodoviniRenato NuvolettiSandra CollodelCast completo Genere Commedia, – Italia2011durata 90 minuti. Uscita cinema sabato 3 settembre 2011 distribuito da Medusa. – MYmonetro 2,65 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

In una città veneta di media grandezza, come per incantesimo, scompaiono in una notte tempestosa tutti gli immigrati. Per un potente impresario che da anni tuona sulla sua TV privata, invocando uno tsunami che li porti via, è un sogno che si avvera, ma la sua fabbrica va in tilt. Una simpatica maestra si ritrova senza l’africano alto, bello e colto da cui aspetta un figlio. E anche il sindaco e gli assessori sono inguaiati. Sembra brillante e polemicamente efficace il fantasioso punto di partenza (tratto dal film Un giorno senza messicani , 2004, di Sergio Arau) ma era difficile da tradurre in commedia. Con i 2 sceneggiatori Diego De Silva e Giovanna Koch, il napoletano regista/sceneggiatore al suo 3° film ci è riuscito in parte: bene per i dialoghi, troppo superficialmente per le facili gag visive. E verso il finale si ammoscia. A trascinare il film verso il pubblico è un Abatantuono violentemente sopra le righe. Oltre a una Lodovini funzionale, c’è Mastandrea nell’unico personaggio complesso e ambiguo, intelligente ma anche coglione, come lo definisce la madre che lo detesta.

Things from Another World (2011) on IMDb

Regia di Andrew Bujalski. Un film con Kriss Schludermann, Tom Fletcher (II), Wiley Wiggins, Patrick Riester, Kevin Bewersdorf, Jim Lewis (II), Freddy Martinez Genere Commedia – USA2013durata 92 minuti. Valutazione: 2,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Anni ’80, un grande hotel e la sfida annuale tra le principali università e centri di ricerca d’America negli scacchi computerizzati. I computer manovrati dai loro programmatori (all’epoca quasi sempre responsabili oltre che del software anche del sistema operativo) giocano l’uno contro l’altro a scacchi in un torneo il cui vincitore sfiderà un umano. La battaglia non è tanto informatica quanto umana, tra chi ha realizzato il programma più bravo a giocare a scacchi. Un solo team però pare aver creato un software davvero intelligente che continua a non vincere.
È un esercizio di stile quello che porta Andrew Bujalski a spogliarsi, di ogni orpello e guardare alla modernità nel passato. Raccontare la storia di un manipolo di persone che cercavano di essere all’avanguardia (con risultati tra lo scalcinato e il fantascientifico) negli anni ’80 e farlo sventolando la bandiera bianca salvifica del finto-documentario, quella che giustifica qualsiasi cosa, ma senza poi effettivamente cercare in alcuna maniera di replicare lo stile dei documentari. Non è un finto-documentario Computer chess, perchè non cerca nemmeno lontanamente di fingersi tale ma anzi adotta un curioso punto di vista a metà tra il documentaristico e l’apertamente finzionale, per sfruttare toni da commedia e parlare in un certo senso della modernità.

Computer Chess (2013) on IMDb

Come l'acqua per gli elefanti - Film (2011) - MYmovies.itUn film di Francis Lawrence. Con Reese Witherspoon, Robert Pattinson, Christoph Waltz, Paul Schneider, Jim Norton. Titolo originale Water for Elephants. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 121 min. – USA 2011. – 20th Century Fox uscita venerdì 6 maggio 2011. MYMONETRO Come l’acqua per gli elefanti * * 1/2 - - valutazione media: 2,84 su 56 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Nell’America della Grande Depressione, Jacob Jankowski è a un esame dalla laurea e da una notte d’amore con la più bella ragazza del corso di medicina veterinaria. Un tragico incidente, in cui muoiono i genitori, sconvolge la sua vita e i suoi piani di studente, conducendolo su un binario alternativo e imprevisto. Lasciata la propria casa per coprire i debiti accumulati dal padre e abbandonata l’università, Jacob sale su un treno in corsa e spera nella buona sorte che avrà il volto dolce di Marlena, stella equestre del Benzini Bros Circus e moglie dell’instabile August, impresario e domatore crudele di artisti e animali. Rivelate presto le sue evidenti doti di veterinario, Jacob viene accolto con entusiasmo da August e promosso al ruolo di addestratore dell’elefantessa Rosie, ingombrante ‘primadonna’ col vizio del whisky. Innamoratosi perdutamente della bionda Marlena, il ragazzo dovrà vedersela coi reiterati soprusi di August e trovare come un funambolo un nuovo equilibrio nell’universo circense.

Water for Elephants (2011) on IMDb

Locandina Cold in JulyUn film di Jim Mickle. Con Michael C. Hall, Sam Shepard, Vinessa Shaw, Don Johnson, Wyatt RussellDrammatico, durata 109 min. – USA 2014. – Movies Inspired uscita giovedì 2 aprile 2015.MYMONETRO Cold in July * * * - - valutazione media: 3,15 su 6 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Texas, 1989. Richard Dane è un corniciaio che vive nella provincia americana con la moglie e il figlio di pochi anni. Una notte, svegliato da rumori sospetti, scopre che un ladro è penetrato a casa sua. Recuperata la pistola spara accidentalmente un colpo che uccide il malvivente in salotto. Stabilita la legittima difesa, la polizia rilascia Richard dopo la deposizione in cui apprende il nome dell’uomo che ha ucciso. I giorni passano e Richard fatica a ritornare alla normalità. A peggiorare le cose arriva Ben Russel, galeotto in libertà vigilata e padre del delinquente defunto. Deciso a vendicare la morte del suo ragazzo, Ben minaccia il bambino di Richard, che chiede alla polizia di sorvegliare la sua casa e di proteggere la sua famiglia. Ben però rinuncia alla sua rivalsa, scoprendo molto presto e con l’aiuto di Richard che l’uomo morto in casa sua non è in realtà suo figlio.

Cold in July (2014) on IMDb