Category: Film dal 2010 al 2019


Locandina italiana Il Sospetto

Un film di Thomas Vinterberg. Con Mads Mikkelsen, Thomas Bo Larsen, Susse Wold, Annika Wedderkopp, Lasse Fogelstrøm. Titolo originale Jagten. Drammatico, durata 115 min. – Danimarca 2012. – Bim uscita giovedì 22 novembre 2012. MYMONETRO Il Sospetto * * * 1/2 - valutazione media: 3,61 su 54 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Lucas ha un divorzio alle spalle e una nuova vita davanti che vorrebbe condividere con il figlio Marcus, il cane Funny e una nuova compagna. Mite e riservato, Lucas lavora in un asilo, dove è stimato dai colleghi e adorato dai bambini, soprattutto da Klara, figlia del suo migliore amico. Klara, bimba dalla fervida immaginazione, è affascinata da Lucas a cui regala un bacio e un cuore di chiodini. Rifiutato con dolcezza e determinazione, Lucas invita la bambina a farne dono a un compagno. Klara non gradisce e racconta alla preside di aver subito le attenzioni sessuali dell’insegnante. La bugia di Klara scatenerà la ‘caccia’ al mostro, investendo rovinosamente la vita e gli affetti di Lucas. Disperato ma deciso a reagire, Lucas affronterà a testa alta la comunità nell’attesa di provare la sua innocenza.
La legge è chiara, un uomo non può essere considerato colpevole fino a quando sussiste solo l’ipotesi di reato. Diversamente, ai tribunali del popolo piace condannare, processare e cuocere sulla griglia mediatica il presunto colpevole.

 Il sospetto
(2012) on IMDb

Volendo ne ho anche una versione dvdrip dan subita, se a qualcuno interessa me la richieda nei commenti

Locandina italiana Un sapore di ruggine e ossa

Regia di Jacques Audiard. Un film Da vedere 2012 con Marion CotillardMatthias SchoenaertsArmand VerdureCéline SalletteCorinne MasieroCast completo Titolo originale: De rouille et d’os. Genere Drammatico – BelgioFrancia2012,durata 120 minuti. Uscita cinema giovedì 4ottobre 2012 distribuito da Bim Distribuzione. – MYmonetro 3,12 su 66 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Nel nord della Francia, Ali si ritrova improvvisamente sulle spalle Sam, il figlio di cinque anni che conosce appena. Senza un tetto né un soldo, i due trovano accoglienza a sud, ad Antibes, in casa della sorella di Alì. Tutto sembra andare subito meglio. Il giovane padre trova un lavoro come buttafuori in una discoteca e, una sera, conosce Stephane, bella e sicura, animatrice di uno spettacolo di orche marine. Una tragedia, però, rovescia presto la loro condizione. 
A partire da alcuni racconti del canadese Craig Davidson, Audiard e Thomas Bidegain, già coppia creativa nel Profeta, traggono un racconto cinematografico a tinte forti, temperate però da una scrittura delle scene tutta in levare. La trama e la regia sono estremamente coerenti nel seguire uno stesso rischiosissimo movimento, che spinge il film verso il melodramma e non solo verso la singola tragica virata del destino ma verso la concatenazione di disgrazie, salvo poi rientrare appena in tempo, addolcire l’impatto della storia con “la ruggine” di un personaggio maschile straordinario, per giunta trovando un appiglio narrativo che tutto giustifica e tutto rilancia. Un equilibrismo che può anche infastidire ma che rende il film teso, malgrado alcune mosse prevedibili. 
Come spesso, nella filmografia di Audiard, corpo e spirito fanno tutt’uno, si ammaccano e si rimarginano insieme, senza bisogno di troppe parole: al contrario, la comunicazione, specie quella femminile, passa attraverso un linguaggio muto ma intimamente comprensivo (qui è Stef che “parla” con l’animale ma anche il “dialogo” sessuale che si approfondisce senza l’uso di parole). 
La macchina da presa del regista non è certo invisibile e le tesi, dietro il suo modo di filmare, sono sempre molto evidenti. Questo film non fa eccezione e anzi spinge più che mai sui contrasti manichei tra bellezza e squallore, forza e debolezza, spirituali e letterali, fin quasi alla maniera. Ma raggiunge un risultato non scontato laddove, pur essendo in realtà un lavoro molto scritto, dove tutto, fin dal primo istante, è pensato per tornare a domandar vendetta, la direzione degli attori e la qualità dei dialoghi ci distraggono magistralmente, facendo sì che non ce ne accorgiamo quasi mai. La capacità del miglior cinema di Audiard di scartarsi da un percorso troppo rigido o incline alla retorica, questa volta non si manifesta né a livello di soggetto né di regia ma si ritrova più sottilmente nelle pieghe della messa in scena, nei gesti e nelle espressioni degli attori.

Rust and Bone (2012) on IMDb

Regia di Alex Van Warmerdam. Un film con Jan BijvoetHadewych MinisJeroen PercevalAlex Van WarmerdamTom DewispelaereCast completo Genere Thriller – Paesi Bassi2013

La prima volta che Borgman si presenta alla porta di Richard e Marina, ha l’aspetto di un barbone sporco e malandato, appena fuggito dal suo rifugio sotterraneo nel bosco. Chiede di fare un bagno, sostenendo di conoscere la donna, e il marito, geloso, lo prende a calci e pugni. La seconda volta, Borgman fa un ingresso diverso: Marina, pentita, l’ha curato di nascosto ed è finita sotto la sua influenza. Al posto del giardiniere, che ha prontamente eliminato, Borgman e i suoi sodali entrano dalla porta principale nella vita dei due coniugi olandesi, dei loro tre figli e della ragazzina danese au pair.
/ Il regista di The last days of Emma Blank torna sul luogo del delitto, quell’apparente oasi di rispettabilità rappresentata dalla famiglia benestante e dai suoi possedimenti, per ambientarvi un’altra commedia sui generis, questa volta meno surreale e più nera.

Borgman (2013) on IMDb

Regia di Julian Schnabel. Un film Da vedere 2018 con Willem DafoeRupert FriendOscar IsaacMathieu AmalricEmmanuelle SeignerCast completo Titolo originale: At Eternity’s Gate. Genere BiograficoDrammatico, – USA2018durata 110 minuti. Uscita cinema giovedì 3 gennaio 2019 distribuito da Lucky Red. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,83 su 13 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

È di sole che ha bisogno la salute e l’arte di Vincent van Gogh, insofferente a Parigi e ai suoi grigi. Confortato dall’affetto e sostenuto dai fondi del fratello Theo, Vincent si trasferisce ad Arles, nel sud della Francia e a contatto con la forza misteriosa della natura. Ma la permanenza è turbata dalle nevrosi incalzanti e dall’ostilità dei locali, che biasimano la sua arte e la sua passione febbrile. Bandito dalla ‘casa gialla’ e ricoverato in un ospedale psichiatrico, lo confortano le lettere di Gauguin e le visite del fratello. A colpi di pennellate corte e nervose, arriverà bruscamente alla fine dei suoi giorni.

At Eternity's Gate (2018) on IMDb
Locandina italiana Loving Vincent

Regia di Dorota KobielaHugh Welchman. Un film Da vedere 2016 con Aidan TurnerHelen McCrorySaoirse RonanDouglas BoothJerome Flynn.Cast completo Titolo originale: Loving Vincent. Genere EventiAnimazione – Gran BretagnaPolonia2016, Uscita cinema lunedì 16ottobre 2017distribuito da Nexo Digital. – MYmonetro 3,40 su 9 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Quando il cinema incontra l’arte l’esito non è mai banale ed è sempre un arricchimento. Soprattutto se, come accade in Loving Vincent, ogni singolo fotogramma del film è realizzato a mano.

Dorota Kobiela, pittrice polacca, e il regista inglese Hugh Welchman, hanno intrapreso questa avventura sei anni fa per raccontare, attraverso uno stile da cinema noir, le ultime settimane di vita del pittore olandese trasferitosi ad Arles, in Francia, nel 1888.

Vincent Van Gogh, l’artista più noto al mondo, pioniere dell’arte contemporanea e personaggio tormentato, nel luglio 1890 si spara in un campo di grano nei pressi di Arles. Il giovane Armand Roulin, figlio del postino Roulin, unico amico di Van Gogh -, non convinto del suicidio dell’artista, ripercorre le sue ultime settimane di vita incontrando le persone che, anche nei momenti più drammatici, gli sono state vicine. 

Da Adeline, la padrona di casa del pittore, a pére Tanguy, fino al pescatore o il dottore Paul Gachet e la figlia tutti rigorosamente ritratti a olio, restituendo vita all’immediato e riconoscibile stile di Van Gogh. La casa gialla, il campo di grano e i fiori azzurri, la stanza con la sedia… realizzati con pennellate vivide, colori visionari e brillanti, e quel movimento fluido tipico del tocco “vangogghiano”, si alternano al bianco e nero delle parti narrative. 

Un film prodotto con tenace e minuzioso lavorìo in cui più di 100 artisti, con la tecnica del Painting Animation Work Station hanno animato un thriller interamente costituito da pittura che coinvolge totalmente lo spettatore.

Loving Vincent (2017) on IMDb

Regia di Ari Aster. Un film Da vedere 2018 con Toni ColletteGabriel ByrneAlex WolffMilly ShapiroAnn DowdMarilyn MillerCast completo Titolo originale: Hereditary. Genere Horror, – USA2018durata 126 minuti. Uscita cinema mercoledì 25 luglio 2018 distribuito da Lucky Red. – MYmonetro 3,41 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Ellen Graham muore insieme ai suoi misteri. Mentre la figlia Anne elabora il lutto di una complicata figura materna, nella casa dei Graham avvengono strani episodi, che sembrano presagire un epilogo tragico. Basta un movimento di macchina, lento e avvolgente, tra i sinistri diorami assemblati dalla protagonista Anne Graham per far capire a cosa andremo incontro con Hereditary. A un dramma angosciante sui traumi di una famiglia di rara disfunzionalità e insieme a un ambizioso debutto, che guarda ai maestri del passato per generare nuovi shock.

 Hereditary - Le radici del male
(2018) on IMDb

Regia di Luca Guadagnino. Un film Da vedere 2018 con Dakota JohnsonTilda SwintonMia Goth, Lutz Ebersdorf, Jessica HarperChloë Grace MoretzCast completo Titolo originale: Suspiria. Genere Horror, – USAItalia2018durata 152 minuti. Uscita cinema martedì 1 gennaio 2019 distribuito da Videa. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,16 su 17 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

La giovane danzatrice americana Susie Bannion arriva nel 1977 a Berlino per un’audizione presso la compagnia di danza Helena Markos nota in tutto il mondo. Riesce così ad attrarre l’attenzione della famosa coreografa Madame Blanc grazie al suo talento. Quando conquista il ruolo di prima ballerina Olga, che lo era stata fino a quel momento, accusa le dirigenti di essere delle streghe. Man mano che le prove si intensificano per l’avvicinarsi della rappresentazione, Susie e Madame Blanc sviluppano un legame sempre più stretto che va al di là della danza. Nel frattempo un anziano psicoterapeuta cerca di scoprire i lati oscuri della compagnia.

Suspiria (2018) on IMDb

Regia di Lee Chang-dong. Un film Da vedere 2018 con Yoo Ah-InSteven YeunJong-seo JunJoong-ok LeeSoo-Kyung KimSeung-ho ChoiCast completo Titolo originale: Beoning. Genere Drammatico, – Corea del sud2018durata 148 minuti. Uscita cinema giovedì 19 settembre 2019 distribuito da Tucker Film. – MYmonetro 3,80 su 33 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Jong-su è un aspirante scrittore che vive di espedienti. Quando incontra per caso Hae-mi non la riconosce, ma la ragazza si ricorda di lui e lo persuade a prendersi cura del suo gatto. Jong-su si innamora, ma Hae-mi parte per l’Africa: al suo ritorno è accompagnata dal misterioso e facoltoso Ben.

I ritorni artistici dopo un lungo silenzio generano enormi aspettative e amplificano i rischi. In qualche caso, raro, permettono di valutare appieno il peso di un artista e gli regalano il tempo necessario perché questi liberi il suo estro in un’opera memorabile.

Lee Chang-dong (PoetrySecret Sunshine) non è nuovo a prendersi delle pause, ma Burning meritava tutto il tempo che il regista si è preso, ovvero otto lunghi anni di lontananza dalla macchina da presa. Un film-enigma, in cui la soluzione è plurima o forse inesistente, una contorta macchinazione che accumula menzogne su menzogne per dare senso a ciò che non ne ha. La natura sfuggente e non lineare di Burning diviene la perfetta fotografia della contemporaneità, l’unico modo di raccontare un presente complesso e terribile, di difficile lettura.

Burning (2018) on IMDb
Locandina Holy Motors

Un film di Leos Carax. Con Eva Mendes, Kylie Minogue, Michel Piccoli, Denis Lavant, Edith Scob. Titolo originale Holly Motors. Drammatico, durata 110 min. – Francia 2012. MYMONETRO Holy Motors * * * 1/2 - valutazione media: 3,88 su 8 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Una giornata dell’esistenza di Monsieur Oscar, che di professione passa da una vita ad un’altra, da un personaggio ad un altro, scortato ad ogni appuntamento da una limousine bianca, guidata lungo le strade di Parigi da Céline, misteriosa signora bionda. Un’esistenza stimolante e distruttiva, che Oscar sostiene di condurre ancora “per la bellezza del gesto”, che gli impone di essere creativo ogni volta, e di quel motore dell’azione di cui il mondo sembra sempre più fare a meno.
Nei differenti appuntamenti di Oscar, che lo vedono affarista finanziario, vecchia mendicante, performer per realtà virtuali, signor Merde, killer dei bassifondi, vecchio morente, padre di famiglia e altro ancora, Carax esplora diversi generi ma soprattutto entra nel cinema che ha amato e che ama, da Tod Browning a Franju, da Cocteau a Bertolucci, da Charles Bronson a Vidor, da Kubrick a René Clair. Ci entra attraverso una porta invisibile com’è una sforbiciata di montaggio, o come quella che lo stesso Leos Carax, all’inizio del film, scova nella scenografia della sua stanza da letto e che lo porta, appunto, dentro una sala cinematografica.
Dopo alcuni sbandamenti, più o meno clamorosi, Carax è orgogliosamente tornato ai livelli d’invenzione e di passione di Rosso Sangue, non a caso un altro film fatto di fantasmi di celluloide, noir e pop, e un altro viaggio verso la morte. Perché Oscar è tutti e nessuno, condannato alla solitudine così come alla presenza in scena, un clown sofferente e un vampiro: un (grande) attore, insomma. Come Denis Lavant, che gli presta volto e corpo: un punto fermo per il regista, che non per niente è stato condiviso anche da Harmony Korine, che ci ha visto Chaplin.
“Intello” sì, ma comunque sempre più viscerale che cerebrale, Holy Motors va salutato come un film evento, perché se il cinema è morto questa è la prova che il suo culto è più vivo che mai e che possiamo ancora essere sorpresi e illuminati.
Notturno e tristissimo, anche nelle ore diurne, il film non è un monologo interiore, nonostante il regista viva di cinema, ma, al contrario, cerca disperatamente di instaurare un dialogo col pubblico della sala e di scuoterlo dall’apatia (la platea evocata all’inizio è immobile, semidormiente), senza prediche, con le sole armi del pensiero e della dissacrazione. Meglio dadaisti che paranoici, urla in silenzio Carax, meglio primitivi che digitalizzati.
Straordinari anche i luoghi delle riprese (la villa-nave dell’uomo d’affari, l’orto sul tetto della Samaritaine e l’interno “storico”) e la disponibilità che il regista ha ottenuto da Eva Mendes.

Holy Motors (2012) on IMDb
Risultati immagini per film cash truck

Cash Truck (Le Convoyeur) è un film del 2004 diretto da Nicolas Boukhrief.

Vittima nell’arco di un anno di tre violente e fulminee rapine prive di superstiti, l’azienda di trasporto contanti Vigilante è sull’orlo del fallimento. Alcuni parlano addirittura di complicità coi rapinatori all’interno dell’azienda. Un uomo, Alexandre Demarre, si presenta una mattina a Vigilante per cominciare il suo primo giorno. Disoccupato, poliziotto sotto copertura, rapinatore, cacciatore di teste di futuri acquirenti americani… chi è veramente quest’uomo e qual è il suo scopo?

Cash Truck (2004) on IMDb

Regia di Robert Eggers. Un film Da vedere 2015 con Anya Taylor-JoyRalph InesonKate Dickie, Harvey Scrimshaw, Lucas Dawson, Ellie Grainger, Julian RichingsBathsheba GarnettCast completo Titolo originale: The Witch. Genere Horror, – USA2015durata 90 minuti. Uscita cinema giovedì 18 agosto 2016 distribuito da Universal Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 – MYmonetro 3,46 su 3 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

New England, 1630. Il rigido e bigotto William, che si difende fieramente sostenendo di aver solo praticato il verbo di Cristo, viene giudicato da una corte e allontanato dalla comunità assieme a sua moglie Katherine e ai loro cinque figli. I reietti si sistemano in una piccola fattoria solitaria ai confini di un fitto bosco. La figlia maggiore Thomasin ha dei dubbi, si sente peccatrice. Porta Sam, il fratellino neonato, a giocare vicino al bosco, ma il bambino le viene misteriosamente sottratto. Inoltre, il raccolto va male. Perciò William decide di cercare cibo nel bosco assieme al figlio Caleb, che, turbato dalla scomparsa del fratellino, si fa domande sul Bene e sul Male, sul peccato e su dove egli sia destinato, se Inferno o Paradiso. 

 The Witch
(2015) on IMDb

Regia di Sergey Mokritskiy Con Yuliya Peresild, Evgeniy Tsyganov, Joan Blackham, Anatoliy Kot, Oleg Vasilkov, Nikita Tarasov, Stanislav Boklan, Natella Abeleva-Taganova…BitvazaSevastopol Ucraina,Russia2015 Genere: Biografico durata 110

La storia di una donna che ha cambiato il corso della storia: Lyudmila Pavlichenko. Leggendario cecchino sovietico donna durante la Seconda guerra mondiale, Lyudmila ha visto morte e sofferenza sui campi di battaglia ma la sua prova più dura è stata quella che ha dovuto subire per via dell’amore, fortemente compromesso dal conflitto. 

Battle for Sevastopol (2015) on IMDb

Regia di Valeria Golino. Un film Da vedere 2013 con Jasmine TrincaCarlo CecchiLibero de RienzoVinicio MarchioniIaia ForteCast completo Titolo originale: Miele. Genere Drammatico, – Italia2013durata 96 minuti. Uscita cinema mercoledì 1 maggio 2013 distribuito da Bim Distribuzione. – MYmonetro 3,31 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Liberamente tratto dal romanzo A nome tuo (2011) di Mauro Covacich, scritto dalla Golino con Francesca Marciano e Valia Santella. Protagonista assoluta di questo film al femminile è l’Irene della Trinca che a pagamento aiuta a morire con un suicidio assistito i malati terminali che vogliono abbreviare la loro agonia e tuttavia, per valutare la fermezza della loro decisione, cerca di dissuaderli sino all’ultimo. Un giorno, a chiedere i suoi servizi, è un ingegnere fiorentino in ottima salute che vuole morire perché afflitto da una immedicabile noia esistenziale. Irene si ribella, ma tra i due lentamente nasce un rapporto di stima e affetto che cambia entrambi in meglio. Un Cecchi memorabile, una Trinca in gran forma.

Honey (2013) on IMDb

Regia di Andrea Magnani. Un film Da vedere 2016 con Nicola NocellaLibero de RienzoBarbara BouchetOstap StupkaVeronika ShostakCast completo Genere Commedia – ItaliaUcraina2016durata 91 minuti. Uscita cinema giovedì 31 agosto 2017 distribuito da Tucker Film. Oggi tra i film al cinema in 1 sala cinematografica Consigli per la visione di bambini e ragazzi: – MYmoro 3,37 su 24 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Isidoro, per i familiari Easy, ha 35 anni ed è stato una promessa dell’automobilismo competitivo fino a quando non ha cominciato a prendere peso. Ora vive con la madre e si imbottisce di antidepressivi. Fino al giorno in cui il fratello gli chiede un favore speciale: un operaio ucraino è morto sul lavoro e la salma va riportata in Ucraina senza troppe formalità. Easy può così tornare a guidare…un carro funebre.

Easy (2017) on IMDb

Regia di Apichatpong Weerasethakul. Un film Da vedere 2010 con Thanapat SaisaymarJenjira PongpasSakda KaewbuadeeNatthakarn AphaiwonkGeerasak KulhongCast completo Titolo originale: Loong Boonmee Raleuk Chaat. Genere Commedia – SpagnaTailandiaGermaniaGran BretagnaFrancia2010durata 90 minuti. Uscita cinema venerdì 15 ottobre 2010 distribuito da Bim Distribuzione. – MYmoro 2,80 su 20 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

4° film di un cineasta dal nome impronunciabile – preceduto da un corto: Lettera allo zio Boonmee – che gli amici chiamano Joe. Palma d’oro a Cannes 2010. Condannato da una malattia renale, Boonmee va a morire in un villaggio della Thailandia. Gli appaiono i fantasmi della ex moglie morta e di un figlio, trasformato in un essere scimmiesco dagli occhi di fuoco. Lo attrae su un colle una grande grotta, conosciuta in una vita precedente. C’è una principessa sfigurata, posseduta in uno stagno da un pesce-gatto. Ma chi tra gli spettatori può pensare che il dolente bisonte della misteriosa sequenza iniziale sia una sua reincarnazione? Per entrare nel film occorre una lettura lenta e distesa, capace di riflettere, senza conoscerla, sulla morte e la metempsicosi nella sua cultura buddista in altalena tra fiaba e cronaca, storia e memoria, allucinazione e magia, horror e fantascienza ribaltata, mondi paralleli, realtà e cinema, tenendo conto che, in termini occidentali, è un film a basso costo. Come inserirsi nel tema della trasfigurazione delle anime tra uomini, animali, piante, fantasmi? Bisogna lasciarsi andare. Noi non ci siamo riusciti.

Uncle Boonmee Who Can Recall His Past Lives (2010) on IMDb

Regia di Kenneth Lonergan. Un film Da vedere 2016 con Casey AffleckMichelle WilliamsKyle ChandlerLucas HedgesGretchen MolCast completo Genere Drammatico, – USA2016durata 135 minuti. Uscita cinema giovedì 16 febbraio 2017 distribuito da Universal Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 – MYmonetro 3,89 su 11 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Dopo la morte del fratello che lo ha nominato tutore di suo figlio, Chandler, idraulico di Boston dal passato tormentato, è costretto a ritornare nella cittadina da cui era fuggito anni prima, dopo la tragedia che aveva anche causato la separazione dalla moglie Randy. Messo di fronte a una responsabilità per la quale si sente inadeguato, è costretto a rimettere in discussione la sua vita. La sceneggiatura (scritta dal regista e premiata con l’Oscar) – che al racconto preferisce la malinconica rappresentazione di dolorosi paesaggi dell’anima – affronta molti temi: il senso di colpa, l’inadeguatezza esistenziale, il dovere nei confronti degli altri. La sua carta vincente è lo svolgimento lento, ammantato di una tristezza plumbea che avvolge tutti i personaggi. Bravi gli attori, seppure al servizio di un volutamente laconico Affleck, vincitore di 1 Oscar e 1 Golden Globe.

Manchester by the Sea (2016) on IMDb

Regia di Garth Davis. Un film Da vedere 2016 con Dev PatelRooney MaraNicole KidmanDavid WenhamNawazuddin SiddiquiCast completo Titolo originale: Lion. Genere Drammatico, – USAAustraliaGran Bretagna2016durata 129 minuti. Uscita cinema giovedì 22 dicembre 2016 distribuito da Eagle Pictures. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 – MYmonetro 2,98 su 5 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

1986, bimbo indiano di 5 anni si addormenta in una stazione e poi, cercando il fratello maggiore che sta lavorando, sale su un treno che percorre 1600 km prima di fermarsi a Calcutta. Il piccolo non sa dove viveva, non parla bengalese e non sa dare indicazioni sulla sua famiglia. Dopo vane ricerche, è adottato da una coppia australiana. 25 anni dopo, sulla base di vaghi ricordi, si mette in cerca della sua famiglia. Sembra incredibile, ma è una storia vera e Davis la racconta con emozione e senza facili stratagemmi strappalacrime, coinvolgendo lo spettatore, portandolo a riflettere sulle problematiche dell’adozione (e a conoscere meglio come funziona) e sull’incontro di 2 culture tanto diverse.

 Lion - La strada verso casa
(2016) on IMDb
Locandina italiana Una separazione

Un film di Asghar Farhadi. Con Sareh Bayat, Sarina Farhadi, Peyman Moadi, Babak Karimi, Ali-Asghar Shahbazi. Titolo originale Jodaeiye Nader az Simin. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 123 min. – Iran 2011. – Sacher uscita venerdì 21 ottobre 2011. MYMONETRO Una separazione * * * 1/2 - valutazione media: 3,75 su 42 recensioni di critica, pubblico e dizionari.


Nader e sua moglie Simin stanno per divorziare. Hanno ottenuto il permesso di espatrio per loro e la loro figlia undicenne ma Nader non vuole partire. Suo padre è affetto dal morbo di Alzheimer e lui ritiene di dover restare ad aiutarlo. La moglie, se vuole, può andarsene. Simin lascia la casa e va a vivere con i suoi genitori mentre la figlia resta col padre. È necessario assumere qualcuno che si occupi dell’uomo mentre Nader è al lavoro e l’incarico viene dato a una donna che ha una figlia di cinque anni e ed è incinta. La donna lavora all’insaputa del marito ma un giorno in cui si è assentata senza permesso lasciando l’anziano legato al letto, un alterco con Nader la fa cadere per le scale e perde il bambino.
Asghar Faradhi conferma con questo film le doti di narratore già manifestate con About Elly. Non è facile fare cinema oggi in Iran soprattutto se ci si è espressi in favore di Yafar Panahi condannato per attività contrarie al regime. Ma Faradhi sa, come i veri autori, aggirare lo sguardo rapace della censura proponendoci una storia che innesca una serie di domande sotto l’apparente facciata di un conflitto familiare. Il regista non ci offre facili risposte (finale compreso) ma i problemi che pone sono di non poco conto per la società iraniana ma non solo. Certo c’è il quesito iniziale non di poco conto: per un minore è meglio cogliere l’opportunità dell’espatrio oppure restare in patria, soprattutto se femmina? Perchè le protagoniste positive finiscono con l’essere le due donne. Entrambe con i loro conflitti interiori, con il peso di una condizione femminile in una società maschilista e teocratica ma anche con il loro continuo far ricorso alla razionalità per far fronte alle difficoltà di ogni giorno. Agghiacciante nella sua apparente comicità agli occhi di un occidentale è la telefonata che la badante fa all’ufficio preposto ai comportamenti conformi alla religione per sapere se possa o meno cambiare i pantaloni del pigiama al vecchio ottantenne che si è orinato addosso. Sul fronte opposto della barricata finiscono per trovarsi gli uomini che, o sono obnubilati dalla malattia oppure finiscono con l’aggrapparsi a preconcetti che impediscono loro di percepire la realtà in modo lucido. Ciò che va oltre alla realtà iraniana è l’eterno conflitto sulla responsabilità individuale nei confronti di chi ci circonda. Ognuno dei personaggi vi viene messo di fronte e deve scegliere. Sotto lo sguardo protetto dalle lenti di una ragazzina.
Una nota a margine: il cinema iraniano è veicolo stabile di una falsificazione narrativa che sta a priori di qualsiasi sceneggiatura. Sussistendo il divieto per le donne di mostrarsi a capo scoperto in pubblico i registi sono obbligati a farle recitare con chador o foulard vari anche quando le scene si svolgono all’interno delle mura domestiche narrativamente in assenza di sguardi estranei stravolgendo quindi la rappresentazione della realtà.

A Separation (2011) on IMDb

So che è facile sottovalutare questo film ma non lasciatevelo scappare.

Regia di Asghar Farhadi. Un film Da vedere 2016 con Shahab HosseiniTaraneh AlidoostiBabak KarimiFarid Sajadi HosseiniMina SadatiCast completo Titolo originale: Forushande. Genere Drammatico – IranFrancia2016durata 124 minuti. Uscita cinema giovedì 5 gennaio 2017 distribuito da Lucky Red. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: – MYmoro 3,53 su 30 recensioni tra criticapubblico e dizionari.

Emad e Rana sono due coniugi costretti ad abbandonare il proprio appartamento a causa di un cedimento strutturale dell’edificio. Si trovano così a dover cercare una nuova abitazione e vengono aiutati nella ricerca da un collega della compagnia teatrale in cui i due recitano da protagonisti di “Morte di un commesso viaggiatore” di Arthur Miller. La nuova casa era abitata da una donna di non buona reputazione e un giorno Rana, essendo sola, apre la porta (convinta che si tratti del marito) a uno dei clienti della donna il quale la aggredisce. Da quel momento per Emad inizia una ricerca dell’uomo in cui non vuole coinvolgere la polizia.

The Salesman (2016) on IMDb
Locandina Il passato

Un film di Asghar Farhadi. Con Bérénice BejoTahar RahimAli MosaffaPauline BurletElyes Aguis.  Titolo originale Le passéDrammaticodurata 130 min. – Francia, Italia 2013. – Bim Distribuzione uscita giovedì 21 novembre 2013MYMONETRO Il passato * * * 1/2 - valutazione media: 3,80 su 57 recensioni di critica, pubblico e dizionari.

Ahmad arriva a Parigi da Teheran. Marie, la moglie che ha lasciato quattro anni prima, ha bisogno della sua presenza per formalizzare la procedura del divorzio. Marie ha due figlie nate da altre relazioni e ha un difficile rapporto con la più grande, Lucie. Ahmad viene invitato a non risiedere in hotel ma a casa e ha così modo di scoprire che Marie ha una relazione con Samir la cui moglie si trova in coma.
Asghar Farhadi si è fatto conoscere sugli schermi occidentali grazie all’Orso d’argento vinto al Festival di Berlino con About Elly e ha confermato le sue qualità con il successivo Una separazione (vincitore, tra gli altri premi, di un Oscar di cui la stampa ufficiale iraniana non ha dato notizia all’epoca). Ora con The Past offre un’ulteriore conferma delle proprie doti di scrittura oltre che di regia. Lo spazio architettonico e sociologico è mutato. La casa di vacanza e la dimensione urbana della capitale iraniana vengono ora sostituiti da una Parigi periferica così come periferiche sono apparentemente le une per le altre le vite dei protagonisti.
Ahmad, Marie, Samir e Lucie si vorrebbero sentire ‘fuori’ dalla complessità e dalle problematiche degli altri ma ciò è impossibile. Se Ahmad ha pensato che il ritorno in patria lo separasse definitivamente da Marie si trova costretto a scoprire che non è così. Se Marie ha creduto che bastasse una firma per chiudere definitivamente con lui è costretta ad accorgersi di avere sbagliato. Se lei e Samir si illudono di poter staccare i legami che li collegano a quella donna che sta su un letto di ospedale ci penseranno gli eventi a dissuaderli. Se Lucie ritiene che ridurre la propria presenza in casa al solo dormire possa cancellare la sua ostilità per il ruolo assunto da Samir nella vita della madre dovrà accettare una realtà ben diversa.
Perché Farhadi ci ricorda che per guardare avanti nelle nostre esistenze è indispensabile prendere atto del passato (remoto o prossimo che sia) evitando di rappresentarlo a noi stessi grazie a rimozioni che rendano più accettabile il peso. Il vetro che separa (e forse protegge) Ahmad e Marie all’aeroporto è presto destinato ad andare in pezzi. Saranno lo sguardo ribelle del piccolo Fouad (figlio di Samir) e quello solo apparentemente rassegnato della coetanea Léa a provocare le prime crepe. Perché i bambini, come al cinema ci ha insegnato Vittorio De Sica, ci guardano e ci giudicano. Anche quando sembrano pensare alla catena saltata di una bicicletta o a un elicottero telecomandato finito su un albero in giardino.

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