Un film di Jackie Chan. Con Jackie Chan, Yuen Biao, Lily Li, Biao Yuen, Pai Wei.Titolo originale Shi di chu ma. Azione, durata 101 min. – Hong Kong 1980. MYMONETRO The Young Master – Il Ventaglio Bianco valutazione media: 3,00 su 1 recensione.
Tiger (Wai Pak) e Dragon (Jackie Chan) sono due orfani accolti da un sifu (Tien Fung) nella sua scuola di arti marziali. Quando Tiger tradisce per denaro la scuola e viene cacciato, Dragon decide di andarlo a cercare per redimerlo e riportarlo sulla retta via.
Impossibile giudicare The Young Master secondo i canoni consueti con cui si analizza una regia, altrimenti non potrebbe trattarsi di un giudizio lusinghiero. L’uso di zoom a profusione (figlio sì di Chang Cheh, ma senza la necessità dell’eccesso che era propria del maestro), un montaggio che spezza il ritmo più che agevolarlo e l’imbarazzante incuria di sequenza come quella in cui è un pupazzo la palese controfigura del cattivissimo maestro Kim sono elementi che lasciano poco spazio al perdono. Ma qui il criterio è totalmente differente.
The Young Master è il film in cui prende vita il cinema secondo Jackie Chan, concetto totalmente estraneo a quello canonico, in cui la mdp si pone al servizio di un corpo cinematografico straordinario, qualcosa che sta a metà Buster Keaton e un cartone animato (con tanto di Jackie ingessato da capo a piedi come Willy il coyote dopo una caduta). Non solo ogni mossa e ogni schivata di Jackie, ma anche ogni espediente dell’uso quotidiano (panche, pipe, gonne, zoccoli) entra a far parte del continuum circense e viene reinventato come elemento delle arti marziali, portando a soluzioni narrative e visive spiazzanti e difficilmente dimenticabili.
Non fosse per l’interminabile duello finale – che fallisce miseramente nel tentativo di riproporre lo showdown di Drunken Master – The Young Master sarebbe uno dei migliori di Chan da regista. Così resta uno dei più importanti per comprendere come nasce la sua poetica.